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Poste italiane si conferma azienda in ‘rosa’ anche in provincia di Torino

Il Gruppo guidato dall’AD Matteo Del Fante è stato inserito per il terzo anno consecutivo nel Bloomberg Gender – Equality Index che valuta le iniziative aziendali per l’eguaglianza e l’inclusione

Torino, 7 marzo 2022 – Poste Italiane si conferma un’azienda in ‘rosa’ anche in provincia di Torino. La quota di dipendenti donne è del 61% di cui 256 ricoprono ruoli manageriali, sono infatti 220 gli Uffici Postali con direttori donne e 166 quelli completamente al femminile.

Proprio grazie a questo importante risultato raggiunto nella provincia di Torino, le politiche di parità di genere e la trasparenza di Poste Italiane sono state premiate con la riconferma, per il terzo anno consecutivo, nel Gender-Equality Index (GEI) 2022, il principale indice internazionale di riferimento che valuta la qualità delle iniziative aziendali per l’eguaglianza e l’inclusione.

Il Gender-Equality Index misura le performance aziendali sulle politiche di parità di genere e di trasparenza nella rendicontazione dei dati e delle informazioni di settore e rappresenta un punto di riferimento per gli investitori che cercano informazioni affidabili e comparabili al fine di valutare l’impegno delle società nell’affermazione dei valori di gender equality.

La valutazione ottenuta da Poste Italiane è il risultato dell’esame di cinque parametri: la leadership femminile e la valorizzazione dei talenti, la parità salariale, la cultura inclusiva, le politiche per la prevenzione e il contrasto di molestie sessuali e la riconoscibilità come brand che promuove la parità di genere. Sono 418 le aziende esaminate in tutto il mondo, ripartite in 11 settori produttivi con sede in 45 paesi e una capitalizzazione di mercato combinata di 16 trilioni USD.

Nell’edizione 2022 Poste Italiane ha migliorato ulteriormente il suo risultato rispetto all’anno scorso, ottenendo ancora una volta una valutazione ben al di sopra del punteggio medio delle società valutate nel GEI.

A questo importante premio si aggiunge un altro traguardo fondamentale. Poste Italiane è infatti tra le 5 aziende italiane ad entrare nella classifica globale Top 100 sulla parità di genere stilata da Equileap, organizzazione leader che elabora dati e approfondimenti sulla parità di genere in ambito corporate, e tra i 19 gruppi a livello mondiale che hanno superato il gender pay gap contribuendo a rendere l’Italia, insieme a Regno Unito e Spagna, paese leader in tale ambito.
Il grande impegno del Gruppo guidato dall’AD Matteo Del Fante è stato riconosciuto in particolare per i passi in avanti compiuti sul divario salariale di genere in ogni fascia retributiva.
L’Azienda è stata valutata sulla base di 19 criteri suddivisi in specifiche categorie: l’equilibrio di genere all’interno del management e della composizione della forza-lavoro, parità retributiva ed equilibrio vita-lavoro, politiche adottate per promuovere la parità di genere, adesione a iniziative internazionali, trasparenza e accountability.

Donna costretta a rifugiarsi in auto: l’ex minaccia lei e la sua famiglia

 

Arrestato per atti persecutori e danneggiamento

 

Mercoledì sera, intorno alle 22, gli agenti della Squadra Volante intervengono nel quartiere San Donato. Una donna ha chiesto aiuto dopo che rincasando si è trovata davanti sulle scale il suo ex compagno che l’ha aggredita verbalmente. Per timore è corsa a rifugiarsi in macchina.

Al loro arrivo, gli agenti trovano l’uomo, corrispondente alle descrizioni fornite dalla richiedente, che in stato di agitazione prende a calci un bidone della spazzatura. Nonostante l’arrivo degli agenti, l’uomo alza i toni e urla minacce.

La vittima racconta agli agenti che aveva da poco interrotto la relazione ma sin da subito il suo ex aveva iniziato a insultare e minacciare lei e la sua famiglia. Non solo le erano arrivati messaggi scritti e vocali ma il suo ex compagno si sarebbe presentato dietro la porta di casa di notte danneggiandola. Proprio quella mattina aveva sporto denuncia per i comportamenti dell’uomo.

Quella sera la donna, dopo essere rientrata a casa dopo cena, accompagnata da familiari, si era trovata difronte l’uomo che l’aveva prima minacciata e poi inseguita mentre la donna cercava di trovare riparo in auto. Proprio per evitare le minacce dell’uomo, l’auto con a bordo la vittima e i suoi familiari era ripartita e si era allontanata dal posto. In quel momento veniva contattata la Polizia. Non pago, nel frattempo l’uomo aveva infranto la vetrata del portone e danneggiato il citofono.

All’arrivo della Polizia, l’uomo non cambia atteggiamento: persevera nelle minacce e continua a colpire l’arredo urbano. Gli inviti degli agenti alla calma finiscono con degli spintoni da parte del soggetto, fatto che portano l’uomo ad essere denunciato per resistenza a P.U. e minacce gravi, oltre all’arresto per atti persecutori e danneggiamento aggravato. L’arrestato viene anche sanzionato amministrativamente per il possesso di hashish.

Paese della Poesia. I vincitori dell’ultima edizione de “Il Federiciano”

Premiata anche Alessia Savoini di Torino

Il Paese della Poesia di Rocca Imperiale, in provincia di Cosenza, unico in tutta Italia, si arricchisce di ulteriori tre stele con le poesie vincitrici dell’ultima edizione del concorso “Il Federiciano”, ideato e promosso dall’Aletti Editore.

Tra i vicoli del borgo di Rocca Imperiale verranno dunque svelate nella prossima estate – quando la situazione pandemica si spera potrà assestarsi – queste nuove stele di ceramica maiolicata che andranno ad arricchire una vera antologia a cielo aperto ideata nel 2009 dal poeta, editore e più importante formatore di scrittura poetica in Italia, Giuseppe Aletti che con il suo ultimo libro “Da una feritoia osservo parole” – un vero vademecum sulle buone pratiche della scrittura ha scalato le classifiche di Amazon, raggiungendo finanche il terzo posto. Nonostante la pandemia in corso, Giuseppe Aletti è riuscito a cementare, giorno dopo giorno, la comunità poetica con seguitissimi incontri sui social network nonché video corsi di scrittura che stanno contribuendo a diffondere un rivoluzionario “metodo Aletti”.

A causa delle importanti restrizioni anti Covid-19 ancora in corso che naturalmente non hanno escluso il paese di Rocca Imperiale dove si sono vissuti anche momenti di apprensione, il consueto raduno di poeti non si è potuto svolgere ed i vincitori dell’ultima edizione del concorso “Il Federiciano” – al quale ogni anno partecipano centinaia e centinaia di poeti da tutta Italia e dall’Estero – sono stati nominati in via telematica, per la prima volta in tredici edizioni, come ha precisato lo stesso maestro Aletti che vanta importanti collaborazioni con riconosciute personalità della scritta parola quali, tra gli altri, il noto paroliere Mogol e la sua scuola CET; ma anche Alessandro Quasimodo, figlio del Premio Nobel, al quale Giuseppe Aletti ha dedicato l’unico Premio Internazionale per la Letteratura “Salvatore Quasimodo”.

Pertanto le tre poesie che si sono aggiudicate la tredicesima edizione del Premio “Il Federiciano” sono: “Mare” scritta da Cristina Parente di Recco (Genova), “Conservo la memoria e la forma dell’uomo” scritta da Alessia Savoini di Torino e “Una farfalla tatuata” scritta da Al Hazmi Ali, tra i più importanti poeti dell’Arabia Saudita. Per loro e per tutta la comunità dei poeti pronti a declamare i loro versi, appuntamento questa estate a Rocca Imperiale per una ripartenza sotto il segno della bellezza nel Paese della Poesia.

 

 

POESIE VINCITRICI

 

Cristina Parente con “Mare”

Mi perdo nel tuo sciacquio

disgiunto da ogni confine

afferro un’eco smarrita

in estasi sommersa

Sterminata vastità di sale

plissettata di schizzi

non mi sfianco di ascoltarti

e accarezzarti con lo sguardo

Indugio assorta

accanto alla tua bocca

desiderosa del tuo monologo

che s’accoppia col mio.

Potrò averti soltanto

nel battito d’onda

cesura incostante

di un ritmo perenne.

 

Alessia Savoini con “Conservo la memoria e la forma dell’uomo”

Conservo la memoria e la forma dell’uomo.

Questa mano traduce la tomba,

è un oracolo che assomiglia a una bussola e un occhiello.

Cerco un posto che non sia scritto tra il punto e la linea;

numero i meridiani

e le possibili fughe

dirottate

sotto l’anulare.

 

Al Hazmi Ali con “Una farfalla tatuata”

Non aspettare nessuno

sono il sole della tua pazienza.

Un tempo mi hai perso

ma ho trovato le gazzelle presso la fonte

quando il tuo canto

mi ha svegliato nelle praterie dell’anima

il loro verso scorreva sulle mie visioni come un’ode

di passione e dolore.

La mia ombra

in cammino verso la tua assenza,

le ombre ostacolano i nostri passi

e portano speranze in altre lande selvagge.

Io solo potevo salvarti dalle tue palpebre stanche,

un solo cenno per l’atterraggio come tatuaggio di farfalla

sulle spalle della tua alienazione.

Sarò io il tuo approdo di salvataggio.

Non aspettare nessuno

sono il sole della tua pazienza.

 

 

 

 

L’Ucid in visita al Caat

L’Ucid visita il mondo dei mercati generali andando alla scoperta del CAAT venerdì  11 marzo  alle 7 del mattino

 

L’UCID (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti Sezione di Torino) si apre al mondo agroalimentare  grazie a un’iniziativa davvero interessante, la visita al CAAT, Centro agroalimentare di Torino,  resa possibile grazie alla volontà del Presidente del CAAT, Marco Lazzarino, che è anche vicepresidente dell’Ucid.

La visita avverrà  venerdì  11 marzo prossimo alle 7 del mattino e si articolerà  nella presentazione del Centro agroalimentare, seguita dalla colazione per iniziare la giornata in modo proficuo e sereno insieme.

Sarà l’occasione per i soci UCID  e eventuali loro accompagnatori di poter entrare al CAAT e conoscere il più  grande mercato agroalimentare presente nel Nord Italia.

Il CAAT rappresenta, infatti, un modello non soltanto per la sostenibilità e la sicurezza alimentare, ma anche per l’economia circolare. Al suo interno è inoltre presente una forte realtà di solidarietà; dal novembre 2007 e’ diventato operativo, infatti, presso il CAAT, il progetto denominato “Rete Alimentare Sociale” che vede la presenza fattiva dell’Azienda Sanitaria Locale 5 e dell’Associazione Onlus Banco Alimentare del Piemonte. Questa associazione ha il compito di gestire tutte le fasi operative e di coordinare tutte le associazioni di volontariato che possono beneficiare di un’importante quantità di prodotti ortofrutticoli non più commercializzabili, ma ancora nella condizione di consentirnel’utilizzo alimentare da parte delle mense per gli indigenti. Nel progetto il CAAT si è reso parte attiva, fornendo gratuitamente il suo contributo  in termine di strutture e di organizzazione,confermando il suo impegno a favore del progetto “Rete alimentare sociale”.

Il CAAT è, inoltre, uno tra i primi centri agroalimentari a averdato vita all’introduzione di una nuova piattaforma digitale, in grado di consentire lo snellimento e la velocizzazione nei rapporti  tra produttori e grossisti, da una parte, e grossisti e acquirenti dall’altra.

Mara Martellotta

Spacciavano droga spostandosi in taxi

Smantellato dalla Guardia di Finanza di Torino spaccio di sostanze stupefacenti. I corrieri avrebbero utilizzato per i propri spostamenti dei taxi. Eseguite 6 misure cautelari

 

La Guardia di Finanza di Torino ha eseguito misure cautelari personali nei confronti di cittadini extracomunitari e italiani per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti principalmente nei quartieri torinesi di Mirafiori e Santa Rita nonché in alcuni comuni della prima cintura del capoluogo piemontese.

 

Le indagini, condotte dai Finanziari del Gruppo Orbassano, durate più di un anno e coordinate dalla Procura della Repubblica di Torino, hanno consentito di effettuare numerosi sequestri di droga tra spacciatori ed acquirenti, permettendo, altresì, di raccogliere elementi per ricostruire in ipotesi di accusa la complessa ed articolata filiera di spaccio.

 

I soggetti colpiti dai provvedimenti, secondo gli elementi raccolti, avrebbero fornito un servizio di “delivery” a favore dei “clienti”, potendo effettuare l’ordine telefonicamente e ricevere la droga (principalmente crack e cocaina) presso la propria abitazione.

 

Le persone coinvolte nell’operazione, secondo quanto emerso nelle indagini, avrebbero agito da “corrieri” dell’organizzazione e spesso, per depistare le forze dell’ordine, avrebbero utilizzato per i propri spostamenti dei taxi.

 

Al termine dell’operazione, denominata “Taxi driver”, ferma restando la presunzione di innocenza fino a compiuto accertamento delle responsabilità in tutti i gradi di giudizio, sono state messe in esecuzione 6 misure cautelari, di cui 4 in carcere e 2 con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Due destinatari della misura, allo stato, sono risultati irreperibili.

E’ morto Fantolino il “re delle uova”

E’ mancato a 88 anni il Cav. Franco Fantolino, imprenditore molto noto per essere stato fondatore dell’azienda “Uova Fantolino” di Cafasse.  La famiglia ne ha dato notizia ieri sui social dell’azienda.

“Il Cavalier Franco Fantolino – si legge nell’annuncio – nel 1961 aveva un sogno: lasciare la città e allevare le galline ovaiole. Ha preso la propria famiglia per mano guidandola su una strada nuova. Ha cominciato in piccolo ma ha sognato in grande, facendo in modo che il suo nome diventasse sinonimo di bontà e genuinità. Così facendo, ha nutrito intere generazioni”.

In cura al Regina Margherita i bimbi malati arrivati dalla guerra in Ucraina

E’ trascorso ieri il primo giorno in ospedale per i tredici bimbi malati oncologici ucraini arrivati grazie alla Regione Piemonte da Iasi, in Romania.

Sono ricoverati  all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino. I bambini, alcuni malati di leucemia, sono molto provati per il lungo viaggio e per la sospensione a causa della guerra, delle terapie.

Con loro ci sono le madri e alcuni fratellini. Questi sono cinque, per i quali dovrà essere trovata una soluzione di ospitalità.

Quale futuro dell’auto per Torino e per il Paese?

La FORD punta su Detroit. La TESLA investe in Europa vicino a Berlino. Dopo l’evasivo discorso di Tavares , il  Governo oltre agli incentivi pensi a come usare la Golden share o la CDP. 

Quale futuro dell’auto per Torino e per il Paese? I pareri sindacali sono diversi . Per Chiarle ( già della CISL) il programma di TAVARES e’ interessante , mentre Airaudo è più pessimista e pensa alla cassa integrazione . Per i francesi che guidano Stellantis, Torino , l’Italia e Katmandu pari sono. Non una parola su Mirafiori. Ancora in stand By la Gigafactory a Termoli mi auguro che  il viaggio parigino di CIRIO e LORUSSO , non serva solo a a capire le condizioni che Stellantis pone al Governo italiano .
A questo punto il Governo che si è mosso solo dopo la minaccia di un Tavolo con i parlamentari di tutte le 10 Regioni interessate e che nel Decreto energia ha stanziato 1 miliardo l’anno per più anni , valuti anche la utilità di usare la golden share o di entrare nello azionariato con la CDP. Molto dipenderà dai contenuti della Mozione Parlamentare che l’on. Molinari aveva presentato a metà gennaio riprendendo la mia proposta. La Mozione ora sta raccogliendo i contributi di tutte le forze politiche e dovrebbe essere votata tra pochi giorni in Parlamento e sarà da guida al Governo per la politica industriale dell’auto .
Torino e l’Italia non possono rinunciare ad avere un ruolo nel futuro dell’auto, che ha ancora importanti contenuti innovativi e ingegneristici.
Siamo purtroppo in ritardo perché il Governo non aveva inserito nella Legge di Bilancio 2022 neanche una lira per l’auto senza che Torino e il Piemonte alzassero la voce.
Ora sarà evidente a tutti i laudatores dei Sindaci di sinistra che non aver puntato con forza sulla industria oltre che sul turismo e sulla cultura ha portato Torino e il Piemonte al declino ma ha tolto al Paese almeno un punto di PIL all’anno ? Se calcolate quanto ha perso la FIAT per gli errori dei suoi dirigenti , per le divisioni sindacali e per il laissez faire di Sindaci che non si sono neanche incazzati col trasferimento della sede fiscale, avrete la dimostrazione di quanto ho scritto all’inizio.
La colpa più grave degli ultimi vent’anni è stata quella di non rendere più competitiva l’area torinese così un amministratore come Tavares, per nulla condizionato dai sentimenti , che ha come obiettivo quello di aumentare gli utili e di conseguenza i suoi emolumenti, sceglie i siti industriali più competitivi e così nella sua Conferenza stampa ha detto che gli stabilimenti italiani dipenderanno dal mercato.
Torino, ora, spaventata dai possibili  tagli di importanti aziende dell’indotto e di migliaia di posti di lavoro  conseguenti all’arrivo dell’auto elettrica , scopre tardivamente la importanza della manifattura ma , abbandonata dalla famiglia  che ha venduto a Peugeot , si trova con interlocutori deboli sia a livello amministrativo che industriale.
Il tutto mentre La FORD punta molto su una Detroit rilanciata , la TESLA investe 5 miliardi  nel suo nuovo  stabilimento europeo vicino a Berlino e Tavares,nella conferenza stampa tenuta nel Paese dei tulipani,  dice che il futuro del Bel Paese nell’auto  e’ legato all’andamento del mercato . A questo si aggiunga che il Governo italiano nella ultima  legge di Bilancio non aveva previsto una lira per il settore senza che Sindaco e i piemontesi nel governo o in parlamento si agitassero troppo.
Ora, anche se un po’ tardivamente, CIRIO e LORUSSO vogliono andare da Tavares a Parigi a chiedere qualcosa, con quali carte in mano? Poche.
Le uniche carte sono nelle mani del Governo che oltre agli incentivi e alla politica industriale dell’auto potrebbe pensare alla golden share o a entrare nel capitale di Stellantis alla pari dello Stato francese.
L’industria dell’auto ha ancora un futuro, in parte da scoprire perché i dubbi sul tutto elettrico crescono mentre salgono anche ipotesi legate ai combustibili che potrebbero usare i motori tradizionali dell’ultima generazione.
Torino è in ritardo perché  , la politica torinese , morti Donat-Cattin e l’Avvocato Agnelli , non ha più avuto peso a Roma, peggio , chi ha amministrato la Città negli ultimi anni l’ha portata al declino e soprattutto non ha creato le condizioni competitive per attrarre investimenti esteri. Ora , in ritardo nella realizzazione della TAV, con due giunte, quella comunale e regionale , deboli, che credibilità abbiamo con Tavares?
Il Governo grazie alle nostre pressioni e all’impegno di Molinari e Giorgetti ha deciso di stanziare nel Decreto  Energia un miliardo all’anno per i prossimi anni da usarsi per incentivare gli acquisti non solo dell’elettrico ma anche delle auto Diesel di ultima generazione e quelle ibride e per la prima volta una parte per una politica industriale del settore necessaria per garantire un futuro all’indietro che sarà penalizzato dal motore elettrico.
Ben diverso però l’approccio con Tavares se il Governo decidesse di calare l’asso della golden share o della partecipazione allo azionariato della CDP.
Tutti i maggiori Paesi industrializzati del mondo vogliono mantenere una forte presenza nel settore automotive e noi rischiamo di perderla?  Non è possibile . Di un settore così pervasivo e innovativo il Piemonte ha e avrà ancora bisogno se vuole rilanciarsi appena troverà una squadra competente e alla altezza del compito.
Quando Torino non era bellissima , come è ora, e la Città era più grigia,  la politica però è l’associazionismo  avevano maggiore peso e sostanza. Morti Donat-Cattin e l’Avvocato Agnelli, Torino a Roma non ha più contato.
Dagli anni 90 , quando il PIL piemontese valeva ancora il 10% del PIL nazionale, chi ha amministrato Torino non si accorse del declino , così come gesti male il Buco di Bilancio . Oggi il PIL piemontese vale il 7,5% della economia nazionale , il PIL procapite ci vede tra il decimo e l’undicesimo posto tra le venti regioni italiane e Torino è in testa a tre classifiche negative : mancanza di sicurezza, disoccupazione giovanile e inquinamento.Questo è ciò che ci lascia chi ha amministrato Torino e il Piemonte negli ultimi venticinque anni.
Ecco perché dobbiamo  difendere a tutti i costi l’industria dell’auto ma dobbiamo contemporaneamente rilanciare Centro ricerche , accelerare il Manifacturing Center, rilanciare Aeroporto , non perdere tempo sulla Linea 2 della Metro e soprattutto accelerare la costruzione della TAV.
Ecco perché ho detto che siamo disponibili a  difendere il settore auto come abbiamo difeso la TAV.
 
Mino GIACHINO 
SILAVORO SITAV SIAUTO

Pedrale: “Sei milioni di euro per una recinzione contro i cinghiali? Servirà allo scopo?”

Ho appreso ascoltando un notiziario televisivo (chiedo  scusa se non sarò  molto preciso perché  l’ho ascoltato una volta  sola) che la Regione spenderà sei milioni di euro per costruire una  lunga recinzione al confine fra Piemonte e Liguria. 

L’ imponente opera dovrebbe fermare l’invasione di cinghiali che si sono  riprodotti eccessivamente in Piemonte ed in Liguria. Ed e’ ovviamente il tentativo di fermare la peste suina provocata dagli stessi cinghiali.  Molti allevatori di suini piemontesi stanno abbattendo i loro allevamenti con gravi danni economici .

In realtà  il problema dei cinghiali in Piemonte non è nuovo ma si trascina da diversi anni. I cinghiali si sono riprodotti negli ultimi  vent’anni in maniera eccessiva nei parchi regionali piemontesi. Da anni sono note le sortite, specie notturne di questi animali che escono dai confini dei parchi e si avvicinano alle cascine o abitazioni,  agli allevamenti. Inoltre danneggiano le coltivazioni specie di mais. Nel passato la Regione aveva anche esaurito i fondi per risarcire gli agricoltori per i danni subiti.

Sono poi noti gli incidenti automobilistici provocati da questi ungulati con gravi danni agli automezzi e alle persone.  Solo due anni fa  due persone in auto  sono morte su un’ autostrada piemontese a causa del transito di alcuni cinghiali . E’ dunque un problema, come sottolineano agricoltori, allevatori e le associazioni agricole, di grande importanza e da affrontare  seriamente. Ho dei dubbi che lo strumento della recinzione (al di là del costo economico ingente) possa davvero risolvere la criticità.  I cinghiali sono in grado di sfondare queste recinzioni.  Credo invece  che sarebbe più proficuo aumentare gli abbattimenti selettivi coinvolgendo di più le associazioni venatorie, guardie dei  parchi e carabinieri forestali. Inoltre per fermare la proliferazione di cinghiali (che sono animali  tutt’altro che in via di estinzione) si dovrebbe procedere alla sterilizzazione di un certo numero di femmine di questi ungulati.  Sono proposte e riflessioni sapendo che è un problema complesso e di non facile soluzione.
Luca Pedrale Presidente Regionale “Noi di Centro”