ilTorinese

Le piazze di Torino che hanno cambiato la Storia

Giovedì 3.11 ore 17.30 
Avvenimenti straordinari, scelte politiche illuminate o sbagliate , movimenti sociali contribuiscono a cambiare la storia dei Paesi e dei Popoli. Ora che la guerra scatenata dalla Russia ci impedisce quasi di parlare del dopoguerra per indicare gli anni dopo il 45 cerchiamo di capire come la mobilitazione della società civile ha cambiato la Storia negli ultimi anni e perché questo è capitato a Torino. La Marcia dei 40.000 nel 1980 e la Grande Piazza della TAV del 10 novembre 2018 cambiano la storia delle relazioni sindacali la prima e la storia delle infrastrutture strategiche , bloccate dai No. Perché a Torino ? Quali risposte ha saputo dare la politica e la cultura? Ecco una serie di interrogativi cui tenterà di rispondere a 4 anni dalla manifestazione della TAV il dibattito organizzato da Mino Giachino.

Controlli in Barriera Nizza, multe per oltre 40 mila euro a esercizi commerciali

Sabato sera, personale della Polizia di Stato, unitamente a personale della Polizia Municipale e dell’ASLTO1-S.I.A.N., dell’ASLTO1-S.Pre.S.A.L. e dell’Ispettorato del Lavoro di Torino ha controllato quattro esercizi commerciali siti in via Nizza. Nel corso del servizio sono state identificate 45 persone ed elevate sanzioni per un totale di 41000 euro, a cui si aggiunge la chiusura di due locali disposta con provvedimento del Questore avvenuta tra venerdì e sabato in questa via Cesare Balbo.

Sono state elevate sanzioni amministrative per un valore di 5350 euro, a una gastronomia di via Berthollet, dove sono state riscontrate scarse condizioni igienico sanitarie. Inoltre nel locale non era presente il manuale HACCP, l’autorizzazione insegne, la certificazione scarico fumi e il contratto olii esausti.

A distanza di poche ore, sono state elevate sanzioni per 9330 euro a un bar di via Nizza dove tra le plurime irregolarità sono state riscontrate carenze di tipo igienico sanitarie per la scarsa pulizia del locale e nella somministrazione degli alimenti.

Presso un secondo locale in via Nizza sono stati sequestrati 58 kg di alimenti, identificate due persone ed è stato accertato che sotto il banco frigo dell’esercizio pubblico erano presenti numerose blatte, un accumulo di sporcizia e una confusione che avrebbe reso difficile la lavorazione igienica degli alimenti. In questo caso sono state elevate sanzioni per un valore di 10900 euro per plurime violazioni di tipo amministrativo nonché per le irregolarità di tipo igienico sanitarie.

Dopo la mezzanotte, in un terzo locale in via Galliari, sono stati identificati 11 clienti oltre al personale e agli addetti alla sicurezza. È stato sanzionato il titolare dell’esercizio pubblico per 1666 euro in quanto uno dei suoi addetti non era iscritto all’apposito elenco per svolgere l’attività di addetto ai servizi di controllo. Elevate sanzioni per un valore di 8550 euro per l’aperura abusiva di attività di pubblico spettacolo con annessa attività di somministrazione.  Inoltre il titolare è stato sanzionato per un importo di 5000 euro poiché su un totale di 17 erano 11 i lavoratori irregolari, nonché ulteriori 1800 euro per ogni dipendente non assunto. L’attività è stata così sospesa fino ad avvenuta regolarizzazione del personale.

I controlli nelle aree oggetto di segnalazione da parte della cittadinanza continueranno con cadenza regolare nelle prossime settimane.

A scuola di montagna con Uncem

I paesi e la montagna da scoprire, accanto alle grandi capitali del turismo.
Per le scuole. Dall’infanzia alla secondaria di secondo grado. I territori montani sono protagonisti del nuovo catalogo del turismo scolastico 2022/2023 realizzato da BusCompany Linea Verde Viaggi, con il supporto e la collaborazione di Uncem. Il tour operator torinese, con il quale Uncem e molte Unioni montane di Comuni collaborano ormai da quindici anni, ha lanciato le nuove proposte per le scuole di ogni ordine e grado, da scoprire qui: https://www.lineaverdeviaggi.it/index.php?linea=01&option=com_content&view=article&id=7

Un’offerta ampia che Emanuela Galleano di BusCompany e lo staff del tour operator hanno sviluppato unendo percorsi “tradizionali” a Torino e in altre grandi città italiane, “mete storiche” dei viaggi di istruzione, ai paesi e alle eccellenze dei territori montani e rurali piemontesi. Accanto a Museo Egizio e Museo del Cinema, docenti e dirigenti scolastici possono così trovare, ad esempio, i Ciciu di Villar San Costanzo, Venasca e la Fabbrica dei Suoni, la castagna di Nomaglio, le dighe di Ceresole Reale ed Entracque, Ostana e la rinascita alpina, Scopriminiera di Prali, il Museo del Sapone di Pietraporzio, oltre a Susa e Novalesa, le arpe di Piasco, le Grotte di Bossea, la filiera del legno di Brossasco e della Val Varaita e tanto altro nelle vallate alpine. Percorsi da uno a tre giorni, a prezzi anticrisi e misurati sulle esigenze delle scuole in collaborazione con Enti e associazioni del territorio. Una formula apprezzata da Uncem che anche questa volta ha dato volentieri il suo patrocinio, promuovendo il catalogo e le sue opportunità. Perché se ci vai con la classe, con le insegnanti, ci torni con le famiglie.

Arte, storia, ambiente, tradizioni, musica, tecnologia, gusto: ce n’è per tutti, in tutte le valli. L’applicazione della cultura diventa conoscenza. E le “gite” non sono più solo in città, nelle tradizionali mete del turismo scolastico. Andare “a scuola di montagna” è possibile e consente attività formative in classe prima e dopo il viaggio. Per imparare divertendosi, in sinergia con i territori e la loro vitalità.

Ruffino (Azione): “Sia il Governo a promuovere il 25 Aprile”

 Al presidente Ignazio La Russa, che afferma di contestare il 25 aprile come festa di parte monopolizzata dalla sinistra, mi permetto un piccolo suggerimento: per il prossimo 25 aprile sia il governo a organizzare una grande manifestazione nel Paese e a invitare tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione. Sarebbe un segnale importante sulla via di quella riconciliazione della memoria nazionale auspicata nel recente passato tanto da Luciano Violante quanto da Gianfranco Fini.

On. Daniela Ruffino (Azione)

Politecnico: 128 docenti nella classifica top degli scienziati

Sono ben 128 i docenti del Politecnico inseriti nella classifica mondiale degli scienziati con livello più elevato di produttività scientifica (il 2% dei migliori al mondo) elaborata dai ricercatori dell’Università di Stanford e pubblicata nella prestigiosa rivista scientifica PLOS Biology.

Si tratta di una collaborazione tra la Stanford University ed Elsevier, attraverso il database per la ricerca scientifica mondiale “Scopus”, che ha messo a disposizione insiemi di dati relativi a indicatori di citazioni standardizzate riferite a ben 8,6 milioni di ricercatori di università e centri di ricerca di tutto il mondo, secondo una metrica che considera il numero di pubblicazioni e di citazioni nelle relative aree disciplinari.

Le liste, aggiornate al 2021, sono state prodotte con riferimento a 22 aree scientifiche e 176 sottocategorie, dall’astrofisica alla zoologia, secondo una classificazione del profilo dell’autore ottenuta con avanzate tecniche di machine learning intese a produrre risultati normalizzati e quindi confrontabili tra le diverse aree scientifiche.

L’analisi ha prodotto una lista di 195.605 scienziati che rientrano nel top 2% di professori e ricercatori che si distinguono a livello mondiale per autorevolezza scientifica. Di questi, 128 lavorano al Politecnico di Torino, il 14.2% del personale docente.

“Ancora una volta il Politecnico si conferma un ateneo di primo piano nella ricerca scientifica internazionale: i dati di questa classifica si riferiscono ai singoli ricercatori, ai quali vanno le mie congratulazioni, ma sicuramente si tratta di un risultato collettivo del nostro Ateneo, che ha favorito un ambiente dinamico e posto in essere condizioni che permettono a tutto il personale docente di dedicarsi alla ricerca ad alto livello”, commenta il Rettore Guido Saracco.

Torino e la festa delle zucche Le origini di Halloween: storia di spiriti e di rape

La tavolozza autunnale è alle porte. I rossi e gli arancioni stanno ingoiando i verdi ricordi estivi, le foglie a terra fanno scrocchiare i nostri passi sotto gli alberi, le nebbie avvolgono le mattine e per le vie del centro lodore delle castagne di mescola al fumo delle macchine torinesi.

Il colorato anticipatore dellinverno porta con sé brina e malinconia, ma anche una festa ormai pienamente inserita nelle nostre consuetudini, pur se non proprio appartenente alle tradizioni locali. This is Halloween! This is Halloween!


Il 31 ottobre sarà la notte dei fantasmi e degli incubi, e anche Torino si vestirà a tema. Nel centro e negli altri quartieri i locali si sono già organizzati per ospitare cene goliardiche e ritrovi di amici mascherati, i negozi hanno ormai quasi esaurito gli addobbi grotteschi, così come gli alimentari hanno terminato le zucche decorative e quelle da intagliare.
Una festività “bislacca” quella di Halloween, e non da tutti apprezzata, molti sono infatti i reticenti che non vogliono accettare tale manifestazione, poiché la ritengono una banale e sciocca abitudine americana, nientaltro che un pretesto per spendere e incrementare il meschino meccanismo del consumismo. Certamente lItalia non ha molto a che fare con tali festeggiamenti, ma è così sbagliato abbracciare altre consuetudini? Perché non ampliare il nostro bagaglio culturale e condividere con il mondo tradizioni e ricorrenze? Non è anche questo lo scopo della globalizzazione? E poi, siamo proprio sicuri di non aver nulla a che spartire con questo così commerciale Halloween? È forse opportuno riflettere sul tema. Il primo mito da sfatare è che Halloween sia in realtà una festa americana. Si tratta invece di una ricorrenza  diffusasi originariamente in Irlanda, le cui radici affondano nei festeggiamenti tipici dellantico capodanno celtico, detto Samhain. Sarà solo a partire dal Novecento, a seguito delle varie migrazioni, che la celebrazione arriva in America, dove certamente si diffonde e si permea tra le varie celebrazioni locali. Lodierno aspetto consumistico è ovviamente innegabile, ma allora dovremmo anche ridiscutere dei gadget della Befana e dei pulcini della Pasqua, per non parlare poi del caro San Nicola, tramutato in un fiammante e simpatico vecchietto bevitore di Coca-Cola. Una polemica decisamente lunga che, per quanto interessante, non credo sia il caso di affrontare ora.
Proseguiamo dunque.


Il termine “Halloween” – in irlandese “Hallow Een” – deriva dalla forma contratta “All HallowsEve”, dove larcaico hallow” significa “santo”; la festa è dunque traducibile come “Vigilia di tutti i santi”. Limportanza della ricorrenza è sottolineata dalla parola “eve”, presente nella denominazione completa di altre rilevanti giornate, come ad esempio “New Years Eve”, o  Christmas Eve”.
Ancora una volta possiamo affermare che le parole hanno una loro importanza, così come letimologia, che, anche in questo caso, fornisce loccasione di ponderare riguardo alla vera simbologia delle cose.Le antiche popolazioni, per lo più costituite da comunità di pastori e allevatori, erano solite scandire tempo e abitudini assecondando landamento delle stagioni: lestate finisce, i campi smettono di dare iloro frutti e gli animali devono rintanarsi per sopravvivere allinverno. È tale passaggio a segnare linizio di un nuovo ciclo. Questo importante momento veniva denominato “Samhain”, dal gaelico “samhuinn” ( da cui deriva lespressione “summer end”) e cadeva il primo di novembre. In Irlanda tale ricorrenza prende poi il nome di “Festa del sole”, unoccasione per ringraziare gli dei e propiziare le loro benevolenza in vista delle difficoltà invernali, gli uomini esorcizzavano larrivo del gelo accendendo grandi fuochi e danzando intorno a essi.Gli antichi hanno dunque una concezione ciclica del tempo, scandita da festività che segnano il passaggio da una stagione ad unaltra; nello specifico, i popoli anglofoni scandivano così il loro calendario: Samhain (31 ottobre), Lughnasadh (1 agosto), Beltane (30 aprile o 1 maggio), Imbolc (1-2 febbraio), Yule (21 dicembre), Ostara (21 marzo), Litha (21 giugno) e Mabon (21 settembre).Il mondo è magico agli occhi degli uomini arcaici, tutto sottostà al volere delle divinità, creature talvolta capricciose che governano le stagioni e gli agenti atmosferici.Le credenze si concretizzano in feste e rituali, abitudini che ben si radicano nel tempo, sono tradizioni solide su cui il Cristianesimo non riesce a imporsi. La soluzione è dunque quella di sovrapporre nuovi significati e contenuti alle abitudini del passato. Halloween non fa eccezione.


La celtica “Vigilia di tutti i Santi”, potrebbe avere diversi aspetti in comune con la nostra giornata di “Ognissanti:  in entrambi i casi si tratta di ricorrenze dedicate al ricordo dei defunti, in cui la tematica della mancanza dei cari si accosta metaforicamente  a ciò che sta avvenendo in natura: il mondo inaridisce e la terra, anche se momentaneamente, muore.
Eppure si festeggia. Perché proprio là dove riposano i nostri affetti, già si trova in nuce il germoglio che spunterà a primavera: non tutto è perduto, il prossimo ciclo porterà nuova vita, così mentre ricordiamo lamore provato per chi non c’è più, ci prepariamo ad accogliere le future nascite. I Celti credevano inoltre che proprio nella notte del 31 ottobre gli spiriiti dei morti potessero lasciare la loro terra, “Tir nan Oge”, luogo di eterna giovinezza e felicità, per aggirarsi in mezzo ai vivi. È un momento particolare, durante il quale spettri e uomini si ritrovano fianco a fianco e le leggi del tempo e dello spazio si dissolvono. Si unisce allora la paura dellAldilà con lallegria dellarrivo del nuovo anno, una miscela di stati danimo che porta gli uomini a radunarsi nei boschi, attorno ai fuochi sacri, sacrificando animali per compiacere le anime dei defunti e gli dei onnipresenti. In tali occasioni nascono due importanti consuetudini che si sono protratte fino ai nostri giorni – seppur con le debite differenze –  labitudine di mascherarsi, per spaventale gli spiriti malevoli, e quella di intagliare ortaggi a modi lanterne, per rendere meno buia quella notte così peculiare.
Le nostre attuali zucche erano in origine cipolle e rape, così come testimonia anche la leggenda di “Jack-o’-lantern”. Si tratta della mitica vicenda di un fabbro irlandese, astuto, avaro e dedito allo smodato uso di alcolici, il quale, una volta deceduto, venne cacciato sia dal Paradiso che dallInferno, e costretto a viaggiare in eterno, alla ricerca di un luogo in cui riposarsi. Secondo il racconto, luomo ormai dannato si era lamentato con il Diavolo delleccessivo buio del suo cammino, così il re degli Inferi gli lanciò un tizzone ardente per aiutarlo ad illuminare il suo pellegrinaggio. Il fabbro, non riuscendo a tenere la pietra infuocata in mano, scavò una rapa, e dentro vi inserì il tizzone. Ed è così che lo spirito di Jack vaga per sempre, ricurvo nel suo dolore, con solo una rapa intagliata per farsi luce nella notte più spaventosa dellanno.


Secondo la tradizione irlandese vi è un altro modo per invitare gli spiriti a proseguire oltre senza fare dispetti ai vivi, si preparavano dei cibi gustosi e si lasciavano fuori dalluscio insieme ad un grosso bicchiere di latte, in modo che i defunti potessero rifocillarsi in tranquillità. Pare ormai evidente che dietro le moderne maschere di gomma si celi molto altro. I costumi dei personaggi horror nascondono ancestrali tradizioni, le cui caratteristiche generali ricorrono negli usi di diversi paesi, accomunando varie parti del mondo.
Anche in Italia vi sono festività assimilabili a quella di Halloween, come per esempio la secolare tradizione del “Coccalu di muortu”, tipica di Serra San Bruno, in Calabria. In questa occasione i ragazzini intagliano delle zucche, gironzolano per le strade del paese e bussano alla porta delle persone chiedendo: “Mi lu pagati lu coccalu?” A Massafra, in provincia di Taranto, gli anziani raccontano che proprio la notte del 31 di ottobre l’“aneme du priatorie” (le anime del Purgatorio) escono dal cimitero per celebrare la Messa dei Morti. Unaltra usanza locale vuole che, in specifici periodi dellanno, venga lasciato un posto a tavola appositamente per le anime di chi non c’è più, con tanto di posate e tovagliolo. Secondo le credenze locali le anime ritornano ai loro luoghi di sepoltura la notte dellEpifania. In Piemonte diverse sono le usanze di origine precristiana che ancora sopravvivono. La stessa notte di Ognissanti è considerata magica; si consiglia di non uscire dopo il tramontare del sole, per evitare il rischio di incontrare i defunti che si riuniscono in processione. Unabitudine tipica del Monferrato vuole che, proprio nella notte del 31 ottobre, si dorma da un lato solo del letto, così da lasciare laltra parte libera per lo spirito di un parente. Molte ancora sono le ricorrenze che andrebbero citate, ma vi ruberei troppo tempo e non è ciò che intendo fare. Soprattutto ora che potrebbero venire a bussarvi alla porta. Chi sarà? Un innocente bambino voglioso di dolcetti o uno spirito errante in cerca di un podi ristoro?

Alessia Cagnotto 

Che Italia ci attende, ne parla oggi Patrizia Polliotto a ‘Radio Radio TV’

SOCIETA’/

Ospite in diretta di Francesco Vergovich alle ore 13.35 con il giornalista cattolico Maurizio Scandurra per fare il punto sulla situazione attuale del Paese.

Oggi Lunedì 31 Ottobre, all’interno della seguitissima trasmissione del mattino ‘Un Giorno Speciale’ di e con Francesco Vergovich sulle frequenze della nota emittente nazionale ‘Radio Radio’ (anche in streaming sul sito www.radioradio.it e in tutta Italia sul canale digitale terrestre 253), in diretta dalle 13.35 alle 14.00 con il giornalista Maurizio Scandurra interverrà anche Patrizia Polliotto.

Il noto legale torinese, specializzata in diritto d’impresa con studio a Torino, Pinerolo, Milano e Roma, parlerà in qualità di Presidente dell’IRCCS Istituto Ortopedico ‘Galeazzi’ di Milano per fare sullo scenario nazionale in corso. E disegnare anche una previsione dei mesi che attendono l’Italia al giro di boa del 2023, tra una Legge di Bilancio da fare in fretta e furia e il contrasto alla straziante crisi energetica per famiglie e imprese.

L’avvocato torinese, spesso anche opinionista in tv a ‘Canale Italia’ nella sua veste di Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 a oggi la prima, più antica e autorevole associazione consumeristica italiana, ricopre incarichi di prestigio in primarie realtà societarie nazionali tra cui ‘Juventus’, ‘Compagnia di San Paolo’, ‘Zucchi’ e ‘Reply’, quest’ultima tra le imprese a maggior tasso di crescita nel Paese.

Patrizia Polliotto annovera altresì in curriculum anche posizioni al vertice in altri contesti di grandissimo spessore quali ‘Iren’, ‘NB Aurora’, ‘Engineering’, ‘Viasat Group’ e moltissimi altri.

Opere nei Comuni, 7 milioni dalla Regione

IN 11 COMUNI DEL TORINESE E NELL’UNIONE MONTANA DEL PINEROLESE

Il presidente Alberto Cirio con gli assessori Tronzano, Ricca e Marrone:

L’obiettivo è rendere più veloce la realizzazione di interventi di estrema importanzaper i singoli centri e spesso attesi da anni”

La Regione Piemonte ha firmato con 11 Comuni del Torinese e con l’Unione Montana del Pinerolese le intese per avviare le procedure degli accordi di programma che prevedono un contributo complessivo di quasi 7 milioni di euro per realizzare la prima tranche di opere e progetti di interesse pubblico.

A sottoscrivere ogni documento il presidente della Regione Alberto Cirio con i sindaci dei Comuni interessati e con l’assessore Mauro Vignola dell’Unione Montana del Pinerolese.

“Questa operazione – commenta il presidente Cirio con gli assessori Andrea Tronzano, Fabrizio Ricca e Maurizio Marrone – rappresenta il risultato di una manifestazione di interesse per il finanziamento da parte della Regione, con risorse proprie, dello Stato e del Fondo di sviluppo e coesione, di opere già dotate del progetto definitivo e di un contributo stanziato dal Comune interessato. L’obiettivo è rendere più veloce la realizzazione di interventi di estrema importanza per i singoli centri e spesso attesi da anni”.

Questi gli interventi finanziati:

– riqualificazione urbana dell’area circostante il Municipio di Buttigliera Alta (320.000 euro dalla Regione più un cofinanziamento del Comune di 106.700 euro)

– progetto “Il borgo e il pittore” a Frassinetto (1.242.000 euro dalla Regione più un cofinanziamento del Comune di 138.000 euro)

– restauro della torre porta e la ripavimentazione del Ricetto di Oglianico (197.000 euro dalla Regione più un cofinanziamento del Comune di 50.000 euro)

– completamento e il miglioramento a Pinasca dell’area mercatale di piazza Imi e realizzazione di un nuovo parcheggio (176.000 euro dalla Regione più un cofinanziamento del Comune di 44.000 euro)

– riqualificazione energetica della bocciofila comunale di San Giorgio Canavese (500.000 euro dalla Regione più un cofinanziamento del Comune di 310.000 euro)

– risanamento conservativo e l’efficientamento energetico di un edificio in frazione Fondo a Traversella (108.000 euro dalla Regione più un cofinanziamento del Comune di 27.000 euro)

– efficientamento energetico della scuola primaria “Guglielmo Marconi” di Villafranca Piemonte (1.200.000 euro dalla Regione più un cofinanziamento del Comune di 300.000 euro)

– ristrutturazione dell’ex scuola elementare “Gianni Rodari” a San Gillio da adibire a nuovo palazzo municipale (872.000 euro dalla Regione più un cofinanziamento del Comune di 218.000 euro)

– restauro delle facciate di Palazzo d’Oria e del palazzetto di Ciriè (488.000 euro dalla Regione più un cofinanziamento del Comune di 122.000 euro)

– secondo lotto del Parco della Seta di Bruino mediante rifunzionalizzazione dell’area naituralistica e delle presenze monumentali del Castello dei Malines (426.270 euro dalla Regione più un cofinanziamento del Comune di 106.570 euro)

– progetto UPSLOWTOUR dell’Unione Montana del Pinerolese (1.000.000 di euro dalla Regione più un cofinanziamento dell’Unione di 460.000)

– realizzazione a Mappano di un Centro polifunzionale per fasce giovanili, famiglie e soggetti socialmente fragili (400.000 dalla Regione più un cofinanziamento del Comune di 100.000 euro).

Cuore Toro! Torino-Milan 2-1

12esima giornata serie A

Dijdij Miranchuk (T)
Messias(M)

Un gran bel Toro batte il Milan, meritatamente, al termine di una gara combattuta in ogni zona del campo con i granata che hanno approfittato dei notevoli spazi lasciati dai rossoneri.
Il punteggio poteva esser più netto visto che il gol del Milan era da annullare per un clamoroso fallo del centrocampista rossonero Messias sul difensore granata Buongiorno.I granata di Juric sono in netta ripresa sia dal punto di vista tattico ma soprattutto tecnico:la manovra è fluida,nessun pallone viene sprecato.I reparti sono ben collegati tra di loro con i raddoppi di marcatura in ogni parte del campo e ripartenze veloci.Unica nota stonata la quarta espulsione del tecnico granata Juric per proteste dopo il gol irregolare del Milan.
Questo secondo successo consecutivo fa salire i granata in classifica a quota 17 attestandosi al nono posto con vista Europa.

IL TABELLINO

Torino-Milan 2-1
Torino (3-4-2-1): Milinkovic-Savic; Djidji, Schuurs (31′ st Zima), Buongiorno (28′ st Rodriguez); Singo, Lukic, Ricci (39′ st Linetty), Lazaro; Vlasic, Miranchuk  (39′ st Adopo); Pellegri  (28′ st Karamoh).
Allenatore: Juric
Milan (4-2-3-1): Tatarusanu; Kalulu (1′ st Dest), Gabbia, Tomori, Hernandez; Tonali (25′ st Bennacer), Pobega; Messias (33′ st Giroud), Diaz(De Ketelaere), Leao  (1′ st Rebic); Origi.
Allenatore: Pioli
Arbitro: Abisso
Marcatori: 35′ Djidji (T), 37′ Miranchuk (T), 22′ st Messias (M)
Ammoniti: Schuurs (T), Buongiorno (T), Kalulu (M), Pellegri (T), Pobega (M), Linetty (T), Lukic (T)
Espulsi:Juric(T)

Enzo Grassano

Giornalismo investigativo: i vincitori del Premio Morrione

GIORNALISMO: L’INCHIESTA “SULLA LORO PELLE” VINCE L’UNDICESIMA EDIZIONE DEL PREMIO ROBERTO MORRIONE PER IL GIORNALISMO INVESTIGATIVO E IL PREMIO LIBERA GIOVANI

PREMIO BAFFO ROSSO A FRANCESCO ZIZOLA

TESTIMONE DEL PREMIO ROBERTO MORRIONE A CHIARA CAZZANIGA

30 ottobre 2022- Ha vinto l’undicesima edizione del Premio Roberto Morrione per il giornalismo investigativo l’inchiesta “Sulla loro pelle” di Marika Ikonomu, Alessandro Leone, Simone Manda, che ha investigato l’opacità della gestione privata dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio e le ripercussioni sui diritti basilari delle persone migranti. Tutor giornalistico: Sacha Biazzo, giornalista di Fanpage.it

MOTIVAZIONE DELLA GIURIA: L’inchiesta “Sulla loro pelle” dà voce agli ultimi con equilibrio e forza narrativa attraverso immagini e testimonianze, con maturità professionale e attenzione al linguaggio visivo e narrativo. Un lavoro toccante, di attualità, sempre più necessario, che tiene accesa l’attenzione su un tema, quello dei Centri di Permanenza per i Rimpatri, veri e propri luoghi di detenzione di cui si parla sempre troppo poco. TRAILER DELL’INCHIESTA VINCITRICE https://youtu.be/hb5XBVFUzDY

A “Sulla loro pelle” va anche il Premio Libera Giovani, assegnato dagli studenti e dalle studentesse dell’Istituto J.B. Beccari, ai quali sono state presentate in anteprima le inchieste finaliste durante un incontro organizzato con Libera Piemonte.

Sono arrivate in finale: la video inchiesta “Ipossia Montana” di Cecilia Fasciani, Andrea Giagnorio, Sofia Nardacchione che racconta i legami tra spopolamento dell’Appennino bolognese, mafie e fondi del PNRR, tutor Cataldo Ciccolella e Giulio Valesini; inchiesta multimediale “Scatole Cinesi” di Margherita Capacci, Ludovica Meacci, Sofia Turati sui tentativi di ingerenza del Partito comunista cinese in Italia, tutor Francesco Piccinini; l’inchiesta video “Colpo di Lusso in Birmania” di Francesco Boscarol, Ludovica Iacovacci, Priscilla Ruggiero sul commercio di teak e pietre preziose birmane che arrivano in Italia nonostante le sanzioni, tutor Maria Cuffaro; il radio – podcast “Sotto gli occhi di tutti” di Francesco Tedeschi sulle connessioni tra lo sviluppo della chimica nazionale e l’inquinamento chimico in Piemonte, tutor Arcangelo Ferri.

Durante la serata il fotografo Francesco Zizola ha ricevuto il Premio Baffo Rosso 2022 con la seguente motivazione: “Nella sua carriera ha abbracciato percorsi fotografici differenti sempre con l’intento tipico del lavoro giornalistico di indagare la realtà e riportarla nelle sue contraddizioni più profonde o a volte nella sua semplice manifestazione, che sia drammatica o sorprendente. Un mondo raccontato con grande umanità e passione per il pianeta intero. La sua fotografia porta il segno di una scelta etica e professionale, e di un percorso di approfondimento, di inchiesta e di sperimentazione. In ogni suo scatto si trovano intuizione e accuratezza, sensibilità e profondità, tratti distintivi che sono divenuti negli anni esempio per giovani generazioni di reporter.”

La giornalista Chiara Cazzaniga ha ricevuto il riconoscimento “Testimone del Premio Roberto Morrione” con questa motivazione: “Professionista capace di illuminare gli angoli bui della cronaca senza mai abbandonare la passione per la verità, con una grande empatia e attenzione alla storia delle persone. Spinta da uno spirito investigativo tenace e scrupoloso e senza mai lasciare nulla al caso, il suo lavoro di inchiesta è stimolo concreto per i giovani che vogliono affrontare la carriera di giornalista. Una menzione speciale merita il suo lavoro investigativo svolto sul caso Alpi-Hrovatin che ha portato alla riapertura del processo e alla conseguente scarcerazione di Hashi Omar Hassan.”

La Giuria del premio, riservato agli under30, è presieduta da Giuseppe Giulietti e composta da Luca Ajroldi, Paolo Aleotti, Piero Badaloni, Giuliano Berretta, Giulia Bosetti, Valerio Cataldi, Francesco Cavalli, Chiara Cazzaniga, Giovanni Celsi, Enzo Chiarullo, Marco Damilano, Giovanni De Luca, Amalia De Simone, Antonio Di Bella, Alessandro di Nunzio, Lorenzo Di Pietro, Mara Filippi Morrione, Lorenzo Frigerio, Alessandro Gaeta, Diego Gandolfo, Duilio Giammaria, Gian Mario Gillio, Antonella Graziani, Karina Guarino Laterza, Celia Guimaraes, Udo Gümpel, Stefano Lamorgese, Francesco Laurenti, Dina Lauricella, Elisa Marincola, Flaviano Masella, Anna Migotto, Giorgio Mottola, Fausto Pellegrini, Raffaella Pusceddu, Alessandro Rocca, Luca Rosini, Federico Ruffo, Sandro Ruotolo, Mario Sanna, Giorgio Santelli, Pietro Suber, Giovanni Tizian, Maurizio Torrealta, Andrea Vianello.

La serata è stata condotta da Marino Sinibaldi, presidente del Centro per il Libro e per la lettura.

LA RETE DEL PREMIO ROBERTO MORRIONE

Il Premio Roberto Morrione per il giornalismo investigativo è promosso dall’associazione Amici di Roberto Morrione in collaborazione con la Rai, con il contributo di Otto per Mille della Chiesa Valdese, Fondazione Crt, Compagnia di San Paolo, Fondazione Circolo dei lettori, Federazione Nazionale della Stampa Italiana, UsigRai, IND-International Network Distribution, Ordine Nazionale dei Giornalisti, Ordine dei Giornalisti del Piemonte, Associazione della Stampa Subalpina. Il Premio è realizzato in partnership con ANMIL -Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro, Articolo21, Carta di Roma, Euganea Film Festival, Eurovisioni, Italian Contemporary Film Festival-Toronto, Fiera del Libro di Iglesias, I Siciliani, Libera Associazioni Nomi e Numeri Contro le Mafie, Libera Piemonte, OGR Torino, Osservatorio di Pavia, Premio Città di Sasso Marconi, Scuola di giornalismo Lelio Basso, Trame Festival, UCSI. Sono media partner Agenzia Dire, Domani, Fanpage.it, Libera Informazione, Riforma.it, Radio Beckwith, ToRadio, Corriere della Sera Torino, La Repubblica Torino, La Stampa Torino. Si ringraziano Rai News 24, RAI Italia, RAI Radio 1, RAI Radio 3, TGR, Rai Per la Sostenibilità, Rai Teche.

Per maggiori info: http://www.premiorobertomorrione.it