Un trentenne italiano trovato in possesso di droga e di un revolver e’ stato arrestato dalla polizia a Torino.
Era stato fermato nei giorni scorsi durante controlli della squadra mobile in via Pianezza nella zona di parco Dora su un’auto sospetta. Il veicolo, di sua proprietà, era sottoposto a fermo amministrativo e senza assicurazione, ed è stato sequestrato. La perquisizione nell’abitazione dell’uomo ha portato al ritrovamento di uno zaino nascosto nella camera da letto, con un revolver calibro 357 Magnum e 20 proiettili, oltre a 80 grammi di droga tra ecstasy, marijuana e hashish.
A cura di PiemonteItalia.eu
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SABATO 8 NOVEMBRE
Sabato 8 novembre ore 16
I CERCHI NELL’ACQUA
Palazzo Madama – visita guidata in collaborazione con OFT
Musica e arte sono unite dalla bellezza. Si potrà scoprire il filo che le lega nel corso delle visite guidate organizzate presso i tre grandi musei della Città di Torino e ispirate dai concerti della Stagione concertistica Memories dell’Orchestra Filarmonica di Torino. Il sabato precedente il concerto GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, MAO Museo d’Arte Orientale e Palazzo Madama Museo Civico d’Arte Antica propongono infatti, a rotazione, un ciclo di visite guidate al proprio patrimonio museale.
L’iniziativa è come sempre a cura dei Dipartimenti Educazione della Fondazione Torino Musei con la collaborazione di CoopCulture.
Sabato 8 novembre 2025, ore 16
I cerchi nell’acqua
Per avvicinarsi al concerto per archi dell’Orchestra Filarmonica di Torino, Palazzo Madama propone una visita guidata alla mostra “Il conte Cozio di Salabue e il mito di Stradivari”: allestita nella Corte Medievale, la mostra presenta venti capolavori tra violini e viole – di cui 12 appartenuti al conte Cozio – attraverso cui sarà possibile conoscere le caratteristiche della liuteria italiana tra Sette e Ottocento e di scoprire il lavoro realizzato dal collezionista, il piemontese Ignazio Alessandro Cozio di Salabue, che acquistò il fondo della bottega di Stradivari e alcuni prestigiosi esemplari di altri maestri, avvicinandosi all’arte della costruzione degli strumenti con atteggiamento moderno e innovativo rispetto alla sua epoca.
Per la prima volta a Torino sarà possibile ammirare il violino Antonio Stradivari costruito a Cremona nel 1718 (che Cozio descrisse nei suoi carteggi) e appartenuto a Giovanni Battista Viotti, e il violino Giuseppe Guarneri “del Gesù” realizzato a Cremona nel 1736, appartenuto a Gaetano Pugnani.
Costo: 7€ per il percorso guidato + biglietto di ingresso (ingresso gratuito al museo con Abbonamento Musei e Torino +Piemonte Card).
Info e prenotazioni: t. 011 19560449 (lunedì-domenica ore 10-17) – ftm.prenotazioni@coopculture.it
DOMENICA 9 NOVEMBRE
Domenica 9 novembre ore 16
SENZA PERDERE IL FILO
MAO – attività per famiglie
L’attività si concentra sulle suggestive opere dell’artista Chiharu Shiota. La scoperta inizia seguendo i fili di lana o di alcantara, tra il vuoto che si fa pieno, l’invisibile che si fa visibile, le relazioni che come i fili creano legami. In questo altalenarsi di sensazioni che si ingarbugliano e si intrecciano come fili, la barca è l’elemento che meglio definisce questo stato d’animo.
In laboratorio, mettendo in campo spirito d’osservazione e abilità manuali, si realizzeranno piccole installazioni costruendo barche in fil di ferro e fili di lana.
Costo €7 a bambino per l’attività; adulti ingresso ridotto mostra, gratuito per i possessori Abbonamento Musei.
Prenotazione obbligatoria maodidattica@fondazionetorinomusei.it – Tel 011-44336927
LUNEDI 10 NOVEMBRE
Lunedì 10 novembre ore 15.30-17.30
PARCO DEL VALENTINO
Palazzo Madama – passeggiata botanica
Giardini, parchi, viali raccontati dal punto di vista del verde e in particolare del ricco patrimonio arboreo nelle aree più amate della nostra città. Riconoscere un albero, comprenderne la storia sia botanica che culturale e infine apprezzarne il valore estetico e paesaggistico in ambito urbano. Attraverso le passeggiate impareremo a metterci nei panni dei nostri alberi per tutelare e curare al meglio la loro crescita.
I colori autunnali, il fiume, il fascino di un parco romantico e all’inglese ci portano in una dimensione differente dove la città fa da contorno a un polmone verde e vitale ricco di storia e fascino. Passeggiata dall’arco monumentale di Corso Vittorio fino al Borgo Medievale.
Costi: 10 € (5 € Abbonamento musei) – pagamento anticipato
Info e prenotazioni: tel. 011 4429629; e-mail: madamadidattica@fondazionetorinomusei.it
Prenotazione obbligatoria. Il punto di ritrovo verrà di volta in volta comunicato ai partecipanti
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ftm.prenotazioni@coopculture.it
https://www.coopculture.it/it/poi/gam-galleria-darte-moderna/
https://www.coopculture.it/it/poi/mao-museo-darte-orientale/
https://www.coopculture.it/it/poi/palazzo-madama-museo-civico-darte-antica/
Apre la RSA “Parco Dora” a Collegno
Apre ufficialmente la RSA “Parco Dora” a Collegno, nuova struttura residenziale dedicata all’assistenza degli anziani non autosufficienti, realizzata e gestita da 3A MILANO S.r.l., realtà parte del Gruppo Sereni Orizzonti, attiva da anni in Italia nel settore socioassistenziale. La residenza, situata nel cuore di Collegno, offre 120 posti letto convenzionati con l’ASL TO3; dotata di spazi moderni, confortevoli e progettati secondo i più elevati standard di qualità, la struttura rappresenta una nuova risposta al crescente bisogno di servizi per la terza età, nel rispetto della dignità e della storia di ogni persona accolta.
La RSA Parco Dora si distingue per un approccio assistenziale centrato sulla persona, ispirato a principi di umanità, personalizzazione, integrazione con il territorio e valorizzazione della relazione con la famiglia. L’équipe multidisciplinare — composta da medici, infermieri, operatori socio-sanitari, fisioterapisti, educatori e professionisti specializzati — garantisce assistenza sanitaria e supporto 24 ore su 24, programmi riabilitativi individualizzati e attività di animazione e stimolazione cognitiva.
«La nostra missione è far sentire ogni ospite a casa, con la professionalità che merita e l’attenzione che ciascuno di noi vorrebbe per i propri cari» — dichiara il direttore della Residenza Florin Soimu. — «La RSA Parco Dora nasce per offrire non solo assistenza di qualità, ma un luogo di vita, relazione e rispetto, capace di rispondere ai bisogni complessi degli anziani e delle loro famiglie».
«La nostra azienda realizza residenze di qualità, con tutte le innovazioni che la domotica mette a disposizione e con soluzioni a basso impatto ambientale», dichiara Mario Modolo, direttore generale di Sereni Orizzonti. «La struttura in breve tempo si rivelerà una realtà in grado di rispondere alle numerose esigenze del territorio. È un traguardo di cui siamo orgogliosi: operiamo in un settore, la sanità, che gioca un ruolo fondamentale nel nostro paese, come gli ultimi anni ci hanno chiaramente dimostrato. Un sentito ringraziamento va al sindaco di Collegno e a tutta l’amministrazione comunale, per il supporto costante ricevuto in questi anni di progetto.»
«La notizia dell’apertura della nuova RSA Parco Dora per noi è una grande notizia», sottolinea il sindaco di Collegno Matteo Cavallone. «Da una parte aumentano i posti in RSA sul territorio, che è un servizio pubblico, in quanto diversi posti sono convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale, molto richiesto da tantissime famiglie in Città, che sono in difficoltà con i propri cari non autosufficienti; dall’altra si insedia sul territorio un’attività sanitaria che creerà diversi posti di lavoro stabili e porterà anche ricchezza sul territorio. Non vediamo l’ora che i lavori per la seconda RSA prevista terminino per poter vedere realizzato l’intero intervento previsto dal Comune incredibilmente importante soprattutto nell’ottica del progressivo invecchiamento della popolazione».
Tra i servizi garantiti, “Parco Dora” metterà a disposizione: assistenza medica e infermieristica continuativa, assistenza alla persona con personale OSS qualificato, fisioterapia e programmi riabilitativi, ma anche attività educative, sociali e ricreative, servizi alberghieri completi. La struttura dispone inoltre di palestra, spazi comuni per la socializzazione, aree verdi, sale ricreative e parrucchiere interno, favorendo benessere e vita comunitaria.
Con questa apertura, 3A MILANO S.r.l. conferma il proprio ruolo attivo nella costruzione di modelli assistenziali innovativi e di partnership pubblico-privato, contribuendo allo sviluppo sociale, sanitario e occupazionale del territorio.
Per informazioni, visite e prenotazioni:
RSA Parco Dora, Via Venaria 32 – Collegno
CS
Gli 8 violoncelli di Torino
Domenica 9 novembre, alle ore 21, il teatro Juvarra ospiterà il concerto “Gli 8 violoncelli di Torino”, conosciuti anche come gli “8 celli”. Un programma accattivante dove i grandi compositori del passato si uniscono ai compositori di oggi. Bach, Verdi, Morricone ed Ezio Bosso saranno interpretati dagli 8 violoncelli di Torino. La passionalità della scrittura musicale, l’intensità, l’ipermelodia e la tradizione lirica saranno gli argomenti di spicco.
Gli 8 violoncelli di Torino nascono nel 2005 dal sogno nel cassetto del maestro Fabrice De Donatis, desideroso di creare un gruppo violoncellistico unico in Italia, con musicisti di consolidata carriera, ma caratterizzato da un legame di amicizia tra gli esecutori.
“Questi artisti – ha espresso la critica in proposito – hanno saputo valorizzare pienamente l’estensione tecnica ed espressiva del violoncello, per formare un gruppo a geometria variabile, capace di rendere la coralità di un’intera orchestra, la sensibilità tonale di un quartetto d’archi e la ritmici sensuale e travolgente di una band sudamericana”.
L’ottetto è stato più volte ospite di festival nazionali e internazionali, come il festival dei Suoni e dei Luoghi, il festival violoncellistico Alfredo Piatti, i Suoni delle Dolomiti, il Festival Violoncelles en Folie e il Festival de Musique de Chambre en Pays de Gex, in Francia, il Rio International Cello Encounter di Rio de Janeiro e molti altri. Dal 2019 gli 8 violoncellista di Torino sono costituiti da dieci elementi che si alternano in modo complementare in attività concertistica del gruppo. Da alcuni anni l’ottetto dedica anche parte delle attività a favore di Associazioni umanitarie con scopi benefici. L’incasso del concerto di domenica 9 novembre sarà destinato al restauro dell’organo a canne, presso la Chiesa dell’Immacolata, nel complesso degli Artigianelli. Tra gli 8 violoncellisti risultano Pier Paolo Toso, Relja Lukic, Francesca Gosio, Claudia Ravetto, Fabrice De Donatis, Alberto Capellaro, Paola Perardi e Giulio Arpinati.
Domenica 9 novembre 2025, alle ore 21, teatro Juvarra, via Juvarra 13, Torino
biglietto: intero 20 euro – ridotto 15 euro
info: teatrojuvarra.it – biglietteria online: Mailticket.it
Mara Martellotta
I prati stabili come risorsa turistica
SE NE PARLA IL 22 NOVEMBRE A VICO CANAVESE
L’agricoltura ha plasmato nei secoli il paesaggio delle Alpi, grazie a pratiche colturali tradizionali, messe in atto con sapienza ed esperienza dalle donne e dagli uomini di montagna. I paesaggi naturali sono quindi diventati in qualche modo un fatto culturale e proprio dalla constatazione del loro valore partirà la riflessione che sabato 22 novembre a Vico Canavese di Valchiusa sarà proposta dal Club Amici di Valchiusella nel corso del convegno sul tema “I prati stabili e i loro prodotti come strumento di promozione della Valchiusella”, organizzato in collaborazione con il DISAFA-Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari e del Dipartimento di Management dell’Università di Torino e con l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Il convegno è patrocinato dalla Città metropolitana di Torino, che sarà rappresentata dalla Consigliera delegata alle attività produttive, allo sviluppo economico e alla pianificazione strategica, Sonia Cambursano. I lavori inizieranno alle 10 nella scuola Giacomo Saudino di via Lime 2 con l’intervento istituzionale del Sindaco di Valchiusa, Maurilio Vercellio.
Sarà analizzata la ricaduta turistica che i prati stabili e la produzione zootecnica e casearia che rendono possibile stanno generando nel territorio, con una grande attenzione alla sostenibilità delle attività produttive e della frequentazione turistica. Sono in programma interventi delle imprenditrici Romina e Anna Zucca, dei docenti e studiosi del DISAFA Giampiero Lombardi e Valentina Scariot, di Stefano Duglio del Dipartimento di Management, del cofondatore di Slow Food e docente all’Università di Pollenzo Silvio Barbero, del Presidente della sezione Valchiusella della Coldiretti, Pierangelo Ughetti, della Consigliera metropolitana Sonia Cambursano, di Nadia Ansaldi e di Elisa Spaziani, funzionarie della Direzione Produzioni Agrarie e Zootecniche della Regione Piemonte.
Monteu da Po, Protezione Civile sovracomunale
Il Consiglio comunale di Monteu da Po, nella seduta del 3 novembre, ha approvato il Protocollo di Intesa tra i Comuni di Brozolo, Brusasco, Cavagnolo, Lauriano, Monteu da Po e Verrua Savoia per la programmazione e il coordinamento delle attività di Protezione Civile.
L’obiettivo è la creazione di una rete di volontariato sovracomunale che permetta di ottimizzare la gestione delle risorse umane e materiali, condividendo buone pratiche, esperienze e strumenti operativi.
L’esperienza maturata negli ultimi anni durante gli eventi calamitosi ha infatti evidenziato la necessità di un coordinamento più efficace delle risorse disponibili, così da poter impiegare personale, mezzi e attrezzature di un Comune anche nei territori limitrofi. La collaborazione tra enti diventa quindi strategica per garantire un sistema integrato di intervento e beneficiare di sinergie tecniche ed economiche, nel rispetto dell’autonomia dei singoli gruppi comunali di Protezione Civile.
A tal fine, i Comuni si impegnano a migliorare il raccordo organizzativo attraverso un coordinamento operativo sovracomunale, finalizzato al supporto nella gestione delle emergenze e alla programmazione preventiva congiunta.
“Il Gruppo Comunale di Protezione Civile di Monteu da Po, ricostituito lo scorso marzo. poco prima dell’evento alluvionale, rappresenta una risorsa fondamentale per la comunità, non solo in caso di calamità naturali, ma anche per le attività di previsione, prevenzione, formazione e informazione – dichiara il sindaco di Monteu da Po, Elisa Ghion –. Questo Protocollo rafforza la collaborazione tra Comuni e valorizza l’impegno dei volontari, che con dedizione e spirito di servizio rappresentano un punto di riferimento per tutti noi. Il lavoro di squadra è la nostra forza, soprattutto nei momenti di difficoltà”.
L’Assessore alla Protezione Civile, Giuseppe Deluca, aggiunge:
“L’iter burocratico per il riconoscimento ufficiale del Gruppo Comunale di Protezione Civile è ormai concluso: il Gruppo è iscritto nell’Elenco territoriale delle organizzazioni di volontariato di Protezione Civile della Regione Piemonte e fa parte del Coordinamento Territoriale del Volontariato di Protezione Civile di Torino. Con questa formalizzazione, Monteu da Po entra pienamente nella rete regionale e potrà operare in modo coordinato ed efficace sul territorio”.
Il Comune di Monteu da Po rinnova il proprio impegno per la sicurezza della comunità e invita tutti i cittadini a partecipare attivamente: le adesioni per entrare a far parte del Gruppo Comunale di Protezione Civile sono sempre aperte.
Chi desidera diventare volontario può trovare tutte le informazioni e i moduli di iscrizione sul sito istituzionale www.comune.monteudapo.to.it, oppure rivolgersi agli Uffici Comunali o contattare il numero 011 9187813.
Nella foto alcuni membri del Gruppo comunale di Protezione Civile di Monteu da Po con il sindaco Elisa Ghion e l’assessore Giuseppe Deluca
La Regione Piemonte ha designato Francesca Lavazza alla guida dell’Associazione culturale Castello di Rivoli Museo di Arte Contemporanea per il prossimo triennio, confermandola anche nel ruolo di presidente dell’assemblea dei soci e del cda.
La decisione di confermare la presidente uscente nasce dalla volontà di proseguire nel percorso di crescita intrapreso dal Museo negli ultimi anni, durante i quali il Castello di Rivoli ha consolidato il proprio prestigio internazionale e intensificato la capacità di attrarre investimenti, progetti di ricerca, pubblico e collaborazioni di respiro globale. Il mandato avrà durata di tre anni e si concluderà nel 2028, con l’approvazione del bilancio dell’esercizio 2027.
“La riconferma di Francesca Lavazza è un atto di continuità e di riconoscimento dell’ottimo lavoro svolto – ha spiegato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – il castello di Rivoli è una delle istituzioni più importanti e di riferimento per quanto riguarda l’arte contemporanea a livello internazionale e in questi anni ha saputo crescere, aprirsi sempre di più alla città, ai giovani, all’innovazione e alle collaborazioni globali. Questa scelta premia competenza, visione e impegno e rafforza il ruolo del Piemonte come territorio capace di produrre cultura, attrarre talenti e guardare lontano”.
“La cultura è un motore di sviluppo e di opportunità per i giovani e il castello di Rivoli ne un esempio concreto – aggiunge l’assessore alla Cultura Marina Chiarelli – . In questi anni la presidenza Lavazza ha accompagnato una fase importante di crescita, apertura internazionale, ricerca, dialogo con le imprese culturali e attenzione ai territori. La conferma consente di consolidare questo percorso, valorizzando una realtà che produce valore, lavoro, formazione qualificata e bellezza per il Piemonte e che continua a portare la nostra regione nel mondo”.
“Accolgo con grande soddisfazione la riconferma alla presidenza del castello di Rivoli, punto di riferimento a livello internazionale per l’arte contemporanea- sottolinea Francesca Lavazza – Ringrazio la Regione Piemonte per la fiducia rinnovata e considero questo incarico una responsabilità importante e un impegno personale a proseguire nel percorso di crescita, apertura e innovazione intrapreso in questi tre anni e che porterò avanti con ambizione insieme al direttore Francesco Manacorda, ai curatori e a tutto il team del museo in questo nuovo mandato”.
Mara Martellotta
SAPORE DI SALE, STORIE DI CUCINA
di Vincenza Giustino
Passeggiare sotto i portici di Torino in una serata autunnale fredda e ventosa riporta alla mente nostalgie di stagioni lontane, di giornate luminose e vacanze ormai passate, quando il vento del mare ti accarezzava e ti lasciava il sale sulla pelle.
Ed è proprio lì, in quell’angolo di corso Vittorio Emanuele II dove un tempo sorgeva lo storico Caffè Stadium, che quell’onda di ricordi ti trasporta… e ti fa approdare a La Costa. Un locale che, nel nome, evoca il mare, ma che oggi racconta anche un nuovo modo di vivere Torino, tra memoria e modernità.
Per alcuni torinesi quell’angolo era un punto di riferimento per il caffè storico, ma pochi sanno che in quella zona sorgeva davvero uno “Stadium”. In occasione dell’Esposizione Universale del 1911 fu costruito lì un grande complesso sportivo, proprio accanto alla vecchia Piazza d’Armi. Non solo: quella struttura fu il primo stadio del Torino e, all’epoca, uno dei più grandi mai realizzati – persino più imponente di quelli di Atene e di Londra.

Oggi quello spazio racconta un’altra storia: La Costa, ristorante dallo spirito del mare, ha raccolto l’eredità dello Stadium trasformandola in un ritrovo contemporaneo e creativo, che porta sulla tavola un’idea di Torino che guarda al mare.
Un pescato sempre attento alla stagionalità del pesce e degli ingredienti, alla qualità delle materie prime e all’equilibrio dei sapori: il tutto accompagnato da una cantina di vini studiata per abbinare al meglio ogni piatto- non solo di mare, ma anche di terra- per non dimenticare il legame con il territorio, come i plin della tradizione piemontese al sugo d’arrosto o il brasato della tradizione al Barolo.
Dal mare arriva un polpo cotto in tre versioni, tenero, profumato, che racconta tecnica e passione. Poi la tartare di tonno, precisa e raffinata, fino ai sapori che ti fanno viaggiare in costiera amalfitana, con le linguine di Gragnano con scampi e limoni ischitani; un omaggio a nonna Maria, dal gusto sublime e che si scioglie in bocca e ti porta lì sulla costa. Ma anche proposte di terra, come una mozzarella di bufala o gli spaghetti ai tre pomodori del piennolo del Vesuvio, e molti altri piatti che raccontano una cucina capace di avvolgerti con quel comfort fatto di semplicità.
Un gusto che ti strega, ti avvolge e ti riporta lì, per qualche ora, in una location intima e raffinata che sa di casa, ma che rincorre sempre l’innovazione nel modo di presentare gli aromi del mare e della sua natura – quella che, come un’onda, ti porta via in un equilibrio di sapori autentici e veri. E anche se a Torino il mare non c’è, qui, tra profumi e delizie la Costiera Amalfitana sembra davvero a un passo.
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Morire a 94 anni è un privilegio di pochi, ma sicuramente Giorgio Forattini avrà vissuto gli anni del tramonto. Era il vignettista più famoso ed apprezzato. Quando a Torino “La Stampa“ in due periodi diversi lo sottrasse a “Repubblica“, divenne famoso anche tra lettori non acculturati perché una sua vignetta aveva l’effetto di un editoriale. Pochi tratti di matita e una battuta rendevano un’idea, un giudizio subito chiari e fulminanti. Era stato querelato una ventina di volte sempre da esponenti di sinistra, anche se la sua matrice originaria era la stessa, intesa però in senso anarchico – liberale. Fu considerato da alcuni politici un nemico, D’Alema, ad esempio, ma da altri, come Spadolini, una fortuna. Il Giovannone fiorentino grasso e impacciato nelle sue vesti professorali fu denudato da Forattini e reso subito popolare. Più severo Forattini fu con Craxi di cui senti’ il mussolinismo. Storica è la vignetta per la vittoria al referendum del 1984 quando disegnò una bottiglia di champagne il cui tappo era Fanfani. Ho conosciuto bene Forattini che aveva un sovrano disprezzo verso tutti i partiti e non accettò mai di diventare subalterno al Berlinguer di turno. Era un uomo libero che non prendeva ordini da nessuno. A mio modo di vedere può essere paragonato a Giovannino Guareschi anche se la vignetta di Forattini è molto più libera ed estemporanea. Guareschi aveva una storia alle spalle, era stato internato in Germania ed era vissuto in tutt’altro tempo tra il 1908 e il 1968. Forattini incominciò la sua carriera di vignettista a partire dagli anni ‘70 in un tempo caratterizzato dal livore ideologico. Non scrisse libri che non fossero la raccolta delle sue vignette, mentre Guareschi, non solo per il suo Don Camillo, è scrittore riconosciuto a livello internazionale. Ma lo spirito libero ha accomunato ambedue. Fu insignito del Premio “Pannunzio” di cui andava fiero. Era diventato un critico feroce di Scalfari e aveva vissuto sulla sua persona la violenza di una censura di sinistra che io definii quando gli consegnai il Premio, la “feroce egemonia gramsciana“. Non ci sono più in attività gli Angelo D’Orsi di turno, ma la ferocia resta in certi palazzi della cultura torinese. E’ una ferocia ancora peggiore perché la belva oggi appare ferita. Forattini mi mandò una vignetta in cui il Centro “Pannunzio” avrebbe liberato Torino da quella morsa. Non è accaduto come sparava lui che, non vivendo a Torino, era troppo ottimista. Pensare a Giorgio oggi mi riempie comunque di orgoglio perché l’assegnazione a lui del Premio “Pannunzio” fu una scelta giusta. Ebbi anche il consenso dell‘avvocato Agnelli che sarebbe venuto al Premio al “Cambio“ se la data non fosse coincisa con il suicidio del figlio. Forse il nipote Elkann non sa neppure chi sia stato Forattini. Un schiena diritta capace di andare controcorrente, capace di difendere Sogno anche quando era indifendibile.