ilTorinese

“A Barriera che vuole rinascere non bastano i blitz, occorre lavoro”

Sabato sera durante la Processione della Consolata un elicottero volteggiava sopra la Città perché era in corso un intervento straordinario dei Carabinieri in Barriera. Interventi delle forze dell’ordine decisi dopo che vari atti di violenza avevano fatto capire che la situazione in Barriera e Aurora aveva superato i limiti. Negli ultimi due mesi le operazioni di polizia hanno portato a 60 arresti. Dopo anni di denuncia che avevano portato a un incontro in Prefettura con l ‘Arcivescovo NOSIGLIA e l’allora Parroco della Pace , Don Stefano Votta , la situazione era stata sottovalutata lasciando nella bagna i cittadini della Periferia Nord.  Nell’ultimo anno prima la Prefettura ha cambiato passo , prima l’intervento dell’esercito ora dopo l’apertura del Tavolo sulle periferie la decisione di intervenire con forza. Ma la situazione di Barriera non è solo un problema di ordine pubblico .
La politica buona e’ quella che come il miglior medico sa capire bene i problemi e cerca di risolverli e ieri se n’è parlato in piazza Derna nel corso della presentazione della seconda edizione del mio libro sul Declino di Torino. Barriera di Milano in trent’anni è scesa agli ultimi posti del PIL cittadino con l’aumento fortissimo della insicurezza e del degrado. Proprio mercoledì scorso la relazione annuale di Banca d’Italia dopo aver detto che l’Italia negli ultimi trent’anni è stata penultima in Europa per crescita economica , ci ha detto che Torino è il Piemonte hanno una crescita economica inferiore alla media nazionale. Di più in questi trent’anni la distanza economica e sociale tra i Quartieri ricchi di Torino e i Quartieri più poveri e’ più che raddoppiata , probabilmente si è triplicata.  In questa situazione pensare che in Quartiere basti aumentare le retate o i blitz sarebbe un altro errore che lasciamo a chi governa Torino , con risultati non brillanti, da trentadue anni.
Da mesi sostengo che a Barriera bisogna far spostare nuove iniziative economiche che offrano lavoro serio ai giovani e a chi oggi ha un lavoro a tempo parziale. E’ una ricetta che chi amministra aziende , che abbiano più sedi, come quella che amministro io da dieci anni a Genova,  conosce benissimo . Se ho succursali che hanno perso clienti e lavorano di meno sposto del lavoro da quelle succursali che ne hanno di più . Ecco perché la Città potrebbe spostare in Barriera il nuovo Centro della Intelligenza artificiale che il Governo Meloni ha assegnato a Torino. Si otterrebbero due risultati , primo si porterebbero nuovi posti di lavoro molto qualificati , e lavoro sulle attività commerciali della zona, secondo si darebbe a Barriera una immagine fortemente positiva di ridiventare un polo importante e innovativo del futuro di Torino. E’ strano che la intellighentia di sinistra , una volta forte nella analisi sociale , non lo abbia capito. Ne ho parlato l’altra sera anche con il Prof. Gili nuovo Presidente della Fondazione S. Paolo.

Mino GIACHINO

Volontari protezione civile Busano, Bartoli: “30 anni al servizio del territorio”

Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Sergio Bartoli – Consigliere Regionale del Piemonte in occasione del 30° Anniversario dell’Associazione Volontari di Protezione Civile di Busano

Busano, 22 giugno 2025

Trent’anni al servizio del territorio, sempre in prima linea. La Protezione Civile di Busano celebra oggi un traguardo significativo: tre decenni di impegno quotidiano, passione e spirito di servizio verso la collettività. In occasione di questa importante ricorrenza, ho avuto l’onore di portare i saluti ufficiali del Consiglio Regionale del Piemonte, riconoscendo il valore di una realtà che rappresenta un presidio fondamentale per la sicurezza e la coesione del nostro territorio.

Alla cerimonia erano presenti numerosi amministratori dei Comuni del Canavese, il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Rivara, Maresciallo Capo Giovanni Conte, e l’Onorevole Augusta Montaruli, a conferma della vicinanza trasversale delle istituzioni – locali, regionali e nazionali – al mondo del volontariato.

Durante l’evento ho avuto modo di salutare anche il collega Consigliere Regionale Mauro Fava, nel segno del rispetto istituzionale che deve sempre prevalere anche oltre le dinamiche d’aula.

Nel mio intervento ho voluto esprimere un ringraziamento sincero a tutti i volontari, donne e uomini che, spesso in silenzio e lontano dai riflettori, rappresentano un esempio concreto di cittadinanza attiva. Un ricordo commosso è stato rivolto anche ai volontari scomparsi, che hanno segnato la storia dell’Associazione con il loro esempio e la loro dedizione.

Il Consiglio Regionale del Piemonte continuerà a supportare con impegno e determinazione il sistema della Protezione Civile, favorendo percorsi di valorizzazione, formazione e investimenti in grado di rafforzare ulteriormente la capacità operativa delle realtà locali.

Grazie alla Protezione Civile di Busano per questi primi 30 anni di storia e servizio: un modello che unisce competenza, altruismo e senso del dovere.

Un ringraziamento sentito va al Sindaco di Busano, Carlo Vassallo, per l’invito e per l’organizzazione dell’iniziativa, così come a tutta l’amministrazione comunale per il costante impegno sul territorio. Con grande piacere ho anche incontrato l’ex Sindaco Giambattistino Chiono, figura storica della comunità busanese, che ha guidato il Comune con dedizione per molti anni.Con profonda gratitudine, ringrazio il Generale, Cavaliere di Gran Croce Comm. Gino Gronchi per avermi conferito l’Attestato d’Onore della Federazione Mondiale delle Associazioni Vigili del Fuoco Volontari. Un riconoscimento che dedico a chi ogni giorno serve la comunità con impegno e passione.

Sergio Bartoli
Consigliere Regionale del Piemonte
Presidente V Commissione – Ambiente e Protezione Civile

Al Museo Nazionale del Cinema, dal 3 luglio, visite guidate dal direttore Carlo Chatrian

Il Museo Nazionale del Cinema di Torino presenta “Visite con il Direttore”, incontri guidati alla Mole Antonelliana che si svolgono dopo l’orario di chiusura. L’esperienza è dedicata a un gruppo ristretto di persone e avrà come guida d’eccezione il direttore del Museo Carlo Chatrian. Il primo appuntamento è per il 3 luglio prossimo, alle ore 19, e sarà dedicato alla mostra “The Art of James Cameron”. I partecipanti potranno vivere e conoscere il Museo da un’altra prospettiva, con tutta la Mole a loro disposizione, un edificio magico ed evocativo che, da 25 anni, è diventato il tempio della settima arte. Si potranno così scoprire, dialogando con il direttore, curiosità, aneddoti, retroscena di personaggi famosi e film indimenticabili.

“Farsi raccontare in Museo di una mostra contemporanea da un grande esperto come il nostro direttore, è un’esperienza che tutti dovrebbero provare – sottolinea Enzo Ghigo, Presidente del Museo Nazionale del Cinema – è un’idea che avevamo annunciato tempo fa e che ora prende forma; sono sicuro che sarà molto apprezzata per l’importante valore aggiunto, che solo visite esclusive come queste sanno dare”.

“James Cameron è un regista che non ha bisogno di dichiarazioni – racconta Carlo Chatrian, direttore del Museo Nazionale del Cinema – i personaggi dal lui creati, l’implacabile Terminator e la testarda Sarah O’Connor, Rose e Jack nella loro storia impossibile d’amore sul Titanic, per finire con Neytiri e il suo slanciato popolo dalla pelle blu, hanno entusiasmato milioni di spettatori e fanno ora parte dell’arte del nostro immaginario collettivo. James Cameron, prima di diventare James Cameron, era un bambino biondo che si divertiva a costruire sommergibili, un talentuoso liceale con la passione per i supereroi e i pittori surrealisti, un  vorace lettore di fantascienza, ma soprattutto una persona che, con un foglio strappato da un quaderno di appunti, con una matita e poco altro, ha saputo dar voce alle sue visioni. La mostra “The Art of James Cameron” è un viaggio nella mente di un grande artista e un invito a coltivare i propri sogni”.

Le visite con il direttore riprenderanno in autunno con le visite dedicate alle collezioni permanenti ed esposizioni temporanee e non mancherà l’occasione di parlare del ricco patrimonio del Museo e della storia della Mole Antonelliana.

Info e prenotazioni: www.museocinema.it

Costo: 30 euro a persona – massimo gruppi di 15 persone

Mara Martellotta

Nicco a Carmagnola: “Volontari piccoli eroi”

Ieri il presidente del consiglio regionale del Piemonte Davide Nicco ha portato il saluto alla Festa del volontario dell’OAMI, presso Casa Roberta a Carmagnola.
“Un giusto riconoscimento dedicato a tutte quelle persone fondamentali, dei piccoli eroi della nostra società, che si prendono cura delle persone più svantaggiate. Uomini donne, giovani e adulti, che hanno bisogno di cure e attenzioni. Fragili, malati e molto spesso anche sole.
Ogni persona ha diritto alla propria fetta di felicità.
E buona parte della fetta di felicità che si vede negli occhi degli ospiti di Casa Roberta è merito dei volontari che ogni giorno donano qualcosa di immenso: il loro tempo.
E questo vale per tutti i volontari, ovunque operino: grazie, perché con il vostro tempo regalate felicità a chi ne ha più bisogno”, ha affermato il presidente Nicco.

“Into the Light”, dall’alba al tramonto mostre e incontri alla Reggia di Venaria

Into the Light è il filo conduttore di tutta la programmazione della Venaria Reale a partire dal 21 giugno 2025, primo giorno d’estate con eventi espositivi, incontri, approfondimenti e iniziative speciali dedicate.

Into the Light contraddistingue significativamente fino al prossimo anno le attività della Reggia e dei suoi Giardini.
Il grande tema della “luce” nell’arte, di particolare importanza in generale in età barocca, si esprime alla Reggia attraverso i suoi capolavori architettonici: la Galleria Grande, la Cappella di Sant’Uberto e la Citroniera di Filippo Juvarra.
La programmazione di Into the Light mira ad esaltare le caratteristiche intrinseche che connotano la Reggia per riproporre al pubblico l’Italian Royal Experience nelle diverse declinazioni ed ambiti di interesse (culturali, di svago e benessere).

La Reggia Into the Light

La programmazione rivolta al tema della luce ha inizio sabato 21 giugno con Into the Light. Ouverture nella “Galleria della luce”
La Reggia con i suoi suggestivi spazi aperta ad un’esperienza unica e affascinante dall’alba al tramonto, in occasione del solstizio d’estate, il 21 di giugno.

Dal 21 giugno al 31 agostoFrames
Installazioni multuimediali, con proiezioni luminose che si sovrappongono alle tele della Sala di Diana. Progetto di Davide Ferrario, in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino.

Domenica 22 giugnoIl miracolo della luce
Conversazione con l’astrofisica Ersilia Vaudo Scarpetta presso la Sala di Diana.

Dal 28 giugno al 31 agostoAnthony McCall. Solid Light
Le “sculture luminose” di McCall, scenografici fasci di luce in dialogo con gli ambienti barocchi e le prospettive della Reggia. Mostra in collaborazione con Tate, UK.

Dal 28 giugno al 30 agostoSere d’Estate alla Reggia
Feste, sogni, arte e visioni con i Giardini illuminati da migliaia di candele.
Ogni venerdì e sabato e giovedì 14 agosto la Reggia prolunga l’orario di apertura al pubblico fino alle 23, con biglietto speciale. I Giardini, ospitano spettacoli e musica dal vivo, e offrono piacevoli momenti di relax e aperitivo al tramonto.

Come anteprima delle Sere d’Estate sabato 28 e domenica 29 giugno, la grande musica jazz internazionale di Jazzarìa, giunta alla seconda edizione, con protagonisti Ray Gelato & The Giants feat. Emma Smith nella prima serata, e la leggendaria voce di Dee Dee Bridgewater feat. Fabrizio Bosso nella seconda serata.

Centri estivi 
La programmazione prevede anche attività e laboratori dedicati tema della luce per i Centri estivi durante la prima parte della giornata: tutti i giorni feriali dalle ore 9.30 alle 11.

Into the Light in autunno
La programmazione prosegue in autunno con Lectio sul tema della luce, ciclo di incontri, e la pubblicazione di un libro sulla Galleria Grande, spazio della luce per eccellenza di tutta la Reggia, che analizzerà l’opera di Juvarra sotto il profilo storico e architettonico.

Into the Light in inverno
Immaginaria e Sere di Natale alla Reggia
L’evento natalizio di Immaginaria dal 6 dicembre 2025 al 6 gennaio 2026, organizzato in collaborazione con la Città di Venaria Reale, rappresenta la celebrazione finale di Into the Light con il progetto di Luminographie dell’artista italo-francese Gaspare Di Caro che prevede spettacolari proiezioni luminose sulle facciate della Reggia e nel borgo antico cittadino.

Into the Light: l’arte contemporanea della Venaria Reale
Il tema della luce era già stato sviluppato alla Venaria Reale con interventi d’arte contemporanea tuttora presenti:

  • l’opera cinematografica di Peter Greenaway, Ripopolare la Reggia, è parte integrante del percorso di visita.
  • Il Giardino delle Sculture Fluide di Giuseppe Penone nel Parco Basso con l’opera visivamente più rilevante Direzione verso la luce.
  • Dove le stelle si avvicinano di una spanna in più di Giovanni Anselmo presso il Gran Parterre.
  • Rendez-vouz di Grazia Todari posizionata lungo il percorso di visita della Reggia, una fotografia di grandi dimensioni dominata dalla luce nella quale l’artista raffigura le capsule di Gemini 6 e Gemini 7 sospese nello spazio barocco della Galleria Grande.
  • Assembly di Marinella Senatore, grande installazione di luce che si ispira alle tradizionali luminarie del Sud Italia, esposta presso la Cascina Medici del Vascello.
  • Storyboard. Paladino alla Reggia di Venaria, opera dell’artista Mimmo Paladino che mette insieme pittura e disegno, scultura e installazione e gli effetti luminosi del cinema.
  • La piazza illuminata dal designer e architetto Michele De Lucchi con i particolari lampioni a LED “La Venaria” che illuminano la piazza della Repubblica antistante la Reggia.

Diventare tutori di minori stranieri: un incontro il 26 giugno

Diventare tutore volontario per minori stranieri non accompagnati è il titolo dell’incontro che si terrà giovedì 26 giugno alle 17.30 nella Sala conferenze della Biblioteca civica centrale di via della Cittadella 5, a Torino per far conoscere e valorizzare la figura del tutore volontario di minori stranieri non accompagnati (Msna) in un periodo che vede, da un lato, persistere in Piemonte le richieste di tutela da parte del Tribunale dei minori e, dall’altro, la cronica carenza di tutori in alcune zone del territorio.

L’evento è promosso dall’Ufficio del Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza in collaborazione con il Forum del Terzo settore in Piemonte e l’Associazione Tutrici e tutori volontari di minori stranieri non accompagnati.

“Nel 2024 – osserva il Garante regionale Giovanni Ravalli – solo il 46,9 % dei minori accolti in Piemonte e Valle d’Aosta è stato affiancato da un tutore volontario. Nel territorio della Città metropolitana di Torino e nel suo capoluogo il numero di tutrici e di tutori volontari è molto superiore a quello di altre zone della regione, ma rimane insufficiente a fronte delle centinaia di ragazzi che ogni anno arrivano a Torino e nei Comuni della sua area metropolitana”.

Con il Garante regionale Ravalli intervengono il coordinatore del Forum del Terzo settore Alessandro Brescia, delegato ai temi inerenti l’infanzia e l’adolescenza, la dirigente della divisione Politiche sociali e socio sanitarie della Città di Torino Barbara Solari, la responsabile dell’Ufficio minori stranieri della Città di Torino Paola Giordano, il responsabile dell’area Educazione del Centro internazionale per l’infanzia e la famiglia (Cifa Ets) Emanuele Russo. Saranno inoltre proposti esperienze e racconti di tutori volontari e indicazioni su come diventarlo.

“Per non abbassare la guardia sul tema – conclude Ravalli – oltre a quello già organizzato a Novara nelle scorse settimane, è previsto un nuovo incontro ad Alba il 30 giugno”.

Per info e iscrizioni: garante.infanzia@cr.piemonte.it, tel. 011/5757303.

 

Il TAR ferma la cancellazione: una scuola dell’infanzia ottiene giustizia e speranza

 

Una scuola dell’infanzia torinese, simbolo per molte famiglie di un progetto educativo accogliente e innovativo, aveva visto il proprio futuro oscurarsi all’improvviso. Un provvedimento amministrativo, un atto tanto formale quanto implacabile, aveva decretato la cancellazione dell’istituto dall’elenco regionale delle scuole non paritarie, privandolo del diritto di proseguire la propria attività a partire dal prossimo anno scolastico. Ma il destino dell’istituto ha trovato una prima difesa nella giustizia amministrativa: con l’ordinanza n. 1111/2025, il TAR Piemonte – Sezione Seconda – ha sospeso l’efficacia del provvedimento, accogliendo il ricorso presentato dagli Avvocati Davide Gallenca e Stefano Callà, che hanno assunto la difesa della scuola.

La decisione del Tribunale arriva al termine di una vicenda intricata. L’amministrazione aveva contestato alla scuola presunte “gravi irregolarità di funzionamento”, in particolare l’assenza, tra il personale impiegato, di figure con titolo o abilitazione validi per l’insegnamento. Una violazione che, secondo il Ministero, non sarebbe stata sanabile, giustificando così la misura più drastica: la cancellazione dall’elenco delle scuole non paritarie. Una scelta destinata a compromettere irrimediabilmente l’attività della scuola, a discapito delle famiglie e dei bambini che da anni vi trovavano un luogo sicuro e formativo.

Ma i giudici amministrativi hanno letto la normativa con un occhio diverso. Il TAR ha richiamato le stesse norme citate nel provvedimento ministeriale – il D.M. 82/2008 – evidenziando come queste prevedano la possibilità di sanare le carenze entro un termine di 30 giorni dall’invito formale dell’Ufficio scolastico regionale. Una possibilità che, secondo quanto sostenuto nel ricorso, non sarebbe stata adeguatamente garantita alla scuola.

Nel dispositivo dell’ordinanza n. 1111/2025, il TAR sottolinea come la cancellazione immediata avrebbe arrecato un pregiudizio grave e irreparabile all’istituto, impedendogli di operare nel prossimo anno scolastico e mettendo a rischio la continuità educativa per i bambini iscritti. Un danno che la giustizia amministrativa ha ritenuto non proporzionato, ordinando la sospensione dei provvedimenti impugnati e fissando al 17 giugno 2026 l’udienza pubblica per la trattazione del merito della causa.

La vicenda non è solo una questione tecnica o burocratica. È il racconto di una scuola che si è vista travolta da una macchina amministrativa che, almeno in questa fase, non ha riconosciuto margini di dialogo o correzione. È la storia di un diritto alla difesa che, grazie alla determinazione dell’avvocato Stefano Callà, ha trovato spazio tra le pieghe del diritto, riaffermando che anche le decisioni più drastiche devono sempre lasciare spazio alla possibilità di rimediare, di essere ascoltati, di correggere il corso degli eventi.

Ora la scuola può continuare a operare, in attesa del giudizio definitivo. Un sospiro di sollievo per chi vi lavora e per le famiglie che, all’inizio di questa estate, avevano visto messo in discussione un progetto educativo costruito con anni di passione e impegno.

Questa decisione, più che un punto di arrivo, è un segnale: il diritto al contraddittorio, alla proporzionalità e alla tutela della continuità educativa non può mai essere sacrificato sull’altare della burocrazia. E, a volte, la giustizia riesce a ricordarlo.

‘Vicini per scelta’, un progetto di housing sociale

Taglio del nastro  per ‘Vicini per scelta’, il progetto di housing sociale diffuso all’interno del complesso immobiliare noto come Villaggio Santa Caterina, in zona Lucento.

Costruito negli anni ’50 tra le vie Sansovino, Pirano, Parenzo, viale dei Mughetti e corso Cincinnato, in gestione all’allora Iacp, poi Agenzia Territoriale per la Casa (Atc) del Piemonte Centrale, il “Villaggio Santa Caterina”, era destinato ad ospitare i profughi istriani. Immobili con una finalità specifica per i quali, nel corso del tempo, gli assegnatari sono venuti progressivamente meno, lasciandone molti sfitti. La Città di Torino, con una delibera approvata nel novembre scorso, ha così deciso di destinarne alcuni ad un progetto di housing sociale diffuso, con l’obiettivo di contribuire alla domanda di emergenza abitativa sul territorio cittadino.

“Negli anni ’50 questi appartamenti costituirono il punto di partenza per ricominciare per tante persone in fuga dalla loro terra, accolte dalla nostra città – ha detto il sindaco Stefano Lo Russo -. Da oggi, allo stesso modo, il Villaggio Santa Caterina potrà rappresentare un nuovo inizio per persone e famiglie che stanno attraversando una situazione di difficoltà. Siamo certi che in questo luogo, dove è ancora vivo e forte il senso di comunità e solidarietà reciproca, saprà dare loro una casa e, insieme, il necessario sostegno verso un nuovo percorso di vita”.

Dopo la deliberazione della giunta è stata costituita una cabina di regia, che ha coinvolto l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD), l’Assessorato Regionale alle Politiche della Casa e Atc Piemonte Centrale, al fine di condividere le iniziative da assumere e gli oneri da sostenere per l’utilizzo degli alloggi sfitti e l’amministrazione ha deciso di trasformarli in un social housing diffuso che potesse offrire sia accoglienza temporanea che percorsi di supporto e accompagnamento all’autonomia abitativa. Il passo successivo è stato l’avviso pubblico dalla Città per selezionare l’Ente del Terzo Settore a cui affidare temporaneamente 32 unità abitative, tramite un processo di co-progettazione. La procedura si è conclusa alla fine dello scorso anno con l’assegnazione a favore della cooperativa sociale Liberitutti, risultata prima nella graduatoria per l’assegnazione con il progetto ‘Vicini per scelta’.

“Il progetto ‘Vicini per scelta’ rappresenta un importante passo avanti nel nostro impegno per rispondere all’emergenza abitativa con soluzioni inclusive e innovative – ha dichiarato l’assessore alle Politiche sociali Jacopo Rosatelli -. Restituire questi spazi alla comunità significa non solo offrire una casa a chi si trova in difficoltà, ma anche valorizzare la memoria storica di un territorio, creando nuovi legami di solidarietà e mutuo aiuto nel quartiere. Siamo orgogliosi di lavorare insieme a partner come Liberitutti e le associazioni locali per costruire una città più accogliente e coesa, in cui nessuno venga lasciato indietro e dove la casa diventi davvero il primo passo verso una vita dignitosa”.

In questi mesi Liberitutti ha realizzato i lavori di manutenzione necessari a rendere nuovamente abitabili i 32 alloggi, curandone anche il completo arredamento. Uno di questi, come previsto dalla delibera di avvio del percorso di co-progettazione, resterà a disposizione della cooperativa, diventando all’interno del complesso il punto di riferimento utile a facilitare il raccordo tra gli appartamenti del social housing, oltre che snodo attraverso il quale promuovere interazioni di reciprocità e solidarietà tra gli ospiti e il quartiere stesso, attraverso i rapporti con l’Associazione Culturale Istriani, Fiumani e Dalmati di Torino e l’omonimo circolo.

“È un progetto che unisce dignità abitativa e inclusione sociale – ha affermato Andrea Porcellana, amministratore delegato della Cooperativa Sociale Liberitutti –. Abbiamo curato i lavori e l’allestimento degli appartamenti per offrire spazi accoglienti e funzionali a chi affronta situazioni di fragilità. Un sentito ringraziamento all’ANVGD presente al tavolo di regia con la Città, i rappresentanti del quartiere e il comitato inquilini, contributi prezioso per una progettazione realmente partecipata. Il rapporto con il Comune di Torino rappresenta per noi un terreno solido di collaborazione per trasformare luoghi carichi di memoria in opportunità concrete di futuro. Perché ogni casa è più bella quando torna ad avere dei nuovi vicini”.

Persone e nuclei familiari accolti nel complesso vengono individuati dal Distretto sociale Nord-Ovest e dall’Ufficio Abitare Sociale del Dipartimento Servizi Sociali, Socio Sanitari e Abitativi, sulla base della valutazione dei bisogni individuali delle persone in condizioni di emergenza abitativa e dei piani individualizzati. Sono otto le famiglie che hanno trovato ospitalità in queste prime settimane di avvio del progetto.

TORINO CLICK

Montagna, Pd: Confusione e divisioni interne al centrodestra

Nella seduta della terza commissione consiliare regionale, abbiamo assistito alle rimostranze di Lega e Forza Italia sul Piano per la Montagna 2024, predisposto dall’assessore Gallo, esponente della Lista Cirio. Le due forze di maggioranza hanno accampato uno scarso impegno a sostegno del commercio, forse dimenticando l’esistenza dei bandi per i Distretti del Commercio e dei bandi Botteghe e Servizi. Si è rischiato di rimandare ulteriormente un Piano che era già in ritardo, essendo di pertinenza dell’annualità 2024. I 2 milioni e 364.000 euro stanziati dalla Giunta sono preziosi, ma insufficienti per potenziare in particolare i servizi essenziali:

– il presidio sanitario e socio-assistenziale delle aree montane;

– i servizi per la persona e le famiglie;

– istruzione e formazione;

– l’organizzazione del trasporto pubblico locale;

– la disponibilità di servizi internet a banda ultralarga.

È anche sparito il “bando residenza”, enfaticamente promosso dalla prima Giunta Cirio ed evidentemente ritenuto non così incisivo, in assenza di servizi essenziali per chi abita in montagna.

L’impressione è che manchi una regia unitaria e ben finalizzata. Servirebbe una strategia di rinascita delle aree estreme, che parta da una profonda revisione della governance per superare l’attuale frammentazione e logica settorializzata e per consentire di mettere a sistema le tante risorse oggi disponibili, spesso bloccate perché enormemente superiori alle capacità di spesa degli enti o perchè bisognose di competenze professionali di cui gli enti sono privi.

Il Piano è stato approvato in commissione con il concorso del Partito Democratico, che ha votato positivamente per senso di responsabilità, ma non mostra quel cambio di passo che le aree interne richiederebbero.

Monica CANALIS e Mauro CALDERONI, Consiglieri regionali Partito Democratico