ilTorinese

5 luglio 1982 – 5 luglio 1984 Doppio appuntamento!

Accadde oggi

2 date indelebili ed emozionanti nel solo ricordarle

5 luglio 1982
Italia-Brasile 3-2,ad una settimana dal diventar campione del Mondo l’Italia di Bearzot gioca quella che doveva esser la vera finale.
Contro il Brasile,strafavorito per la vittoria del mondiale.Gli Azzurri arrivano quasi rassegnati,ma senza nulla da perdere,dopo aver battuto una forte Argentina.
La nazionale verdeoro è talmente forte e sicura di sé che accade l’incredibile!
Una tripletta di Paolo Rossi porta l’Italia in semifinale e poi in trionfo!

Tabellino
ITALIA – BRASILE 3-2

Barcellona – Estadio “Sarrià” – 5 luglio 1982 – ore 17.15

Italia: Zoff, Gentile, Cabrini, Oriali, Collovati (34’ Bergomi), Scirea, Conti, Tardelli (75’ Marini), Rossi, Antognoni, Graziani. CT: Enzo Bearzot

Brasile: Valdir Peres, Leandro, Oscar, Luizinho, Facao, Junior, Cerezo, Socrates, Serginho (69’ Paulo Isidoro), Zico, Eder. CT: Telè Santana

Arbitro: Abraham Klein (Israele)

Ammoniti: Gentile (Ita), Oriali (Ita)

Marcatori: 5’ Rossi (Ita), 12’ Socrates (Bra), 25’ Rossi (Ita), 68’ Falcao (Bra), 74’ Rossi (Ita)

5 luglio 1984
Maradona arriva in Italia,via Barcellona, acquistato dal Napoli dell’ingegner Corrado Ferlaino.
In uno stadio San Paolo pieno fino all’inverosimile,come in una finale di Coppa,migliaia e migliaia di napoletani
ancora increduli ai loro occhi vanno ad omaggiare il dio del calcio sceso in città per far vincere gli Azzurri
E così sarà!

Enzo Grassano

Taxi fermi per due giorni: “No al DDL Concorrenza”

Proclamato, in tutto il Piemonte e in Italia, per martedì 5 e mercoledì 6 luglio 2022 il fermo dei servizi taxi: 48 ore di stop a cui hanno aderito 15 sigle sindacali del comparto, quelle più rappresentative, ossia Confartigianato Taxi, Cna Fita Taxi e, Casartigiani ecc.

LA POSIZIONE DEGLI OPERATORI DEL SETTORE

Sul piatto la richiesta di stralcio, avviata già da novembre, dell’art.10 (ex art.8) sull’adeguamento dell’offerta di servizi alle forme di mobilità che si svolgono mediante applicazioni web che utilizzano piattaforme tecnologiche per l’interconnessione dei passeggeri e dei conducenti.

Il DDL “Concorrenza” interviene pesantemente sul settore trasporto pubblico non di linea, che è un settore dove coesistono piccole e micro imprese, localizzate territorialmente, in ragione del servizio di trasporto pubblico erogato a favore e nell’interesse di utenza locale in modo integrativo e complementare al servizio di Trasporto Pubblico Locale.

Ricordiamo che il regime delle licenze e delle autorizzazioni, di fatto, impedisce la formazione di monopoli in quanto vi è un limite oggettivo al cumulo, che è vietato nel servizio taxi e limitato nel servizio NCC. Le tariffe sono amministrate e vi sono obblighi minimi di servizio a tutela dell’utenza. Il servizio ha livelli di regolazione analoghi in tutta Europa e nel Mondo.

“Con questo provvedimento, commenta Carlo Baglione, Presidente per la categoria taxi di Confartigianato Imprese Piemonte, il Governo intende avere le mani libere, con l’unico obiettivo di consentire a piattaforme multinazionali di monopolizzare la domanda con una intermediazione sregolata, che verosimilmente costringerà i vettori ad accettare condizioni di erogazione del servizio in contrasto con la tutela del lavoro e lo sviluppo dell’artigianato, eludendo il principio di competenza esclusiva e sussidiaria delle Regioni e minando la responsabilità sociale a cui deve tendere la libera iniziativa privata.”

“Con questi presupposti siamo costretti a confermare anche in Piemonte il fermo dei servizi taxi per 48 ore, commenta Claudio Bontempi, presidente regionale CNA Piemonte per i tassisti. Siamo contrari a  una riforma del settore che si basi solo su logiche economiche che nulla hanno a che fare con il servizio pubblico erogato, consegnando la gestione del settore a intermediari e relegando la funzione del tassista a quella di un fattorino su quattro ruote, sfruttato e senza diritti ma con tutti i rischi che sono a carico di un imprenditore”.

“L’unico modo per far sentire la voce di tutti i lavoratori del settore è portare avanti lo sciopero in forma decisaribadisce Angelo Simone, rappresentante del settore Taxi di SNA CASARTIGIANI – nel frattempo, auspichiamo che il Governo prenda seriamente in considerazione le motivazioni che ci portano a chiedere la richiesta di stralcio dell’art. 10”.

Nonostante le ripetute richieste delle Associazioni di categoria, negli ultimi sette mesi non è stato possibile un reale confronto con il Governo. La richiesta di stralcio dell’art. 10 (ex. art. 8 nelle precedenti versioni del testo) è mossa dalle seguentiragioni:

1. Non distingue nella necessaria regolazione delle piattaforme, la diversità tra chi fa intermediazione senza responsabilità nel trasporto e chi, attraverso forme organizzative costituzionalmente tutelate (art. 45), effettua interconnessione tra domanda e offerta;
2. Non assegna, anzi indica un obiettivo che ne riduce le competenze, alle Regioni e ai Comuni il ruolo che spetta a queste (art. 117 Cost.);
3. Non individua un percorso di raccordo e condivisione con la Conferenza Unificata prevedendo la formula “sentita” e non “previa”;
4. Non individua un percorso di adeguamento del livello professionale degli addetti. Indicando solo genericamente standard qualitativi più elevati, trascurando sicurezza, qualità e trasparenza, insiti nel concetto di servizio pubblico erogato;
5. Non pone obiettivi quali la transizione ecologica, individuando risorse che si potrebbero ottenere rimodulando la legge 12/2019 sulla base di principi che facciano riferimento all’utilizzo dei veicoli a basso o nullo impatto ambientale, individuando servizi innovativi che abbiano l’obbiettivo di ridurre i costi per l’utenza e con il fine di ridurre il carico inquinante, ottimizzando l’uso dei veicoli attraverso la condivisione per percorso con origine o destinazione uguale;
6. Non pone limiti alla libera iniziativa privata trascurando la responsabilità sociale che l’eccesso di intermediazione diminuisce a scapito del mero profitto;
7. Non istituisce il REN e le relative targhe professionali;
8. Infine, la riforma chiesta dal Governo appare più utile a risolvere un problema locale e territorialmente circoscritto, a discapito invece di esempi virtuosi che in tutto il territorio nazionale hanno consentito uno sviluppo ordinato e proficuo per l’utenza.

Le nuove frontiere Costruire il patrimonio culturale del futuro

STATI GENERALI DELLA CULTURA

Torino, Museo del Risorgimento e in diretta streaming

5 Luglio 2022 dalle ore 9.30

 

9.30 Apertura dei lavori

Stefano Lo Russo, Sindaco di Torino                                                                                                        

Fabio Tamburini, Direttore Il Sole 24 Ore

 

9.40 Industry privata e istituzioni pubbliche: come riparte l’Italia della cultura?
Dario Franceschini
, Ministro della Cultura
in conversazione con Fabio Tamburini, Direttore Il Sole 24 Ore

 

L’INDUSTRIA CULTURALE: STRATEGIE PER IL SISTEMA-PAESE

 

10.00 Il ruolo dei privati nell’economia della cultura

Matteo Bagnasco, Responsabile Obiettivo Cultura Fondazione Compagnia di San Paolo

Antonio Calabrò, Presidente Museimpresa, Vice Presidente Unione Industriali di Torino

Innocenzo Cipolletta, Presidente Confindustria Cultura Italia

Alvise di Canossa, Presidente Art Defender

Stefano Lucchini, Chief Institutional Affairs and External Communication Officer Intesa Sanpaolo

Francesco Micheli, Imprenditore

moderano Marilena Pirrelli, Giornalista Il Sole 24 Ore, Nicoletta Polla Mattiot, Direttore How to Spend it

11.00 Il nuovo mondo dell’editoria, le trasformazioni del mercato audiovisivo: leggere i mestieri del futuro

Luca Barbareschi, Produttore indipendente

Sergio Cerruti, Presidente AFI – Associazione Fonografici Italiani

Giulia Cogoli, Ideatrice di eventi culturali, direttrice dei Dialoghi di Pistoia

Ricardo Franco Levi, Presidente AIE – Associazione Italiana Editori

Federica Manzon, Direttrice didattica Scuola Holden

Franco Siddi, Presidente Confindustria RadioTv

moderano Stefano Salis, Giornalista Il Sole 24 Ore, Nicoletta Polla Mattiot, Direttore How to Spend it

12.00 Le Capitali della Cultura: le legacy del domani

Emilio Del Bono, Sindaco di Brescia

Giorgio Gori, Sindaco di Bergamo

Paolo Verri, Urban Practitioner

modera Marta Cagnola, Giornalista Radio 24

12.30 Tra pubblico e privato: lo stato dell’industria culturale italiana

Luigi Abete, Presidente Associazione Imprese Culturali e Creative

Massimo Osanna, Direttore Generale Musei

moderano Marco Carminati, Giornalista Il Sole 24 Ore, Nicoletta Polla Mattiot, Direttore How to Spend it

12.50 Arte e media: le voci della cultura

Stefano Aversa, Presidente Fondazione Bocelli

Piero Maranghi, Editore Classica TV

Federico Silvestri, Direttore Generale Radio 24

Massimiliano Tonelli, Direttore Artribune

moderano Marta Cagnola, Giornalista Radio 24, Nicoletta Polla Mattiot, Direttore How to Spend it

13.20 – 14.25 Break pranzo

COSTRUIRE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL DOMANI

14.30 I musei italiani tra conservazione e innovatività: le radici del futuro

Evelina Christillin, Presidente della Fondazione Museo delle Antichità Egizie

Carolyn Christov-Bakargiev, Direttore del Museo del Castello di Rivoli

Enzo Ghigo, Presidente del Museo del Cinema di Torino

Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI

Domenico Piraina, Direttore di Palazzo Reale e dei musei scientifici milanesi

moderano Lello Naso, Giornalista Il Sole 24 Ore, Marta Cagnola, giornalista Radio 24

15.20 Cultura urbana: le Città come centri di innovazione

Miguel Gotor, Assessore alla Cultura Comune di Roma

Rosanna Purchia, Assessore alla Cultura Comune di Torino

Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura Comune di Milano

moderano Marco Carminati, Giornalista Il Sole 24 Ore, Marta Cagnola, giornalista Radio 24

15.50 Laboratorio-Italia: promuovere e diffondere cultura

Cristina Ambrosini, Dirigente Responsabile Settore Patrimonio Culturale Regione Emilia-Romagna

Andrea Ceffa, Sindaco del Comune di Vigevano

Carla Morogallo, Direttrice Generale Triennale di Milano

modera Marta Cagnola, Giornalista Radio 24

16.30 Il patrimonio del Mezzogiorno e la costruzione del “brand” Italia nel mondo

Anthony Muroni, Presidente Fondazione Mont’e Prama

Filippo La Rosa, Capo Ufficio Promozione Culturale e Istituti Italiani di Cultura, Ministero degli Affari Esteri

Gabriel Zuchtriegel, Direttore Generale Parco Archeologico di Pompei

moderano Stefano Salis, Giornalista Il Sole 24 Ore, Marta Cagnola, giornalista Radio 24

17.00 Le nuove frontiere della cultura: tra arte e nuove tecnologie

Massimo Lapucci, Segretario Generale Fondazione CRT, CEO OGR Torino

Flavio Trione, Co-founder 3×1010 e Revibe

modera Marta Cagnola, Giornalista Radio 24

 

RITORNO IN SCENA

17.20 Live events: riaccendere la cultura

Francesco Astore, Responsabile Artistico Eurovillage

Cristian Della Chiara, Direttore Generale Rossini Opera Festival

moderano Nicoletta Polla Mattiot, Direttore How to Spend it, Marta Cagnola, Giornalista Radio 24

 

17.40 Luci sul palco: la voce degli artisti

Andrea Bocelli, Artista

modera Nicoletta Polla Mattiot, Direttore How to Spend it

 

18.00 Conclusioni e chiusura dei lavori a cura di

Alessandro Isaia, Segretario Generale Fondazione Cultura Torino

Ferruccio Martinotti, Direttore del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino

Rosanna Purchia, Assessore alla Cultura Comune di Torino

Federico Silvestri, Amministratore Delegato 24 Ore Cultura e 24 Ore Eventi

moderano Nicoletta Polla Mattiot, Direttore How to Spend it, Marta Cagnola, Giornalista Radio 24

 

 

Aperitivo al Turin Palace

Adiacente a Porta Nuova, la principale stazione della città, in un palazzo storico risalente al 1870, ricco di fascino ed eleganza, sorge il Turin Palace Hotel, prima tappa del nostro tour alla scoperta dei luoghi turistici più interessanti di Torino

L’ ingresso accoglie i suoi ospiti in un’atmosfera glamour e ricercata, grazie all’ampio salone living illuminato dalla luce della vetrata che si erge al posto della parete.

Saliamo all’ultimo piano dove ha sede la terrazza panoramica dell’hotel, che circonda l’intero edifico e garantisce una visione della città a 360°.

La vista, da questa prospettiva, permette di osservare le principali attrazioni di Torino, edifici che ne raccontano il fascino e ne narrano la sua storia secolare: dalla stazione di Porta Nuova, ai campanili liberty fino ai grattacieli più moderni, segno di progresso e innovazione. Tutto ciò ne rende la visuale davvero mozzafiato.

Come tutto l’edificio, anche la location della terrazza è ospitale e accogliente, : divisa in due zone, quella dedicata all’ aperitivo con divanetti e tavolini bassi, e la zona ristorante più intima e nascosta.

Proprio qui potrete gustare un aperitivo in grado di assecondare i gusti più disparati grazie alla sua ampia selezione di vini e drink. Alla lista si è poi aggiunto il Joyfull, ultimissima novità estiva. Infatti, per celebrare il re-opening, il Turin Palace hotel ha firmato una collaborazione con Casa Martini, dando vita alJoyful- drink estivo dal sapore accattivante- che vuol essere un vero e proprio inno alla positività e alla spensieratezza. Gabriel Orbeanu, bar tender del Turin Palace Hotel, ci spiega che “per preparare il drink, ribattezzato Joyfull proprio per dare un segnale tangibile del nostro entusiasmo nell’iniziare la nuova stagione estiva – abbiamo utilizzato degli ingredienti che raccontano del nostro territorio, ma che hanno saputo ritagliarsi un ruolo di primo piano nel mondo come Fiero e Bitter Martini, St.Germain Bacardi e la birra Isaac di Baladin. Il risultato è un cocktail estivo a partire dal colore e dal coinvolgimento del palato, grazie al suo ingrediente principe: il Martini Fiero“. Il vero tocco di classe è l’aggiunta della birra Isaac di Baladin, altro marchio storico della città, una blanche di color giallo paglierino, leggermente velata ed opalescente e schiuma fine e moderata che al naso esprime note bagrumate e una delicata speziatura.

Grazie ai suoi accoglienti spazi, all’estrema gentilezza del personale e alle esperienze culinarie innovative, il Turin Palace Hotel è in grado di farvi vivere, con la sua vista mozzafiato e i suoi cocktail innovativi, un’esperienza di leggerezza e spensieratezza, che è ancor più apprezzata dopo le lunghe chiusure pandemiche.

Valeria Rombolà

Bicchieri di Birra: dal 7 al 10 luglio a Chieri

Il 7, 8, 9 e 10 luglio l’Area ex-Tabasso (via Vittorio Emanuele II, 1, orario 18,30-24), a Chieri, ospita la seconda edizione del festival di birra di qualità “BICCHIERI DI BIRRA”, organizzato in collaborazione con Pro Chieri.

L’evento mira ad unire un’offerta di birra ampia e di qualità a street food locale, il tutto accompagnato da ottima musica. (segnaliamo tra gli eventi musicali il concerto della MOM ORCHESTRA  “OLTRE IL CONFINE – VOCI E VOLTI” e i DRUM THEATER)

Cibo e birra saranno acquistabili esclusivamente attraverso l’utilizzo dei gettoni ufficiali della manifestazione, che si potranno comprare presso l’apposita cassa all’ingresso del festival.

I Birrifici presenti offriranno al pubblico oltre 30 birre di diverse tipologie, spaziando dagli stili classici tedeschi, belgi ed inglesi, fino a quelli luppolati tipici degli USA, passando per prodotti più creativi a base di frutta, con spezie, affinamenti e lavorazioni particolari. I formati proposti daranno la piccola (20 cl) e la media (40 cl).

Ingresso Libero. Info: 333/2651149.

I Birrifici presenti:

GRADO PLATO, Montaldo T.se

Il Birrificio Grado Plato nasce nel 2003 a Chieri per opera di Sergio Ormea e suo figlio Gabriele, che trasformano la loro passione di prodursi le birre in casa in una attività professionale. Alle origini era un brewpub, quindi con l’impianto di produzione all’interno del locale. Le prime due ricette sono la SVEVA e la SPOON RIVER rispettivamente la ‘chiara’ e la ‘ambrata’. Quasi subito la fantasia e la voglia di mettersi in gioco fanno nascere altre ricette, arrivano i primi complimenti e riconoscimenti, partono le prime esportazioni ed iniziano ad interessarsi alcuni distributori che già vedevano nel prodotto di alta qualità una opportunità per il futuro. Sono gli anni ‘ruggenti’ per il fenomeno delle birre di qualità italiane, e Grado Plato fa la sua parte per mettere in luce questa nuova eccellenza anche organizzando, all’interno del locale, meeting a tema birrario che vedevano coinvolti i colleghi a livello nazionale.

 

FILODILANA, Avigliana

Nasce come beer-firm nel 2016. Dal 2018 “fa il salto” tra i produttori, prima a Carmagnola e poi nella sede definita, ad Avigliana, in bassa Val di Susa.

Filodilana è il nostro birrificio artigianale. Vogliamo farlo andare a tutta velocità, sperando di spuntarla, come nelle gare di corsa, sul filo di lana. Abbiamo una sola finalità: fare buona birra, senza scorciatoie e compromessi.

 

EDIT, Torino

EDIT Brewing nasce nel 2017 con l’intento di diffondere qualcosa che a Torino stava scomparendo: la cultura della birra artigianale. Oggi siamo il birrificio craft più grande della città e vendiamo in tutta Italia. I nostri Italian Pub sono locali in stile industrial in cui la birra scorre a fiumi, insieme ad una pregiata selezione cocktail e una cucina adatta ad ogni palato.

La storia di EDIT Brewing è in continua evoluzione: siamo partiti come polo gastronomico fine dining, spazio per eventi, Bakery Cafè, Cocktail Bar e micro-birrificio. Poi è arrivato il 2020 e abbiamo deciso di focalizzarci su un’unica missione: produrre birra craft italiana e portarla nel mondo. Abbiamo investito in macchinari e tecnologia, aumentato la rete dei nostri collaboratori e ingrandito il birrificio. Ed eccoci qui.

Drinkability è la filosofia con cui produciamo le birre, ovvero la caratteristica di essere dalla facile bevuta unita alla complessità per i palati più attenti al tempo stesso. La nostra gamma prevede birre core, stagionali e special edition.

Il design futuristico che caratterizza le lattine si ispira proprio allo stile industrial del birrificio: metalliche, dinamiche e in 3D, con effetti tattili e giochi di luce. Scoprile nella sezione BIRRA!

 

MUTTNIK, Pavia

Muttnik nasce in un garage, attorno ad un agglomerato di pentolame, tubi e tanta ostinazione. Per anni siamo rimasti in quell’angusto laboratorio alle porte di Milano, senza badare al freddo gelido o al caldo torrido, arricchendo coi fumi delle nostre cotte il quartiere popolare Satellite di Pioltello, come fosse un suq dai colori e dai profumi più disparati.

Da homebrewer a beerfirmer, il passo è stato breve e fulmineo: pur non essendo proprietari degli impianti, in ogni birrificio in cui abbiamo operato abbiamo sempre prestato la massima attenzione ad ogni fase del processo produttivo.

egli stessi anni, pur essendo una beerfirm, apriamo il nostro pub Mir a Sesto San Giovanni, ottenendo anche diversi riconoscimenti e premi per le nostre prime birre.

A inizio 2019 inizia l’avventura che ci ha portato all’acquisizione integrale del Birrificio Opera di Pavia, dove già operavamo come beerfirmer prima e dipendenti in seguito.

Stiamo vivendo ora una nuova fase, ricca di stimoli e di responsabilità da non sottovalutare, da affrontare con la stessa sfrontata semplicità che è possibile trovare nelle nostre birre.

 

50&50, Varese

Dopo anni di ricerca e sperimentazione “casalinga” spinti dalla passione nel 2014 diamo vita al nostro sogno, nasce così il birrificio 50&50.

Grazie ad un impianto a fiamma ed una cantina in continua espansione produciamo birre ad alta e bassa fermentazione, ispirate ai più svariati stili birrari internazionali.

La nostra filosofia è quella di selezionare materie prime di qualità, in modo da proporre un prodotto genuino e fruibile a tutti.

Tutte le nostre birre sono riconoscibili grazie alla facilità di bevuta ed equilibrio, partendo dalla chiara in stile pils fino ad una double ipa super luppolata.

Questo è quello che ci contraddistingue.

 

Food: Prochieri, Chieri (Agnolotti e menù bambini); La Nave dei Folli, Chieri (American BBQ, sfizi da passeggio); Panzerotti on the Road, Chieri (Panzerotti fritti al momento); Cascina Capello, Villanova d’Asti(Cruda di Fassone, carne alla griglia); Van Ver Burger (Burger e piatti a base vegetale/vegani)

Dal Pnrr 15,4 milioni per 47 progetti di musei, teatri e cinema

Teatri, musei, sale e multisale cinematografiche contribuiranno al risparmio energetico del Piemonte: il Ministero della Cultura ha infatti dato via libera a 47 progetti di enti che avevano presentato domanda di accesso per oltre 15,4 milioni di euro intercettati sui fondi europei del Pnrr.

Oltre 7 milioni sono destinati a 28 teatri grandi e piccoli, oltre 3,8 milioni a 7 musei e 4,4 milioni a 12 sale di proiezione.

“Soltanto nell’ultima settimana – evidenziano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio Vittoria Poggio – il Piemonte è riuscito a finanziare grazie al Pnrr circa 70 progetti per un valore di oltre 40 milioni di euro. Accanto ai fondi per valorizzare tanti borghi del nostro territorio, adesso queste risorse saranno un aiuto per realtà preziose del sistema culturale piemontese. Era importante conquistare questi fondi destinati al risparmio energetico, non solo per ridurre l’impatto ambientale ma anche alla luce del costo dell’energia che sta mettendo a dura prova cittadini e imprese. L’impegno per dare una nuova impronta ecologica coinvolge tutti i settori ed è un bene che anche il comparto culturale possa ricevere sostegno e dare il proprio contributo”.

Il dettaglio dei progetti

– in provincia di Alessandria 389.000 euro per il Forte di Gavi e 200.000 per il Teatro comunale di Casale Monferrato

– in provincia di Asti 400.000 euro per il Teatro Alfieri di Asti, 603.500 per l’Abbazia di Vezzolano, 160.000 Teatro comunale di Monastero Bormida e 250.000 per il Teatro spazio Kor di Asti

– in provincia di Biella 250.000 euro per il Teatro Erios di Vigliano Biellese

– in provincia di Cuneo 200.000 euro per l’Auditorium di Borgo San Dalmazzo, 250.000 per il Teatro di Caraglio, 250.000 per il Salone manifestazioni Gianfranco Bonavia di Genola, 86.400 per il Teatro Civico di Busca, oltre a 233.000 euro per il piano del complesso monumentale e del parco di Racconigi

– in provincia di Novara 250.000 euro per il Teatro Civico di Oleggio, 500.000 per la sala Cinema di Bellinzago, 20.000 per il Teatro di Trecate, 520.000 per il Movie Planet di Castelletto Sopra Ticino

– a Torino città 1.450.000 al complesso di Villa della Regina, 900.000 euro per i Musei Reali, 106.000 per Palazzo Carignano, 160.000 per il Castello di Agliè, 265.000 per il Teatro Gobetti, 350.000 per il Teatro Carignano, 400.000 per il Conservatorio Giuseppe Verdi, 250.000 per il Teatro Ragazzi, 206.000 per il Teatro Astra, 422.000 per Teatro Colosseo, 320.000 per il Cinema Massimo, 650.000 euro per il Multisala The Space, 400.000 per il Cityplex Massaua, 200.000 per il Cinema Classico, 400.000 per il Reposi, 320.000 per il Lux, 320.000 per la sala della Mogri Snc

– nell’area metropolitana di Torino 200.000 euro per il Cinema Parrocchiale di Villastellone, 400.000 per le Fonderie Limone di Moncalieri, 180.000 per il Teatro comunale di Cambiano, 160.000 per il Teatro comunale di Borgaro Torinese, 200.000 per il Teatro Il Mulino di Piossasco, 250.000 per il Teatro Superga di Nichelino, 250.000 per il Teatro di Montalto Dora, 250.000 per il Teatro parrocchiale di Casalborgone, 185.000 per il Teatro Baldi di Vigone, 200.000 per la Lavanderia a Vapore di Collegno, 200.000 per il Teatro Cantoregi di Carignano

– in provincia di Vercelli 250.000 euro per il Teatro Civico di Varallo, 380.000 per il Teatro civico di Vercelli, 420.000 euro per il Movie Planet di Borgo Vercelli.

 

Siccità. Regione Piemonte, poca acqua. L’agricoltura contera’ i danni: “Governo dia poteri speciali su nuovi invasi”

SICCITÀ – RICONOSCIUTO LO STATO D’EMERGENZA AL PIEMONTE: 7,6 MILIONI DI EURO PER LE PRIME OPERE DI SOMMA URGENZA

Il Consiglio dei Ministri ha appena dichiarato lo stato di emergenza per la crisi idrica in Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna

 

“Attendevamo questo riconoscimento che siamo stati tra i primi a richiedere – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio insieme agli assessori all’Ambiente Matteo Marnati, alla Protezione civile Marco Gabusi e all’Agricoltura Marco Protopapa -. Lo stato d’emergenza è un passaggio indispensabile per intervenire in modo strutturale sull’emergenza che ci sta colpendo in questi mesi, ma anche per limitare il rischio che una situazione analoga si ripeta in futuro. Siamo soddisfatti che sui primi 36,5 milioni stanziati stasera dal Governo 7,6 arrivino in Piemonte. Serviranno a mettere in campo le opere di somma urgenza per dare respiro alla nostra rete idrica. Ci auguriamo che arrivino al più presto anche le altre risorse per gli interventi strutturali necessari, solo in Piemonte superano i 100 milioni di euro, e che dopo lo stato di emergenza venga riconosciuto anche lo stato di calamità per la nostra agricoltura, che a livello nazionale conta già più di un miliardo di euro di danni. Quello della siccità, però, è un tema che richiede ormai una regia e una attenzione nazionale ed europea ed è per questo che abbiamo chiesto e ottenuto che giovedì questa emergenza sia al centro del dibattito della prossima plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo”.


Torino 4 luglio 2022
– Oggi il Governo dovrebbe varare lo stato d’emergenza per la siccità per diverse Regioni, tra cui il Piemonte. “Lo aspetto”, spiega alla Dire l’assessore piemontese all’Ambiente Matteo Marnati, a margine di un evento in Città metropolitana di Torino.

“Lo stato di emergenza lo fanno sull’idropotabile, sono stati chiari”, spiega Marnati. La scelta del Governo è “per la salvaguardia della salute pubblica”, ovvero per evitare che alcuni Comuni restino senza acqua potabile, e anche perché “più scendi, più la qualità dell’acqua è peggiore: ci sono interventi da fare, costi superiori. Le acquebotti costano: quasi un milione di euro in due mesi” al Piemonte per interventi nel novarese e nel verbano. Costi che “adesso aumenteranno. Col caldo i consumi aumentano, è proporzionale”. Ma per le colture manca l’acqua: “Per l’agricoltura ci sarà lo stato di siccità. Dopo, in base ai raccolti che non avverranno, pagheranno i danni successivi. Non è che li lasciano soli”. L’agricoltura però richiede troppa acqua rispetto all’uso idropotabile, e oggi non si può fare molto: “Gli interventi come fai a farli oggi sui canali: non c’è acqua”. Per quanto riguarda le aziende agricole “il ministero dell’Agricoltura metterà dei soldi per pagare i danni agli agricoltori”.
Per evitare che questo problema si ripeta ogni anno, Marnati si augura che nel decreto di stasera ci sia anche qualcosa per sbloccare le autorizzazioni per accelerare su sette progetti proposti al Governo, i più urgenti secondo i gestori di reti idriche e degli invasi consultati dalla Regione. “Ci hanno chiesto di segnalare le semplificazioni” sulle richieste di autorizzazioni per realizzare gli invasi.
L’assessore all’Ambiente vorrebbe snellire la burocrazia e cita il caso di Vaia in Veneto e l’adozione di un modello stile “Ponte Morandi. Tagli uno o due anni”, ed essendo progetti a valere sul Pnrr, dovranno essere comunque conclusi “entro il 2026”. Si tratta di “progetti già finanziati ma per cui servono troppi anni. Se devi chiedere Città metropolitana, Anas, Ferrovie, ci metti un anno solo per avere le autorizzazioni”. Intanto, in Piemonte le precipitazioni degli ultimi giorni hanno alleviato ma non risolto i problemi: “L’acqua che sta scendendo adesso non arriva dalla neve, ma dalle piogge di questi giorni”.
Alcune tra le montagne piemontesi, dove “neve non ce n’è più”, stanno rilasciando l’acqua: “La trattengono, e poi la rilasciano piano piano. Poi ci sono delle sacche vecchie…”.
Ma il problema va risolto potenziando la rete idrica regionale: “Non è che puoi andare avanti così, in emergenza, per anni”, chiude Marnati.

Agenzia Dire

Chi va piano… 

IL PUNTASPILLI di Luca Martina 

Il cammino dei mercati azionari rimane molto complicato: la paura generata dall’inflazione sembra, negli ultimi tempi, avere lasciato il campo ai timori di una imminente recessione. 

L’incertezza rende sempre più arduo prevedere l’andamento delle borse nei prossimi mesi.

Il problema non è certo nuovo. In proposito viene spesso ricordato come il magnate della finanza e fondatore di una delle più importanti banche degli Stati Uniti, John Pierpont Morgan, richiesto di una previsione sul mercato azionario avesse risposto: “Posso dire con assoluta certezza che oscillerà”.

E dire che erano altri tempi ed un ristretto numero di signori della finanza poteva permettersi di influenzare, con le sue azioni, l’economia; lo stesso Morgan svolse un ruolo centrale nel contenere i danni provocati dal panico generatosi dopo il devastante terremoto di San Francisco, nel 1906.

J.P. era anche noto per il suo enorme naso rosso, provocato da una infezione di “Rosacea” (una malattia della pelle) e proprio per questo odiava essere fotografato e le immagini che lo ritraevano dovevano essere ritoccate ad arte, prima di essere pubblicate, per minimizzarne l’effetto.

Oggi sarebbe difficile controllare i mezzi di informazione in un modo così efficace anche se, a più di un secolo di distanza, la diffusione delle notizie è tale che non è sempre possibile verificarne la veridicità.

Non possiamo, purtroppo, dubitare dei dati che indicano sempre più chiaramente un forte rallentamento dell’economia statunitense.

Le notizie di un mercato del lavoro surriscaldato, dove un numero sempre maggiore di persone lasciavano volontariamente il loro posto per cercarne uno più remunerativo, sono ora soppiantate da quelle che evidenziano un fortissimo aumento dei disoccupati, inferiore solo a quello del 1974 (quando si era in piena crisi petrolifera).

A conferma di questo c’è anche la salita delle merci giacenti nei magazzini dei centri commerciali e dei rivenditori, che dovranno essere smaltite in un momento nel quale i consumatori saranno meno disposti a spendere (a causa dell’incertezza sul futuro) e che, proprio per questo, potrebbero tradursi in forti riduzioni dei prezzi (e quindi dell’inflazione).

Queste notizie stanno da qualche tempo riflettendosi anche sui prezzi delle materie prime che hanno incominciato a invertire la marcia nel timore che una recessione possa presto provocare il crollo della loro domanda. Solo le risorse energetiche (petrolio e gas naturale) si stanno dimostrando più resistenti, a causa del perdurare del conflitto in Ucraina.

Simili presagi li possiamo trarre, infine, anche dalle attese sull’inflazione riflesse dai mercati obbligazionari; dopo una forte salita dei tassi di interesse (e una discesa dei prezzi) ultimamente la corsa si è arrestata. Il peggior semestre dal 1788 dei titoli governativi statunitensi potrebbe ora essere seguito da un graduale recupero, favorito dalla forte frenata dell’economia (e dei prezzi al consumo).

La prima metà dell’anno si è quindi conclusa con oscuri presagi ed è passata in giudicato come la peggiore dal 1962, quando l’escalation della tensione tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica portò, con la crisi missilistica di Cuba, il mondo vicino al conflitto nucleare e Wall Street al suo peggior crollo dopo quello del 1929.

Sessant’anni fa, dopo il superamento della tensione e la soluzione pacifica della crisi, il mercato azionario gradualmente recuperò, aiutato anche dalla tenuta degli utili aziendali (che non risentirono troppo degli eventi negativi).

Venendo ai giorni nostri, può essere interessante capire cosa si aspettano per il resto del 2022 gli analisti finanziari.

Dopo i forti cali del primo semestre, le stime sul livello di fine anno dell’indice americano da parte di tutte le case di investimento sono oggi uniformemente ottimistiche, con una prospettiva media di salita superiore al 15%.

Questo dato si confronta con un dato estremamente pessimista da parte degli investitori.

Ci si chiede chi avrà ragione: gli analisti, più vicini alle aziende e proprio per questo meno inclini a ridurre il loro giudizio su di esse, o gli investitori, che danno un maggior peso all’andamento dei mercati finanziari e a quello, quanto mai incerto, degli utili futuri.

Molto arduo indovinare chi avrà ragione: tutto dipenderà dall’andamento dell’economia che, continuando ad oscillare, si rifletterà direttamente sulle vendite e sui profitti delle aziende.

Giova, per terminare, tenere sempre a mente che nel mercato azionario si hanno solo due scelte: arricchirsi lentamente o impoverirsi rapidamente.

Chi va piano…

Motociclista muore nello scontro con un’auto al passaggio a livello

Un motociclista  ha perso la vita in un incidente stradale avvenuto a Centallo, nel Cuneese: è morto nello scontro con un’auto. Ferito anche l’automobilista. I fatti in via Crispi, nei pressi del passaggio a livello ferroviario. È stata chiusa temporaneamente  la strada provinciale 160 per liberare la strada dai mezzi. Sono intervenute le squadre dei vigili del fuoco di Cuneo e Busca.

Micro aree per cani nei quartieri, proposta in Consiglio comunale

Il Consiglio comunale ha approvato una mozione che impegna Sindaco e Giunta comunale ad individuare e realizzare micro aree per cani in base alle caratteristiche del territorio cittadino rendendone omogenea la presenza nei vari quartieri, sulla base delle linee guida per la realizzazione delle aree cani.

Il documento, presentato dalla consigliera Paola Ambrogio (Fratelli d’Italia) e votato all’unanimità dalla Sala Rossa, chiede inoltre che l’Amministrazione si adoperi per riqualificare le aree già esistenti, garantendo omogeneità nella realizzazione di recinzioni adeguate, più resistenti agli agenti atmosferici e al deperimento; il posizionamento di piccoli cassonetti per le deiezioni; un monitoraggio sullo stato delle fontanelle già presenti e la loro eventuale installazione in quelle aree dove non fossero ancora presenti.

La mozione impegna infine ad installare una nuova cartellonistica con informazioni utili quali indirizzi e numeri di telefono dell’Azienda Sanitaria Locale veterinaria di riferimento, servizi di emergenza, Uffici comunali dedicati alla tutela e alla gestione delle problematiche degli animali.