Presso il parco acquatico di Bolleblu di Borghetto Borbera (AL), sabato 2 luglio il Comando Militare Esercito Piemonte ha aperto il tour estivo promozionale sulle carriere iniziali e le opportunità di studio che l’Esercito offre ai giovani che vogliono intraprendere una di queste carriere. Il tour promozionale, proseguirà nei prossimi mesi, nei diversi centri di aggregazione del Piemonte.
|
|
-
Il 3 luglio, prima domenica del mese, torna l’ingresso gratuito in tutte le sedi museali di Intesa Sanpaolo a Torino, Milano, Napoli e Vicenza
- Aperte ad ingresso libero anche le Gallerie di Palazzo degli Alberti a Prato e Casa Museo Ivan Bruschi ad Arezzo
- Molte le esposizioni temporanee: dalla fotografia di Pellegrin e dell’Archivio Publifoto a Torino, alla grande mostra che conclude la XIX edizione di Restituzioni a Napoli, agli stupefacenti marmi di Torlonia, alle sculture della Collezione Henraux e alla nuova esposizione dell’artista e fotografo tedesco Matthias Schaller a Milano, alla creatività del genio internazionale dell’illustrazione Christoph Niemann a Vicenza
Domenica 3 luglio, torna l’appuntamento con l’entrata gratuita nelle sedi museali di Intesa Sanpaolo, in linea con l’iniziativa del Ministero della Cultura che prevede l’accesso libero ai musei statali le prime domeniche del mese.
Un ventaglio di occasioni per scoprire le nuove sedi delle Gallerie d’Italia a Napoli e Torino rivisitate dall’architetto Michele De Lucchi, addentrarsi nelle novità delle Gallerie d’Italia di Milano e Vicenza, negli spazi museali di Galleria degli Alberti a Prato, aperti recentemente al pubblico, e della Casa Museo Ivan Bruschi ad Arezzo.
A Milano, grande successo della mostra I Marmi Torlonia. Collezionare Capolavori. The Torlonia Marbles. Collecting Masterpieces che propone 96 marmi della Collezione Torlonia, la più importante raccolta privata di statuaria classica a livello mondiale. Il percorso analizza la storia del collezionismo di antichità a Roma dal XV al XIX secolo, aspetto che evidenzia l’eccezionale rilevanza, insieme alla stupefacente bellezza, delle sculture del Museo Torlonia. L’appuntamento milanese, fino al 18 settembre 2022, inaugura – dopo Roma -, il programma espositivo della Collezione presso importanti musei internazionali.
La scultura è protagonista anche nel Giardino di Alessandro, luogo prediletto dal Manzoni, dove fino al 17 luglio è ospitata la mostra Collezione Henraux 1960-1970, a cura di Edoardo Bonaspetti, direttore Artistico della Fondazione Henraux. La rassegna è dedicata alla significativa raccolta di opere scultoree in marmo realizzate dall’azienda marmifera toscana. Allestita anche nel Cortile Ottagono, la mostra espone sette delle venticinque sculture Henraux in collezione Intesa Sanpaolo, con opere di Joan Miró, Jean Arp, Giò Pomodoro. In occasione della rassegna, l’intero nucleo di sculture è stato sottoposto a un importante intervento conservativo.
In scena alle Gallerie di Milano anche la fotografia, con diciannove tavolozze appartenute a grandi pittori dell’Ottocento e del Novecento – ritratti indiretti degli artisti e della loro produzione – immortalate dal fotografo e artista tedesco Matthias Schaller. La mostra Matthias Schaller. Das Meisterstuck, allestita nella Sala delle Colonne e visitabile fino al 28 agosto, intende le tavolozze come finestre affacciate sul genio creativo dell’artista, come un paesaggio astratto della produzione pittorica, o, in altre parole, la pittura prima della pittura.
Sempre di grande fascino per il pubblico anche i percorsi dedicati alle collezioni permanenti, Da Canova a Boccioni e Cantiere del Novecento, che si snodano lungo i tre palazzi storici che danno vita alla sede museale di Intesa Sanpaolo con affaccio su piazza Scala,
A Torino, a Palazzo Turinetti, le nuove Gallerie d’Italia in Piazza San Carlo, oltre 10.000 metri quadri che si snodano su cinque piani, propongono fino al 4 settembre due importanti mostre fotografiche allestite nei piani ipogei del museo; al piano nobile, un prezioso nucleo di opere di arte barocca piemontese – tra cui le nove tele dell’Oratorio della Compagnia di San Paolo – costituisce la collezione permanente del museo.
L’esposizione La fragile meraviglia. Un viaggio nella natura che cambia, racconta il lavoro di Paolo Pellegrin nel rapporto tra l’uomo e il suo ambiente naturale, con la curatela di Walter Guadagnini e il contributo di Mario Calabresi. Un progetto che ha impegnato il fotografo per oltre un anno, e che lo ha visto muoversi in diverse zone del mondo alla ricerca delle tracce e della presenza dei quattro elementi – terra, acqua, aria e fuoco.
La mostra Dalla guerra alla luna 1945-1969. Sguardi dall’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo, con la curatela di Aldo Grasso e Giovanna Calvenzi, attraverso una selezione di circa 80 scatti, racconta l’Italia che rinasce dalle macerie del secondo conflitto mondiale, il piano Marshall con cui l’America l’aiuta a ripartire, il boom degli anni ’60 e l’avvento della televisione, la motorizzazione di massa e i sogni legati alla conquista della luna.
A Vicenza, grande successo della mostra Illustrissimo. Christoph Niemann, dedicata alla star internazionale ospite di Illustri Festival, iniziativa biennale con esposizioni temporanee e un folto programma dedicato al mondo dell’illustrazione in diversi luoghi della città. L’esposizione, alle Gallerie d’Italia a Vicenza fino al 28 agosto, presenta oltre 200 opere dell’illustratore e artista tedesco che ripercorrono gran parte della sua produzione. Il suo lavoro appare regolarmente sulle copertine di The New Yorker – per cui ha creato anche la prima copertina in realtà aumentata – National Geographic e The New York Times Magazine. Prima personale in Italia dell’artista, considerato ai massimi livelli nel panorama mondiale, la mostra è arricchita da un apparato multimediale comprensivo di un’esperienza di realtà virtuale che immerge i visitatori in alcuni ambienti rivisitati dallo straordinario illustratore.
Visitabile anche la collezione permanente del museo dedicata al Settecento Veneto, con dipinti di Canaletto, Guardi, Carlevarijs, e la straordinaria Caduta degli Angeli Ribelli – gruppo scultoreo di oltre sessanta figure scolpite in un unico blocco di marmo di Carrara – e la straordinaria collezione di icone russe, una delle più cospicue e importanti raccolte di arte sacra russa esistenti al di fuori dei confini della Russia.
A Napoli, la nuova sede delle Gallerie d’Italia di via Toledo propone fino al 26 settembre uno straordinario “viaggio in Italia” con oltre 200 opere nella mostra Restituzioni. La Fragilità e la Forza che conclude la XIX edizione del programma di restauri che, in oltre 30 anni di storia, ha restituito alla collettività oltre 2000 opere appartenenti al patrimonio del Paese. In mostra in questa edizione 87 nuclei di opere appartenenti a 81 enti proprietari, tra siti archeologici, musei pubblici e diocesani, chiese e luoghi di culto, in un percorso che spazia dall’archeologia a capolavori di Bellini, Cima Da Conegliano, Bronzino, fino a dipinti di Manet, Boccioni e Pellizza da Volpedo.
Il percorso espositivo permanente, accanto all’itinerario Da Caravaggio a Gemito, propone la collezione di Intesa Sanpaolo di ceramiche attiche e magno-greche, per la prima volta esposta nella sua interezza, con prestiti importanti dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, e un nuovo itinerario dedicato all’arte del Novecento.
Ad Arezzo, fino al 23 ottobre la Casa Museo dell’Antiquariato Ivan Bruschi rende omaggio a Antonio Canova, in occasione del secondo centenario della morte, esponendo dipinti e disegni da collezioni pubbliche e private del suo contemporaneo, il pittore Pietro Benvenuti. Aretino di origine, fu protagonista della scena artistica internazionale durante gli anni del trionfo del Neoclassicismo. La mostra “Pietro Benvenuti nell’età di Canova. Dipinti e disegni da collezioni pubbliche e private” è la prima esposizione del programma espositivo Terre degli Uffizi di Gallerie degli Uffizi e Fondazione CR Firenze. All’interno del percorso espositivo anche due opere della collezione di Intesa Sanpaolo, presenti nella Casa Museo dell’Antiquariato Ivan Bruschi: Ritratto di Teresa Mozzi del Garbo con il figlio del 1817 e Ritratto di Antonio Capacci del 1818.
La Casa Museo Ivan Bruschi, un unicum in Italia come museo di Antiquariato, una vera e propria ‘camera delle meraviglie’ entrata a far parte del patrimonio culturale di Intesa Sanpaolo, presenta un percorso espositivo permanente curato dalla Scuola Normale di Pisa che svela la straordinaria varietà di opere collezionate dall’antiquario Ivan Bruschi nel corso di una vita.
A Prato, la Galleria di Palazzo degli Alberti, aperta al pubblico nei fine settimana, sempre ad ingresso gratuito, presenta 142 opere e 90 capolavori esposti di artisti quali Bellini, Caravaggio, Bronzino, Filippo Lippi.
In un racconto ricco di pathos, l’esposizione permanente curata da Lia Brunori – Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per Firenze, Pistoia e Prato – racconta la collezione oggi proprietà di Banca Popolare di Vicenza S.p.A. in L.C.A. con un avvio narrativo che, da due tabernacoli affrescati del primo Quattrocento, prosegue con rappresentazioni pittoriche medievali che trovano nella Madonna col Bambino di Filippo Lippi l’espressione più alta. Nella Galleria si possono ammirare anche capolavori di Caravaggio e opere del Cinque-Seicento di area fiorentina e le sculture di Lorenzo Bartolini, artista di Prato attivo nella prima metà dell’Ottocento.
La Galleria degli Alberti di Prato è stata aperta a marzo del 2022 da Intesa Sanpaolo, dopo tre anni di lavori di ristrutturazione del palazzo di proprietà della Banca, per restituire alla fruizione pubblica una importante collezione appartenuta alla Cassa di Risparmio di Prato e quindi fortemente legata al territorio.
Per approfondimenti:
Ancora disponibili quasi 14 milioni di euro, oltre 25 sono stati già assegnati. Per le candidature c’è tempo fino al 30 settembre
Il presidente Cirio e l’assessore Poggio: «Vogliamo poter dare al territorio il 100% di queste risorse»
Il Piemonte ha già usufruito del 65% delle risorse del Pnrr per il recupero degli edifici e dei paesaggi rurali storici, ma l’obiettivo è di poter assegnare al territorio il 100% dei fondi disponibili. Per questo la Regione Piemonte ha deciso di tenere aperta fino al 30 settembre 2022 la finestra di candidatura.
Dei progetti esaminati fino a oggi ne sono stati giudicati ammissibili 212 per un valore di 25,6 milioni di euro. Dal 5 luglio 2022, data di riapertura dell’avviso a sportello rivolto a soggetti privati profit e no profit, si potranno presentare eventuali altre proposte: le risorse disponibili sono ancora 13,8 milioni. Gli interventi saranno esaminati nel rispetto dell’ordine temporale di arrivo fino ad esaurimento della dotazione finanziaria disponibile.
«Non vogliamo che sia disperso neanche un euro dei fondi europei – hanno sottolineato il presidente della regione Alberto Cirio e l’assessore alla cultura turismo e commercio Vittoria Poggio – E per questa ragione abbiamo deciso di tenere aperto lo sportello fino alla fine di settembre: vogliamo assegnare ulteriori risorse ai territori e a tutto il loro indotto con l’obiettivo di preservare i paesaggi rurali e storici riqualificando così alcuni simboli della nostra cultura che potranno essere restituiti alla collettività».
Le domande di finanziamento devono essere presentate, entro la fine di settembre utilizzando esclusivamente l’applicativo informatico predisposto da Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. e accessibile all’indirizzo CdP https://portale-paesaggirurali.cdp.it/
Fin da piccoli ti insegnano ad ascoltare gli adulti, in particolare i nonni o gli anziani della comunità di riferimento, per imparare i segreti della vita, per evitare di commettere errori, per crescere seguendo il loro esempio.
Giustissimo, soprattutto in una società dove quarant’anni (mediamente due generazioni) non siano troppi per applicare le regole del passato; nonno ha fatto la guerra e spiega quanto sia brutta, papà ti insegna a cercare un lavoro fisso che ti consenta dopo trentacinque anni (allora) di lavoro di goderti la liquidazione.
In una società, quale quella attuale, dove i tempi sono estremamente veloci, dove gli insegnamenti degli anziani trovano pochi campi di applicazione sono, invece, i giovani a dover insegnare agli anziani, ed il termine “dovere” è quanto mai appropriato.
Pensate un attimo quand’è stata l’ultima volta in cui avete potuto insegnare, e parliamo di esperienza vissuta e non di cultura umanistica, ai vostri figli o nipoti e, per contro, quando i vostri eredi o comunque giovani abbiano insegnato a voi qualcosa.
Se mio nonno fosse stato medico, probabilmente mi insegnerebbe cosa sia una scintigrafia, la risonanza magnetica delle prime generazioni; sui virus saprebbe poco, sulle indagini per immagini meno ancora.
Lo stesso dicasi per qualsiasi professione avesse svolto e, soprattutto, per le modalità con cui le avrebbe svolte.
Pensiamo soltanto all’attività più comune per un artigiano o un commerciante, anche se spesso è la meno praticata: emissione fatture, tenuta contabilità, bonifici.
Da alcuni anni ognuna di queste attività dev’essere svolta in modo virtuale, digitale e spesso nessuno, né CCIAA, né il commercialista ti insegna come fare.
Sono pertanto i giovani i soggetti preposti all’insegnamento agli anziani, una vera missione andragogica affidata al buon cuore di nipoti, vicini di casa, ecc.
Lo stesso dicasi per le TV on demand dove i tradizionali metodi di visione sono stati stravolti da Wi-Fi, abbonamento, contratto (singolo o multiplo), ecc.
Ricordo (Sergio) che anni fa, quando si passò al digitale terrestre almeno una quindicina di persone, tra vicini di casa, amici di conoscenti, clienti di negozianti nei cui esercizi mi recavo mi chiesero, disposti a pagare, se avessi sintonizzato i loro decoder perché se no erano senza TV.
E non stiamo parlando di ignoranza di una professione (se non so fare l’idraulico è normale che ne chiami uno all’occorrenza); parliamo di un’inversione di tendenza rispetto soltanto a trenta o quarant’anni fa.
Vari strumenti tecnologici fanno ormai parte della quotidianità e una parte della popolazione rischia di venire esclusa se non si provvede a formare sul loro utilizzo anche le generazioni nate a metà del secolo scorso. E chi meglio dei nativi digitali può assumersi questa responsabilità? La diffusione degli smartphone e la digitalizzazione di numerosi servizi essenziali, si pensi alle ricette mediche e a tutti quei servizi divenuti accessibili solo attraverso l’identità digitale (SPID, ha reso infatti indispensabile il coinvolgimento dei giovani nella diffusione dell’alfabetizzazione digitale. Alcuni Comuni hanno avviato progetti che vedono giovani studenti vestire i panni di insegnanti per aiutare gli anziani a conoscere e utilizzare le funzioni di base di uno smartphone, a navigare in rete o ad accedere ed esplorare il proprio fascicolo sanitario.
Il compianto De Andrè, nel suo ultimo concerto del 1998, disse che spesso riteniamo che i giovani di oggi non abbiano valori: hanno sicuramente dei valori che noi non siano ancora riusciti a capire bene e che, comunque, nascono nel contesto di una società impostata dalle generazioni precedenti. Società che fatica ad accogliere la creatività e la freschezza delle menti più giovani e tende a procrastinare il loro ingresso nel mondo del lavoro con tutte le relative conseguenze: difficoltà a raggiungere la propria autonomia e creare la propria famiglia.
Quando un giovane rifiuta di lavorare 10 ore al giorno per 400 euro al mese ha torto? Non aveva piuttosto torto suo nonno a vantarsi di non aver mai fatto un giorno di malattia in fabbrica dove, non è improbabile, ha anche contratto qualche malattia professionale, con ritmi di lavoro disumani?
O hanno forse torto i giovani che non ambiscono più al posto fisso, resisi conto che oltre al lavoro usurante in un call center o nel reparto spedizioni di un colosso dell’e-commerce esiste ben altro, più umano, più remunerativo dal punto di vista sociale, umano, morale.
Potrà non piacere, ma oggi guadagna molto di più un influencer sui social che un imprenditore che si assuma il rischio d’impresa e che debba ogni giorno stare attento a legislazione, divieti, obblighi, risoluzioni UE, Decreti Ministeriali e via dicendo.
Se i nostri genitori avessero sbagliato tutto? D’altronde sono loro che ci hanno consegnato questo mondo, sono i nostri nonni che ci hanno fatto trovare questo pianeta devastato dal consumismo, dal benessere, dalla moda “usa e getta”.
I nostri avi ci hanno insegnato a non buttare via nulla, che gli oggetti guasti si riparano: quand’è stata l’ultima volta che abbiamo riparato un TV? Quando abbiamo lasciato un elettrodomestico in riparazione, scoprendo che comprarlo nuovo costava quasi la metà che a ripararlo?
In una società in continua, rapidissima evoluzione i giovani hanno il dovere sociale di comunicare il mondo attuale ai propri ascendenti; ciò che per i millennial è normale, è abitudine, per i nati sessanta o settanta anni fa è notte. Il nostro oggi potrà non essere il meglio, potrà essere perfettibile, potrà venir cambiato ma se non tutti possono valutarlo e deciderlo il processo di evoluzione, normale in una società, sarà zoppo.
Sergio Motta
Cristiana Francesia
2 luglio 2000: il golden gol condanna l’Italia!
Accadde Oggi
Finale coppa Europa
Francia-Italia 2-1
Data funesta quella di oggi a 22 anni di distanza.
Era una squadra molto giovane quella che il ct Dino Zoff aveva portato al campionato europeo olandese del nuovo millennio.Ci credeva sempre di più la nazionale italiana:infatti partita dopo partita gli azzurri erano arrivati fino alla finale, superando ai rigori in una incredibile semifinale l’Olanda padrona di casa, con Francesco Toldo portiere supereroe.In finale ci toccava la Francia che, seconda nel suo girone, ai quarti e in semifinale aveva eliminato la Spagna (2-1) ed il Portogallo (2-1).
Nella finale contro i francesi,sul risultato di parità 1-1, c’era la regola del Golden goal,poi abolita.Consisteva che la prima squadra che faceva gol nei tempi supplementari vinceva la partita.Infatti
a due minuti dalla fine del primo tempo supplementare fu David Trezeguet, su cross di Robert Pires, a bruciare i sogni azzurri,segnando il gol del 2-1 e consegnando la coppa Europa alla Francia.
Enzo Grassano
Torino. Eseguite due misure cautelari nei confronti di altrettanti esponenti della ‘ndrangheta ritenuti gravemente indiziati dell’omicidio di Gioffrè Giuseppe, avvenuto a San Mauro Torinese nel 2004
In provincia di Reggio Calabria e Parma, i carabinieri del Nucleo Investigativo di Torino, supportati nella fase esecutiva da quelli di Reggio Calabria, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere – emessa dal GIP del Tribunale di Torino su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia – nei confronti di 2 pregiudicati (di cui uno detenuto a Parma per altra causa) affiliati alla ‘ndrangheta, ritenuti gravemente indiziati dell’omicidio di GIOFFRÈ Giuseppe, originario di Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC), avvenuto l’11 luglio 2004 in San Mauro Torinese (TO), ove la vittima all’epoca risiedeva.
Nelle indagini svolte nel 2004 dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Torino emerse la responsabilità dell’omicidio in capo ad ALVARO Stefano – condannato per l’omicidio in via definitiva a 21 anni di reclusione – membro di un gruppo di fuoco composto da almeno altri 2 complici all’epoca rimasti ignoti.
I successivi accertamenti di natura tecnico-scientifica, effettuati nel maggio 2021 dal RIS di Parma con l’ausilio di nuove tecnologie informatico – dattiloscopiche su alcuni reperti rinvenuti nei pressi dell’autovettura bruciata utilizzata per commettere il delitto, hanno consentito di individuare nuovi elementi indiziari, riscontrati da specifica attività investigativa, che hanno portato all’identificazione degli altri presunti componenti del gruppo di fuoco responsabili dell’omicidio, il cui movente secondo la ricostruzione accusatoria sarebbe da ricondurre ad una faida risalente agli anni ’60 del secolo scorso, allorquando il GIOFFRÈ – a conclusione di una disputa per ragioni commerciali – uccise due esponenti della cosca DALMATO-ALVARO.
Il procedimento penale è attualmente nella fase delle indagini preliminari e i predetti indagati sono da considerare non colpevoli fino a sentenza di condanna divenuta irrevocabile.
Oggi in Piemonte partono i saldi estivi 2022, già ampiamente preceduti da sconti e promozioni.
Dureranno fino a sabato 27 agosto e riguarderanno quasi tutte le categorie dall’abbigliamento alle calzature, fino alla casa e alla profumeria, con forti sconti fra il 30 e il 50%.
Le associazioni dei commercianti Ascom e Confesercenti prevedono una spesa media sotto i 150 euro, più bassa rispetto all’anno scorso. Nella provincia torinese a Ciriè, Chivasso, Rivarolo, Settimo Si organizzano le ‘notti dei saldi’ con i negozi aperti fino alle 23. Il comparto abbigliamento, calzature e accessori, con sconti fra il 20-40% fa la parte del leone – dicono all’Ascom – applicando prezzi convenienti perché il settore non sconta ancora gli aumenti delle tariffe energetiche, a differenza di quasi tutti gli altri settori.
Domenica 3 luglio, ore 15.45
Palazzina di Caccia di Stupinigi
“I vestiti dei Principini” è una passeggiata tra le sale della Palazzina di Caccia di Stupinigi per scoprire i particolari della moda di corte tra crinoline, gorgiere, busti e parrucche.
Nei ritratti dei principini, i bambini sono vestiti come dei piccoli adulti: il loro abito, infatti, indica quello che diventeranno da grandi. Fino ai tre o quattro anni non c’è differenza fra gli abiti dei principi e quelli delle principesse: entrambi portano un vestitino lungo, che sembra una vera e propria fasciatura, con in testa una cuffietta. I maschi, poi, vengono ritratti con in mano delle armi (frustino, lancia, spada), mentre le femmine hanno in mano ghirlande o mazzi di fiori. Nella visita guidata per famiglie si impareranno a riconoscere questo e altri particolari degli abiti dei piccoli abitanti della Palazzina.
INFO
Palazzina di Caccia di Stupinigi
Piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino (TO)
Giorni e orario di apertura: da martedì a venerdì 10-17,30 (ultimo ingresso ore 17); sabato, domenica e festivi 10-18,30 (ultimo ingresso ore 18).
Prezzo visita guidata: 5 euro, oltre il prezzo del biglietto
Biglietto: 12 euro intero; 8 euro ridotto
Gratuito minori di 6 anni e possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Royal Card
Durata della visita: 1 ora circa
Prenotazione obbligatoria per la visita guidata entro il venerdì precedente
Info e prenotazioni: 011.6200634