ilTorinese

Al Regina Margherita il Bricolage del cuore firmato da Leroy Merlin

Il  centro prelievi e il corridoio del reparto di radiologia dell’Ospedale Infantile Regina Margherita sono stati completamente rinnovati grazie ai nuovi colori e ad un’atmosfera più accogliente per l’iniziativa di volontariato aziendale Bricolage del Cuore di Leroy Merlin.

In particolare l’iniziativa è nata dai negozi Leroy Merlin di Collegno, corso Giulio Cesare, a Torino e Moncalieri e ha coinvolto 95 persone tra collaboratori dei tre negozi, clienti e volontari e si inserisce in una più ampia iniziativa di volontariato d’impresa Bricolage del Cuore, promossa da Leroy Merlin Italia, lanciato nel 2013.

Questo progetto, presso l’Ospedale Regina Margherita di Torino, che si distingue come polo pediatrico di livello nazionale ad alta specializzazione per bambini colpiti da gravi patologie, è stato realizzato grazie alla collaborazione della Fondazione Forma, un’organizzazione no profit nata nel 2005 all’interno dell’ospedale per iniziativa di un gruppo di famiglie con l’obiettivo di trasformare l’ambiente sanitario in uno spazio che fosse davvero a misura di bambino.

“Siamo orgogliosi di celebrare questa importante collaborazione con Fondazione Forma – ha dichiarato  Barbara Casartelli leader impatto positivo di Leroy Merlin Italia”. Questo progetto ben rappresenta la missione che portiamo avanti attraverso i progetti di Bricolage del Cuore, sostenere lo sviluppo e l’organizzazione  di attività  da parte di enti del terzo settore , generando un impatto positivo sui territori in cui siamo presenti. Attraverso questo progetto di volontariato d’impresa ogni persona di Leroy Merlin Italia può mettere a disposizione, su base volontaria, tempo lavorativo da dedicare a progetti socialmente utili a favore delle comunità locali, contribuendo attivamente a creare un futuro migliore per tutti”.

Mara Martellotta

Anpas, meeting dei giovani volontari

Il Consiglio Direttivo di ANPAS Piemonte e il Gruppo Giovani regionale annunciano con entusiasmo il primoMeeting dei Giovani Volontari e Volontarie ANPAS Piemonte, intitolato “Il nostro tempo è adesso”, che si terrà da venerdì 4 a domenica 6 luglio 2025 presso l’Istituto Comprensivo “Ada Gobetti” di None (TO), in via Brignone 19.

Il Meeting sarà un campo residenziale gratuito rivolto ai volontari e alle volontarie ANPAS di tutto il Piemonte, di età compresa tra i 14 e i 28 anni, pensato per valorizzare il ruolo dei giovani nel volontariato, favorire la partecipazione attiva, sviluppare competenze e promuovere i valori fondanti dell’associazione. Un’occasione unica per incontrarsi, formarsi, confrontarsi e costruire reti, rafforzando il senso di comunità all’interno del movimento ANPAS. Sono attesi circa 200 giovani.

Il programma prevede:

Venerdì 4 luglio: accoglienza e attività di team building;

Sabato 5 luglio: stage formativi e riflessioni su temi chiave del volontariato di pubblica assistenza (soccorso sanitario, protezione civile, “Io non rischio”, guida sicura, inclusione e social media, truccatori, “Essere ANPAS”, “Presidente per un’ora”) e un talk sul volontariato giovanile. Conclusione con serata musicale;

Domenica 6 luglio: simulazione di maxiemergenza sismica e attività di soccorso sanitario, integrate con la funzione religiosa presso la parrocchia di None.

Tra i momenti più attesi, il talk “Il tempo dei giovani: volontariato, attesa e futuro”, in programma sabato mattina presso il Palazzetto dello Sport di None, che vedrà la partecipazione dello scrittore Fabio Geda, del presidente FICT (Federazione Italiana delle Comunità Terapeutiche) ed esperto di politiche sociali Luciano Squillaci, insieme alle scrittrici Nagla Augelli e Marina Cuollo. A moderare il dibattito sarà il giornalista e ufficio stampa ANPAS nazionale, Andrea Cardoni. Prevista la diretta streaming sui canali social di ANPAS Piemonte.

A seguire, la riunione della Consulta nazionale delle politiche giovanili e il Consiglio regionale ANPAS Piemonte, aperto ai presidenti delle Pubbliche Assistenze. Sarà presente, inoltre, il presidente nazionale ANPAS, Niccolò Mancini.

Con il Meeting “Il nostro tempo è adesso”, ANPAS Piemonte rafforza il proprio impegno nel costruire un presente e un futuro in cui i giovani siano protagonisti attivi della solidarietà, della cittadinanza e del cambiamento.

Vincenzo Sciortino, presidente ANPAS Piemonte: «Con il primo Meeting dei Giovani Volontari ANPAS Piemonte vogliamo dare un segnale forte: i giovani non sono il futuro, ma il presente del nostro movimento. “Il nostro tempo è adesso” non è solo uno slogan, ma un impegno concreto per valorizzare il protagonismo giovanile, creare spazi di confronto e formazione e rafforzare la rete di relazioni che rende la nostra comunità viva e coesa. Vogliamo che ogni ragazza e ogni ragazzo si senta parte attiva di un progetto collettivo di solidarietà, cittadinanza e cambiamento. Questo Meeting è solo l’inizio di un percorso che continueremo a costruire insieme, giorno dopo giorno».

L’ANPAS Comitato Regionale Piemonte ODV rappresenta 81 associazioni di volontariato, con 16 sezioni distaccate, 10.695 volontari (di cui 4.242 donne), 5.388 soci e socie e 741 dipendenti (di cui 86 amministrativi). Dispone di 472 autoambulanze, 265 automezzi per il trasporto di persone in situazione di disabilità, 242 mezzi per il trasporto persone e per la protezione civile, oltre a 4 imbarcazioni. Complessivamente, ogni anno svolge 594.623 servizi, di cui 200.399 in emergenza-urgenza 118, percorrendo 20.209.167 chilometri, di cui 4.765.067 legati ai servizi di emergenza.

+Europa: “Confronto sul futuro di Moncalieri”

“Accogliamo con interesse l’avvio del dibattito pubblico sulla futura guida di Moncalieri e riteniamo particolarmente significativo che a offrire la propria disponibilità sia una figura di grande esperienza e competenza come Laura Pompeo”, dichiarano così in una nota Francesca Randazzo e Fabio Nani, rispettivamente Tesoriera di +Europa Torino metropolitano e membro di Direzione di +Europa Torino metropolitano, entrambi cittadini di Moncalieri.

Proseguono: “Laura Pompeo ha già dimostrato, sia in ambito amministrativo che istituzionale, capacità di visione, attenzione al territorio e profondo senso delle istituzioni. La sua apertura rappresenta un’opportunità importante per tutto il centrosinistra, che deve saper valorizzare profili di qualità e mettere al centro un confronto politico trasparente, partecipato e inclusivo”.

“Moncalieri – concludono – ha bisogno di un progetto all’altezza delle sfide del presente: europeo nei valori, innovativo nei contenuti, concreto nelle soluzioni. +Europa Torino è pronta a contribuire con responsabilità e spirito costruttivo a un percorso che coinvolga tutte le energie civiche, riformiste e democratiche del territorio”.

Il grande Padel Juniores internazionale al Palavillage

Oggi lo sciopero dei mezzi pubblici

Venerdì 20 giugno 2025 è previsto uno sciopero nazionale di 24 ore  indetto dall’Organizzazione Sindacale USB per diverse tematiche economico – sociali.

IL SERVIZIO SARÀ GARANTITO NELLE SEGUENTI FASCE ORARIE:

  • Servizio URBANOSUBURBANO, METROPOLITANA, CENTRI SERVIZIO AL CLIENTE: dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 12.00 alle ore 15.00
  • Servizio EXTRAURBANO, Servizio bus cooperativo Linea 3971 (Torino Rebaudengo Fossata FS – Ceres)da inizio servizio alle ore 8.00 e dalle ore 14.30 alle ore 17.30

Sarà assicurato il completamento delle corse in partenza entro il termine delle fasce di servizio garantito.

Fumetti italiani famosi: da quelli di ieri ai contemporanei 

Informazione promozionale

Partiamo con il botto, dicendo che se dobbiamo parlare di fumetti italiani famosi è impossibile non fare un tuffo nei migliori capolavori firmati dai grandi maestri.

In oltre cent’anni di storia, l’Italia ha visto nascere molti artisti di fama internazionale, veri innovatori nel mondo dell’illustrazione, del disegno, della sceneggiatura e, in generale, del fumetto.

Per chi si avvicina al mondo dei comics per adulti, e per chi già lo frequenta, ecco un elenco di graphic novel e storie altamente consigliate da leggere.

Una selezione di capolavori made in Italy che rappresentano alcune delle opere più influenti degli ultimi decenni.

Si va dal fumetto umoristico ai grandi classici dell’avventura, dai candidati al Premio Strega ai capolavori del graphic journalism, passando per le comics per adulti rappresentazioni personaggi fumetti italiani, e prodotti del mondo Lgbtq+ e i dirompenti anni ’70.

Da Spider-Man a Diabolik, un decennio straordinario che ha introdotto per la prima volta al grande pubblico tanti, tantissimi personaggi destinati a diventare icone della cultura popolare.

Pronti per correre a ripescare, conoscere o acquistare questi capolavori nel tuo negozio di fumetti preferito? Cominciamo!

Topolino: un’icona tra i fumetti italiani famosi

Quando si parla di fumetti italiani famosi, è impossibile non citare Topolino, il celebre settimanale che, dal 1932, ha conquistato generazioni di lettori. Sebbene il personaggio sia nato negli Stati Uniti, il fumetto italiano ha saputo reinterpretarlo in modo unico, creando un universo narrativo originale che ha fatto scuola nel mondo dell’editoria.

A distinguere Topolino dagli altri fumetti internazionali è stato il lavoro di grandi autori italiani come Romano Scarpa, considerato il “Disney italiano”, Guido Martina, padre di Paperinik, e Giorgio Cavazzano, maestro del disegno. Grazie a loro sono nati personaggi inediti, avventure nuove e un’identità narrativa profondamente radicata nel contesto italiano.

Perché Topolino è tra i 10 fumetti più letti in Italia

Con oltre 3.500 numeri pubblicati, Topolino è senza dubbio uno dei 10 fumetti più letti in Italia. Il suo successo si deve a una combinazione di elementi che lo rendono irresistibile per un pubblico trasversale:

  • Storie originali italiane: a differenza di altri Paesi che pubblicano solo storie americane, in Italia è stato creato un intero universo narrativo autonomo.

  • Personaggi nuovi e amati: Brigitta, Gedeone de’ Paperoni, Filo Sganga sono solo alcuni degli iconici protagonisti nati dalla creatività italiana.

  • Accessibilità e qualità: pensato per lettori di ogni età, Topolino riesce a coniugare intrattenimento e contenuti sempre attuali.

Oggi Topolino è considerato un pilastro del fumetto italiano, un simbolo della cultura pop del nostro Paese che continua a innovare senza tradire le sue origini. Ogni settimana, nuove storie e disegni di talento tengono viva una tradizione che ha formato milioni di lettori, consolidando la posizione di Topolino tra i fumetti italiani famosi e rendendolo un punto di riferimento tra i 10 fumetti più letti in Italia.

Valentina di Crepax: un’icona nella storia dei fumetti italiani

Valentina di Crepax è uno dei personaggi più iconici e innovativi della storia dei fumetti italiani.

Nata nel 1965 dalla matita di Guido Crepax, Valentina dei fumetti è una fotografa milanese dallo stile unico, ispirato all’attrice Louise Brooks.

Valentina il fumetto unisce elementi onirici ed erotici, con trame che esplorano l’inconscio, i sogni e le sfumature psicologiche della protagonista.

A differenza di altri personaggi, Valentina fumetto invecchia con il tempo, affrontando temi come la perdita della giovinezza e la fragilità umana. Crepax le ha dato una biografia dettagliata, rendendola incredibilmente realistica, tanto da fornirle persino una carta d’identità.

Valentina il fumetto è diventata un simbolo di emancipazione femminile e di sperimentazione visiva. Le tavole sono spesso costruite in modo innovativo, con un tratto elegante e raffinato, che ha influenzato molti disegnatori italiani di fumetti e fumettisti italiani contemporanei.

Il personaggio è stato protagonista anche di un film e di una serie TV. Valentina di Crepax continua a essere un punto di riferimento nei blog fumetti italiani e tra i disegnatori famosi italiani, dimostrando quanto ancora oggi la sua figura sia viva nel panorama artistico.

Diabolik: il “re dei ladri” nei fumetti italiani famosi

Tra i migliori fumetti italiani, questa’opera occupa un posto speciale.

Nato nel 1962 dalla genialità delle sorelle Angela e Luciana Giussani, è uno dei fumetti italiani famosi più longevi e riconoscibili.

Il suo protagonista, un ladro mascherato freddo e calcolatore, accompagnato dalla brillante Eva Kant, ha conquistato generazioni di lettori grazie al suo stile unico e all’atmosfera noir.

Angela Giussani, visionaria fumettista italiana, ebbe l’intuizione di creare un fumetto realistico e tascabile, pensato per i pendolari. Il personaggio di Diabolik, ispirato a un misterioso caso di cronaca nera avvenuto a Torino, si distingue per le sue trame complesse, i colpi di scena e il tono cupo, che si rifà al romanzo giallo.

Eva Kant non è solo una spalla, ma una vera co-protagonista: intelligente, elegante e autonoma, rompe gli stereotipi femminili dell’epoca. Insieme all’ispettore Ginko, formano un trio memorabile, noto come “i personaggi con la K”.

Ancora oggi, Diabolik è tra i comics italiani più letti e apprezzati, confermando il suo posto d’onore tra i fumetti italiani famosi, grazie anche a recenti adattamenti cinematografici che ne rinnovano il mito.

Tex Willer: un’icona nella storia dei fumetti italiani

Tex Willer è un vero simbolo della storia dei fumetti italiani.

Nato nel 1948 dalla penna di Gian Luigi Bonelli e dai disegni di Galep, è il fumetto più longevo ancora oggi in edicola.

Il celebre pistolero dalla camicia gialla è diventato uno dei 10 fumetti più letti in Italia, conquistando generazioni di lettori con le sue avventure ambientate nel selvaggio West.

Galep, uno dei più noti disegnatori italiani dell’epoca, si ispirò alle proprie fattezze per creare l’aspetto di Tex. Il successo del personaggio fu tale che per molti anni la casa editrice Bonelli si dedicò quasi esclusivamente alla pubblicazione di fumetti western, fino a quando, nel 1975, con l’arrivo di Mister No, iniziò ad aprirsi ad altri generi.

Tex rappresenta uno dei veri capolavori italiani del fumetto, e ancora oggi continua a influenzare fumettisti italiani contemporanei, confermandosi come una pietra miliare della cultura pop nazionale.

Con il suo stile epico e il formato bonelliano, Tex ha segnato un’epoca e resta una colonna portante tra i grandi nomi del fumetto italiano.

Zerocalcare: entrato nella storia dei fumetti italiani contemporanei

Uno dei nomi più rappresentativi della storia dei fumetti italiani recenti, e tra i fumettisti italiani emergenti: Zerocalcare, pseudonimo di Michele Rech!

Nato a Roma, Zerocalcare ha esordito nel 2011 con La profezia dell’armadillo, graphic novel pubblicata da Bao Publishing, che ha segnato un nuovo modo di raccontare storie moderne attraverso il fumetto: personale, ironico, profondo e fortemente legato al contesto sociale contemporaneo.

Il suo alter ego fumettistico, protagonista di molte delle sue opere, è diventato uno dei personaggi fumetti famosi del panorama italiano, rappresentando in chiave satirica le ansie e le contraddizioni della generazione precaria.

Le sue storie sono spesso autobiografiche e trattano temi attuali, politici e culturali, mantenendo però uno stile leggero e accessibile.

Zerocalcare è vicino agli ambienti dei centri sociali e alla cultura alternativa, e nelle sue opere non manca mai uno sguardo critico verso la società.

Il suo stile unico e riconoscibile lo ha reso uno dei fumettisti italiani contemporanei più amati, portandolo rapidamente tra gli autori di fumetti italiani famosi e facendone un fumettista italiano di riferimento per le nuove generazioni.

Corto Maltese: tra i più grandi protagonisti dei fumetti italiani famosi

Tra i fumetti italiani famosi, Corto Maltese occupa un posto d’onore.

Creato nel 1967 da Hugo Pratt, uno dei fumettisti famosi più amati e influenti a livello internazionale, questo personaggio ha rivoluzionato il genere dell’avventura con il suo stile poetico, visionario e raffinato.

Lontano dai cliché dell’eroe classico, Corto è un marinaio romantico e disilluso, un viaggiatore solitario che attraversa i mari del mondo seguendo un codice etico tutto suo.

Pratt, maestro tra i disegnatori italiani, ha dato vita a un’opera intensa e colta, infondendo nelle sue storie riferimenti letterari, filosofici e storici. Le avventure di Corto Maltese, da Una ballata del mare salato in poi, sono ambientate in scenari ricostruiti con cura maniacale, grazie a un approfondito lavoro di documentazione geografica e culturale.

Corto Maltese è molto più di un fumetto d’avventura: è un esempio altissimo di fumetto italiano come forma d’arte. Non a caso, è spesso citato tra i migliori fumetti italiani di sempre, al fianco di opere come Tex, Dylan Dog e Zagor.

Ancora oggi, le sue storie continuano ad affascinare nuove generazioni di lettori, confermandosi tra i fumetti famosi italiani che hanno segnato la storia della narrativa disegnata.

Lupo Alberto: un classico intramontabile tra i fumetti italiani famosi

Tra i fumetti italiani famosi, Lupo Alberto è uno dei più iconici e longevi.

Nato dalla creatività di Silver (pseudonimo del fumettista italiano Guido Silvestri) e pubblicato inizialmente dalla storica Editoriale Corno, questo simpatico lupo azzurro ha conquistato generazioni di lettori con il suo umorismo intelligente e le sue avventure ambientate nei pressi della fattoria McKenzie.

All’inizio, Lupo Alberto si avvicina alla fattoria per rubare qualche gallina, ma tutto cambia quando si innamora di Marta, una gallina che diventerà la sua storica fidanzata.

Attorno a loro si muove un mondo di animali che, in chiave ironica, riflette dinamiche sociali reali, rendendo il fumetto un esempio perfetto di comics per adulti.

Con oltre 430 albi pubblicati e un passaggio da cadenza mensile a bimestrale, Lupo Alberto occupa un posto speciale nella storia dei fumetti italiani. Ancora oggi è tra i titoli presenti nella top 10 dei fumetti letti in Italia, a pieno titolo tra i più amati personaggi dei fumetti italiani.

San Giovanni minuto per minuto: il programma dei festeggiamenti a Torino

/

La Festa di San Giovanni si avvicina e Torino si prepara a celebrare il patrono della città con tre giorni di festa, che intrecceranno tradizione, intrattenimento e momenti di condivisione. In programma musica per tutti i gusti, rievocazioni storiche, la fiaccolata sul Po, il Farò della vigilia in piazza Castello e tante attività diffuse sul territorio. Momento clou dei festeggiamenti sarà la sera di martedì 24 giugno, con un grande concerto gratuito in piazza Vittorio Veneto, seguito dal tradizionale spettacolo pirotecnico sul fiume.

Il programma completo è disponibile online sul sito della Città (www.comune.torino.it/eventi) e vede quest’anno Fiat come main sponsor dell’evento del 24 giugno, organizzato da Friends & Partner, il sostegno di Iren e il coinvolgimento di numerose realtà associative.

“La Festa di San Giovanni – dichiara il Sindaco Stefano Lo Russo – è uno degli appuntamenti più sentiti dalla nostra città. Quest’anno sarà ancora più bella: cittadine e cittadini torinesi, visitatori e turisti, oltre alle tante opportunità di svago e intrattenimento in programma, potranno assistere ad un grande spettacolo musicale e al tradizionale e atteso spettacolo pirotecnico sul Po. Sarà come ogni anno l’occasione per celebrare la storia e le tradizioni della nostra città e rafforzare il senso di comunità”.

Ad aprire i festeggiamenti sarà il concerto gratuito in programma stasera, giovedì 19 giugno alle ore 20, al Conservatorio Giuseppe Verdi, a cura di AFC Torino e della Città di Torino. Sul palco, novanta elementi tra musicisti dell’Orchestra Melos Filarmonica diretta da Luigi Cociglio e coristi dell’Accademia Stefano Tempia eseguiranno pagine di Mahler, Mozart e Haydn. Per informazioni e prenotazioni: arte-storia@cimiteritorino.it.

Venerdì 20 giugno, alle ore 12, dal Santuario della Consolata risuoneranno le campane in occasione della celebrazione dedicata alla Beata Vergine. Alle ore 17.30 l’ingresso principale del cimitero Monumentale ospiterà l’esibizione del quintetto di ottoni Taurus Brass, con brani di Jeremiah Clarke, Wolfgang Amadeus Mozart, Giuseppe Verdi, George Bizet, George Gershwin e Aaron Copland.

Sabato 21 alle ore 21, in piazza Palazzo di Città e piazza Castello, le “Note per San Giovanni” celebreranno la 25a Festa Europea della Musica con esibizioni dal vivo, in contemporanea con performance di artisti e gruppi musicali in diversi punti della città.

Domenica 22 giugno dalle ore 16 il centro cittadino si animerà con la “Festa Patronale di Capitale”, rievocazione storica con la partecipazione di personaggi e gruppi in costume d’epoca.

Lunedì 23 giugno alle ore 18 si terrà la sfilata con le “Turinstars Majorettes”, accompagnate dalla banda e da gruppi storici. Dalle 18.30 alle 22 il corteo in costumi tradizionali attraverserà le vie cittadine, mentre alle 19.30 è prevista la suonata della vigilia dal campanile del Duomo. Alle 20, a Palazzo Civico, avrà luogo la cerimonia di consegna del premio Tesi di laurea su Torino. La giornata si chiuderà alle ore 22 in piazza Castello con l’accensione del tradizionale Farò della vigilia.

Nel giorno della festa patronale, lunedì 24 giugno, i più sportivi potranno partecipare, sin dalle ore 9, al torneo di beach volley organizzato dal Circolo Amici del Fiume in corso Moncalieri 18.

Tra le 9.30 e le 22 in tutta la città risuoneranno i rintocchi della rassegna di concerti campanari dal titolo “Campane in festa per San Giovanni”.

Alle 10.30 il Duomo ospiterà la Messa solenne con la distribuzione dei pani della Carità, con la partecipazione della Banda della Polizia Locale di Torino. Alle 12.15, nella Sala Rossa di Palazzo Civico, avrà luogo la cerimonia di conferimento dei titoli di “Ambasciatore nel mondo delle eccellenze del territorio torinese”, destinato a cittadini che si sono distinti per il loro contributo allo sviluppo e all’immagine del territorio torinese.

Numerose le attività sportive all’aperto organizzate nel pomeriggio dal Circolo Amici del Fiume. Lungo le rive del Po si svolgeranno la regata di canottaggio, dalle 14.30 alle 19 con partenza dal Castello del Valentino, la sfida in dragonboat e il Palio in canoa a cinque posti, con partenza dal Ponte Umberto I rispettivamente alle 19 e alle 20.30. Alle 22, la tradizionale fiaccolata percorrerà il fiume dal Castello del Valentino al ponte Vittorio Emanuele I.

Dalle 16 alle 18, nella sede dell’A.N.M.I. di viale Marinai d’Italia 1, sarà possibile visitare il Sommergibile Provana, il Museo del Mare e il Maxitandem del programma “Scommettiamo che” di Rai 2, una collaborazione tra A.N.M.I. e Club Amici della Bicicletta.

Alle 16.30 una sfilata di auto storiche attraverserà la città, con partenza da piazza d’Armi per arrivare in piazza Castello. L’evento, a cura della Famija Turinèisa, vedrà la partecipazione di Gianduia e Giacometta. Dalle 18.30 la musica si farà strada con la “ScorriBanda di San Giovanni”, sfilata di bande musicali che culminerà nel concerto a formazioni riunite delle 19.30 in piazza Castello.

Alle 18 all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini”, il concerto dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai proporrà alcune tra le più celebri arie di Verdi e pagine sinfoniche come L’apprendista stregone di Dukas, Una notte sul Monte Calvo di Musorgskij e Belkis, regina di Saba di Respighi. Sul podio il direttore ospite principale Robert Treviño, insieme al mezzosoprano Justina Gringytė. Un omaggio in musica alla città, registrato da Rai Radio3. I biglietti, al costo simbolico di 5 euro, sono acquistabili alla biglietteria dell’Auditorium Rai e online sul sito www.bigliettionline.rai.it.

I festeggiamenti per San Giovanni culmineranno nel grande concerto gratuito “Torino is Fantastic”, alle 21 in piazza Vittorio, che accoglierà alcuni dei più grandi nomi della musica italiana e internazionale quali Alessandra Amoroso, Annalisa, Antonello Venditti, Gianna Nannini, Il Volo, Mahmood, Tananai, i finalisti di “Amici” e la guest star internazionale Shaggy, con una nuova versione del suo celebre brano Boombastic, a trent’anni dall’uscita. Lo spettacolo, prodotto e organizzato da Friends and Partners, sarà condotto da Gerry Scotti con la partecipazione speciale di Noemi e sarà trasmesso successivamente su Canale 5.

La serata sarà anche il momento per presentare il logo ufficiale della candidatura di Torino a Capitale Europea della Cultura 2033. Un simbolo nato dalla collaborazione tra il Gruppo Armando Testa con 80 ragazze e ragazzi di istituti superiori del territorio (il liceo artistico R. Cottini, l’IIS Bodoni-Paravia, il CNOS-FAP Valdocco Torino) e bambine e bambini della scuola primaria dell’Istituto Adorazione del Sacro Cuore. Una sinergia tra la direzione della candidatura di Torino Capitale Europea della Cultura 2033 e l’assessorato alle Politiche Educative e Giovanili che evidenzia il ruolo centrale attribuito alle nuove generazioni nel delineare il futuro della Città. Il logo sarà proiettato sulla Mole Antonelliana la sera del 24 giugno.

La festa del Santo patrono si concluderà, come da tradizione, con lo spettacolo pirotecnico in piazza Vittorio Veneto, che avrà inizio al termine del concerto, intorno alle ore 23.30. Lo spettacolo, pensato appositamente per celebrare Torino e la Festa di San Giovanni, sarà sincronizzato su un accompagnamento musicale ed è stato pensato per lanciare un forte messaggio di pace in un momento storico che vede il contesto internazionale caratterizzato da terribili conflitti. Gli effetti pirotecnici saranno a basso impatto acustico ed ambientale.

Per assistere agli spettacoli occorrerà essere in possesso del Qr code con la prenotazione. Orari, modalità di accesso alla piazza e prescrizioni di sicurezza verranno comunicati successivamente.

Tante anche le iniziative delle istituzioni e dei luoghi culturali del territorio, tra aperture straordinarie nei musei, visite guidate, concerti, mostre, sconti e proposte per tutta la famiglia. Tra gli appuntamenti di punta, sempre martedì 24 giugno, alle ore 12 all’Accademia Albertina sarà inaugurata la seconda edizione dell’IPAF – International Performance Art Festival, con paese ospite l’India.

Sanità piemontese: al via la sperimentazione per umanizzare i Pronto soccorso

Così il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, insieme agli assessori alla Sanità Federico Riboldi e all’Integrazione socio-sanitaria Maurizio Marrone, ha commentato l’approvazione da parte della Giunta regionale della delibera che aggiorna il progetto Accoglienza ed Umanizzazione in Pronto soccorso e dà il via alla fase sperimentale di ricognizione:

«Avremo dei Pronto soccorso più rapidi, accoglienti e con maggiori informazioni per una presa in carico globale della persona, inclusi gli aspetti sociali e relazionali. Con azioni incisive di riqualificazione e riammodernamento, accompagnate da una corretta informazione ai pazienti e ai familiari, sarà possibile quindi vivere in modo migliore la permanenza, dal momento dell’arrivo alle fasi che precedono e seguono il triage»

Il provvedimento individua 70 requisiti fondamentali che le aziende sanitarie dovranno verificare entro 90 giorni, al fine di elaborare un piano di miglioramento accompagnato da una relazione tecnica sulla fattibilità degli interventi previsti. La sperimentazione, della durata di un anno, sarà dedicata alla ricognizione dello stato attuale dei percorsi aziendali e dei relativi fabbisogni, costituendo la base per la futura attuazione dei nuovi standard.

«L’umanizzazione dei Pronto soccorso e più in generale delle cure – hanno ancora sottolineato il presidente Cirio e l’assessore Riboldi – è al centro del percorso che abbiamo avviato nella sanità pubblica piemontese: il paziente e chi se ne prende cura devono poter essere accolti da strutture belle, moderne e innovative, oltre che da personale non solo professionalmente preparato, ma anche empatico e disponibile».

Il lavoro svolto dal gruppo tecnico istituito all’inizio dell’anno, composto dai direttori delle strutture complesse di emergenza-urgenza, ha permesso di identificare le principali caratteristiche che dovranno contraddistinguere i Pronto soccorso orientati all’umanizzazione della cura. Tra queste: l’installazione di schermi informativi, distributori di generi di conforto, postazioni per la ricarica dei cellulari, spazi dedicati ai colloqui con i familiari, parcheggi adeguati e connessione Wi-Fi gratuita.

«Il seme gettato dai nostri progetti di welfare negli scorsi anni per rendere accessibili i servizi sanitari alle persone sorde e cieche – ha ricordato l’assessore Marrone – ha prodotto il frutto di un sistema diffuso di umanizzazione dei Pronto soccorso che non deve lasciare escluso nessuno. Seguiremo i percorsi di adeguamento degli ospedali insieme alle associazioni e federazioni della disabilità impegnate da sempre sul campo».

Da solitudine e desertificazione a ripopolamento grazie alla movida di qualità

MACELLERIA LOVERA

Negli ultimi anni, segnati dalla pandemia e da un generale rallentamento economico, i portici di Torino hanno visto abbassarsi molte saracinesche. La chiusura di attività storiche ha lasciato interi tratti della città più bui, meno vissuti, e spesso percepiti come meno sicuri. Ma ogni trasformazione urbana può diventare un’occasione, se accolta con visione e coraggio.
Un esempio virtuoso arriva da Corso Vinzaglio, dove la storica Macelleria Lovera ha trovato nuova vita grazie a un gruppo di giovani imprenditori che ha scelto di investire in quel luogo carico di memoria. Senza alterarne l’identità – gli arredi originali, tutelati dalle Belle Arti, sono stati mantenuti – il locale si è trasformato in Macelleria Lovera – cocktail bar e tea room, uno spazio raffinato, curato, accogliente, capace di unire il fascino del passato a un’offerta contemporanea.
Non è solo una riapertura, ma un segnale di rigenerazione urbana concreta. La presenza serale del locale, con i suoi tavolini, la musica soft e un flusso costante di clienti, ha contribuito a riportare vivibilità e sicurezza sotto i portici. È la dimostrazione di come l’ampliamento degli orari di frequentazione da parte dei cittadini migliori la qualità percepita dello spazio pubblico.
Non è un caso che proprio in quell’area, meno di un anno fa, si fosse verificato un episodio finito sulle cronache: un uomo, in evidente stato di alterazione, aveva danneggiato le vetrine in un gesto violento e disperato. Oggi, lo stesso tratto di portici si presenta animato, illuminato, frequentato, e questo anche grazie all’iniziativa privata che ha saputo restituire senso e funzione a un luogo altrimenti in abbandono.
I privati, quando credono nel territorio e lo rispettano, rappresentano una linfa vitale per il tessuto produttivo e sociale della città. Le attività economiche, se ben integrate, diventano presìdi urbani: portano presenza, socialità e coesione. La rinascita della Macelleria Lovera – oggi cocktail bar e tea room – ne è un esempio concreto.
Torino continua a cambiare. E se lo fa mantenendo il legame con la sua storia, può solo crescere meglio.
PIETRO RUSPA

Faraoni e fiori di Divina Centore al Circolo dei lettori

 

Ieri pomeriggio al Circolo dei lettori Divina Centore, giovane archeologa ed egittologa del Museo Egizio, in dialogo con la giornalista Sabina Prestipino, ha raccontato il suo libro Faraoni e fiori – La meraviglia dei giardini dell’antico Egitto (edito il Mulino). Un volume a metà tra saggio e racconto che svela l’antico Egitto da una nuova prospettiva, intrecciando un’elegante scrittura con la profondità della ricerca storica. Un viaggio inedito nell’antico Egitto attraverso la scoperta dei giardini, luoghi di bellezza e ristoro, ma anche spazi simbolici, silenziosi depositari di una cultura affascinante.

L’autrice, che nel 2022 ha curato l’allestimento di “Cortile aperto: Flora dell’antico Egitto” e nel 2024 “Giardini Egizi: l’orto e il giardino funerario” ha messo in luce come l’aspetto dei giardini nell’antica civiltà egizia è ancora poco conosciuto. Eppure resti archeobotanici, antichi testi e pitture sfatano l’immagine di un Egitto solo arido e desertico. Queste fonti ci raccontano di giardini e orti incantevoli, sapientemente progettati dagli Egizi: non solo riserve di cibo, materie prime e rimedi medicinali, ma anche spazi ricchi di significati simbolici, capaci di tramandare storie affascinanti e profonde.

«Scrivere questo libro è stato, ammetto, un percorso insolito. Di solito si racconta ciò che si conosce meglio e – dice con una punta di ironia – devo confessare: ho il pollice nero, ogni pianta che tocco… muore! Una confessione quasi imbarazzante per chi ha dedicato un intero volume ai giardini. Ma l’interesse è sbocciato quasi per caso, durante uno scavo universitario, quando mi imbattei nei resti sorprendentemente ben conservati di un bouquet risalente al 1800 a.C. Un oggetto fragile, eppure capace di attraversare i millenni. Da lì, e grazie anche alla passione della mia professoressa per l’archeobotanica, è iniziato il mio viaggio in questo mondo. La prima domanda che mi sono posta è stata apparentemente semplice: che cos’è, davvero, un giardino? All’inizio pensavo fosse solo uno spazio verde progettato dall’uomo, una forma di controllo sulla natura. Ma più approfondivo, più capivo che era qualcosa di ben più profondo: uno specchio del tempo, un riflesso della società, della cultura che lo crea. I giardini raccontano storie, passioni, abitudini quotidiane. Sono luoghi di bellezza e ristoro, certo, ma anche di riflessione, d’incontro, di potere. E così, attraverso i giardini, ho aperto una finestra su un Egitto meno conosciuto, ma non per questo meno affascinante.»

Ad esempio, nel papiro noto come ‘I canti del boschetto’, conservato al Museo Egizio, troviamo una scena sorprendente: tre alberi, veri e propri personaggi, discutono tra loro delle vicende amorose cui hanno assistito. Sono testimoni involontari di incontri clandestini, pettegoli silenziosi che custodiscono i segreti degli amanti. Il tono è leggero, quasi ironico, ma tra le righe si colgono dettagli preziosi sulla botanica del tempo: uno degli alberi è un sempreverde, un altro è un sicomoro, pianta importata dalla Siria. E attraverso paragoni poetici tra foglie, gioielli e bellezza femminile, emerge un’immagine raffinata e sensibile del rapporto tra natura e cultura.

Quello che il libro di Divina Centore ci consegna, in fondo, è una visione dell’Egitto antichissimo ma sorprendentemente attuale: un luogo dove la vegetazione non è semplice sfondo, ma protagonista silenziosa della storia, chiave per leggere il quotidiano, testimone delle emozioni umane, del potere, della spiritualità. Lontano dagli stereotipi del deserto, delle piramidi e dei geroglifici, questo è un Egitto che fiorisce sotto nuovi occhi – quelli della ricerca, dell’immaginazione e della meraviglia.

GIULIANA PRESTIPINO