ilTorinese

Pioggia di record alla 24 Ore di Torino

Ha pienamente mantenuto le attese la 24 Ore di Torino edizione 2023 con una pioggia di primati. Sono stati riscritti i record della manifestazione e già questo la dice lunga della qualità dei risultati.

Nella gara principale si è assistito all’eccezionale prestazione del britannico Robbie Britton (Climb Runners), “tornato sul luogo del delitto”: Britton infatti era stato protagonista dei Mondiali ospitati al Parco Ruffini nel 2015 quando conquistò la medaglia di bronzo. A 8 anni di distanza il britannico è tornato dominando la corsa e chiudendo con 277,439 km, frantumando non solo il record della corsa ma migliorando anche la prestazione del tedesco Reus nell’occasione iridata. Un grande risultato il suo, se si considera che nel ranking mondiale dello scorso anno sarebbe risultato quinto assoluto.

«Ho realizzato un sogno – ha dichiarato all’arrivo Britton, in testa sin dalle primissime battute e che ha mantenuto sempre una media inferiore ai 5 minuti al km – Torno a Torino dopo molti anni e molte gare migliorando il record nazionale britannico. Ora una settimana di riposo e poi si ricomincia a correre». Alle sue spalle record personale per Pietro Custodi (Caddese Monique Girod) che con 206,736 km ha ottenuto anche il primato italiano per la categoria SM60. Terzo gradino del podio per il torinese Oliviero Alotto (Giannone Running Circuit) con 195,603 km.

Grande prestazione ma obiettivo del record nazionale fallito per la vicecampionessa mondiale della 100 Km Petra Pastorova, la ceka che non solo ha dominato la gara femminile, ma con 230,997 km è anche giunta seconda assoluta. Anche per lei nuovo primato della corsa, anche se è rimasta ad appena 273 metri dalla prestazione con cui l’ungherese Katalin Nagy vinse il mondiale 2015. Alle spalle della Pastorova ottimo esordio sulla 24 Ore per Lisa Borzani (Bergamo Stars Atl.) con 185,379 km, terza la compagna di squadra di quest’ultima, la rumena Alina Teodora Muntean con 169,235 km.

Nella 8 Ore successo per Massimo Sinigaglia (Gs Gabbi) con 90,195 km, davanti a Cristian Raffaldi (GP Arci Goodwin/86,881) e Cesare Mauri (Pol.Dimica Potenter/86,229). Fra le donne prima la più volte azzurra di ultramaratona Maria Ilaria Fossati (Bergamo Stars Atl.) con 80,777 km, seguita da Rita Ligutti (Alzano Naviglio Runners/75,311) e Cristina Colombini (Brontolo Bike/67,11). Nella 100 Km primo Fabio Cappellaro Silotti (Pietro Micca Biella) che in 8h45’52” ha prevalso su Giancarlo Racca (Club Supermarathon.it, la società organizzatrice) con 9h44’07”, terza posizione per Walter Bosio (Atl.Valle Scrivia) con 10h16’48”. A Michela Ruzza (Gs Interforze Torino) la prova femminile in 9h28’03”, solo 5 minuti avanti a Elisa Giordano (Team Marguareis).

La 24 Ore di Torino ha confermato di essere un riferimento assoluto nel campo dell’ultramaratona con tanti atleti (erano ben 159 quelli in gara distribuiti fra le varie distanze) che hanno migliorato i propri record personali. Il lavoro del Club Supermarathon continua: ora fari puntati sulla Fano Supermarathon di domenica prossima.

Torino, uomo precipita dal quarto piano e muore

E’ morto nella notte a Torino l’uomo caduto dal quarto piano di un palazzo di via Barletta. I carabinieri hanno accertato che si è trattato di un gesto volontario. Sul posto il 118 ha cercato di rianimarlo ma non è stato possibile salvarlo.

La “preghiera della pioggia” alla parrocchia della Pace

Dopo la relazione del centro di ascolto della Caritas, oggi presso la parrocchia della Pace nell’omelia è stato  denunciato il forte aumento   della povertà in Barriera.

Il Vice Parroco Don Luca Ramello ha invocato la Madonna della Neve e la Madonna della Pace della pioggia per il Piemonte.

Mino Giachino

Rock Jazz e dintorni a Torino: De Gregori-Venditti e Fabrizio Bosso

/

GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Lunedì. Per “Seeyousound” al Cafè des Arts, si esibisce la cantante Sabrina Mogentale mentre al cinema Massimo sono di scena Roberto Angelini e Rodrigo D’Erasmo.

Martedì. Al Jazz Club Matteo Salvadori propone i classici della tradizione americana. Al cinema Massimo per “Seeyousound” suona lo Gnu Quartet. A seguire il documentario “Meet Me in The Bathroom”, The Wends.

Mercoledì. Al Blah Blah l’Ukulele Turin Orchestra riarrangia alla sua maniera “The Dark Side Of The Moon” dei Pink Floyd. Per “Seeyousound” al Massimo il lungometraggio su Sinead O’Connor “Nothing Compares” mentre al Maffei Giovanni Corgiat e Davide Broggini musicano “Tenshi No Tamago” di Mamuro Oshi.

Giovedì. Alla Suoneria di Settimo il quartetto di Fabrizio Bosso propone un tributo a Stevie Wonder.

Chiusura di “Seeyousound” con “In The Court Of The Crimson King: King Crimson At 50” sul gruppo guidato da Robert Fripp. A seguire “The Night James Brown Saved Boston” e concerto di Nicolò Piccinini al termini delle premiazioni. Al Blah Blah sonorizzazione di “Koyaanisqatsi” di Godfrey Reggio a cura di Propaganda 1904.

Venerdì. Al Bunker suonano Brigada Flores, Stiglitz e Azione Diretta. All’Hiroshima Mon Amour rap con Dj Shocca e Inoki. Allo Juvarra la cantante e arpista Cecilia, presenta “Sunset In A Cup”. Al Magazzino di Gilgamesh suona l’armonicista Andy Just. Al Folk Club si esibisce Lula Pena.

Sabato. All’Off Topic suona il chitarrista Manouche Adrien Tarraga. Al Concordia di Venaria si esibiscono i Nu Genea. Al Jazz Club suona il quartetto del sassofonista Josiah Boornazian. Allo Spazio 211 è di scena il produttore elettronico Gigi Masin preceduto da Francesco Lurgo. Al Superga di Nichelino viene assegnato il premio intitolato a Gianmaria Testa con ospiti Eugenio Bennato e Neri Marcorè.

Domenica. Al Blah Blah si esibisce il duo The Courettes.

Roberto Manzocchi, “Le macchine rosse” Un percorso a tappe narrato in prima persona

Informazione promozionale

Non esiste l’inutilità nel prendersi cura di una persona malata, perché qualcosa, seppur minima, si può e si deve sempre fare; per quanto sia impegnativo, la soddisfazione che se ne ricava è davvero tanta…

Il libro

Un ex operaio, dopo vent’anni di fabbrica, ferro, olio, presse e utensili, si trova a riscrivere il proprio spartito della vita ripartendo da zero in un mondo, per lui tutto da scoprire.  Quello del settore socio-sanitario.

Precisamente l’assistenza alle persone anziane non autosufficienti.

Un percorso a tappe raccontato in prima persona, che parte dal corso per ASA

(Ausiliario Socio Assistenziale), per poi affrontare i primi, incerti passi nel lavoro vero e proprio, fino al raggiungimento di una dimensione più consona, ricca di risvolti umani e piccole grandi soddisfazioni.

Un’interazione che coinvolge; e spesso sorprende quanto ci sia da ascoltare, da interpretare, comprendere e a volte anche imparare da persone che al loro interno e nelle manifestazioni sociali sono sempre più svuotate.

Non esiste l’inutilità nel prendersi cura di una persona malata, perché qualcosa, seppur minima, si può e si deve sempre fare; per quanto sia impegnativo, la soddisfazione che se ne ricava è davvero tanta…

E subito si impara a non dare niente di scontato.

LE MACCHINE ROSSE è anche un piccolo spaccato del mondo degli anziani con la loro storia, i ricordi, delle loro famiglie e ahimè, dei loro problemi.

Tra le pagine trovano spazio anche molte situazioni che strapperanno più di un sorriso.

Non è un romanzo; non c’è stato bisogno di inventare niente.

Le righe del libro erano già state scritte dai veri protagonisti delle storie raccontate ed aspettavano solamente di essere impresse su un foglio di carta.”

Per sorridere, commuoversi e riflettere.

L’autore

Manzocchi Roberto, nato a Lecco nel 1972 e residente nel comune di Oggiono LC.

Lavora come Ausiliario Socio Sanitario e si occupa di assistere gli anziani a domicilio.

LE MACCHINE ROSSE” è il terzo libro ed è uscito nel dicembre del 2022 per  ETABETA.PS .

Nel 2020 è uscito “IL PASSO PIU’ LUNGO”, pubblicato da EDIZIONI ITALIANE.

Nel 2021 “LA STRADA CHE CERCHI” pubblicato da ETABETA.PS è, in pratica la continuazione del primo, legati dalla stessa ambientazione (Praga) e personaggi.

Quando Maurizio Costanzo prese a cuore gli alluvionati del Piemonte

Di Cristiano Bussola

Nel 1995 il governo regionale piemontese, con  Enzo Ghigo presidente della Giunta eletto nella primavera di quell’anno, ebbe in eredità la complessa gestione della ricostruzione post alluvione del ’94, calamità che segnò pesantemente il territorio.

ScattoTorino e IlTorinese partnershipLutti, dolore, strade e imprese distrutte. Un giorno, negli uffici della Regione in piazza Castello a Torino, dove curavo l’ufficio stampa di Ghigo, giunse una telefonata per il presidente, in quel momento impegnato a Roma. La chiamata venne dirottata a me. “E’ Maurizio Costanzo”, mi disse la segretaria. Uno scherzo, pensai. E invece no, era proprio lui. Un sindaco di un piccolo comune gli aveva scritto illustrando la drammatica situazione dopo l’esondazione dei corsi d’acqua e il noto conduttore mi disse che avrebbe voluto parlarne nel suo show. Quale migliore opportunità mediatica per affrontare l’insidiosa opera di ricostruzione, nell’intento di trovare risposte per i cittadini insieme alle istituzioni ? Costanzo mi spiego’ che era proprio questa la sua intenzione. Seguirono altre telefonate nelle settimane successive, e a chiamarmi era sempre lui in persona. Molto cortese, con la sua inconfondibile cadenza, si informava sul cronoprogramma delle iniziative per il ristoro dei danni, sugli aiuti a famiglie e aziende. Il presidente Ghigo mi aggiornava costantemente sul lavoro della Regione e  io riferivo gli sviluppi a Costanzo.  Poi, nel suo salotto tv  il giornalista  illustrava al pubblico l’avanzamento dei lavori e tutte le novità. Più volte il “Maurizio Costanzo Show” si occupo’ in quel periodo dell’argomento, contribuendo senza dubbio a sensibilizzare il governo e l’opinione pubblica. Qualche anno dopo, casualmente, incontrai il popolare personaggio televisivo a un convegno. Mi presentai. Si ricordava persino dei dettagli dei nostri colloqui e mi parve soddisfatto per il sostegno che con la sua trasmissione aveva dato alla comunità piemontese. Questo il Maurizio Costanzo che ho avuto modo di conoscere, oltre il piccolo schermo.

Foto di copertina: Mediaset Infinity – Rete 4

Ragazzo aggredito e rapinato da tre coetanei fuori dalla scuola

Alcune settimane fa la polizia è intervenuta davanti a una scuola superiore di Novara, chiamata da uno studente che ha spiegato di essere stato malmenato e rapinato da tre ragazzi. Questi lo avevano avvicinato all’uscita da scuola con la scusa di voler chiarire questioni che avevano avuto nei giorni precedenti, ma lo hanno aggredito con calci e pugni. Il telefono della vittima è caduto e uno dei tre lo ha preso. Dopo meticolose indagini la polizia ha individuato e denunciato i presunti aggressori.

Giachino: “La bassa crescita del Piemonte dura da oltre 25 anni”

E’  causata essenzialmente dalla bassa crescita di Torino che vale il 55% del PIL della Regione. 

Non è tanto la Regione che ha bisogno di aiuto per ritornare a crescere di più è Torino che non ha difeso come avrebbe dovuto la sua industria che vale ancora oggi il doppio del turismo e della cultura.  Qualsiasi azienda privata avrebbe licenziato gli ultimi Sindaci torinesi per scarsi risultati economici e sociali.  Lo dico avendo avvertito per primo nel 2009 la Presidente Bresso e il Sindaco Chiamparino della minore crescita rispetto alla media nazionale. Nel 2009: si potevano e si dovevano prendere le contromisure come accelerare la TAV, la Linea 2 della Metropolitana così come si doveva difendere la città dalla fuga di tante aziende a partire da quella più grande. Ecco perché dopo aver salvato la TAV con le manifestazioni del 2018 e 2019 ho chiesto invano di accelerare i lavori mentre il governo giallorosso la teneva ferma. Occorre puntare sugli Investimenti del PNRR, sui fondi europei procurati da Cirio e difendere il settore automotive dalla scellerata decisione europea.
 
Mino Giachino

Andrea Cane e Daniele Poggio (Lega): “Autonomia opportunità non divisiva”

Al Piemonte ritorneranno 11 miliardi di gettito fiscale

Dopo la visita del Ministro degli affari regionali Roberto Calderoli per presentare al Consiglio regionale il disegno di legge per l’attuazione dell’autonomia differenziata, si traggono le conclusioni sui benefici che il percorso porterebbe al Piemonte.
“I dubbi delle opposizioni  – commenta Daniele Poggio, consigliere regionale alessandrino eletto nella compagine leghista – non si armonizzano con un percorso iniziato proprio da una loro riforma, la 3 del 2001, che dava piena attuazione all’articolo 5 della nostra Costituzione, che riconosce le autonomie locali quali enti esponenziali preesistenti alla formazione della Repubblica. Confermato alle urne dagli elettori con il voto positivo al referendum”.
“Ieri abbiamo affrontato un passo fondamentale in Consiglio regionale – aggiunge il responsabile Enti locali della Lega Salvini Piemonte Andrea Cane – con il Ministro Roberto Calderoli che ha testimoniato con il suo progetto l’impegno della Lega per i nostri territori, che si meritano quell’Autonomia per la realizzazione della quale fin da ragazzino combatto. Sono rimasto sconcertato dalle dichiarazioni di un esponente del partito democratico della Provincia di Alessandria, che riteneva l’autonomia un pericolo per l’unità del Paese. Calderoli è stato molto chiaro: l’autonomia differenziata significa per la nostra Regione 11 miliardi di gettito fiscale che tornerà nelle tasche dei piemontesi. A noi amministratori l’onere di trasformare queste cifre in una maggiore efficienza nella fornitura di servizi per i propri cittadini. La posizione di Ravetti somiglia a quella del suo partito, al Governo per tanti anni senza dare mai risposte. Se loro sono spaventati da un ruolo di protagonista del Piemonte a livello economico, sociale e culturale nel panorama italiano nessun problema, ci lascino governare e gestire i benefici che l’autonomia differenziata porterà con sé a favore di una regione che, già a livello di Dna, ha sempre dimostrato di saper unire e non certo dividere”.