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Il Mercato della Terra di Slow Food arriva a Torino! Ogni quarta domenica del mese

Sul piazzale di fronte a Eataly Lingotto.

Anteprima speciale domenica 5 marzo con gli amici produttori e attività didattiche.

L’attesa è finita: anche a Torino arriva il Mercato della Terra di Slow Food! Inaugurazione e prima data sarà domenica 26 marzo, dalle ore 9 e fino alle ore 19. L’appuntamento, ospitato sul piazzale di fronte a Eataly Lingotto, si replicherà poi una volta al mese, ogni quarta domenica.

Torino, capoluogo del Piemonte, terra di grandi eccellenze enogastronomiche e patria di Slow Food e dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, ha un patrimonio culturale immenso, che trova espressione in tante realtà agricole e artigiane che portano avanti il loro lavoro secondo i criteri del “buono, pulito e giusto“. Il Mercato della Terra di Torino è dunque un progetto che vuole dare massima espressione a questa ricchezza ed è stato fortemente voluto dalla Condotta Slow Food di Torino Città, con il sostegno di Eataly Torino Lingotto, da sempre partner e sostenitore di Slow Food. Coinvolge ogni volta 16 produttori selezionati tra i migliori del territorio: produttori di PresìdiMaestri del Gusto, aderenti al Paniere dei Prodotti Tipici della Provincia di Torino e molto altro. Non è un mercato qualunque, ma uno spazio dove acquistare e vendere il meglio della produzione enogastronomica, creare uno scambio e fare educazione. Il Mercato della Terra di Torino è il 47esimo a venire avviato in Italia ed entra a far parte di una rete internazionale ispirata ai princìpi di Slow Food: si contano infatti più di 80 Mercati in 30 Paesi del mondo!

Tra i produttori che saranno presenti, ci sono aziende e società agricole, frantoi, aziende vitivinicole e birrifici, realtà artigiane che proporranno in vendita una vasta gamma di prodotti: i clienti potranno acquistare – solo per citarne alcuni – frutta e verdura fresche e di stagione, formaggi e latticini di varia stagionatura, legumi, marmellate e composte, olio della campagna piemontese, uova di galline allevate free-range (all’aperto), salumi da filiera corta, mieli di montagna, farine, pasta secca, prodotti di panificazione, biscotti, vini del territorio e birre artigianali. Non mancheranno i Presìdi Slow Food, che avranno una particolare rappresentanza. Ogni mese si alterneranno produttori diversi, per raccontare le stagioni e la biodiversità che la natura propone in ogni periodo dell’anno.

Al Mercato della Terra di Torino naturalmente non si farà soltanto la spesa. Come accade in tutti gli altri mercati contadini di Slow Food, alla compravendita si affiancheranno attività di didattica. Ogni domenica ci sarà per questo un ricco palinsesto, organizzato assieme a Eataly Lingotto, che da ormai 16 anni ha tra i suoi pilastri l’educazione alimentare e che anche in questa occasione darà il suo contributo proponendo appuntamenti a tema per bambini e adulti, coinvolgendo i produttori presenti. Saranno occasioni di approfondimento e scoperta di eccellenze e tradizioni del territorio.

E in attesa del primo appuntamento del 26 marzo, la giornata di domenica 5 sarà dedicata ad un’anteprima del Mercato della Terra. Dalle 9 e fino alle 19 in via Nizza ci sarà uno spazio di Eataly Lingotto in cui i volontari di Slow Food racconteranno le attività dell’associazione e il Mercato della Terra di Torino. Saranno presenti anche due produttori, che poi sarà possibile ritrovare in piazza durante il Mercato, con le loro eccellenze. Cascina Bonetto (Lusernetta, TO) porterà in vendita e in degustazione le Antiche Varietà di Mele Piemontesi, Presidio Slow Food e i suoi trasformati, dal succo al pacioc, passando per l’aceto. Azienda Agricola Paolo Viola (Valfenera AT) proporrà invece il suo miele e altri prodotti come polline e biscotti aromatizzati al millefiori.

Non mancheranno gli appuntamenti didattici. Alle 11 e alle 16.30 ecco “Il mondo delle api”, sul piazzale di fronte a Eataly: insieme a Paolo Viola andremo alla scoperta degli attrezzi indispensabili per l’apicoltore, i passaggi di un lavoro davvero straordinario che porta alla nascita del miele, il ruolo dell’ape regina e delle api operaie e molto altro. Tutto questo, con una vera arnia didattica. Paolo farà inoltre assaggiare il miele delle sue amiche api.

Le 18 saranno invece il momento perfetto per l’“Aperitivo con Slow Food”, negli spazi dell’Enoteca di Eataly Lingotto. In compagnia degli esperti di Slow Food Torino, conosceremo alcuni dei Produttori che da domenica 26 marzo saranno protagonisti del Mercato della Terra e assaggeremo alcune eccellenze del territorio, per un aperitivo buono, pulito e giusto!

Tutti gli appuntamenti didattici di domenica 5 marzo sono gratuiti. Si consiglia la prenotazione. Per maggiori informazioni www.torino.eataly.it

Di seguito il calendario completo del Mercato della Terra di Torino:

– domenica 26 marzo

– domenica 16 aprile

– domenica 28 maggio

– domenica 18 giugno

– domenica 24 settembre

– domenica 22 ottobre

– domenica 26 novembre

– domenica 17 dicembre

Assistenti pedonali decisivi per la sicurezza stradale

Il progetto “Ruote ferme, pedoni salvi”, promosso dall’AFVS – Associazione Familiari e Vittime della Strada in collaborazione con la Polizia Locale di Torino, continua a registrare episodi degni di nota, che confermano la bontà dello stesso oltre la semplice vigilanza degli attraversamenti pedonali a rischio. Lo scorso 21 febbraio, nei pressi dell’intersezione tra Corso Vittorio Emanuele II e via Paolo Borsellino, in zona Tribunale, è avvenuto un incidente con lesioni che ha coinvolto una bicicletta e un monopattino. Alla guida dei due mezzi vi erano due ragazze, una di nazionalità cinese e l’altra iraniana. Nell’immediato è intervenuto uno degli assistenti pedonali che stava prestando servizio davanti al Tribunale di Torino e che si è adoperato subito per chiamare i soccorsi, tranquillizzando e rassicurando le ragazze e  fungendo altresì da interprete con la pattuglia intervenuta. Inoltre ha coadiuvato gli agenti nella gestione della viabilità.

L’utente ha ricevuto il plauso del Commissario Responsabile del Comando Territoriale III della Polizia Locale di Torino, al quale è assegnato, per “l’ammirevole comportamento e senso del dovere dimostrato”.

Ai complimenti della Polizia Locale si uniscono quelli del Presidente dell’AFVS, Giacinto Picozza: “I nostri ragazzi in messa alla prova giorno dopo giorno stanno dando dimostrazione di quanto sia importante la loro presenza sul territorio sia a supporto degli utenti della strada e che degli operatori di Polizia, al fine di garantire una maggiore sicurezza”.

Piemonte, presentata la strategia sulla risorsa idrica

Parola d’ordine evitare gli sprechi e attuare velocemente la transizione ecologica e quella energetica. Ingenti risorse per l’attuazione

Seconda sessione del convegno organizzato da Regione Piemonte all’International Training Centre of The Ilo di Torino dedicata al Cambiamento climatico e ambiente

 

Seconda giornata dedicata al convegno “Risorsa idrica in Piemonte”, organizzato da Regione Piemonte. Dopo aver analizzato le strategie di gestione idrica in agricoltura, tema al quale è stata dedicata la giornata di ieri, oggi all’International Training Centre of The Ilo, è stata la volta della giornata dedicata alla risorsa idrica in Piemonte declinata sugli aspetti concernenti il  cambiamento climatico e effetti sull’ambiente, tematica analizzata in tutte le sue molteplici sfumature che vanno dalla strategia regionale sui cambiamenti climatici alla situazione idrica in Piemonte, passando per il ruolo delle università sia sotto il profilo della RUSS (Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile) sia sotto l’aspetto delle possibili sinergie per la gestione dei nuovi estremi climatici.

«Gli effetti dei cambiamenti climatici sono in atto da tempo ma quelli “veri” li abbiamo visti in modo più marcato l’anno scorso – ha esordito l’assessore all’Ambiente, Matteo Marnati – Quest’anno, anche con un po’ più di esperienza alle spalle siamo partiti in anticipo per lavorare tutti insieme, settore agricolo, idroelettrico, ambientale, gli Enti locali e gli stakeholders che si occupano della gestione dell’acqua potabile, per mettere a punto le strategie. Non possiamo più basarci solo sull’apporto che può dare la natura, occorre prepararci. Due sono le strategie: tutelare la risorsa evitando gli sprechi e stoccare l’acqua quando c’è. I cambiamenti climatici impongono questo. Grossi invasi sì ma anche tutte le altre infrastrutture che ci permetteranno di sostenere questi obiettivi. Dobbiamo recuperare il più possibile e finanziare le progettazioni. Fondamentale è dunque partire, avere un’idea progettuale ma soprattutto condividere risorse e strategie. L’importante è farci trovare pronti con i progetti». «Visto che tutti gli indicatori dimostrano che il Piemonte è la regione più penalizzata per quanto riguarda le precipitazioni – ha aggiunto Marnati – faremo presente al nuovo commissario straordinario per la siccità di dare priorità alla realizzazione degli invasi e le infrastrutture per salvaguardare tutti i nostri comparti più importanti, come il potabile, l’agricoltura e l’idroelettrico».

«Abbiamo bisogno di urgenza, sapienza e concretezza» ha affermato l’assessore all’Agricoltura e Cibo di Regione Piemonte, Marco Protopapa che aggiunge «Dobbiamo trovare una sinergia e una capacità di rendere possibile il connubio fra disponibilità e bisogno».

Quattro i punti fondamentali delineati dalla Regione per la transizione ecologica: attuare la transizione dell’economia, da lineare a circolare; raggiungere la neutralità climatica nel 2050 con emissioni nette pari a zero; attuare la transizione energetica, dalle fonti fossili alle fonti rinnovabili e la transizione verso città e comunità sostenibili che puntino al benessere dei cittadini.

Per la prima volta, nel programma regionale cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, ci sono due misure, una dedicata ai cambiamenti climatici, prevenzione rischio di catastrofe e resilienza, che poggia su una dotazione finanziaria di 60 milioni di euro e l’altra, da 72 milioni di euro, dedicata alla preservazione della natura e allo sviluppo, e al completamento, di infrastrutture verdi.

Per quanto riguarda il settore delle acque sul fronte della riqualificazione fluviale sono già stati investiti 15 milioni di euro per interventi; in particolare dal 2018 sono stati stanziati 12 milioni di euro di contributi che hanno finanziato 56 progetti, mentre 3 milioni di euro sono stanziati sul bando 2023.

Per quanto concerne il servizio idrico integrato sono particolarmente rilevanti le tre misure del Piano Nazionale di Riprese e Resilienza che riguardano le infrastrutture idriche primarie, con l’acquedotto della Valle Orco del valore complessivo di 186 milioni di euro, di cui 93 finanziati dal PNRR; le perdite idriche, per la quale al momento sono stati ammessi e finanziati 3 importanti interventi, per circa 80 milioni di euro, che riguardano la digitalizzazione, informatizzazione e compartimentazione delle reti per garantire un migliore controllo e monitoraggio delle perdite e mirare al meglio gli interventi di riduzione delle perdite stesse; infine sul capitolo fognatura e depurazione i 12 interventi piemontesi, per un totale di quasi 57 milioni di euro, di cui 46 finanziati dal PNRR. sono finalizzati  a sanare e prevenire carenze nel settore fognario depurativo, anche in considerazione delle procedure di infrazione in essere.

«Regione Piemonte si è data due strategie importanti: quella sullo sviluppo sostenibile e quella sul cambiamento climatico. La strategia regionale sul cambiamento climatico, il cui primo stralcio è stato approvato a febbraio dell’anno scorso, rappresenta uno strumento di orientamento, ma anche di sintesi e confronto, delle diverse politiche regionali che, ciascuna con le proprie specificità, deve dare risposte per contribuire alla mitigazione e adattarsi ai nuovi scenari che il nostro territorio già affronta e affronterà in relazione al cambiamento climatico – ha spiegato Jacopo Chiara, dirigente Settore Sviluppo sostenibile, biodiversità e aree naturali di Regione Piemonte – Tra le iniziative interessanti per sostenere le politiche regionali di risposta al cambiamento climatico, è centrale quella relativa alla progettazione e costruzione del Centro Regionale sul Cambiamento Climatico che ha la finalità di garantire il monitoraggio nel tempo dei fenomeni climatici e delle sue ricadute, nonché l’efficacia delle politiche e delle azione avviate in termini di mitigazione e adattamento, cui è destinata la somma di 1 milione di euro».

Egidio Dansero, Vicerettore vicario per la sostenibilità e la cooperazione allo sviluppo Università degli Studi di Torino, Delegato RUS, ha spiegato il ruolo della Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile, come contesto di riflessione, coordinamento e scambio di buone pratiche e di coinvolgimento delle Università nella sfida della dell’Agenda 2030. «Gli Atenei italiani in rete, attraverso la RUS e in particolare gli atenei piemontesi attraverso la rete regionale RUS Piemonte, sistematizzano la loro azione nei diversi ambiti di impegno, quali ricerca, formazione, terza missione e public engagement, e nell’interazione con i diversi attori territoriali e in particolare con Regione nella costruzione, implementazione e territorializzazione della strategia regionale di sviluppo sostenibile».

«Questo periodo siccitoso è tra i più intensi che abbiamo osservato in questo secolo e su lungo periodo la situazione generale è ancora lontana dal tornare in “condizioni normali” – ha spiegato Secondo Barbero, direttore generale di Arpa Piemonte – Nell’inverno che si sta per concludere, la situazione complessiva delle risorse idriche a disposizione non è molto migliore dello scorso anno. Nel caso di un’altra primavera calda e secca, ci troveremmo nuovamente a dover affrontare la prossima estate una nuova siccità di tipo socioeconomico. Non possiamo più pensare all’acqua come «risorsa infinita» e non sempre le riserve sotterranee potranno venirci in soccorso in caso di siccità prolungata: il Cambiamento Climatico gioca un ruolo nel modificare le condizioni di disponibilità idrica anche sulle Alpi, la sfida come sempre è l’adattamento».

«Nel riconoscimento dell’abbandono nel quale è stato lasciato il settore idrico a grande scala si intravede, in diversi soggetti pubblici, l’interesse a riprendere una strada di collaborazione, indispensabile per una corretta gestione delle risorse idriche a scala distrettuale – ha affermato Pierluigi Claps, Professore Ordinario del Politecnico di Torino, Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture – La collaborazione tra soggetti che occupano diverse, talvolta contrapposte, posizioni nel tavolo degli usi idrici, è necessaria per lanciare necessarie iniziative di lungo termine contemporaneamente ad iniziative gestionali tese a minimizzare i danni della temuta siccità prossima ventura. Tali sinergie posso essere rafforzate considerando usi multipli di nuove opere strategiche di cui si è tornato a parlare dopo molti anni (le dighe) da appoggiare su basi di rinnovata conoscenza derivante dalla estesa disponibilità di nuovi dati idrologici».

La tavola rotonda ha visto la partecipazione di alcuni tra gli stakeholder interessati ai vari utilizzi della risorsa idrica. I partecipanti, per gli ambiti di competenza hanno portato le esigenze di investimento e di infrastrutturazione ma anche le proprie proposte, in un’ottica sinergica e di collaborazione per una migliore gestione della risorsa idrica che ne valorizzi l’uso plurimo anche attraverso la realizzazione di invasi.

La Mole si illumina per il Salone del vino

CON LA PROIEZIONE DEL LOGO

Questa sera, venerdì 3 marzo, sulla MoleAntonelliana sarà proiettato il logo ideato per il Salone Del Vino di TorinoLa cupola si illuminerà di color vinaccia.

Si annuncia così l’evento che si svolgerà sabato 4, domenica 5 e lunedì 6 marzo, nel corso del lungo week-end. L’immagine del logo suggerisce,  in modo semplice e sintetico, alcuni dei temi del Salone del Vino di Torino: cultura, territorio e meraviglia al primo sorso.

 

L’illuminazione sarà visibile dalle ore 18.45 alle ore 2.00.

Sciopero del clima, a Torino tinta di rosso l’acqua della fontana di piazza Solferino e pesce marcio in piazza Castello

Migliaia di manifestanti  hanno partecipato  questa mattina allo sciopero del clima tenutosi anche a Torino come in numerose altre città su iniziativa di Fridays for Future. Diverse associazioni ambientaliste hanno aderito alla manifestazione. In piazza Castello è stata deposta una quantità di pesci (veri) avariati sotto il palazzo della Regione per far notare che l’ente sarebbe “un pesce fuor d’acqua” rispetto alle tematiche ambientali.

 

Durante il corteo alcune attiviste di Extinction Rebellion hanno colorato l’acqua della fontana delle quattro stagioni di Piazza Solferino (con polvere di barbabietola).
“È un’azione simbolica per denunciare il grave stato di siccità in cui versa l’Italia, e in particolare il Piemonte, e le responsabilità politiche di chi ci ha governato finora”.

Daspo per due anni ai quattro giovani rapinatori delle zone della movida

Il Questore, attraverso l’attività svolta dalla locale Divisione Polizia Anticrimine, ha emesso quattro DACUR nei confronti di altrettanti giovani, gravemente indiziati di aver commesso diversi reati nell’area della movida torinese: i quattro, per i prossimi due anni, non potranno accedere o stazionare nei pressi di pubblici esercizi o di locali di pubblico trattenimento del centro cittadino.

Le indagini condotte dalla locale Squadra Mobile e dal Commissariato di P.S. Dora Vanchiglia hanno consentito di individuare i presunti responsabili di diverse rapine e aggressioni commesse ai danni di coetanei nei pressi dei locali della movida torinese e di procedere, lo scorso gennaio, al loro arresto in esecuzione di diverse misure cautelari.

I quattro indagati, immigrati di seconda generazione, risultano tutti poco più che ventenni.

Vista la pericolosità sociale degli stessi e in considerazione dell’adozione, da parte dell’Autorità Giudiziaria, di misure cautelari restrittive, il Questore ha emesso nei loro confronti, per la durata di due anni la misura di prevenzione personale del divieto di accesso e stazionamento nei presso dei locali del centro cittadino ricompresi nell’area contenuta nel quadrilatero formato da corso Regina Margherita, lungo Po Macchiavelli, Corso San Maurizio e via Rossini comprendendo tutte le vie all’interno (via Cesare Balbo, via Santa Giulia, via degli Artisti, via Montebello, via Taranto, via Sant’Ottavio, via Guastalla, via Buniva, via Giulia di Barolo, via Bava).

Alessandro Mecca al Castello di Grinzane Cavour

DALL’11 MARZO RIAPRE IL RISTORANTE ALL’INTERNO DEL MANIERO – SEDE DELL’ENOTECA REGIONALE PIEMONTESE CAVOUR – ALL’INSEGNA DI UNA CUCINA ESSENZIALE, AUTENTICA, IMMEDIATA

 

Classe 1984, torinese, Stella Michelin conquistata nel novembre 2018, Alessandro Mecca arriva nelle colline delle Langhe con“Alessandro Mecca al Castello di Grinzane Cavour”, il ristorante che trova spazio tra le suggestive mura del maniero sede dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour. A partire dall’11marzo 2023, prenderà dunque il via la nuova avventura del cuoco – non chiamatelo chef –, dopo i sette anni trascorsi alla guida dello “Spazio7”, ospitato dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino.

ALESSANDRO MECCA

Figlio d’arte, dopo aver mosso i primi passi nella cucina del ristorante di famiglia, lo storico “Crocetta” di Torino – dove ha imparato le basi fondamentali del lavoro e scoperto la passione per la cucina tradizionale italiana –, il suo curriculum parla di una lunga gavetta passata per il ristorante “L’Estate di San Martino” a Villanova d’Asti e impreziosita dall’esperienza al “D.O.M.” di San Paolo con Alex Atala, fra i maggiori esponenti della cucina contemporanea brasiliana, fino al progetto dello“Spazio7”. Al suo fianco, il socio Marco Ceresa, imprenditore torinese con un passato nell’automotive, prima di approdare nel mondo della ristorazione.

 

 

LA CUCINA

 

Tra le mura medioevali del locale, nelle sale che ospitarono il Conte Camillo, con una vista straordinaria sulle colline di Langa, la maestosità del luogo si compenetra con una cucina di impostazione classica, interpretata con un approccio contemporaneo. Ispirata dai grandi maestri della cucina italiana, quella di Alessandro Mecca è una “cucina di gesto, fatta con amore e bellezza, che vive di un approccio molto naturale al cibo: non è un metodo e non è una tecnica”. L’atto del cucinare, il sapiente uso delle mani, oltre che degli ingredienti, trova quindi corrispondenza nella cucina contadina langarola, con una solida base che affonda le sue radici nella tradizione italiana.

“La mia cucina riflette il mio modo di essere: è essenziale, autentica, schietta, immediata – dichiara Alessandro Mecca –. È una cucina che abbandona il superfluo, sceglie pochi ingredienti in armonia tra loro per restituire alle persone sapori autentici e originari che stimolano sensazioni, rituali, ricordi.

IL MENU

Quanto al menu, nessuna divisione tra antipasti, primi e secondi, ma la possibilità di scegliere piatti singoli o lasciarsi guidare con due proposte: Tra le mura e Punti di vista, per vivere delle esperienze uniche, improntate a un senso di grande accoglienza e libertà.

Nel creare o nell’assaggiare un piatto ci si deve sentire liberi di essere – commenta Mecca –. Liberi di esplorare con naturalezza gli ingredienti. Liberi di gustare il cibo con tutti i sensi: occorre poter chiudere gli occhi per assaporare meglio un boccone,ascoltandone il rumore.

La carta dei vini presenta un’ampia scelta di vini del territorio, selezionati dall’Enoteca regionale Piemontese Cavour, oltre a numerose bottiglie espressione di altri territori di eccellenza vitivinicola.

IL RISTORANTE

Completamente rinnovato nei locali, con uno stile rispettoso della maestosità del luogo, reso accogliente e luminoso, il ristorante offre  in tutto la disponibilità di 40 posti su 9 tavoli, con servizi a pranzo e cena dal mercoledì alla domenica. La prenotazione è consigliata, telefonando al 333/2033571, o attraverso il sito web www.alessandromecca.it.

“Il Castello è il ristorante che vive in mezzo alle persone. Non è solo il luogo dove si cucina, si mangia e si beve. È uno spazio che accoglie con gentilezza, amore e naturale bellezza. Vorrei che fosse il luogo dove costruire legami, condividere idee, mettere in moto nuovi progetti, abbracciare valori comuni.

 

 

LA SOSTENIBILITÀ

Grande attenzione è stata posta nella scelta dei fornitori e delle materie prime, privilegiando produttori locali: piccoli coltivatori, allevatori e realtà artigiane, con un occhio di riguardo alla sostenibilità del progetto, declinata lungo i tre assi ambientale, economica e sociale.

La ricerca della qualità è la prima forma di sostenibilità. Lo pretendo nel mio ristorante: lo devo ai miei clienti. Ma al di là dell’attenzione all’ambiente attraverso la scelta accurata di fornitori e materie prime, oggi pressoché scontata, per noi essere sostenibili significa rispettare innanzitutto le persone. È la sostenibilità delle risorse umane. Intendo quell’insieme di azioni che incoraggiano la motivazione delle persone, sostengono l’espressione piena delle qualità lavorative e umane del singolo. Formazione, team building, tanto lavoro in cucina, ma anche più tempo libero. I ragazzi della mia brigata godranno di due giorni di riposo: per essere più dinamici e creativi in cucina abbiamo bisogno di vivere una vita fuori dal lavoro. L’esigenza è quella di nutrire il nostro lato umano e personale, per essere eccellenti professionisti. Le idee nuove sono anche una contaminazione della personalità dei ragazzi della mia brigata: sono freschezza, attualità, futuro”.

 

LA CAFFETTERIA

 

A impreziosire il tutto, affacciata sulle vigne che circondano il maniero, la caffetteria classica all’italiana, dove poter apprezzare – oltre ai cocktail tradizionali italiani – le specialità del Belpaese, dall’espresso al marocchino, dal bicerin (leggenda vuole fosse il caffè preferito di Cavour) allo zabaglione, accompagnati da una ricca proposta di torte fatte in casa.

Per le belle giornate, da segnalare l’area relax esterna, ricavata nel cortile interno del Castello, realizzata sullo stile dei caffè storici torinesi.

“Non vedo l’ora di cominciare questa nuova, emozionante avventura – conclude Alessandro Mecca –. Il Castello di Grinzane Cavour mi affascina da sempre: è una delle location più belle del Piemonte, in un territorio caratterizzato da standard elevatissimi nell’offerta enogastronomica. Quella di provare a crescere e a sviluppare il mio progetto di cucina tra queste colline sarà una sfida estremamente stimolante.

Bilancio negativo per i saldi a Torino secondo Confesercenti

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Confesercenti fa un bilancio negativo dei  saldi invernali a Torino che si sono chiusi ieri, giovedì 2 marzo.

Le vendite sono scese del 10% rispetto alla scorsa stagione, con punte del 15% in periferia dove la crisi economica e l’inflazione hanno creato difficoltà.

I  prodotti meno venduti sono stati cappotti, giacconi, giubbotti e giacche: -20%.   Le calzature sono in flessione del 5%.

 In dieci anni a Torino e provincia ha chiuso un negozio di abbigliamento su tre. In città erano  più di 2000 nel 2009. Per Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti,  è la conferma dell’allarme  “più volte lanciato sul pericolo di una lenta  desertificazione commerciale delle città. I negozi vanno aiutati concretamente”

Torino, è caccia al ladro di Rolex

Il bottino è sostanzioso: un Rolex, un Panerai e un Omega Speedmaster per il valore di circa 50mila euro. I carabinieri stanno cercando  di scoprire il ladro che mercoledì pomeriggio, tra le 13 e le 14 è entrato negli spogliatoi del club  i Ronchi Verdi, in corso Moncalieri a Torino, e ha fatto sparire  tre orologi di lusso mentre i proprietari stavano giocando a tennis. I militari stanno analizzando le immagini  delle 38 videocamere di sicurezza. In alcune  si vede  un uomo, a volto coperto, nascosto da un ombrello o da una visiera del cappello.