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All’Oval Lingotto la 19a edizione della Fiera Internazionale A&T

A&T Torino è la Fiera del “Make in Italy”, ossia l’evento nazionale dedicato alla manifatturiera dove, accanto all’esposizione delle tecnologie più avanzate, al trasferimento delle conoscenze e delle esperienze da parte di decision-maker, manager e tecnici di grandi, medie e piccole imprese delle principali filiere e distretti industriali più importanti del nostro Paese, si “fa l’industria italiana”.

L’obiettivo infatti è quello di far diventare l’Oval Lingotto, dal 12 al 14 febbraio, il luogo della contaminazione 5.0, ovvero offrire a chi fa impresa soluzioni concrete, immediatamente applicabili e visioni competitive, per avviare o consolidare il processo di trasformazione digitale e green delle aziende.

QUALI SARANNO LE NOVITÀ PRINCIPALI DELLA 19°EDIZIONE DI A&T TORINO?

Per la prima volta sarà allestita un’area, l’HUB Automazione, dedicata alle imprese della meccatronica in Italia, con l’esposizione e la presentazione di soluzioni, sistemi, componenti, applicazioni di IA e software industriale, fondamentali per innovare il processo produttivo. Presenti tre big del settore, Siemens, Beckhoff e Schneider Electric. Oltre all’esposizione delle tecnologie sono in programma eventi, workshop specialistici e soprattutto l’avvio dei tavoli di lavoro tematici lanciati in occasione degli Stati Generali della Meccatronica svoltisi il 31 gennaio scorso presso la sede di Confindustria Bergamo.

Si rinnova, ampliandosi, l’AI House, lo spazio nel quale 17 tra grandi imprese, PMI e startup, italiane e internazionali, presenteranno applicazioni e tecnologie intelligenti funzionali al mondo della manifattura e della supply chain. Dal rover ai satelliti per l’esplorazione lunare, passando per manutenzione predittiva e i sistemi di sicurezza nell’automotive. In particolare tra le tecnologie più “cool” presenti ad A&T si segnala una soluzione automatizzata di selezione e smistamento di colli di banane basata su AI tramite riconoscimento di immagini, per identificare il grado ottimale di maturità del frutto, realizzata dall’azienda torinese Battaglio; un cruscotto di tecnologie che permette, tramite l’AI generativa, di rendere disponibile in tempo reale il manuale di istruzioni delle automobili, partendo dal riconoscimento della vettura tramite fotocamera per arrivare al modello 3D navigabile e connesso al linguaggio naturale. Con l’occasione, sarà possibile testare il sistema sviluppato da R-Tree, azienda di Udine, all’interno di una FIAT 500 esposta all’interno dell’AI House. Inoltre, in anteprima, sarà presentato un veicolo innovativo a guida autonoma realizzato dall’azienda torinese Tecnocad e destinato alla mobilità pubblica urbana.

Altra novità del 2025 è la presenza in Fiera di 3DTech, un’area dedicata ai vantaggi e alle potenzialità offerte delle tecnologie dell’Additive Manufacturing. Presenti 9 imprese leader del settore tra cui Italdesign e Prima Industrie che, attraverso i prodotti e le progettualità della stampa 3D evoluta, mostreranno i vantaggi competitivi di questi processi capaci di ridurre i tempi di lavorazione e gli sprechi.

Gli Hub dedicati all’Intralogistica e alle Filiere Industriali, completeranno la rinnovata compagine fieristica, espressione coesa e compatta di tutto il territorio piemontese.

IL PROGRAMMA A&T 2025

Tra gli eventi principali che scandiranno il programma di A&T 2025 si segnala, mercoledì 12 febbraio, a partire dalle ore 10.15, l’incontro di apertura della 19a edizione dal titolo Innovazione, IA e territorio: leve strategiche per la competitività del futuro, dove sarà presentato il Report G7 su AI da parte del MIMIT, a seguire uno show speech del Business Futurist, Alberto Mattiello. Successivamente i principali rappresentanti delle istituzioni piemontesi si confronteranno sulle prospettive dell’industria manifatturiera locale e nazionale.

Nella stessa giornata, altri importanti appuntamenti: il primo alle ore 12 focalizzato sul nuovo Piano Transizione 5.0 per le imprese durante il quale, dopo la presentazione delle linee guida da parte del MIMIT, si confronteranno i rappresentanti degli otto centri di competenza nazionali. Nel pomeriggio il CIM4.0 presenterà in anteprima il position paper dal titolo L’intelligenza artificiale generativa per l’industria che traccia gli scenari e linee guida per le Imprese del Made in Italy. Le ore pomeridiane saranno caratterizzate anche da un evento promosso dall’Università degli Studi di Torino sul tema dell’elettrificazione delle macchine per l’agricoltura, in collaborazione con Arproma e FederUnacoma. Sarà anche presentato un prototipo di vettura agricola a guida autonoma pensato per la sicurezza di chi opera nel settore. Infine, per la prima volta si terranno a Torino e in Fiera gli Stati Generali Misure e Prove promosso da Accredia, l’Ente Italiano di Accreditamento.

Nella mattina del secondo giorno di manifestazione, giovedì 13 febbraio, in collaborazione con il DAP, Distretto Aerospaziale Piemonte, si tiene la tavola rotonda dal titolo Innovazione e Sostenibilità nell’Aerospazio: Tecnologie Avanzate e Nuove Metodologie per un Futuro Sostenibile. Un momento dove leader e innovatori del settore aerospaziale si confronteranno per individuare un percorso comune e consentire alle imprese del comparto di applicare le tecnologie più avanzate con un’ottica green. Inoltre, sempre nella prima parte della giornata, il Competence Center CIM4.0 presenterà il position paper dal titolo La Manifattura Additiva: un fattore chiave per l’industria, un viaggio dentro la stampa 3D evoluta computo grazie al Prof. Luca Iuliano, docente del Politecnico di Torino, ma soprattutto uno dei massimi esperti del settore insieme a Giulia Marchisio, Program Manager Additive Manufacturing CIM4.0. Nel pomeriggio, a partire dalle ore 14.30, l’evento dedicato ai costruttori di macchine e ai responsabili dell’automazione dal titolo Automazione Intelligente: soluzioni avanzate per l’industria 4.0, con i saluti introduttivi affidati a Giorgia Garola, Vicepresidente dell’Unione Industriali Torino e Presidente di AMMA.

Altro incontro di grande rilevanza quello curato dal MESAP Innovation Cluster e con il patrocinio di Unione Industriali Torino, dal titolo Il Piemonte e la sfida delle competenze per la microelettronica del futuro. Il comparto industriale dei microchip sta assumendo un ruolo sempre più importante nell’economia del Piemonte, dove si progettano e realizzano componenti elettronici avanzati che trovano applicazione in ambiti produttivi che vanno dall’automotive all’elettronica di consumo, dall’aerospace al biomedicale, rendendo il territorio un vero e proprio hub di innovazione grazie all’opera di ricerca e sviluppo condotta dalle aziende di riferimento nel settore qui insediate. L’appuntamento rappresenta l’occasione per approfondire le nuove competenze necessarie a sostenere l’espansione della catena del valore della microelettronica sull’area: esperti del settore, imprese e stakeholder si confronteranno sulle dinamiche di un comparto in costante evoluzione, rafforzato dall’adesione del Piemonte a ESRA (European Semiconductor Regions Alliance) e dalla sua presidenza nel 2025. Un’occasione per compiere una panoramica sulle sfide e le opportunità che si prospettano per il sistema industriale locale, chiamato a mantenere e potenziare la sua posizione di rilievo nello sviluppo della microelettronica attraverso l’evoluzione tecnologica, la formazione specialistica e la collaborazione tra industria, accademia e ricerca.

Nell’ultimo giorno di manifestazione, oltre al consueto e sempre atteso appuntamento promosso da SIRI Associazione Italiana di Robotica e Automazione – dal titolo La robotica industriale protagonista dell’innovazione – dove saranno raccontate le principali innovazioni nel campo della robotica industriale, con un focus su semplicità, sostenibilità e l’impiego dell’intelligenza artificiale (IA) per ottimizzare i processi produttivi, si terrà per la prima volta in A&T un incontro che coinvolgerà il mondo della politica nazionale.

Infatti, quattro rappresentanti delle forze politiche italiane, di maggioranza e di opposizione – Sen. Antonio Misiani (PD); On. Daniela Ruffino (Azione); Elena Chiorino (F.lli d’Italia) e On. Maurizio Casasco (FI) – si confronteranno guidati da Enrico Pisino, CEO del Competence Center CIM4.0, sul tema dal titolo La visione della politica sulla competitività della manifattura italiana, tra crisi economica, transizione tecnologica e green e cross-skilling del capitale umano.

L’isola del libro

RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA

 

Han Kang “Non dico addio” -Adelphi- euro 20,00

Questo romanzo dell’autrice coreana vincitrice del Premio Nobel per la letteratura nel 2024 (uscito in patria nel 2021) è una storia di spettri e superstiti, oscillante tra passato e presente. Affronta una pagina rimossa della storia della Repubblica di Corea; ovvero le decine di migliaia di morti civili, massacrati nel 1948 sull’isola di Jeju-do, perché sospettati di essere comunisti.

Protagonista è Gye-ong, scrittrice affossata in un momento difficile; da mesi vive isolata dopo avere vissuto affetti importanti e subito abbandoni dolorosissimi. Il romanzo ci avvinghia subito con un sogno che la tormenta; l’immagine del mare che si ritrae e lascia al suo posto una sorta di cimitero, con migliaia di tronchi d’albero neri, simili a lapidi su cui cade la neve leggera, circondate da pesci morenti, scheletri e relitti.

A distoglierla da incubi e depressione arriva la telefonata dell’amica Inseon, film maker con la quale aveva collaborato in passato. Altra donna di mezza età, con vita e carriera andate in frantumi. Ed ecco l’altro piano narrativo con al centro la devozione tra due donne sole.

Anche Inseon aveva lasciato tutto e si era ritirata nella sperduta isola di Jeju, ed era diventata falegname. Ora la chiama dall’ospedale dove è ricoverata perché si è mozzata due dita della mano. La sua richiesta all’amica è sorprendente; le chiede di andare a dar da bere al suo pappagallo rimasto solo a Jeju, dove sta imperversando una devastante bufera.

E’ l’inizio di un viaggio che condurrà Gye-ong verso la memoria e il baratro di uno del più feroci massacri nel passato delle guerre coreane. Sogni, deliri, simboli e metafore, un continuo dialogo tra vivi e morti, sono lo sfondo da cui riemergono gli atroci fatti tra 1948-50; quando, con l’appoggio americano, i membri della Gioventù del Nord-Ovest avevano massacrato più di 30mila civili innocenti, rimasti poi senza sepoltura.

 

 

Paul Auster “Una nazione bagnata di sangue” -Einaudi- euro 24,00

L’ultimo libro del famoso scrittore americano Paul Auster è una meditazione -tra immagini e parole- sul “cuore di tenebra” e l’uso sconsiderato delle armi negli USA. E’ stato pubblicato in patria nel 2023, più o meno un anno prima della sua morte.

Ai racconti e ai saggi di Paul Auster fanno da contraltare le foto; tante lapidi del dolore che segnano i luoghi di morte e siglano la contabilità delle vittime.

Poco più di 100 pagine -sapientemente miscelate- tra gli scritti di Auster e le fotografie emblematiche di Spencer Ostrander.

Tutte immagini in bianco nero, in cui non compaiono mai gli esseri umani; forse proprio perché ritraggono l’assenza della vita. Rappresentano i luoghi delle stragi, con un conteggio delle vittime che lascia agghiacciati se si pensa all’orrore perpetrato e al sangue versato in quei luoghi.

La cifra narrativa dei testi è fondamentalmente quella saggistica in cui Auster compie un’acuta analisi dei pericoli insiti nell’indiscriminato possesso ed uso improprio delle armi. In mano a un pazzo qualunque si trasformano in strumenti di morte.

Ma c’anche il racconto di memorie personali; dal suo rapporto di bambino con le armi giocattolo all’indagine dolorosa sul suo passato familiare. Segnato dalla morte del nonno paterno, ucciso dalla moglie con 4 pallottole.

 

 

Hans Tuzzi “Colui che è nell’ombra” -Bollati Boringhieri- euro 16,00

Hans Tuzzi, nato a Milano nel 1952, è pseudonimo di Adriano Bon: scrittore, autore di saggi di bibliofilia e sul mercato antiquario dei libri, consulente editoriale e docente al master in Editoria cartacea e multimediale dell’Università di Bologna, autore dei gialli ambientati a Milano con protagonista il commissario, poi vicequestore, Norberto Melis.

Questo romanzo è di fatto una saga gotica, scritta con una cifra stilistica difficilmente etichettabile; una prosa erudita ma allo stesso tempo accessibile. La trama coinvolge e la scrittura incanta.

L’idea è nata quando l’autore -soffermandosi su una foto di famiglia scattata a fine 800- pensa all’enorme peso dell’eredità genetica per ognuno di noi. Segue la ricostruzione di 4 generazioni degli Avogadro, dal 1937 ad oggi, sullo sfondo di un Friuli agricolo che cambia insieme all’Italia intera.

Sulla famiglia aleggia una leggenda nera che ha per protagonista lo spirito inquieto di un antenato, anima dannata che si innesta sulle superstizioni delle campagne.

Qualcosa di profondamente oscuro che permea le vite delle 4 generazioni, in epoche diverse, tutte condizionate da questa zavorra. La voce narrante è quella dell’intendente della famiglia, Domenico Rigolato.

 

 

Hélène Gullberg “La protetta” -Neri Pozza- Euro 20,00

E’ un romanzo scritto magnificamente che amalgama due piani narrativi: un giallo con tanto di delitto, ma anche un viaggio nel mondo degli oggetti d’arte e dell’antiquariato, con corollario di famiglia, difficoltà e disagi.

Non è un caso che la scrittrice abbia lavorato presso due case d’aste ed oggi sia sovrintendente del Palazzo Reale di Stoccolma. Ha travasato la sua competenza in queste pagine, avvolgendoci in un mondo affascinante, che suscita il desiderio di sfogliare il catalogo di un’asta o visitare musei.

Tutto ha inizio quando l’ex armatore e collezionista di antiquariato, Sten Hammar, per puro caso, finisce in un granaio sperduto nella campagna della Svezia.

L’insegna dice “Mercatino delle pulci”; lì, in mezzo a tante cianfrusaglie, il suo occhio esperto scopre pezzi dal valore inestimabile.

Nonostante la loro dubbia provenienza è disposto a tutto pur di accaparrarseli, incluso prendere sotto la sua ala protettrice la piccola figlia del proprietario, Majja.

E’ una bimba trasandata e trascurata, selvaggia e sporca, cresciuta in una situazione familiare disagiata e disfunzionale. Ma è anche intelligentissima, curiosa e assetata di sapere; perfetta come pupilla e brillante allieva d Steiner.

20 anni dopo, nel 2018, ritroviamo Majja Skog diventata un’esperta della Wallius, la casa d’aste più famosa di Stoccolma. Invece Sten Hammar viene trovato ucciso nella sua tenuta di Hammarnäs, principesca e piena di tesori.

Le indagini vengono affidate alla detective Karin Klinga che per stimare il valore della collezione Hammar si affida proprio a Majja. Chissà perché la giovane donna nega di aver mai conosciuto la vittima…?

 

 

Dalla Regione le risorse per le attività danneggiate dall’alluvione di giugno

INTERVIENE IL PRESIDENTE CIRIO
”Con oltre 1,7 milioni messi a disposizione dal governo manteniamo l’impegno che abbiamo insieme assunto all’indomani dell’alluvione dello scorso giugno con le zone colpite dal maltempo.
A quelle comunità avevamo assicurato alle tante attività che avevano subito danni e hanno dovuto fronteggiare una stagione turistica estiva complicata che non le avremmo lasciate sole. Oggi manteniamo quell’impegno ed è particolarmente significativo che ciò avvenga nel giorno in cui, in un altro zona del Piemonte, in valle Vermenagna, abbiamo presentato il primo milione di euro di ristori per le attività commerciali danneggiate dai ritardi del cantiere del Tenda e dalla chiusura del collegamento stradale verso la Francia a seguito della tempesta Alex nel 2020.
Azioni diverse che hanno un unico obiettivo: sostenere e supportare le attività turistiche del nostro Piemonte affinché possano crescere e affrontare con fiducia i prossimi mesi” dichiara il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

Fiaccolata in ricordo dei Martiri delle Foibe

Torino, 10 Febbraio – Si terrà stasera, proprio nel Giorno del Ricordo, alle ore 21.00, con partenza da corso Cincinnato angolo via Pirano, l’annuale fiaccolata in ricordo dei Martiri delle Foibe e degli Esuli di Istria, Fiume e Dalmazia organizzata dal ‘Comitato 10 Febbraio’ con il patrocinio del Consiglio Regionale del Piemonte e dalla Circoscrizione 5. Anche quest’anno è confermata la presenza dell’Ass. Nazionale Volontari di Guerra, dell’Ass. Nazionale Paracadutisti d’Italia e della Lega Nazionale di Trieste a riprova dell’importanza e della sacralità dell’evento.

“Per noi è ormai un appuntamento fisso – commenta Matteo Rossino, responsabile provinciale del Comitato 10 Febbraio – scandito da anni di fiaccolate e battaglie per far sì che tutte le autorità riconoscano le barbarie perpetrate, dai comunisti titini, nei confronti delle popolazioni di Istria, Fiume e Dalmazia”

“Ogni anno vediamo crescere l’interesse, la partecipazione e le collaborazioni alla manifestazione – continua Rossino – e siamo sicuri che questo sia il modo migliore per far conoscere i fatti che per troppi anni sono stati taciuti o omessi, se non addirittura travisati.”

“Ciò che è accaduto a Basovizza, ma anche gli imbrattamenti qui a Torino – prosegue la nota – ci fanno capire quanto lavoro ci sia ancora da fare perché tutti riconoscano una verità come quella delle foibe e dell’esodo, ma d’altronde siamo qui per questo e saremo qui ogni anno.”

“Essere presenti la sera del 10 febbraio – conclude Rossino – è la miglior risposta a tutti coloro che, a distanza di quasi 80 anni, continuano a infangare la memoria delle migliaia di italiani infoibati o cacciati dalle proprie terre con la sola colpa di essere italiani.”

cs

Cia Agricoltori delle Alpi, le opportunità del green

L’assemblea provinciale di Cia Agricoltori delle Alpi, svoltasi giovedi 6 febbraio nella sede dell’Istituto alberghiero Colombatto di Torino, è stata l’occasione per fare il punto su uno dei temi più attuali e controversi del settore primario, vale a dire le prospettive dell’impatto del Green Deal sull’economia delle aziende agricole del territorio.

Al centro del dibattito, introdotto dal presidente di Cia Agricoltori delle Alpi Stefano Rossotto, insieme al direttore provinciale della stessa Organizzazione Luigi Andreis, le relazioni degli esperti Davide Biagini, ricercatore del Dipartimento di Scienze agrarie forestali e alimentari (Disafa) dell’Università di Torino, intervenuto a delineare i limiti e le opportunità del nuovo quadro normativo per gli allevamenti zootecnici in relazione a sostenibilità e riduzione dell’uso degli antibiotici in allevamento, e Monica Mezzalama, professore associato del Dipartimento di Scienze agrarie forestali e alimentari Agroinnova, che ha svolto un’approfondita analisi sulla sostenibilità degli agrofarmaci.

«Lavorando con le risorse naturali – ha spiegato Biagini -, l’agricoltura gioca un ruolo fondamentale per la salute del pianeta e delle sue forme di vita presenti e future. Una sfida che l’Europa ha raccolto attraverso il Green Deal, con l’obiettivo di diventare il primo continente ad impatto climatico zero».

Per l’agricoltura, si tratta di promuovere pratiche sostenibili, garantire un livello più elevato di benessere degli animali, ridurre la dipendenza da materie prime estere critiche per la produzione di mangimi, garantire la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare, promuovere modelli di alimentazione sani, ridurre gli sprechi alimentari e gli imballaggi non riciclabili.

«Il programma Farm to fork – ha detto Biagini – deve rappresentare un’occasione di rilancio per un vero sviluppo del settore agricolo, puntando sull’innovazione dei processi produttivi. Grazie agli avanzamenti delle scienze agrarie e veterinarie e della nutrizione animale, gli allevamenti possono diventare più sostenibili, perché capaci di conciliare la tutela della salute con il benessere animale e di assicurare, così, produzioni più efficienti e meno inquinanti».

Una transizione ecologica che in campo zootecnico trova attuazione nei nuovi strumenti della genetica e genomica, dell’alimentazione di precisione, degli additivi e integratori alimentari, della veterinaria di precisione e della gestione digitale dei sistemi zootecnici.

«Abbiamo a disposizione mezzi tecnici e tecnologici, a cominciare dalla sensoristica ambientale e animale di ultima generazione – ha rilevato Biagini –, che consentono di riorganizzare l’alimentazione e la stabulazione degli animali, con notevoli benefici sul piano della riduzione dell’uso degli antibiotici negli allevamenti, così come nella formulazione delle razioni alimentari. In più, va colta l’opportunità del “carbon farming”, perché l’agricoltura può incrementare il sequestro del carbonio nel suolo, migliorando la salute dell’agroecosistema e producendo terreni agricoli più fertili e resilienti».

In ambito vegetale, la partita si gioca prevalentemente sugli agrofarmaci: «Gli agrofarmaci – ha affermato Monica Mezzalama – hanno ancora un ruolo in molti settori agricoli, occorre approfondire metodi di lotta in sostituzione dei fungicidi rameici. E’ indispensabile continuare l’applicazione di strategie di lotta integrata attualmente disponibili ed efficaci, così come è indispensabile continuare la ricerca di base per arrivare a ottenere microrganismi antagonisti, prodotti naturali, induttori di resistenza, mezzi fisici e pratiche agronomiche da adattare in strategie di lotta integrata mirate e sempre più “confezionate” per ciascun patosistema».

Nello specifico della difesa delle colture dai patogeni che possono rappresentare un grave rischio per la quantità e la qualità dei prodotti agricoli, Mezzalama ha tracciato una panoramica delle strategie già praticate dalle aziende agricole nel tentativo di soddisfare le esigenze di sostenibilità ambientale, economica e di produzione conformi al Green Deal e al Farm to Fork, evidenziando quelle che dimostrano un’efficacia comparabile ai risultati ottenuti con i fitofarmaci.

Sono state presentate da Mezzalama anche informazioni scientifiche attualizzate e soluzioni che possono essere adottate a breve termine, sottolineando i vantaggi dell’uso di prodotti naturali e antagonisti biologici in campo e in magazzino.

«Da quanto emerge – ha commentato il presidente Rossotto – appare evidente come la maggior parte delle aziende agricole italiane abbia già compiuto passi da gigante verso il raggiungimento dei traguardi virtuosi indicati dall’Unione europea. Semmai si tratta di risultati ancora non sufficientemente conosciuti e valorizzati, soprattutto a livello politico, cosi che il reddito delle aziende è penalizzato dai mercati e dalle filiere allungate, mentre potrebbe rafforzarsi se venisse riconosciuto agli agricoltori il valore derivante dalla gestione e dalla tenuta dei territori delle comunità rurali e dalla sottrazione di CO2, grazie all’azione fotosintetica delle proprie superfici coltivate. Parliamo di sforzi che non solo non ottengono il giusto riconoscimento economico, ma addirittura sortiscono sul piano mediatico l’effetto opposto».

Considerazioni sulle quali ha concordato in chiusura di dibattito il presidente regionale di Cia Agricoltori italiani del Piemonte, Gabriele Carenini: «E’ chiaro come il reddito delle aziende agricole vada garantito nell’interesse della collettività – ha detto Carenini -, perché il lavoro di manutenzione ambientale dell’agricoltore sul territorio è di vitale importanza, oltre che insostituibile. La sopravvivenza delle aziende agricole non è più assicurata dalla sola produzione, bisogna che il Green Deal diventi un’opportunità economica per il comparto primario, invertendo la tragica rotta sulla quale si sta trovando l’agricoltura».

Nella parte riservata ai delegati, l’assemblea ha approvato all’unanimità la modifica dello statuto dell’Organizzazione provinciale, in linea con il nuovo statuto regionale. La principale novità riguarda il ruolo del direttore, che diventa datore di lavoro, acquisendo anche la responsabilità della sicurezza sul lavoro. Una riforma che distingue in modo più appropriato le responsabilità operative del direttore da quelle di indirizzo politico del presidente.

La Netiquette, buon senso e regole sul web che fanno bene a tutti

La rete come luogo di scambio  e non di  incivilta’ e violazione.

 

Netiquette e’ un neologismo che mette insieme i termini inglesi net (rete) ed etiquette (etichetta).

Dall’unione di questi due vocaboli viene fuori un’ espressione che indica la buona educazione sul web, regole informali che se utilizzate dal popolo di internet, frequentatori abituali di social,  blog e forum, contribuiscono a creare uno spazio virtuale positivo dove scambio, discussione e condivisione  assumono il carattere dell’arricchimento, dell’ opportunita’  e della creativita’.

Queste norme non scritte,  che non posseggono nessuna validita’ legale, hanno come fine primario quello di promuovere un ambiente telematico  inclusivo e libero dove chiunque, attraverso le buone maniere e la tolleranza,  puo’ esprimere il proprio pensiero, esporre dei dubbi e fare domande senza essere offeso o attaccato in maniera oltraggiosa. Nel 1995 e’ stato creato da Sally Hembrige un documento che ne fissa i principi e ne stabilisce le regole che suggerisce con determinazione le linee guida per una buona navigazione da parte dei web users.

Troppo spesso, non solo sui social, ma anche in diversi programmi tv, siamo testimoni di risse, attacchi ingiuriosi, mortificazioni; sembra che la lite e le discussioni accese siano molto di moda, possiamo assistere , infatti, a vere e proprie baruffe fatte di urla e confronti di basso livello e questo avviene perche’ la discordia fa audience oramai piu’ del gossip e del romanticismo. Il tema e’ serio, conquistare il pubblico, difatti,  attraverso manifestazioni di rabbia e violenza verbale, e non solo, non e’ sano,  racconta di un fenomeno sociale e culturale che sostiene il brutto piuttosto che il bello, la prepotenza in sostituzione della gentilezza e di come la demolizione del prossimo sia piu’ attraente della sua gentile e rispettosa considerazione.  In passato, neanche troppo remoto, si stava attaccati alla tv per guardare i matrimoni reali o belle storie di vita vissuta ora, al contrario, vanno in onda  molti modelli biasimevoli , la prepotenza vince con molta frequenza e batte il modello positivo, gli eroi buoni  sono quasi estinti.

Ma quali sono le regole da seguire per rendere l’ambiente socialweb un luogo di incontro piuttosto che un campo di battaglia? Vediamone alcune.

Iniziamo con quella che non dovremmo neanche scrivere e cioe’ l’accortezza di non offendere o insultare  nessuno, ma condurre le discussioni in maniera pacata.

Non incitare o dare informazioni su attivita’ illegali, immorali o pericolose.

Non fornire notizie false, incomplete o vecchie.

Non violare i copyright.

Non usare un linguaggio scurrile, blasfemo o a sfondo sessuale.

Rispettare le diversita’ in fatto di religione, etnie, usi e costumi e non divulgare mai pensieri estremisti.

Non violare la privacy diffondendo contenuti di terzi che non hanno acconsentito alla pubblicazione.

Scrivere nella lingua utilizzata nel post o comunque con una diffusa come l’inglese.

Essere tolleranti con chi compie errori di sintassi e di grammatica.

Usare sempre toni gentili e concilianti anche e soprattutto nelle discussioni che ci vedono su posizioni diverse.

Leggendole la prima cosa che viene in mente e’ che siano consigli e indicazioni scontati, ma la realta’ e’ che nella piattaforma web molto spesso queste regole di buona educazione e tolleranza non vengono utilizzate.  E’ assodato che gli spazi virtuali, frequentemente, vengano utilizzati per sfoderare i peggiori lati dell’essere umano, che si usino per tirare fuori rabbia e frustrazione servendosi della possibilita’ di rimanere anonimi e quindi impuniti. Si e’ in presenza di uno strumento straordinario, uno spazio sconfinato di risorse e saperi che puo’ servire ad arricchirci e  favorire il confronto e la crescita, ma che viene, tuttavia, utilizzato per veicolare sentimenti di odio, maleducazione e collera. Gestire la liberta’ non e’ semplice, e’ necessario percorrerla in punta di piedi, in questo caso in punta di tastiera, e’ indispensabile  conoscere il significato di  limite, confine, e  a praticare il rispetto per l’alterita’.

Maria La Barbera

 

Fonte Wikipedia

Vitamine Jazz al 445° concerto. Gli appuntamenti

Gli appuntamenti della settimana all’Ospedale Sant’Anna per la rassegna “Vitamine Jazz” già arrivata al quattrocentoquarantacinquesimo concerto e alla sua ottava, organizzata per la “Fondazione Medicina a Misura di Donna” e curata da Raimondo Cesa.

I concerti avranno inizio dalle ore 10.30 nella sala Terzo Paradiso in via Ventimiglia 3 aperta al pubblico, dedicata alle pazienti e ai loro cari.

Vitamine Jazz n° 445

martedì 11 febbraio

Massimo di Pierro – chitarra
GiIson Silveira – percussioni

“Duo Ritmo e Armonia” è un progetto musicale che unisce la chitarra jazz alle percussioni, creando un dialogo ricco di emozioni e ritmo. Ispirati dalla tradizione jazz e dalla world music, i brani originali del duo spaziano da atmosfere intimiste a ritmi travolgenti, con improvvisazioni che catturano l’essenza del momento. la chitarra, elegante e melodica, si intreccia con le percussioni, vivaci e pulsanti, regalando un sound unico e coinvolgente. Ideale per appassionati di jazz e non solo, il duo trasforma ogni performance in un viaggio sonoro indimenticabile

Vitamine Jazz n° 446

giovedì 13 febbraio

Ponzano Jazz Trio

è formato da Federico Ponzano, sax tenore, Andrea Calvo, contrabbasso e Roberto Reverso, chitarra. Il trio si propone con un jazz accessibile, variegato e di classe.

Presepio a Vezzolano, numeri da record

Sono arrivati anche dal Cile, dalla Turchia e dall’Ucraina per vederlo e al 2 febbraio, giorno di chiusura, i visitatori sono stati oltre 15.000, numeri da record, ogni anno sempre di più. Ci vorrà qualche giorno per smontare con grande pazienza e molta attenzione il presepio di Anna Rosa Nicola e poi tutto tornerà nel suo laboratorio di restauro ad Aramengo d’Asti. È appena finito il periodo di esposizione ma la sua creatrice lavora già per il Natale 2025 e tra le novità del prossimo anno vedremo con tutta probabilità una pista da ballo a palchetto e un artigiano che produce scope e ramazze. I nuovi personaggi in miniatura si aggiungeranno agli oltre 300 attori che danno vita al presepio della restauratrice astigiana allestito nell’abbazia di Vezzolano sulle colline di Albugnano. Faranno compagnia ai bambini seduti sui banchi di scuola, alla gente che va al mercato, alla farmacia, alla bottega dell’orologiaio, al medico, alla sartoria, al falegname e a tante altre macchiette che ogni arricchiscono il presepio di Anna Rosa Nicola. Lungo 20 metri e largo quattro, il presepio artistico di Anna Rosa Nicola viene preparato ogni anno nella Chiesa canonica di Santa Maria di Vezzolano che noi chiamiamo abbazia. Le scene di vita quotidiana sono un centinaio realizzate in gran parte con materiali di recupero usando cera, legno, fili di ferro e ritagli di stoffa. Tra le novità più apprezzate dell’ultima edizione una grande chiesa con i fedeli in processione guidati dal parroco, la Vergine Maria che allatta Gesù bambino, l’orto con la serra invernale, le donne che preparano la bagna cauda e gli acciugai della Val Maira.
Filippo Re
nella foto Anna Rosa Nicola e il suo presepe a Vezzolano

Il PD riscopre con ritardo il settore auto

Giachino: “Quando la politica capisce in ritardo, ci rimettono la Città e il Paese”

Caro Direttore,
Se un Medico capisce tardi la malattia, il paziente rischia la pelle, se a capire tardi è la politica ci rimette la Città . Anche sul settore Auto, che ha fatto la Storia di Torino, la fallimentare politica delle ultime Anministrazioni comunali arriva in ritardo. Negli anni 90 Castellani disse che l’industria nel futuro avrebbe contato meno a Torino e quindi si doveva puntare tutto su turismo, cultura e loisir , lo stesso sindacato per vent’anni non ha mai scioperato contro il continuo calo della produzione di auto a Mirafiori. Così a Torino la economia cresce meno della media nazionale e in Città vi è la più alta disoccupazione giovanile d’Italia.
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A dicembre 2021  nessuno si accorse, tra i parlamentari e i consiglieri regionali, salvo il sottoscritto, che nella Legge di Bilancio di Draghi non c’era un euro per il settore. Mesi dopo il PD in Europa, c’era anche la Schlein, voto’ la Delibera che punto’ tutto sull’auto elettrica ponendo sanzioni sulle auto endotermiche subito nel 2024. Così il mercato si è via via bloccato, le aziende dell’indotto sono in difficoltà, là Wolksvagen minaccia la chiusura di tre stabilimenti etc.
Per fortuna che il Governo italiano , primo in Europa , nel 2024 , grazie al fondo Giorgetti nato dalla mia iniziativa , ha aperto uno scontro con Stellantis chiedendo a Tavares di rilanciare la produzione di auto in Italia.  Risultato l’arrivo della 500 ibrida a Mirafiori.
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La vittoria della Meloni alle europee ha consentito a Giorgia di condizionare la politica della Von der Leyen che da tre mesi sta discutendo come correggere quella delibera che il PD si porterà sulla coscienza di fronte a tutti i metalmeccanici.  Ora il PD e Lo Russo, dopo aver consentito a Elkann di fare tutto quel che voleva , si svegliano e chiedono aiuti a fondo perduto (cioè soldi gratis) per il settore auto. Nel frattempo pero’ quante migliaia di lavoratori sono andati anticipatamente in pensione, quanti lavoratori sono da anni in cassa integrazione con salari ridotti del 30-40%?
Torino da più di vent’anni cresce meno della media nazionale proprio a causa del calo della produzione di auto a Mirafiori e nell’indotto , la Città si è impoverita, sono calati i consumi con centinaia di negozi che han dovuto chiudere e non solo nelle periferie.
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In questi anni invece di difendere un settore che pagava buoni stipendi si è puntato sui Grandi Eventi che danno lavoro solo nel centro della Città e per pochi giorni.
Ora il PD riscopre che l’auto è il settore più importante per Torino e Per l’Italia ma continuano a puntare solo sull’auto elettrica una soluzione che ammazza metà delle aziende dell’indotto .
Stamane viene finalmente intervistato il parere dell’Ing. Michellone, il mitico Capo del Centro Ricerche della FIAT, che io avevo invitato già ad aprile del 2024 a un dibattito sul futuro dell’auto nella sua Cambiano.
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Sono totalmente d’accordo con quanto disse Michellone a aprile in quel convegno cui intervenne anche l’Ing. Pier Mario Cornaglia , ad della storica azienda Cornaglia. L’industria dell’auto ha ricadute importanti sul territorio e ovviamente va rilanciata tenuto conto dei tempi cambiati ma salvaguardando il motore endotermico con l’utilizzo dei biocarburanti e puntando sull’auto ibrida.
Torino non può più affidarsi alla sinistra che l’ha impoverita e non ha difeso la sua industria e il suo lavoro correndo dietro l’effimero. Torino che ha ottenuto dal Governo il Centro per la Intelligenza Artificiale deve puntare ad essere la Città della Mobilità del futuro.
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Mino GIACHINO 
Responsabile piemontese trasporti FDI

Circuito Coppa Piemonte: rinviata la Granfondo di Loano

Slitta al 16 marzo causa maltempo: “Per garantire la sicurezza dei ciclisti”.

A seguito delle previsioni meteorologiche particolarmente avverse e in accordo con la Prefettura, il Comune e le autorità competenti, gli organizzatori della Granfondo di Loano hanno deciso di posticipare la manifestazione per garantire la massima sicurezza di tutti i partecipanti.

Originariamente in programma il 9 febbraio la gara, valida come prima prova del circuito Coppa Piemonte è stata rinviata a domenica 16 marzo. La decisione è stata presa al fine di tutelare i ciclisti e i volontari impegnati lungo il percorso, nonché per salvaguardare il regolare svolgimento dell’evento in condizioni meteo adeguate.

Per tutti gli abbonati al Circuito Coppa Piemonte 2025 che non avranno la possibilità di partecipare, sarà possibile spostare le iscrizioni ad un’altra gara del circuito, sulla base delle proprie esigenze.

Foto F. Ossola