ilTorinese

Modifiche alla viabilità per il Giro d’Italia

 

Sabato 21 maggio 2022 la Città di Torino ospiterà la 14° tappa del 105° GIRO d’ITALIA.

La tappa, lunga 147 chilometri,  partirà da Santena e percorrerà  circa 60 chilometri  tra i comuni di  Riva presso Chieri –  Arignano –  Andezeno –  Sciolze –  Gassino Torinese – Sambuy – Pino Torinese – Valle Ceppi – Chieri – Pecetto Torinese  prima di arrivare sulla collina torinese al Parco della Rimembranza dove inizierà un circuito ad anello che sarà percorso per ben due volte e mezza per poi arrivare al traguardo in Corso Moncalieri angolo via Gioannetti.

L’intera area sarà soggetta a modifiche viabili e divieti di sosta.

Sull’intero percorso di gara sarà interdetta la circolazione dalle ore 12.00 alle ore 17.30, e non sarà pertanto consentito neanche l’attraversamento.

Il circuito si snoderà lungo le seguenti vie:

PARTENZA Santena – Riva presso Chieri –  Arignano –  Andezeno –  Sciolze –  Gassino Torinese – San Mauro –  il Pilonetto –  Rivodora –  Valle Ceppi – Chieri – Pecetto Torinese – Parco della Rimembranza (Ingresso circuito ad anello) – strada della Maddalena, strada San Vito – Revigliasco, quadrivio Raby, strada Valsalice, piazzale Adua, strada del Nobile, strada San Vincenzo, strada Santa Margherita, corso G. Lanza, via Crimea (protendimento di viale Thovez), piazza Crimea, corso Fiume, corso Moncalieri, piazza Gran Madre di Dio, corso Casale, piazza Borromini, corso Casale, piazzale Marco Aurelio, corso Casale, piazza Gustavo Modena, strada Comunale di Superga, via Superga (Baldissero), strada dei Colli (“la panoramica”), via Torino-Rotonda panoramica (Pino T.se), via Eremo (Pino T.se), strada Eremo (Pecetto), via Allason (Pecetto), strada della Vetta (Pecetto), colle dell’Eremo (Pecetto), strada del Colle (Pecetto), Colle della Maddalena (Pecetto-GPM), strada della Maddalena (Torino) strada San Vito – (per due volte) poi si prosegue su  strada della Maddalena (Torino) strada San Vito – Revigliasco, quadrivio Raby, strada Valsalice, piazzale Adua, strada del Nobile, strada San Vincenzo, strada Santa Margherita, corso G. Lanza, via Crimea (protendimento di viale Thovez), piazza Crimea, corso Fiume, corso Moncalieri, piazza Gran Madre di Dio ARRIVO.

 

Lungo tutto il percorso di gara e in alcune zone limitrofe sarà in vigore il divieto di sosta permanente e continuo, dalle ore 20.00 del giorno 20 maggio fino al termine  della manifestazione.

 

Per motivi di sicurezza, il circuito di gara ad anello (zona Rossa) non sarà attraversabile, ragione per cui, dalle ore 12 alle ore 17.30, nell’area delimitata dalle suddette strade  non sarà possibile entrare e nemmeno  uscire, fatta eccezione per i mezzi di soccorso ed emergenza.

 

Per recarsi fuori e dentro dalla ‘zona Rossa’, è necessario attraversare il circuito ad anello prima delle 12.00 oppure dopo le 17.30.

 

Nelle stesse ore saranno anche chiusi al traffico veicolare i ponti della Gran Madre, di corso Regina Margherita, tutti e due in entrambe le direzioni, mentre non sarà praticabile il ponte di corso Vittorio Emanuele nella sola direzione Moncalieri.

I dettagli sui divieti di sosta e transito con i relativi orari sono contenuti nella specifica ordinanza visionabile sul sito internet della città di Torino e della Polizia Locale. http://www.comune.torino.it/vigiliurbani/

 

Per raggiungere il centro città e la parte OVEST, scendendo dalla collina, si dovrà aggirare la zona di gara (zona Rossa), utilizzando a SUD il ponte Balbis (Corso Bramante) e il ponte Isabella (Corso Dante) e a NORD il ponte Sassi (corso Belgio).

Per informazioni sul traffico in tempo reale è possibile consultare il servizio di infomobilità Muoversi a Torino del Comune di Torino disponibile su https://www.muoversiatorino.it .

Anche i percorsi dei mezzi di trasporto pubblico transitanti nell’area interessata dalla manifestazione subiranno delle deviazioni.

Per dettagli sulle linee deviate, visionare il sito Internet di GTT – Gruppo Torinese Trasporti – https://www.gtt.to.it/cms/

Arriva la Giornata del gioco libero all’aperto

La ricorrenza sarà sancita da una legge regionale l’ultimo sabato di maggio.

Già partite le lettere di informazioni per tutti i Comuni. L’esponente della giunta regionale Chiara Caucino, Assessore alla Famiglia,  è convinta che dopo chiusure e distanziamenti sia giusto restituire ai bambini i cortili e le piazze. E che in un mondo sempre più freddo e “digitale” occorra promuovere l’attività ludica en plen air, sostenendo la socializzazione e il movimento, evitando che il tempo libero dei nostri figli si esaurisca esclusivamente davanti a uno schermo, qualunque esso sia.

Giocare in libertà, ritrovare lo spirito di un tempo, quando i cortili pullulavano di bambini che socializzavano divertendosi, crescendo seguendo abitudini e modelli ben lontani da quelli di oggi, che vedono – purtroppo con sempre più frequenza – i videogiochi e la tv a farla da padroni. Ecco perché la Regione Piemonte, su iniziativa dell’assessore alla Famiglia, ha istituito la «Giornata del gioco libero all’aperto» l’ultimo sabato del mese di maggio (il 28), dedicata a promuovere l’importanza della libertà di movimento e di gioco dei bambini e delle bambine che, attraverso di esso, sperimentano libertà di relazione e di pensiero, scegliendo ed orientando la propria azione secondo la loro età e la loro naturale curiosità, i propri bisogni ed il grado di autonomia.

Così, da adesso, ogni anno la Regione individuerà e sosterrà azioni di comunicazione trasversale rispetto alle attività promosse e realizzate dai Comuni relative alla celebrazione della giornata che, come detto, cadrà sempre l’ultimo sabato di maggio. Per questo è stato messo in campo un investimento di 10mila euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024. La Regione ha quindi scritto, già prima di Pasqua, una lettera a tutti i Comuni per coinvolgerli nell’iniziativa auspicando una larga adesione.

Per l’assessore regionale alla Famiglia, in particolar modo dopo le sofferenze provocate dai lock down e dai distanziamenti sociali imposti dalla pandemia, è doveroso mettere in campo azioni che favoriscano il gioco all’aperto, uno strumento non soltanto di divertimento, ma fondamentale per la socializzazione e la crescita degli individui. Ecco perché l’istituzione della “Giornata del gioco libero all’aperto”, dedicata a promuovere l’importanza della libertà di movimento e di gioco dei bambini e delle bambine che, attraverso di esso, sperimenteranno libertà di relazione e di pensiero, scegliendo ed orientando la propria azione secondo la loro età e la loro naturale curiosità, i propri bisogni ed il grado di autonomia. A dimostrazione di quanto l’assessore tiene a questo evento la Regione Piemonte è in procinto di istituzionalizzare la Giornata con legge regionale.

In occasione della prima Giornata verrà organizzato un momento di incontro mediatico per presentare ai principali organi di informazione le diverse iniziative regionali messe in campo in favore della promozione del benessere dei bambini e delle loro famiglie, tra cui rientra, a pieno titolo, la “Giornata del gioco libero all’aperto”. L’assessore regionale alla Famiglia auspica che questa iniziativa spinga le famiglie a “tornare indietro” rendendosi conto dell’importanza del gioco libero che non vuole mettersi in contrapposizione con le nuove forme di intrattenimento elettroniche – anch’esse importanti – ma un’alternativa complementare in cui poter giocare “nella realtà”, se così si può dire, a contatto con i propri amici in un mondo sempre più freddo e digitale.

Prc: “Cirio vuole più autonomia ma non rispetta le norme”

DEAMBROGIO (PRC): IL CASO DELLA SUPERSTRADA VC-NO LO DIMOSTRA.

Il Presidente della Regione Cirio ha recentemente rilanciato il progetto di autonomia differenziata, richiedendo per il Piemonte il trasferimento di ulteriori competenze. In merito a queste dichiarazioni e all’iter relativo alla realizzazione di una superstrada tra Vercelli e Novara Alberto Deambrogio, segretario regionale del PRC di Piemonte e Valle d’Aosta, ha dichiarato: “Cirio torna a rilanciare un progetto, quello della cosiddetta autonomia differenziata, che è da respingere come pericoloso e dannoso, non solo perché contraddice il dettato costituzionale, ma perché porterebbe a una insopportabile diseguaglianza in termini di diritti tra diversi territori. La pandemia, solo per fare un esempio, ha dimostrato in modo chiaro quali siano i limiti, già oggi, di un sistema salute frammentato tra aree più forti e più deboli; quel che Cirio auspica è una cristallizzazione di questo sistema”.

Mentre dimostra tutto il suo zelo nella destrutturazione del quadro istituzionale il Presidente della Regione fa molta fatica a rispettare le norme internazionali come la Convenzione di Aarhus, la quale specifica che occorre fare in modo che “la partecipazione del pubblico avvenga in una fase iniziale, quando tutte le alternative sono ancora praticabili e tale partecipazione può avere un’influenza effettiva”. Alcune associazioni ambientaliste hanno proprio richiamato questa norma a fronte del fatto che la Provincia di Vercelli l’11 aprile 2022 ha approvato il Documento di fattibilità delle alternative progettuali per una nuova superstrada tra Vercelli e Novara, il 15 aprile 2022 ha approvato il bando per la progettazione e lo ha pubblicato ufficialmente il 27 aprile 2022.

Tutto questo denota che tutto sia già stato deciso, senza valutare altre possibilità e cioè di realizzare una infrastruttura ex novo, una strada extraurbana principale di tipo B, senza una approfondita analisi dei flussi di traffico. Con i cittadini e con le associazioni non si è mai discusso ed essi hanno giustamente diffidato la Provincia di Vercelli a revocare la procedura in modo da avviare un confronto partecipato su quale sia il tipo di infrastruttura da prevedere, a partire dalla oggettiva e dettagliata individuazione dei fabbisogni.

Il Presidente della Provincia di Vercelli, Botta  – ha concluso Deambrogio – ha dichiarato di voler ascoltare il territorio e così pure Cirio. Quello che però si può registrare è un comportamento totalmente difforme, da parte dei due, rispetto alle parole dette; le associazioni sono ancora in attesa di un cenno a seguito delle loro richieste scritte di incontro. A Cirio chiediamo di concentrarsi di più sulla democrazia reale del suo territorio, sulla tutela ambientale e molto meno sulla fine dei diritti costituzionali indotta dall’autonomia differenziata”.

Un piano triennale contro le nuove povertà Dalla Regione 95 milioni

 

Si tratta di un’azione molto importante che prevede l’impiego di risorse, per il triennio, di quasi 95 milioni di euro e di 36.828.000 solo per il 2021. Ecco tutti i dettagli. L’assessore regionale alla Famiglia Chiara Caucino ha espresso grande soddisfazione, evidenziando che fin dal primo giorno il contrasto alle nuove povertà – aggravate poi in particolare poi dall’emergenza Covid –  è stato al centro della sua azione politica.

 

La giunta regionale del Piemonte, su proposta dell’assessore alla Famiglia, ha approvato  il  Piano regionale per gli interventi e i servizi di contrasto alla povertà per il triennio 2021-2023: si tratta dello strumento di programmazione dei servizi necessari a garantire il livello essenziale delle prestazioni per l’attuazione a livello regionale del Reddito di Cittadinanza.

Il Piano esplicita e sintetizza gli obiettivi da perseguire, le azioni da mettere in campo, il modello di governance territoriale da implementare e i risultati attesi da raggiungere per attuare un sistema di contrasto alla povertà, in tutte le sue differenti forme.

Per quanto riguarda le risorse che sono dedicate al Piemonte  e nello specifico a tutti gli  Ambiti territoriali  stiamo parlando per il triennio di quasi 95 milioni di Euro e per il 2021 di 36.828.000 ( per la loro suddivisione si veda l’allegato).

L’articolazione del Piano sociale nazionale e del successivo Piano Povertà riflette le tre funzioni individuate normativamente: attuazione dei livelli essenziali connessi al reddito di cittadinanza (rafforzamento del servizio sociale professionale –  non si possono seguire correttamente le persone in difficoltà se non vi sono gli Operatori); interventi e servizi in favore di persone in povertà estrema e senza dimora (la dignità delle persone in strada va salvaguardata, non solo nelle emergenze, per favorire un loro riaggancio alla società); sperimentazione interventi in favore di coloro che, al compimento della maggiore età, vivono fuori dalla famiglia di origine sulla base di un provvedimento dell’autorità giudiziaria (careleavers).

Nelle scelte programmatiche che la Regione Piemonte descrive all’interno del Piano si sono sottolineati alcuni concetti fondamentali:

  • INTEGRAZIONE DELLE OPPORTUNITA’ E DELLE RISORSE: le risorse a disposizione per il contrasto alla povertà provengono da fonti di finanziamento diverse che è necessario riuscire ad integrare per aumentarne l’efficacia
  • COSTRUZIONE DI UN WELFARE PLURALE: che si concentri su processi di innovazione sociale, che favorisca l’integrazione tra le azioni del pubblico e del Terzo settore  e che favorisca la partecipazione al mercato del lavoro riconoscendolo uno dei fattori rilevanti dell’integrazione sociale, insieme alle esigenze, sociali, sanitarie ed abitative
  • APPROCCIO ALLA PERSONA: approccio organizzativo che cerchi di ricondurre al centro la persona, nella sua unità, e i suoi bisogni
  • VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE: è un approccio fondato sull’accesso, la valutazione multidimensionale, la presa in carico e la definizione di un progetto individualizzato che definisce i sostegni necessari alla persona verso una sua autonomia
  • STANDARDIZZAZIONE DEI SERVIZI: potenziamento dei servizi verso la costruzione di minimi comuni denominatori riscontrabili in tutti i punti di accesso del sistema.

Con riferimento alle risorse per gli interventi e servizi in favore di persone in condizione di povertà estrema e senza dimora, per quel che concerne la quota riservata ai comuni capoluogo delle città metropolitane, la Regione conferma la delega al Comune di Torino per la programmazione e l’utilizzo delle risorse destinate al comune capoluogo regionale; per quel che concerne le risorse a favore della Regione, le stesse vengono ripartite in quota uguale tra i sette Ambiti Territoriali della Regione Piemonte su cui insistono le 7 città capoluogo della Regione e gestite direttamente dagli stessi, sulla base dei seguenti criteri.

Per l’assessore regionale alla Famiglia quello di oggi è un passaggio fondamentale in quanto il contrasto alla nuove povertà – acuite in maniera drammatica dall’emergenza Covid19 è – è sempre stato al centro della sua azione politica e di quella di tutta la giunta. Un risultato importante che andrà ulteriormente rafforzato in futuro con politiche in grado di sostenere, sempre con maggiore efficacia, le fragilità.

 

Mazze ferrate e bastoni al bar per un diverbio

I fatti nei mesi scorsi. Trovati i responsabili. Un avventore era stato colpito al volto: 80 giorni di prognosi

Per una apparente banale lite sono spuntati bastoni e mazze ferrate. La Polizia  di Novara ha eseguito tre misure cautelari  nei confronti di  cittadini albanesi residenti a Novara e provincia.

I quattro sono stati individuati come probabili responsabili della  violenta aggressione nei confronti di tre persone, due cittadini di origini kosovare e uno di origine marocchina.

La vicenda inizia i  primi giorni di gennaio per un piccolo diverbio avvenuto in  centro a Novara in un bar. Pare per un apprezzamento nei confronti di due ragazze in compagnia di una delle vittime. Qualche parola a voce alta ma sembrava tutto finito. Il giorno dopo, con la scusa di un incontro chiarificatore, gli attuali indagati avrebbero fissato un appuntamento con le vittime in un posto appartato dovesi è verificato  l’agguato. Un giovane   kosovaro  ha riportato circa 80 giorni di prognosi per  un colpo al volto sferrato con un tirapugni.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Flowpack: il massimo col minimo. Alta protezione a basso impatto

A Ipack-Ima presentato il white paper che indaga storia e futuro dell’imballaggio 

Grande successo per l’evento di presentazione di “Flowpack: il massimo col minimo. Alta protezione a basso impatto”, pubblicazione tecnico-scientifica a cura delle ricercatrici del Politecnico di Torino, Beatrice Lerma e Doriana Dal Palù, nata da un’intuizione del futuro presidente UCIMA per il periodo 2022/2024 Riccardo Cavanna. L’iniziativa, inserita nel ricco calendario di Ipack-Ima, fiera internazionale specializzata in packaging e processing, ha contato sulla presenza di ospiti di spicco e su oltre 120 partecipanti, registrando il tutto esaurito.

“Questo documento – ha spiegato Cavanna – cerca di rispondere a una domanda fondamentale, ovvero se sia possibile ipotizzare un futuro per il flowpack. L’idea mi è venuta visitando un centro di riciclaggio: mi sono reso conto che partendo dal fondo si poteva pensare al tema della sostenibilità in una maniera diversa, non solo guardando il ciclo di vita del prodotto ma anche ripensandolo da un punto di vista scientifico e storico-culturale. È da qui che ho capito che come industria del packaging dovevamo attraversare la storia di questo meraviglioso pacchetto guardandolo da più punti di vista”.

Alla serata hanno partecipato relatori d’eccezione: dopo l’introduzione delle curatrici, il moderatore Luca Maria De Nardo ha dato il via alla tavola rotonda che ha visto salire sul palco il presidente di CONAI Luca Ruini, la professoressa Paola Scarfato del dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università degli Studi di Salerno, Mario Molinaro, Business Director Flexible Packaging EU di Taghleef, il presidente di Giflex Alberto Palaveri e Riccardo Cavanna. A prendere parte al convegno da remoto, invece, sono stati Mario Cerutti , Chief Institutional Relations & Sustainability Officer di Lavazza e Domenico Brisigotti, direttore commerciale food di Coop.

Il white paper si compone di diverse sezioni: pillole temporali, capitoli tematici, storie di aziende, voci di persone e curiosità sull’ecopack.

“Questa pubblicazione – hanno detto le due curatrici – rappresenta il primo risultato di un’attività di ricerca che indaga, in senso ampio, le relazioni tra flowpack e sostenibilità. Il lavoro di ricerca del gruppo del Politecnico di Torino, che ha visto il coinvolgimento anche della dottoressa Ottavia Burello, rappresenta i diversi attori coinvolti in tutta la filiera del flowpack e le diverse funzioni e la complessità di questa tipologia di imballaggio flessibile. L’università è stata quindi un ponte tra il mondo delle imprese e il mondo della ricerca, favorendo il dialogo reciproco e la messa a fuoco di possibili criticità da riportare al mondo dei decisori politici e della filiera complessiva”.

Per rimanere aggiornati sul progetto e scaricare il white paper consultare il sito https://www.flowpack.it/

La Festa delle Rose conquista Venaria

𝟭𝟴^ 𝗘𝗗𝗜𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗙𝗘𝗦𝗧𝗔 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗘 𝗥𝗢𝗦𝗘 𝗘 𝟱^ 𝗘𝗗𝗜𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗙𝗥𝗔𝗚𝗥𝗔𝗡𝗭𝗜𝗔

Sabato 14 maggio 2022 – Ore 11:00

La Città di Venaria Reale e Fondazione Via Maestra inaugurano la manifestazione sotto l’arco fiorito,

allestito in via Mensa/piazza Vittorio Veneto.

Con la partecipazione di Bandakadabra

www.comune.venariareale.to.it

www.festadellerose.it

La telepatia

Telefoni, computer e Internet sono forse, al momento, sorta di protesi che ci permettono di trasmettere i pensieri a distanza, in attesa di risvegliare latenti facoltà telepatiche?

Se prestiamo attenzione a quanto succede nelle nostre vite, oltre i comuni impegni legati a quella che può essere definita “la vita elementare”, ovvero quella che ci costringe a svolgere mansioni quali il dover lavorare, fare la spesa, riordinare la casa, e così via, ci possiamo rendere conto che, talvolta, possono rendersi evidenti alcune manifestazioni che, a una osservazione superficiale, sembrerebbero impossibili a verificarsi. Dapprima non le accettiamo, le releghiamo nel campo delle coincidenze, ma se solo riuscissimo a focalizzare temporaneamente la nostra attenzione su queste potremmo scoprire un lato nascosto della nostra mente scoprendo che, forse, non è poi così sbagliato credere di poter inviare nella testa di qualcun altro un nostro pensiero. Seosserviamo una tale manifestazione, senza cadere nella trappola della critica, possiamo notare con relativa facilità e con un certo qual stupore, come tutti quanti noi ci si ritrovi a essere in qualche modo interconnessi. Qualunque parola noi si dica, qualsiasi movimento si faccia, rilascia una certa energia radiante, tale da essere avvertita da quanti si trovano attorno a noi; come nel caso di un’onda che si irradia in una soluzione liquida, si vengono a creare interferenze capaci di essere avvertite da quanti sono attorno a colui che irradia l’onda. Abbiamo tutti avuto modo di ascoltare frasi del tipo: “L’innamorata era radiosa”, la sua felicità si poteva cogliere sotto forma di luce, risplendente nei suoi occhi. Non si tratta di semplici modi di dire, ma ogniqualvolta ci si innamora, quando si provano intense emozioni, o si segue un percorso di crescita, si emette una energia particolare avvertibile non solo da noi, ma anche dalle persone che più ci sono vicine e oggi la Scienza conferma quanto era già stato percepito da studiosi di epoche remote, privi di quanto offre oggi la moderna tecnologia: siamo esseri in grado di comunicare e di emettere luce, una luce che può venire colta da chi ci è vicino e non solo. Èopinione sempre più diffusa fra gli studiosi che tale energia possa permettere una comunicazione “sottile” diretta fra le menti di persone particolarmente sensibili che potrebbero essere in grado di poter ricevere i pensieri di altre persone, inviati loro intenzionalmente. Si tratta di una vera e propria trasmissione del pensiero, conosciuta come “Telepatia”, ipotetica capacità di comunicare con la mente, cioè senza l’uso di altri sensi o strumenti, un vero e proprio dialogo tra cervello e cervello, senza l’utilizzo di altri strumenti. La telepatia, dal greco “tele” che significa “a distanza” e “pathos” tradotto come “affetto”, consiste nel riuscire a trasmettere informazioni a qualcuno attraverso la mente, ma attraverso un canale sconosciuto. È stata studiata con impegno crescente a cominciare dalla fine del 1800, quando i curiosi sentirono che troppe coincidenze dovevano nascondere qualcosa. Dopo tutto, a chi non è successo di pensare intensamente a una persona e di vedersela comparire “casualmente “davanti ai propri occhi? Mai pensato a un argomento e poi qualcuno ve ne ha parlato? Pure coincidenze che hanno portato i parapsicologi a studiare il fenomeno. Sovente si oppone notevole resistenza ad accettare l’esperienza, si cancella dalla memoria,attribuendo l’incontro ad una mera coincidenza, una semplice casualità, poiché il meccanismo che ha causato l’esperienza è stato, a lungo, ignorato dalla Scienza classica, positivista e giustamente inflessibile nell’accettare quanto non può essere dimostrato a livello sperimentale e riprodotto a piacere, con risultati positivi.

In realtà è possibile che non si disponga ancora della idonea tecnica capace di evidenziare un fenomeno che si verifica nella maggior parte dei casi inconsciamente e spontaneamente, in particolare nel corso di un forte spavento o di una intensaemozione; in simili condizioni pare venga a slatentizzarsi un blocco inconscio interiore che impedisce la realizzazione di una simile facoltà. Così succede che, nei confronti della telepatia, si provi l’identica diffidenza provata con la magia: o la si accetta, ola si nega. Nonostante i numerosi studi in ambito scientifico, non si è ancora in grado di dimostrare che esiste una particolare categoria di individui particolarmente dotati, capaci di far giungere il loro pensiero, o anche solo frammenti di questo a altre persone dotate di buona ricettività. E’ impossibile citare tutti i numerosi tentativi per provarne la reale esistenza eppure uno fra gli studi più recenti e interessanti, risalente al 2014, nella città indiana di Thiruvananthapuram un soggetto ha pensato un semplice “ciao” con l’intenzione di inviarlo direttamente al cervello di un’altra persona seduta in un laboratorio di Strasburgo, a circa 7.700 chilometri di distanza. Più tardi, ha provato a dire “ciao” con lo stesso risultato: per la prima volta, due cervelli si sono salutati direttamente e consapevolmente, grazie alle nuove tecnologie di interazione con il cervello umano. L’esperimento è stato reso possibile grazie all’utilizzo di particolari caschi indossati dai due sperimentatori lontani fra loro migliaia di chilometri; le tecnologie di accoppiamento mentale hanno permesso un collegamento diretto, senza fili e cosciente tra le due persone, anche se il leader dell’esperimento, il fisico Giulio Ruffini, spiega che “è solo un umile primo tentativo di comunicazione cervello-a-cervello”. Grazie ai caschi indossati i pensieri del soggetto in India sono stati interpretati come impulsi elettrici e codificati attraverso il computer; quindi, trasmessi successivamente in rete a un dispositivo che ha reinterpretato e codificato il segnale in impulsi, generando una scarica elettromagnetica sulla corteccia cerebrale del soggetto a Strasburgo e permettendogli di capire il messaggio.Fondamentalmente il pensiero viene tradotto in codice binario, composto da 1 e 0, che compongono la parola, in questo caso “ciao”, che corrisponderebbe alla seguente stringa numerica  01101000 01101111 01101100 0110000, ha raggiunto il ricevente che, grazie allo strumento posto sulla parte posteriore della testa,genera un campo elettrico capace di attivare i neuroni originando una sorta di riflesso uguale a quello causato dal colpo che l’ortopedico, con l’apposito strumento, utilizza per testare il riflesso rotuleo . Senza un riflesso, il codice è 0, se è generato è 1, e questo si ripete fino alla formazione della parola. Ci vogliono circa 30 secondi dal momento in cui il mittente invia il suo pensiero fino a quando il ricevitore lo percepisce. Un metodo indaginoso, non alla portata di tutti, ma che ha fornito una prima prova della possibilità di trasferire il pensiero a un’altra mente, tanto da rendere sempre più credibile la possibilità che, in un futuro non troppo lontano, sarà resa possibile la comunicazione mentale diretta fra due persone, vedendo concretizzarsi il sogno che da sempre accompagna l’umanità, come evidenziato dagli esperimenti del grande matematico Pitagora che, già nel 540 a.C.,sosteneva di poter trasmettere, grazie ad uno specchio particolare, informazioni scritte sulla luna, rendendo agevole la loro lettura potendo così la comunicazione a distanza, forse una forma velata per poter parlare di telepatia?  

È singolare che un altro studioso vissuto nel 1500, il mago Cornelio Agrippa affermi di poter trasmettere a grande distanza immagini e parole esponendole di notte ai raggi lunari e che, nel 1600, Athanasius Kircher riferisca di poter utilizzare uno specchio a tronco di cono, riuscendo a trasmettere informazioni con lo stesso metodo utilizzato da Pitagora. Tentativi di comunicare a distanza molto interessanti in epoche in cui non erano ancora nemmeno stati pensati i telefoni, i computer e Internet, oggi presenti e diffusi capillarmente nella nostra società, oggetti a cui non riusciamo più a rinunciare almeno per il momento, a meno di non cominciare ad immaginarli come supporto del nostro pensiero, una sorta di protesi a cui oggi ci appoggiamo e di cui, forse, in un prossimo futuro, potremo fare a meno, riuscendo a comunicare utilizzando solo le nostre facoltà mentali, al momento ancora addormentate.

Alessandro Rodolfo Neri

Radicali Italiani: Boni tifa per Kalush Orchestra

EUROVISION TORINO – BONI (RADICALI ITALIANI): FORZA KALUSH ORCHESTRA! SI È SOLIDALI CON UCRAINA SE CI SI BATTE PER ASSICURARE ALLA GIUSTIZIA INTERNAZIONALE CHI STA MASSACRANDO OGNI GIORNO, DA 80 GIORNI, IL POPOLO UCRAINO. 

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Sabato 14 maggio, dalle ore 11:00 alle ore 13:00, Radicali Italiani terrà un banchetto di raccolta firme a Torino, in Piazza Carignano, sulla petizione “Putin all’Aja”, per l’incriminazione di Vladimir Putin da parte della Corte Penale Internazionale dell’Aja, per crimini di guerra e crimini contro l’umanità. La petizione si può firmare online: https://radicali.it/putin-allaja/

In piazza Carignano sarà presente anche Igor Boni (presidente di Radicali Italiani):
“In questa settimana, in una Torino invasa festosamente dai partecipanti all’Eurofestival, sono state innumerevoli le espressioni di solidarietà all’Ucraina, sia da parte degli artisti impegnati nella competizione, sia da parte del pubblico.

Radicali Italiani sta offrendo a tutti uno strumento per fare in modo che questa solidarietà sia effettivamente solida e duratura: la firma sulla petizione “Putin all’Aja”. La Corte Penale Internazionale si è messa subito al lavoro per acquisire le prove dei crimini di Putin in Ucraina; deve essere supportata da tutti i Paesi dell’Unione Europea sia attraverso l’implementazione del suo organico con esperti e tecnici sia con contributi finanziari straordinari ma deve essere, innanzitutto, supportata politicamente dai cittadini dell’Unione Europea, da ciascuno di noi.

Stiamo facendo oggi quello che facemmo già nel 1998/1999, per richiedere l’incriminazione del dittatore serbo Slobodan Milosevic; ricordo che quando il 22 maggio 1999 il Tribunale Penale Internazione ad hoc sull’ex Jugoslavia incriminò Milosevic per aver cooperato all’assassinio di 340 persone in Kosovo, nessuno andò ad arrestarlo a Belgrado, ma l’incriminazione servì a isolarlo politicamente, fino alla sua caduta per la sollevazione popolare dell’ottobre 2000.

Intanto, sabato sera, alla finale dell’Eurovision, invito tutti a tifare per i “Kalush Orchestra”, perché un’Ucraina parte dell’Unione Europea passa anche da “Stefania”, dalle note e dalla musica.