ilTorinese

La Polizia incontra gli anziani per prevenire le truffe

PIU’ SICURI INSIEME

Continua l’attività della Polizia di Stato finalizzata alla tutela delle fasce più deboli della popolazione. Nell’ambito della già avviata campagna del Dipartimento della Pubblica Sicurezza dal titolo “Più sicuri insieme”, volta a prevenire le truffe agli anziani, il Commissariato di P.S. Mirafiori ha avviato, in collaborazione con la Circoscrizione 2 della Città di Torino, un ciclo di incontri informativi per sensibilizzare la popolazione sul tema.

Ai 2 incontri dello scorso 11 novembre, presso la Chiesa dei SS. Apostoli di via Togliatti, e dello scorso 16 novembre, alla Cascina Roccafranca di via Rubino, si aggiunge oggi, alle 17, il terzo appuntamento, nello Spazio Anziani di via Candiolo 79.

Non è un mistero che le persone anziane siano spesso oggetto di “attenzioni particolari” da parte di soggetti che, anche approfittandosi della loro solitudine e del loro stato di salute, talvolta non eccellente, cercano con l’inganno e col raggiro di impossessarsi di denari e preziosi, custoditi principalmente in casa.

E’ dunque di fondamentale importanza sensibilizzare i nostri anziani, portandoli a conoscenza dei diversi stratagemmi utilizzati dai malintenzionati, i quali non esitano a spacciarsi per appartenenti alle Forze dell’Ordine, assicuratori, tecnici del gas, dell’acqua, dell’energia elettrica, ufficiali giudiziari, corrieri per consegne pacchi, pur di carpire la loro fiducia e introdursi nelle loro case.

Ed è proprio l’aver dato la propria fiducia a terzi e ritrovarsi poi derubati, a generare spesso, nella vittima, un forte senso di colpa e di vergogna: oltre al danno materiale, l’anziano dovrà dunque confrontarsi anche con strascichi di natura psicologica, talvolta lunghi e difficili da sanare.

Sono tante le storie che i poliziotti, presenti agli incontri con la cittadinanza, hanno potuto ascoltare dalle centinaia di persone intervenute, alcune delle quali purtroppo vittime di truffa, che hanno contribuito con i loro interventi a dar vita a un dibattito molto partecipato.

Diversi i consigli della Polizia di Stato che ha riportato alla cittadinanza episodi, realmente accaduti, in cui persone anziane sono state vittime di truffa come la storia avvenuta proprio nelle scorse ore nel quartiere San Donato. Qui, una signora ultrasettantenne, mentre si trovava nella propria abitazione, ha ricevuto la visita di due uomini i quali, qualificandosi come operatori del gas, le hanno rappresentato di dover verificare la sicurezza dell’impianto. Una volta in casa, i due uomini hanno chiesto alla signora di raccogliere e mettere da parte tutto il denaro e gli oggetti preziosi in suo possesso. La donna ha tentato di aprire la cassaforte, ma non vi riusciva per dimenticanza della combinazione. I due complici, allora, utilizzando una smerigliatrice, hanno aperto la cassaforte, asportando denaro, nonché preziosi per un valore di circa 30.000 €, per poi scappare. Sono al momento in corso le indagini per risalire agli autori del fatto.

Proprio per contrastare i fenomeni predatori ai danni delle persone anziane come quello appena descritto, nell’ambito della locale Squadra Mobile, Sezione Reati contro il Patrimonio, è infatti presente un’apposita task force composta da personale altamente qualificato, che ha lo specifico compito di effettuare un’attenta analisi del fenomeno e di esercitare una mirata azione investigativa per prevenire e reprimere furti e truffe ai danni di persone anziane.

ALCUNI DATI

Dall’inizio dell’anno 2022, e fino al 21 novembre, si sono registrate complessivamente 312 truffe ai danni di anziani, di cui:

 192 consumate e 120 tentate.

TIPOLOGIA DI TRUFFA (2022):

43 telefoniche (nipote che chiede soldi e simili) CONSUMATE

83 telefoniche (nipote che chiede soldi e simili) TENTATE

149 di persona (finti tecnici o simili) CONSUMATE

37 di persona (finti tecnici o simili) TENTATE

                                                                                                                                                               23 le persone tratte in arresto perché resesi responsabili, ciascuna, di più condotte delittuose.

 

Nell’anno solare 2021 si erano registrate complessivamente 386 truffe ai danni di anziani, di cui: 236 consumate e 150 tentate.

 TIPOLOGIA DI TRUFFA (2021):

35 telefoniche (nipote che chiede soldi e simili) CONSUMATE

86 telefoniche (nipote che chiede soldi e simili) TENTATE

201 di persona (finti tecnici o simili) CONSUMATE

64 di persona (finti tecnici o simili) TENTATE

                                                                                                                                                                                            6 le persone tratte in arresto e 2 i denunciati a piede libero.

 

Dal raffronto dei dati emerge la diminuzione del numero complessivo di truffe ad anziani (tentate o consumate) rapportata ad un netto aumento dei soggetti individuati dalle Forze dell’Ordine quali responsabili di tali deprecabili condotte illecite.

                                               

Ecco le prime 2 gare degli ottavi di finale Olanda-Usa Inghilterra-Senegal

Mondiali 2022, verdetti finali
gironi A e B

Oggi è iniziata la terza e ultima giornata della fase a gironi dei Mondiali in Qatar.L’Olanda batte 2-0 il Qatar, chiude a 7 punti e passa come prima; si qualifica come secondo il Senegal,a 6 punti che ha battuto 2-1 l’Ecuador. Eliminati, quindi, Ecuador (fermo a 4 punti) e Qatar (0). Alle 20 si sono giocate le altre 2 gare del gruppo B: Iran-Stati Uniti è finita 0-1 e Galles-Inghilterra 0-3. L’Inghilterra va a 7 punti e si qualifica agli ottavi come prima, gli Usa si qualificano da secondi (5). Fuori Iran (3) e Galles (1). Agli ottavi sarà Olanda-Usa e Inghilterra-Senegal.Una curiosità che diventerà storica!La partita Costarica-Germania di giovedì prossimo sarà la prima gara di un Mondiale arbitrata da una donna, la francese Stephanie Frappart.

Enzo Grassano

“La luna che uccide verrà troppo presto. Il destino va contro la tua volontà”

MUSIC TALES LA RUBRICA MUSICALE

 

“la luna che uccide

verrà troppo presto

Il destino va contro la tua volontà”

L’immagine che racconta meglio la vita di Pete the Freitas è il videoclip di Chinatown di Julian Cope del 1989: un motociclista misterioso che arriva in città, conquista una ragazza e fugge con lei.

Pete è l’eroe maledetto del rock inglese anni 80, non ho mai amato questi anni musicalmente parlando, ma quando si parla di lui si parla di un batterista senza freni appassionato di motori che finisce la sua corsa in sella la sua Ducati in un terribile incidente, mentre corre verso uno studio di registrazione di Liverpool.

Quindi mi sembrava doveroso ricordarlo.

Prima di questo tragico epilogo, il ragazzo è stato l’anima di una delle band che hanno creato un genere musicale diventato sinonimo di un sentimento, il dark.

Loro si chiamano Echo & the Bunnymen.

Nascono sul palco dell’Eric’s club di Liverpool nel 1978 ed il nome viene scelto (dai fondatori che sono cantante e chitarrista n.d.r.) perché all’inizio suonano con una drum machine che hanno battezzato “Echo”.

Nel 1978 nella formazione entra il bassista e la band pubblica con un’etichetta indipendente il primo singolo: “The Picture on my Wall”.

Ed è soltanto nel 1980 che decidono di abbandonare la drum machine per arruolare Pete.

Il ragazzo si dimostra subito molto più di un semplice batterista diventa così la spina dorsale delle canzoni eleganti era rarefatte dell’album “Crocodiles”.

Album che esce il 18 luglio del 1980 e che porta il gruppo nella top di inglese.

Ma solo nel momento di massimo successo Pete lascia la band e si rifugia per due anni a New Orleans dove tenta di lanciare il suo nuovo gruppo “The Sex Gods”.

Come prevedibile finisce travolto dai suoi eccessi dopo aver distrutto due macchine, due moto e aver segnato alcuni record dello stile di vita sfrenato rock’n’roll (si dice che sia rimasto sveglio per 18 giorni consecutivi n.d.r.), il ragazzo torna a Liverpool senza soldi e in cerca di una seconda opportunità.

Gli Echo, che nel frattempo hanno registrato un disco omonimo con l’ex batterista degli ABC, lo riprendono nella formazione come session man a contratto, e risuonano tutto l’album che esce nel 1987 arrivando al numero quattro della classifica inglese.

Nel 1988 però la storia della band finisce perché il cantante se ne va.

Il resto dei componenti cerca di andare avanti come trio fino all’ultima corsa in moto ed ad un tragico incidente che porta via uno dei migliori batteristi della sua generazione.

Le cose devono arrivare a un punto di estremismo per poter rinascere, così che possiamo di nuovo apprezzare le piccole cose della vita: la droga, il sesso e il rock’n’roll.”

MARILYN MANSON

[droga, eccesso, rock, sesso]”

Chiara De Carlo

Ascoltate il brano che ho scelto per voi oggi e restate sintonizzati!

https://www.youtube.com/watch?v=LWz0JC7afNQ&ab_channel=Echo%26theBunnymen

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

Ecco a voi gli eventi da non perdere!

La Sirena di Giorgia Sanlorenzo al Sagittario di Ponzano

In occasione di una visita ad Ettore Cascioli, geniale interprete della tecnica di fotopittura che si avvale di una sapiente elaborazione dei colori, del tratto cromatico e della modifica di luci e prospettive, ho ammirato, nel giardino della settecentesca dimora “Al Sagittario” di Ponzano, l’interessante installazione contemporanea di Giorgia Sanlorenzo.

“La Sirena” è una bella scultura dalla linea essenziale ed avvolgente, in ferro secondo la tradizione dell’arte povera, che porta avanti in senso innovativo un soggetto trattato da poeti, pittori, scultori, con significati polivalenti a seconda delle epoche.

Protagonista di ancestrali miti, allegoria medioevale di profane tentazioni, espressione della femme fatale che porta l’uomo alla perdizione come per Aristide Sartorio ed i simbolisti, leggiadra apparizione che introduce il turista a Copenhaghen.

Con la Sanlorenzo la sirena diventa, come tutti gli altri soggetti esclusivamente marini, l’occasione di riallacciare il presente al passato guardando, attraverso il suo progetto artistico TerrEmerse, alla promozione turistica del Monferrato, che nella memoria dei tempi era sommerso dalle onde del mare.

Cascioli ha voluto così commentare l’opera che ha recentemente acquistato.

D.​​Qual è la sua valutazione complessiva dell’opera che ha voluto installare nel suo giardino?

R.​​L’opera, nel suo complesso, mi è molto piaciuta, sia per lo stile originale dell’artista, che per la tipologia del materiale impiegato (il ferro) e per la caratteristica delle forme realizzate.

​​L’unico aspetto che mi ha lasciato non dico deluso, ma quantomeno perplesso, è l’uso dei colori. Non per i colori prescelti, condivisi fin dall’inizio con l’artista, quanto piuttosto dai problemi di colorimetria, completamente sottovalutati dall’artista.

​​Per capirci meglio esemplifichiamo il problema. Secondo la scelta iniziale dei colori, il risultato della scultura avrebbe dovuto apparire  più o meno così:

​​Quello che vede invece l’osservatore nella collocazione definitiva dell’opera è più o meno questo:

​​Qual è la causa di una così vistosa differenza? Un problema di colorimetria, cioè il fatto che l’artista non abbia tenuto conto della temperatura luce del contesto in cui l’opera veniva collocata (decisamente e costantemente in ombra).

​​La prima immagine è stata ottenuta dalla seconda semplicemente aumentando la luminosità in Photoshop, così da simulare come sarebbe apparsa l’opera se collocata in pieno sole.

​​In effetti generalmente le opere di Giorgia Sanlorenzo sono collocate ad esempio in mezzo alle vigne, quindi in pieno sole.

​​(Si veda al riguardo il progetto Terre Emerse,link: Terremerse (terremersemonferrato.it, con la mappa delle principali collocazioni delle opere dell’artista in questione).

Per la Sirena destinata Al Sagittario non si è dato alcun peso alla diversa natura della luce dominante nel luogo di collocazione, per cui al sole compare nei suoi colori corretti previsti a progetto, ma nell’ombra della sua definitiva dimora  appare quasi monocromatica.

D.​​Quale suggerimento potrebbe dare all’artista per evitare in futuro simili “incidenti di percorso”? Lei ha una certa esperienza di fotopittura, quindi ha una certa conoscenza sul trattamento dei colori.

R.​​Non suggerirei di certo un percorso “scientifico”, basato sull’uso di colorimetri e quant’altro, quanto piuttosto un semplice metodo empirico, di sicura efficacia.

​​Una volta stabiliti i colori definitivi che dovranno caratterizzare un’opera, la nostra artista si dovrebbe munire di pennelli ed accessori connessi, di campioni dei colori prescelti più una disponibilità di bianco e di nero? (non sono un esperto di pittura) per eventualmente schiarire o scurire i colori prescelti, una lastra del ferro del tipo che utilizza per realizzare le sue sculture ed un seggiolino pieghevole. Dopo di che raggiunge la location per cui sta lavorando, scegliendo un giorno di luce favorevole (pieno sole?) e lì sul posto prova i colori che ha a corredo, fino ad ottenere sulla lastra campione i colori che vorrebbe risultassero ad opera finita.

​​A questo punto, tornata in laboratorio, potrà applicare all’opera in esecuzione i colori così come li “vede” sulla lasta campione. Potranno apparire diversi da come li aveva formulati sulla lastra campione, probabilmente più scuri, ma quelli saranno i colori da applicare all’opera. Quando poi, alla fine, la collocherà nel luogo di destinazione finale, i colori torneranno ad esplodere nelle gradazioni che si era immaginata fin dall’inizio.

GIULIANA ROMANO BUSSOLA

LINK:

 

Incontro con Caravaggio in mostra ad Alba

Un viaggio per conoscere il geniale artista partendo dalla fine della tormentata vita del maestro lombardo.

La mostra ruota intorno all’esposizione del “San Giovannino Giacente” ed è ideata e organizzata da Piemonte Musei in collaborazione con l’Ordine dei Cavalieri delle Langhe e l’Associazione Insieme di Cuneo e curata da Roberta Lapucci, storica dell’arte e restauratrice fiorentina. L’iniziativa è stata realizzata grazie al sostegno dell’Associazione Be Local.

L’idea della mostra è quella di raccontare la vita di Caravaggio attraverso una delle opere meno conosciute dell’artista ma dal profondo valore simbolico. Intorno ad essa è stato creato un progetto multimediale e interattivo volto ad offrire una visita multisensoriale in cui i visitatori possano sentirsi parte dello vita e delle opere del maestro. L’esposizione prevede un tour composto da proiezioni, tavoli interattivi, video informativi e ricostruzioni tridimensionali ed olografiche.


Informazioni utili ℹ

ORARI: da martedì a venerdì dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00
Sabato e Domenica e Festivi dalle 10.00 alle 18.00.
Chiuso il Lunedì
Aperture straordinarie: 8, 26 dicembre 2022 (orario festivo dalle 10.00 alle 18.00); 31 dicembre 2022 (orario festivo dalle 10.00 alle 18.00) 6 gennaio 2023 (orario festivo dalle 10.00 alle 18.00).
Chiusure programmate: 5 dicembre 2022 – 1 gennaio 2023

COSTO DEL BIGLIETTO: OPEN 12 euro, INTERO 10 euro, RIDOTTO 8 euro, SCUOLE 5 euro (Gratuito per gli insegnanti che accompagnano le classi); GRUPPI 6 euro (da 10 a 25 persone) – GRATUITA’ Bambini fino a 6 anni non compiuti e cittadini diversamente abili

TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 350 5550166

E-MAIL INFO: info@piemontemesuei.it

SITO UFFICIALE: http://www.piemontemusei.it

Gallo (Pd) e gli orari dell’Asl a Piossasco

 “PER ORA RESTANO IN VIGORE GLI ORARI RIDOTTI. MA C’E’ UN’APERTURA A RIVEDERLI IN BASE ALL’INCREMENTO DI DOMANDA”

29 novembre 2022 – “Il 20 settembre scorso, dopo anni di attesa, è stata aperta, dopo una lunga attesa, la nuova sede dell’Asl TO3 di Piossasco presso l’ex Casa San Giacomo di via Trento, 1, in locali completamente ristrutturati. Si tratta di un servizio con ottime potenzialità. Tuttavia, all’interno dell’Azienda Sanitaria esiste un disequilibrio nella distribuzione dei servizi di base. Per esempio, mentre a Orbassano il Poliambulatorio per i prelievi di sangue con accesso diretto è aperto dalle 8.00 alle 8.45 dal lunedì al venerdì, lo stesso servizio è offerto a Piossasco solo il martedì con lo stesso orario e l’apertura del CUP è limitata a due giorni alla settimana, con il conseguente impoverimento dell’offerta che costringe i cittadini a rivolgersi altrove. Ho chiesto, quindi, all’Assessore regionale alla Sanità quando siano previsti gli ampliamenti dell’offerta annunciati in occasione dell’apertura dall’Asl TO3” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“Ritengo che sia urgente riequilibrare, all’interno del Distretto Area Metropolitana Sud dell’Asl TO3 i servizi di base, rispondendo concretamente alle richieste degli utenti che sottolineano la necessità di un incremento dei giorni e di un ampliamenti dell’orario di apertura per CUP e Centro Prelievi” spiega Gallo.

“L’Assessore alla sanità, nella sua risposta, ha affermato che il direttore dell’Asl TO3 avrebbe sottolineato come questa organizzazione consenta che in ogni Comune del distretto ci siano un CUP e un Centro Prelievi, precisando che, per ora, non è previsto alcun ampliamento dell’offerta, dal momento che gli utenti del centro prelievi sarebbero circa 40 alla settimana e quelli del CUP circa 100 per ciascuno dei giorni di apertura. E’ stata, tuttavia, manifestata la disponibilità, in caso di un incremento della domanda, a rivedere orari e aperture. Chiaramente apprezzo la disponibilità al dialogo e mi confronterò con il territorio per capire quali siano le effettive esigenze” conclude l’esponente dem.

 

I vigili scoprono falso contrassegno per posteggio disabili

Sabato mattina, durante un servizio ordinario di controllo del territorio all’interno del mercato tematico “Balon”, gli agenti del Comando Porta Palazzo della Polizia Locale hanno rimosso un’auto in sosta su un posteggio riservato a disabili che esponeva un contrassegno contraffatto.

Ad insospettire gli agenti è stata la tipologia del tagliando colore arancione ormai in disuso da diversi anni e ben diverso dai contrassegni in formato europeo attualmente utilizzati di colore azzurro.

Dopo aver effettuato gli accertamenti presso il Comune di Canosa di Puglia gli agenti hanno avuto la conferma che si trattava di un tagliando non valido, nonostante la data di scadenza indicata fosse ancora in corso di validità e pertanto per il veicolo è scattata la rimozione forzata per sosta all’interno di stallo riservato a disabili senza averne titolo.

Il proprietario del veicolo è stato sanzionato, mentre il permesso disabili contraffatto, sul quale la Polizia Locale ha avviato un’attività di indagine finalizzata a identificare l’autore del reato di falsità materiale in autorizzazione amministrativa, è stato posto sotto sequestro giudiziario.

Vittorio Beltrami, il mite e inflessibile custode dei valori antifascisti

A dieci anni dalla scomparsa

Il 29 novembre di dieci anni fa si spegneva Vittorio Beltrami, partigiano ed ex presidente della Regione Piemonte, fondatore della Casa della Resistenza di Fondotoce a Verbania. Era un mite e inflessibile custode dei valori antifascisti, una persona con un garbo d’altri tempi, corretta e tenace, orientata al bene comune, capace di ascoltare, rigorosa nelle proprie iniziative che sempre corrispondevano a una precisa ispirazione ideale. Vittorio Beltrami aveva 86 anni e venne eletto consigliere regionale sin dalla prima legislatura del ’70 tra le file della Democrazia Cristiana e per un mandato, dal 1985 al 1990, ricoprì l’incarico di presidente della Giunta regionale. Nato a Omegna il 6 giugno del 1926,visse la sua infanzia nella casa di ringhiera a ridosso della Porta Antica con il padre, operaio alla Cobianchi, e la madre operaia tessile alla De Angeli Frua. Frequentò l’oratorio dei Padri Missionari che ne influenzarono la formazione religiosa e civile. Ancora adolescente divenne presidente dalla Gioventù dell’ Azione Cattolica, dando subito prova delle sue capacità di organizzatore e dirigente, doti che mise a frutto durante la vita. Lavorò prestissimo alla Cobianchi e a diciotto anni scelse si salire in montagna intraprendendo la lotta partigiana nelle file della divisione Valtoce con i fratelli Di Dio. Nei lunghi mesi di lotta della Resistenza conobbe la ragazza che poi sarebbe diventata sua moglie, Carla Chiavenuto. Dalla loro unione – si sposarono nel 1953 – nacquero i due figli, Claudia e Gianluca. Dopo la guerra lavorò prima come impiegato e poi come geometra. Militò sempre nella Dc e negli anni cinquanta fu eletto nel Consiglio comunale della sua città. Il suo impegno proseguì per un decennio ,dal  1964 al 1974, in Consiglio provinciale a Novara e, come già ricordato, in Regione fino al 1995. Durante gli anni ’80 fu protagonista di una battaglia politica, coronata dal successo, per mantenere a Torino l’Alenia Spaziale. Nel 2003  gli astrofisici italiani Umberto Munari e Maura Tombelli, riconoscendone l’impegno, gli dedicarono un asteroide che avevano scoperto, con tanto di certificazione dell’agenzia aerospaziale degli Stati Uniti d’America. Oggi sul sito della NASA  è possibile vedere l’asteroide “Vittorio Beltrami”, seguirne l’orbita e conoscere tutte le caratteristiche di questo corpo celeste  che ha una grandezza di circa 15 chilometri di diametro. Dopo i lunghi anni d’impegno politico e istituzionale scelse di ritirarsi a vita privata dedicandosi al ricordo della lotta di Liberazione e alla sua “creatura”: la Casa della Resistenza di Verbania Fondotoce, la più grande d’Europa. Un “contenitore della memoria” che aveva fortemente voluto con la legge regionale istitutiva che lo vide primo proponente. Resta di Beltrami, presidente della Casa della Resistenza,  il profilo nitido di un una persona perbene, mite ma determinata, cortese e inflessibile nell’indicare il radicamento necessario in valori di libertà e di democrazia. Un articolo a sua firma, pubblicato  su Nuova Resistenza Unita nell’estate del 2009, riassume con efficacia il senso del suo impegno. Scriveva Vittorio Beltrami: “Siamo ad oltre 60 anni dalla fine della guerra e il tempo continua nella sua azione di spegnimento dei fuochi del risentimento e promuove la rimonta di quei valori che hanno sorretto la guerra di Liberazione.. Sono i valori della libertà, della democrazia, della fraternità. Non può essere scordato che la Resistenza è stata l’espressione concreta, unitaria e univoca della ribellione della coscienza umana contro la barbarie neopagana per la riconquista dei diritti umani primordiali. Sono valori che non mutano col scendere della sera e col cambiare delle stagioni tanto politiche, quanto atmosferiche. Si conservano, crescono e maturano contro ogni dissennata forma di populismo”.

Marco Travaglini

 

Ferrero nuovo presidente della Juventus

Novità in casa Juventus dopo il terremoto societario. Gianluca Ferrero è il nuovo presidente della gloriosa società bianconera.Classe 1963,è un commercialista, revisore, sindaco e amministratore di varie società della galassia Exor, la holding della famiglia Agnelli che controlla la Juventus e tutte le altre attività del grande gruppo.John Elkann lo indicherà come presidente della società bianconera. Ferrero ha una solida esperienza e le competenze tecniche necessarie, oltre a una passione e grande tifo per il club bianconero.Queste motivazioni lo rendono la persona più adeguata a ricoprire il prestigioso e delicato incarico.

Enzo Grassano

Azione: ok alle Province, ma ridefinire il ruolo delle Regioni

Raccolgo e condivido l’appello, se così può essere definito, del ministro Calderoli a ricreare le province come istituzione elettiva. 

È allora necessario fare un po’ di chiarezza sui tanti (troppi?) livelli di governo sul territorio. Tornare alle Province come istituzione elettiva non può significare soltanto creare occasioni di “lavoro” per il ceto politico dopo aver ridotto il numero dei parlamentari. Calderoli sa che le Regioni, nate nel 1970, erano state pensate come “ente di programmazione” mentre le funzioni effettive di governo rimanevano in capo a Province e Comuni, con la più che valida ragione che erano le istituzioni più vicine ai cittadini e al territorio.

     Quello che è successo negli ultimi trent’anni e sotto i nostri occhi. Abbiamo tutti assistito alla nascita di uno “statalismo regionalizzato” con la produzione debordante di apparati burocratici, sovrapposizioni di funzioni e di ruoli tra Regioni, Province e Comuni. L’autonomia differenziata promette ora, senza rimedi incisivi alle proposte presentate, di costruire 20 piccoli Stati. È il caso, chiedo al ministro Calderoli, di fermarsi tutti e ragionare come meglio organizzare lo Stato?Alla luce di un dato inquietante più di ogni altro: dacché ha preso il via la sussidiarietà istituzionale si sono allargare le distanze fra i diversi territori, fra il Nord e il Sud, e all’interno di una stessa Regione.

On. Daniela Ruffino (Azione)