ilTorinese

Ambrogio (FdI): “7 ottobre, giornata di lutto non di piazza, bene il Questore”

“È oltraggioso pensare di manifestare proprio il 7 ottobre, anniversario del barbaro attacco di Hamas che costò la vita a 1200 persone e portò al rapimento di centinaia di innocenti. Giusta e necessaria la decisione del Questore di Torino di vietare questa manifestazione in un giorno così doloroso, non si deve permettere che la piazza diventi teatro di provocazioni e strumentalizzazioni politiche.”

Così in una nota Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia, sulla manifestazione vietata domani in piazza Castello.

Europa Radicale da Prefetto Questore e Sindaco per fermare sostenitori strage 7 ottobre

Il Prefetto di Bologna ha annunciato oggi che la manifestazione promossa dai Giovani palestinesi per celebrare l’anniversario del 7 ottobre di due anni fa, l’eccidio di Hamas al confine di Gaza, non sarà consentita. Nel caso fosse confermata, verrà impedita, ha aggiunto il Questore.
“Viva il 7 ottobre e la resistenza palestinese” si legge nell’appello dei Giovani palestinesi di Bologna dove si parla di una “gloriosa operazione” che ha inferto una “dura sconfitta al sionismo”, concludendo con l’invocazione “gloria ai martiri” indirizzata agli autori del massacro.

“A Torino una analoga manifestazione è stata promossa per domani sera in Piazza Castello dal Coordinamento cittadino per Gaza, con lo slogan BLOCCARE TUTTO: IL GENOCIDIO NON È FINITO | Dalla Flotilla alle piazze, siamo Resistenza! 2 anni di genocidio, 77 anni di resistenza” comunica Marco Taradash di Europa Radicale.

A Bologna tutte le forze politiche e sociali, a cominciare dall’Ucooi, in rappresentanza dei movimenti islamici italiani, hanno denunciato l’iniziativa.

“Ci auguriamo che succeda lo stesso a Torino, e che la manifestazione a sostegno del terrorismo e dell’antisemitismo non venga effettuata.
Una delegazione di Europa Radicale si recherà domattina dal Prefetto, dal Questore e dal Sindaco di Torino perché intervengano come loro dovere per impedire questa offesa all’intera città” conclude Marco Taradash.

E’ mancata Valeria Bugnone

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

E’ mancata Valeria Bugnone – Martin di Montu’ Beccaria. Era la figlia del cavaliere del lavoro Aldo Bugnone che, “partendo dal nulla“- così è scritto  nella scheda della federazione dei cavalieri del Lavoro del 1972 -creò macchinari di sua invenzione che lo portarono al successo imprenditoriale prima a Rivoli e poi nel grande stabilimento di Volpiano dove diede lavoro ad oltre 1500 dipendenti. Sono stato compagno al liceo classico di Valeria con cui ho intrattenuto nel corso di tanti decenni un rapporto amichevole nato sui banchi di scuola, quando a volte ci scambiavamo dei bigliettini affettuosamente innocenti. Lei apparteneva ad una nota famiglia di imprenditori  che abitava in un bel  palazzo  situato in via San Quintino. A volte mi invitava a studiare insieme soprattutto in vista della Maturità, ma spesso si finiva di parlare d’altro, forse anche perché, fin da allora, io non sapevo lavorare in gruppo nel mio individualismo liberale. La mia e la sua famiglia si conoscevano perché mio nonno, anche lui cavaliere del Lavoro, aveva dato una mano, agli inizi della sua attività imprenditoriale,  ad Aldo Bugnone che, pur nel pieno del suo successo anche internazionale, non aveva dimenticato l’aiuto di  mio nonno. E con lui trattenni un buon rapporto durato anni , a prescindere dalla figlia soprattutto dopo che venni eletto consigliere comunale. Valeria veniva a scuola in macchina, la famosa sportivetta Fiat, unica in una classe in cui c’erano prevalentemente rampolli di famiglie abbastanza  importanti. Ma nessuno poteva disporre di una macchina propria prima della Maturità. Era una ragazza bella ed elegante con cui era piacevole parlare. Il nostro rapporto è durato negli anni. Una volta andammo insieme a Venezia e si dimostrò molto interessata alle mie spiegazioni storiche. Anche in rapporto ad una situazione sindacale ingestibile e molto conflittuale, forse  non affrontata nel modo opportuno dal capo del personale,  l’azienda di Volpiano andò in crisi e questo fatto segnò in modo profondo  la vita di Valeria che mantenne anche nelle difficoltà in cui  si trovò la fermezza, il coraggio e la dignità di sempre. Si sposò con il conte Enrico di Montù di  antica famiglia nobile di origini pavesi ,ma da lungo tempo piemontese. Visse prevalentemente in campagna nel castello  di Campiglione Fenile  dopo aver abitato nel palazzo famigliare nel quadrilatero romano di Torino. In passato frequentò anche il Centro Pannunzio e l’ultima volta che la sentii mi scrisse che leggeva sempre i miei articoli. Il fatto è che dopo il suo trasferimento fuori Torino, per un accavallarsi di impegni, non siamo più riusciti a rivederci. Doveva venire alla presentazione di un mio libro a Pinerolo, ma poi l’impegno saltò . Venne invece  un comune amico Paolo Macchi  Cacherano di Bricherasio che a volte mi dava anche notizie di Valeria. Laureata brillantemente in Scienze politiche, non credo avesse mai esercitato specifiche attività lavorative se non in modo saltuario. Era una lettrice che amava tenersi aggiornata ed a volte mi chiedeva consigli e suggerimenti sulle novità  in campo storico. Era molto consapevole dell’ importanza della famiglia in cui era entrata con il matrimonio, ma alcune volte mi disse confidenzialmente che alcuni parenti le sembravano con idee un po’ “reazionarie“. Amava gli animali, i cani in modo particolare, e si impegnò a favore dei randagi e di quelli rinchiusi nei canili. Era da anni malata e diventò difficile anche comunicare con il cellulare. Stamattina mi ha fatto impressione leggere il suo necrologio. Mi sono sentito all’improvviso più vecchio ed ho pensato con nostalgia alla giovinezza negli anni del liceo, quando in tanti eravamo innamorati di Valeria.

Scontri in piazza, dibattito in Consiglio comunale

/

Comunicazioni, questo pomeriggio in Consiglio Comunale, a seguito degli episodi di violenza avvenuti nell’ambito della manifestazione a favore del popolo palestinese.

A dare le risposte alla richiesta dei consiglieri Ferrante De Benedictis, Giuseppe Catizone, e Enzo Liardo Liardo, l’Assessore alla Sicurezza, Marco Porcedda, ha espresso a nome del Sindaco e della Giunta la ferma e la totale condanna per i fatti criminali perpetrati da Hamas, a partire dal 7 ottobre, inclusa la detenzione di ostaggi israeliani. “Allo stesso modo, con stessa analoga fermezza condanniamo la politica criminale del governo Netanyahu per aver commesso atti contrari al diritto internazionale, ha sostenuto Porcedda, ma soprattutto per sofferenze indicibili alle quali ha sottoposto la popolazione palestinese.

Sottolineiamo allo stesso tempo come occorra evitare di omologare il popolo palestinese con Hamas e, allo stesso modo, il popolo di Israele con il governo Netanyahu.

La posizione del Sindaco e di questa Amministrazione sostiene con forza la visione di due popoli e due stati, liberi e democratici, come condizione indispensabile per garantire in modo stabile la pace e la sicurezza.

Porcedda ha quindi ricordato le azioni di cooperazione internazionale con le Amministrazioni locali della Cisgiordania, con particolare riferimento alla città di Betlemme.

Rispetto alla manifestazione che si è svolta a Torino, Porcedda ha espresso ringraziamento alle decine e decine di migliaia di persone che hanno sfilato pacificamente per le vie della città, in sostegno della causa palestinese, “una mobilitazione estremamente significativa, ordinata e pacifica che ha rappresentato una bella giornata di democrazia e dei diritti costituzionali”. La manifestazione, ha ricordato, è stata supportata da poco più di 200 agenti della Polizia locale.

Riteniamo invece doveroso prendere nettamente le distanze e condannare senza appello alcuno gli atti di violenza e vandalismo perpetrati da un gruppo di qualche centinaia di esponenti dell’area antagonistica e di quella anarchica, ha ribadito Porcedda. I danneggiamenti a soggetti pubblici e privati nulla hanno a che fare con i manifestanti pacifici né tanto meno con la causa palestinese. Si tratta di frange estremiste organizzate che stanno danneggiando gravemente proprio quella causa che pretendono di sostenere, prestando il fianco a chi ha interesse a strumentalizzare questi episodi”.

L’assessore ha quindi espresso piena solidarietà alle Ogr, agli organizzatori di Italan Tek week, ai lavoratori e lavoratrici di Leonardo, ai commercianti.

La nostra città non può e non vuole essere ostaggio di una frangia di violenti, ha continuato l’Assessore, ringraziamento e pieno sostegno alle donne e agli uomini delle forze dell’ordine per il servizio svolto e per aver tutelato la sicurezza di Torino anche con agenti rimasti feriti negli scontri ai quali va il nostro augurio di pronta guarigioneL’auspico è che le persone identificate come responsabili vengano rapidamente assicurate alla giustizia.

Abbiamo preso atto delle dichiarazioni delle forze politiche che hanno voluto distinguerei due aspetti della manifestazione, quello pacifico e quello violento, ha concluso Porcedda, stigmatizzando le violenze delle frange estremiste. Occorre non confondere le migliaia persone pacifiche con le poche centinaia di violenti. La politica a tutti i livelli ha la responsabilità di non esasperare il clima, la causa palestinese e il difficile processo di pace è troppo importante per essere trascinato in una sterile polemica politica”.

IL DIBATTITO IN SALA ROSSA

Il consigliere Pino Iannò (Torino Libero Pensiero) ha avviato il dibattito rammaricandosi dell’assenza del sindaco in Aula per poi dichiarare il proprio sostegno al popolo palestinese e alla sua autodeterminazione. Iannò ha condannato gli atti vandalici cittadini che ha definito vergognosi, da parte di frange di anarchici che hanno creato scompiglio, e sottolineato che l’apertura di credito ad Askatasuna da parte della Città non aiuta l’evoluzione pacifica della vicenda. Ha ringraziato infine il presidente Crema per la riconvocazione di una Commissione con all’ordine del giorno un proprio atto non discusso venerdì scorso in occasione dello sciopero generale.

Il capogruppo Andrea Russi (M5S) ha ricordato la sua presenza tra le centomila persone che venerdì scorso hanno attraversato Torino per fermare il genocidio a Gaza e sostenere l’iniziativa di Flotilla. Ha evidenziato il tono civile e pacifico della manifestazione e i pochissimi che hanno cercato lo scontro per poi sottolineare la posizione di M5S a sostegno della causa palestinese e la presa di distanza dai violenti. Ha concluso l’intervento definendo bello il gesto di esporre il vessillo palestinese dal balcone di Palazzo civico, atto di coscienza applaudito dai manifestanti in una piazza che rappresentava la pace.

Il consigliere Ferrante De Benedictis (FdI) si è detto rammaricato non sia pervenuta risposta sulla questione della presenza di consiglieri comunali al balcone di Palazzo civico che hanno sventolato bandiere palestinesi durante lo sciopero di venerdì scorso. De Benedictis ha definito Palazzo civico il palazzo di tutti i torinesi da dove far sventolare soltanto le bandiere ufficiali a tutela del principio di neutralità. Ha definito preoccupanti gli incidenti avvenuti in città per uno sciopero poco vicino alle ragioni politiche vista l’attività diplomatica in corso e il mancato ascolto da parte dei manifestanti di Flotilla dell’appello di Mattarella.

Enzo Liardo (Fd’I) esprime solidarietà alle forze dell’ordine, mentre ritiene una contraddizione quella del sindaco, che da una parte solidarizza con le forze dell’ordine, dall’altra è impegnato da tempo con un progetto di patto sociale con Askatasuna, che pare fosse alla regia degli scontri provocati in città. È altra contraddizione è stato lo sciopero della Cgil, che non si sa invece dove fosse quando veniva firmato il jobs act.

Una situazione tragicomica per Federica Scanderebech (Forza Italia) che non accetta di farsi riprendere perché espone in Aula la bandiera italiana quando la maggioranza ha sventolato quella palestinese dal balcone di Palazzo Civico. Un atteggiamento in cui non si riconosce e che non ritiene consono a rappresentanti delle istituzioni. Condanna le violenze la consigliera ed esprime, anche lei, solidarietà alle forze dell’ordine per il tentativo di fermare le violenze in città.

Giuseppe Catizone (Lega) non è indignato per l’assenza del sindaco dall’Aula, ma per l’inefficienza di questa maggioranza. Che da una parte continua il progetto di piano dei beni sociali con Askatasuna, dall’altra accetta la devastazione delle OGR da parte di militanti vicini a quell’area. Il consigliere dichiara di non essere interessato al livello internazionale dello scontro israelo-palestinese ma da quello cittadino. Preoccupato per l’immagine di Torino uscita danneggiata dagli episodi del fine settimana. E si aspetta che i sindacati vengano sanzionati per avere portato avanti lo sciopero non dichiarato nei tempi previsti dalla legge e per questo non autorizzato.

Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – DemoS) ha espresso pieno appoggio al popolo palestinese, alle vittime del 7 ottobre e di tutte le guerre in corso, a tutti gli attivisti imprigionati e a tutti coloro che hanno manifestato pacificamente. Ha condannato ogni forma di violenza e manifestato solidarietà alle Forze dell’ordine. Si è dissociata dall’esposizione delle bandiere e dalla sospensione dei lavori delle Commissioni dello scorso venerdì. Ha quindi annunciato uno sciopero simbolico dai lavori del Consiglio Comunale.

Anche Simone Fissolo (Moderati) ha espresso solidarietà ai manifestanti. Per quanto riguarda le bandiere, ha detto che sarebbe meglio esporre quelle delle pace. Ha poi condannato tutte le manifestazioni violente avvenute in città. La politica deve partecipare e dare risposte concrete – ha spiegato, dichiarando che anche il Gruppo dei Moderati intende aderire allo sciopero simbolico dei lavori d’aula.

Per Sara Diena (Sinistra Ecologista) venerdì scorso è stata fatta la storia, prendendo le distanze dai rappresentanti del Governo, con milioni di persone che hanno dato il loro contributo per sostenere la Flotilla e rompere l’assedio di Gaza. Ha quindi preso le distanze dai danneggiamenti avvenuti in città e ha denunciato i cittadini inermi già a terra colpiti con violenza in piazza Castello: il ministro Piantedosi deve chiedere scusa, aprire un’indagine indipendente e istituire codici identificativi per le Forze dell’ordine – ha concluso.

Pierlucio Firrao (TO Bellissima) Difendiamo diritto a manifestare pacificamente al di là di ogni valutazione. Solidali con FFOO e condanniamo i facinorosi, che si rifanno a gruppi rispetto ai quali la Città si piega, mentre servirebbe condanna unanime. Sbaglia chi non lo fa.

Viale(+ Europa- Radicali) C’è stata grande manifestazione – sopravvalutata nei numeri- ma l’egemonia nei cortei è di chi vuole la distruzione di Israele, la cui esistenza è un elemento fondante della soluzione “due popoli e due Stati”. Vergognoso che in aula non si parli del 7 ottobre, chi domani andrà in piazza vuole la guerra a Israele, bisogna prendere le distanze dai violenti e da Askatasuna che conduce i cortei. Chi organizza scioperi deve saper gestire i cortei. Domani sarò davanti a Sinagoga per testimoniare solidarietà.

Piero Abbruzzese (TO Bellissma) La manifestazione è stata coinvolgente ma i bambini sono tutti uguali, palestinesi o israeliani così come quelli ucraini o yemeniti. Ci sono 56 guerre su cui non si dice nulla, Yemen, Myanmar, Somalia… Bisogna ricordarle tutte e ricordare le loro vittime.

Il capogruppo del Pd, Claudio Cerrato, ha sottolineato le belle manifestazioni torinesi di questi giorni, i cortei pacifici che hanno isolato le frange violente; al contempo ha criticato gli attacchi alle forze dell’ordine di venerdì sera. Cerrato ha ringraziato i vigili urbani e sottolineato la capacità della Città che in poche ore ha ripristinato l’ordine.

L’assessore Porcedda ha concluso il dibattito precisando che l’episodio dello sventolio di bandiere dal balcone di Palazzo civico di venerdì scorso è stata un’azione di singoli consiglieri. Palazzo civico, ha sottolineato, espone la bandiere istituzionali previste dalle norme.

Ufficio stampa Consiglio Comunale

Bartoli: “A breve i 35,5 milioni per il ripristino dall’alluvione di aprile”

“Territorio sempre più fragile, lavoriamo per la prevenzione e la tutela del territorio e dei cittadini”

Torino, 6 ottobre 2025 – La Regione Piemonte ha definito l’assegnazione dei 35,5 milioni di euro che il Governo ha stanziato come prima parte per il ripristino dei danni e gli interventi di somma urgenza provocati dall’alluvione di aprile 2025 nella Città metropolitana di Torino e le province di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Vercelli e Verbano-Cusio-Ossola.

Queste risorse servono ora a finanziare oltre 350 interventi di somma urgenza, inderogabili per gli abitanti e per gli Enti Locali.

Alla provincia di Torino sono destinati 16,5 milioni di euro per 144 opere di messa in sicurezza e ripristino di servizi. Ad Alessandria saranno realizzati 20 interventi per 670.500 euro; ad- Asti 17 interventi per 2.200.000 euro; a Biella 54 interventi per 4.670.000 euro; a Cuneo 44 interventi per 2.080.000 euro; nel Verbano-Cusio-Ossola 24 interventi totali per 4.015.000 euro; a Vercelli 50 interventi per 5.390.000 euro. Una volta ricevuta l’autorizzazione dal Dipartimento, il Commissario definirà la destinazione dei fondi con apposita Ordinanza. I Comuni e gli altri Enti Locali potranno inviare rendicontazione e in qualche settimana il contributo verrà liquidato.

“Ringrazio l’Assessore Gabusi per essersi prontamente attivato per la gestione dell’emergenza e l’ottenimento a breve termine dei fondi per i primi interventi – commenta Sergio Bartoli, Consigliere regionale (Lista Civica Cirio Presidente PML) e presidente della V Commissione – Ambiente -. Si tratta di un segnale importante di attenzione e presenza per le nostre comunità da parte delle Istituzioni, ma è chiaro che bisogna prodigare sforzi e investimenti per prevenire gli effetti di eventi meteorologici così violenti. Secondo una ricerca dell’Ispra – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, il 9% del territorio del Piemonte è a moderato o elevato rischio alluvione, il 7% a rischio frana, oltre 77 mila piemontesi vivono in zone a rischio idrogeologico, zone in cui insistono 100mila edifici: la Commissione Ambiente lavorerà per la tutela del territorio e dei cittadini, per migliorare il sistema di prevenzione e la messa in sicurezza dei nostri comuni e soprattutto dei cittadini. Un ringraziamento alla struttura regionale della Direzione Difesa del Suolo e Opere Pubbliche, a partire dal Direttore Bruno Ifrigerio, per l’impegno e la dedizione”.

Conad Nord Ovest e FAI: insieme per luoghi, comunità, eccellenze 

Ci sono luoghi che raccontano chi siamo, un borgo che custodisce la memoria, una tradizione che si tramanda nei gesti quotidiani, un sapere che continua a vivere attraverso i sapori delle nostre terre. L’Italia è costituita da beni culturali diffusi, eccellenze enogastronomiche e comunità che custodiscono tradizioni e valori. È da questa visione che nasce la scelta di Conad Nord Ovest di sostenere il FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano), condividendo l’impegno a valorizzare ciò che rende unico il nostro Paese e a generare valori nei territori. Sostenere il FAI significa per Conad Nord Ovest consolidare un impegno quotidiano, promuovendo la cultura della sostenibilità, valorizzando tradizioni ed eccellenze locali e favorendo consapevolezza e partecipazione.

In occasione dell’ottobre delle Giornate FAI d’Autunno, i clienti dei punti vendita Conad Nord Ovest di Piemonte e Valle d’Aosta, potranno sostenere il FAI con una donazione  di 5 euro, ricevendo la FAI Donor Card, che dà diritto a un ingresso omaggio a un bene del FAI. Saranno inoltre attive promozioni sui prodotti locali e “I Nostri Ori”. L’iniziativa consolida il legame tra Conad Nord Ovest con il territorio, evidenziato dalle collaborazioni con 202 fornitori locali che, in Piemonte e Valle d’Aosta, nel 2024, hanno generato un fatturato di 50 milioni di euro.

“Sostenere il FAI significa sostenere una responsabilità che sentiamo profonda: custodire e tramandare ciò che rende unica l’Italia – ha dichiarato il Direttore Marketing, innovazione e sistemi di Conad Nord Ovest Maurizio Barsacchi, anche in rappresentanza dei soci del territorio – le comunità, le eccellenze enogastronomiche, le tradizioni e i luoghi della cultura sono parte della nostra identità, e del nostro modo di fare impresa. Un impegno costante che i nostri soci imprenditori vivono quotidianamente nei territori attraverso il rapporto diretto con le persone e con i produttori locali. Questa preziosa collaborazione rafforza la nostra presenza sul territorio, con l’obiettivo di confermarci punto di riferimento per la comunità, con la quale crescere e condividere momenti di partecipazione”.

Per Conad Nord Ovest i sapori del territorio sono un’opera d’arte da valorizzare: il lavoro di una famiglia, il sapere di una tradizione, la qualità della filiera corta che nasce da un legame con la terra. Il sostegno della cooperativa e dei suoi soci, all’attività di produttori locali, è un elemento distintivo: chiara la collaborazione con oltre 1430 produttori locali, con i quali abbiamo sviluppato un fatturato di 461 milioni di euro, e con i quali garantiamo qualità e freschezza dei prodotti che trovano la massima espressione nel progetto “identitario” “I Nostri Ori”. L’intera campagna di sostegno al FAI vivrà con un importante piano di comunicazioni in store online, oltre a trovare un focus specifico nel magazine dedicato al nostro localismo nel mese di ottobre, rafforzando il legame tra cultura, territorio e filiere.

Gian Giacomo Della Porta

Moderati e Demos, momento di sciopero simbolico in solidarietà alle Forze dell’Ordine

 

I Moderati e Demos esprimono solidarietà e appoggio nei confronti di chi nei giorni scorsi ha manifestato pacificamente per le vittime di Gaza. Allo stesso modo, aborriamo chi usa una manifestazione pacifica per compiere atti di vandalismo e violenza.

La nostra solidarietà va anche alle Forze dell’Ordine, il cui compito di tutela e garanzia, essenziale per la sicurezza di tutti, viene invece offeso da alcuni.

Per rappresentare questo sentimento e nella consapevolezza che le Istituzioni sono Istituzioni e non Comitati, vogliamo esprimere un pensiero articolato e farlo in seno alle Istituzioni in cui abbiamo l’onore di sedere.
Per questo faremo un momento di sciopero simbolico all’interno dei lavori del Consiglio odierno.

Noi facciamo parte di quei milioni di persone, silenziose, che provano indignazione e sgomento quotidiano per quanto succede a Gaza, senza remora, ma che provano contemporaneamente ribrezzo per chi strumentalizza, spacca vetrine, vandalizza la nostra città.

Simone Fissolo, Ivana Garione, Elena Apollonio.

Rapina da 5mila euro a Mirafiori, barista colpita alla testa con il calcio di una pistola

Questa mattina all’alba un bar, il Family di via Roveda, a Mirafiori, è stato teatro di una rapina violenta. Una barista, mentre alzava la serranda per aprire il locale, è stata sorpresa da un uomo con il volto coperto che l’ha colpita alla testa con il calcio di una pistola. Il malvivente si è impossessato di circa cinquemila euro, fuggendo con un complice che lo attendeva all’esterno.

La donna è stata portata alle Molinette per le cure, riportando ferite ma non in pericolo di vita. Sul posto sono intervenuti gli agenti di polizia, che hanno avviato le indagini e stanno visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza per risalire ai responsabili. L’episodio ha riacceso la preoccupazione dei residenti, già scossi da altri colpi avvenuti nella zona negli ultimi mesi.

La stagione Iperspazi di Fertili Terreni Teatro apre con Moby  Dick

San Pietro in Vincoli, da mercoledì 8 a sabato 11 ottobre prossimi

Lo spettacolo di apertura della nuova stagione intitolata ‘Iperspazi’, la nona del cartellone proposto da Fertili Terreni Teatro, sarà “Moby Dick”. Da mercoledì 8 a sabato 11 ottobre, per un numero limitato di spettatori, alle 19.30 e alle 21, andrà in scena nelle cripte di San Pietro in Vincoli Moby Dick, produzione A.M.A Factory, ispirato al romanzo di Hermann Melville, con in scena Angelo Tronca e Maddalena Sighinolfi.
Lo spettatore viene isolato da mondo esterno, immerso con delle cuffie in un ambiente sonoro, e sarà testimone di un racconto che esplora i temi della malattia mentale attraverso un flusso intenso di coscienza al cui interno troveranno spazio richiami delle balene e conflitti con demoni interiori, sprofondando in una dimensione onirica in cui personaggi e simboli del racconto prendono forma sia dal punto di vista sonoro sia visivo. Muovendosi tra le differenti stazioni in cui si compone la narrazione, un attore ripercorre i momenti salienti del romanzo nell’impianto recitativo che intreccia i tormenti di Acab e la voce di Ismaele, trasformando l’epopea marina in un’indagine profonda su ossessioni e schizofrenie.
Gli abissi dell’oceano diventano il teatro per dar forma alla riflessione collettiva sulla lotta contro i propri demoni, e dove follia e umanità  si incontrano nella profondità del mare.
“Da molti anni – osserva il regista Angelo Tronca – mi interessa il personaggio di Moby Dyck. Sono stati scritti una decina di saggi per cercare di spiegare appieno che cosa significhi la metafora usata da Meville quando ci parla di quest’uomo che caccia la balena bianca, ma  nessuno, giustamente, ha mai veramente colto nel segno. Nessuno è  riuscito a cacciarla veramente nemmeno concettualmente. Ho, quindi, scelto, una riscrittura per parlare di ciò che risuonava in me di questo romanzo. La ricerca di Dio, il suo significato, e la lotta con il circostante sono temi che mi hanno accompagnato essendo stato vicino a persone malate di mente. La loro sofferenza era simile a quella che leggevo nel capitano Achab. Di qui la scelta di scrivere una pièce capace di rimbalzare tra la storia di Melville ambientata  nell’Ottocento e la storia di uno schizofrenico del presente.
Per sottolineare e alimentare la dissociazione tra vero e falso, tra mito e realtà,  mi sono avvalso di un progetto  gestito da Massimiiano Bressan, che, mettendo il pubblico in cuffia, riesce a immergere gli spettatori in un sogno onirico dove i simboli della vicenda prendono forma sonoramente e visivamente”.
“Moby Dick di Angelo Tronca, liberamente ispirato al romanzo di Melville, è scritto come partitura vocale – spiega Massimiliano Bressan – con ritmi decisamente musicali, con pause e silenzi incredibilmente suonanti. Scopo del progetto sonoro è quello di portare nelle orecchie dello spettatore  il mondo che risuona ossessivamente nella testa del personaggio. Il mezzo tecnico, e questo risulta il messaggio, è il solo modo di percepire quel mondo mentale come si costruisce attimo dopo attimo. Il microfono tra i capelli di Angelo fa la funzione di Voce. Voce del pensiero, voce della materia,  voce del circostante. Inevitabilmente mai eguale. Le stanze riverberano , le ripetizioni non descrivono un luogo fisico, ma il continuo farsi di un luogo mentale fatto di distorsioni, di spazi immensi e microscopici nello stesso tempo.
Lo spazio fisico che circonda il personaggio viene usato, attraverso la ripresa microfonica, come strumento di creazione mentale”.
“Per contrasto – afferma Massimiliano Bressan – la parte musicale è  pop, recitando con la capsula microfonica a 360 gradi posizionata sulla fronte ed essendo questa estremamente sensibile, ho voluto restituire tutte le più profonde sfumature della parola e la manipolazione ed elaborazione di suoni dietetici nello spazio, quali l’accensione di un fiammifero, il suo suono, che può diventare un mondo sonoro. Si tratta di un viaggio partendo da uno dei testi più metafisici dell’avventura, cercando di capire ‘la bianchezza della balena’ all’interno di uno spazio scenico quasi calato nell’oscurità.
Per la Stagione Fertili Terreni Teatro vi è la possibilità di lasciare il biglietto sospeso tramite donazione online o con satispay e di entrare gratuitamente per alcuni under 35 grazie ai biglietti messi a disposizione attraverso la collaborazione con Torino Giovani.
Il costo del biglietto è  di 13 euro se acquistato online, 15 euro in  cassa la sera dell’evento.
I biglietti si possono acquistare online sul sito www.fertiliterreniteatro.com
Mara Martellotta

Proxima, il festival politico e culturale di AVS, Sinistra Italiana e Sinistra Ecologista

È stato presentato oggi il programma della quinta edizione di Proxima, il festival politico e culturale di AVS, Sinistra Italiana e Sinistra Ecologista.

Per tre giorni, da giovedì 16 a sabato 18 ottobre, al Bunker in via Niccolò Paganini 0/200 si alterneranno dibattiti, spettacoli e musica con ospiti del mondo della politica, del sindacato, dell’associazionismo e della cultura.

Il tema di quest’anno sarà “Rompere l’assedio”: con la testa e il cuore a Gaza, discuteremo di come continuare a lavorare a un’alternativa progressista di fronte all’intollerabile situazione del nostro Paese e del mondo.

Ecco il programma:

Giovedì 16 ottobre
Ore 18.00
Inizio festa
Saluti del segretario provinciale di Sinistra Italiana Roberto Bacchin e del co-portavoce di Sinistra Ecologista Emanuele Busconi, con Erica Bevilacqua, co-portavoce Europa Verde Torino.


Giovedì 16 ottobre
Ore 18.30
La flotta continua. Insieme per il cambiamento
Walter Massa
Presidente nazionale ARCI
Serena Sorrentino
Presidente della commissione per il Programma fondamentale CGIL
Elisabetta Piccolotti
Deputata AVS
Benedetta Scuderi
Eurodeputata AVS – The Greens
Modera
Alessandra Quarta
Presidente Sinistra Ecologista

Giovedì 16 ottobre
Ore 20.45
EFFETTO GUERRA. Il costo sociale del riarmo
Francesca Coin
Sociologa
Michele De Palma
Segretario generale nazionale FIOM CGIL
Marco Grimaldi
Vicecapogruppo AVS alla Camera
Introduce e modera Alice Ravinale
Capogruppo AVS Consiglio Regionale Piemonte

Giovedì 16 ottobre
ore 22
PIETRO SPARACINO LIVE
Un viaggio comico e corrosivo dentro vent’anni di vita e di Paese, tra ricordi personali, derive collettive, amnesie di massa e piccole rivoluzioni private.
Con Pietro Sparacino,
Stand up comedian, autore e formatore

Venerdì 17 ottobre
Ore 18.30
Chi ha paura del dissenso?
Ilaria Cucchi
Senatrice AVS
Ilaria Salis
Eurodeputata AVS – The Left
Introduce
Sara Diena
Capogruppo Sinistra Ecologista Consiglio Comunale Torino
Modera
Matteo Pucciarelli
Giornalista la Repubblica

Venerdì 17 ottobre
Ore 20.45
Contro l’economia del genocidio, un altro mondo è possibile
Francesca Albanese
Relatrice speciale ONU sui Territori palestinesi occupati
Nicola Fratoianni
Deputato AVS e segretario nazionale Sinistra Italiana
Pablo Trincia
Giornalista


Venerdì 17 ottobre
Dalle 22.00
OFFBEAT pres. Ahadadream feat. Turbolenta
Warm-up: Tendenzaraba
Free entry entro le 23.00

Sabato 18 ottobre
Ore 16.30
Punire non serve a niente: per una nuova politica sulle droghe
Riccardo Magi
Deputato e segretario +Europa
Nadia Ferrigo
Giornalista e autrice di “L’erba e le sue buone ragioni”
Roberta Tumiatti
Direzione nazionale Legacoopsociali
Jacopo Rosatelli
Assessore al welfare della Città di Torino
Modera
Antonio Costanza
UGS Piemonte

Sabato 18 ottobre
Ore 18.30
Dal governo dei comuni a quello del paese: l’impegno per un’Italia migliore
Stefano Lo Russo
Sindaco di Torino
Silvia Salis
Sindaca di Genova
Emily Clancy
Vicesindaca di Bologna
Introduce Emanuele Busconi, consigliere comunale di Torino, Sinistra Ecologista
Modera
Mauro Ravarino, ilmanifesto

Sabato 18 ottobre
Ore 20.45
Organizzare la speranza.
Deputato AVS e co-portavoce nazionale Europa Verde
Gaetano Pedullà
Eurodeputato M5S – The Left
Marta Bonafoni
Coordinatrice della Segreteria nazionale PD
Modera
Valentina Cera
Consigliera regionale AVS Piemonte

(Comunicato stampa AVS, Sinistra Italiana e Sinistra Ecologista)