ilTorinese

Le classi dirigenti. Di ieri e di oggi

LO SCENARIO POLITICO  di Giorgio Merlo

Ogniqualvolta si traccia un confronto tra le classi dirigenti del passato – cioè quando esistevano la
politica, i partiti, le culture politiche e i programmi di governo studiati ed elaborati – e quella
decollata dopo l’irruzione del populismo grillino e l’avvento dei partiti personali, crescono la
rassegnazione e lo sconforto. Una rassegnazione dovuta ad un fatto specifico che supera tutte le
altre valutazioni. Ovvero, e senza alcuna regressione nostalgica, ieri c’era una classe dirigente
radicata, espressiva, rappresentativa e, soprattutto, aveva una personalità politica. Cioè, tanto sul
versante nazionale quanto su quello locale, si trattava di una classe dirigente riconosciuta e
riconoscibile. Sia a livello politico e sia sul versante culturale. Oggi, e dopo il contagio trasversale
del virus populista, demagogico e anti politico, le classi dirigenti – se così le vogliamo definire – si
sono ridotte a portavoce degli istinti più triviali della pubblica opinione o a messaggeri della
propaganda più sfacciata e qualunquista. Certo, esistono delle eccezioni che confermano però, e
come sempre, la regola. Basti pensare alla personalità riconosciuta a livello internazionale di
Giorgia Meloni nel campo della maggioranza di governo o ad alcuni esponenti del Pd che, guarda
caso, si sono formati politicamente durante gli anni della prima repubblica. Uno su tutti, Dario
Franceschini. Dopodiché, e soprattutto nei partiti populisti e personali, si conta una serie
interminabile di pseudo dirigenti che si caratterizzano o per la fedeltà acritica nei confronti del
capo di turno o per la radicale inconsistenza politica, culturale e progettuale. Recuperando
un’antica battuta di Carlo Donat-Cattin, si tratta di persone che “sono capaci, capacissimi, capaci
di tutto”. E la domanda di fondo, al netto delle profondi differenze storiche, politiche, culturali e
sociali, è sempre una. Ovvero, ma la cosiddetta classe digerente che oggi alberga tranquillamente
nei partiti e nelle istituzioni, che ruolo politico avrebbe ricoperto nella prima repubblica? Cosa
avrebbero fatto nei partiti del tempo? Per fare un esempio concreto, l’attuale classe dirigente
nazionale dei populisti dei 5 stelle avrebbero occupato lo scranno di segretari comunali o
provinciali della Democrazia Cristiana, o del Partito Comunista italiano o del Partito Socialista
italiano? Oppure, come è molto probabile, sarebbero stati semplici iscritti e militanti di base che
avrebbero allestito le Feste dell’Amicizia e dell’Unità o dell’Avanti e poco più? La domanda sorge
spontanea perchè è tale la differenza di qualità, di autorevolezza e di peso della classe dirigente
dei partiti della prima repubblica rispetto a quella contemporanea che non si può non tracciare un
confronto e un paragone. Certo, il passato, e quel passato, è definitivamente ed irreversibilmente
archiviato. Ma è altrettanto indubbio che la qualità e l’autorevolezza delle classi dirigenti non
hanno scadenza temporale. E quando si è alle prese con un ceto dirigente che, appunto, qualche
lustro fa avrebbe allestito i gazebo e le feste di partito – con tutto il rispetto dovuto per quei
militanti e per quei volontari – e oggi è al governo del paese o aspira a diventarlo, è abbastanza
evidente trarre la conclusione che la politica si è drasticamente impoverita, che non riscuote più
consenso e che, soprattutto, non riesce più a dettare l’agenda di ciò che serve ad un paese
complesso ed articolato come il ostro. Per questi motivi, e lo ripetiamo ancora una volta, la qualità
della classe dirigente è quasi la precondizione affinché la politica ritorni ad essere protagonista. A
livello nazionale come a livello locale.

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

SOMMARIO: Aldo Cazzullo ad Alassio – Alaska -Lettere

Aldo Cazzullo ad Alassio
Cazzullo riceve il premio per l’informazione culturale ad Alassio . Con tutti i libri pubblicati sui temi più disparati, gli editoriali e le interviste (non settarie) che pubblica, credo sarebbe diventato difficile non conferirgli il premio alassino 2025. Anche la sua presenza televisiva sulla  7  è stata massiccia. Nessun giornalista, neppure Mieli, ha oggi la notorietà di Cazzullo che da giovane andava in vacanza a Loano, ma avrebbe aspirato ad Alassio. Poi la famiglia comprò una casa ad Andora e il sindaco Mauro  Demichelis  gli diede qualche anno fa le chiavi della città con notevole  preveggenza. Conosco Cazzullo da molti anni e anch’io in tempi lontani l’ho premiato nel suggestivo studio del pittore Enrico Paulucci a Torino. Ci affacciammo insieme sul balcone da cui si vede piazza Vittorio, il Po, il monte dei Cappuccini all’imbrunire: una suggestione indimenticabile.
Cazzullo ha le sue idee, ma sa anche rispettare quelle degli altri. Un fanatico   di un paesino ligure  ha suggerito ad un pronipote di Mussolini di chiedere a Cazzullo un contraddittorio  sui temi del fascismo allo scopo di creare un po’ di confusione. Da storico ho una visione del fascismo e di Mussolini diversa da quella di Cazzullo, ma quella del pronipote del duce mi appare priva totalmente di cultura storica e di attendibilità. Un libro scritto o fatto scrivere da altri che non merita di essere letto e neppure considerato. Approfittare del premio a Cazzullo per qualche minuto di visibilità mi  appare molto meschino.
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Alaska
Ogni passo verso la pace in un mondo in guerra che rischia un conflitto nucleare devastante da cui il mondo intero non si salverebbe, è sempre importante. Trump ha tentato senza successo di smuovere le cose, avviando un dialogo. Non credo che il vertice abbia dato risultati, ma va neppure considerato a priori un fallimento.
La storia è sempre imprevedibile e non bisogna cessare di sperare in altri passi successivi.  Parlarsi fa sempre bene. Certo il dignitario russo alla corte dello Zar con la maglietta dell’URSS appare un elemento che ha dell’ incredibile e forse è stata una provocazione per farsi notar e Ma sotto tanti punti di vista la Russia è tornata sovietica o è nostalgica dell’impero sovietico. Quell’impero dopo Yalta e la divisione delle sfere di influenza ha contribuito,  magari forzatamente e non certo per amore della pace, un equilibrio che ha evitato una terza guerra mondiale. E’ un ricordo lontano che ci indica come non sempre sono stati i pacifisti ad evitare le guerre. Proviamo a crederci anche noi. Non perdiamo nulla e troviamo una via magari illusoria per evitare a noi  le  troppe ansie ed alleviare  ai tanti attivisti in inutile e e mobilitazione  la fatica delle loro continue esibizioni in piazza.
LETTERE  scrivere a quaglieni@gmail.com
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Erba in piazza San Carlo
Sono stata  a fare una passeggiata in piazza San Carlo anche per vedere i cantieri della nuova via Roma che sembrano quasi quelli del Ventennio che rifece l’ intera via.
Vi mando due fotografie dalle quali, malgrado la siccità, appare come l’erba cresca  abbondantemente tra il porfido di piazza San Carlo. Torino città più verde d’Italia o incuria  anche nel salotto di Torino? Forse occorrerebbero due capre per brucare l’erba. Io vengo da Saluzzo, ma  la manutenzione della  mia città è ben diversa.
 Giorgina Bocca
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Io mi limito a transitare sotto i portici e non cammino mai nella piazza. Passo sotto i portici per vedere le vetrine e magari prendere un aperitivo da Stratta.  Gli artisti di strada mi infastidiscono come i vecchietti sulle panchine in piazza mi intristiscono. Non mi ero quindi  mai accorto dell’erba. Un fatto marginale perché l’incuria, da quando è stato istituito un apposito  assessorato alla cura della città ,è un  problema del centro e della  periferia . Sono lontani i tempi quando bastava un sms al sindaco Fassino per ottenere un intervento veloce. Oggi Torino – al di là dell’impegno del sindaco che apprezzo – ha alcuni assessori che andrebbero mandati a casa , ma gli equilibri politici precari impongono di non toccare nulla.
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La storia non si può attualizzare  
Ho assistito ad una recente presentazione ligure del suo libro su Pannunzio. Mi ha stupito  il tentativo di una presentatrice di “attualizzare Pannunzio“. Lei ha dissentito, ma è stato generoso, forse troppo generoso. È  stato  perfino troppo cavaliere. Lo dico da donna. Con un uomo avrebbe reagito diversamente. Buon Ferragosto!   Maria  Aicardi
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E ‘ stata una serata non positiva. Ometto il nome della signora in questione, ma preciso che  non è stata  ovviamente la presentazione della prof. Jaqueline Visconti che si è rivelata ancora una volta intellettualmente straordinaria .La storia è storia e attualizzarla è  un errore. Semmai essa va contestualizzata. Prevedere da che parte starebbe oggi  Pannunzio o chiunque altro  è una sciocchezza in cui cadono anche le persone acculturate. Se poi si vuole portarlo dalla propria parte per avvalorare le proprie ragioni politiche, è  operazione intellettualmente scorretta. Sono vecchi discorsi che chi è ideologizzato non può capire.

Tutte le news di Cesana Torinese sul nuovo ledwall di piazza Vittorio Amedeo

CESANA TORINESE – Nuovo servizio informativo per la cittadinanza ed i turisti a Cesana. 

Presso l’Ufficio del Turismo di piazza Vittorio Amedeo è in funzione un nuovo ledwall informativo.

Si tratta di un maxischermo che fornisce informazioni turistiche ai visitatori, ma anche informazioni utili alla cittadinanza. 

Il Sindaco Daniele Mazzoleni presenta la novità: “Dopo alcuni giorni di test tecnico, ora è pienamente operativo il nuovo ledwall che abbiamo voluto installare sulla facciata dell’Ufficio del Turismo per offrire un ulteriore strumento di comunicazione con la cittadinanza e con i turisti. Il ledwall è attivo tutti i giorni e proietta schermate di benvenuto a Cesana e schermate con i principali eventi in calendario per la settimana in corso. Tra le info che vengono proposte ci sono anche gli aggiornamenti meteo quanto mai utili per programmare escursioni e passeggiate. Ovviamente è in costante aggiornamento e di questo ringraziamo le addette dell’Ufficio del Turismo per la preziosa collaborazione. Oltre a promuovere eventi e manifestazioni, il ledwall sarà arricchito di video di valorizzazione territoriale e servirà anche per dare informazioni utili alla cittadinanza e pubblicare in tempo reale avvisi alla popolazione. Uno strumento che riteniamo alquanto utile perché ci permetterà di raggiungere tutti coloro che si trovano a passare in questo punto strategico del nostro Comune”.

La Vuelta a España passa per la Valle di Susa

La Vuelta a España, una tra le corse ciclistiche a tappe più impegnative, partirà per la prima. volta dall’Italia e dal Piemonte, passando per la Valle di Susa.

Il km0 de la “Salida Oficial” è fissato a Torino, di fronte al monumento dedicato a Fausto Coppi, mentre quella valsusina sarà la quarta e ultima tappa italiana. Un percorso di 192km che partirà dal centro storico di Susa e, attraversando Exilles, Cesana e Claviere, porterà i ciclisti oltre confine, al di là delle Alpi, il prossimo 26 agosto.

«Si tratta di un’occasione unica per far brillare la nostra Valle in tutto il mondo, per mostrarne le bellezze naturali, culturali e storiche, e dunque stimolare un turismo lento e sostenibile», ha dichiarato Giorgio Montabone, assessore al Turismo e allo Sport per l’Unione Montana Valle Susa.

Per l’occasione, la città di Susa ospiterà le “Notti in rosso”, tre giornate di musica, intrattenimento e divertimento che inaugureranno l’evento, mentre il 26 agosto si potrà attendere la partenza dei ciclisti nel villaggio Vuelta, dove sarà anche presente uno stand dell’Unione Montana Valle Susa.

In previsione di questo evento di sport eccezionale, venerdì 22 agosto dalle ore 18 l’assessore Giorgio Montabone dialogherà con Filippo Manfredi, autore del libro “Alla conquista della Vuelta”, nella biblioteca di Susa. L’iniziativa, promossa dalla città di Susa in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Valsusa, intende dare ancor più valore al passaggio della Vuelta, evento che darà ancor più prestigio alla narrazione del nostro territorio.

Domenica 24 agosto il Tenda chiuso per la Vuelta

Domenica 24 agosto a partire dalle 10:00 il tunnel di Tenda sarà chiuso al traffico per il passaggio sulla statale 20 “del Colle di Tenda e di Valle Roja”, in provincia di Cuneo, della 2° tappa della competizione sportiva Vuelta a España 2025 (tappa Alba – Limone Piemonte).

L’ultimo passaggio dall’Italia in direzione Francia è previsto alle ore 9:30, l’ultimo passaggio dalla Francia all’Italia alle ore 9:45.

Come condiviso al tavolo tecnico di coordinamento attivato presso la Prefettura di Cuneo, la chiusura del tunnel si rende necessaria per consentire il passaggio della corsa e l’organizzazione dell’arrivo della competizione, previsto presso l’area Limone Quota 1400 in località Panice Soprana, nel comune di Limone Piemonte.

Per motivi di sicurezza correlati allo svolgimento della competizione e al ritiro della carovana, il tunnel riaprirà al traffico alle ore 6:00 di lunedì 25 agosto secondo i consueti orari stabiliti.

Addio a Pippo Baudo: due momenti memorabili al Salone del Libro di Torino

Questa sera, 16 agosto 2025, Giuseppe Raimondo Vittorio “Pippo” Baudo si è spento a Roma all’età di 89 anni, lasciando un segno indelebile nel panorama televisivo italiano.  Nato a Militello in Val di Catania il 7 giugno 1936, era un volto familiare delle famiglie italiane sin dai primi anni Sessanta. Laureato in Giurisprudenza, iniziò la sua carriera come cantante e pianista, debuttando in TV nel 1959. Conduce tredici edizioni del Festival di Sanremo, stabilendo un record. È l’ultimo dei grandi presentatori con Mike Bongiorno, Corrado, Enzo Tortora e Raimondo Vianello. Nel 2016 lo ricordiamo a Torino sul palco del Salone del Libro quando Baudo interviene insieme a Chiara Gamberale per presentare l’ultimo romanzo di Walter Veltroni, intitolato Ciao, nel quale l’autore ripercorre il rapporto con il padre Vittorio, storico radiocronista Rai. Baudo scherza sull’impatto emotivo e culturale del libro, invitando Veltroni a presentarlo più volte, perché non è solo un racconto intimo ma anche un affresco del nostro Paese. Tre anni dopo, Baudo torna al Salone per presentare la sua autobiografia Ecco a voi. Una storia italiana, scritta con Paolo Conti. In un incontro alla Sala Rossa del Lingotto dialoga con Valeria Parrella e ripercorre i retroscena di oltre cinquant’anni di carriera, tra aneddoti e memoria storica dello spettacolo e della tv italiana.

Soccorso alpino sempre attivo: gli interventi di Ferragosto

In tutto sono stati venti gli interventi gestiti dal Soccorso alpino e speleologico in Piemonte nella giornata di Ferragosto, come riporta l’agenzia Ansa.

Particolarmente delicata l’operazione  in Valle Pesio: ha permesso di risolvere una situazione che complicata. Una squadra con sanitario  ha stabilizzato una persona con choc anafilattico per punture di insetti nelle vicinanze del Pian delle Gorre: qui l’elevato affollamento non consentiva all’elicottero di manovrare. Così paziente è stato trasferito per il recupero con il velivolo e l’ospedalizzazione in codice giallo.

È stato dunque un Ferragosto relativamente “tranquillo”, dicono alla centrale operativa. Se si pensa che solo domenica 3 agosto gli interventi erano stati trentatré.

Terzo caso di anziano che viaggia contromano sulla Torino – Bardonecchia

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La vettura con alla guida un anziano di 81 anni ha imboccato la Torino Bardonecchia contromano a Rivoli. La pattuglia del nucleo radiomobile dei Carabinieri si è posta davanti all’auto e ha bloccato il traffico, permettendo all’81 enne di effettuare l’inversione di marcia. Per l’uomo è scattato il ritiro della patente e il sequestro del mezzo. Sull’autostrada Torino-Bardonecchia è il terzo caso in poche settimane di un anziano che viaggia contromano.

La pieve di San Pietro a Pianezza. Uno dei tesori oltre la cintura di Torino

 

Eretta sulla sponda del Dora Riparia nel XII secolo in stile romanico lombardo, con il tetto a capanna, e dedicata a San Pietro, la pieve di Pianezza, a pochi chilometri da Torino, offre uno spettacolo unico e, probabilmente, inaspettato grazie ai suoi affreschi, un ciclo dipinto, quasi interamente, da Giacomo Jaquerio e altri artisti della sua scuola. Il pittore fu il rappresentante della pittura tardo-gotica in Piemonte e le sue opere, grazie al duca Amedeo VIII, arrivarono fino a Ginevra.

Sconsacrata oramai da molto, un tempo fu luogo di preghiera di pellegrini e viandanti, e venne costruita, con molta probabilita’, al posto di un tempio pagano; in origine era costituita da una sola navata, ma in epoca gotica (tra il 300 e il 400) ne furono aggiunte altra due piu’ piccole. La facciata, in un primo tempo poco curata, fu riqualificata a fine ‘300 con mattoni rossi romanici e materiali di recupero mentre l’entrata fu collocata nella parte laterale da dove si accede anche al presbiterio. Durante l’ultima fase dei lavori sono stati dipinti il Cristo in Croce, una santa non identificata sul pilastro di entrata ed un’altra vicina all’immagine di Santa Margherita. Molto belle anche le vetrate colorate, copie create nell’800, i cui originali di Antoine de Lonhy sono conservati al Museo Civico Torinese di Palazzo Madama.

I Provana, una tra le cinque famiglie feudali piu’ importanti del Piemonte, volle fortemente le decorazioni della Pieve di San Pietro, tra queste, oltre a quelle gia’ citate, abbiamo la raffigurazione degli Apostoli, l’Annunciazione e il dipinto dedicato a Santa Caterina; nella cappella che porta il loro nome, invece, troviamo il dipinto sulla vita di San Giovanni in cui si riconoscono anche i simboli della famiglia: il liocorno e i tralci di vite.

La Pieve di San Pietro si aggiunge alle moltissime opere in stile romanico del Piemonte (chiese, castelli, abbazie) che venivano edificate perlopiu’ sulle strade devozionali, come la via Francigena che portava i pellegrini dall’Inghilterra fino a Roma.

Normalmente non e’ aperta al pubblico, ma si può visitare contattando gli uffici comunali o i gruppi di volontari dedicati. In questa chiesa, inoltre, e’ possibile celebrare matrimoni civili assecondando cosi’ la volonta’ di valorizzare ancora di piu’ il patrimonio architettonico della citta’.

MARIA LA BARBERA

Apertura su richiesta; prenotazioni presso l’ufficio URP 011/9670211 oppure
presso UNECON: 3333903669 – 3394620103 – 3356171376
unecon2019@gmail.com