ilTorinese

Merlo: Centro sinistra, con l’alleanza si vince. Con i veti si sprofonda

“Ora il centro sinistra deve sciogliere un nodo politico decisivo. E, nello specifico, deve scioglierlo il Partito democratico che è il partito di maggioranza di questo schieramento.
Ovvero, si corre per vincere le elezioni e creare una vera alternativa politica e di governo al centro destra oppure, per motivi ad oggi misteriosi, si privilegiano i veti nei confronti di alcuni partiti perchè ritenuti, altrettanto misteriosamente, inaffidabili?
Per dirla in altri termini, o passa il cosiddetto ‘lodo Mastella’, ovvero costruire una coalizione larga inclusiva, plurale e di governo oppure prevalgono i veti politici e personali. Una prassi, questa, alquanto singolare perchè profondamente impolitica, incomprensibile, ridicola se non addirittura grottesca.
Ora la parola passa ai leader politici e ai fatti concreti. Conteranno solo le scelte politiche che si faranno nei prossimi giorni. Ma con una certezza, però. Se dovessero prevalere, per assurdo, i veti politici e personali, il destino politico del centro sinistra in vista del voto del 25 settembre sarebbe compromesso perchè sconfitto”.

Giorgio Merlo, Presidente Nazionale ‘Noi Di Centro-Mastella’. 

Allevamento “lager”, scoperti cavalli e bovini morti sotto il sole

Cavalli e vitelli morti o in condizioni precarie sotto il sole cocente  sono stati trovati  in un allevamento in provincia di Novara. La denuncia è partita  da un’associazione di volontariato  intervenuta dopo una segnalazione. I volontari hanno trovato animali agonizzanti lasciati senza cibo e acqua.

(foto archivio)

Uomo trovato morto in casa

A Biella un uomo di 80 anni è stato trovato senza vita nel suo appartamento. Sono intervenuti i Vigili del Fuoco, gli agenti di Polizia e il personale sanitario del 118 che non hanno potuto fare altro se non constatarne il decesso. La morte sembra sia da attribuire a cause naturali.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

40 milioni in buoni per servizi ad anziani e disabili non autosufficienti

Le linee di indirizzo per l’attivazione prioritaria di misure di inclusione sociale nell’ambito del Fondo Sociale Europeo approvate dalla Giunta regionale prevedono 40 milioni di euro all’anno per finanziare i buoni destinati a persone anziane o disabili non autosufficienti con i quali si potranno, a titolo esemplificativo, compensare i costi per prestazioni di cura fornite a domicilio, pagamento di rette per l’inserimento nelle strutture di residenzialità assistita, servizi di cura a seguito di dimissioni ospedaliere, trasporto per visite mediche, accesso a centri diurni, potenziamento dei servizi di assistenza e cura per persone con disabilità gravi, sostegno finanziario a chi assiste un malato a domicilio.

Nel dettaglio, i buoni destinati a persone anziane o disabili non autosufficienti saranno legati all’Isee socio-sanitario e arriveranno fino a 600 euro mensili. Potranno riceverli coloro che hanno già ottenuto la valutazione sanitaria sul loro stato di salute e/o invalidità, che però non accedono ancora ad alcuna misura di contribuzione pubblica a sostegno di questi servizi, e gli ospiti delle Rsa non coperti da convenzione con la loro azienda sanitaria.

I buoni saranno assegnati tramite due bandi: uno per la domiciliarità e uno per la residenzialità. Se il beneficiario è già o desidera essere utente di Rsa presenterà la documentazione alla Rsa che ha scelto, che gestirà poi l’iter di raccolta della domanda e la successiva rendicontazione alla Regione. Se l’assistenza scelta è domiciliare, invece, l’utente dovrà indicare ai servizi sociali di residenza il servizio di assistenza di cui vuole usufruire (ore di assistenza domiciliare da parte di badante, infermiere, educatore, caregiver familiare, trasporto disabili e cronici, ore nei centri diurni, ecc.). I servizi potranno essere reperiti anche tra gli enti del Terzo settore convenzionati.

“Finalmente usiamo i fondi europei in modo innovativo anche per intervenire su un ambito importante come il sociale – sottolinea il presidente della Regione Alberto Cirio – È la dimostrazione di ciò che ho sempre sostenuto, cioè che pianificate in modo strategico e utile le risorse dell’Europa possono diventare ancora più preziose per rispondere alle esigenze delle nostre comunità”.

L’assessore alle Politiche sociali Maurizio Marrone aggiunge che “è prioritario restituire ai più fragili e ai loro cari la dignità e i servizi cui hanno diritto, per abbattere le disuguaglianze e non lasciare nessuno indietro. Questa misura innovativa è il primo passo per rivoluzionare il welfare piemontese. Grazie ai buoni mettiamo al centro le persone anziane o disabili e le loro famiglie, affermando la loro libera scelta di assistenza. In questo momento di grande crisi andiamo anche a sostenere finanziariamente i caregiver familiari, migliorando la qualità di vita e promuovendo un percorso di presa in carico globale. A chi dai banchi del Consiglio ha provato, invano, a spaventare i più fragili paventando tagli alle prestazioni extra Lea rispondiamo oggi con questo stanziamento, primo importante passo verso la continuità assistenziale, che mira a sanare le ferite storiche del welfare piemontese, dalle liste d’attesa che escludono ancora troppe famiglie da ogni contributo fino alla inaccettabile disomogeneità di qualità e offerta dai servizi di assistenza”.

Tav: Ruffino “si conferma opera strategica per Italia e la Valsusa”

“Bene l’istituzione dei tavoli di lavoro sulla TAV che testimoniano l’importanza data all’opera dal governo Draghi. È un segnale fondamentale per coinvolgere i territori che sono così direttamente interessati alla crescita economica”. Dichiara in una nota la deputata di Azione, Daniela Ruffino. “L’opera continua ad essere strategica per l’italia e per la Valsusa, soprattutto a livello occupazionale, quindi auspichiamo che vi sia prossimamente un ulteriore incremento dei fondi utili per lo sviluppo della valle”, conclude

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Patricia Engel “Paese infinito” -Fazi- euro 18,50
Patricia Engel è una scrittrice americana nata da genitori colombiani, un’immigrata di prima generazione sospesa tra due mondi: nata su suolo americano ma cresciuta secondo i valori della sua famiglia, spagnolo parlato in casa, inglese fuori.
La sua è una famiglia di artisti molto unita che ha dovuto lasciare il proprio paese e la casa di origine. La nonna era una matriarca con 9 figli, e affidava i suoi pensieri alle parole sciorinate in poesie, diari, racconti e romanzi che scriveva per se stessa.
Forse è da lei che Patricia Engel ha in parte ereditato la sua immensa bravura di scrittrice; tanto che oggi è una delle voci più interessanti della letteratura d’Oltreoceano, capace di mettere il dito sulla piaga della discriminazione, che c’era già prima di Trump, lui l’ha solo accentuata e gridata nei suoi proclami.

La storia che racconta nel romanzo non è autobiografica, ma riflette le traversie di molti consanguinei che sono stati separati da barriere, muri, razzismo.
Narra le vicende travagliate di una famiglia colombiana in seguito alle violenze degli anni 80 e 90, ne segue le sorti lungo una trentina di anni; a partire da quando Elena e Mauro si incontrano, s’ innamorano e hanno 3 figli. Poi decidono di emigrare negli Stati Uniti alla ricerca di una vita e un futuro migliori.

Ma il sogno americano finisce in un incubo: Mario viene deportato in Colombia perché trovato senza documenti e la famiglia si spacca in due.
Elena resta senza documenti in America insieme ai figli Karina e Nado, arrabattandosi come può: vive in tuguri, cerca di stare a galla dalla miseria più nera accettando lavori tra i più umili e sottopagati.
Invece, Mauro in Colombia viene raggiunto dall’altra figlia Talia che cresce con la nonna materna Perla (e l’accudirà con riconoscenza quando la demenza senile ne afferrerà la memoria).

Il romanzo inizia proprio con le vicissitudini della giovane Talia.
Ha alle spalle un’aggressione compiuta per vendicare un torto. Poi la via Crucis dell’arresto in Colombia, il riformatorio, la fuga dal carcere; dapprima verso Bogotà, e da lì negli Stati Uniti, per raggiungere la madre, la sorella e il fratello.
Un’Odissea in cui diventa adulta tra espedienti vari, autostop e squallidi motel; per lo più da sola e senza la protezione di adulti amorevoli. Spesso se la cava ricorrendo ai consigli sgangherati delle ex compagne di riformatorio che la vita ha addestrato con impervi sentieri di guerra.

Sullo sfondo aleggia un dubbio amletico: è peggio la violenza di tutti i giorni in Colombia, oppure la feroce discriminazione e le crudeli politiche sull’immigrazione degli Stati Uniti?
Travalicare un confine è questione di movimento, la storia dell’umanità è un continuo venire e andare, ed è su questo che il romanzo inchioda il lettore e lo spinge a interrogarsi su concetti come empatia, giusto o sbagliato,……

 

Ann Tyler “La treccia alla francese” -Guanda- euro 18,00
Ann Tyler è tra le scrittrici americane più prolifiche e importanti: ha vinto il Premio Pulitzer nel 1989 con “Lezioni di respiro”, mentre “Turista per caso” è stato finalista al Pulitzer ed ha ottenuto il Premio del National Critics Circle Award.
In questo romanzo la Tyler sonda gli animi dei membri della famiglia Garret; apparentemente un nucleo ben assemblato e in armonia, una famiglia come tante altre. E invece, no. Il tranquillo e banale tran tran di Robyn e Mercy Garret -e dei loro 3 rampolli Alice, Lily e David- nasconde sotterranei inattesi che vengono alla superficie durante la settimana vacanziera che trascorrono in una baita affittata in riva al lago nel 1959. Da un episodio particolare inizia a sgretolarsi la facciata e scopriamo le vite dei vari Garret, anche negli anni che seguono, fino alla Pandemia che ha fermato il mondo.
Leggendo scopriamo le distanze siderali tra i 5 Garret.
A partire da Mercy che si rintana sempre più a lungo nell’atelier dove dipinge, ma che lentamente finisce per diventare la sua casa, lontano dal marito. Una separazione graduale e senza strilli che si realizza in totale armonia con Robyn. All’inizio non afferra la voragine che si sta spalancando ai suoi piedi; poi invece di riconquistare la moglie si butta a capofitto nel lavoro.
Capitoli a parte sono le vite dei figli: Alice è quella che resta ancorata più saldamente al concetto di famiglia, mentre gli altri prenderanno direzioni diverse.
Lily lascia il marito B.J. senza clamore e praticamente di comune accordo; si è innamorata di un altro uomo, Morris, il quale a sua volta divorzia dalla moglie.
I Garret senior non sono certo entusiasti della scelta della figlia, che per giunta si trova a dover affrontare una gravidanza della quale avrebbe fatto a meno.
Poi c’è David che si allontana dalla famiglia sempre di più; inizia con gli studi lontano da casa e non torma indietro. Della sua vita non racconta, i genitori sanno poco-nulla, salvo vederselo arrivare con una sorpresa non da poco.

Ecco a grandi linee il quadro di questa famiglia tutt’altro che infelice, non ci sono epici scontri o fratture insanabili; semplicemente veleggia una distanza dapprima interiore e poi anche fisica tra i vari membri. Una famiglia imperfetta, come lo sono tutte, raccontata magnificamente da questa notevole scrittrice.

 

Jean Diwo “Le dame del Faubourg” -21Lettere- euro 19,00
E’ un romanzo storico, il primo di una trilogia che in Francia ha venduto milioni di copie, scritto dall’autore francese Jean Divo, nato nel Faubourg Saint -Antoine nel1914 e morto nel 2011 a 96 anni.
Protagonista è proprio il suo luogo natio, uno dei sobborghi più importanti di Parigi.
Attraverso le avventure della famiglia Cottion-Thirion -di professione falegnami- Diwo ripercorre la storia di questa operosa arteria parigina: a partire dal 1471 nella Francia di Luigi XI, tra la fine del Medioevo e l’inizio del Rinascimento, e conclude il primo capitolo della trilogia con la presa della Bastiglia.

Jean Cottion arriva a Parigi nel 1471, è accolto dalla famiglia di Pierre Thirion, uno dei falegnami più talentuosi che provvede ai lavori nell’ all’Abbazia di Saint Antoine, intorno alla quale si raccoglie e vive il sobborgo. Pierre intrattiene ottimi rapporti con la badessa che darà protezione e slancio agli abitanti operosi.

Se amate i grandi affreschi storici questa saga familiare promette scene di vita quotidiana, la grande storia narrata attraverso quella più piccola di una famiglia di ebanisti che -tra mecenatismo, tanto lavoro e grandi doti- renderà il mobile francese famoso in tutto il mondo e nei secoli a venire.

Quasi 800 pagine che scorrono veloci e intense raccontando scene di vita quotidiana della Francia: i rapporti non sempre facili tra politica e clero, l’importanza della abazie e delle badesse che le dirigono e diventano grandi committenti degli artigiani del luogo. Scontri e alleanze tra nobili, usi e costumi dei vari ceti sociali e le vicende private di una famiglia di artigiani di alto livello, alle prese con innamoramenti, matrimoni, nascite e lutti.

Vedrete le primitive case del Faubourg trasformarsi da umili officine a dimore eleganti, compariranno personaggi famosi -tra i quali Caterina De Medici, Voltaire, e artisti come Vasari e Pinturicchio-, ci saranno guerre, epidemie, carestie, ma anche momenti di pace e maggior benessere. Tutto raccontato intercalando le piccole storie degli uomini semplici con i continui ribaltamenti delle vicende storiche.

 

Francesco Casolo “La salita dei giganti” -Feltrinelli- euro 19,00
Questa saga familiare è la storia di una scommessa vincente, del successo di chi ha saputo guardare oltre l’ostacolo, ed è la narrazione dei Menabrea, maestri birrai partiti da un altro paese e dal nulla. Un’avventura imprenditoriale tra seconda metà dell’Ottocento e giorni nostri, tra Biella e Val d’Aosta; iniziata grazie alla geniale intuizione di Giuseppe, walser di Gressoney che commerciava oltreconfine in lana e prodotti artigianali.
Gli avi dei Menabrea discendevano dal popolo germanico che nei secoli passati aveva valicato le Alpi per arrivare nella valle del Lys. Nel loro paese di origine si beveva parecchio e in Italia la nostalgia della birra a cui erano abituati si faceva sentire: a Gressoney la compravano, ma non era la stessa cosa. Erano abili commercianti sempre in movimento a vendere stoffe come si faceva a Biella. Poi Giuseppe (in walser Joseph) nato tra le cime di Gressoney, decise di farsela da solo quella spettacolare birra e puntò tutto sulla sua produzione.
Alla sua morte il timone del comando passa al figlio Carlo: è intraprendente, innovatore, sogna in grande, ed è l’artefice della dimensione imprenditoriale e della fabbrica che avvia con successo. Compra il castello di Gaglianico dove vive con la moglie Eugenia e le tre figlie: Albertina, Genia e Maria.
Ma la salute purtroppo non lo sostiene e a soli 39 anni muore lasciando un vuoto immenso nelle donne di casa. Sono magnifiche e intense le pagine che narrano la malattia ai polmoni che lo porterà nella tomba, assistito con amore, dedizione e apprensione dalla moglie e dalle tre bambine. Genia ha solo 9 anni quando il padre viene sotterrato e quello sarà il momento che decreta la fine della sua infanzia e l’affacciarsi di una grande donna.

E’ proprio Genia la prescelta, quella che il padre portava in montagna mentre il nonno Joseph le aveva spiegato che la birra era stata inventata in Egitto, lungo il Nilo; per caso, da una donna che aveva lasciato dell’orzo in una cesta, bagnata poi dagli scrosci del temporale.
Genia, memore della frase paterna «Non avere paura», si butta a capofitto nella vita, curiosa, ribelle e fuori dagli schemi della sua epoca.
Dopo la morte di Carlo, la moglie era riuscita a stare a galla e a mantenere in piedi l’azienda; ma è con i matrimoni delle figlie e l’ingresso dei generi nella fabbrica -i mariti di Albertina ed Eugenia- che l’impresa, diventa sempre più grande ed importante.
Genia si unisce a Emilio Thedy che caratterialmente assomiglia parecchio all’amato padre Carlo; stessa irruenza ed esuberanza, sempre in viaggio per affari. Il loro sarà un amore travolgente, ma destinato ad essere troncato dalla morte prematura di lui, che la lascia giovane vedova a soli 35 anni con 5 figli maschi da crescere.
Casolo ha ricostruito la complessa storia di questa dinastia consultando archivi, documenti e tutto quello che è riuscito a trovare sui Menabrea e i banchieri Sella, con i quali Carlo aveva unito le forze per costruire la strada che avrebbe spalancato le porte del mondo e di nuovi mercati, mettendo fine all’isolamento della valle.
Una grande avventura in cui si alternano: coraggio, rischi, successi, gelosie, amori, nascite, malattie e morti, ovvero la trama di mille fili che compone la vita.

 

Estate sicura, la campagna della Polizia di Stato

L’estate richiama il desiderio di viaggiare e sono tanti gli italiani che, in questo periodo, lasciano le proprie case per dirigersi verso mete turistiche.

La Polizia di Stato, durante il periodo estivo, è impegnata a garantire la sicurezza dei cittadini non solo attraverso il costante monitoraggio del territorio ma anche con l’intensificazione dei servizi di prevenzione dei reati predatori.

Occorre anche da parte del cittadino, adottare alcuni semplici accorgimenti utili a prevenire possibili intrusioni, ricordati in un articolo sul sito istituzionale al seguente link:

 

https://www.poliziadistato.it/articolo/3862db9bec07722079555096

 

e nel video già pubblicato sui social e liberamente scaricabile al link:

 

https://www.poliziadistato.it/pressarea/Share/link/d30404d2-09d6-11ed-ade7-736d736f6674

 

I consigli:

 

Assicurarsi, prima di lasciare l’abitazione, che tutti gli infissi siano chiusi bene e la porta d’ingresso sia stata chiusa con tutte le mandate.

Evitare di far sapere che si sta partendo e di pubblicare sui “social network” foto, storie, commenti e programmi di viaggio, nonché le mete e le date di rientro ed ogni altra notizia che possa fornire ad eventuali malintenzionati elementi utili per individuare il momento più opportuno per introdursi in casa.

Avvisare della partenza i vicini di casa affinché facciano attenzione a rumori sospetti o eventuali persone sconosciute che si aggirino nella zona. A volte piccoli oggetti possono essere lasciati sulla porta d’ingresso e controllati i giorni successivi da potenziali ladri per essere sicuri che nessuno li abbia spostati o rimossi. E’ utile anche chiedere ad un vicino di prelevare con frequenza la propria corrispondenza dalla cassetta delle lettere al fine di evitare l’accumularsi di posta che possa essere segnale di casa disabitata.

Evitare di lasciare all’interno delle abitazioni grosse somme di denaro, gioielli o oggetti di valore. Ad ogni modo, si consiglia di fotografare ogni bene che potrebbe essere oggetto di furto in modo da poter consegnare, al momento di un’eventuale denuncia, l’immagine dei beni rubati da inserire nella “bacheca online”, istituto creato appositamente per rendere più agevole ai legittimi proprietari la ricerca tra i beni eventualmente sequestrati a seguito di indagini ed ottenerne la riconsegna;

Considerare l’installazione di porte blindate, sistemi di videosorveglianza e antifurto.

Si raccomanda, infine, al rientro dalle vacanze, di non entrare in casa e di chiamare immediatamente il NUE  1 1 2, nel caso in cui si dovesse trovare la porta aperta, socchiusa ovvero chiusa dall’interno. L’ingresso istintivo nell’abitazione potrebbe, infatti, causare una reazione violenta del ladro che si trovasse ancora all’interno.

Nel caso in cui, invece, rientrando a casa, il cittadino dovesse trovare la casa a soqquadro, si consiglia, per garantire un buon esito delle indagini, di non toccare nulla e di contattare la Polizia, al fine di non compromettere eventuali fonti di prova.

Contro un’auto, sbalzati dallo scooter: donna in gravi condizioni

Una donna è in gravi condizioni dopo un incidente avvenuto a Caraglio nel Cuneese.  Probabilmente per una mancata precedenza, una serie 1 Bmw che svoltava a sinistra si è scontrata con uno scooter con a bordo marito e moglie,  pensionati. La coppia è stata sbalzata a diversi metri di distanza sull’asfalto. La donna è ricoverata in ospedale.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

(Foto archivio)

Climate Social Camp e Meeting Europeo di Fridays For Future, ecco il programma

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A Torino dal 25 al 29 luglio.

Saranno due eventi chiave per il movimento per il clima a livello globale, e vedranno la partecipazione di attivisti e attiviste da tutto il mondo. Si tratta di 5 giorni di confronto e discussione sul futuro della lotta climatica, di socialità e protesta, in un momento storico in cui le temperature altissime sono chiaro indicatore del fatto che la crisi climatica è già presente e che ci riguarda tutti.

Il programma è diviso in due parti: al Campus Luigi Einaudi si terranno le sessioni di discussione del meeting europeo di Fridays For Future, mentre al Parco Colletta – nella cornice del Climate Social Camp – si terranno conferenze, laboratori e proiezioni su temi collegati alla crisi climatica.

LA SETTIMANA AL CAMPUS LUIGI EINAUDI

TAVOLI DI DISCUSSIONE

“COSTRUIRE LA MOBILITAZIONE PER IL CLIMA”
MARTEDÌ 26 LUGLIO – ORE 9.30 e MERCOLEDÌ 27 LUGLIO – ORE 9.30
Dopo 3 anni di mobilitazione, gli attivisti di Fridays For Future discutono di come riuscire ad
accelerare il cambiamento e arrestare la crisi climatica nel poco tempo che ci rimane. Ci
saranno due gruppi di discussione:

• Le lotte per il clima dell’Africa, del Sudamerica e dell’Asia: come far sì che la politica e
i media occidentali diano voce agli attivisti che rischiano la vita per difendere i loro
territori.
Speaker: Patience Nabukalu, attivista di FFF in Uganda
• Agire locale, pensare globale: organizzarsi per fermare le multinazionali del fossile che
speculano sul nostro futuro
Speaker: Luisa Santi, attivista di FFF in Amazzonia, Brasile

“LE SFIDE DEL FUTURO”
MERCOLEDÌ 27 LUGLIO – ORE 14.30 e GIOVEDÌ 28 LUGLIO – ORE 9.30
Due sessioni di discussione su due temi specifici per delineare il futuro dei movimenti per
il clima. I dibattiti saranno incentrati su:
• Giustizia climatica ed economia fossile: quali sono le alternative all’attuale sistema
economico per coniugare il benessere e il rispetto degli ecosistemi?
Speaker: Raksita Rajagopal, attivista di FFF nel Rajasthan, India
• Strategie di mobilitazione: quali sono i metodi di azione più efficaci per aumentare la
consapevolezza e favorire il cambiamento, a livello individuale e politico?
Speaker: Yashila Govender, attivista di FFF in Sud Africa

WORKSHOP E FORMAZIONI
MARTEDÌ 26 LUGLIO – ORE 14.30 (Campus Luigi Einaudi)
Nove workshop e formazioni su nove temi specifici per comprendere le diverse
sfaccettature della crisi climatica: “Stop EACOP: il più grande oleodotto al mondo mette a
rischio l’Africa orientale”; “La difesa dei territori delle comunità indigene in Messico e
Indonesia”; “Il conflitto del Sahara Occidentale e le radici della crisi climatica”; “Greenpeace
Roots: come trasformare l’ansia climatica in azione”; “Le migrazioni climatiche e i flussi nel
Mediterraneo”; “Il ruolo delle foreste per arginare il riscaldamento globale”.

CONFERENZE
MARTEDÌ 26 LUGLIO – ORE 17.30 – Aula magna Campus Luigi Einaudi
2022 – 2030: OTTO ANNI PER FERMARE LA CRISI CLIMATICA
Da 3 anni il movimento Fridays For Future unisce ragazzi e ragazze in tutto il mondo che
hanno a cuore il futuro del nostro Pianeta. In questi anni, in cui però abbiamo vissuto anche
una pandemia globale e una nuova guerra in Europa, è cambiata la sensibilità sul tema della
crisi climatica?
Qual è il ruolo della scienza, dell’università, del mondo associativo, del sindacato
nell’affrontare la crisi climatica? Cosa devono fare queste realtà per evitare che il collasso
climatico metta a repentaglio la sopravvivenza stessa della nostra specie?

Ne discutiamo con:
Panel scienza e università
• Antonello Provenzale, Direttore dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR
• Elisa Palazzi, Docente di Fisica del Clima all’Università di Torino
• Stefano Geuna, Rettore dell’Università di Torino
• Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino
• Patrizia Lombardi, Presidente del Comitato di Coordinamento RUS
Panel associazionismo e mondo del lavoro: il modello di sviluppo
• Carlo Petrini, Fondatore di Slow Food
• Luciana Castellina, Presidentessa onoraria di ARCI, Fondatrice de Il Manifesto
• Michele De Palma, Segretario Fiom

Panel associazionismo e mondo del lavoro: pratiche locali di iniziativa e costruzione di reti
territoriali per affrontare la crisi climatica
• Walter Massa, Presidenza nazionale ARCI
• Dario Salvetti, Rappresentante Sindacale Unitario GKN
• Maria Josè Fava, Referente Libera Piemonte
VENERDÌ 29 LUGLIO – ORE 14.30 – Aula magna Campus Luigi Einaudi
“LA GRANDE CECITÀ”: COME RACCONTARE I CAMBIAMENTI CLIMATICI NEI MEDIA
Chi comunica il cambiamento climatico trova davanti a sé diversi ostacoli, che non
riguardano solo la caratteristica complessità di un argomento scientifico. Ci sono barriere
da superare, innalzate dalla natura intrinseca del problema. Distanze psicologiche,
temporali e fisiche da colmare. In che modo possono i media e le principali testate
giornalistiche comunicare l’urgenza del nostro tempo?
Ne discutiamo con:
• Agnese Pini, direttrice de La Nazione
• Maurizio Molinari, direttore di La Repubblica
• Riccardo Luna, direttore di Green&Blue
• Elena Ciccarello, direttrice di La Via Libera
• Salvatore Cannavò, vice direttore de Il Fatto Quotidiano
Modera: Ferdinando Cotugno, giornalista

VENERDÌ 29 LUGLIO – ORE 17 – Aula magna Campus Luigi Einaudi
LA CRISI CLIMATICA È UNA CRISI SANITARIA
Pochi mesi fa la prestigiosa rivista Lancet ha pubblicato un rapporto intitolato “Codice rosso
per un futuro sano”: secondo lo studio, l’impatto del cambiamento climatico in tutto il mondo
sta diventando il fattore che più di ogni altro definisce la qualità della salute. Gli impatti della
crisi climatica sulla salute umana saranno sempre più pericolosi, causando l’aumento dei
decessi per le ondate di calore, una maggiore incidenza di alcune patologie invalidanti o letali,
e – non ultimo – la diffusione di epidemie. Quali sono, nello specifico, i rischi che correranno
nei prossimi anni i paesi come l’Italia? Che effetto hanno le azioni di contrasto alle emissioni
sulla salute delle persone?

Ne discutiamo con:
• Paolo Vineis, ordinario di Epidemiologia Ambientale presso l’Imperial College di Londra
• Anna Ravetti, Medico e coordinatrice della commissione ambiente dell’Ordine dei Medici di
Torino
• Guido Giustetto, Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Torino
• Claudio Gianotti, Medico – ISDE Giovani