ilTorinese

Giachino: “Difendiamo l’auto come abbiamo difeso la Tav”

Difendendo la TAV abbiamo difeso il futuro di Torino che con la TAV sarà dentro la Rete europea e mondiale dei trasporti su rotaia che ci porteranno turisti e merci da tutto il mondo, migliaia di posti di lavoro, miliardi di PIL ogni anno per sempre con il rammarico di aver perso anni di tempo mentre Torino declinava.
Come abbiamo  letto sui giornali, senza interventi del Governo, rischiamo di perdere quai 100.000 posti di lavoro nel settore automotive e il Governo nella Finanziaria approvata a Natale non ha previsto fondi per il settore come hanno fatto i francesi.
Non ho capito perché i Parlamentari torinesi sono stati zitti. La Stampa se ne è accorta con un articolo di Luigi La Spina. In politica e in economia la variabile tempo fa la differenza. Dal 28 Dicembre propongo la costituzione di un Tavolo nazionale  con i parlamentari delle 7 regioni dove vi sono fabbriche auto. È chiaro che il Governo farebbe fatica a dire di no a 300 parlamentari.
Si sono dichiarati d’accordo con me diversi parlamentari e Airaudo della CGIL. il Sindaco LORUSSO ha preso in mano la situazione ma dar vita a solo un tavolo torinese non ha la stessa forza del Tavolo nazionale  Auto. L’on. Molinari capogruppo della Lega  ha presentato una Mozione che verrà discussa a febbraio in Aula prima che l’Ad.di Stellantis presenti il proprio piano.
Ho anche lanciato una PETIZIONE su change.org che Ti prego di firmare e far firmare :  https://chng.it/kksnYJbG
Mino Giachino
Si Tav Si lavoro

La siccità si aggrava, l’allarme della Regione Piemonte

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Il Po ha più che dimezzato la portata, il Lago Maggiore ha perso 200 milioni di metri cubi d’acqua e i fiumi in generale sono privi del 70 per cento delle loro acque. In Piemonte la siccità e’  sempre più grave: non cadono pioggia e neve dall’8 dicembre, e la Regione ha chiesto urgentemente la convocazione di un Osservatorio sulla crisi idrica.

“Le potenziali problematiche, – sottolinea il governatore Albero Cirio –  spazieranno dall’agricoltura al turismo, dalla navigazione all’approvvigionamento di acqua potabile”.

Questo è uno degli inverni più secchi degli ultimi 65 anni, il 4° peggiore dopo il 1989, il 1993 e il 2005. Nel mese di gennaio sono caduti 4,8 mm di pioggia a fronte di una media storica del mese di 46 mm.

Covid, il bollettino di domenica 6 febbraio

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COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 3.584 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 2.786 dopo test antigenico), pari all’8,7% di 41.260 tamponi eseguiti, di cui 35.418 antigenici. Dei 3.584nuovi casi gli asintomatici sono 3.110 (86,8%).

I casi sono così ripartiti: 2.817 screening, 553 contatti di caso, 214 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 919.268, così suddivisi su base provinciale: 74.952 Alessandria, 42.124 Asti, 35.2991 Biella, 125.412 Cuneo, 70.506 Novara, 486.474 Torino, 32.615 Vercelli, 32.942 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 4.470 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 14.482 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 99 (rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1935 (8 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 99.713

I tamponi diagnostici finora processati sono 14.726.10(+41.260 rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 12.720

Sono 4, nessuno di oggi, i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 12.720 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.685 Alessandria, 771 Asti, 486 Biella, 1.569 Cuneo, 1.025 Novara, 6.064 Torino, 584 Vercelli, 412 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 124 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

804.801 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 804.801 (+6.134 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 66.781 Alessandria, 38.158 Asti, 30.653 Biella, 112.044 Cuneo, 64.509 Novara, 425.021 Torino, 28.610 Vercelli, 29.508 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 3.061 extraregione e 6.456 in fase di definizione.

Lite al supermercato: due donne si prendono a colpi di bistecche

DAL PIEMONTE

In un supermercato di via Rosselli a Biella si è verificata una lite dalle modalità originali

Due clienti, all’inizio del diverbio, si sono prese a male  parole, a quanto pare per futili motivi.

Ma all’improvviso una delle due ha lanciato una confezione di carne (non è dato sapere di quale taglio precisamente) contro la sua rivale. Poi il litigio è proseguito.

Le donne si sono calmate solo all’arrivo di una pattuglia dei carabinieri chiamata dal personale del negozio.

Muore precipitando dal balcone Tragedia della solitudine

A due giorni dalla morte dell’uomo caduto dal balcone a Settimo torinese pare non ci siano più dubbi sul fatto che il gesto sia stato volontario.

Si tratterebbe quindi di un’ tragedia della solitudine, un nuovo  suicidio. Il pensionato di 74 anni si è gettato dal balcone del suo alloggio in un condominio di Via Di Vittorio, morendo sul colpo. Sono intervenuti la Croce Verde di Villastellone e i carabinieri di Settimo per i rilievi.

Gustose meraviglie nell’antica foresteria di Sant’Antonio da Padova

Prima Foresteria della chiesa di Sant’Antonio da Padova, poi forno di panificazione, nel 2000 ristorante Dadò ed ora, come un artista che perfeziona la propria opera d’arte, Stefano Sforza ci accoglie da OPERA ingegno e creatività.

Il nome dice tutto. Sono molti gli elementi del menù e del locale che richiamano le origini del posto che ci ospita, un ambiente accogliente ed elegante, con il soffitto a volte, mattoni a vista e lampade a luci calde.

 

Partiamo da una deliziosa kombucha fatta in casa, aromatizzata all’arancia e lavanda, fresca e leggera pulisce il palato e ci prepara alle successive portate. Il passato da forno di panificazione giunge a noi con una pagnotta, a lievitazione naturale, tagliata a spicchi che invita alla condivisione; accompagnata da un burro aromatizzato al limone, la cui freschezza ancora una volta ci permette di gustarne più fette senza esserne appesantiti.

 

Seguono gli antipasti, in cui ovviamente la stagionalità e la sostenibilità la fanno da padrone; piatto simbolo è sicuramente Hokkaido, topinambur e bergamotto, che prevede la zucca Hokkaido con buccia cotta al vapore e poi rosolata, a questa viene aggiunta una nota di croccantezza con una tartare di topinambur, le cui bucce vengono utilizzate per preparare un brodo a cui si aggiungerà del succo di bergamotto per finalizzare il piatto.

 

La cena prosegue con convivialità alternando primi e secondi dalle consistenze differenti, come a riprova della grande padronanza in cucina dello chef e della sua brigata. A dei golosi gnocchi brasati ripieni di ricotta di capra e riduzione di cavolo viola, segue un morbido stracotto di vacca, con patata al fieno e mirtilli, il tutto accompagnato da un Nebbiolo 2019 di Scarzello.
La cena si conclude con la piccola pasticceria, anch’essa deliziosa e al tempo stesso studiata nel servizio per poterne assaporare ogni boccone senza però rovinarsi il gran finale, il dessert.


Stefano Sforza ci ha dato prova del suo ingegno e della creatività con le quali ha plasmato un nuovo locale, senza però discostarsi da quella che è ed è stata la sua essenza; una mensa, un forno, un ristorante. A terminare la serata arriva quella che a primo impatto è stata per me la rappresentazione di Opera, il dessert Mela. Un incontro tra un sottile guscio di cioccolato bianco dorato ripieno di una dadolata di mele cotte aromatizzate alla cannella.

La presentazione scenografica ed il connubio tra gli ingredienti hanno reso il paragone immediato con il dipinto di Gustave Klimt, Il bacio, 1907-1908; in cui i due amanti si abbandonano in un bacio su uno sfondo dorato, il cui contesto etereo viene volutamente ignorato dall’intensità dell’incontro. Proprio come la cena, è stato un continuo accostamento tra sapori ben distinti ma al tempo stesso complementari, in grado di fondersi come un bacio tra due amanti.

Eleonora Persico

 

Via Sant’Antonio da Padova 3, 10121 Torino

 

La nuova metropolitana “boa” avrà treni più moderni e frequenti

Quattro i nuovi treni ‘Boa’ oltre a un nuovo sistema di segnalamento digitale per aumentare la frequenza dei passaggi, ridurre i costi di manutenzione, migliorare le performance e aumentare la capienza dei mezzi della metropolitana torinese. 

Città di Torino, Infra.To e Alstom Ferroviaria hanno siglato un contratto che prevede un investimento di 156 milioni di euro finanziato dal Mims, per “modernizzare” la metropolitana

 Il passaggio del sistema verrà completato entro il 2024. Il nuovo metodo  di segnalamento consentirà di aumentare la frequenza dei treni dagli attuali 120 a 80 secondi. Inoltre la struttura dei nuovi treni, ad ambiente unico, permetterà di aumentare la capienza del 10%, fino a 400 passeggeri.

Gli attuali 29 treni saranno aggiornati con innovativi apparecchi di segnalamento digitale. Previste ricadute occupazionali per il territorio torinese.  Commenta il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo: “abbiamo puntato decisamente sul tema del trasporto pubblico e  tutti gli interventi sinergici alla strategia di incrementare il servizio vanno in questa ottica. Questo è un tassello importante di una strategia ampia e la nuova impostazione servirà a migliorare il servizio, anche per eventuali aperture notturne”

Mirafiori, sequestrati 5 chili di droga

 

Continuano le indagini della squadra di polizia giudiziaria del commissariato Mirafiori: dopo i due arresti di dicembre di un marocchino e di un albanese, trovati in possesso di oltre un Kg di cocaina e di una pistola rubata, lo scorso mercoledì i poliziotti hanno arrestato 2 cittadini dominicani, classe ’69 e ’80.

Stavolta il quantitativo di polvere bianca è notevole: 4 Kg e 850 grammi di cocaina purissima, che avrebbe fruttato al dettaglio quasi 400.000 euro.

L’operazione si aggancia agli arresti precedenti: nelle fasi di osservazione e pedinamento che a dicembre avevano portato in carcere il cittadino albanese e il marocchino,  gli investigatori avevano annotato diverse informazioni utili.

Amicizie, contatti, clienti. Utilizzatori abituali, ma anche spacciatori al dettaglio.

Il quartiere è sempre Mirafiori, dove forse anche a seguito delle restrizioni dovute alla pandemia, il traffico di droga sembra essere aumentato; dopo aver inquadrato un paio di personaggi evidentemente di buon calibro, sono iniziati anche per loro i servizi dedicati. Si arriva ad un alloggio di via Paoli. È qui che vengono a rifornirsi i clienti: un viavai continuo. La tecnica, sempre la stessa: il cliente citofona, uno dei due dominicani scende per la consegna, l’altro resta in casa con il carico e controlla dal balcone che non ci siano forze dell’ordine in arrivo, pronto eventualmente a far sparire tutto.

Fino a mercoledì pomeriggio, quando, per la consegna ad un cliente, uno dei due spacciatori si sposta di un isolato, e viene perso di vista dal complice.

È’ a questo punto che i poliziotti del commissariato Mirafiori decidono di intervenire. Sono molto rapidi: fermano il cittadino dominicano, cinquantadue anni, arrivato ormai su corso Unione Sovietica; visti i poliziotti, tenta la fuga, ma viene subito bloccato.

L’uomo non ha il tempo di avvisare il connazionale che lo attende a casa. Proprio con le sue chiavi, permetterà l’ingresso agli investigatori nello stabile e nell’appartamento ormai conosciuti. Il complice aspettava tranquillo, sdraiato sul letto, il rientro dell’amico; ma stavolta lui è in compagnia dei poliziotti, che non ci hanno messo molto a perquisire l’appartamento. Dentro alcuni cassetti della stanza da letto e in cucina, trovano quasi 5 Kg di cocaina, divisa in panetti, e in parte già in ovuli da spacciare. E poi una bilancia di precisione, cellophane per il confezionamento e soldi, parecchi: 2000 euro, probabilmente l’incasso di quel pomeriggio. Un panetto dei 4 era ricoperto di caffè in polvere. Probabilmente per ingannare i cani antidroga, ai controlli in aeroporto.

Le curiosità del calcio: perché si gioca in 11?

Una delle domande più ricorrenti nel mondo del calcio è perché si gioca in 11 e non in numero diverso?

Il gioco del pallone è nato in Inghilterra e le motivazioni dell’11 contro 11 sono almeno 3:la prima è che nel 1870, la Football Association (FA) inglese, per mettere fine al caos che regnava e che rendeva di fatto complicato organizzare incontri fra squadre di città distanti e che applicavano norme diverse, schierando numero diversi di giocatori ogni volta, anche 16 contro 16 per esempio, decise di fissare che ogni squadra avrebbe schierato solo e soltanto 11 giocatori sul campo. Una seconda motivazione è da ricondurre al gioco del Cricket (lo sport del tempo più seguito) che si giocava 11 contro 11.Terza ed ultima motivazione senz’altro curiosa ma molto valida e, probabilmente, la più veritiera:le classi del college erano all’epoca formate da 10 studenti e 1 professore, da cui, forse, il ruolo di portiere che identifica una persona esperta e che deve proteggere alla fine l’integrità morale,fisica e culturale di tutti i componenti del gruppo.Il Portiere ed il Professore ultimi baluardo difficili da superare!

Enzo Grassano

Investito sulle strisce pedonali muore dopo alcuni giorni

DAL PIEMONTE

E’ morto  pochi giorni dopo essere stato investito, un ex dipendente delle Poste di Borgomanero.

Si tratta di Umberto Mora, si  81 anni. Lo scorso 28 gennaio era uscito di casa e mentre stava attraversando la strada per andare da un amico è stato investito sulle strisce pedonali da una Mercedes.

Ricoverato in Rianimazione non si è più ripreso.  L’automobilista è stato indagato per omicidio stradale.