ilTorinese

Claudio Donat-Cattin uomo libero, aperto, leale

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
Qualche anno fa lo incontrai in un ufficio e con mio sommo stupore sentii che l’impiegata  lo chiamò “signor Donat Cattin” all’italiana. Non mi trattenni e dissi a quella signorina  quarantenne che non conosceva per nulla la storia italiana e piemontese recente. Ma l’impiegata non capi’ ed evitai di infierire. Eppure quel dottor Donat Cattin rappresentava un qualcosa  di importante per il giornalismo  anche televiso che neppure La Stampa  ha voluto riconoscere oggi al figlio del ministro Donat Cattin. In quell’occasione facemmo un pezzo di strada a piedi e parlammo delle disastrose condizioni del Polo del ‘900 in preda alla sinistra più settaria.  Lui aveva preso la guida della Fondazione intitolata a suo Padre e voleva salvaguardarne l’identita’.  Era stato con Michele Torre il giornalista che fece rivivere la “Gazzetta del Popolo” dopo la “follia demagogica”dell’autogestione. In Tv aveva collaborato per anni con Bruno Vespa,  malgrado il cognome ingombrante che solo l’impiegata non conosceva. E’ stato un uomo libero, aperto, leale. Sono pentito di non averlo frequentato abbastanza. L’avevo conosciuto in via Stampatori dove aveva originariamente la sede “Forze nuove“, la corrente di suo padre, uno dei pochi leader Dc capaci di essere se stessi anche sotto i colpi della mala sorte. Claudio ha rappresentato anche un esempio di indipendenza personale che non va sottaciuta. Con lui muore una pagina importante della vita culturale e giornalistica.  Era bello rivederci a Finale  vicino al palazzo della famiglia materna per la presentazione di un libro, un’iniziativa che la politica è riuscita anche qui  a snaturare e lottizzare.

Difendersi dalle fake news

Le fake news, ne sentiamo ormai parlare quotidianamente, sono le notizie false diffuse con intenti sensazionalistici, spesso anche su giornali che dovrebbero essere affidabili.

La recente pandemia, la guerra Russia-Ucraina, l’elezione di un Governo di centro-destra e molti altri temi sono stati utilizzati per diffondere notizie bomba, prive di fondamento con il risultato di aumentare la tiratura delle copie o l’audience o, nel caso di giornali online, i like ricevuti.

Un caso limite è il cosiddetto “clickbait” ovvero un titolo ad effetto che ha come scopo quello di attirare i lettori a cui spesso segue un articolo di tono diverso, talvolta opposto.

E’ come se nel titolo fosse scritto “Strage ferroviaria in Amazzonia” e l’articolo, invece, recitasse “Per costruire una ferrovia si stanno disboscando ettari di foresta pluviale”.

E’ evidente come il titolo attiri più lettori dell’articolo vero e proprio.

Spesso però le notizie sono totalmente false ed è difficile talvolta capire se siano notizie vere, modificate “ad usum deplhini” o totalmente inventate.

Consideriamo che da alcuni anni si è rafforzata l’abitudine, da parte di alcune testate anche importanti, di copiare pari pari un lancio di agenzia e pubblicarlo in modo identico ad altre testate.

Va da sé che se la notizia d’agenzia fosse un fake, e succede, tutti diffonderebbero una notizia falsa.

Quante volte hanno annunciato la morte di questo o quel personaggio famoso?

E’ di un mese fa la notizia del rinvio a giudizio per un tale che aveva diffuso una notizia falsa riguardante l’arresto, che sarebbe avvenuto in data 8 aprile 2017, di Fedez e J-Ax trovati in possesso di 28 grammi di cocaina. Stante la falsità della notizia i due rapper hanno querelato l’autore della notizia.

Per la cronaca, mentre il PM ha chiesto l’archiviazione il GIP ha richiesto, nello scorso mese di novembre, il rinvio a giudizio per diffamazione aggravata a mezzo stampa (data l’enorme diffusione di una notizia sul web questa è considerata un’aggravante.)

Come capire, dunque, se una notizia sia autentica o prima di fondamento?

Innanzitutto la serietà del giornale: la legge n° 62 del 7/3/2001 sulla stampa prevede che la stampa periodica debba essere registrata presso un Tribunale e che il Direttore responsabile (iscritto all’albo dei giornalisti) sia responsabile di quanto viene pubblicato: va da sé che un giornale serio verifica la fonte prima di diffondere la notizia.

Sedicenti giornali, fogli di notizie, blog, stampa alternativa e simili non avendo carattere di periodicità, esulano da tali obblighi e, spesso, contengono notizie false come una banconota da 30 euro.

In seconda analisi, vale la pena dedicare qualche minuto a cercare in rete se tale notizia sia stata battuta da altre testate o se il diretto interessato abbia smentito pubblicamente: se non vi è traccia della notizia in altri luoghi oltre a quello in cui l’avete vista state sereni: il vostro idolo è ancora vivo.

Poi, esattamente come nel phishing, quando la ricca vedova nigeriana vi nomina eredi di un patrimonio immenso perché vi vuole bene senza sapere chi siate, anche nel caso delle fake news si può notare un linguaggio mal tradotto, pieno di errori e di periodi evidentemente tradotti pari pari da un’altra lingua, cosa che un giornalista nostrano non farebbe.

Un ulteriore controllo può essere fatto sul nome del sito web che ha lanciato la notizia: se il nome è molto simile a quello di un sito famoso tranne per una lettera oppure  due lettere sono invertite, è evidente che l’intento sia quello di confondere gli utenti del web.

Ma per quale motivo le fake news vengono diffuse?

Avete un’idea di quanta pubblicità graviti intorno al web? Quanti banners si aprono mentre leggete una notizia, anche seria, e si ripropongono durante la lettura cambiando oggetto?

Se avete l’idea vi siete risposti: lo scopo è soprattutto quello di attirare navigatori che leggano la pubblicità, così l’inserzionista sarà contento di quel sito, tornerà a pubblicare e il gioco ricomincia.

Ho scritto “soprattutto” perché, in realtà, può esservi anche uno scopo ben peggiore: indicandovi di cliccare su un link per aprire la notizia o per vederne il video, voi rischiate di raggiungere un sito che installerà nel vostro pc (o nello smartphone) un software che potrà raggiungere le vostre mail, o identificare i vostri dati IBAN se li avete utilizzati da quel dispositivo, o testare le vostre abitudini per proporvi poi questo o quel prodotto.

In questo caso è sufficiente posizionare il puntatore del mouse sul link, senza cliccare, e vedere in basso a sinistra dello schermo quale indirizzo compaia: se è lo stesso del giornale potete stare più tranquilli.

Come diceva il giornalista Andrew Lewis “Se non stai pagando qualcosa, non sei il cliente ma il prodotto che stanno vendendo.”

Pensateci bene quando siete in rete.

Sergio Motta

Sicurezza, 30 persone controllate nell’area della stazione di Chivasso

Operazione contro la microcriminalità alla stazione ferroviaria di Chivasso e nell’area del Movicentro. I carabinieri hanno effettuato controlli a campione con diverse pattuglie che sono intervenute per l’identificazione di persone  frequentatrici dell’atrio della stazione e del Movicentro. Trenta i soggetti controllati. Un uomo è stato denunciato a piede libero. È un italiano di 36 anni, ubriaco, che ha danneggiato alcuni cassonetti e imbrattato l’ingresso di un edificio in via Vittorio Veneto.

Lutto per la morte dell’ex direttore degli industriali

Nella notte di Natale scorso è morto Carlo Trivi, per 16 anni direttore di Confindustria di Vercelli Valsesia. Classe 1944, dopo gli studi all’Istituto tecnico commerciale “Cavour” di Vercelli e la laurea in Economia e Commercio all’Università di Torino aveva lavorato all’Ufficio studi della Camera di Commercio di Vercelli e poi in quello della “Associazione Industriale Vercellese”, di cui è stato direttore dal 1991 al 2007. Era stato anche presidente del Rotary Club di Vercelli e consigliere della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Capodanno da tutto esaurito per il turismo a Torino e in Piemonte

Un 2022 ricco di soddisfazioni, dove numeri parlano chiaro: un turista su due sceglie il Piemonte come meta del proprio viaggio. Un risultato che nasce dalla varietà dell’offerta e che si conferma anche per la pausa natalizia: «Fioccano le prenotazioni – sottolinea Vittoria Poggio, Assessore alla Cultura, Turismo e Commercio della Regione Piemonte – Le difficoltà dovute prima alla pandemia e poi alla guerra in Ucraina sembrano per fortuna alle spalle. Sui canali online le prenotazioni per l’ultimo dell’anno arrivano fino al 63,6% delle camere e gli alberghi si avviano verso il tutto esaurito, con l’indotto destinato a fare il pieno e un tasso di saturazione più elevato rispetto agli altri giorni di vacanza: 75,8% per i Laghi, 71,5% per le Colline, 68,7% per le Montagne e 56,8% per Torino e prima cintura».

«E’ un risultato di cui andiamo orgogliosiperché è frutto del lavoro di tanti, istituzioni e operatori, unito alla ricchezza della nostra proposta – aggiunge Beppe Carlevaris, Presidente di Visit Piemonte – Tra Alpi, impianti sciistici, colline, laghi e pianure, 94 aree protette e oltre 20mila km di itinerari trekking e ciclo-escursionisti, possiamo soddisfare tutte le esigenze. Senza dimenticare la cultura, lo shopping e la semplice perfezione dell’enogastronomia, fatta di prodotti naturali e di qualità; di una cucina che coniuga i piatti della tradizione con l’innovazione e la creatività, capace di trasmettere le tante anime del Piemonte a tavola. Il turismo e la riscoperta dei borghi muovono il Pil regionale: in Piemonte si contano 82 prodotti DOP e IGP e il settore nel suo complesso genera un impatto economico pari a 1.570 milioni di euro nel 2021 (+15,4% sul 2020) grazie al lavoro di 13.027 operatori che ne fanno la quarta regione in Italia per valore delle filiere DOP e IGP e la seconda per il settore del vino».

Un viaggio dei sapori dove vino, tartufo, prodotti d’eccellenza e ben 45 ristoranti stellati rappresentano veri punti di forza: elemento confermato dal recente studio ENIT svolto da ISNART tra luglio e settembre 2022, che vede il Piemonte regione italiana più presente (seguono Campania e Toscana) nei pacchetti turistici dedicati al food&wine. Le colline enogastronomiche di Langhe, Roero e Monferrato si confermano una meta sempre più internazionale, con una crescita del 5% degli stranieri sugli arrivi e del 7% sui pernottamenti, dove le province di Cuneo, Alessandria ed Asti si posizionano tra le prime 12 della top list italiana. E non è un caso che l’Onu nello scorso mese di settembre abbia scelto Alba come sede del proprio Forum mondiale: un riconoscimento importante che ha permesso di avviare nuove sinergie per ulteriori benefici al territorio, non solo a livello economico ma anche sociale, per lo sviluppo e la valorizzazione dei territori.

Il Piemonte fa del buon bere uno dei suoi punti di forza: 45mila gli ettari di vigneto che si spingono fino alle fasce alpine e prealpine, 20mila aziende vitivinicole e tre milioni di ettolitri di vino prodotti annualmente, derivanti quasi tutti da una ventina di vitigni autoctoni e da cui hanno origine vini DOCG e DOC famosi in tutto il mondo: «Un patrimonio che, per rimanere in tema, va coltivato – conferma l’Assessore PoggioLo abbiamo fatto negli anni difficili, lo faremo con maggiore forza e impegno in questi mesi: convinti che ci siano spazi di occupazione lavorativa importanti, nel 2023 lavoreremo sulla formazione dei nostri giovani. Servono figure professionali con competenze articolate e in evoluzione, dove le conoscenze tecniche siano affiancate dalla capacità di fare marketing e di elaborare un’offerta dagli standard alti e innovativi.Secondo stime recenti, operando in questo senso sarà possibile aumentare il livello occupazionale di circa il 20%, offrendo lavoro stimolante e di grandi prospettive nel segno dell’innovazione e della sostenibilità: concetti che, sviluppati da occhi predisposti alla tecnologia e all’ambiente, garantirebbero un salto di qualità non da poco.

Compito delle istituzioni è agevolare un percorso naturale, ormai tracciato e irrinunciabile».

Curiosità dal mondo del calcio

Il calcio è una delle prime 3 discipline sportive più praticate e seguite a livello mondiale.

Tante sono le curiosità che lo caratterizzano: eccone alcune.
La prima partita disputata tra le nazionali fu
Scozia-Inghilterra,150 anni fa: era il 30 novembre 1872.
Il giocatore più giovane ad esordire nella serie A del campionato d’appartenenza fu
Il boliviano Mauricio Baldivieso: aveva solo 12 anni.
Il giocatore più vecchio a ritirarsi dal rettangolo di gioco fu Sir
Stanley Matthews.La sua ultima partita nella serie A inglese la giocò all’età di 50 anni!

Enzo Grassano

Automobilista centra tre vetture e ferisce un passante

Un automobilista per cause da accertare ha centrato con la propria vettura tre auto in sosta e un passante. Sul luogo dell’incidente, a Biella,  gli agenti della polizia locale e i sanitari del 118, che hanno soccorso il 51enne rimasto ferito. L’uomo non è in gravi condizioni, ma è stato accompagnato al pronto soccorso in codice verde.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Pd in crisi, partiti in affanno. E Torino diventa sempre più “ex”

E’ proprio messo male questo PD. Tra presunte corruzioni in Europa e una modesta nevicata che manda in tilt il traffico. Sembra che proprio non ne azzecchi una.

Soprattutto a sinistra è incolpato di tutto e di più. Oramai è di moda il tiro a segno al pd e ai suoi esponenti.
Congresso? Da quello che mi risulta non riescono a trovare manco i candidati per le segreteria provinciale e regionale della nostra ragione. Altra cosa quella nazionale. Tanto affollamento, Gianni Cuperlo sbarra la strada alla Schlein che incassa l’ appoggio della madre nobile delle politiche sociali, Livia Turco. E Oramai Franceschini e Piero Fassino sono separati in casa. Il primo con la Schlein ed il secondo con Bonaccini.
Ma c’è discussione? Mi sa che è proprio quello che manca. Rifondare vuol dire chiedersi che cosa si vuole diventare. Sinteticamente, ricapitoliamo. Il pd era nato per la cosiddetta alternanza tra centro destra e centro sinistra. Poi sono arrivati i cinque stelle a sconpaginare tutto. Ciliegina sulla torta la nascita del terzo polo. Calenda e Renzi mano nella mano. Dunque? Caos assicurato. Non che nel centro destra le cose vadano meglio. Sicuramente il tutto è più ovattato, ma le divisioni sono all’ordine del giorno e non solo tra partiti diversi, ma nei partiti. Umberto Bossi ritorna alla grande.
W il nord ed abbasso Matteo Salvini chiamato ragazzino viziato. In gioco la maggioranza qualificata in Lombardia. Difatto la  Moratti non sfonda e non incassa il sì della sinistra sempre coerente nel cercare la sconfitta. Forza Italia dipende dalla briosità del Berlusca. Un giorno va ed un giorno non va. Chi sembra che abbia il controllo della situazione è il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni oramai politica non più di destra ma di centro seguendo, ad esempio, l’insegnamento di Gianfranco  Fini.
Cova sotto la cenere il malcontento? Francamente non so se cova, so che i fasci presenti in Fratelli d’Italia non sono tanto contenti. Traduzione? La legge di bilancio è un gran guazzabuglio e l’Europa impone i suoi dictat ricordando che stanno ancora aspettando le riforme tanto promesse e mai mantenute. Insomma… Insomma caos e poi ancora caos. E noi che facciamo? Quello che fanno un po’ tutti: navighiamo a vista sperando. Intanto a Torino pure la fiera Automotoretro’ si trasferisce a Parma.
Prima era la Famiglia Agnelli che si comprava la Ferrari ora sembra che l’Emilia espropri Torino. Mamma mia come siamo caduti in basso. La Fiat non esiste più e  solo i dirigenti francesi contano ed in corso Marconi girano  quattro gatti di dirigenti oramai ex dirigenti. Dunque siamo tutti un po’ ex di qualcosa o di qualcuno. Ma Torino è più ex di altre ex. Altro esempio. Ieri era la capitale del lavoro. Ora dopo il sud ha il più alto numero di percettori del reddito di cittadinanza in rapporto con la popolazione.
La richiesta di lavoratori c’è, ma di manodopera specializzata e qualificata. Una volta si sarebbe detto che non si incontrano domanda ed offerta. Mala tempora currunt?
Direi di più. Siamo oltre. Molto oltre. Stiamo precipitando e non ce ne accorgiamo.

PATRIZIO TOSETTO

Dopo Natale appuntamento con la storia e la cultura ai Musei Reali

Gli orari delle Festività ai Musei Reali

Aperture e tariffe da sabato 24 dicembre 2022 a domenica 8 gennaio 2023

 
 
 
 
 
Da martedì 27 a venerdì 30 dicembre 2022

Musei Reali | apertura 9 – 19 (orario biglietteria 9 – 18)
Biblioteca Reale | apertura 8.30 – 18.30
Mostra Focus on Future | apertura 10 – 19 (chiusura biglietteria ore 18)

Tariffa intera
Musei Reali 15 €
Mostra Focus on Future 10 €
(ridotti e gratuiti vigenti)
Sabato 31 dicembre 2022

Musei Reali | apertura 9 – 17 (orario biglietteria 9 – 16)
Biblioteca Reale | 8.30 – 13:30
Mostra Focus on Future | apertura 10 – 17 (chiusura biglietteria ore 16)

Tariffa intera
Musei Reali 15 €
Mostra Focus on Future 10 €
(ridotti e gratuiti vigenti)
Domenica 1° gennaio 2023

Musei Reali (percorso Palazzo Reale, Armeria e Cappella della Sindone) | apertura ad ingresso gratuito 11 – 19 (orario biglietteria 11 – 18)
Biblioteca Reale | Chiusa
Mostra Focus on Future | apertura 11 – 19 (chiusura biglietteria ore 18)

 

Ingresso gratuito ai Musei Reali
Tariffa intera
Mostra Focus on Future 10 €
(ridotti e gratuiti vigenti)

Da lunedì 2 a domenica 8 gennaio 2023

Musei Reali | apertura 9-19 (orario biglietteria 9 -18)
Biblioteca Reale | apertura lunedì – venerdì 8.30 – 18.30 / sabato 8.30 – 13.30
Mostra Focus on Future | apertura 10-19 (chiusura biglietteria ore 18)

Tariffa intera
Musei Reali 15 €
Mostra Focus on Future 10 €
(ridotti e gratuiti vigenti)
Biglietti online su CoopCulture
Info e contatti in Organizza la tua visita

Via libera al progetto di fattibilità tecnico economica per la “Ciclabile 2 Ferrara – Grosseto”

Approvato  dalla Giunta comunale di Torino, su proposta dell’Assessora alla Mobilità e Trasporti Chiara Foglietta, il progetto di fattibilità tecnico ed economica per la realizzazione dei lavori “Ciclabile 2 – Ferrara – Grosseto”.

Un provvedimento necessario per procedere celermente con l’avvio della progettazione delle opere, predisponendo un progetto di fattibilità tecnico ed economica che aggiorni e contestualizzi le analisi e le considerazioni iniziali previste nel precedente già approvato, ma che soprattutto definisca più puntualmente il percorso seguito e le modalità di risoluzione delle intersezioni tra viabilità ciclabile e veicolare, il tutto alla luce dell’ammissione al finanziamento di 1.500.000 Euro, stanziati dall’Unione Europea nell’ambito del Programma Next Generation EU, ed in ragione delle tempistiche assegnate dal PNRR.


I lavori oggetto del presente progetto sono interventi che riguardano la sicurezza della circolazione ciclistica cittadina e l’ampliamento e completamento della rete ciclabile esistente.Attualmente sull’ultimo tratto di C.so Ferrara, tra via Traves e via delle Primule, nel controviale esiste un troncone di pista ciclabile che però non soddisfa i requisiti minimi di quella che deve essere considerata ciclovia urbana, inoltre necessita di importanti interventi di manutenzione e della creazione dei collegamenti con i nuovi assi ciclabili in progetto.
L’importanza del percorso è evidenziata dal fatto che, oltre a creare un diretto rapporto tra centro città e una delle zone più periferiche di Torino, lungo la sua direttrice, oltre a intersecarsi con altre ciclovie già presenti o in fase di studio che collegano altre aree della città, interessa alcuni nodi importanti, come l’Allianz Stadium e il centro commerciale annesso, le Poste Italiane e altri importanti servizi lungo C.so Grosseto.
L’asse principale di intervento sarà quindi C.so Ferrara-C.so Grosseto-Largo Grosseto, su cui sono previste a seconda del tratto interessato diverse tipologie di intervento, tra ciclabili protette, ciclabili in segnaletica e tratti promiscui.