ilTorinese

I brillanti ruffiani della Silicon Valley hanno le chiavi del XXI secolo

Per fortuna, probabilmente

Di Riccardo Ruggeri

Dopo oltre trent’anni di Ceo capitalism, guidato dai finti filantropi woke, ci ritroviamo come leader dell’Occidente un vecchio immobiliarista newyorchese. Che, per fortuna, si è circondato di Super Ceo (i brillanti ruffiani della Silicon Valley), i quali, ci piaccia o meno, hanno le chiavi del futuro XXI secolo, quello della digitalizzazione. Mentre l’Europa è sempre più un giardinetto di semiperiferia dal destino irrimediabilmente segnato

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Gisellə reinterpretato da Nyko Piscopo per esaltare il tema dell’amore oltre il genere

Venerdì 7 e sabato 8 febbraio 2025 al teatro Astra TPE per Palcoscenico Danza 2025 Il gioco delle ombre andrà in scena “Gisellə”, con la Cornelia Dance Company, per la coreografia di Nyko Piscopo.

Ispirato al balletto romantico per antonomasia, Gisellə viene reinterpretato dal coreografo Nyko Piscopo per esaltare il tema dell’amore oltre il genere, il pregiudizio e l’inganno, in un tempo attuale ancora stigmatizzato. I danzatori e le danzatrici della Compagnia Cornelia ballano tra il reale e il virtuale questo capolavoro intramontabile, che trova qui una nuova narrazione e dimensione contemporanea grazie anche alle musiche elaborate dal compositore Luca Cancello. Insieme al Codice Coreutico, la seconda parte dello spettacolo si sviluppa anche in una dimensione digitale, con l’inserimento del progetto video “La danza delle Villi” realizzato nell’ambito del Festival AstiTeatro46, esito con danzatori e amatori della danza over 50. Le Villi, che secondo le leggende slave sono spiriti di don e morte prima di convolare a nozze che, di notte, popolano i boschi dove si vendicano con qualunque uomo facendolo danzare fino allo stremo, appaiono in Gisellə inermi e inafferrabili. Solo quando il loro sguardo si posa su Albrecht riescono a entrare in contatto con la realtà per portare a termine la loro missione vendicativa. La relazione è tra virtuale e reale ideata dal coreografo vuole sottolineare come il digitale, benché sia uno strumento straordinario per la condivisione, la memoria e l’accesso alle informazioni possa trasformarsi in una prigione e invisibile in cui intere generazioni rischiano di rimanere intrappolate.

“Quando ho deciso di lavorare su un classico romantico ho pensato alla mia città, Napoli, e alla sua tradizione musicale – afferma Nyko Piscopo – per raccontare quel sentimento che accomuna popoli e classi sociali, il tema dell’amore eterno, presente da sempre nella vita di ogni essere umano, è protagonista di testi scritti, canzoni, raffigurazioni visive e in tutte le altre discipline artistiche. È una tematica contemporanea e anche, direi, futura: quella di Gisellə è una storia di relazioni umane che io voglio riportare in scena all’interno di dinamiche sociali più vicine al nostro periodo storico toccando tematiche come la questione di genere. In senso drammaturgico, l’equivoco ed il ribaltamento del genere dei personaggi sono i meccanismi con i quali voglio raccontare un dramma come quello di Giselle: il concetto di en travesti, per esempio, è una trovata scenica e performativa molto interessante se pensiamo che il costume, nella dimensione attuale, non decreta più il genere di una persona. Allo stesso modo anche il mezzo digitale usato come teatro nel teatro, è uno sviluppo che mi interessa per evidenziare lo status attuale di una società troppo dipendente da uno schermo. Il capolavoro originale si basa proprio sulla contrapposizione di due caste differenti e sull’impossibilità comunicativa tra di esse; in questo caso sono due generazioni che non comunicano: una poco propensa all’ascolto ed una molto confusa. E in mezzo c’è chi guarda, chi giudica, chi si pone al di fuori di ciò che è attualità”.

 

Mara Martellotta

Pragelato, molte presenze nel weekend. Cresce la vocazione turistica

 

Un successo di presenze ma anche, e soprattutto, un forte rilancio della qualità dell’offerta turistica. Solo così si spiega la presenza massiccia di turisti che abbiamo registrato in quest’ultimo weekend a Pragelato, complice una bella coltre di neve fresca e una giornata di sole spendido. Dal fascino della ciaspolata in Val Troncea, alla pista internazionale e amatoriale di sci nordico perfettamente preparata, al richiamo del monte Morefreddo per gli appassionati di scialpinismo, Pragelato registra un incremento straordinario di persone a conferma che la sua antica e moderna vocazione turistica si rafforzano in modo esponenziale. E le recenti Universiadi, cioè un significativo evento internazionale che ha visto anche Pragelato come protagonista, ha rappresentato l’ennesimo volano per fare del nostro territorio un punto di riferimento per il turismo complementare all’offerta sciistica dell’intero comparto della Via Lattea.

Ma adesso la priorità, almeno per quanto riguarda Pragelato, è quello di iniziare i lavori per la ristrutturazione dell’intera area ex stadio del salto olimpico, che ha ospitato le Universiadi, e per consolidare le discipline sportive del biathlon, dello skiroll e dello sci di fondo accanto alla costruzione del futuro e prossimo Centro Federale delle discipline nordiche. Un lavoro, frutto di un investimento regionale massiccio, che può e deve trasformare Pragelato in un luogo dove il turismo e lo sport diventano anche elementi capaci di rafforzare crescita e sviluppo per l’intero territorio”.

Massimo Marchisio, Sindaco Pragelato

L’amico è…

Nel 1983 Dario Baldan Bembo, mostrandosi poeta prima che autore, scrisse la canzone “Amico è (L’inno dell’amicizia)”.

E’ l’amico è

una persona schietta come te

che non fa prediche

e non ti giudica

fra lui e te divisa

due la stessa anima

Però lui sa

l’amico sa

il gusto amaro della verità.

Ma sa nasconderla

e per difenderti

un vero amico anche bugiardo è.

Ma parliamo, appunto, di quarant’anni fa; nell’epoca attuale, al contrario, l’amicizia è stata citata a sproposito, sminuita dai social, vanificata da smartphone e tecnologia, cercata solo da chi segue ancora valori tradizionali.

Il proverbio “L’amico si vede nel momento del bisogno” si presta bene anche ai nostri tempi: solo che oggi va interpretato come una persona che non vedi per lungo periodo ma quando ha bisogno si ricorda di te e si fa nuovamente vivo.

Chi mi conosce sa che io periodicamente faccio un inventario delle amicizie: se sono degne di tale nome rimangono tali, altrimenti sono destinate a finire in cantina: non vengono dimenticate, ma diventano presto inutili.

Nel mio libro “Ventiquattro sfumature di vita” parlo proprio di questo: amicizia intesa come rapporto di scambio tra quanti sono come noi, hanno le nostre stesse vedute e ci danno ragione; l’amicizia, in realtà, è l’esatto opposto. De Andrè, Guccini e Bertoli nelle canzoni (ma non sono gli unici), Don Gallo nelle prediche hanno saputo testimoniare tutto ciò distinguendosi dalla massa.

Nel capitolo sull’amicizia parlo proprio di come nei decenni io abbia scremato le amicizie, talvolta mettendo alla prova i “candidati” per capire se fossero interessati alla mia amicizia o ad avere qualche servo sciocco in più.

Con alcuni mi sono finto sciupafemmine, squattrinato, senza auto, etilista e, com’era prevedibile, molti di loro si sono allontanatiperché non rispondevo ai loro canoni, non ero “utile” e non facevo fare loro bella figura in società.

Chi, al contrario, cercava una persona che li ascoltasse, con cui passare un week end al mare, o una serata al pub o anche solo due chiacchiere in famiglia mi è rimasto vicino perché quello potevo offrire loro: dopo 40, 50 e in alcuni casi 56 anni molti di loro sono ancora miei amici.

L’esempio eclatante è quello di un amico la cui figlia di chiamò dicendo che il padre era a casa con la febbre altissima, non poteva fare nulla da solo ma lei era in ferie (200 km) e non poteva venire; andai tutti i giorni per una settimana a portargli la spesa, cercandodi alimentarlo, cambiai le lenzuola sudate e arieggiai la casa fino a quando fu autosufficiente. Svariati anni dopo, rientrato lui in Italiadopo alcuni anni di lavoro all’estero, scoprii che si sarebbe sposato di lì a poco e mi invitò “verbalmente”; nel periodo del matrimonio mio padre si aggravò (e morì poco dopo) e non potei partecipare al suo matrimonio: non mi perdonò e chiuse ogni rapporto con me. Di certo se lo incontro per strada agonizzante, lo scavalco.

Poi c’è ancora un’altra sottospecie di amico d’interesse: quello che sta con te fin quando pensa di primeggiare nel confronto, che pensa di uscirne vincente nelle uscite a due, perché vali meno di lui, sei meno bello, meno ricco, meno tutto. Quando poi si sveglia dal sogno e si rende conto che hai molti altri valori per i quali, e grazie ai quali, lo hai spodestato dal trono di paglia allora ti blocca su whatsapp, si cancella dal gruppo di compagni di scuola e, in generale, sparisce da ogni forma di socializzazione.

Ai tempi del liceo, in particolare, ero circondato da figli della Torino bene che potevano spendere cifre enormi in una sera, guidare a 20 anni auto di lusso e, in generale, permettersi un tenore di vita lontano dai miei standard. Quando, a distanza di pochi anni, ci siamo rincontrati il loro atteggiamento è diventato di chiusura, di blocco non potendo più mostrare la loro superiorità economica e sociale (su quest’ultima nutro ancora oggi seri dubbi)e realizzando che io avevo raggiunto molta più fama e notorietà diloro.

Una riflessione, dolorosa ma oggettiva, mi ha portato a considerare con spietata lucidità che non erano veri amici, che non avevo perso nulla di importante, che anche il miglior divertimento offerto con secondi fini diventa pessimo rispetto ad un’offerta sincera, anche se molto umile.

Ho quindi coltivato le amicizie meritevoli, divertendoci nei momenti lieti e prestandoci mutuo soccorso in quelli tristi,provando gioia per le amicizie autoeliminatesi che non sanno cosa si sono perse.

Con gli anni ho imparato ad apprezzare gli inviti sinceri, il bicchiere di vino offerto senza fronzoli su una tovaglia rammendata, piuttosto che l’evento che dimostra palesemente di essere stato organizzato “pro domo sua” e non capisci quando scatterà la trappola.

I social hanno veicolato un concetto di amicizia lontanissimo dall’accezione originale del termine: basta chiedere l’amicizia a qualcuno e che quel qualcuno la accetti per essere classificato“amico” pur non conoscendosi e non avendo mai scambiato due parole e ciascuno non sa nulla dell’altro, nemmeno se la foto del profilo corrisponda realmente all’identità dichiarata.

I genitori dovrebbero, intanto, non portare all’esasperazione i figli mettendoli in continua competizione (sportiva, scolastica, sociale) con i propri compagni facendoli diventarehomo homini lupus”; poi noi stessi dovremmo renderci conto che lo specchio mostra soltanto il nostro aspetto esteriore, non quello che gli altri percepiscono: se pensiamo di essere “l’ombelico del mondo” mentre siamo soltanto “l’ano del quartiere” continueremo a infilare una delusione dietro l’altra.

Siamo davvero sicuri di essere meglio di chi ci circonda? Siamo realmente convinti che gli altri possano solo essere nostri allievi anziché i nostri insegnanti, magari in qualcosa di importante?

Sergio Motta

Completamento della galleria paramassi a Pessinetto

Per consentire il completamento della galleria paramassi sulla Strada Provinciale 1 delle Valli di Lanzo 1 dal km 36+300 al km 36+900da lunedì 3 febbraio a mercoledì 30 aprile saranno in vigore illimite di velocità di 30 km orari, il divieto di sorpasso e sosta in entrambi i sensi di marcia. Sarà possibile l’istituzione di unsenso unico alternato regolato da impianto semaforico o da movieri, nei giorni feriali dalle 8,30 alle 17,30 e comunque non oltre il termine di esecuzione dei lavori.
La diramazione 3 della Strada Provinciale 13 di Front è chiusa al traffico da sabato 1 a venerdì 7 febbraio al Km.2+460, nel centro abitato di Favria, per consentire la sostituzione di un tratto di una vecchia condotta fognaria, interessata da un cedimento.
È in programma la sospensione della circolazione per tutti i veicoli lungo la variante 1 della Strada Provinciale 21 di San Carlo-collegamento Front, tra il km 1+500 e il Km 3+500, da sabato 1 a venerdì 28 febbraio e comunque non oltre il termine di esecuzione dei lavori. Il percorso alternativo è segnalato in loco. La chiusura al traffico consentirà la manutenzione dei fossi lungo la variante 1 della Provinciale 21 e il taglio di alberi in precarie condizioni di stabilità, presenti nel tratto in discesa verso Front tra il km 3 e il km 3+500. Nello stesso tratto è in programma la sistemazione delle protezioni marginali e quindi, considerata la limitata larghezza utile della strada, per poter effettuare in sicurezza le attività, occorre sospendere temporaneamente la circolazione stradale per tutti i veicoli.

WINDTRE e Comune di Torino protagonisti del progetto europeo 5G4LIVES

Tecnologie e connettività di ultima generazione al servizio della sicurezza pubblica e ambientale

Torino – WINDTRE, tra i principali operatori di telecomunicazioni in Italia, e il Comune di Torino annunciano la loro partecipazione al progetto europeo “5G4LIVES – 5G for a Better Tomorrow: Protecting Lives and the Environment”, un’iniziativa all’avanguardia che sfrutta la tecnologia 5G e le soluzioni innovative per migliorare la sicurezza pubblica e la tutela ambientale.

Il progetto, sviluppato e attuato in Italia e Lettonia, mira a rendere le operazioni in situazioni di emergenza più efficienti grazie all’utilizzo della rete 5G e di strumenti innovativi come i droni UAV (Unmanned Aerial Vehicles), che utilizzano tecnologie di monitoraggio avanzate per prevedere e mitigare i rischi ambientali e naturali. Nel contesto torinese, WINDTRE e i partner coinvolti – tra cui il Comune e il Politecnico di Torino – svilupperanno un servizio per analizzare e valutare in tempo reale la situazione aerea e le vulnerabilità del territorio, in modo da fronteggiare al meglio le emergenze legate ai disastri naturali. Le prime applicazioni pratiche del progetto avverranno nella collina adiacente la città.

I droni, inoltre, potranno essere dotati di sensori a infrarossi, fondamentali per individuare incendi, persone o animali in condizione di pericolo e potenziali situazioni critiche su vaste aree. Queste implementazioni sono cruciali per le operazioni di ricerca e salvataggio condotte dalla polizia municipale e dai soccorritori e possono contribuire a ridurre i tempi di intervento, oltre ad aumentare le possibilità di successo delle missioni.

“Tramite il proprio know-how, WINDTRE contribuisce al progetto 5G4LIVES, un’iniziativa di cruciale importanza per la gestione delle emergenze urbane e la tutela dell’ambiente. Questo progetto, grazie all’integrazione di tecnologie di nuova generazione, permette di rispondere efficacemente alle sfide attuali, rendendo le città più sicure e resilienti. È un’ulteriore testimonianza dell’impegno di WINDTRE nel fornire costantemente supporto allo sviluppo di Smart City, dove la tecnologia gioca un ruolo fondamentale nel migliorare servizi e qualità della vita per cittadini, pubbliche amministrazioni e imprese”, ha dichiarato Luca Cardone, Responsabile Marketing Corporate di WINDTRE.

Oltre a WINDTRE e al Comune di Torino, il progetto coinvolge importanti partner europei, tra cui Rīgas pilsētas pašvaldība, Latvijas Mobilais Telefons SIA, Elektroniskie Sakari, VEFresh e Politecnico di Torino,con un forte focus sull’interoperabilità dei sistemi e la creazione di protocolli per voli BVLOS (Beyond Visual Line of Sight), validi su scala europea. Questo progetto ha ricevuto il sostegno finanziario da CONNECTING EUROPE FACILITY – 5G FOR SMART COMMUNITIES GRANT con l’accordo di sovvenzione n. 101133716.

Donna batte la testa e muore mentre fa le pulizie

Una donna di 51 anni è morta oggi dopo essere caduta mentre stava facendo le pulizie sul balcone della propria abitazione in via Mattie a Torino. Il compagno era in casa con lei e ha dato l’allarme. La vittima stava sistemando le tende quando è caduta battendo violentemente la testa.

Giachino, sì Tav: “Lo Stato reagisca con forza agli attacchi al cantiere”

Di fronte alla contestazione di una minoranza del Parlamento subalpino alla approvazione del progetto del primo Traforo del Frejus Cavour rispose: “Maestà dobbiamo governare anche per quelli che non capiscono”
Ricordo che il Parlamento italiano ha dichiarato la TAV un’opera strategica e di interesse nazionale. Chi l’ha  rallentata ha arrecato un grave danno alla economia e al lavoro  valsusino e a quella nazionale.  Logistica e Turismo valgono il 25% del PIL del nostro Paese.  Sulla TAV viaggeranno meglio passeggeri e merci e si toglierà traffico dalle strade , migliorando la mobilità su gomma e diminuendo l’inquinamento. Dal versante francese passano 45 milioni di Tonnellate di merci e milioni di passeggeri per un totale di import export di 150 miliardi di euro l’anno.
In questi anni di opposizione alla TAV , la bassa Valle di Susa e’ stata trascinata al declino e oggi ha un PIL procapite pari alle regioni del Sud. E’ ora di interrompere il divertimento domenicale dei NOTAV violenti e dei loro  alleati di Askatasuna usando il DASPO e quant’altro o trasferendoli nel centro albanese. Mi aspetto una ferma presa di posizione da parte della Schlein e dell’on. Conte altrimenti tutte le polemiche sull’andamento della economia non sono credibili. Ricordo a tutti che quando di fronte alla contestazione di una minoranza del Parlamento subalpino alla approvazione del progetto del primo Traforo del Frejus Cavour rispose: Maestà dobbiamo governare anche per quelli che non capiscono”.
Mino GIACHINO 
SITAV SILAVORO

No Tav, incendio e fuochi d’artificio al cantiere di Chiomonte

Il movimento No Tav è entrato nuovamente in azione nella notte al cantiere di Chiomonte. Sono stati esplosi fuochi d’artificio ed è scoppiato un incendio che ha colpito un gruppo elettrogeno. Gli attivisti hanno poi lasciato il luogo della dimostrazione. Sul posto la  polizia e  i vigili del fuoco  che cercano di verificare le origini del rogo.

“Un altro vile attacco al cantiere di Chiomonte in Val di Susa con l’ennesimo lancio di fuochi d’artificio da coloro che spesso sono definiti ‘attivisti’ ma che, invece, hanno come obiettivo la devastazione delle infrastrutture. Mi auguro che si accertino le cause di quanto accaduto, poiché, da quanto si è appreso, è anche divampato un incendio a un gruppo elettrogeno, e che le forze dell’ordine risalgano al più presto ai responsabili di questo ennesimo gesto”.
E’ il commento della deputata torinese e commissaria di Azione in Piemonte, Daniela Ruffino.
(foto archivio)

Il ritorno del Pci: una serata con la meglio gioventù degli anni ’70

Che serata.  Di quelle che accadono ogni 50 anni. Quasi tutti  “Figiciotti “.  1975, forse il più bell’anno di tutta una vita. Almeno per il sottoscritto,  dopo la nascita delle miei figlie, l’anno più bello. Retoricamente esaltante, bello perché compivo 18 anni e per la prima volta votavo.
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Appositi studi sostennero che il Pci ottenne dai giovani molto di più del 50% . Il mondo nelle nostre mani con l’esaltante 1 maggio a Saigon, dove  stanno sfilando i Vietcong. Il piccolo popolo del Vietnam del nord aveva sconfitto la tigre di carta degli Usa. Appunto avevano il mondo in mano e invece questo presente sembra, anzi è lontano anni luce da allora.
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 Il 31 gennaio scorso c’erano proprio tutti i dirigenti del PCI di Torino come Lorenzo Gianotti diventato senatore della repubblica ed ora ottimo e brillante storico e  intellettuale. Ma non me ne vogliano… mi concentrerò su noi ragazzotti ai primi anni di politica attiva.  Poi eravamo più di 220, impossibile citarli tutti. Diverse tavolate formatesi sui vecchi ruoli di allora. Dirigenti della federazione ubicata in via Chiesa della salute alle zone di partito.
Si pensi che solo nella città di Torino c’erano 60 sezioni e tutte le città del circondario con almeno 5 o 6 sezioni. Tempi passati. Ma allora perché ritrovarci? Perché passando il tempo, troviamo la dimensione di ciò che siamo stati, di ciò che volevamo essere e di ciò che siamo diventati.  Magari non tutto è stato portato a casa ma poi alla fine siamo diventati quello che volevano essere.  Mi pare soprattutto le donne… pardon le compagne come Livia Turco ministro  e poi tante altre come la Presidente della Fondazione Nilde Jotti.
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La  segretaria provinciale dal 1976, Patrizia Alfano, per me decisamente di più di una compagna di lotte. Tutto cominciò l’8 marzo del 1975: non durò tantissimo ma che intensità. Donna e compagna sempre in pista da quasi cinquanta anni dirigente provinciale, regionale e nazionale della Uisp. Attualmente ancora attiva L’avvocato ed onorevole Anna Rossomando, Vicepresidente del Senato. Allora era tra le più piccole ma sicuramente più promettenti e di fatto si è visto. Con le due pasionarie di Barriera di Milano la professoressa Silvia Ristori e la sodale Laura Tori dirigente dell’assessorato alla Cultura del comune di Torino.
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O la più solida coppia che io abbia conosciuto nella mia vita Flavia Bianchi e Claudio Malacrino entrambi architetti ed entrambi assessori alla casa o urbanistica. Poi la mia tavolata con Beppe Fogliati e Marco Moratto alti dirigenti della Regione Piemonte. L’inseparabili amico di una vita Renato spatola che passò da lavare il pullman a diventare professore. Uno a cui la vita non ha regalato nulla. E poi Umberto Radin. Qui gli anni di conoscenza sono addirittura 62.  Alunni nella stessa scuola alla Gabelli. Da alcuni mesi in pensione dopo oltre 40 anni di sindaco. Carriera tutto tondo fino ad essere segretario provinciale  filcams Cgil.
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Ed Enzo Bellini, compagni di banco al liceo Scientifico A. Einstein.  Professore di lettere e latino in pensione. Ebbene sì, raccontandoci per allora ci siamo “raccontati ” di essere riusciti nella vita. Vero che questa società non l’abbiamo cambiata ma almeno ci abbiamo tentato.  E poi, al netto di capelli bianchi o della irrinunciabile pelata e la pensione all’inizio del mese. ” Siamo ancora tutti quanti bellissimi, di una bellezza inebriante ed interiore “. Magari tanti sbagli ma sempre in buona fede. Siamo stati la meglio gioventù.
Lo testimoniano i nostri figli e figlie che sono migliori di noi.
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Patrizio Tosetto