ilTorinese

Calci alla porta di casa e bottigliate sull’auto della ex

In piena notta ai è recato  sotto casa della ex moglie. Ha preso a bottigliate l’auto della donna e il furgone del nuovo compagno di lei ed è entrato nel condominio. .

E’ successo nel quartiere Barca di Torino. Sul pianerottolo, ha preso  a calci e pugni la porta di ingresso. L’uomo, un romeno con precedenti penali, è stato bloccato dai  poliziotti della Squadra Volante e arrestato per stalking e danneggiamento.

Giornata dell’Unita’ nazionale, riapre dopo due anni il Parlamento Subalpino

L’iniziativa è realizzata con il sostegno del Consiglio regionale del Piemonte e con il patrocinio della Città di Torino e della Città metropolitana di Torino. 

 

L’aula della Camera dei deputati del Parlamento Subalpino riapre le sue porte in occasione della “Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera” per permettere ai visitatori di vivere l’emozione unica di entrare nel cuore della storia d’Italia, per riscoprire le radici della nostra identità.

Non si tratta infatti della usuale vista dall’ampio affaccio esterno che ne consente la visione di insieme. In queste giornate speciali, dopo la visita alle sale del Museo, è infatti possibile entrare a piccoli gruppi in questa aula dall’atmosfera magica, accompagnati da una guida del museo che ne illustrerà la storia e l’architettura, per un’esperienza immersiva e contemporanea.

 

“Questa riapertura al pubblico, dopo due anni di sospensione a causa del Covid, rappresenta, anche simbolicamente, un bel punto di ripartenza – commenta Mauro Caliendo, presidente del Museo Nazionale del Risorgimento – Vogliamo ridare la possibilità di toccare con mano e respirare l’aria all’interno di questo luogo. È doveroso infatti riconsegnare a tutti, anche se solo per pochi giorni, questo patrimonio inestimabile, un gioiello non solo della città ma dell’Italia intera”.

 

Nella Camera dei deputati si è svolta l’attività legislativa del Regno sardo tra l’8 maggio 1848 e il 28 dicembre 1860 ed è qui che Camillo Cavour, Giuseppe Garibaldi, Lorenzo Valerio, Angelo Brofferio, Cesare Balbo, Massimo d’Azeglio, Vincenzo Gioberti, Quintino Sella e centinaia di altri posero le basi della nostra democrazia e avviarono il cantiere dell’Italia.

 

La Camera Subalpina è l’unica aula parlamentare rimasta integra in Europa tra quelle nate con le rivoluzioni del 1848 ed è riconosciuta monumento nazionale dal 1898. Dal 1938, anno del trasferimento del Museo a Palazzo Carignano divenne parte integrante dell’esposizione. Dopo gli importanti interventi di restauro del 1988 e del 2011, che ne hanno garantito la conservazione, è stata resa accessibile dal 2017 al 2019 una volta l’anno nelle giornate della Festa dell’Unità Nazionale.

 

 

Info 

Da giovedì 17 a domenica 20 marzo, dalle ore 10 alle ore 19 

Ingresso compreso nel biglietto del Museo; prenotazione obbligatoria del giorno e della fascia oraria della visita telefonando al numero 011 5621147 

È possibile anche prenotare una visita guidata al Museo.  

Per accedere al Museo è necessario indossare la mascherina FFP2 ed essere in possesso del green pass rafforzato. 

 

 

Eventi collaterali 

 

Concerto studenti Liceo Cavour 

Nell’ambito del progetto “Il Cavour nei luoghi di Cavour”, il coro e l’orchestra del Liceo Musicale Cavour di Torino giovedì 17 marzo alle ore 16.30 eseguiranno la versione integrale de Il Canto degli Italiani. I settanta giovani allievisi esibiranno nell’Aula destinata alla Camera Italiana, un altro dei luoghi estremamente significativi che fanno parte del percorso del Museo Nazionale del Risorgimento.

L’ingresso al concerto è compreso nel biglietto del Museo.

 

TOH in edizione tricolore 

Nel cortile del Museo, dal 17 marzo e fino a metà aprile, sarà ospitata un’edizione speciale di TOH dedicata all’Unità d’ItaliaAvvolto nel tricolore, l’opera creata da Nicola Russo darà il benvenuto ai visitatori. Il nostro paese nasce a Torino e pochi mesi dopo veniva installato il primo Toret. Nelle intenzioni dell’autore, TOH vuole essere un divulgatore di quello che è stato un momento di unione, di ideali e di persone che insieme hanno creato il paese in cui viviamo, che ha un’identità riconosciuta in tutto il mondo.

Per questo progetto, verrà prodotta una serie limitata del TOH ispirata al tricolore, in vendita presso il bookshop del museo: parte del ricavato sarà destinato alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus di Candiolo.

 

La storia della Camera dei deputati del Parlamento Subalpino 

In origine la Camera subalpina è il salone d’onore al piano nobile del palazzo dei principi di Carignano, progettato da Guarino Guarini ed edificato tra il 1679 e il 1683. Qui si svolge l’attività legislativa del regno sardo tra l’8 maggio 1848 e il 28 dicembre 1860. Promulgato lo Statuto albertino, si pone infatti il problema di dove collocare in breve tempo le due aule parlamentari. Per il Senato viene scelto Palazzo Madama, per la Camera il vasto spazio ellittico del salone di Palazzo Carignano. A due settimane di distanza dalla proclamazione dello Statuto, la stesura del progetto viene affidata, il 18 marzo 1848, a Carlo Sada. In cinquanta giorni viene realizzata la trasformazione dell’antico salone ovale in una sala ad anfiteatro con i seggi dei deputati posti a semicerchio dinanzi al banco del presidente e dei segretari. La prima seduta, con l’inaugurazione della prima legislatura, avviene l’8 maggio intorno alle ore 13. Dal giorno seguente le sedute proseguono regolarmente e vengono aperte al pubblico, mentre sono in corso le ultime rifiniture.

 

Rimaneggiamenti dell’aula si rendono necessari quando aumentano i deputati con le annessioni, tra il 1859 e il 1860, prima della Lombardia, poi dell’Emilia e della Toscana, fino a quando col progredire dell’unificazione al Centro e al Sud, il salone diventa troppo piccolo. All’architetto Peyron viene affidato l’incarico di realizzare un’aula provvisoria nel cortile, mentre si avvia l’ampliamento del Palazzo verso piazza Carlo Alberto, per collocarvi l’aula definitiva del Regno d’Italia. L’aula della Camera ellittica viene chiusa, ma non smantellata; subito le si riconosce il carattere di monumento nazionale, ratificato poi da un decreto del 4 marzo 1898 in occasione del cinquantenario dello Statuto. Nel 1911 per i cinquant’anni del Regno vi si tiene una seduta straordinaria.

 

 

Dal 1938, anno del trasferimento a Palazzo Carignano, l’aula della Camera entra a fare parte dell’allestimento del Museo Nazionale del Risorgimento, che ne preserva negli anni la conservazione e manutenzione. Dall’importante operazione di restauro, svolta nel 1988 l’aula della Camera non è più accessibile al pubblico. Il riallestimento dell’intero spazio museale nel 2011, con i relativi interventi conservativi, ha previsto un ampio affaccio da un soppalco, permettendo ai visitatori di ammirare la Camera subalpina al centro del percorso museale. Dal 2017 viene aperta al pubblico in occasione del 17 marzo, data di proclamazione dell’Unità d’Italia; una tradizione che si mantiene per i due anni successivi mentre le restrizioni dovute alla pandemia ne impediscono la riapertura nel 2020 e 2021.

 

Corto Maltese, i cinquantacinque anni del marinaio di Hugo Pratt

Sono l’Oceano Pacifico e sono il più grande di tutti. Mi chiamano così da tanto tempo, ma non è vero che sono sempre calmo”.

Inizia così Una ballata del mare salato, la storia a fumetti che segnò l’esordio del celebre personaggio ideato dallo scrittore e disegnatore Hugo Pratt. Il primo episodio apparve cinquantacinque anni fa,  nel luglio del 1967,  sul primo numero della rivista Sgt. Kirk, frutto di una collaborazione tra l’editore Florenzo Vivaldi e lo stesso Pratt. L’albo si apriva su uno scenario al largo delle acque melanesiane del Pacifico del Sud, dove un catamarano salvava dalle onde un uomo legato a una zattera. Il singolare samaritano era nientemeno che l’avventuriero Rasputin, mentre il naufrago era Corto Maltese (chiamato così perché originario di Malta), ridotto in quello stato dall’ammutinamento del suo equipaggio. Era il primo novembre del 1913, giorno di Ognissanti, ma anche “Tarowean”, nome che i marinai delle isole Figi usano per indicare la stessa data attribuendole il significato di “giorno delle sorprese”. Iniziava così una delle più indimenticabili storie a fumetti, ricca di navigazioni, cannoniere tedesche, incursioni in mare aperto, isole misteriose.


Una Ballata del Mare Salato 
è un vero gioiello artistico; una storia corale, un insieme di vicende e personaggi diversi tra loro che però hanno qualcosa in comune che solo ad uno sguardo finale e completo risulterà chiaro agli occhi del lettore. Questo fumetto, raffinato e colto, contribuirà a sdoganare il genere nei confronti di un pubblico più maturo, che non temeva più di impegnarsi a leggere un fumetto. Con la sua opera prima, Hugo Pratt diede vita a un personaggio che rappresenta ancora oggi l’archetipo dell’antieroe per eccellenza, dedito alla pirateria, apparentemente cinico nei rapporti umani, pronto all’avventura. Una caratterizzazione molto curata, a partire dalla sua scheda biografica. Corto Maltese nasce il 10 Luglio 1887 a La Valletta, nell’isola di Malta. Il padre era un marinaio inglese della Cornovaglia, nipote di una strega dell’isola di Man, mentre la madre, gitana di Siviglia e modella del pittore Ingres, era chiamata la Niña di GibraltarCorto Maltese passa la sua infanzia spostandosi da un luogo all’altro, vivendo inizialmente a Gibraltar, poi a Cordova e infine a La Valletta, dove la madre lo manda a studiare nella scuola ebraica di Ezra Toledano. E’ lì che viene iniziato ai testi dello Zohar e della Cabbala. Il suo nome deriva dallo spagnolo, dove Corto equivale a “svelto“. Così, tra un avventura e l’altra, navigando nel mare d’inchiostro a china di Pratt, Corto Maltese è diventato negli anni uno dei personaggi dei fumetti più amati, un’opera letteraria considerata da molti come il primo esempio italiano di graphic novel. Riproposta dal Corriere dei piccoli nell’estate del 1971, Una ballata del mare salato venne pubblicata per la prima volta in un unico albo mezzo secolo fa da Mondadori, nel 1972. Le storie di Corto Maltese, in più di due decenni, anni diventeranno ventinove portando l’ormai celebre marinaio in tutto il mondo fra mari, deserti, steppe e giungle. “ Ma non c’è solo Corto in quegli anni”, ricorda lo scrittore Marco Steiner. “Ci sono stati gli Scorpioni del deserto e Jesuit Joe tanto per continuare a parlare solo di sud e nord e poi Antoine de SaintExupéry che vola un’ultima volta nei cieli e Mü, l’ultima storia di Corto, quella che farà volare l’universo fantastico di Hugo Pratt verso il magnifico non-luogo di un continente scomparso. Come il suo autore che scompare in Svizzera dove aveva scelto di vivere dal 1984”. Hugo Pratt muore per un male incurabile a Losanna il 20 agosto 1995. La sua tomba si trova alle porte del paese di Grandvaux, nel cantone di Vaud in Svizzera, dove viveva da undici anni nella sua casa situata nei pressi del Lago Lemano. Da Corte Sconta detta Arcana a Mu, passando per Favola di Venezia, La casa dorata di Samarcanda e tante altre storie che vedono protagonista il marinaio metà avventuriero e metà “gentiluomo di fortuna”, il timore era che anche Corto Maltese lasciasse orfani i lettori alla morte del suo autore. Quasi per miracolo ritornò da giovane, vent’anni dopo la scomparsa di colui che, a buon diritto, è stato considerato fra i maggiori autori di fumetti di tutti i tempi. Marco Steiner, scrittore e fotografo, marinaio amico e collaboratore di Hugo Pratt, dopo aver portato a termine nel 1996 Corte Sconta detta Arcana, il romanzo incompiuto di Pratt, e aver scritto tutte le introduzioni alle nuove edizioni delle varie avventure del Maltese, ridiede vita all’immaginario personaggio con due romanzi.

 

Il primo, “Il corvo di pietra”, ambientato nel 1902, anno del crollo del campanile di Venezia, quando il marinaio della Valletta è ancora un ragazzo. Inteso quasi come il romanzo di formazione di Corto Maltese, dove emerge il suo spirito di “imprevedibile meticcio mediterraneo”, solo all’apparenza cinico, dotato di grande ironia, rispettoso alla legge della lealtà e di amicizia. In quelle pagine tre ragazzi amanti dell’ avventura e tre strani individui stretti in un patto esoterico di vendetta si confrontano tra Venezia, Malta e la Sicilia in una vicenda dove la posta in gioco è un tesoro nascosto dall’enigma di una piccola statua che rappresenta un corvo di pietra. Nel secondo romanzo (pubblicato come il primo da Sellerio, nel 2015), intitolato “Oltremare”, il giovane Corto intraprende un viaggio che parte dalla Sicilia per finire in Cambogia, e su quella rotta tormentata incrocia i porti leggendari di tutti i mari: da Venezia all’isola prigione di Poulo Condor a sud della Cina, dalle acque del Mekong alle isole greche e ai mari del sud. Tra le tante mete una ha un fascino particolare, l’allora Costantinopoli, un tempo Bisanzio e dal 1930 Istanbul. Le zone in cui si svolge la storia sono quelle del porto, della collina e del cimitero di Eyüp dove si recava anche un altro grande viaggiatore, Pierre Loti. Istanbul , come Venezia, è una città dove Corto Maltese si trova “ a casa”, sul confine fra Europa e Asia, sul punto di contatto fra il grande mar Mediterraneo e la grande terra che si estende misteriosa e affascinante verso Oriente, il luogo dove nasce il sole. Quando a Marco Steiner è stata posta la domanda delle domande ( “Perché a un altro Corto?”) rispose così: “Sapevo chi erano i suoi genitori, quand’era nato e cosa gli era accaduto dopo il 1904, all’epoca della guerra russo-giapponese. Allora ho provato a immaginare un Corto sconosciuto, che doveva imparare a navigare e a vivere prima di quell’anno e ho scelto un periodo preciso, dal 1901 al 1904. Ho immaginato un’esperienza forte per un ragazzino di 14 anni, l’ho fatto partire in una notte piovosa e pericolosa dalla Scozia, dopo aver lasciato a terra quel padre così poco conosciuto. Insomma, ho cercato di fare un pezzo di strada, anzi di mare, insieme a quello che il giornalista Vincenzo Mollica, facendomi un grandissimo complimento, ha definito il “mio” Corto Maltese”. Ma il più famoso dei marinai di carta non è tornato a vivere solo nelle parole scritte da Steiner. Nuove storie con protagonista il personaggio creato da Pratt, sono state scritte da Juan Dìaz Canales, sceneggiatore di fumetti spagnolo , e disegnate dal conterraneo Rubén Pellejero. In Sotto il sole di mezzanotte” Corto Maltese parte per un viaggio in Alaska e Canada, durante la prima guerra mondiale, seguendo le indicazioni dategli da Jack London (che aveva già incontrato nel libro La giovinezza, durante la guerra russo-giapponese nel 1905) e come al solito si imbatterà in personaggi strani e situazioni avventurose. La trentunesima storia, anch’essa realizzata da Canales e Pellejero, intitolata Equatoria venne pubblicata in anteprima sul quotidiano La Repubblica  in dieci puntate quotidiane dal 4 al 13 agosto del 2017 e subito dopo edita da Rizzoli Lizard in volume unico. Gli stessi autori hanno firmato due anni dopo Il giorno di Tarowean, trentaduesimo episodio di Corto Maltese, uscito nell’ottobre 2019 sempre per Rizzoli Lizard, che costituisce una sorta di prequel di Una ballata del mare salato. Nella seconda metà del 2021 è giunta nelle librerie Oceano nero ( edizioni Cong), trentatreesima avventura di Corto Maltese, scritta dal francese Martin Quenehen e disegnata dal connazionale Bastien Vivès. Ed è del tutto probabile che ci saranno altri capitoli di questa “seconda vita” del marinaio tornato per viaggiare ancora. Dopotutto, come amava dire John Steinbeck, “non sono le persone che fanno i viaggi,sono i viaggi che fanno le persone”.


Marco Travaglini

L’estinzione della sinistra

Che botta per certa sinistra italiana le fonti di stampa che sostengono che Massimo D’Alema si diletti nel fare il commerciante d’armi. È qualcosa su cui anche io ci ho rimuginato sopra. Poco importa se avesse preso delle provvigioni. Il punto è un altro : il pacifismo appartiene anche alla cultura di sinistra di cui Massimo D’Alema fa parte. Meglio precisare ( forse ) apparteneva. Alla fine è libero di fare quello che vuole facendo i conti con la sua coscienza.  A me, comunque e francamente quello che emerge  non è piaciuto per niente.  Un altro tassello per la marginalità di questa sinistra italiana egemone fino a 50 anni fa,  almeno dal punto di vista culturale. Peccato,  ma oramai siamo proiettati per il dopo.  Prima il Pd gestito dall’ex comunista Zingaretti boccheggiava.  Ora con l’ex democristiano Letta sta rinascendo.  Sondaggi lo danno al 24 %. Insieme a Calenda che supera il 5 % mentre Speranza, se vuole essere rieletto chiede ospitalità ad un pd oramai decisamente partito di centro con qualche spruzzo di sinistra.  Non parliamo dei Rifondaroli o Comunisti italiani di Marco Rizzo filo Putin e stalinisti per vocazione.
Ciarpame. Ma i novelli rivoluzionari non si pongono limiti. Così c’e anche Insorgiamo, Potere al popolo e Sinistra anticapitalista.
E già si fatica nel dirgli che dal 92 non esiste l’Urss con tutti i paesi satelliti e che la Cina è modernamente capitalista. Hanno subito la risposta:  anche il capitalismo è in crisi. Contenti loro che presentandosi a Torino alle ultime amministrative hanno preso dai 500 ai 550 voti. Duretta ammettere di non contare più nulla. Tranne chi continua a lanciare molotov, mi fanno tenerezza mista a compassione. Anche Torino sta dando un suo contributo all’estinzione della sinistra.
Fino a vent’anni fa una roccaforte rossa, fino ai Sindaci come il Chiampa  e Fassino. Ora pure Stefano Lo Russo è conferma di questo cambiamento. Avanti al centro contro gli opposti estremismi. Una sinistra storicamente divisa . Ma ora esagerano veramente. Ultima in ordine di tempo è la guerra all’Ucraina.  Tesi di fondo: 50 % colpa della Nato 50 % di Putin. Mi sembra decisamente una esagerazione. E quando non sei d’accordo con loro ti accusano di essere a favore del pensiero unico. Peggio:  ti accusano d’essere filo statunitense. Con la solita domanda: perché certa sinistra ha sempre bisogno di trovare un colpevole anche se “un delitto non c è stato”? Semplice, giustificano in questo modo il loro fallimento storico. Che altro dire se non che ci sarebbero molte altre cose da dire. Vorremmo, da parte di questa sinistra,  un atteggiamento più propositivo. Che di questo essere sempre e comunque contro ci siamo decisamente stufati. Ma siamo altresì  convinti che il tutto, in particolare le nostre speranze, appartenga al mondo delle utopie.

Patrizio Tosetto

Uncem: bene la legge sulla Montagna

Uncem apprende positivamente che il Governo ha dato il via libera al disegno di legge sullo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane. Il provvedimento, promosso dal ministro Gelmini, che Uncem ringrazia insieme con il Presidente Draghi introduce misure, anche fiscali, per sostenere la crescita dei Comuni montani e per contrastarne lo spopolamento.

“Ringrazio il Ministro Gelmini, il Presidente Draghi, tutte le forze politiche che hanno lavorato finora a questo provvedimento – commenta il Presidente Uncem, Marco Bussone – Ora sono convinto possa esserci un’azione forte e coesa in Parlamento, per l’iter complessivo del ddl che deve definire come spendere bene per i territori 100 milioni di euro stanziati dalla legge di bilancio per il 2022 e 200 milioni dal 2023. Abbiamo lavorato al provvedimento e ora proseguiamo l’impegno con il Ministero degli Affari regionali, il Dipartimento che ha seguito finora l’iter del ddl, tutti i Sindaci che hanno contribuito con idee e proposte alla stesura del testo”.

Il disegno di legge interviene, in modo particolare, attraverso lo sviluppo dei seguenti punti:
• sanità di montagna (forme di incentivazione in favore dei medici e degli operatori socio sanitari che prestano la propria attività lavorativa nei Comuni montani);
• scuole di montagna (agevolazioni e premialità per gli insegnanti che prestano il servizio scolastico nelle aree montane);
• servizi di telefonia mobile e accesso a internet (Sono incentivati la copertura dell’accesso ad internet in banda ultralarga e gli interventi sulle infrastrutture idonei a garantire la continuità dei servizi di telefonia mobile);
• incentivi agli imprenditori agricoli e forestali (credito di imposta, agli imprenditori agricoli e forestali che esercitano la propria attività nei Comuni montani e che investono nelle pratiche benefiche per l’ambiente ed il clima);
• misure fiscali di favore per le imprese montane “giovani” (credito d’imposta per le piccole e microimprese che intraprendono la propria attività nei Comuni montani destinatari di tale forma di agevolazione e in cui il titolare o almeno uno degli esercenti non abbia compiuto 36 anni di età);
• misura “Io resto in montagna” (detrazioni sul mutuo per chi, con meno di 41 anni, acquista una prima casa in un Comune montano con meno di 2mila abitanti).

Tonfo Juve! Juventus-Villarreal 0-3

Ritorno ottavi di finale Champions League

                  Moreno(r)
                  Torres
                  Danjuma(r)

Juve fuori dalla Champions League.
Continua il tormento bianconero nei confronti della Coppa dalle “grandi orecchie”.Questa volta è il Villarreal ad eliminare i bianconeri dalla più importante competizione europea cm un rotondo 3-0.La “maledizione”Champions League continua.Sono 26 anni che i bianconeri non vincono la Coppa dei Campioni.Ad onor del vero gli uomini di Allegri dominano il primo tempo creando palle gol davvero importanti. A portare in vantaggio gli spagnoli il neo entrato Gerard Moreno al 78′  su calcio di rigore assegnato con il Var ma già apparso netto in diretta su intervento goffo di Rugani. Poi il raddoppio su calcio d’angolo con Torres ed infine nuovo tiro dal dischetto (ma qui sbaglia l’arbitro, sul proseguo il Villarreal aveva segnato), per l’ennesimo fallo di mano nell’avventura bianconera di De Ligt: penalty messo a segno da Danjuma, e il Villarreal festeggia.
Ora la Juve potrà concentrarsi sul campionato e la Coppa Italia ma sarà rivoluzione sia nei vertici societari che nella squadra.

Enzo Grassano

Oggi in Piemonte circa 4 mila rifugiati ucraini

Dalla ricognizione in corso da parte delle Prefetture territoriali risultano ospitati in Piemonte, attualmente, circa 4.000 rifugiati. Il punto è stato fatto  nel corso della riunione del Coordinamento regionale per l’emergenza profughi a cui hanno preso parte il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il console onorario dell’Ucraina a Torino Dario Arrigotti, con l’assessore alla Protezione civile e Gestione emergenza profughi ucraini Marco Gabusi e l’assessore ai Bambini Chiara Caucino. Presenti anche i rappresentanti delle Prefetture, della Protezione civile regionale e della Direzione Sanità e Welfare.

In particolare, oltre 1.610 rifugiati sono ospitati in provincia di Novara, circa 590 nel Verbano Cusio Ossola, 520 nel Cuneese, circa 400 a Torino e nell’area metropolitana, quasi 390 nel Vercellese, 150 in provincia di Biella, 150 anche nell’Alessandrino, oltre 70 in provincia di Asti. Quasi 300 sono ospitati nelle strutture messe a disposizione dalla Protezione civile regionale, gli altri attraverso la rete spontanea di solidarietà attivata dai propri familiari, conoscenti e dalle realtà associative locali.

“Questi dati sono importanti – sottolinea il presidente Cirio – per poter garantire da parte dei Comuni, dei servizi sociali e delle associazioni di volontariato tutte le azioni di supporto sia verso i rifugiati che verso le persone e diverse realtà che li stanno ospitando, anche per fare in modo che un domani, cosa a cui stiamo lavorando come Regione con il Governo, possa essere riconosciuto un aiuto economico a chi si è fatto carico di questa ospitalità”.

Sono, infine, 130 i cittadini ucraini che hanno espresso la volontà di essere vaccinati contro il Covid attraverso il portale www.ilpiemontetivaccina.it.

Covid, il bollettino di mercoledì 16 marzo

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.811nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari al 9,5% di 29.442 tamponi eseguiti, di cui 24.502 antigenici.

Il totale dei casi positivi diventa 1.013.513, così suddivisi su base provinciale: 85.127 Alessandria, 46.557 Asti, 39.087 Biella, 134.026 Cuneo, 76.574 Novara, 538.579 Torino, 36.100 Vercelli, 36.664 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 5.020 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 15.779 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 20 (-rispetto a ieri)

I ricoverati non in terapia intensiva sono 594 (-21 rispetto a ieri)

Le persone in isolamento domiciliare sono 44.831

I tamponi diagnostici finora processati sono 16.087.832 (+ 29.442 rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 13.138

Sono 4, nessuno di oggi, i decessi di persone con diagnosi di Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti).

Il totale diventa quindi 13.138 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.764 Alessandria, 786 Asti, 500 Biella, 1.597 Cuneo, 1.055 Novara, 6.271 Torino, 606 Vercelli, 424 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 135 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

954.930 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 954.930 (+1735 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 79.626 Alessandria, 44.205 Asti, 37.310 Biella, 127.765 Cuneo, 73.429 Novara, 511.330 Torino, 33.894 Vercelli, 34.393 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 3.875 extraregione e 9.103 in fase di definizione.

“Inevitabilmente”: un racconto di Alessandra Prosperi

Informazione promozionale 

“Alle persone che hanno sempre creduto in me, che mi sono state vicino, alla mia famiglia, ai miei figli. Ringrazio Dio di non aver mollato, di essere come una fenice: rinasco dalle mie ceneri.”

L’AUTRICE SI PRESENTA

Mi chiamo Alessandra Prosperi, ho 42 anni sono nata ad Ascoli Piceno l’8 marzo del 1980, ero un’operaia in una multinazionale americana che ha chiuso per dislocamento 8 anni fa. Sono sposata da quasi 16 anni e ho due bambini. Ho deciso di rinventarmi e dedicarmi alla mia passione scrivendo.

https://www.facebook.com/ascolipiceno80/

IL LIBRO

Alessia è un’imprenditrice  ad Ascoli Piceno che causa crisi finanziaria si ritrova a dover cercare un finanziamento per salvare l’azienda di famiglia, e mentre è alla ricerca di un finanziatore il destino è in agguato.

ANTEPRIMA

https://www.booksprintedizioni.it/public/libri/anteprima_inevitabilmente.pdf

 

PER ACQUISTARE IL LIBRO

http://www.booksprintedizioni.it/libro/Racconto/inevitabilmente#commentiCont-tab

SU AMAZON

Ventenne avrebbe sottratto 12mila euro a federazione sportiva: arrestato

Gli agenti del Commissariato Barriera Nizza, con la collaborazione di personale del Commissariato di Lugo, hanno eseguito in Provincia di Ravenna una misura cautelare in carcere nei confronti di un ventenne, ritenuto gravemente indiziato del reato di truffa aggravata del quale sarebbe stato autore a danno di una federazione sportiva piemontese.

Il giovane è stato individuato dagli investigatori del Commissariato Barriera Nizza, grazie all’analisi dei tabulati e della movimentazione bancaria, dopo la denuncia presentata dalla parte lesa nel febbraio 2021.

Il ventenne, con artifizi e raggiri telematici, tra cui la registrazione di una finta pec riferibile al comitato sportivo, sarebbe riuscito a farsi accreditare dal conto della federazione sul proprio conto oltre 12000 euro, somma poi recuperata dagli investigatori.

Nella specifico, secondo la ricostruzione della truffa, l’uomo, con una serie di stratagemmi, dopo essersi spacciato per un rappresentate della federazione, avrebbe convinto un dipendente della banca presso la quale il comitato sportivo aveva un conto ad effettuare un bonifico di oltre 12000 euro, per una presunta iscrizione a campionati europei. Del bonifico in realtà sarebbe stato beneficiario lo stesso soggetto.

Il procedimento penale si trova nella fase delle indagini preliminari pertanto gli indagati non sono da ritenersi colpevoli fino a giudizio definitivo.