ilTorinese

Una passione tutta italiana per l’arte! Come essere e sentirsi a casa propria…

Chi ha la fortuna di nascere con la propensione per l’ironia e il gioco e ha il talento di conservarlo e farlo crescere per tutta la vita è proprio una persona fortunata. E nel campo artistico e artigianale spesso questi aspetti sono ingredienti che danno un sapore speciale alle creazioni “fatte a mano”.

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Una passione tutta italiana per l’arte! Come essere e sentirsi a casa propria…

Il Vitello tonnato secondo Giuseppe Lo Presti

Chef di Osteria Arborina, all’interno dell’omonimo relais a La Morra

Si utilizza spesso, a volte in maniera impropria, l’espresssione ” fra tradizione e innovazione” , per spiegare un piatto di ispirazione tipica di quella regione e innovato (o rinnovato) nella sua composizione e realizzazione.
Nel caso del vitello tonnato ( o vitel tonnè) realizzato da chef Giuseppe Lo Presti dell’osteria Arborina a La Morra, si dovrebbe forse parlare di tradizione ispirata , adattata al territorio in cui la ricetta è naturalmente nata, mantenendo la sua legittima identità.
Il piatto del vitello tonnato ” alla maniera dello chef” , parla delle proprie esperienze professionali in Toscana, con particolare riferimento a una  storica ricetta rappresentata dal ” Tonno del Chianti” , sviluppata intorno al 1400: a dispetto del nome, però, l’ingrediente principale non era il tonno bensì la carne di maiale, di più facile reperimento e meno costosa. La preparazione era  semplice ma molto lunga: le fettine di lonza, infatti, riposavano  nel sale per tre giorni e cuocevano per circa cinque ore insieme a vino bianco, erbe e spezie. Questa ricetta é nata dalla necessità  dei contadini del Chianti di conservare la carne anche durante i mesi più caldi quando ancora i frigoriferi non esistevano. Inoltre, la lunga macerazione della carne di maiale all’interno dell’olio,  faceva sì che assumesse un sapore delicato e una consistenza tenera che ricordava, appunto, quella del tonno: da qui, il nome della ricetta.
Attualmente, il piatto viene presentato o sotto forma di filetti simili ai filetti di tonno, conservati con la modalità della vaso cottura, oppure a cubetti di uno spessore circa di 2 cm: proprio così viene proposto il vitello tonnato dello chef ed in questo consiste la particolarità del ” suo” piatto. Un cubotto che delinea perfettamente la ricetta originale ma pensato per soddisfare l’occhio moderno, curioso e col quale emozionarsi al gusto rimodellato ma conservato nella sua identità.
Ecco, quindi, gli ingredienti del ” Vitello tonnato a modo mio”,  realizzato nella maniera classica e che è possibile trovare attualmente in carta al ristorante:
Girello di Fassona
Aromi
Tonno al naturale
Acciughe
Capperi
Tuorlo d’uovo
Fondo di cottura del girello
Polvere di cappero
Frutto del cappero
Chiara Vannini
Osteria Arborina
Frazione Annunziata 27/b 
La Morra
Tel. 0173 500240

“Mozart e il gioco del comporre” Alla Reggia di Venaria, gioco-concerto di musica classica

Venerdì 2 settembre, ore 16

E’ un gioco antico quello proposto dalla Reggia di Venaria, venerdì prossimo 2 settembre (ore 16) nell’elegante contesto barocco della “Sala di Diana”, nell’ambito della rassegna “PLAY. Un anno tutto da giocare”. Titolo: “Mozart e il Gioco del Comporre”. Gioco-concerto di musica classica le cui origini, si diceva, si perdono nella notte dei tempi e che affonda le sue radici nel lontano Settecento. La cosa bella e curiosa è che a giocare e a “fare musica” non saranno solo Maestri d’alto blasone, ma gli stessi visitatori. Cioè noi – voi. Anche se completamente privi della benché minima nozione musicale.

Ideato ed eseguito dal torinese gruppo cameristico strumentale “L’Astrée” ( specializzato nel repertorio sei-settecentesco e formato da Giorgio Tabacco, clavicembalo e fortepiano nonché fondatore nel 1991 dell’ensemble, e da Francesco D’Orazio, violino), l’evento nasce dalla volontà di creare un collegamento fra “gioco” e “musica” rendendo, per l’appunto, il pubblico capace di farsi parte integrante di un processo musicale creativo. Idea non propriamente nuova ma intrigante. A cimentarsi, infatti, nell’ideazione di un gioco musicale furono già in Europa alcuni dei più celebri musicisti della seconda metà del Settecento (e fino all’inizio del secolo successivo), come Haydn, Bach, Stadler, Kirnberger o, per citare alcuni compositori italiani, Palmerini, Ricci, Calegari. Ampio successo ebbe quello che in tedesco veniva chiamato “Musikalisches Würfelspiel” (gioco di dadi musicale), costituito da due dadi da lanciare per ottenere una sequenza numerica casuale, cui far corrispondere delle battute musicali riportate secondo un numero d’ordine in apposite tabelle. Queste battute, per quanto venissero collocate dai singoli autori in ordine casuale, erano strutturate secondo uno schema armonico tale che, attraverso un qualsiasi lancio di dadi, erano in grado di produrre un brano musicale coerente, walzer, minuetto, marcia o contradanza. Il gioco musicale ideato con queste caratteristiche consentiva quindi a chiunque, anche se privo delle benché minime cognizioni nell’ambito delle sette note, di comporre -per così dire- dei brani originali e piacevoli. La disponibilità di un numero rilevante di battute utilizzabili, associata ai possibili risultati del lancio dei dadi, era in grado di garantire una serie di esiti sonori praticamente senza fine. Di “gioco” trattavasi. “Gioco di dadi musicale”, la cui prima pubblicazione avvenne contemporaneamente a Berlino e ad Amsterdam ad opera dall’editore J. J. Hummel nel 1793 e la sua invenzione è attribuita a Wolfgang Amadeus Mozart, che si ipotizza averlo scritto durante la sua infanzia per proprio divertimento, più o meno come fanno ancor oggi tanti bambini nel realizzare per sé dei giocattoli. Il “gioco musicale” dava la possibilità, attraverso il lancio di due dadi, di comporre in “maniera automatica” dei piacevolissimi minuetti, caratterizzati da una grande semplicità e regolarità nella struttura compositiva. Ebbene, alla “Venaria” si tornerà a cimentarsi in queste prove, ripercorrendo le tracce del genio salisburghese.

I musicisti de “L’Astrée” proporranno dunque un momento ludico a cui sarà invitato un certo numero di spettatori – estranei alla pratica compositiva musicale ed estratti a sorte – che, utilizzando i dadi, contribuiranno a creare un brano musicale eseguito seduta stante dai due musicisti. Al gioco farà seguito l’esecuzione di una sonata di Mozart (ideatore del gioco) e una di Haydn per violino e fortepiano; seguirà un secondo momento d’interazione tra pubblico e musicisti, con l’esecuzione dei brani che il pubblico avrà creato utilizzando i dadi. A chiudere l’evento, l’esecuzione della celebre “Sonata in do maggiore K296” di Mozart sempre per violino e fortepiano. Buon divertimento e buon ascolto!

L’evento è compreso nel biglietto d’ingresso alla Reggia. Per ulteriori info: www.lavenaria.it

g. m.

Nelle foto:

–       “L’Astrèe”

–       Francesco & Giorgio

–       Mozart “Musikalisches Wurfelspiel”

Gorbaciov, coraggioso uomo di pace

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Le polemiche volgari che si sono levate a Torino per la morte di Gorbaciov non meritano commenti perché esse rivelano la piccolezza di personaggini che confondono un personaggio storico con il bordello elettorale italiano di oggi.

Ho conosciuto Gorbaciov in due occasioni a Torino e a Roma e ne ho un ricordo indelebilmente positivo. Egli fu un coraggioso uomo di pace che seppe andare oltre le fatiscenti ideologie novecentesche. I giornali italiani non hanno certo brillato nei loro commenti sulla figura di Gorbaciov che meritava ben diversa attenzione. La sua morte ha consegnato alla storia uno dei più grandi personaggi del Novecento, un secolo tormentato da due guerre mondiali e dittature di diverso orientamento politico. Gorbaciov e’ tra le poche figure positive del secolo in cui le ideologie presuntuose e le dittature più sanguinarie hanno avuto un ruolo privilegiato. In un secolo che gronda sangue Gorbaciov si colloca come l’uomo che riesce a porre fine ad un regime oppressivo della libertà nato dalla Rivoluzione bolscevica del 1917. Per molti quel regime fu la patria della democrazia e della giustizia sociale, una idealizzazione assolutamente falsa e propagandistica di un mondo migliore, quello di un socialismo rivoluzionario che stava realizzando una società di liberi ed eguali. Abbiamo constatato che l’Unione Sovietica rappresentasse un mostro di violenza che non si limitò al regime staliniano, ma si rivelò congenita dell’URSS in tutto il periodo storico in cui essa visse. Il Gulag fu il simbolo di un’operazione politica che calpestava i valori umani più irrinunciabili, creando un egualitarismo  militaresco che finì per negare gli stessi ideali del socialismo.  Il comunismo sovietico ebbe anche un risvolto di  imperialismo che mise a nudo il suo vero volto. L’uomo che seppe vedere questa realtà drammatica che stava soggiogando il popolo russo, fu Gorbaciov che seppe vincere tutte le nomenclature inossidabili e privilegiate, imponendo un modo nuovo di intendere la politica e le relazioni internazionali. Nel giro di un anno tra l’89 e il 90 riuscì ad imporre le perestroika e la glasnost,  parole che divennero in ogni parte del mondo simbolo di una trasparenza politica finalmente liberata dal machiavellismo sovietico leninista.  Il comunista Gorbaciov fece cadere la cortina di ferro che imprigionava milioni di uomini dell’est europeo e fece cadere le speranze di un Eurocomunismo impossibile che solo storici come Massimo Salvatori videro come il futuro del socialismo. Centinaia di intellettuali che avevano osannato l’URSS, dovettero prendere atto che quel mito era improponibile.  Gorbaciov fu tra i pochi premi Nobel per la pace davvero meritati. Non riuscì a mantenere il potere e a guidare la nuova Russia ed oggi vediamo le conseguenze drammatiche nell’aver perso Gorbaciov che resta comunque l’uomo coraggioso che seppe determinare uno scossone storico impensabile. Il processo innescato non ebbe gli sviluppi desiderati e la stagione di Putin ha rivelato una drammatica regressione poliziesca e militarista nella storia russa. Ma sulla lunga distanza c’è da sperare che la linea impressa da Gorbaciov possa tornare ad essere quella della futura storia russa. Nessuno potrà dimenticare questo grande protagonista della storia mondiale.  Io faccio difficoltà a trovare altri protagonisti da abbinare al suo nome. Fu un comunista che seppe vedere la democrazia e la pace come valori irrinunciabili e seppe trarne le dovute conseguenze. Un comunista che pose la parola fine ad un regime che aveva portato la Russia non al progresso ma alla miseria e alla servitù. Gorbaciov ha frequentato Torino e il Piemonte anche per illuminata iniziativa di Rolando Picchioni.
Si farà qualcosa per ricordare Gorbaciov in una città in cui sopravvive uno dei più lunghi corsi dedicati all’ Unione Sovietica? Io non chiedo cancellazioni, ma chiedo che almeno venga anche ricordato chi riuscì ad abbattere il leviatano sovietico, innalzando le bandiere della libertà e della pace. Non voglio offendere la sua memoria, accostando il suo nome a quello di Putin, ma certo si potrebbe concludere che egli sia stato l’anti Stalin ed anche, in nuce, l’anti Putin che rappresenta un neo – zarismo imbevuto di KGB.

A Torino suona la campanella nel primo college internazionale per oltre 200 studenti

LA PRIMA BOARDING SCHOOL DEL PIEMONTE

Ospitata anche una ragazza ucraina grazie ad una borsa di studio

WINS – World International School of Torino. Via Traves 28, Torino

Immagini in alta definizione: http://www.maybepress.it/comunicati/326/

Mentre gli studenti italiani si godono gli ultimi giorni di vacanze, il primo settembre la campanella suonerà in tutta Europa in molte scuole del percorso internazionale IB®, dall’infanzia al diploma.

Si siederanno il 1° settembre nei banchi anche gli oltre 200 studenti che a Torino frequentano la WINS – World International School of Torino, la scuola internazionale della città. Con una grande novità: grazie all’apertura della Boarding House (la residenza per gli studenti), che accoglierà ragazzi di tutto il mondo che hanno scelto Torino per la loro istruzione, WINS si trasforma in un vero e proprio college all’americana, da vivere 7 giorni su 7.

Il primo Boarding Campus del Piemonte è dedicato a tutti i ragazzi che desiderano intraprendere un percorso di studi internazionale dall’alto valore accademico, sia a coloro che arrivano dall’estero sia agli studenti che vivono fuori città, troppo lontani dalla scuola per viaggiare, sia agli studenti atleti che, per ragioni agonistiche, vengono a vivere a Torino, anche dall’estero, e sono lontani dalla famiglia. Wins sostiene con forza tutti gli studenti atleti e offre loro percorsi di studio personalizzati che permettono di conciliare allenamenti, gare e studio.

Durante la settimana gli studenti ospiti della Boarding House frequenteranno le lezioni insieme ai compagni e saranno impegnati in attività di doposcuola o extra curriculari, avranno accesso a tutte le strutture sportive di WINS, come i campi polisportivi all’aperto e al coperto e la piscina.

All’interno della Boarding House saranno presenti educatori per guidare e sostenere i ragazzi nella loro routine quotidiana, monitorare i progressi scolastici e organizzare attività al di fuori dell’orario scolastico.

WINS Boarding House, aperta da settembre a giugno, è in grado di ospitare fino a 86 studenti. Si trova nel campus della WINS, in Via Traves 28 a Torino, in un moderno edificio di 4 piani decorato dai murales degli artisti dello studio Truly Design.

WINS Boarding House dispone di 40 camere doppie e 6 camere singole, tutte dotate di bagno privato, balcone e aria condizionata; aree comuni attrezzate per il tempo libero, connessione wi-fi gratuita, servizio di mensa – con un’attenzione particolare ad una alimentazione sana ed equilibrata – lavanderia e servizio di sorveglianza 24/7.

“Siamo pronti ad accogliere – spiega Giulia Mazzocchi, school manager di WINS – gli studenti italiani ed internazionali che hanno scelto Torino per i loro studi. Quella che offriamo è una straordinaria esperienza di apprendimento a 360 gradi che combina lo studio alla sfida di vivere autonomamente in un ambiente multiculturale, accogliente e familiare. Nasce oggi un nuovo polo internazionale, un punto di riferimento per i ragazzi dai 13 anni e le loro famiglie per vivere, studiare e crescere insieme a coetanei di diverse provenienze geografiche, in una struttura d’eccellenza.

Con orgoglio sarà con noi nella Boarding House Anastasiia, dall’Ucraina, una ragazza di 16 anni in arrivo da Karhiv che ci ha scritto qualche mese fa, con grande motivazione e coraggio, chiedendo una nuova opportunità di eduzione lontana dalla guerra. Per lei la Fondazione Wins ha istituito una borsa di studio totale, che le consentirà di proseguire i suoi studi qui da noi.

Proprio oggi è arrivato anche Hernan, dall’Ecuador mentre nei prossimi giorni si uniranno Aryadipta dall’India e altri studenti da Cina, Stati Uniti pronti per iniziare una nuova avventura accademica insieme.”

www.worldinternationalschool.com

Fridays For Future: picco del gas, scelte sbagliate

Riceviamo e pubblichiamo

Il prezzo del gas in Europa continua ad aumentare da alcuni mesi e negli ultimi giorni ha registrato il suo picco, superando i 300 euro a megawattora.

All’improvviso tutti i partiti politici si sono lanciati in appelli spassionati per trovare una soluzione a questo fenomeno, come se esso fosse straordinario e inaspettato.

Queste reazioni lasciano perplessi se si considera che la situazione corrente è una conseguenza diretta delle scelte politiche operate dal governo italiano negli scorsi mesi – a cui hanno contribuito molti dei principali partiti.

I nostri politici, infatti, per risolvere il problema della dipendenza dalla Russia hanno scelto di ignorare le raccomandazioni degli esperti, che consigliavano un massiccio investimento nelle fonti di energia rinnovabile, nell’efficientamento energetico delle case, nella sostituzione delle caldaie a gas con più efficienti pompe di calore elettriche, e una serie di politiche volte al risparmio energetico. Queste misure, aumentando la quota di energia rinnovabile, prodotta a basso costo, e riducendo i consumi delle abitazioni, avrebbero chiaramente abbassato il costo delle bollette per le famiglie, promuovendo al tempo stesso la transizione ecologica.

Al contrario, il governo ha deciso di mantenere invariata la nostra dipendenza dal gas fossile, trovando semplicemente dei fornitori diversi per approvvigionarsene. I partiti del governo Draghi erano ben consapevoli che questa scelta non avrebbe abbassato i prezzi delle bollette né avrebbe abbassato la variabilità del prezzo dell’energia in Italia, in quanto il gas fossile è notoriamente una fonte dal prezzo volatile. Quegli stessi partiti, ora, sembrano cadere dalle nuvole.

Adesso che lo scotto di aver basato la nostra economia su questa instabile fonte fossile è diventato evidente, tutti invocano interventi immediati, senza però andare alla radice del problema: un sistema produttivo e industriale basato sulle fonti fossili non è più sostenibile, né dal punto di vista climatico, né da quello economico e sociale.

E mentre le cittadine e i cittadini italiani faticano a pagare per i loro bisogni energetici primari, la speculazione non si ferma. L’Italia continua tuttora ad esportare gas naturale, e la principale azienda italiana del settore, Eni, ha registrato un aumento degli utili del 700% nel primo semestre del 2022. Soldi che sono stati ottenuti speculando sugli effetti di una guerra sanguinosa alle spalle delle famiglie in difficoltà, e che da soli potrebbero coprire ingenti aiuti economici ed investimenti in fonti di energia rinnovabile.

Tuttavia, sono pochissime le forze politiche che propongono di prelevare questi extra-profitti, mentre risuonano proposte senza senso, come quella dei rigassificatori, dell’aumento delle estrazioni di gas in Italia o addirittura di nuovi metanodotti. Proposte che non avrebbero alcun impatto sul picco dei prezzi – e sicuramente non nell’immediato – ma che ci legherebbero per decenni ad infrastrutture fossili che invece, se vogliamo evitare un totale collasso climatico, devono essere abbandonate al più presto.

Agnese Casadei, portavoce di Fridays for future Italia, dichiara: “Nell’Agenda Climatica, la nostra lista di punti indispensabili per ogni programma elettorale, abbiamo inserito proposte concrete per affrontare il caro-energia: una fornitura di energia gratuita a tutte le famiglie che ne hanno bisogno, una tassa del 100% sugli extra-profitti delle aziende energetiche, l’efficientamento energetico di tutte le case popolari, e una campagna per creare 8000 comunità energetiche rinnovabili – una per comune – andando a coprire oltre metà dei consumi elettrici nazionali

Continua Martina Comparelli, un* altr* dei portavoce di FFF: “Sono idee realizzabili in breve tempo, che restituiscono ai cittadini il controllo sull’energia che consumano, e che abbatterebbero drasticamente i costi man mano che vengono realizzate. I soldi per finanziare queste misure ci sono, manca solo la volontà politica di mettere il benessere delle persone prima del profitto delle aziende dei combustibili fossili”.

FRIDAYS FOR FUTURE ITALIA

Fdi: basta caro bollette

Riceviamo e pubblichiamo

Nella giornata di giovedì 1 settembre, alle ore 12.00 presso Piazza Don Pollarolo a Torino, Fratelli d’Italia presenterà alla stampa la sua campagna “Basta Caro Bollette” per far fronte ai rincari energetici e sostenere le famiglie torinesi.Sarà presente la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli, candidata sul collegio uninominale di Torino.

Politecnico, crescono gli iscritti al test di ammissione

Studenti e studentesse hanno fiducia nella formazione di qualità: + 10%

 

Exploit del corso di Architettura con il 50% di pre immatricolazioni in più e di Ingegneria informatica con +70%

Ancora un aumento a due cifre per il numero di studenti che quest’anno hanno scelto il Politecnico di Torino per i corsi di Ingegneria, Architettura, Design e Pianificazione, confermando la crescita costante registrata negli ultimi anni per le pre-immatricolazioni: quest’anno sono 16.200 – quindi complessivamente il 10% in più rispetto alle aspiranti matricole del 2021/2022 – i ragazzi e le ragazze che hanno sostenuto a partire da marzo i test di ammissione, che si sono svolti in presenza per i candidati e le candidate comunitari/e e online per gli studenti e le studentesse non comunitari/e residenti all’estero richiedenti visto.

Fra i corsi di laurea in crescita, Architettura e Ingegneria Informatica fanno registrare gli incrementi più significativi, rispettivamente +50% e +70%, a cui seguono Pianificazione Territoriale, Urbanistica E Paesaggistico-Ambientale (+35%), Ingegneria Aerospaziale (+30%) e Ingegneria dell’autoveicolo (+30%). Ottimo risultato anche per il nuovo corso di laurea in Civil and environmental engineering che è stato scelto da ben 172 studenti.

 

La qualità degli studenti e delle studentesse che hanno sostenuto il test nelle sessioni anticipate resta sempre molto elevata, infatti quasi il 30% di loro hanno raggiunto un punteggio superiore alla soglia e che ha quindi permesso loro di immatricolarsi anticipatamente.

“Siamo molto soddisfatti di questi dati, che ci confermano la validità delle scelte coraggiose che abbiamo fatto in questi anni particolarmente difficili – commenta il Rettore Guido Saracco: “Mai come in questo momento storico una formazione di qualità e innovativa come quella proposta dal nostro Ateneo può garantire un futuro ricco di soddisfazioni ai nostri studenti e alle nostre studentesse, soprattutto se decideranno di rimanere nel nostro territorio, così come se decideranno di investire nella formazione di terzo livello con i Dottorati di Ricerca”

Gli iscritti ai test si contenderanno i 4.762 posti disponibili per i corsi di Ingegneria, gli 85 per il corso in Pianificazione territoriale, urbanistica e paesaggistico-ambientale e i 250 per il corso di Design e comunicazione, mentre sono già stati assegnati con il test del 26 luglio scorso i 500 posti disponibili per il corso di laurea in Architettura. Questi numeri di pre-immatricolati consentiranno, quindi, di coprire tutti i posti a disposizione e garantiranno all’Ateneo di confermare il numero dei propri iscritti, considerato che tutti i corsi sono a numero programmato.

 

Altro importante indicatore della fiducia nell’Ateneo a livello italiano, ma anche internazionale, è la provenienza geografica dei pre-immatricolati. Torna infatti ai livelli pre-Covid la percentuale degli aspiranti studenti provenienti da fuori Piemonte e dall’estero (complessivamente il 60% di tutti gli iscritti ai test).

In particolare, crescono gli studenti stranieri, che ad oggi risultano 4.600 iscritti ai diversi test, contro i 2.700 dello scorso anno. I Paesi stranieri più rappresentati sono la Turchia, l’Iran, il Libano, l’India e la Cina. Per quanto riguarda invece le Regioni italiane più rappresentate, troviamo Sicilia, Puglia, Lombardia, Liguria e Lazio, con la conferma di un interesse anche da parte dei potenziali studenti lombardi che conferma una tendenza recente, evidenziata a partire dallo scorso anno.

 

“Gli studenti e le loro famiglie continuano a scegliere il Politecnico di Torino, che offre percorsi di studi riconosciuti a livello internazionale e apprezzati dalle aziende perché sempre più flessibili e personalizzati, con modalità innovative di insegnamento che pongono gli studenti al centro del processo di apprendimento, dando priorità alle attività che superano le tradizionali lezioni frontali”, conclude il Vice Rettore per la Didattica Sebastiano Foti.

 

Sono, infine, ancora aperte fino alle ore 14.00 del 16 settembre le iscrizioni alla seconda sessione del test per accedere ai 60 posti del corso di laurea professionalizzante in Tecnologie per l’industria manifatturiera, che mira alla creazione di figure tecniche di alto profilo professionale che possano essere operative rapidamente nel settore della produzione di realtà manifatturiere, rispondendo pienamente alla richiesta delle aziende, soprattutto PMI, interessate a figure professionali multidisciplinari. Il corso ha una durata di tre anni e la seconda e ultima sessione del test di ammissione – prevista per giovedì 22 settembre – si svolgerà in presenza nei laboratori informatici dell’Ateneo, nel pieno rispetto delle misure di distanziamento connesse all’emergenza da Covid-19.

 

Si rinnova il Carrefour Iper di Corso Turati-Bramante

Venerdì 2 settembre si terrà l’inaugurazione del remodelling del punto vendita Iper di Corso Filippo Turati 75 (angolo di Corso Bramante, Torino) che si terrà a partire dalle ore 10.30 presso il punto vendita.

L’evento vedrà la partecipazione di Christophe Rabatel, CEO Carrefour Italia, Mathieu Ricou, Direttore Formato Ipermercati Italia, Gilles Ballot, Direttore Merci, Marketing e E-Commerce, e Bruno Moro, Direttore Merci PGC. Invitate anche le istituzioni cittadine.

Inaugurato per la prima volta nell’ottobre del 1986, il punto vendita è stato più volte rimodernato e valorizzato con l’obiettivo di creare una nuova esperienza di spesa per i cittadini e soddisfare al meglio le loro esigenze. Anche quest’ultimo remodelling – primo esperimento a livello nazionale – conferma l’intenzione dell’azienda nel continuare ad investire nella comunità torinese, apportando nuovi servizi e innovazioni.

Droghe. Magi (+Europa) in piazza Castello

Incentivare politiche di riduzione del danno dev’essere priorità per salvare vite

Riceviamo e pubblichiamo

Oggi, 31 agosto, è la “Giornata mondiale per la consapevolezza sull’overdose”. A Torino, in Piazza Castello, il COBS (Coordinamento operatori servizi a bassa soglia del Piemonte) ha tenuto un presidio per chiedere alla Regione Piemonte di non tagliare i servizi per la “riduzione del danno”, previsti nei Livelli Essenziali di Assistenza e che salvano la vita delle persone che utilizzano sostanze.
All’iniziativa erano presenti Riccardo Magi (presidente +Europa, candidato per la coalizione progressista nel collegio uninominale della Camera di Torino-01), Silvio Viale e Silvja Manzi (candidati della Lista “+Europa con Emma Bonino” nei collegi plurinominali rispettivamente del Senato e della Camera, entrambi Piemonte 1).

«È innanzitutto vergognoso – hanno dichiarato i tre esponenti di +Europa – che coloro che che si ergono a paladini della difesa della vita non prestino la minima attenzione, non abbiamo la minima consapevolezza sull’importanza degli interventi di “riduzione del danno”, volti proprio a salvare la vita delle persone.
Ma è altrettanto vergognoso che la Giunta Regionale del Piemonte trovi il tempo e i soldi, in piena estate, per istituire un nuovo settore della Sanità di dubbia utilità: “Benessere degli animali da compagnia nel contesto sociale” (D.G.R. 3 agosto 2022, n. 12-5466) – settore che, si presume, non servirà a nessun cane e a nessun gatto ma solo al dirigente che lo guiderà – e non abbia ancora nominato il “Tavolo tecnico regionale Riduzione del Danno”, non abbia ancora fornito garanzie di stabilità e continuità ai servizi di Riduzione del Danno presenti sul territorio regionale.
Abbiamo apprezzato l’intervento dell’assessore comunale di Torino, Jacopo Rosatelli. Speriamo di potere riprendere con lui l’iniziativa, portata avanti dai COBS e dall’Associazione radicale Aglietta dal 2007, per istituire una o più ‘narcosale’ a Torino. La legislazione nazionale, seppure proibizionista, lo consente; una giunta comunale che voglia essere veramente progressista dovrebbe porselo fra gli obiettivi. Un obiettivo di ragionevolezza.»