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La Mole Antonelliana si colora di Viola: Torino celebra la Giornata Internazionale Dell’epilessia

14 Febbraio 2022

 

·       Illuminata di viola anche la Basilica di San Gaudenzio di Novara.

·        L’iniziativa promossa dalla LICE – Lega Italiana Contro l’Epilessia, che illumina del colore dell’Epilessia i principali monumenti italiani.

·        Al via la campagna di sensibilizzazione “Io vedo le stelle”, con testimonial l’astronauta Umberto Guidoni.

·        Anniversari: i 50° della LICE tra formazione, assistenza e informazione

 

 

Torino si colora di viola. In occasione della Giornata Internazionale dell’Epilessia in programma il 14 febbraio, la Mole Antonelliana, il più celebre monumento del capoluogo Piemontese, si colorerà di viola, il colore dell’Epilessia.

Un’iniziativa promossa dalla LICE – Lega Italiana Contro l’Epilessia, che invita chi convive con questo disturbo a non arrendersi alla propria condizione, ma anzi a raggiungere la consapevolezza che – con il giusto supporto – una migliore qualità della vita oggi è assolutamente possibile.

Oltre a Torino, dal 12 al 14 febbraio anche la Basilica di San Gaudenzio a Novara si tingerà di viola.

“Anche il Piemonte farà la sua parte a sostegno di chi convive con questa condizione”, racconta la Dott.ssa Irene Bagnasco, Coordinatrice LICE sezione Piemonte-Liguria e Valle d’Aosta . “La Mole Antonelliana, uno tra i più importanti monumenti della Città e simbolo stesso di Torino, si illuminerà di viola a partire dal tardo pomeriggio fino a notte, per celebrare la Giornata e testimoniare la vicinanza della città a questa iniziativa e a questa condizione, che in Italia interessa oltre 500 mila persone”.

 

Quella piemontese sarà un’iniziativa seguita in tutta Italia, dove si rinnova la tradizionale illuminazione dei monumenti nelle principali città nell’ambito delle iniziative della LICE, che quest’anno festeggia il 50° anniversario della fondazione, assicurando da mezzo secolo formazione e ricerca, assistenza e informazione.

Un compleanno speciale celebrato con Io vedo le stelle“, la campagna di sensibilizzazione che mette al centro il viaggio nello spazio, simbolo del superamento dei propri limiti e invito ad andare oltre le barriere che – non solo per chi soffre di Epilessia – condizionano la nostra vita. Un messaggio contro lo stigma sociale che comporta l’esclusione di chi convive con l’Epilessia da una vita normale.

Testimonial della campagna della LICE – realizzata con il contributo non condizionato di Angelini Pharma – Umberto Guidoni, l’astronauta italiano che nel 2001 fu il primo europeo a mettere piede sulla Stazione Spaziale Internazionale, ISS, protagonista di un video messaggio rivolto alle persone con Epilessia e presente all’evento celebrativo della LICE ospitato il 14 febbraio all’ASI – Agenzia Spaziale Italiana.

 

EPILESSIA: IN ITALIA 86 NUOVI CASI NEL PRIMO ANNO DI VITA, 180 DOPO I 75 ANNI 

Nei Paesi industrializzati, l’Epilessia interessa circa 1 persona su 100. Questa patologia si può verificare in tutte le età, con due maggiori picchi di incidenza, uno nei primi anni di vita e l’altro – sempre più elevato – nelle età più avanzate. Attualmente si calcola infatti che in Italia ogni anno si verifichino 86 nuovi casi di epilessia nel primo anno di vita, 20-30 nell’età giovanile/adulta e 180 dopo i 75 anni. Alla base dell’alto tasso di incidenza nel primo anno di vita ci sono soprattutto fattori genetici e rischi connessi a varie cause di sofferenza perinatale, mentre per gli over 75 la causa risiede nel concomitante aumento delle patologie epilettogene legate all’età: ictus cerebrale, malattie neurodegenerative, tumori e traumi cranici.  

 

 

Per maggiori informazioni:

www.lice.it

Peste suina, le novità da Regione e Governo

Importanti e significative attività si sono svolte in questi giorni sul tema della peste suina africana.

Nei giorni scorsi si è riunito il tavolo di emergenza nazionale sulla Psa dove sono stati raccolti gli aggiornamenti sulle attività fino ad ora svolte nelle zone dichiarate infette. Nella riunione in Prefettura ad Alessandria, gli esperti della commissione europea a fine della loro presenza sul territorio hanno illustrato le prime raccomandazioni da adottare per eradicare la peste suina africana: il rafforzamento delle barriere per delimitare la zona interessata, il depopolamento dei cinghiali in modo mirato nella zona infetta e applicare adeguate misure preventive di profilassi. Inoltre è stato consigliatodi implementare con cartellonistica ad hoc su strade e sentieri al fine di sensibilizzazione i cittadini con l’indicazione delle precauzioni da seguire e la segnalazione della pericolosità delle aree infette.

A seguire l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte ha incontrato in due differenti momenti le associazioni agricole e le associazioni venatorie per relazionare un aggiornamento sulla situazione dell’emergenza.

“Ringrazio innanzitutto tutti i rappresentanti delle associazioni che oggi sono stati presenti – dichiara l’assessore regionale Marco Protopapa – e che hanno dato la disponibilità ad affrontare insieme questa importante emergenza, a partire dalle attività di monitoraggio già fino ad ora svolte. I commissari europei hanno preso atto che lo scenario dell’emergenza Psa in Piemonte e Liguria risulta molto differente da quello di Polonia e Belgio, a partire dai territori con zone in piano nei paesi europei e una densità di cinghiali per chilometro quadrato nettamente inferiore rispetto a quella di Piemonte e Liguria. Questo comporta che non sia applicabile lo stesso metodo di azione precedentemente utilizzato per l’estirpazione del virus ma poter utilizzare azioni emergenziali con decreti e ordinanze specifiche”.

“Occorre quindi un’azione immediata per rafforzare le delimitazioni all’interno dell’area infetta, ovvero A7/A26/Bretella Predosa Novi dove ci sono già importanti barriere, con una probabile ulteriore recinzione della zona buffer cuscinetto. Al tempo stesso è necessario che la Regione Piemonte possa attuare un significativo piano di depopolamentoper contrastare l’emergenza riducendo la popolazione di almeno l’80 per cento. Nella giornata odierna il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge sull’emergenza PSA utile anche per la nomina del commissario straordinario che ci auspichiamo possa avere pieni poteri, non solo decisionali ma anche economici per poter far fronte in maniera seria e puntuale all’emergenza e per poter dare al nostro territorio un segnale tangibile di azioni efficaci”.

“Per quanto riguarda gli indennizzi alle aziende agricole del comparto zootecnico suinicolo l’Assessorato regionale all’Agricoltura si è attivato per poter recuperare dei ristori a favore delle aziende suinicole inserite all’interno delle aree infette mentre è in corso un intervento presso il Ministero della Sanità per modificare le note applicative della legge 218/88 relativa ai ristori alle aziende zootecniche”.

Andrea Cane (Lega): “In dirittura d’arrivo gli Ospedali e le Case di Comunità”

“A Cirié, Lanzo, Ivrea, Rivarolo, Chivasso, Castellamonte, Caluso, Leinì, Settimo, San Mauro, Crescentino”

Il futuro della Sanità piemontese comincia oggi con l’approvazione da parte della Giunta regionale su indicazione dell’Assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, del piano di localizzazione di 91 Case di comunità, 29 Ospedali di comunità e 43 Centrali operative territoriali, per un investimento complessivo di 214 milioni di euro, tra finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e non solo.
Nella stessa seduta di Giunta è arrivato il via libera al programma di investimenti per l’ammodernamento del parco tecnologico delle strutture sanitarie finanziato dal Pnrr per 78 milioni di euro e il programma di adeguamento sismico delle strutture ospedaliere finanziato con risorse del Pnrr e del Fondo complementare per altri 138 milioni.

“L’Asl TO4 – commenta il Vicepresidente della Commissione Sanità della Regione, il leghista canavesano Andrea Cane – avrà sul suo territorio 11 Case di Comunità, ovvero strutture in cui operano équipe multiprofessionali di medici di medicina generale, medici specialistici, infermieri di comunità, altri professionisti della salute e può ospitare anche assistenti sociali.
Tre saranno gli Ospedali di Comunità che nella rete territoriale si occuperanno di ricovero breve e destinati a pazienti che necessitano interventi sanitari a bassa intensità clinica, intermedia tra la rete territoriale e l’ospedale. Queste strutture saranno organizzate attraverso 5 Centrali Operative Territoriali, che saranno il nuovo strumento organizzativo che svolge una funzione di coordinamento della presa in carico del cittadino/paziente e raccordo tra servizi e soggetti coinvolti nel processo assistenziale: attività territoriali, sanitarie e sociosanitarie, ospedaliere e della rete di emergenza-urgenza. Un investimento totale di 24.585.178,41 milioni di euro per la sola Asl TO4, che grazie ai fondi del PNRR conterà su un Ospedale di Comunità a Crescentino, uno a Castellamonte e uno ad Ivrea. Insieme a questi ci saranno le Case di Comunità di Cirié, Lanzo, Crescentino, Chivasso, Rivarolo, Castellamonte, Ivrea, Caluso, Settimo, Leinì ed infine San Mauro. Un percorso che vede il Piemonte tra i primi a livello nazionale nella definizione degli obiettivi e che segna una svolta epocale per la nostra sanità, che rivedremo presto più moderna, prossimale, capillare e specializzata; già lunedì prossimo tratterò in Commissione Sanità presieduta da Alessandro Stecco questa proposta di deliberazione delle Strutture di prossimità nelle ASL: una rivoluzione che arriva da una Regione a trazione leghista, con un Assessore alla Sanità come Luigi Icardi, che al territorio aveva chiesto la fiducia alle urne e a quel mandato risponde con la concretezza dei fatti”.

Fino a San Valentino apre lo store Adisco

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UN’OCCASIONE PER SOSTENERE LE ATTIVITÀ DELL’ASSOCIAZIONE CONTRIBUENDO ALLA REALIZZAZIONE DI REPARTI DI SERVIZIO PER L’OSPEDALE INFANTILE REGINA MARGHERITA

 Lo Store Adisco Piemonte di via Lagrange 5D a Torino riapre da  martedì 1° febbraio in occasione della festa di San Valentino. L’apertura si aggiunge ai tradizionali appuntamenti di Adisco Piemonte legati al Natale e alle festività pasquali.

 

Un nuovo importante appuntamento per i sostenitori di Adisco Sezione Piemonte, che potranno trovare all’interno dello shop tante idee regalo in un allestimento rinnovatoTante le novità disponibili in occasione della festa degli innamorati: bouquet di rose, scatole con composizioni floreali, cioccolatini e tanti accessori a tema, oltre a gioielli, bijoux e capi di abbigliamento, per offrire un regalo speciale (e solidale) alle persone amate.

 

L’intera somma raccolta dagli acquisti sarà infatti destinata alla realizzazione di reparti di servizio  per l’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino.

 

Lo Store sarà aperto fino al 14 febbraio, con orario continuato dalle 10:30 alle 19; domenica 6 e domenica 13 febbraio il negozio rimarrà chiuso.

Romantica Torino: anche il capoluogo piemontese si ricorda dei suoi innamorati

Sapete cari lettori, è difficile scrivere un pezzo su San Valentino senza scivolare nella retorica e nella banalità. È assai complesso trattare d’amore dribblando l’ovvietà delle frasi da “bigliettino regalo”. D’altro canto è da sempre che l’uomo si confronta con tale sentimento: poeti, scrittori, artisti hanno tentato nei secoli di descriverlo, questo “amore”, studiosi e psicanalisti hanno provato a spiegarlo e i più timorosi si sono pure convinti di riuscire a rifuggirlo.

Non farò qui una dissertazione articolata su che cosa sia l’amore, né proporrò un elenco di citazioni mirate per farvi commuovere, al contrario vorrei intrattenervi raccontandovi delle origini di questa strana festività, che da tempo immemore esalta la passione amorosa.
Certo, siamo onesti, con l’avanzare dell’età tali concetti si allontanano dal podio delle questioni importanti, siamo tutti proiettati sul lavoro, sulla casa, sul portare i bambini a scuola e – soprattutto- sulle varie attività pomeridiane, siamo così sommersi dagli impegni “davvero” essenziali da non avere più tempo da perdere dietro a tali smancerie.
È materia da adolescenti questa, perché solo in quel momento dell’esistenza abbiamo la sfrontatezza necessaria per vivere appieno uno stato d’animo così totalizzante. Solo in quel lasso di vita siamo così coraggiosi da mettere ogni cosa in secondo piano, pur di stare qualche ora insieme alla nostra dolce metà. Credo allora sia giusto che i veri protagonisti di questa giornata siano i ragazzi, a maggior ragione ora, in un periodo storico così difficile, in cui non solo una pandemia ha stravolto la quotidianità della vicinanza, ma i social e la digitalizzazione sfrenata stanno distaccandoci dalla realtà e dal concreto.

Per queste motivazioni mi piace l’idea di poter scrivere di tale festa melensa, perché forse ogni tanto c’è bisogno di un po’ di retorica.
Un giorno, quello di San Valentino, dedicato a chi si vuole bene e a coloro che ancora si tengono la mano dopo tanto tempo insieme, ma soprattutto una ricorrenza rivolta a chi brucia, a chi desidera, a chi aspetta irrequieto che il telefono squilli, a chi prova quell’ “excrucior” di cui parla Catullo nei suoi impareggiabili versi.
“Amor, ch’a nullo amato amar perdona, / mi prese del costui piacer sì forte, / che, come vedi, ancor non m’abbandona.” (Dante, “Inf.”,V, 103), dice Francesca del suo Paolo.
Eccole qui le eterne parole di Dante, antiche e immortali, citatissime e mai eguagliate. Eccole qui le uniche parole adatte per tale occasione.
Quelli che sono gli amanti più famosi della letteratura hanno da sempre influenzato poeti e artisti, la loro fama si è protratta attraverso le epoche come fonte d’ispirazione obbligata per chiunque voglia anche solo pensare all’argomento amoroso. La potenza dell’Opera dantesca non si leviga, non si usura, nemmeno oggigiorno quando le terzine dall’andamento anaforico vengono utilizzare per incartare cioccolatini da distribuire alle masse dei consumatori.

Tempus fugit, e siamo arrivati al giorno più romantico dell’anno. Ancora una volta, il 14 febbraio gli innamorati si regaleranno un po’ di tempo per loro, magari una cena al lume di candela o un weekend  clandestino in qualche baita montana, o semplicemente qualcuno poggerà una rosa sul tavolo apparecchiato di casa, per far sorridere la persona amata di quello stesso sorriso con cui ci si innamora da adolescenti. La giornata è celebrata in quasi tutta Europa, nelle Americhe e nell’Estremo Oriente, si tratta di una ricorrenza assai vetusta, che affonda le sue radici in usanze pagane in seguito dimenticate. Per tale ricorrenza la nostra Torino offre diverse possibilità di festeggiamento: cene romantiche nei ristoranti del centro e non solo, musei con ingresso ridotto, aperitivi panoramici o ancora pernottamenti in magnifiche location appena fuori il capoluogo piemontese. Lo sappiamo, quando si tratta di “fare festa” i torinesi difficilmente si tirano indietro.
La città, per questa occasione, si tinge di rosso, negozi e locali hanno già allestito le vetrine con cuoricini e sagome di innamorati e per le vie si respira un’aria di romanticismo dilagante.
Quel che vorrei far emergere è che da sempre l’amore è esaltato e festeggiato e credo sia un bene che tale evento, seppur commercializzato e talvolta banalizzato, permanga ancora oggi, affinché rimanga viva la possibilità di ricordarci di quel sentimento che davvero ci rende uguali.

Lo spiega bene l’Amico Gufo in Bambi, tutti ci “rincitrulliamo”, l’innamoramento ha gli stessi effetti sugli scettici e sulle persone più sensibili, non dipende dall’etnia o dalla nazionalità, così come un cuore infranto non ha sesso e non ha genere, in quell’occasione piangiamo tutti allo stesso modo. La festività, istituita nel 496 da papa Gelasio I, prende il nome dal santo e martire Valentino di Terni e si diffonde prima di tutto in Francia e in Inghilterra, grazie al contributo dei Benedettini. È bene sottolineare la presenza di diversi santi denominati Valentino e non sempre la tradizione è chiara su chi in effetti debba essere preso a riferimento. La ricorrenza si sostituisce alla festa pagana dei “Lupercalia”, contribuendo allo scopo ultimo di cristianizzare le festività romane.
I Lupercalia si svolgevano a metà febbraio, considerato il mese purificatorio, durante i giorni nefasti, che vanno dal 13 al 15. I rituali sono eseguiti in onore del dio Fauno, nella sua accezione di Lupercus, cioè protettore del bestiame ovino e caprino dall’attacco dei lupi. Proprio il 15 febbraio è indicato come giorno culmine del periodo invernale, in questo momento le belve selvatiche sentono maggiormente i morsi della fame e si spingono più di sovente vicino alle greggi, che di conseguenza necessitano di più protezione.
Sono diverse le fonti a cui si può attingere per avere un’idea di come si svolgessero tali rituali, tuttavia è nelle “Vite Parallele” di Plutarco che possiamo ritrovare una minuziosa descrizione della festa.

La ricorrenza è legata ai cicli di morte e rinascita della natura, alla sovversione delle regole e alla momentanea distruzione dell’ordine sociale. Grazie a tali attività la comunità viene purificata ed è quindi possibile la sperata “rinascita”. Vengono costituiti chiassosi cortei, i partecipanti indossano maschere e travestimenti, rimettendo in atto il caos primigenio da cui scaturisce il processo di rigenerazione. Di tali celebrazioni permangono, seppur mediate dalla morale cristiana, alcune abitudini riferibili alla tradizione del Carnevale.
Durante i Lupercalia vengono portati avanti riti specifici, tra questi è bene ricordare la peculiare usanza legata al propiziare la fertilità delle donne: le fanciulle scendono in strada e si abbandonano ai colpi vibrati delle fascine di rami stretti con spaghi, inferti dai giovani. Così gli uomini regrediscono alla condizione ancestrale e divina della libera sessualità, impersonata proprio dal dio Fauno-Luperco. Secondo le fonti, anche le donne in dolce attesa partecipano a questi momenti e, come le altre componenti, si sottopongono spontaneamente e di buon grado ai colpi inferti dagli uomini, nell’ottica di facilitare la procreazione e rendere il proprio figlio forte e di buona costituzione. Una festività ben specifica e difficile da mascherare per i cristiani, l’escamotage utilizzato da Papa Gelasio I consiste nel mantenere una sorta di richiamo all’amore, cancellandone l’aspetto carnale ed elevandolo ad “amore etereo”, in riferimento al Santo Valentino, protettore degli innamorati.
Come precedentemente accennato, non si sa con certezza quale San Valentino debba essere venerato il 14 febbraio, probabilmente Valentino di Terni, ma forse un Valentino morto a Roma nel 274. Quest’ultimo sarebbe stato giustiziato per aver celebrato il matrimonio tra la cristiana Serapia e il romano e pagano Sabino, secondo la storia i due giovani morirono insieme proprio mentre il Santo li benediceva, Santo che di lì a poco sarebbe stato decapitato. Che ci ricordiamo o meno di queste faccende, l’importante – questa la mia opinione – è che il giorno di San Valentino valga ancora qualcosa, almeno per quei romantici che perdurano nel credere in questa sciocchezza dell’amore, che ancora si battono per un gesto carino, per la cavalleria, che forse non sarà tanto apprezzata dalle femministe più sfrenate, ma che a me, personalmente, piace tanto.

Alessia Cagnotto

 

Una Juve a metà!

SerieA 25esima giornata

Atalanta-Juventus 1-1
Malinovski(A)
Danilo(J)

Si è concluso in parità sul punteggio di 1-1 il posticipo domenicale della venticinquesima giornata di Serie A al Gewiss Stadium tra Atalanta e Juventus. Dopo un primo tempo concluso senza reti nella ripresa i bergamaschi trovano  il gol del vantaggio grazie a Malinovskyi su calcio di punizione, nei minuti di recupero i bianconeri raggiungono  il pareggio con Danilo.
È stata una gara molto combattuta,con la Juventus che è partita forte aggredendo l’Atalanta e costringendola ad una gara, inizialmente,difensiva.Nel secondo tempo è venuta fuori la squadra di Gasperini che ha alzato il baricentro impedendo ai bianconeri di Max Allegri la fluidità di manovra vista nella prima frazione di gioco.Dopo il vantaggio orobico,il pareggio provvidenziale bianconero arriva nei minuti di recupero,il punto ottenuto consente alla Vecchia Signora di mantenere il quarto posto in attesa del derby contro il Toro in programma all’Allianz stadium venerdì 18 febbraio alle ore 20.45.Sarà combattutissimo con entrambe le squadre che cercheranno di vincere a tutti i costi.

Enzo Grassano

Biella–Reale Mutua Basket Torino 60 – 86: una bella asfaltata di Torino

Il basket visto da vicino

Partita a senso unico. Torino non sarà fenomenale ma Biella non è guardabile.  Ma questa non è una colpa di Torino. La Reale Mutua approccia bene la partita e va sul 29-12 a fine primo quarto. Poi si dimentica di giocare e permette a Biella di avvicinarsi quasi ad un possesso di distanza. 42-34 all’intervallo, ma al rientro Torino ritrova Trey Davies che segna 11 punti in un quarto e la partita si chiude. Si arriva fino al più trenta per la Reale Mutua e poi si gioca in totale “volemmose bene” l’ultima parte con i primi 3 punti di Pirani per Torino.

Commento sui giocatori. Il migliore è De Vico che apre la partita con un 3 su 3 da 3…punti e comunque gioca un basket all’altezza delle sue aspettative.

Davies e Scott svolgono il loro compito e giocano bene ma giocano anche con avversari inesistenti (inguardabili Bertetti e Morgillo).

Alibegovic e Landi sono efficaci e adeguati al livello della contesa odierna per ridurre ai minimi termini una Biella neanche lontana parente di quella che contendeva la promozione anni fa all’altra compagine di Torino.

Toscano lotta ma questa volta è veramente “uno di noi”, cioè dovrebbe stare tra il pubblico… mentre Oboe e Pagani con questo livello di avversari possono giocare alla pari.

Che dire? Schemi e giocate ben studiate non ce ne sono. Ma è tutta la serie A2 ad essere così.

Torino continua con le vittorie con le squadre che la seguono in classifica e mercoledì sera si gioca con l’ultima. Speriamo sia un buon viatico per cominciare a vincere anche con chi ci precede e pensare ad un playoff “sognante”… , magari con qualche buon innesto.

Paolo Michieletto

Una fiaccolata per ricordare i martiri delle foibe. 

Riceviamo e pubblichiamo

Nel pomeriggio di  sabato 12 febbraio, in corso Svizzera, ai giardini ”Dispersi sul Fronte Russo”, si è svolta una fiaccolata per ricordare i martiri delle foibe. 

Fiaccole, tricolori e letture di testimonianze hanno ricordato il dramma delle foibe e dell’esodo Giuliano-Dalmata, concludendo con l’inno di Mameli.
Qualche piccolo momento di tensione quando alcuni contestatori si sono avvicinati per provare a disturbare l’iniziativa, ma la situazione non è poi degenerata.
”Dopo i tanti tentativi della sinistra di insabbiare la verità, negando la possibilità di ricordare i  martiri delle foibe, oggi siamo scesi in piazza insieme a militanti e residenti per ribadire che finché ci saremo noi sarà sempre reso onore ai tanti italiani che morirono per mano del regime comunista di Tito” – dichiara Raffaele Marascio, Consigliere di Fratelli d’Italia – ”Con fiaccole, testimonianze e tricolori al cielo abbiamo voluto ricordare l’esodo giuliano-dalmata e il dramma delle foibe, così da rendere giustizia a chi morì con la sola colpa di essere Italiano” – continua -”Continueremo a vegliare perché istanze giustificazioniste e negazioniste non trovino più piede. Nè ora, nè mai! La verità non può essere infoibata!” – conclude.

Covid, il bollettino di domenica 13 febbraio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.145 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 1.719dopo test antigenico), pari al 7,4% di 29.160 tamponi eseguiti, di cui 22.534 antigenici. Dei 2.145nuovi casi gli asintomatici sono 1.860 (86,7%).

I casi sono così ripartiti: 1.812 screening, 248 contatti di caso, 85 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 947.592, così suddivisi su base provinciale: 77.506 Alessandria, 43.448 Asti, 36.605 Biella, 128.202 Cuneo, 72.296 Novara, 502.715 Torino, 33.664 Vercelli, 33.768 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 4.624 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 14.764 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 83 (-7 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.640 (13 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 69.498

I tamponi diagnostici finora processati sono 15.091.346 (+29.160 rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 12.834

Sono7, tra i quali 2 di oggi, i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 12.834 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.704 Alessandria, 775 Asti, 490 Biella, 1.579 Cuneo, 1.032 Novara, 6.118 Torino, 595 Vercelli, 415 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 126 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

864.537 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 864.537 (+3.524 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 71.195 Alessandria, 40.420 Asti, 33.312 Biella, 118.896 Cuneo, 68.128 Novara, 459.622 Torino, 30.731 Vercelli, 31.321 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 3.372 extraregione e 7.540 in fase di definizione.

Mentre guida si sente male Si ferma e muore poco dopo

Questa mattina a Nichelino una donna stava guidando la propria auto.

A un certo punto in via Superga, all’angolo con via Sassari, si è dovuta fermare per un improvviso mal di testa.

Chiamato il personale del 118, questo ha effettuato le manovre di rianimazione. La donna, del  1963, residente a Carignano è purtroppo deceduta poco dopo.