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Dal dubbio al metodo: aperte le iscrizioni del Corso per indagatori di misteri

 

Torna l’iniziativa del CICAP dedicata all’indagine sull’ignoto

attraverso gli strumenti della scienza.

Dal 28 gennaio a giugno più di 60 ore

di incontri e sperimentazioni in presenza e on line

 

Primo appuntamento in presenza a Torino il 28 e 29 gennaio 2023

Come si investiga l’ignoto? Come ci si approccia a un evento inspiegabile con gli strumenti della scienza? Dare una risposta a queste e ad altre domande è l’obiettivo del Corso per indagatori di misteri, organizzato dal CICAP e intitolato nella sua versione 2023 Dal dubbio al metodo.

 

Il Corso per indagatori di misteri è ideato e promosso dal Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze, fondato, tra gli altri, da Piero Angela, ed è giunto alla ventunesima edizione. A curarlo la dott.ssa Giuliana Galati, Fisica Nucleare e ricercatrice all’Università Aldo Moro di Bari, dove si occupa di fisica sperimentale, da anni impegnata nella divulgazione della scienza per renderla alla portata di tutti.

 

Attraverso lezioni ed esercitazioni pratiche, e guidati da esperti del settore (scienziati, divulgatori e riconosciuti professionisti nei rispettivi ambiti), i partecipanti potranno acquisire i “ferri del mestiere” per orientarsi con razionalità tra mistificazioni, teorie del complotto e fake news. Si potrà imparare, tra le altre cose, a usare strumenti e software utili nelle indagini, assistere a dimostrazioni di fenomeni insoliti e prendere parte a esperimenti collettivi, come camminare sui carboni ardenti e realizzare cerchi nel grano.

 

Il corso si svolgerà in undici fine settimana, due in presenza e nove online, da gennaio a giugno 2023, per un totale di più di sessanta ore tra incontri e sperimentazioni. Le lezioni online, organizzate su piattaforma Zoom, dureranno 2-3 ore ciascuna e avranno luogo generalmente dalle 16 alle 18 del sabato e dalle 10 alle 12 della domenica. Le lezioni in presenza, invece si svolgeranno sia sabato sia la domenica. Il primo appuntamento, in presenza, è fissato per il 28 e il 29 gennaio a Torino, con le prime lezioni e un’esperienza pratica sul campo. Il programma completo è consultabile sul sito del CICAP al link https://www.cicap.org/corso/2023#programma

Per i più curiosi sono previste anche cinque lezioni extra, che si svolgeranno online in giorni infrasettimanali, nella fascia oraria tra le 19 e le 21.

 

Come partecipare

Per accedere al corso è necessario iscriversi sul sito del CICAP al link https://www.cicap.org/corso/2023 Il corso ha un costo variabile dai 490 euro ai 690 euro a seconda del pacchetto scelto.

A questo va aggiunta l’iscrizione al CICAP, per coloro che non fossero già soci. La quota annuale come socio ordinario (modalità digitale) è di 35 euro, mentre chi ha meno di 26 anni può usufruire della quota Junior, al costo di 5 euro. Ci si può iscrivere sul sito del CICAP al link https://www.cicap.org/adesione

Il corso è inoltre valido ai fini dell’aggiornamento professionale dei docenti ed è inserito sulla piattaforma S.O.F.I.A. (Sistema Operativo per la Formazione e le Iniziative di Aggiornamento dei docenti) ed è incluso nella Carta del docente.

 

Cos’è il CICAP?

Il CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze) è un’associazione di promozione sociale, scientifica ed educativa, che promuove un’indagine scientifica e critica nei confronti delle pseudoscienze, del paranormale, dei misteri e dell’insolito con l’obiettivo di diffondere il metodo scientifico e lo spirito critico. Il CICAP nasce nel 1989 per iniziativa di Piero Angela e di un gruppo di scienziati, intellettuali e appassionati, ed è oggi presieduto dal professor Sergio Della Sala.

 

Per seguire il CICAP www.cicap.org

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Le Ex Officine Grandi Motori ripartono

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Ieri su proposta dell’Assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni, è stata approvata la delibera relativa al Programma Integrato (PR.IN) in variante al PRG, sulla  Zona Urbana di Trasformazione denominata ambito ”9.33 DAMIANO”, meglio conosciuta come area “Ex Officine Grandi Motori”.

 

Il PR.IN è uno strumento urbanistico in variante al PRG attuale, e definisce le destinazioni d’uso che si potranno insediare, ridisegnando l’intera area, estesa per circa 70.000 mq e dismessa da molto tempo, che verrà trasformata con nuovi servizi e funzioni per la città.

 “L’area Ex OGM – sottolinea l’Assessore Mazzoleni – è uno dei  grandi tasselli della dismissione industriale, particolarmente importante data la sua vicinanza con il centro e il suo rapporto col tessuto urbano circostante. Questa riqualificazione segna una svolta nella trasformazione della zona nord di Torino: un’area complessa che da tempo aveva perso la sua originaria funzione produttiva, trova nuove vocazioni con spazi e servizi a disposizione dei cittadini”.

L’area verrà suddivisa in quattro quadranti, così delineati: il primo è a nord, lungo via Damiano e corso Vigevano, e comprende l’edificio noto come “la Basilica”, che verrà recuperata con l’insediamento di attività commerciali non alimentari, dotata di uno spazio adibito a parcheggio pubblico. Il secondo quadrante, che affaccia sui corsi Vigevano e Vercelli, sarà dedicato in gran parte alla residenzialità universitaria e temporanea con la ristrutturazione dell’edificio noto come “Lingottino”, e la realizzazione di una nuova manica lungo corso Vigevano. Sempre in quest’area, verrà realizzata una piattaforma per la logistica e l’e-commerce. Il terzo quadrante, compreso tra le via Damiano e Carmagnola, prevede la possibilità di insediamento di strutture dedicate a servizi e spazi per la residenzialità.

Nel quarto quadrante, a sud e in corrispondenza di via Cuneo e Corso Vercelli, si estende l’area di proprietà della Città di Torino, che si riserva la possibilità di realizzare un mix funzionale di servizi e residenza.

Questa trasformazione doterà, inoltre, la Città di una grande area, di oltre 15 mila metri quadrati , dedicata a giardino pubblico con spazi attrezzati, ridisegnando una porzione importante del territorio cittadino.

La delibera verrà presa in esame dal Consiglio Comunale nelle prossime sedute.

“E così questo è il Natale (la guerra è finita)”

Music Tales, la rubrica musicale 

“E così questo è il Natale (la guerra è finita)

per i deboli e per i forti (se lo vuoi)

per i ricchi e per i poveri (la guerra è finita)

il mondo è così sbagliato (se lo vuoi)

e così buon Natale (la guerra è finita)

per i neri e per i bianchi (se lo vuoi)

per i gialli e per i neri (la guerra è finita)

fermiamo tutte le guerre (adesso)”

Oggi, ad un passo dal Natale, vorrei parlarvi di qualche curiosità sulla festa!

Perché Babbo Natale è vestito di rosso?

Originariamente il suo abito era verde, poi la Coca Cola l’ha colorato con il suo colore-manifesto per una pubblicità natalizia et volià: Babbo Natale da allora ha un guardaroba total red.

Perché ci si bacia sotto il vischio?

Nella mitologia nordica, il vischio è la pianta sacra di Frigg (o Freya), la dea dell’amore.

Questa dea aveva due figli: Balder, buono e generoso, e Loki, cattivo e invidioso, così gramo da volere uccidere il fratello. Quando la madre scoprì il terribile piano di Loki, chiese a tutte le creature animali e vegetali di proteggere Balder. Ma si dimenticò di una sola specie: il vischio.

E Loki usò proprio questa pianta per fabbricare una freccia letale per Balder.

La dea Frigg trovò il cadavere del figlio e scoppiò a piangere. Le sua lacrime si trasformarono magicamente in bacche bianche e quando toccarono il corpo di Balder lo riportarono in vita.

Impazzita dalla gioia, la dea Frigg cominciò a baciare chiunque passasse sotto l’albero sul quale cresce il vischio (di solito si tratta di pioppi, olmi e tigli).

Il suo bacio divenne un portafortuna e una protezione contro il male, motivo per cui oggi si usa scambiarsi baci sotto il vischio.

Qual è il primato di Jingle Bells?

Jingle Bells ha come primato non solo quello di essere la melodia più martellante di fine novembre-inizio gennaio ma anche quello di essere stata la prima canzone cantata nello spazio.

Il 16 dicembre del 1965 due astronauti statunitensi di nome Schirra Jr. e Thomas P. Stafford, a bordo della navicella Gemini 6, si attraccarono per la prima volta nella storia a un’altra navicella, la Gemini 7.

In quell’occasione intonarono proprio Jingle Bells.

Da dove nasce il bastoncino di zucchero?

La leggenda del candy cane, il bastoncino di zucchero a strisce rosse e bianche, racconta che questo dolciume tipicamente natalizio è stato inventato a inizio Novecento da un pasticciere molto religioso.

Il bastoncino vorrebbe omaggiare Gesù, di cui richiamerebbe l’iniziale

(la J di Jesus) se si capovolge il bastone.

Ma io, se penso al Natale, penso a questo brano sempre solo ad un brano e ve lo voglio proporre dalla voce incantevole di Kaylee Bergin. Una versione che mi fa tremare ogni volta.

Non c’è nulla di più triste a questo mondo, che svegliarsi la mattina di Natale e non essere un bambino.”

https://www.youtube.com/watch?v=t-wdei96z40&ab_channel=KayleeBergin

CHIARA DE CARLO

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

Ecco a voi gli eventi da non perdere!

Pronto soccorso: ecco tutte le novità del Piano regionale

LE AZIONI DELLA REGIONE: NELL’IMMEDIATO, POTENZIAMENTO DEL PERSONALE, INCREMENTO DEI POSTI LETTO, TRASFERIMENTO DEI PAZIENTI VERSO CAVS, RSA E STRUTTURE PRIVATE ACCREDITATE


CABINA DI REGIA E MONITORAGGIO COSTANTE. A LUNGO TERMINE, POTENZIAMENTO DELLE STRUTTURE SANITARIE E DELLA MEDICINA DI TERRITORIO

Il sovraffollamento dei pronto soccorso è un fenomeno che riguarda tutte le Regioni e che puntualmente si ripresenta, soprattutto nella stagione invernale.
In Piemonte, dove i posti letto sono stati portati nel 2014 a 3,5 ogni mille abitanti (contro un parametro nazionale di 3,7,) mancano 284 urgentisti su 663 previsti e i pazienti che accedono al pronto soccorso sono per il 61% codici di bassa gravità, 23,5% media e 16% in acuzie.

A fronte di dati che descrivono una situazione complicata, la Regione, che intende aumentare il compenso orario delle prestazioni aggiuntive degli urgentisti da 60 a 100 euro e incentivare anche il personale del comparto, ha elaborato un Piano per i pronto soccorso che ha come punto di coordinamento e monitoraggio l’Azienda Zero, e che prevede tre livelli di intervento: immediato, medio e a lungo termine.
I contenuti del Piano sono stati illustrati dal presidente Alberto Cirio, dagli assessori a Sanità e Politiche Sociali, Luigi Icardi e Maurizio Marrone, dal commissario di Azienda Zero, Carlo Picco, con il direttore sanitario, Gianluca Ghiselli.
Presente il dottor Fabio De Iaco, nel duplice ruolo di medico dell’Asl Città di Torino e di presidente nazionale del Simeu che collabora al Piano straordinario di intervento insieme alle presidente del Simeu Piemonte Marina Civita.

“Il problema del sovraffollamento dei pronto soccorso si trascina da più di 10 anni, non solo in Piemonte ma in tutta Italia – ha sottolineato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Questo non deve essere un alibi, ma solo la consapevolezza delle conseguenze di un progressivo impoverimento della sanità pubblica, che ha portato a questa situazione. Perché se riduci costantemente i posti letto dentro gli ospedali è evidente che non potrai occuparli con chi va al pronto soccorso, che di conseguenza dovrà attendere di più dentro le strutture d’emergenza. Questo è un calcolo matematico semplice che il Covid ha ulteriormente evidenziato e per la prima volta negli ultimi 15 anni si presenta un piano straordinario per intervenire su questa criticità”.

“Il Piano straordinario è configurato sulla base del modello che abbiamo sperimentato prima nell’emergenza Covid, poi con le vaccinazioni e la riduzione dei tempi delle liste d’attesa.- ha sottolineato l’assessore alal Sanità, Luigi Icardi. Ma siamo consapevoli che molti dei problemi che riguardano i pronto soccorso hanno una soluzione nazionale, a partire dalla carenza di personale, dalla mancata programmazione delle borse di studio a livello nazionale e dalla permanenza del numero chiuso per l’accesso a medicina e alle professioni sanitarie.
Siamo impegnati soprattutto sul fronte dell’edilizia sanitaria, con la costruzione di 8 nuovi ospedali, la riqualificazione strutturale, assolutamente indispensabile, di numerosi presidi, oltre che con il potenziamento della medicina di territorio, tassello fondamentale per decongestionare i pronto soccorso, attraverso la realizzazione di 29 ospedali di comunità e 91 case di comunità, con investimenti rilevanti, attesi da anni”.

“Non si può pensare di intervenire sul carico che devono sostenere gli ospedali senza realizzare una vera integrazione sociosantiaria, che metta al centro la persona, accompagnandola con un progetto di salute individualizzato e non rimbalzandola come una pallina da flipper” – dichiara l’assessore alle Politiche sociali e all’integrazione socio-sanitaria Maurizio Marrone – Serve risolvere il problema dei cronici che si rivolgono al Pronto soccorso, quando potrebbero invece essere assistiti in ambito ambulatoriale o sociale. In questo campo la Regione Piemonte realizzerà un sistema virtuoso che metta in rete Politiche Sociali, Sanità, Enti gestori dei servizi socio assistenziali e realtà del Terzo Settore con un modello tipo di accordo da sottoscrivere nei distretti sanitari, che garantirà uniformità organizzativa e procedurale a tutto il territorio regionale, fissando le stesse asticelle qualitative di servizio”.

“La pandemia ci ha insegnato qualche cosa: il modello Dirmei, che ci ha fatto transitare da una situazione piuttosto critica, in cui ci trovavamo nei primi giorni della pandemia, ad una situazione molto più organizzata, di approvvigionamenti, di gestione RSA, di gestione posti letto di terapia intensiva e di campagna vaccinale, fino ad arrivare ad essere la Regione migliore italiana nella gestione dell’emergenza Covid- ha detto Carlo Picco, commissario Azienda zero.La Regione ha voluto concretizzare questo modello, come il modello dell’Azienda Zero, cioè di una Azienda di coordinamento e monitoraggio. Al Dirmei abbiamo una Centrale Operativa che si occupa di Covid; vorremmo dedicarla anche alla gestione delle sindromi influenzali; questo significa che potremmo prendere in carico il monitoraggio dei pazienti con diagnosi di influenza, stabilendo un contatto continuativo con loro o direttamente o tramite una app che, in caso di necessità, generi un allert in modo da consentire alla Centrale di mettere in campo tutte le risorse possibili, dialogando con i MMG, con i Pronto Soccorso o con i Distretti. Questo è il progetto che andremo a sperimentare su un quartiere dell’area nord di Torino; in questo modo gli accessi in Pronto Soccorso potrebbero diminuire.”

Le azioni previste

Fra le azioni immediate, è previsto potenziamento del personale, incremento straordinario di posti letto, anche nei reparti (massimo del 10% in area medica e del 5% in area chirurgica), e aumentando la possibilità di trasferimento verso Cavs e Rsa e strutture private accreditate. Ma anche incremento di dimissioni e inserimenti, con la creazione di una task force medica dedicata sul fine settimana, aumento della fascia oraria dei ricoveri dal pronto e monitoraggi per ottimizzare la gestione, con la creazione di cruscotti, ad esempio su posti disponibili e attività del 118.
Sul medio periodo il piano prevede la creazione di una cabina di regia per il monitoraggio in tempo reale di tutti gli aspetti collegati alla gestione e ottimizzazione del flusso nei pronto soccorso, la visualizzazione online delle liste d’attesa nei Dea e l’aumento dei posti letto per gli acuti. Infine, le azioni a lungo termine, come il potenziamento delle strutture di edilizia sanitaria, della medicina di territorio e del personale, con la “necessità a livello nazionale di potenziare le borse di specializzazione, il superamento del numero chiuso di medicina e l’incremento dei tetti di spesa per il personale sanitario.

Gestione influenza a domicilio

Gestione dei casi di influenza a domicilio sul modello di quella utilizzata per il Covid. È la sperimentazione che la Regione intende attuare, a partire da un quartiere della zona nord di Torino, per il monitoraggio a casa dei pazienti con sindrome influenzale. Obiettivo, incrementare la collaborazione tra Asl Città di Torino e medici di famiglia nella gestione dei loro assistiti, diminuire l’accesso improprio ai pronto soccorso e garantire una continuità di cura ai soggetti più deboli e fragili favorendo la presa in carico. La sperimentazione ha come centro di riferimento il Dirmei e prevede automonitoraggio con griglia dei sintomi, presa incarico dei pazienti fragili, valutazione dell’aderenza terapeutica e possibilità di consulto medico. Il contatto sarà con i medici di base per la presa in carico o con pazienti o caregiver per consulto in assenza del medico di medicina generale.

Piero Mora

Automotoretrò lascia Torino e si trasferisce alle Fiere di Parma

Dal 3 al 5 marzo 2023

Torino, 20 dicembre 2022

 

La 40esima edizione di Automotoretrò sancisce un nuovo inizio: la storica fiera che riunisce ogni anno collezionisti, professionisti, espositori e appassionati di vetture d’epoca si trasferisce alle Fiere di Parma dal 3 al 5 marzo 2023, in concomitanza con Mercanteinfiera.

 

“Abbiamo provato in tutti i modi a far rimanere la manifestazione a Torino, dove è nata nel 1983, ma non ci sono più le condizioni – spiega l’organizzatore Beppe Gianoglio -. Siamo quindi lieti di annunciare il trasferimento nell’innovativo polo fieristico parmense che, insieme alle istituzioni del territorio ci aiuterà a far crescere ancora di più Automotoretrò. La scelta è ricaduta su Parma anche per il suo valore strategico come snodo tra Centro Italia e Nord-Est: l’obiettivo è di entrare nei cuori di tutti gli appassionati che ancora non ci conoscono”.

La fiera costituisce per migliaia di persone un appuntamento fisso dedicato ai gioielli del passato di ogni tipologia, ai grandi nomi dell’automobilismo e del motociclismo, offrendo uno spazio comune per vendere e acquistare modelli inediti, ammirare le vetture che hanno fatto la storia e trovare ricambi rari.

Il Tour de France fa tappa in Piemonte

Il prossimo venerdì 23 dicembre, alle ore 10, nella Sala Feste di Palazzo Madama in piazza Castello, si terrà la conferenza di presentazione delle tappe in Piemonte del Tour de France 2024.

Intervengono:

Stefano Lo Russo –  Sindaco di Torino

Alberto Cirio – Presidente della Regione Piemonte
Christian Prudhomme – Direttore Generale del Tour de France

Moransengo-Tonengo, un nuovo comune piemontese

Nella seduta di martedì 20 dicembre, il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la fusione dei comuni di Moransengo e Tonengo, in provincia di Asti. Il provvedimento, composto da 12 articoli, aveva avuto via libera dalle Commissioni nei primi giorni di dicembre.

Auto contro un muro, 18enne morto carbonizzato

Nella  notte, verso le 3, a Caselle Torinese quattro giovani a bordo di una Ford Ka si sono schiantati con l’auto contro il muro di una vecchia fabbrica. La vettura ha preso fuoco e il conducente, di 18 anni, incastrato tra le lamiere è morto carbonizzato. Gli altri tre ragazzi, uno di 16 e due di 18 anni sono riusciti a uscire dall’auto prima che scoppiasse l’incendio.

Cultura e teatro, Valle (Pd): troppi tagli

«Amaro regalo di fine anno per il mondo della cultura, soprattutto per il teatro e lo spettacolo dal vivo: infatti, l’uscita delle graduatorie relative allo spettacolo dal vivo ha riservato una brutta sorpresa un settore già duramente provato dalla pandemia, ovvero una considerevole riduzione delle risorse per le attività di promozione e produzione. Molti operatori hanno visto ridursi il contributo, altri sono rimasti invece fuori per la prima volta dopo anni.

Rispetto al bando 2021, quest’anno si registra un taglio di ben 1 milione e 538mila euro. Si passa da 5,7 milioni a 4,162 milioni di euro, nonostante quest’anno il bando tradizionale sia stato distinto in due bandi diversi.

Scendendo nel dettaglio, per le imprese culturali si passa da 840mila euro a 560mila, mentre per gli enti della pubblica amministrazione da 500mila a 300mila. Il resto del taglio si scarica sul terzo settore.

La Giunta regionale non può essere sorda di fronte al grido di dolore del teatro e dello spettacolo dal vivo, già provato da due anni di Covid, e con il prossimo bilancio bisognerà intervenire con risorse straordinarie per compensare i tagli di quest’anno. E far seguire agli impegni di bilancio le assegnazioni ai capitoli, sennò svuotiamo di senso la discussione sul bilancio»: lo afferma il Vicepresidente del Consiglio regionale Daniele VALLE (Pd).

Portabottiglie d’artista

Il 4 dicembre 2022 nel prestigioso ed accogliente Centro DOC “Paolo Desana” di Casale Monferrato, situato nel Castello Paleologo, è stata presentata la prima mostra della costituenda Esposizione permanente di arte a tema il vino.

Col titolo “Portabottiglie d’artista” la mostra, curata da Piergiorgio Panelli, si inserisce tra i tanti rarissimi documenti riguardanti la storia della DOC che riporta in vita illustri personaggi dedicatisi strenuamente alla valorizzazione dell’agricoltura e della viticoltura,

Giovanni Lanza e i cosiddetti “Quattro moschettieri del vino” ossia Giuseppe Antonio Ottavi, Federico Martinotti, Arturo Marescalchi e Paolo Desana  che nel 1963 fece approvare dal Senato la legge delle DOC italiane.

Nove sono gli artisti che danno l’avvio all’Esposizione permanente collegando l’arte a storia, costumi e tradizioni secondo il tema prescelto: Nadia Beltramo, Giovanni Bonardi, Carlo Cici, Chiara Cirio, Iris Devasini, Giorgio Grosso, Piergiorgio Panelli, Giovanni Tamburelli, Massimo Testa.

I singolari portabottiglie, creati dalle loro stesse mani, niente hanno a che vedere, seppur ci sia una certa assonanza verbale, con lo scolabottiglie di Duchamp che ha dato l’avvio al Ready-made e al Dadaismo limitandosi a scegliere e collocare un oggetto preesistente dandogli dignità artistica.

Piuttosto è evidente la suggestione  dell’Arte Povera degli anni 60 nell’uso di ferro, plastica riciclata, stoffa, tufo, terracotta ed altri   materiali umili, soppiantando i pregiati marmo e bronzo, senza per questo sacrificare il valore e la poesia delle opere se interviene lo stile.

Ogni artista ha esposto piccole belle sculture che, nonostante la semplificazione di loro opere più complesse, riescono a contraddistinguere gli stili personali immediatamente riconoscibili.

Un singolare modo di rendere omaggio al vino, d’altronde non è forse il mitico nettare degli dei ad essere esso stesso opera d’arte?

Gluliana Romano Bussola