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“Anche gli dèi sono persone” e “Il caos non è disordine”: la saga di Francesco Di Giuseppe

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L’autore: “Ho certamente trovato spunti, riflessioni e ispirazioni leggendo “L’universo in un guscio di noce” di Stephen Hawking specie per creare poi un mio approccio alle spiegazioni plausibili che fornisco nei miei romanzi”

– Hai scritto i romanzi fantasy/sci-fi “Anche gli dèi sono persone” e “Il caos non è disordine” rispettivamente primo e secondo volume di una saga che vede le vicende di Grim in molteplici universi. Qual è l’idea alla base dei tuoi romanzi?
Il primo approccio alla trama è stato fondamentalmente quello di chiedermi: come apparirebbe una realtà in cui non si muore mai in via definitiva? E se esistesse un’organizzazione nata per regolare i flussi di anime tra universi duali? Grim, il protagonista, si ritroverà immerso in questa realtà fino a scoprirne i meccanismi che la governano accanto alla sua inseparabile amica Hope.
– Quando ha avuto inizio la passione per la scrittura?
Una passione nata durante i miei studi in ingegneria meccanica in un periodo in cui c’è stata una spontanea nascita di riflessioni personali riguardo varie tematiche. È stato anche un modo per potermi impegnare in un’attività maggiormente creativa rispetto ai binari più rigidi e inquadrati degli studi.
– Quali sono state le tue principali ispirazioni?
Ho certamente trovato spunti, riflessioni e ispirazioni leggendo “L’universo in un guscio di noce” di Stephen Hawking specie per creare poi un mio approccio alle spiegazioni plausibili che fornisco nei miei romanzi. Voglio citare anche Andrzej Sapkowski autore della saga “The Witcher” di cui mi appassionano molto lo stile e la descrizione dei combattimenti. Per quanto riguarda la fantascienza invece Douglas Adams con la sua “Guida galattica per autostoppisti” e i romanzi di George Orwell.
– I tuoi romanzi si aprono con un’avvertenza. Cosa sta a significare e perché hai voluto inserirla?
All’inizio dei miei romanzi è presente un’avvertenza nata con l’idea di fornire una piccola chiave di lettura. Infatti i capitoli indicati da numeri romani in stampatello maiuscolo fanno riferimento alla trama principale mentre quelli indicati da numeri romani in corsivo rappresentano flashback oppure flashforward senza però specificare se si tratti degli uni o degli altri.
– A quale target di lettori sono rivolti i tuoi romanzi?
Il target di lettori a mio parere è molto ampio perché possono essere apprezzati da quei ragazzi che si accingono alle loro prime letture, in quanto sono presenti componenti action e l’avventura spaziale porta i protagonisti a visitare numerosi mondi caratteristici. D’altro canto può attrare sicuramente un pubblico più adulto per via delle tematiche trattate quali la morte, il progresso delle civiltà e fin dove ci si può spingere ad interferire con queste ultime pur di perseguire un fine più grande per fare solo alcuni esempi. Inoltre non è rivolto ai soli fan della fantascienza come ho potuto riscontrare dal gruppo eterogeneo di lettori che si è interessato alle mie storie e ha visitato il mio stand all’ultimo Salone Internazionale del libro a Torino.
– Dove si possono acquistare?
I romanzi sono acquistabili sul sito della casa editrice Abra Books anche in formato ebook e sui più importanti store online (non su Amazon).
– Cosa hai in mente per il prossimo futuro?
I miei piani futuri consistono nell’arricchire l’arco narrativo dei personaggi ed ampliare con nuovi concetti la realtà che sono andato a creare. Inoltre ho in programma di partecipare alle prossime fiere perché tengo molto al contatto diretto con i lettori.

L’autore
Mi chiamo Francesco Di Giuseppe, sono nato nel 1994 e vivo a Termoli.
Sono laureato in Ingegneria Meccanica, mi attrae il mondo della fantascienza e quello della scienza, in particolare della fisica teorica e nel tempo libero leggo articoli o libri a riguardo. Il mio intento è quello di trasportare alcuni dei concetti più straordinari previsti dagli scienziati o immaginati da me stesso in ciò che scrivo. Mi affascinano le storie riguardanti l’antichità e mi piace coniugare due aspetti apparentemente opposti come scienza e mitologia.

 

 

Link utili
Libri sul sito della casa editrice:
https://www.abrabooks.it/prodotto/francesco-di-giuseppe-anche-gli-dei-sono-persone-fantasy/
https://www.abrabooks.it/prodotto/francesco-di-giuseppe-il-caos-non-e-disordine-fantasy/

Pagina Instagram autore:
francesco.digiuseppe.autore

Fine estate ai Musei Reali

 Tanti gli appuntamenti ai Musei Reali per chiudere insieme la calda estate torinese.

Il 4 settembre torna Domenica al museo, l’iniziativa del Ministero della Cultura che offre l’ingresso gratuito ai luoghi della cultura statali ogni prima domenica del mese. L’ingresso gratuito ai Musei Reali è concesso esclusivamente con prenotazione online al link: Biglietto Musei Reali di Torino | CoopCulture, a partire da mercoledì 31 agosto.

Ideale prosecuzione del ciclo di conferenze “Chiamata alle Arti. Vite parallele. Storie di uomini e animali”, giovedì 8 settembre alle ore 17 prende avvio all’Accademia delle Scienze la serie di incontri  “Quattro punti di vista sugli animali”, organizzati con i Musei Reali in occasione della mostra Animali a Corte. Vite mai viste nei Giardini Reali. Il filologo Gian Franco Gianotti interviene su Origini e metamorfosi. Ibridi e animali fantastici nell’antichità. Per informazioni: Accademia delle Scienze di Torino.

I Giardini della Cavallerizza Reale sono aperti al pubblico. Il patrimonio verde del museo torna accessibile grazie a iniziative e attività gratuite, rivolte a bambini e famiglie, realizzate in collaborazione con Xké? ZeroTredici, la società consortile vincitrice della manifestazione d’interesse per l’assegnazione del servizio di valorizzazione dei Giardini della Cavallerizza. Le modalità di accesso e il programma degli appuntamenti sono pubblicati sul sito dei Musei Reali al link: Racconti Reali. Un’estate per giocare con la cultura nei Giardini della Cavallerizza – Musei Reali Torino (beniculturali.it)

Attività per famiglie

Sabato 10 settembre, dalle ore 16 alle 18, bambini e bambine potranno sfidarsi in un torneo a squadre, per scoprire Chi ha paura della balena? Chiocciole giganti, un alveare dorato, una balena che nuota nell’erba e le altre fantastiche creature che popolano i Giardini Reali per la mostra Animali a Corte saranno protagoniste di giochi e quiz. Per vincere, occorrono memoria, immaginazione e velocità. Attività consigliata per bambine e bambini dai 5 ai 10 anni, con prenotazione obbligatoria. Costo: 5 euro. L’attività si svolge all’aperto, al di fuori del percorso di visita dei Musei Reali. Info e prenotazioni: 011 19560449 e info.torino@coopculture.it

Le attività con CoopCulture

Sabato 3 e sabato 10 alle ore 15.30 e domenica 11 settembre alle ore 11 appuntamento con Benvenuto a Palazzo. Le guide e gli storici dell’arte CoopCulture vi aspettano per condurvi in una visita guidata alla scoperta delle sale di rappresentanza del primo piano di Palazzo Reale e dell’Armeria, un itinerario per scoprire o riscoprire la storia e la magnificenza della prima reggia d’Italia.

Costo dell’attività: 7 Euro oltre al biglietto di ingresso ridotto ai Musei Reali (13 Euro ordinario, 2 Euro da 18 a 25 anni, gratuito under 18). Biglietti online su Musei Reali di Torino | CoopCulture – e-mail info.torino@coopculture.it

Domenica 4 settembre sono previste delle visite speciali: alle ore 11, visita guidata alle Cucine di Palazzo Reale e all’appartamento della Regina Maria Teresa con il Gabinetto del Segreto Maneggio; alle ore 16, visita agli appartamenti nuziali dei Duchi e dei Principi di Casa Savoia al secondo piano.

Costo dell’attività: 7 Euro oltre al biglietto di ingresso, gratuito in occasione della prima domenica del mese.

Le mostre in corso ai Musei Reali

Fantasmi e altri misteri – Fumetti in mostra. Ultimi giorni per visitabile la mostra Fantasmi e altri misteri – Fumetti in mostra, fino a domenica 11 settembre, nello Spazio Scoperte al secondo piano della Galleria Sabauda L’iniziativa del Ministero della cultura Fumetti nei Musei, in collaborazione con Coconino Press-Fandango, è stata realizzata per avvicinare i ragazzi al patrimonio artistico italiano. Le tavole originali della graphic novel “Io più fanciullo non sono” della fumettista e vignettista Lorena Canottiere, ispirata alla figura del Principe Eugenio di Savoia-Soissons, sono presentate con alcune opere dei Musei Reali legate al condottiero collezionista, con una selezione di lavori dei fumettisti che hanno partecipato al progetto e si sono confrontati con il tema del mistero e dei fantasmi. L’ingresso alla mostra è compreso nel biglietto dei Musei Reali. 

Informazioni: Fantasmi e altri misteri. Fumetti in mostra – Musei Reali Torino (beniculturali.it)

Animali a Corte. Vite mai viste nei Giardini Reali, curata da Stefania Dassi e Carla Testore, è la proposta con cui fino al 16 ottobre i Musei Reali intendono creare un percorso di visita innovativo nel quale le tecniche e i linguaggi dell’arte contemporanea dialogano con la cornice dell’antica residenza. Il percorso si snoda in parte nei Giardini Reali, elemento fondante dell’identità del museo, nonché prezioso luogo d’incontro e di socialità per cittadini e turisti. Le opere popolano non solo l’esterno, ma anche alcune sale di Palazzo Reale, Armeria e Galleria Sabauda per stabilire rimandi e connessioni tra le sculture e gli animali raffigurati nelle opere che costituiscono il patrimonio dei musei. Gli artisti in mostra sono Paolo Albertelli e Mariagrazia Abbaldo, Maura Banfo, Nazareno Biondo, Nicola Bolla, Stefano Bombardieri. Jessica Carroll, Fabrizio Corneli, Cracking Art, Diego Dutto, Ezio Gribaudo, Michele Guaschino, Luigi Mainolfi, Gino Marotta, Mario Merz, Pino Pascali e Velasco Vitali.

L’ingresso alla sezione della mostra nelle sale dei Musei Reali è compreso nel biglietto ordinario. Accesso gratuito per la sezione ospitata nei Giardini Reali. Informazioni: Animali a Corte. Vite mai viste nei Giardini Reali – Musei Reali Torino (beniculturali.it)

Le novità digitali

Tra le novità che accompagnano la visita ai Musei Reali, l’inedita applicazione di gamification MRT Play è disponibile gratuitamente sui principali store. Ideata dai Musei Reali in collaborazione con Visivalab SL e il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, nell’ambito del bando SWITCH_Strategie e strumenti per la digital transformation nella cultura, l’applicazione di realtà aumentata offre una nuova esperienza di fruizione innovativa e accattivante, per approfondire la conoscenza delle opere della Galleria Sabauda attraverso giochi e indovinelli, in compagnia di personaggi storici e professionisti della cultura.

Per visitare Palazzo Reale, la Galleria Sabauda e il Museo di Antichità con curiosi personaggi pronti a raccontare le loro coinvolgenti storie è disponibile l’Audioguida Kids, realizzata dai Servizi Educativi dei Musei Reali in collaborazione con CoopCulture. Lungo il percorso sono presenti dei QR-code da scansionare per ascoltare gratuitamente le tracce audio pensate per i giovanissimi visitatori, per un’esperienza di visita coinvolgente e divertente (età consigliata: 5/12 anni).

La Biblioteca Reale

La Sala Lettura della Biblioteca Reale è aperta il lunedì, dalle 8.30 alle 18.30, da martedì a venerdì dalle 8.30 alle 15.15 e il sabato dalle 8.30 alle 13.30: le consultazioni devono essere prenotate con almeno 24 ore di anticipo scrivendo all’indirizzo mr-to.bibliotecareale@beniculturali.it e indicando tutte le informazioni disponibili per la richiesta. Per conoscere le modalità di accesso e registrazione consultare la pagina Orari e modalità di apertura della Biblioteca Reale – Musei Reali Torino (beniculturali.it).

Caffè Reale

Nella suggestiva Corte d’Onore di Palazzo Reale è possibile rigenerarsi con una pausa al Caffè Reale Torino, ospitato in una ambientazione unica ed elegante, impreziosita da suppellettili in porcellana e argento provenienti dalle collezioni sabaude. Informazioni e prenotazioni al numero 335 8140537 o via e-mail all’indirizzo segreteria@ilcatering.net.

Museum Shop

Per rimanere sempre aggiornati sulle pubblicazioni dei Musei Reali e per dedicarvi un pensiero, il Museum Shop è aperto.

È disponibile anche online Musei Reali (shopculture.it)

Dal 1° aprile 2022 per l’accesso ai percorsi museali non è più richiesto il Green Pass (D.L. 24/03/2022 n. 24, art. 7).

La mascherina chirurgica è raccomandata lungo i percorsi di visita, mentre il dispositivo di protezione FFP2 resta obbligatorio per partecipare agli eventi in luoghi chiusi.

Elisoccorso, Croce Rossa, infermieri: il lato umano e vincente della sanità

Di Augusto Grandi

Ma chi l’ha detto che la sanità pubblica è un disastro? Un’urgenza in un piccolo paese sulle montagne valdostane. Al 112, gentilissimi, ti spiegano che il medico più vicino non c’è. Ma nessun problema. Mandano immediatamente una ambulanza e pure l’elisoccorso. Perché se bisogna andare all’ospedale di Aosta si risparmia molto tempo…

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“Bagno nella foresta”. Incontro di Shinrin – Yoku nel Parco del Castello di Miradolo

Sabato 3 e domenica 4 settembre

San Secondo di Pinerolo (Torino)

“Troverai di più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le pietre ti insegneranno ciò che non si può imparare da maestri”: con questa preziosa massima, lasciataci circa mille anni fa da San Bernardo di Chiaravalle (abate e teologo francese dell’ordine cistercencense, fondatore della celebre Abbazia di Clairvaux), la pinerolese “Fondazione Cosso” invita alla due giorni, sabato 3 e domenica 4 settembre, dedicata allo “Shinrin – Yoku”. Niente paura! Lo “Shinrin – Yoku” (in italiano “Bagno nella foresta”, in inglese “Forest Bathing”) è un particolare metodo della medicina giapponese (comparabile all’“aromaterapia”) diffusosi in Giappone nel corso degli anni Ottanta e che consiste in una totale immersione nei boschi, in un’avventura di profonda comunione con la natura attuata con tutti sensi. Una vera e propria terapia. In una serie di studi compiuti nel 2010 si è scoperto, infatti, che quando le persone passano alcune ore in un ambiente naturale (foreste, parchi e altri luoghi con un grande concentrazione di alberi) vi è un aumento della “funzione immunitaria”. Per questo motivo se un individuo si reca in una foresta e respira profondamente potrà godere di numerosi benefici, tra quali concentrazioni inferiori di cortisolo, diminuzione della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna, diminuzione dello stress e cura della depressione. Il merito di questi benefici sarebbe da attribuire ai cosiddetti  “fitoncidi” o “monoterpeni” del legno degli alberi, i quali, oltre a rilasciare speciali sostanze nell’aria per proteggersi dal marciume e dagli insetti, sembrerebbero anche portare beneficio agli esseri umani. Provare per credere. Nell’evento organizzato dalla “Fondazione Cosso”, in collaborazione con l’Accademia “TRE – Evoluzione personale Coaching e Counseling”, è proprio possibile “sperimentare – dicono gli organizzatori – il potere curativo della Natura e imparare a rigenerarsi liberandosi dalle conseguenze di uno stile di vita ansiogeno e da forme di ‘Tecno-stress’, ormai una patologia vera e propria causata da un eccessivo e prolungato contatto con la tecnologia”. La due giorni si svolgerà nella suggestiva atmosfera del settecentesco Parco del “Castello di Miradolo” (via Cardonata 2, a San Secondo di Pinerolo) fra alberi centenari “dove natura libera e intervento umano danzano in profonda sintonia” ed i partecipanti saranno accompagnati da Valentina Erika Bassi, psicologa e formatrice, FTHub Guida di “Forest Bathing Certificata” e “Forest Therapy Guide”.

Orari: sabato 3 settembre 10/21 e domenica 4 settembre 9,30/15

Costo del pacchetto (immersione guidata in natura, due light lunch nel parco e un pic nic serale): 195 Euro a persona

Prenotazione obbligatoriainfo@trecounseling.it o tel. 351/6332428 (il lun. ed il merc. dalle 18 alle 20 e il ven. dalle 16 alle 18)

  1. m.

Auto della polizia investe una mucca in tangenziale

Sono feriti lievemente i quattro agenti che nella notte,  in tangenziale, a bordo di un’auto della Polizia hanno investito una mucca tra gli svincoli di corso Regina Margherita e Venaria Reale.

La mucca era sulla seconda corsia di marcia, ed è morta nell’impatto. Probabilmente ha oltrepassato la recinzione senza che l’allevatore se ne accorgesse.

(Foto archivio)

Un piano da mezzo miliardo per ridurre le perdite idriche

Fronteggiare l’emergenza idrica vuol dire non solo interventi di massima urgenza dettati dall’impellenza del momento, ma anche e soprattutto realizzare opere strutturate sul medio e lungo periodo per mettere in sicurezza e in efficienza un intero sistema.

È da queste considerazioni che è stato predisposto dalla Regione Piemonte un piano da 486 milioni di euro per la riduzione delle perdite idriche nei prossimi quattro anni.

A presentarlo è stato l’assessore regionale all’Ambiente e coordinatore delle attività del Tavolo per l’emergenza idrica, Matteo Marnati,  che ha sostenuto che l’adattamento ai cambiamenti climatici deve passare principalmente attraverso due strategie: la riduzione delle perdite idriche, che rappresentano ancora un elemento di forte criticità nel nostro Paese, e la maggior resilienza dei sistemi acquedottistici attraverso interconnessioni, aumento della capacità dei sistemi di accumulo, la ridondanza e diversificazione delle fonti di approvvigionamento.

Il presidente della Regione, nominato nei giorni scorsi commissario straordinario per la gestione dell’emergenza idrica, ha sottolineato che questo piano nasce da una attività che è stata avviata a livello regionale già da tempo. La situazione attuale è la dimostrazione che temi come quello della siccità vanno trattati con prospettiva per tempo, non solo quando si genera l’emergenza. Ed è questo il modo in cui si intende lavorare in Piemonte.

Per contrastare la dispersione idrica ciascuno dei 6 Ambiti territoriali ottimali su cui sono organizzati i servizi pubblici integrati, come quello idrico, ha messo a punto strategie, programmi e interventi come la distrettualizzazione delle reti, la digitalizzazione e il rifacimento di alcuni tratti della rete acquedottistica).

Per quanto riguarda la dispersione idrica ci sono situazioni diversificate, che comunque complessivamente vedono i vari Ato compresi nella classe “discreta”, una classe ottima e due insufficienti; la media regionale si attesta su una percentuale di circa il 33%, una delle migliori aree territoriali a livello nazionale, sottolinea l’assessore, mentre per il nord ovest si attesta sul 31%

Sei anni da scontare, aggredisce figlio e compagna e tenta di passare il confine

A Ventimiglia è stato arrestato dalla polizia di frontiera un uomo di 29 anni nato a Novara e residente in provincia di Varese. Ha attraversato in treno Piemonte e Liguria tentando di scappare in Francia dopo aver aggredito la compagna e il figlio. Inoltre doveva scontare 6 anni e 2 mesi di reclusione, cumulo di pene per rapina aggravata e furto aggravato.

Vinovo, ultima notturna estiva

Mercoledì 31 agosto l’Ippodromo di Vinovo apre i cancelli e chiude una stagione, quella delle notturne. Sarà l’ultimo appuntamento sotto la luce dei riflettori, almeno per le corse in orario serale. Un convegno da 8 corse, al via dalle 19.05 e che propone in apertura uno degli appuntamento più attesi perché il Premio Cile è riservato ai 2 anni impegnati sul miglio. Fari puntati sulla stellina  Etsic’Etaitvrai, allievo di Philippe Allaire e interpretato da Andrea Guzzinati, che è ancora imbattuto. Ma ci sarà anche Elisa, l’allieva di Santo Mollo che è reduce da una vittoria Villanova d’Albenga. E ancora Eccezione, la puledra di Marco Smorgon.
Interessante anche il Premio Temuco con nove soggetti di tre anni sulla distanza del doppio km. Ospiti graditi saranno Manuel Pistone, Federico Esposito e Alessandro Gocciadoro che sfideranno i driver locali, come Smorgon al via con Deejay Bar. Non mancherà poi la corsa riservata alla categoria dei gentleman e ci sarà spazio per gli aspiranti allievi. Ingresso come sempre gratuito e possibilità di cenare nell’Hippo-Ristora per una serata diversa, anche grazie alla musica del deejay
Franco Fassi.
A Vinovo poi il trotto tornerà domenica 11 settembre perché solo per quest’anno il classico Gran Premio Marangoni – Trofeo Fabio Jegher per i 3 anni si è spostato sulla pista milanese de La Maura (mentre Vinovo a giugno aveva ospitato il GP Nazionale sempre per i 3 anni) e quindi si correrà domenica 4 settembre a Milano.

Notte brava al “Calamaro Jazz”

L’idea di andare a fare una scampagnata a Genova era venuta allo Sterlazza. “Una bella botta di vita ce la siamo ben meritata, no?”, esordì alla riunione della Sezione di Zerbolò, appoggiato al bancone del baretto mentre sorseggiava una regolarissima “panaché”, con tre quarti di birra e uno di gazzosa.

In fondo, oltre alle riunioni, ai tornei di calcetto nei paesi della Lomellina e alla Festa de L’Unità, qualche puntata a Pavia o Mortara, la loro vita – dello Sterlazza e dei suoi amici – si consumava tutta lì, tra casa, campo sportivo, circolo Operaio e sezione intitolata a Gaspare Lunelli, comandante partigiano del pavese . L’organizzazione del viaggio verso il mare venne assegnata a Gaudenzio Sparagnetti, sacrestano di San Bartolomeo, detto il “cattocomunista”.

Per risparmiare era stato scelto il treno, da Pavia ad Alessandria e da lì dritti verso Frugarolo,Novi, Serravalle, Arquata, Ronco Scrivia e – finalmente! – Genova, la Superba. La visita alla città e il pernottamento si stabilì fossero compito dello Sterlazza, che vantava maggior dimestichezza con le “cose di mondo”, come diceva spesso, aggiungendo la sua intercalazione preferita: “Cavolo in fiore!”. Così, Sparagnetti, Sterlazza e Vito Sangiusti, il custode del campo sportivo di Zerbolò e factotum del Comune ( era l’unico dipendente e s’arrangiava in tutti i ruoli, dal messo all’operatore ecologico), partirono all’avventura. Giunti a Novi ligure, Sterlazza abbassò il finestrino del vagone e, respirando avidamente l’aria, esclamò: “Cavolo in fiore! Si sente già l’odore del mare. Sentite che roba!”. Amleto Scavardi, capostazione di Novi, lo guardò dalla banchina scuotendo la testa. Era giorno di mercato e lì, a pochi passi dalla stazione, sostavano l’acciugaio di Masone e il pescivendolo di Arquata, con i loro prodotti e i loro “profumi”. Ma l’entusiasmo dello Sterlazza era incontenibile . “E’ il vento che scende dal Turchino che porta fin qua l’odore del mare. Bello, eh?”. Gridava con voce tonante, sferrando tremende manate sulle spalle di Gaudenzio che subiva l’irruenza del compagno, emettendo lievi lamenti. A Genova Principe, appena usciti dalla stazione, s’incamminarono verso il Porto antico e da lì, per tutta la giornata, si persero tra i carruggi dei sestieri del centro storico, tra scalinate e bettole, il Lagaccio e Prè, la Maddalena e San Nicola, fino a Sampierdarena e alla Lanterna. Finirono la serata in un night-club e poi, stanchi e su di giri,a dormire in un alberghetto di Piazza Caricamento dove, a dire dello Sterlazza, si pernottava con poca spesa. Al loro ritorno furono in tanti i zerbolesi che, in preda alla curiosità e rosi dall’invidia, vollero sapere per filo e per segno i particolari di quel viaggio verso la città del mare. I tre non si fecero pregare e raccontarono le loro peripezie genovesi con un’enfasi che nemmeno Marco Polo fece trasparire dalle cronache dei sui viaggi raccolte ne “Il Milione”. Cos’avevano mangiato e bevuto, quali vie, monumenti e chiese avessero visitato e poi le persone incontrate, le cose curiose, il viaggio. Gaudenzio e Vito rispondevano alle domande un po’ intimiditi, quasi schernendosi. Sterlazza, invece, si sentiva a suo agio nel ruolo del narratore e teneva banco con la sua voce acuta e un po’ sgraziata, mitragliando a destra e sinistra i suoi “cavolo in fiore”, pavoneggiandosi per l’idea della trasferta in terra ligure. Alla domanda di Eugenio su quale fosse stata la cosa più incredibile che era capitato loro di vedere, si trovarono d’accordo su di un fatto accaduto quando,a sera inoltrata, erano finiti in quel locale notturno. Lì, mentre Sparagnetti e Sangiusti sorseggiavano l’ultimo amaro della giornata, Sterlazza era andato in bagno per espletare delle impellenti necessità idrauliche e lì, con grande sorpresa, si era trovato di fronte ad un water luccicante. “Non era di ceramica ma d’oro! Stupiti, eh? Era proprio un cesso d’oro zecchino. E io l’ho fatta lì. Che città, Genova!”. Sterlazza gonfiava il petto, compiaciuto. E chi lo ascoltava rimaneva lì, a bocca aperta. Così, in un crescendo di particolari che, con il passar del tempo, diventarono sempre più straordinari e unici, altri tre o quattro del paese decisero di avventurarsi a Genova sulle orme dei tre concittadini che, come esploratori, avevano aperto i loro occhi su di un mondo nuovo e meraviglioso. Detto e fatto, partirono e – giunti a Genova –  girarono per la città, guidati dallo Sterlazza che si era offerto come capo-comitiva. “Mi raccomando, non perdetemi di vista. Fate come facevano gli scout quand’ero giovane, eh. Seguire il capo senza indugio e senza troppe domande che vi faccio vivere io un’esperienza indimenticabile”. Sterlazza li portò ovunque ma non riuscì a trovare il locale dotato di quella rarità. Solo a tarda sera, ormai stanchi e un po’ sfiduciati, raggiunsero il “Calamaro Jazz”. Era quello il locale dove i sanitari erano del prezioso metallo, assicurò il Sterlazza. Entrarono e, dopo aver consumato, si avvicendarono al bagno senza però trovare il prezioso vaso sanitario. Che non fosse il locale giusto? Eppure Sterlazza era quasi certo di non sbagliare. Quasi, a dire il vero. Così, per togliersi ogni dubbio, avvicinandosi con cautela ad un cameriere, sussurrò: “Senta, mi sa dire dov’è il cesso d’oro dove, un paio di settimane fa, mi è capitato di fare i miei bisogni?”. “Ah, il cesso d’oro”, eh..rispose, sorridendo, il cameriere. E, ad alta voce, si rivolse ad uno degli orchestrali che stavano provando i loro strumenti:” Mario, vieni un po’ qui. Ho trovato quello che ti ha pisciato nel sassofono”. Cacciati a malo modo dal “Calamaro Jazz”, la comitiva degli zerbolesi tornò al paese. Il più mogio e silenzioso era proprio quel “cavolo” dello Sterlazza. E dire che poteva vantare un mezzo record: nessuno prima e nemmeno dopo di lui riuscì a fare ciò che aveva fatto, soddisfando in quel modo le sue più intime necessità.

Marco Travaglini

Iniziate anche in Piemonte le prime vaccinazioni per il vaiolo delle scimmie

Sono iniziate anche in Piemonte le prime vaccinazioni per il vaiolo delle scimmie. Non avendo registrato fino ad oggi un elevato numero di casi (in tutto 28 di cui 20 importati da altri territori) il Piemonte non è stato tra i primi a ricevere dal Ministero della Salute un quantitativo consistente di vaccini a scopo preventivo.

La consegna della prima fornitura è stata ultimata in questi giorni, per un totale di circa 600 fiale che la Regione è pronta a somministrare.

L’Assessorato alla Sanità, per essere immediatamente operativo, aveva già predisposto infatti un Piano che è stato inviato la scorsa settimana alle Aziende sanitarie con le prime indicazioni.

La priorità di accesso (come da circolare ministeriale del 5 agosto) è prevista per gli operatori dei laboratori analisi con una possibile esposizione al virus e a seguire alle persone a maggior rischio di trasmissione, che potranno manifestare la volontà di essere vaccinate ai Centri di Malattie infettive, Centri per la diagnosi e cura delle Infezioni sessualmente trasmesse e agli ambulatori per la Profilassi pre esposizione HIV.

L’attività di informazione alla cittadinanza verrà svolta in stretta collaborazione anche con le associazioni territoriali di riferimento.