ilTorinese

“Ghiaccio”, angosciosa e lucida messinscena intorno alla mente del serial killer

Il testo di Bryony Lavery sul palcoscenico del Gobetti, sino a domenica 10 aprile

C’è un grumo rosso (come quello che attraversava l’orrore del ghetto di Cracovia sotto l’occhio in bianco e nero di Steven Spielberg in “Schindler’s List”, la bambina tragicamente smarrita e avvolta nel suo cappottino) sul palcoscenico del Gobetti che fino a domenica 10 aprile ospita “Ghiaccio” dell’autrice inglese Bryony Lavery, nella traduzione di Monica Capuani e Massimiliano Farau e messo in scena da Filippo Dini. È l’impermeabile della piccola Rhona, una Cappuccetto Rosso che non è uscita dalla penna dei Grimm ma che è travolta e immersa nell’orrore del nostro quotidiano, che mentre portava alla nonna un paio di cesoie da giardino ha incontrato il lupo cattivo, Ralph, un pedofilo, uno stupratore e killer seriale di bambine e ne è rimasta sopraffatta.

Il testo della pluripremiata (dopo il debutto nel 1998 al Birmingham Repertory Theatre) Lavery – che nel 2019 “The Indipendent” incluse nella sua classifica dei 40 testi teatrali migliori mai scritti – non è una favola, non è neppure l’amaro resoconto di un caso realmente avvenuto pochi o più anni fa, è un raggrupparsi di tante storie diverse, di attimi neri catturati qua e là, laceranti e sconvolgenti, che si raccolgono nella disperazione di una madre, Nancy, e nella distruzione di una intera famiglia, nella tragedia in cui si dibatte il mostro, nello scompiglio della sua mente criminale, nella esistenza angosciosa di una psichiatra americana di origini islandesi, Agnetha, che combatte con il ricordo della morte di un amico e che tra attacchi di panico tenta di portare avanti il proprio intervento, “Serial killer: si può perdonarli?”, e un personale studio secondo cui viene attribuito “a lesioni nei lobi frontali l’assenza di inibizione che induce comportamenti criminali”. Sottolineando che “il mio intervento è un esame critico delle differenze tra crimini frutto di malvagità e crimini frutto di patologia”.

Non soltanto questi tre personaggi. Non li vediamo in scena, ma ne avvertiamo la presenza, debolissima di Bob, il marito di Nancy, ben più presente quella di Ingrid, la figlia maggiore della coppia, attraverso le parole della madre un dolore che muta, che all’inizio affonda nella pretesa consapevolezza di una dolorosa sopravvivenza per poi passare ad una ribellione e al rifiuto di vivere nel culto della vittima, per affrontare un percorso buddistico, un viaggio verso l’Oriente all’inizio poco credibile, un misticismo di profonde radici che saprà liberarla dalle colpe che lei ha immaginato. Il risultato visivo sono quelle interminabili file di bandierine tibetane con cui Dini inonda nella conclusione la sala teatrale, multicolori, leggere, riappacificatrici. Due zone, un prima e un poi, per tutti. Le tre vite principali intrise di crimine e di vendetta, la determinazione a sopravvivere nel gelido stato, nel ghiaccio della conservazione, nel tentativo, nel mestiere di vivere: poi, dopo giorni mesi anni di disperazione e sempre eguali la scoperta del perdono da un lato, l’affrontare con il suicidio la propria cruenta realtà dall’altro. La vita riprendere a scorrere, non è più quella di prima ma porta finalmente con sé un alleggerimento, uno sguardo diverso, lo scioglimento di quel ghiaccio. La disgregazione in qualche modo si ricompone. “Ghiaccio” è uno spettacolo da vedere e applaudire, duro, di massima tensione, “crudele” nelle parole e negli atti, lo sguardo esatto da parte di Dini delle angosce dei personaggi, della disperazione, della morte dentro, che ci mette lucidamente di fronte ad una realtà troppe volte letta sui giornali o vista nei tiggì, in monologhi o in un dialogo aspro e faticoso e rotto, che riversa la propria ansia giù tra il pubblico, in un freddo labirinto inventato da Maria Spazzi, corridoi e plastica, sotto le luci improvvise o accecanti di Pasquale Mari. Uno spettacolo con tre spettacolari interpreti, che rendono appieno gli spasimi, i dolori, le incertezze, il cammino completo di Nancy, di Ralph, di Agnetha: Mariangela Granelli rende con una bravura rara ogni particolare del dolore e dell’inimmaginabile perdono di una madre, Filippo Dini concretizza la fragilità e il terrore come il rimorso del suo killer, Lucia Mascino disegna con magnifica convinzione i momenti di paura e il denso pensiero della sua psichiatra.


A proposito di perdono. Chi frequenti il cinema ricorderà un film del 2009 di Peter Jackson tratto dal romanzo omonimo di Alice Sebold, “Amabili resti”, dove la giovane protagonista Susie – come la Rhona della Lavery – è vittima del vicino di casa, che la violenta e la uccide. Si ritroverà a “sopravvivere” in un passaggio intermedio, tra il mondo terreno e il paradiso, ad osservare anche qui lo sfacelo della propria famiglia e le mosse dell’assassino. Considerate dopo le proiezioni di prova le reazioni degli spettatori, che considerarono le scene della morte del killer non troppo soddisfacenti e rivolte piuttosto ad un’agonia e ad una fine più cruda e atroce, Jackson s’impegnò a rifarle, “ho dovuto creare una scena di morte piena di sofferenza solo per dare alla gente la soddisfazione che desiderava”. Il perdono, in quell’occasione, rivolse gli occhi da un’altra parte. E non credo fosse soltanto pretesa spettacolarizzazione.

Elio Rabbione

Le immagini dello spettacolo sono di Luigi De Palma

Belle Époque, un ritratto che prende vita!

PINACOTECA ALBERTINA

Sabato 9 aprile 2022 – ore 15.00 e 16.30

 

Un evento coordinato dall’Associazione Abbonamento Musei, con molti musei aderenti tra Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia.

Come per magia, i ritratti della Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti torneranno in vita per mettersi in posa di fronte ai bambini e raccontarci la moda nella Belle Époque, tra Ottocento e Novecento. Gli allievi dell’Accademia di Belle Arti aiuteranno i bambini a colorare i loro disegni e a tutti i partecipanti verrà regalata una tavoletta di cioccolato di Baratti & Milano, con una preziosa busta dorata da collezione.

Un evento imperdibile, adatto a bambini e ragazzi dai 5 ai 14 anni, divisi in differenti gruppetti di disegno a seconda dell’età e posizionati di fronte ai rievocatori storici dell’Associazione Le Vie del Tempo!

COSTO PER I BAMBINI E PER GLI ACCOMPAGNATORI ADULTI:

7 euro a persona  

+ biglietto d’ingresso al museo (INTERO 7 euro, RIDOTTO 5 euro, GRATUITO con la tessera dell’Abbonamento Musei).

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA:

pinacoteca.albertina@coopculture.it – 0110897370

Pinacoteca Albertina, via Accademia Albertina 8, Torino

Simone Campa & La Paranza del Geco Dalla Puglia al Piemonte

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Osteria Rabezzana, via San Francesco d’Assisi 23/c, Torino Mercoledì 6 aprile, dalle ore 20

Un viaggio tra tradizioni, cibo e storia sul filo di Margherita di Savoia, prima regina d’Italia e cittadina pugliese

Dalla Puglia al Piemonte – ideato da Simone Campa, Osteria Rabezzana, Casa Puglia Piemonte e Pastificio Giustetto – vuole valorizzare l’incontro tra Puglia e Piemonte e celebrare le rispettive tradizioni culturali ed enogastronomiche, musicali e artistiche attraverso l’esperienza, il gusto, la musica popolare.

Un evento all’insegna dell’esperienza conviviale che parte alle ore 20 con un incontro dedicato a Margherita di Savoia, la cittadina pugliese affacciata sul golfo di Manfredonia, a sud del Gargano, sede delle saline più grandi d’Europa. La località è stata intitolata nel 1879 alla prima regina d’Italia, figura storica che più ha influenzato il costume del suo tempo. Un collegamento con il Piemonte pensato in occasione della mostra che Palazzo Madama dedicherà alla regina nel prossimo ottobre.

Si prosegue alle 20.15 con il menù a carta dello chef Giuseppe Zizzo, integrato per l’occasione da piatti della tradizione “margheritana”. Colonna sonora dell’evento, i suoni, i canti ed i ritmi de La Paranza del Geco, vera e propria istituzione culturale di Torino, con i suoi vent’anni di attività artistica in Italia e all’estero.

PROGRAMMA

Ore 20 – L’INCONTRO

Margherita di Savoia, la regina d’Italia, padrona di casa delle più grandi saline d’Europa sulla costa pugliese a sud del Gargano.

Ore 20,15 – LA CENA

Incontri di sapori e ricette pugliesi e piemontesi, con il menù alla carta dello chef Giuseppe Zizzo, affiancato dai piatti della tradizione garganica: incontro tra la Regina e il Re (cipolla bianca di Margherita igp al forno con salsiccia di Bra e crema di toma di Lanzo), zuppetta di mare del Gargano con crostini, fave e cicoria.

Ore 21,30 – IL CONCERTO

I suoni della tradizione con Simone Campa & La Paranza del Geco. Un repertorio speciale dedicato al tema della vita legata al mare, dai canti dei marinai ai lavoratori delle saline, ai testi che si rivolgono alle tradizioni delle sponde nostrane dell’Adriatico e del Mediterraneo. In programma anche musiche dedicate al ballo ed alla festa, attraversando in un viaggio sonoro tutta la ricchezza culturale della Puglia: pizzica e taranta del Salento, tarantelle del Gargano, canti d’amore e serenate dalla Bassa Murgia. Musiche suonate con l’energia coinvolgente ed entusiasmante de La Paranza del Geco, la compagnia musicale fondata e diretta da Simone Campa che festeggia oltre mille concerti realizzati in Italia ed in tutto il mondo e che da oltre vent’anni sintonizza Torino sui ritmi del sud.

Info e prenotazioni

Web: www.osteriarabezzana.it

Tel: 011.543070 – E-mail: info@osteriarabezzana.it

Il Consiglio dei Ragazzi approda in nuovi Comuni

Prosegue l’evoluzione del progetto Ragazze e Ragazzi…Costruiamo Gentilezza sostenuto dal bando 5 della Regione Piemonte, la cui attuazione è coordinata dall’Associazione Cor et Amor, con la partecipazione di 19 Comuni del Canavese ed 1 del Vercellese ed alcune associazione locali, oltre a Ciac.

Infatti la scorsa settimana alcuni Comuni si sono attivati mettendo in rete le proprie esperienze riguardanti la costituzione e l’ attuazione dei rispettivi Consigli Comunali delle Ragazze e dei Ragazzi – Generazione Gentilezza. A Lessolo, la Sindaca Elena Caffaro, dopo aver fatto approvare il regolamento del CCRR in consiglio comunale, si è recata, accompagnata dalla consigliera Maria Teresa Bognetti, presso le scuole primarie e secondarie di 1° grado locali per presentare agli alunni la progettualità comunicando loro che a breve, in collaborazione con le scuole, saranno organizzate le elezioni dell’organo rappresentativo dei bambini e dei ragazzi. La Sindaca Caffaro ha auspicato: ”spero che da questa opportunità possa emergere un futuro primo cittadino”. Allo stesso  modo anche la Vice Sindaca di Quincinetto con delega alla gentilezza, Erina Patti, si è presentata presso la classe 4° della scuola primaria locale per fare conoscere agli alunni l’iniziativa e confrontarsi con loro su alcuni aspetti del regolamento del CCRR che sarà votato questa settimana in Consiglio Comunale, come lei stessa ha riconosciuto: ”i bambini e i ragazzi sono sempre pieni di buone idee”.  Mentre i Comuni di Maglione e Bollengo, partner del progetto, hanno approvato presso i rispettivi Consigli Comunali il regolamento per rendere funzionali i Consigli Comunali delle Ragazze e dei Ragazzi – Generazione Gentilezza. A questo proposito il primo cittadino maglionese Pier Franco Causone con l’impegno dei Consiglieri Comunali Paola Zaltron e Pier Domenico Garrone, oltre che del concittadino Giovanni Chimenti, hanno adattato il regolamento standard, fornito da Aiga Ivrea, alle caratteristiche del proprio paese, gli stessi commentano: ”poiché nella nostra comunità locale ci sono pochi bambini e non disponiamo delle scuole abbiamo pensato ad un consiglio comunale che coinvolgesse tutti i bambini e ragazzi residenti”. Mentre ad occuparsi del progetto a Bollengo è Daniela Ferro, Assessore alla Gentilezza, che ha già coinvolto gli alunni della scuola primaria locale a prepararsi per le elezioni dei loro piccoli rappresentanti. Lo scorso Venerdì il regolamento del CCRR è stato votato ad unanimità dal Consiglio Comunale bollenghino dopo essere stato introdotto con approvazione dal sindaco Luigi Ricca e dalla stessa Daniela Ferro, che ha affermato:”i bambini stanno dimostrando una grande voglia di fare. Potranno partecipare alle elezioni tutti i bambini che frequentano la nostra scuola primaria, anche se residenti in altri comuni”.  A condividere quanto sinora realizzato anche la consigliera comunale di Castellamonte, Martina Osello:”nel mese di Febbraio abbiamo già attivato il Consiglio Comunale delle Ragazze e dei Ragazzi – Generazione Gentilezza, coinvolgendo le scuole primarie locali. Prossimamente approveremo il regolamento funzionale che terrà in considerazione l’esperienza maturata, quella sarà l’occasione anche per proclamare ufficialmente gli alunni neo eletti”. Ragazze e Ragazzi…Costruiamo Gentilezza è un progetto che nasce dal territorio e tiene in considerazione le specificità delle comunità locali, per esempio consentendo a ogni Comune di adattare il regolamento del CCRR a esigenze specifiche. Chi meglio di un amministratore conosce bene la realtà in cui vive?

Ospedale unico Asl To5: il sindaco di Chieri “interroga” l’assessore regioanle

Abbiamo appreso dagli organi di informazione che il gruppo di lavoro tecnico sulla localizzazione del futuro Nuovo Ospedale Unico dell’AslTO5 avrebbe individuato il sito di Cambiano come il più adatto ad ospitare la nuova infrastruttura sanitaria, attesa da anni dai cittadini dei nostri territori.

Certamente per Chieri, per il chierese e per l’alto astigiano quella di Cambiano rappresenterebbe una scelta consona, ma dopo anni di discussioni oggi sarebbe da irresponsabili aizzare “guerre tra campanili”.

A suo tempo abbiamo accettato la scelta dell’area Vadò, tra Moncalieri e Trofarello, evitando di speculare sul timore dei cittadini del chierese, comprensibilmente preoccupati dall’ipotesi di “perdere” il loro ospedale, e scongiurando che rivendicazioni localistiche finissero per mettere in discussione l’interesse generale, che era, ed è, quello di avere un nuovo moderno ed efficiente ospedale destinato alle alte complessità, senza con ciò “chiudere” il Maggiore ed il San Lorenzo, ma riconvertendoli in presìdi per le medio-basse complessità e per la medicina territoriale.

Come chierese sono sempre stato convinto che il nostro Ospedale Maggiore non lo si difenda conservando l’esistente, ma riprogettando l’edilizia sanitaria del futuro.

Il sito di Vadò è stato individuato dalla Regione Piemonte in data 17/10/2016 la con la D.G.R. n. 40-4084. Sul finire del dicembre 2020, la Perizia Idrogeologica, Idraulica e Sismica del Politecnico di Torino certificava che l’area in questione è da ritenersi “tecnicamente idonea alla realizzazione del nuovo ospedale unico”. Il Protocollo d’Intesa finalizzato all’avvio del processo tecnicoamministrativo per la realizzazione dell’Ospedale Unico dell’AslTO5 venne siglato in data 03/12/2015. In un Paese normale in sette anni si realizza un nuovo ospedale. In Piemonte, dopo sette anni, si decide di azzerare le decisioni prese e, di fatto, di tornare alla casella di partenza, ricominciando da zero.

La programmazione sanitaria è in capo alla Regione Piemonte, ed è perfettamente legittimo decidere di abbandonare un luogo per un altro ritenuto più idoneo ad ospitare un’infrastruttura sanitaria, ma è a tutti evidente che rimettere in discussione decisioni prese anni fa e vanificare quanto fatto nel frattempo, non può che apparire ai cittadini ed agli amministratori locali come una scelta davvero difficile da comprendere ed accettare.

Abbandonare l’area di Vadò vuol dire far passare altro tempo tra discussioni ed approfondimenti, mentre i nostri tre ospedali diventano ancora più vecchi e meno attrattivi. Il vero grande pericolo è che il nuovo ospedale unico non si faccia. Di sicuro, non assisteremo alla posa della “prima pietra” entro questa legislatura regionale.

Ritengo che sia urgente e necessario un momento di confronto e chiarimento, con informazioni fornite direttamente da Lei e non “filtrate” dagli organi di stampa, che deve svolgersi nel luogo istituzionale appropriato, ovvero l’Assemblea della Conferenza dei Sindaci dell’AslTO5.

In data 30/12/2021 Le venne chiesta la disponibilità a presenziare ad un’apposita Assemblea, richiesta che non ha ancora ricevuto risposta. Le rinnovo ora la stessa richiesta, e La invito anche ad accogliere l’appello rivolto da 133 operatori sanitari dei nostri presìdi ospedalieri, che hanno espresso preoccupazioni, che condivido pienamente, e che sollecitano un incontro pubblico dove confrontarsi ed ottenere le attese risposte.

Pertanto, assessore Icardi:

1)      Corrisponde al vero che la Regione Piemonte ha deciso di abbandonare la scelta dell’area Vadò come sede del nuovo Ospedale Unico dell’AslTO5?

2)      Corrisponde al vero che la Regione Piemonte sarebbe orientata alla scelta di un’area collocata nel territorio di Cambiano?

3)      Entro quale orizzonte temporale si pensa di poter realizzare il Nuovo Ospedale Unico?

4)      Un eventuale cambio della sede del nuovo ospedale potrebbe comportare il rischio di perdere le risorse Inail?

5)      Perché nella lettera del 22 luglio 2021 con la quale l’assessorato regionale alla Sanità costituiva il Gruppo di Lavoro Tecnico, si è utilizzata la definizione di “nuovo ospedale” dell’AslTO5 e non più di “nuovo ospedale unico”? L’intenzione è ancora quella di realizzare un nuovo ospedale, che superi gli attuali tre nosocomi di Moncalieri, Chieri e Carmagnola, o si pensa di costruire semplicemente un nuovo ospedale? Uno scenario del genere come sarebbe economicamente sostenibile?

6)      Nel ridisegno della medicina territoriale dell’AslTO5 tramite i fondi del PNRR (case di comunità, ospedali di comunità, Cot), non è stato affrontato il tema del destino dei tre attuali ospedali. Cosa si pensa di fare del Santa Croce, del Maggiore e del S. Lorenzo? Se non saranno né case di comunità né ospedali di comunità, allora in cosa verranno trasformati e quali servizi accoglieranno?

7)      Il Santa Croce, il Maggiore ed il S. Lorenzo sono obsoleti ed energivori (come è stato ricordato proprio dagli operatori sanitari, si tratta di strutture cresciute come dei “patchwork” nel corso del tempo, con parti che risalgono addirittura al XIV secolo): non è irrazionale investire ancora per anni risorse in manutenzione di ospedali vetusti e superati, continuando nel frattempo a perdere personale a vantaggio di altre strutture più attrattive?

8)      Perché si continua ad evitare il confronto con gli amministratori locali e con gli operatori sanitari dei tre presìdi sanitari di Moncalieri, Chieri e Carmagnola? Quanto tempo deve ancora trascorrere prima che la Regione Piemonte adotti scelte chiare e le spieghi ai cittadini interessati?

Auspicando una Sua disponibilità a rispondere a questi interrogativi, La saluto cordialmente.

Alessandro Sicchiero

Sindaco di Chieri

Il Pannunzio presenta a Torino il Muggenheim di Mughini

L’ULTIMO LIBRO DEL GIORNALISTA E SCRITTORE  CHE DIALOGHERÀ CON FRANCESCA ROTTA GENTILE

Si svolgerà giovedì 7 aprile alle 17.30 presso la Sala Consiglieri della Città Metropolitana di Torino a Palazzo Cisterna, via Maria Vittoria 12, l’incontro organizzato dal Centro PANNUNZIO di Torino con il giornalista e scrittore Giampiero Mughini che dialogherà su temi d’attualità con la prof.ssa Francesca Rotta Gentile, già vincitrice del Premio Flaiano nel 2017, Giurata al Premio Strega oltre che curatrice di diverse prestigiose rassegne liguri come Cervo Ti Strega, Cervo in blu d’ inchiostro, Sa(n) remo Lettori il giardino di Irene Brin.  Nell’occasione verrà presentato, in anteprima assoluta, l’ultimo libro del giornalista “Muggenheim- quel che resta di una vita” edito da Bompiani. Si tratterà di un incontro che darà luce alla profonda cultura e sensibilità di Mughini e ci permetterà di scoprirne aspetti davvero inediti come il fatto che possiede due setter inglesi di nome Bibi in onore di Brigitte Bardot e Clint in omaggio a Clint Eastwood oltre che essere un collezionista di libri e amante d’arte a tutto tondo. Un momento di alta cultura con la possibilità di rivivere, almeno idealmente, negli scritti di Mughini un’originale testimonianza di buona parte del’900 fra poesia visiva, fotografia, fumetto e progressive rock e design. L’evento, unico, sarà aperto anche ai non soci del Centro Pannunzio.

Più sicurezza e regolarità nei cantieri edili della provincia di Torino con il nuovo protocollo

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Siglato oggi un accordo per promuovere il contrasto del lavoro irregolare e la sicurezza nello svolgimento dell’attività edilizia

 

Torino, 4 aprile 2022 – È stato sottoscritto alle ore 12, presso la sede della Prefettura di Torino, il “Protocollo di intesa per la sicurezza e regolarità nei cantieri edili della provincia di Torino”, frutto di un percorso di condivisione e confronto tra amministrazioni pubbliche, tra cui Regione Piemonte, Comune di Torino, Inail e Inps Piemonte e Ispettorato territoriale del lavoro, enti e parti sociali del territorio attivi nell’ambito della sicurezza sul lavoro.

 

Il protocollo rinnova il precedente accordo del 4 febbraio 2010, a sua volta scaturito dal documento d’intesa per la promozione e della sicurezza nei luoghi di lavoro del 26 giugno 2007, e riconferma la necessità di legalità nello svolgimento dell’attività edilizia, con particolare riguardo al contrasto del lavoro irregolare e all’osservanza delle norme di sicurezza nei cantieri, anche in considerazione del rilevante numero di addetti e imprese del settore presenti nel torinese.

 

Obiettivo delle parti è innanzi tutto la riduzione del fenomeno degli infortuni sul lavoro e del dumping contrattuale: a tal fine i firmatari si impegnano a promuovere l’informazione nei confronti dei committenti sugli adempimenti e le responsabilità in materia di affidamento dei lavori e più in generale a diffondere la cultura della sicurezza, individuata come leva strategica per creare maggiore consapevolezza tra gli addetti sull’importanza di rispettare le norme antinfortunistiche.

Nello specifico si concorda sull’esigenza di istituire un programma di informazione specialistica sui temi relativi alla promozione della sicurezza nei cantieri e di organizzare incontri di formazione/aggiornamento su fenomeni e tendenze nel settore dell’edilizia tra ispettori Inl, Spresal, Carabinieri, Polizia locale con tecnici dell’FSC – Formazione e Sicurezza nelle Costruzioni – Torino, di Inail, con rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriale, rappresentanti imprenditoriali e sindacalisti.

Particolare cura dei sottoscrittori sarà inoltre favorire l’attuazione degli interventi di prevenzione indicati dall’Inail ai fini della riduzione del tasso assicurativo. Una prima concreta applicazione è rappresentata dal fatto che le Stazioni Appaltanti pubbliche potranno introdurre, nell’ambito dei regolamenti dei bandi di gari aggiudicati con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, parametri valutativi premiali che tengano conto dell’adozione da parte delle imprese di soluzioni tecnologiche o organizzative avanzate in materia di salute e sicurezza sul lavoro, per favorirne la diffusione e premiare le aziende virtuose che maggiormente investono in prevenzione.

Altri punti qualificanti del protocollo riguardano il rispetto della contrattazione collettiva e territoriale del lavoro e la collaborazione tra chi svolge attività di vigilanza e la Cassa Edile di Torino in materia di regolarità del lavoro edile. È previsto che il committente pubblico o privato e, ove presente, l’impresa affidataria verifichino l’osservanza della contrattazione collettiva e territoriale nei confronti dei subappaltatori, dei lavoratori autonomi e di tutte le imprese edili a qualsiasi titolo presenti in cantiere. In tale ambito, soprattutto nel caso di irregolarità sull’applicazione non coerente della contrattazione collettiva e territoriale, sarà valorizzato il ruolo della Cassa Edile di Torino, chiamata a supportare l’attività di vigilanza anche tramite i dati delle imprese in suo possesso, nel rispetto della normativa sulla privacy.

Il coinvolgimento delle parti che hanno sottoscritto il Protocollo ma soprattutto l’impegno di ciascuno a lavorare per l’obiettivo comune di migliorare le condizioni di sicurezza nei cantieri, costituisce la risposta concreta agli ultimi tragici infortuni sul lavoro che hanno colpito il territorio torinese lo scorso dicembre” commenta Giovanni Asaro, Direttore regionale Inail. “È un impegno che prendiamo non solo nei confronti delle famiglie delle vittime, ma verso un’intera comunità, anch’essa profondamente colpita – prosegue Asaro – affinché grazie agli strumenti di cui disponiamo e che verranno adottati assieme a tutti i soggetti firmatari, prevenzione, formazione, vigilanza, si possa significativamente incidere sul fenomeno”

Piemonte, focus Covid di lunedì 4 aprile

Lunedì 4 aprile

Vaccinazioni

2.259 oggi (a 94 la prima dose, a 321 la seconda, a 1.612 la terza).

Dall’inizio della campagna inoculate 9.792.329 dosi, di cui 3.328.631 come seconde e 2.839.228 come terze.

Finora somministrate 19.223 quarte dosi agli immunodepressi (232 oggi) e 2.989 dosi di Novavax.

Situazione epidemiologica

Positivi: 2.566 (di cui 2278 a test antigenico)
Positivi/tamponi: 9,6%
Tamponi: 26.675 (di cui 24.662 test antigenici)
Ricoveri ordinari: 625 (+7 rispetto a ieri)
Ricoveri Terapia Intensiva: 31 (+0 rispetto a ieri)
Decessi: 2

Consulta l’aggiornamento elaborato sulla base dei dati ufficiali pubblicati dal Ministero della Salute

Info Covid Piemonte, dal 6 aprile attivo il nuovo numero regionale

011 5663169 PER INFORMAZIONI

Dal 6 aprile sarà operativo il nuovo numero regionale 011 5663169  per le informazioni Covid, che sarà gestito dall’Asl Città di Torino.

Risponderà dal lunedì al venerdì, con orario dalle 8 alle 18, il sabato dalle 9 alle 15.

 

Il numero 011 5663169 sostituisce il numero verde 800957795 che durante la pandemia ha preso in carico e gestito 710.000 telefonate, con una media di 11.180 telefonate a settimana. Il numero massimo di telefonate gestite in un giorno è stato l’11 maggio 2021 con 5.551 telefonate prese in carico.

 

In tutto questo periodo di emergenza Covid, il call center regionale è stato uno strumento importante per comunicare con i cittadini e fornire risposte in modo puntuale ed efficace.

 

Il nuovo numero 011 5663169 sarà il punto di riferimento per la nuova fase della pandemia, che dal 31 marzo prevede la cessazione dello stato di emergenza ed il graduale avvio verso la normalità.

 

Come anticipato nei giorni scorsi, la Regione Piemonte continua con la massima attenzione a monitorare la situazione epidemiologica in atto, fornendo ai cittadini tutte le informazioni utili, sulla base delle indicazioni e delle disposizioni adottate a livello nazionale.

Addio a Franco Alunno È stato Segretario Generale della Camera di commercio dal 1986 al 2001

 

È mancato questa mattina il dottor Franco Alunno, Segretario Generale della Camera di commercio di Torino dal 1986 al 2001.

Apprendiamo con grande dolore la notizia: ha contribuito per molti anni a scrivere la storia di questo ente, lasciando un ricordo vivido in tutto il personale che ha lavorato con lui” afferma Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino.

Così commenta la notizia Guido Bolatto, attuale Segretario Generale: “Non posso che ricordarlo con estrema gratitudine, per aver agevolato in tutti i modi il mio inserimento alla guida dell’ente: dopo anni di lavoro, mi ha consegnato una Camera di commercio in perfetta salute, con i conti in ordine e un personale preparato e motivato, grazie al quale è stato possibile negli anni realizzare con successo numerosi progetti”.

Tra il personale dell’ente prevale il ricordo di una persona corretta e rigorosa: “Un servitore delle istituzioni, ma anche un direttore capace di insegnare moltissimo e di prestare attenzione ai bisogni delle persone”.

Così lo ricorda Enrico Salza, Presidente della Camera di commercio di Torino dal 1976 al 1992: “Conservo di Franco il ricordo di un uomo votato all’interesse pubblico, al mio fianco per tanti anni, che mi ha insegnato l’importanza della collaborazione tra mondo economico e mondo camerale”.

Il rosario si terrà domani martedì 5 aprile alle ore 19; il funerale mercoledì 6 aprile alle ore 9,30 presso la Parrocchia Immacolata Concezione e San Donato, via San Donato 21.