ilTorinese

250 mesi, un derby vinto, due Europa League regalate: l’agonia infinita del Toro di Cairo

Vent’anni. Anzi, 250 mesi. Tanto è durato (finora) il regno di Urbano Cairo al timone del Torino FC. Un’epoca lunga, ma poverissima di risultati. In due decenni di presidenza, Cairo è riuscito nell’impresa di svuotare il Toro della sua essenza, rendendolo un club piatto, privo di ambizione, scollegato dalla sua gente.
Due qualificazioni europee? Sì, ma solo perché altri hanno rinunciato. Nel 2014 il Parma fu escluso per motivi economici, nel 2019 toccò al Milan dire addio all’Europa League per un accordo con l’UEFA. Il Torino, in entrambi i casi, fu ripescato. Nessuna cavalcata epica, nessun piazzamento conquistato sul campo con determinazione e orgoglio granata.
E poi c’è il dato che fa più male: un solo derby vinto. Uno. In vent’anni. Una miseria sportiva che grida vendetta, in una città dove il derby è più di una partita: è identità, è cuore, è riscatto. Ma il Torino targato Cairo si è accontentato di sopravvivere. Sempre col freno a mano tirato, sempre con la logica del “basta non retrocedere”.
Ora la beffa si compie: dopo 250 mesi di nulla, il rischio è quello di tornare esattamente dove tutto era cominciato — in Serie B. Un cerchio perfetto, ma non per i tifosi. Per Cairo, forse sì. Perché se davvero dovesse mollare solo con la retrocessione ormai in tasca, potrà anche dire: “Avete visto? Senza di me, il nulla.”
Ma la verità è chiara: il nulla è stato lui. Una presidenza lunga, logorante, senza visione. Senza amore. Senza Toro.
Adesso, più che mai, serve una svolta. Serve futuro. Serve qualcuno che restituisca al Toro la sua anima. Perché 250 mesi così non si possono sopportare ancora.

Enzo Grassano

“Le piazze belle ma in ritardo e incapaci di cacciare i violenti 

Vorrei fare alcuni ragionamenti sulle Piazze italiane di questi giorni . Avendo organizzato con la collaborazione delle madamin la più grande e pacifica piazza della società civile pacifica e non violenta degli ultimi anni , come la piazza dei SITAV,  non sono assolutamente contrario alle manifestazioni . Ma le manifestazioni debbono cogliere il momento decisivo della politica perche se arrivano in ritardo o con il tema sbagliato rischiano di essere una dimostrazione di forza e basta. Dopo la presentazione del Piano di pace di Trump , andare in piazza per chiedere solo la Palestina libera senza parlare di Pace e senza dichiararsi a favore del Piano Trump che oggi Ezio Mauro nella prima pagina di Repubblica definisce un progetto di ricostruzione diplomatica , politica e storica dov’è c’era ormai soltanto odio , terrorismo, terra bruciata e spossessata, e’ stato un errore grave. Se Hamas libererà gli ostaggi e cesserà il fuoco mentre si apre  finalmente il tavolo Israele palestinesi insieme a rappresentanti dei Paesi arabi,  il merito sarà tutto e solo di Trump sul cui piano  il PD sbagliando clamorosamente si è astenuto come dice l’ex Senatore Zanda . E con la sua astensione ha dimostrato di non essere pronto per governare il Paese.
Aver proclamato manifestazioni per chiedere solo Free Palestine e aver aperto il corteo di Torino col cartellone BLOCCHIAMO TUTTO ha aperto le porte anche ai gruppi violenti che ne han fatte di tutti i colori, dalla distruzione alla OGR, al blocco della tangenziale e dell’aeroporto. Si è persa una grande occasione educativa per i giovani studenti  che non possono mai essere avvicinati al massimalismo e alla violenza ma ai quali occorre sempre  spiegare bene le condizioni vere dei confronti e delle mediazioni internazionali.
L’Italia del dopoguerra molto povera e senza lavoro capì benissimo la linea di De Gasperi e dei suoi governi e Giuseppe Di Vittorio a differenza di Landini non fu mai massimalista e aveva come slogan “prima di tutto difendiamo le fabbriche”. Perché sono le fabbriche che producono lavoro, mentre e’ la ricerca di cui si parlava alle OGR che crea il futuro così come le infrastrutture ferroviarie e stradali ci portano al futuro. Domanda al mio amico AIRAUDO come mai queste manifestazioni hanno trasportato con sé la violenza e le nostre Manifestazioni SITAV SILAVORO portavano dialogo e confronto senza alcuna violenza. Ma Torino, il Piemonte e il Paese se vogliono ritornare a una crescita tale che generi qui i posti di lavoro per gli studenti che sono scesi in piazza occorre un consenso alle nuove infrastrutture come la TAV, al rilancio di una politica industriale dell’auto più realistica e al rilancio delle periferie , tutte cose assenti dagli slogan delle decine di migliaia di persone che hanno sfilato in questi giorni in un Paese democratico, libero e pluralista .
Ecco perché l’obiettivo di ridare un’anima alla politica e di portare nella politica torinese e nazionale il valore aggiunto di chi si è formato con la dottrina sociale della Chiesa , e’ sempre più necessario e urgente .
Mino GIACHINO
SITAV SILAVORO

A Villa Lascaris “Memoria e Accoglienza: Storie di mondi in cammino”

Si è inaugurata venerdì 3 ottobre a Villa Lascaris la mostra fotografica Memoria e Accoglienza – Storie di mondi in cammino, alla presenza delle istituzioni e delle associazioni del territorio. Realizzata con il contributo della Fondazione CRT e dell’Associazione Generazioni Migranti, e inserita nel programma del Festival dell’Accoglienza di Torino, la mostra esplora il tema delle migrazioni nel tempo: dal grande esodo italiano tra l’Unità d’Italia e gli anni Venti del Novecento fino ai movimenti contemporanei.

Migrazioni, umanità, riconciliazione

Nel suo intervento, il direttore di Villa Lascaris don Marco Fracon ha ricordato come i fenomeni migratori abbiano da sempre accompagnato la storia dell’umanità, intensificandosi nei periodi di guerra e di sconvolgimento climatico come quello attuale. Ha inoltre sottolineato una doppia coincidenza simbolica nella data di apertura al pubblico: il 4 ottobre, giorno dedicato a San Francesco d’Assisi – il santo dell’incontro con l’altro, del dialogo e della fraternità – e la vicinanza con lo Yom Kippur, la festa ebraica dell’espiazione e della riconciliazione.

Le parole delle istituzioni

Giampiero Leo, consigliere e coordinatore della Commissione Arte, Cultura, Welfare e Territorio della Fondazione CRT, ha portato i saluti della Presidente della Fondazione, prof.ssa Anna Maria Poggi e della Segretaria Generale avv. Patrizia Polliotto, soffermandosi sul valore culturale ed educativo di iniziative come Memoria e Accoglienza. Eventi che ricordano le esperienze dei nostri connazionali emigrati nel corso dei secoli, e che insieme mostrano esempi di integrazione riuscita e di futuro condiviso. Citando l’avvocata e attivista iraniana Shirin Ebadi, premio Nobel per la Pace nel 2003 – “Voi siete come quelli che, avendo l’acqua tutti i giorni, non si accorgono di quanto valga l’acqua” – Leo ha invitato a riscoprire il valore della consapevolezza, della partecipazione democratica e della cittadinanza attiva. Elementi che , come ha voluto anticipare  il Consigliere Leo, saranno parte fondamentale e qualificante del prossimo piano triennale della Fondazione CRT. L’inaugurazione si è conclusa con la visita al percorso espositivo, che si è rivelato tanto profondo quanto coinvolgente. Il tutto si è infine arricchito con una raffinata performance dal vivo dell’attrice Silvia Mercuriati.

Malinpensa by La Telaccia: Gorini e Passera, “Oltre il confine dell’orizzonte”

Informazione promozionale

“Oltre il confine dell’orizzonte” è la mostra che inaugura la stagione autunnale della galleria d’arte Malinpensa by La Telaccia con opere di due artisti: Cinzia Gorini e Fabrizio Passera. La mostra si aprirà il 2 ottobre per concludersi il 15 ottobre prossimo.

“Cinzia Gorini – afferma l’art director Monia Malinpensa – crea una linea pittorica importante su cui sviluppare diversi aspetti di rilievo naturalistico e di essenza umana, facendo risaltare il soggetto grazie a un’energia interiore costante. Il preciso studio del colore, luminoso e ben sfumato, prende corpo grazie a una conoscenza tecnica solida e matura, che rende l’opera intrisa di una propria identità stilistica. Sono opere pittoriche che stupiscono e che emergono da una suggestione unica attraverso un’espressione dinamica del colore e del segno sorprendente. Il progetto è dedicato all’amore per la natura, da cui se ne trae una energia di grande forza contenutistica e propria identità artistica. Il fruitore viene travolto da effetti cromatici straordinari, e da trasparenze uniche, nei giochi chiaroscurali, che sprigionano messaggi contemplativi e poesia visiva ispirata dal rispetto verso la natura”

Nata in Italia nel 1965, Cinzia Gorini ha debuttato a Stoccolma nel 1996 con la sua prima personale “Il Silenzio, l’Anima” con una collezione delle sue prime opere raffiguranti fari e soggetti marini. Nei decenni successivi ha sviluppato il suo stile ormai distintivo, in cui l’idea di navigare verso isole remote aggiunge un elemento di meraviglia, invitando l’osservatore a esplorare l’ignoto attraverso le sue opere astratte. Negli ultimi anni le opere di Cinzia Gorini sono state premiate alla Biennale di Montecarlo del 2021 e del 2023, e i suoi lavori inclusi in prestigiose pubblicazioni d’arte, oltre ad aver preso parte a mostre collettive in Italia e in Francia.

“La fotografia di Fabrizio Passera – ha dichiarato l’art director Monia Malinpensa – è impegnata a valorizzare luoghi abbandonati e feriti che rinascono grazie alla forza espressiva e alla profonda umanità che l’artista ci invita a riscoprire. Attraverso la sua arte egli restituisce valore all’immagine, ricordando le sue radici e trasformandole in un nuovo scenario. La serie fotografica ‘OW’ documenta uno studio di notevole preparazione tecnica, di un lungo lavoro di analisi, sia della luce sia della conoscenza strutturale. L’artista coglie dall’ex fabbrica di elettrodomestici una nuova visione del luogo dove ferma e cattura l’attimo dello scatto con gli occhi e l’animo dell’artista. La bellezza della luce, filtrata con occhio attento e mano sicura, attraversa l’immagine di quello che era una volta”.

Fabrizio Passera è nato in provincia di Bergamo, dove risiede dal 1974. Dopo aver fatto il fotografo di Still Life per circa 10 anni, nel 2022 gli è stato proposto di esporre presso un circolo culturale di Bergamo, in una mostra personale che ha riscosso buon successo tra critici e addetti ai lavori. Una delle fotografie di questa esposizione è stata riproposta a Livorno, in quanto finalista del concorso Combat Prize 2022. Nelle sue opere ricerca l’interpretazione degli spazi urbani e la relazione tra l’architettura e le persone che le vivono, tra l’artificiale e il paesaggio. Gli piace indagare, attraverso la fotografia, l’urbanizzazione e gli effetti che questa produce sulla società è sul paesaggio. È stato premiato col primo premio per la fotografia “La natura del domani” alla decima Biennale d’Arte Internazionale di Montecarlo, organizzato dalla galleria Malinpensa by La Telaccia.

Mara Martellotta

Serie A, Juventus-Milan 0-0: quinto pari di fila per Tudor, Allegri manca l’aggancio in vetta

Finisce senza reti il big match della sesta giornata di Serie A tra Juventus e Milan. All’Allianz Stadium, bianconeri e rossoneri si annullano a vicenda in una partita intensa ma priva di reali guizzi offensivi. Per la squadra di Igor Tudor si tratta del quinto pareggio consecutivo, un dato che inizia a pesare nella corsa scudetto. Dall’altra parte, il Milan di Massimiliano Allegri – grande ex della serata – recrimina per un rigore fallito da Christian Pulisic nel secondo tempo che avrebbe potuto regalare tre punti fondamentali e l’aggancio al vertice con Napoli e Roma. Ora la sosta: l’Italia di Gattuso si gioca il Mondiale
La Serie A si ferma ora per lasciare spazio alla nazionale italiana di Gennaro Gattuso, attesa da due partite decisive per la qualificazione al Mondiale 2026. Gli Azzurri affronteranno l’Estonia sabato 11 ottobre e poi Israele martedì 14 ottobre: due gare da non fallire per rilanciare le ambizioni dell’Italia e mettere al sicuro il pass per il torneo in Nord America. Occhi puntati su un gruppo che cerca risposte e certezze dopo un avvio altalenante.

Enzo Grassano

I vincitori di Job Film Days. I premi della sesta edizione

Si è  conclusa al cinema Massimo del Museo Nazionale del Cinema la sesta edizione di Job Film Days, festival diretto da Annalisa Lantermo, tenutosi dal 30 settembre al 5 ottobre 2025.
La giuria, presieduta da Paola Randi e composta da Eva Parey, Paola Valentini, Matteo Berardini e Domenico Princigalli ha assegnato il premio come miglior film a “Mr Nobody Agaist Putin” di David Borenstein ( Danimarca/ Repubblica Ceca 2025, 90’).

Eccone la motivazione: realizzato tramite footage girato e trafugato con grande rischio per la sicurezza personale, ‘Mr Nobody Against Putin” è un documentario che testimonia anzitutto il coraggio del suo protagonista, Pasha, disposto a fronteggiare ritorsioni ed esilio pur di denunciare la deriva autoritaria della società russa seguita all’invasione in  Ucraina. Pasha è un insegnante, un lavoro determinante che diamo spesso per scontato e che, invece, si fa ancora più importante nel momento in cui propaganda, culto dell’autorità  e militarizzazione si impossessano della quotidianità scolastica.  Il film si costruisce su un punto di vista privilegiato e originale in grado  di svelare i meccanismi interni di un’autocrazia che promuove una cultura bellica radicata nel concetto di invasione, coltivata nell’etnocentrismo e nella mancanza di empatia, senza dimenticare la sofferenza vissuta dalle famiglie dei soldati caduti e lo spavento mal nascosto del machismo dei più giovani pronti a partire. Il documentario dimostra la sua assoluta necessità, in tempi in cui la società appare cieca e pronta a perpetrare simili orrori.

Il Gran Premio della Giuria è  stato assegnato a “How to Talk to Lydia” di Rusudan Gaprindashvili (Georgia/ Germania 2025, 72’)
La motivazione seguente: sorretto da un’intuizione che è assai potentemente cinematografica  e assai pertinente rispetto ai temi della salute e della sicurezza sul posto di lavoro. Si tratta di un documentario che pone in rilievo l’interazione tra l’uomo e l’intelligenza artificiale come va configurandosi nel capitalismo neoliberista di oggi. Raccontando una storia di migrazione economica in cui il lavoratore è  costretto ad “indossare” l’intelligenza artificiale  divenendo il suo supporto e completamento fisico, il film espone con molta chiarezza la doppia valenza di tale relazione, per cui ai vantaggi dell’automazione corrispondono nuovi rischi, a partire dalla stortura, paradossale, di rendere tale dinamica patologica nel suo sovvertimento. È  Lydia la voce generata dal dispositivo indossabile, che impartisce istruzioni dettagliate al lavoratore perché possa compiere incarichi fisici con maggior accuratezza e velocità, esponendosi, però, alle operazioni più rischiose del processo. L’alienazione generata passa anche per il linguaggio, che risulta appiattito ad una serie di istruzioni essenziali che trasformano la quotidianità verbale in un mantra solitario.

Il Premio al miglior film sulle tematiche inerenti la salute e la sicurezza sul lavoro è andato ex aequo a “Naima’, film della regista Anna Thommen, (Svizzera 2024), e al film intitolato “Bad reputation” di Marta Garcia e Sol Infante (Uruguay Argentina 2024, 78’)

Il premio Job for the Future  JFD della Camera di Commercio di Torino è  stato assegnato come miglior cortometraggio  a “They can hear your smile” di Michael Jiřinic (Repubblica Ceca, 2024, 12′). Il premio al miglior soggetto in relazione alle tematiche del bando di concorso è  stato assegnato  a +10K di Gala Hernández López ( Spagna, Francia, 2025, 31′).
Il premio al miglior regista che abbia sviluppato temi di interesse per il Piemonte è stato assegnato  al film di Edoardo Brighenti “Dream Car Wash” ( Italia/ Regno Unito 2024, 13′).
La giuria composta da studentesse e studenti dell’Università di Torino, Politecnico di Torino e Scuola Holden  ha assegnato il primo premio per il miglior cortometraggio a “Queen Ant” di Michal Mróz (Polonia 2024, 8′).
La giuria studentesca assegna inoltre una menzione speciale a “The office Farewell” di Mehdi Pierret ( Belgio, 2024, 18′) e a “Dream Now Revolution Tomorrow” di Francesco Manzato ( Italia, 2024, 9′).

Per quanto riguarda il Premio “Decent work for All” , la giuria presieduta  da Dagmawi Yimer e composta da Cristina Voto, Paola Babos, Mattia Temponi  e Annamaria Gallone ha assegnato il premio come miglior cortometraggio  a “Patron Saint” di Fanie Soto ( Messico 2024, 15′)
ll premio al miglior soggetto in relazione alle tematiche del bando di concorso  è  stato assegnato a “The Weeper” di  Hamed Ghasemi (Iran , 2024, 20′).
Il premio per la miglior regia è stato assegnato a ”The Rocks Speaks” di Francois Knoetze e Amy Louise Wilson ( Sud Africa, Stati Uniti, Congo, 2024, 7′).
La giuria ha assegnato inoltre una menzione speciale  a “Touch” di Pedro Carvalho ( Brasile, 2024, 20′).

Per quanto riguarda i laboratori di scrittura “Dall’idea al soggetto Job Film Days” la giuria presieduta da Monica Repetto e composta da Fabrizio Bontempo  e Massimo Arvat ha assegnato il premio per il miglior soggetto a Giacomo Mosca con “Ritratto di un giovane indiano che scompare nell’indifferenza generale”. Il secondo premio è stato conseguito da Riccardo Berca e Rocco Zaupa per “Il nido della gru”. Il terzo premio è stato assegnato a Francesca Dursi per “Fuori servizio”.

Mara Martellotta

Manifestazioni pro Pal a Torino, cronaca di una tensione annunciata

La maggior parte dei cortei si è svolta in modo pacifico, ma non sono mancati momenti di violenza

Tra il 3 e il 4 ottobre  Torino è stata attraversata da due giornate intense di proteste legate alla causa palestinese, inserite nel più ampio contesto delle mobilitazioni nazionali successive al sequestro della Global Sumud Flotilla. Lo sciopero generale proclamato dai sindacati di base e sostenuto da numerose sigle sociali ha dato vita a cortei, presìdi e blocchi in decine di città italiane, con una partecipazione molto ampia che a Torino ha assunto proporzioni particolarmente significative.

La mattina del 3 ottobre in diversi punti della città si sono registrate azioni di protesta: occupazioni simboliche, blocchi stradali e interventi davanti a sedi considerate “strategiche”, tra cui quella di Amazon a Brandizzo. Nelle stesse ore, la presenza di Jeff Bezos all’Italian Tech Week alle OGR è diventata uno dei fulcri della contestazione. Intorno alle 10 si è mosso il corteo principale, che ha attraversato il centro cittadino con una partecipazione stimata in decine di migliaia di persone. La maggior parte della manifestazione si è svolta in modo pacifico, ma non sono mancati momenti di tensione.

Nei pressi delle OGR, alcuni gruppi hanno tentato di avvicinarsi all’area blindata dalle forze dell’ordine, e in via Nino Bixio si sono verificati lanci di bottiglie e la conseguente risposta con lacrimogeni. Durante il passaggio in centro, sono stati segnalati episodi di vandalismo, come rovesciamenti di tavoli predisposti per eventi culturali e danni a vetrine. Anche lo stabilimento Leonardo, in periferia, è stato preso di mira con scritte e atti di danneggiamento a veicoli di dipendenti. La conclusione del corteo in Piazza Castello ha visto un’ulteriore coda di scontri, con oggetti lanciati verso la Prefettura e nuove cariche di alleggerimento.

La notte tra il 3 e il 4 la tensione non si è spenta: in via Po, allestimenti e strutture per i “Portici di carta” sono stati distrutti da gruppi di manifestanti, costringendo all’intervento massiccio delle forze dell’ordine. All’alba del 4 ottobre la situazione è tornata alla calma, ma il clima di allerta è rimasto alto. Nella stessa giornata si sono svolte nuove iniziative di piazza, sempre davanti alla Prefettura, seppur con un’intensità ridotta.

Le istituzioni cittadine hanno condannato senza esitazioni i danneggiamenti, distinguendoli dalla grande partecipazione pacifica. Il sindaco Stefano Lo Russo ha parlato di “azioni estranee alla solidarietà verso la Palestina, compiute da piccole frange antagoniste”. Tanto piccole non sembra.

I movimenti cittadini, dal canto loro, hanno già annunciato ulteriori appuntamenti, a partire dal 7 ottobre, con l’obiettivo di mantenere viva l’attenzione sulla situazione di Gaza e sulle responsabilità internazionali.

L’impressione che emerge dalle due giornate è quella di una mobilitazione di massa con un forte carattere solidale, che però convive con episodi di radicalizzazione in grado di condizionare la percezione pubblica e le risposte istituzionali.

Torna Expocasa: benessere, lifestyle e arte

È ripartita all’Oval Expocasa, la fiera dedicata alla casa giunta ormai alla 62esima edizione. Non solo arredi d’interno ma anche proposte per gli sterni, il benessere e il lifestyle. L’arte è protagonista con John Blond, che firma l’immagine della fiera e trasforma l’Oval in un hub visivo tra installazioni, performance e caccia al tesoro creativa. Spazio anche all’arte contemporanea con L’Arte a Casa Tua e alla grafica con i Graphic Days.
La proposta espositiva è ampia e trasversale: marchi storici, giovani realtà, imprese familiari e laboratori creativi. Tra gli espositori: Sesaan, Incanto, Stov Furniture per il modernariato; Ambienti, centro cucine Lube e Creo; Target Point, specializzata in tavoli e sedie: Artesanos Don Bosco, con pezzi unici realizzati a mano dagli artigiani peruviani; Palazzetti, con soluzioni abitative intelligenti e sostenibili.
Per i più piccoli debutta Expocasa Kids, area educativa e ludica con laboratori e una escape room teatrale dedicata alla sicurezza domestica.
«Expocasa è un progetto culturale e commerciale che cresce con la città e con il suo pubblico: aziende, professionisti, famiglie, giovani» afferma Gabor Ganczer, amministratore delegato di GL events Italia. Per info su eventi e orari: https://www.expocasa.it/index.php

LOREDANA BAROZZINO

Messa in sicurezza della Provinciale di Massello

Nell’ultimo anno e mezzo la Direzione Viabilità 2 della Città metropolitana di Torino ha realizzato alcuni importanti interventi lungo la Strada Provinciale 170 che collega il Comune di Massello con il fondovalle della Val Germanasca.Nell’ambito di un primo appalto, finanziato con fondi PNRR per 400.000 euro, è stato effettuato un intervento per la mitigazione del rischio di dissesto del versante roccioso lungo il tratto che va dal km 3 al km 4+400, a protezione del traffico veicolare. In particolare sono stati effettuati interventi di disaggio-demolizione delle porzioni di roccia pericolanti e sono stati inseriti sistemi di protezione attivi, quali ancoraggichiodature e reti in aderenza, finalizzati al consolidamento delle pareti. Nell’ambito di un secondo appalto, finanziato con fondi regionali derivanti dalla riscossione dei canoni idrici per 450.000 euro, sono stati effettuati interventi di manutenzione straordinaria:

– il rinforzo di un muro in pietra a secco al km 5+900 soggetto a fenomeni di spanciamento, mediante pannelli in fune e travi in acciaio di ripartizione ancorate in profondità;

– l’installazione di nuove barriere stradali in tratti privi di protezione o la sostituzione di quelle esistenti in sei tratti di strada tra il km 1+800 e il km 5+900 e al km 0+700 della diramazione 1 della Provinciale 170, in corrispondenza di muri di sottoscarpaponti e ponticelli, al di sopra di nuovi cordoli in calcestruzzo armato gettato in opera;

– il rinnovamento della pavimentazione in conglomerato bituminoso in corrispondenza dei tratti della Provinciale 170 sopra citati, con il ripristino degli strati profondi nei punti più ammalorati e la correzione delle pendenze trasversali, per favorire il deflusso delle acque di piattaforma.

Ragazza 18enne muore in un incidente

Un incidente stradale ha coinvolto quattro giovani di Oulx, Salbertrand e Sestriere. Mentre viaggiavano sulla provinciale di Settimo Vittone a bordo di una Land Rover Defender, per motivi ancora da accertare, il conducente ha perso il controllo ed è uscito dalla carreggiata finendo in una scarpata. Una giovane del gruppo, di 18 anni, è morta durante il trasporto verso l’ospedale di Ivrea. Feriti non gravemente gli altri ragazzi.