Tutti almeno una volta nella vita abbiamo scaricato uno di quei social media tanto in voga.
Magari dopo la sollecitazione di un amico o per la semplice curiosità di sapere cosa vi sta dietro… e poi cosa ci vuole, tanto sono tutti gratuiti!
Ma è proprio questo il punto. Cosa c’è dietro a quello schermo pieno di immagini? Qual è il suo costo? Scommetto che parole come cookies, termini e condizioni e quant’altro sono ormai ben note ad ognuno di noi, ma in quanti sanno davvero di cosa si tratta? Ecco, quello non è altro che il modo in cui i social media sopravvivono: le nostre informazioni personali. Ogni volta che clicchiamo “accetto” su un sito o su un’applicazione, stiamo consentendo a qualcuno di frugare tra le nostre questioni, stiamo permettendo che quel qualcuno ci tenga incollati allo schermo del nostro telefono. E a che scopo?
Fondamentalmente perché quel qualcuno ci guadagni, per nessun’altra ragione. Chi lavora dietro a queste piattaforme ha come unico obbiettivo il profitto.
Egoisticamente, a nessuno lì dietro interessa del benessere di noi altri. Infatti, noi in quanto utenti non ci guadagniamo nulla, anzi.
Sui nostri telefoni perdiamo il nostro tempo, ma anche le nostre personalità e qualità di esseri umani. Non a caso per la maggior parte delle persone dopo i primi utilizzi si è rivelato particolarmente difficile privarsi di quei social media, perché è proprio quello il loro compito.
Avrete notato che i nostri telefoni possono spesso diventare dei veri malati di attenzioni: mille notifiche, suoni, colori… e noi non possiamo resistergli, quasi come sotto una sorta di ipnosi. Ci convinciamo di poter fare a meno di quegli strumenti quando vogliamo, ma ci accorgiamo di averne bisogno per qualche misterioso motivo.
Notate: chi vi capisce meglio del vostro profilo facebook, twitter o instagram? Quando usiamo quei profili si apre un mondo enorme di informazioni relative alle nostre singole vite, e ciò che rende difficile il distacco è proprio questo, perché non c’è nulla di meglio di essere capiti, compresi, confortati.
E più passa il tempo più è difficile immaginarsi una vita senza social media. Perché altrimenti non potremmo più sapere dove sono i nostri amici, cosa fanno le nostre celebrità preferite, come agiscono gli altri in determinate situazioni. Perché altrimenti ci sentiremmo fuori dal mondo. Eppure, il mondo vero, quello autentico, sta là fuori ma quel mondo non ci basta più. In un certo senso potremmo dire che il prezzo dei social media è proprio questo: siamo noi!
Nella realtà che viviamo oggi poche cose sono davvero gratuite, anche ciò che viene promosso come tale nasconde qualcosa sull’altra faccia della medaglia.
Quando le cose sembrano troppo facili, bisognerebbe forse fermarsi a riflettere prima di agire.
Molto probabilmente in quel momento stiamo diventando oggetto di un gioco perverso del quale nemmeno ci accorgiamo.
Il giornalista Andrew Lewis sosteneva che “Se non stai pagando qualcosa, non sei il cliente ma il prodotto che stanno vendendo.”
Valentina Veronese