ilTorinese

Corso di degustazione Go Wine a Torino

Dal 18 ottobre al 22 novembre 5 lezioni

per avvicinarsi al mondo del vino

Go Wine promuove a Torino, a partire da metà ottobre, un nuovo corso di avvicinamento al mondo del vino.

 

Le lezioni si svolgeranno presso una ampia sala riservata del Ristorante Sol Levante Fusion in Via Nizza 1, angolo Corso Vittorio Emanuele II.

Il corso inizia martedì 18 ottobre e si articola in 5 serate. Si propone di sviluppare il rapporto tra vitigno-vite-territorio, con un messaggio di carattere divulgativo che possa fornire nozioni utili anche per riconoscere e valutare le diverse tipologie di vino. Nel corso di ogni appuntamento si potranno degustare 5 tipologie di vini a seconda del tema trattato: protagonisti delle serate vini bianchi, vini rossi, grandi rossi italiani (alla presenza di un produttore) e vini da meditazione.

 

 

Riportiamo di seguito le date e gli argomenti delle lezioni, allegando il programma dettagliato:

 

Prima serata: martedì 18 ottobre ore 20.30
INTRODUZIONE ALLA DEGUSTAZIONE

Seconda serata: martedì 25 ottobre ore 20.30
IL RAPPORTO VITIGNO–VINO–TERRITORIO; VINI BIANCHI

Terza serata: martedì 8 novembre ore 20.30
IL LAVORO IN VIGNA; VINI ROSSI

Quarta serata: martedì 15 novembre ore 20.30
IL LAVORO IN CANTINA; GRANDI ROSSI ITALIANI

Quinta serata: martedì 22 novembre ore 20.30
IL TURISMO DEL VINO; VINI DA MEDITAZIONE

 

Scarica qui il programma
e la scheda di iscrizione al corso

Il Papa parla dei migranti e dell’Ucraina

Un messaggio di inclusione

“Ho paura quando vedo comunità cristiane che dividono il mondo in buoni e cattivi, in santi e peccatori: così si finisce per sentirsi migliori degli altri e tenere fuori tanti che Dio vuole abbracciare”.
Questo il primo importante monito di Papa Francesco rivolto alla Chiesa durante l’omelia per la canonizzazione dei beati Giovanni Battista Scalabrini e Artemide Zatti.
Com’è sua consuetudine, abbiamo imparato a conoscerlo, il Papa non fa sconti a nessuno, né alla Chiesa Cattolica né al mondo intero.
“I due Santi oggi canonizzati ci ricordano l’importanza di camminare insieme e di saper ringraziare” dice il Papa.
Ricordando Giovanni Battista Scalabrini, vescovo cattolico italiano che nel 1887 ha fondato la congregazione dei missionari di san Carlo Borromeo – conosciuti come scalabriniani – e nel 1895 la congregazione delle Suore missionarie di San Carlo Borromeo e il beato Artemide Zatti, religioso italiano, fratello laico salesiano che “dedicò tutta la vita a gratificare gli altri, a curare gli infermi con amore e tenerezza”, il Pontefice scaglia il suo secondo monito: “è scandalosa l’esclusione dei migranti! Anzi, l’esclusione dei migranti è criminale, li fa morire davanti a noi”. Con veemenza, prosegue: “così, oggi abbiamo il Mediterraneo che è il cimitero più grande del mondo. L’esclusione dei migranti è schifosa, è peccaminosa, è criminale, non aprire le porte a chi ha bisogno”. Papa Francesco, tuttavia, non lascia che le sue parole cadano nel vuoto. Al contrario, indica la centralità del problema:
“No, non li escludiamo, li mandiamo via, ai lager, dove sono sfruttati e venduti come schiavi. Fratelli e sorelle, oggi pensiamo ai nostri migranti, quelli che muoiono. E quelli che sono capaci di entrare, li riceviamo come fratelli o li sfruttiamo? Lascio la domanda, soltanto”. Ai fedeli rivolge un accorato appello, invitando alla comunione di intenti: “per favore, includere sempre, nella Chiesa come nella società, ancora segnata da tante disuguaglianze ed emarginazioni. Includere tutti.“
Il pensiero del Papa, quindi, va alla martoriata Ucraina che ancora non vede l’ombra di un ramoscello d’ulivo.
“C’è una migrazione, in questo momento, qui in Europa, che ci fa soffrire tanto e ci muove ad aprire il cuore: la migrazione degli ucraini che fuggono dalla guerra. Non dimentichiamo oggi la martoriata Ucraina!”
Ecco, non facciamo l’errore di dimenticare perché, l’esperienza insegna, la memoria umana sa essere debole.
Giangiacomo Nichols

Tecnico di Tiro con l’Arco, il corso

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Con l’autunno prende il via un importante appuntamento formativo della Sda Giochi. Il corso TES per Tecnici Educatori di Tiro con L’Arco è organizzato dalla SdA Giochi Nazionale ed è iniziato a ottobre con le prime lezioni teoriche in FAD. Le lezioni pratiche (32 ore) sono state ripartite in diverse sedi sul territorio nazionale tra cui anche quella del Comitato Territoriale di Ivrea, presso cui si formeranno i candidati provenienti da Piemonte e Lombardia sotto la guida del formatore Paolo Castelli. Il corso si prefigge di formare i nuovi tecnici in linea con i principi UISP con una particolare enfasi alle metodologie costruttiviste e per una promozione del tiro con l’arco che non sia esclusivamente competitiva ma che, attraverso una pratica intelligente, enfatizzi anche gli aspetti sociali, culturali e naturalistici di questa disciplina. I tecnici ArcoUISP infine, saranno invitati ad apprezzare il valore del volontariato ed a centrare l’attenzione all’arciere, piuttosto che all’attrezzatura promuovendo l’uso di attrezzatura semplice ed economica per abbattere le barriere di censo nell’approccio allo sport.

Uisp Torino

Ambrogio (Fdi): “Luci accese in pieno giorno”

“Ieri mattina – verso le 11 –, chi di passaggio in corso Stati Uniti, ha assistito all’ennesima dimostrazione degli sprechi dell’Amministrazione comunale, potendo notare che i lampioni si trovavano perfettamente in funzione, come nelle ore più buie della notte.
Non è la prima volta che in questi mesi l’illuminazione delle strade viene dimenticata. Avevo già segnalato il caso di piazza Castello lo scorso settembre.
Con quale coraggio si chiedono importanti sacrifici se l’Amministrazione pubblica poi non rispetta le stesse regole che impone ai cittadini?”.

Paola Ambrogio Fratelli d’Italia

“Le parole che contano”. Un libro per capire la società

 

11 parole per capire le dinamiche, le difficoltà e le complessità della società contemporanea. Attorno a queste parole Giorgio Merlo e Giuseppe Novero ne hanno discusso con 11 personalità del nostro paese per approfondirne il significato, l’impatto con la pubblica opinione e il senso nel rapporto concreto con i cittadini. Non a caso il libro si intitola “le parole che contano”.

Dalla politica allo straniero; dalla giustizia alla condivisione; dal populismo alla tutela sociale; dai giovani all’etica; dai valori alla comunità e all’identità. Una riflessione a tutto campo dove emerge in modo chiaro e netto che solo attraverso un rinnovato impegno politico e culturale forse è possibile iniziare a dare risposte concrete alle domande e alle istanze che emergono dal tessuto sociale del nostro paese. Ma quello che emerge dal libro in modo chiaro è che proprio attorno al significato di queste parole si può costruire un progetto per raggiungere il “bene comune”. Perchè se c’è una carenza che viene avvertita in larghe fasce della nostra comunità nelle quali ognuno di noi è inserito, questa è proprio quella di riflettere per agire. Tornare, dunque, ad approfondire per ritrovare le ragioni profonde di un impegno che può espletarsi nei modi più differenti. Parole che non esauriscono l’universo della politica e dell’impegno politico concreto. Ma, semmai, si tratta di parole che interpellano il futuro della nostra società, le nostre prospettive, i nostri sistemi democratici e istituzionali.

Certo, è un tempo difficile il nostro. Eppure abbiamo il dovere di vivere il tempo presente perchè, come diceva già Aldo Moro negli anni ‘60, “se fosse possibile dire saltiamo questo tempo e andiamo direttamente a domani, credo che tutti accetteremmo di farlo. Ma non è possibile. Oggi dobbiamo vivere, oggi è la nostra responsabilità. Si tratta di essere coraggiosi e fiduciosi al tempo stesso. Si tratta di vivere il tempo che ci è fatto vivere con tutte le sue difficoltà”.

Comunque sia, si tratta di parole che contano e che possono contare ancor più nei mesi a venire. Parole capaci di suscitare riflessioni e ragionamenti sull’importanza di improntare le nostre azioni e le nostre attività, a un saldo sistema di valori e che stimolano tutti a un supplemento di analisi. Condividere le parole, comprendersi e comprendere risponde anche all’esigenza di costruire percorsi per riconoscersi attorno ad obiettivi comuni a tutti, per declinare una visione comune. Noi tutti sappiamo di vivere all’interno di una società contemporanea complessa. Questa estrema complessità sollecita tutti a condividere competenze, esperienze, cercando quella chiarezza che non cade mai nella banalizzazione o nella superficialità, ma affonda proprio nella competenza sviluppata e maturata all’interno dei propri mondi di responsabilità.

Il libro, pubblicato da Edizioni Lavoro, registra la prefazione di Luigi Sbarra, Segretario Generale della Cisl e l’introduzione di Marco Frittella, Direttore di Rai libri.

BŌL HOUSE, il pane al centro

Il prossimo 16 ottobre sarà la Giornata Mondiale del Pane. In centro a Torino c’è BŌL HOUSE, un locale unico e curioso dove è il pane l’indiscusso protagonista.

Si tratta del primo locale in Italia – e probabilmente nel mondo – a proporre tutto il menù servito nel pane che da contorno si trasforma in appetitoso contenitore… edibile. Il pane, speciale, creato appositamente per BŌL HOUSE, croccante fuori e morbido dentro, contiene ogni proposta del menù, sia salata sia dolce.

BŌL HOUSE nasce dall’intuizione di tre amici giramondo che tre anni fa, poco prima del lockdown, decidono di aprire un locale ispirandosi a quanto hanno visto – e mangiato – nei loro viaggi. In molte cucine tradizionali, in Italia e all’estero, qualche ricetta è servita nel pane: dal gulasch ungherese alla zurek polacca, dalla soupe d’oignon francese al Clam Chowder californiano. L’idea è quella di creare un locale dove tutto il menù, sia dolce sia salato, venga servito nel pane. L’invito è chiaro: you can eat all!

BOL – dal francese ciotola – ha la O sormontata dal macron e si legge BOOL, ricordando nella pronuncia le più famose ciotole inglesi, le bowl. Ci sono due formati di BŌL: grande per la portata principale, un piatto unico che sostituisce primo e secondo e mini. Le mini-bōl sono una coccola, una piccola delizia pensata per gli amanti degli antipasti, dei piatti sfiziosi e della condivisione. Un piatto tanto buono quanto divertente. Le mini-bōl sono sempre servite 5 alla volta in 5 gusti diversi e possono essere dolci o salate per un inizio o un fine pasto diverso dal solito.

BŌL HOUSE è una storia di famiglia: Davide ed Enrica sono fratelli, Davide Vito è il fidanzato di Enrica. Sono loro a lavorare nel locale, in cucina e in sala, ad occuparsi della spesa e del servizio.

Il pane è al centro del progetto. Ci sono voluti 4 mesi di prove ed il prezioso aiuto di un panettiere delle Valli di Lanzo per mettere a punto la formula del pane perfetto: giusta consistenza e giusta dimensione. Solo ingredienti semplici e naturali: farina, acqua, lievito, olio e sale, niente latte e derivati, niente strutto o grassi vegetali.

Il locale è piccolo, la cucina è molto piccola. Ma questo si rivela un vantaggio. Tutto è freschissimo, comprato giorno per giorno, a volte due volte al giorno, perché manca lo spazio per fare scorte.

Il menù cambia in base alla stagionalità, ricette più fresche in estate, con l’aggiunta di zuppe in inverno. Le proposte sono sempre una trentina fra carne, pesce e verdure… A preparare tutto è Davide, che ha alle spalle una lunga esperienza nelle cucine dei pub londinesi e proprio là ha imparato cosa sia la vera contaminazione.

Le BŌL più amate sono Amor(tadella) – Mortadella, patate saltate, pesto di pistacchi, burratina e glassa di aceto balsamico – e Pulled Pork – Spalla di maiale sfilacciata in salsa BBQ, coleslaw salad, pico de gallo e salsa al pepe nero. Non mancano le ricette che strizzano l’occhio alla tradizione: Vitello Tonnato, in omaggio al piatto tipico piemontese, La Pugliese – Stracciatella, cime di rapa, salsiccia (leggermente piccante) – Bolognese – ragù, besciamella, mozzarella – Melenzana2 – sugo alla norma con melanzane grill, ricotta salata e pesto di melanzana.

BŌL HOUSE è un locale antispreco. Tutto il cibo è fresco e anche la mollica del pane svuotata viene trasformata in polpette di pane, servite con il pesto o il ragù, entrambi fatti in casa.

BŌL HOUSE è un locale plastic free. Piatti di ceramica, bicchieri di vetro, posate di metallo; persino l’acqua è quella “del sindaco”, microfiltrata, il caffè è quello in cialda (di carta!).

BŌL HOUSE

Via San Francesco da Paola 4B, Torino.

Tel. 3475566172

Email. torino@bol.house

www.bol.house

“Il Terzo Paradiso dei Talenti”

A Cuneo, inaugurazione-spettacolo della grande scultura di Michelangelo Pistoletto in omaggio al trentennale della “Fondazione CRC”

Venerdì 14 ottobre, ore 17,30

Cuneo

Tredici metri di lunghezza per sette di altezza e la celebre forma (segno matematico dell’infinito) dei tre cerchi consecutivi composta da un centinaio di serigrafie in metallo su cui sono rappresentati i disegni di bambini di alcune scuole cuneesi, e non solo: eccoci di fronte alla grande scultura site specific “Il Terzo Paradiso dei Talenti” realizzata da Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933) per “A cielo aperto”, il progetto di arte pubblica ideato dalla “Fondazione CRC” per celebrare il suo 30^ compleanno e realizzato in collaborazione con il “Castello di Rivoli – Museo di Arte Contemporanea”. L’opera è stata appositamente sviluppata dall’artista biellese, fra i massimi animatori e protagonisti dell’Arte Povera, per l’area di fronte al “Rondò dei Talenti”, a Cuneo (via Luigi Gallo, 1), in relazione alla curvatura dell’edificio e alla struttura della piazza stessa. L’inaugurazione, in agenda per venerdì 14 ottobre (ore 17,30), sarà preceduta, alle ore 16, da un’azione condivisa di “arte pubblica partecipata” che vedrà rielaborato il segno-simbolo (presentato, per la prima volta, alla 51^ edizione della “Biennale di Venezia” nel 2005) del “Terzo Paradiso” con materiali di alluminio, al fine di realizzare un’opera collettiva temporanea. Nel pomeriggio del giorno seguente, sabato 15 ottobre, sempre al “Rondò dei Talenti”, alle ore15 e alle ore 16, è in programma un laboratorio per bambini e famiglie sempre sul tema inerente all’opera (iscrizioni su www.fondazionecrc.it). “L’inedita scultura di Michelangelo Pistoletto – sottolinea Ezio Raviola, presidente della ‘Fondazione CRC’ – rappresenta il completamento in chiave culturale dell’intervento di riqualificazione del ‘Rondò dei Talenti’. Un’opera straordinaria che si ispira ai valori formativi e di crescita collettiva, che ci hanno guidato nella realizzazione di questo polo educativo, e che lascia un segno per i trent’ anni di vita della nostra istituzione. Siamo altresì persuasi che quest’ opera potrà diventare un forte punto di attrazione per i flussi del turismo internazionale”. Dopo i Quadri specchianti”, gli “Oggetti in meno” e le prime opere “con gli stracci” (“Venere degli stracci” del 1967), il “Terzo Paradiso” di Pistoletto rappresenta la fase più recente del suo lavoro. Ne scrive il “Manifesto” nel 2003 e nel 2010 un “Saggio” edito da “Marsilio”. L’idea di quel “segno matematico” rappresentante l’“infinito” e riguardante la terza fase dell’umanità, quella fatta da “ogni genere di artificio”, nasce nella sua “Cittadellarte – Fondazione Pistoletto” istituita a Biella nel 1998 nei locali in disuso dell’ex-lanificio “Trombetta”, con l’intento di farne “un evento collettivo rivolto ad adulti e a bambini, all’insegna del rispetto verso la natura e verso gli spazi urbani tramite un coinvolgimento creativo e basandosi sull’interazione fra arte e società”. Nel 2020, il simbolo è stato donato al Comune di Biella, divenuta nell’anno precedente “Città Creativa UNESCO”.

 

A Cuneo lo vediamo rappresentato in verticale, sospeso in aria come un “grande segno” che sottolinea la presenza del “Rondò” e realizzato, come detto, serigrafando su metallo e unendo insieme oltre centoventi disegni di bambini studenti – tra cui alcuni che frequentano le scuole cuneesi dell’infanzia “Arnaud” e “Fillia”, le primarie “Revelli” e “Rolfi”, le secondarie di primo grado “D’Azeglio” di Cuneo e di Castelletto Stura –raccolti dal “Dipartimento Educazione” del “Castello di Rivoli” (che dal 2005 promuove l’“Oper-Azione Terzo Paradiso” su scala globale), in collaborazione con l’ “Ambasciata Rebirth/Terzo Paradiso Cuneo” e l’ “Associazione Con.Te.StoOo”. In tal modo, l’opera sottolinea la missione particolare dello stesso “Rondò dei Talenti”, Polo educativo voluto dalla “Fondazione CRC”, in cui i più giovani possono, attraverso specifiche attività proposte, far crescere e scoprire le proprie vocazioni e, per l’appunto, i propri “talenti”.

Gianni Milani

Nelle foto:

–       Michelangelo Pistoletto: Rendering de “Il Terzo Paradiso dei Talenti”, acciaio corten, stampe digitali su d-bond, 2022

–       Michelangelo Pistoletto, Ph. Stephan Rohl

–       “Rondò dei Talenti”

Giuseppe Conte, tra il fanciullino e la giovinezza

 

POESIA  Giuseppe Conte, nato a Imperia nel 1945, è considerato una delle più importanti voci poetiche italiane contemporanee.

Comincia a interessarsi di poesia già ai tempi del liceo,frequentando il Ginnasio e Liceo Classico De Amicis a Oneglia,anni in cui inizia a sperimentare le prime traduzioni dall’inglese(da Whitman, Blake, Shelley e Lawrence) e a comporre i suoi primi versi. Si appassiona inoltre alle opere di Mallarmé, Baudelaire e Henry Miller. Risalgono ai primi anni Settanta i suoi due primi libri di poesia, intitolati “Il processo di comunicazione secondo Sade” ( 1975) e “L’ultimo aprile bianco” (1979), raccolte che riscuotono un ottimo successo di critica, cosiccome i suoi due primi libri di narrativa dal titolo “Primavera incendiata” e “Equinozio d’autunno”, risalenti agli anni Ottanta.

Nel 1994, in ottobre, promuove l’occupazione pacifica della Basilica di Santa Croce a Firenze, con un gruppo di poeti che si definiscono “i capitani del Commando eroico” di cui fanno parte, oltre allo stesso Conte, anche Tomaso Kemeny, Roberto Carifi e Lamberto Garzia.

L’evento precede il sorgere di un nuovo movimento poetico che è chiamato  Mitomodernismo, una corrente provocatoria e di rottura che proclamava come la vera battaglia consistesse nel sognare un mondo rifatto da capo attraverso la bellezza e il mito. Proprio il mito entra a far parte della vita di Giuseppe Conte sin dalla giovinezza e lo impegna durante tutta la sua carriera artistica fino ai giorni nostri, quando pubblica la sua ultima opera a lui dedicatadal titolo “Il mito greco e la manutenzione dell’anima”. È  stato vincitore dei più importanti premi di poesia tra cui il “Premio Viareggio” .

Capita talvolta e, in particolar modo ai poeti, una certa discordanza tra corpo, età e spirito, quel fanciullino tanto caro a Pascoli, che emerge sia in Giuseppe Conte uomo sia nel suo esserepoeta, il primo dall’aspetto saggio e consapevole, il secondo dall’indole più fragile, più delicata e maggiormente dubbiosa riguardo a se stessa e ai propri sentimenti che, con forza e grande intensità, vengono evocati e di cui, contemporaneamente, pare cercare una conferma nel soggetto della sua poesia.

“L’amore vero, tu lo sai, è volere

la gioia di chi non ci appartiene

è questo uscire, traboccare da se stessi, come sangue dalle vene

per un taglio, è l’irrinunciabile, amore energia mutabile eterno bene.”

Poesie (Mondadori, 2015)

 

Colpisce, oltre alle immagini e al ritmo che ben rappresentanol’intensità del sentimento, l’utilizzo dell’espressione “tu lo sai” contenuta nel primo verso, quasi una richiesta inconscia di non rimanere solo di fronte al travolgimento emotivo e alla bellezza stessa del momento ispirato. È forse questo ciò che rende il poetauna sorta di eterno fanciullo: l’ingenuità del voler condividere ciò che realmente l’altro non può sentire o che non può farlo come un poeta vorrebbe.

Quel ‘tu lo sai’ viene percepito come un baluardo di illusione che combatte la solitudine.

Ingenuità, ricordiamo, tipica soltanto della grande poesia.

 

Un’altra poesia degna di nota è quella intitolata “Il poeta”

 

 

“Non sapevo che cosa è un poeta

Quando guidavo alla guerra i carri

E il cavallo Xanto mi parlava.

Ma è passata come una cometa

L’età ragazza di Ettore e di Achille:

non sono diventato altro che un uomo:

la mia anima si cerca ora nelle acque

e nel fuoco, nelle mille

famiglie dei fiori e degli alberi

negli eroi che io non sono

nei giardini dove tutta la pena

di nascere e morire è così leggera.

Forse il poeta è un uomo che ha in sé

La crudele pietà di ogni primavera.”

 

Anche in questa poesia ritorna il tema dell’uomo e del poeta, dei loro rispettivi dubbi se essere l’uno o l’altro, nel tempo in cui Ettore e Achille furono uomini e, a loro volta, portatori della crudele pietà di ogni primavera.

Vi è in questo testo poetico un tema molto caro a Giuseppe Conte che è quello della giovinezza, riscontrabile anche in altre sue opere, e molto diversa dal fanciullino prima citato. Giovinezza che, come uomo, lo porta a essere promotore della poesia giovanile e impegnato, oggi come allora, sul fronte della cultura e della parola poetica.

Gian Giacomo Della Porta

Mara Martellotta

‘Una città per cantare. Un secolo di concerti a Torino’, la mostra è prorogata

Visto il grande successo e l’interesse suscitato, la mostra ‘Una città per cantare. Un secolo di concerti a Torino’ allestita all’Archivio storico (via Barbaroux, 32) è prorogata fino al 31 gennaio 2023.

Quattrocento pezzi e un rinnovato allestimento accompagneranno il visitatore in un viaggio – dedicato alla musica dal vivo nella nostra città – lungo un secolo.

Il titolo della mostra, preso a prestito dall’omonima canzone scritta da Lucio Dalla per Ron, è emblematico: Torino è la patria italiana del jazz, da Torino sono partite e si sono concluse le grandi tournée delle star del rock, del pop e dei grandi cantautori, in questa città sono nati artisti che hanno dato lustro alla musica italiana nel mondo.

Una sezione è dedicata alle fotografie artistiche di Dario Lanzardo, in gran parte inedite.

“Essere ragazze oggi: difficoltà e opportunità”

“Essere ragazze oggi: difficoltà e opportunità” è il tema del convegno che si terrà presso la Sala delle Bandiere dell’Ufficio del Parlamento Europeo di Roma, giovedì 13 ottobre 2022, dalle 15,30 alle 18,30.

La riunione è promossa dalla sezione italiana della Federazione delle Donne per la Pace nel Mondo (WFWP), in collaborazione con l’Ufficio del Parlamento europeo in Italia, per celebrare la Giornata mondiale delle bambine e delle ragazze, indetta dalle Nazioni Unite. Si svolgerà in presenza e sarà trasmessa in collegamento sulla piattaforma zoom.
Interverranno Carlo Corazza, Capo Ufficio del Parlamento europeo in Italia; Silvia Sticca, Esperta in criminalità organizzata e Vicepresidente Ass. 7Colonne; Virginia Vandini, Sociologa, Presidente Ass. Il valore del femminile; Elena Centemero, del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione; Barbara Schiavulli, Direttrice di Radio Bullets; Maria Gabriella Mieli, Vicepresidente WFWP Italia, Souad Sbai, Presidente Acmid-Donna Onlus Ass. Donne marocchine e altri in Italia; e Maria Pia Turiello, Criminologa Forense, mediatrice per l’alta conflittualità. Modera Elisabetta Nistri, Presidente WFWP Italia.
“Con questo convegno ci proponiamo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle sfide che milioni di bambine e ragazze continuano ad affrontare nel mondo per l’istruzione, il lavoro, la salute e una vita priva di violenze”, ha spiegato Elisabetta Nistri. “Vogliamo inoltre affermare l’importanza di dare alle bambine e alle ragazze le opportunità necessarie per realizzare il loro potenziale e contribuire così alla crescita delle loro famiglie e della società”. L’organizzatrice ha terminato affermando che l’incontro ha anche lo scopo di portare un contributo importante alla causa dell’uguaglianza di genere e delle pari opportunità per tutte le bambine e le ragazze.
La WFWP è un’Organizzazione non Governativa presso il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite, in associazione con il Dipartimento d’Informazione Pubblica e sostiene e promuove gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Inaugurata nel 1992 dalla Dottoressa Hak Ja Han Moon, è presente in 119 Paesi e quest’anno celebra il suo trentesimo anniversario di fondazione. Si propone di favorire la piena realizzazione delle legittime aspirazioni dell’universo femminile, per contribuire a una pace duratura a livello personale, famigliare e sociale. Promuove la cultura della pace; l’integrazione culturale; il sostegno delle popolazioni in via di sviluppo e la tutela dei diritti umani, in particolare delle donne.

E’ possibile seguire l’evento al seguente link:
https://us06web.zoom.us/j/89105489627
ID riunione: 891 0548 9627