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Rinnovo contratto Stellantis, in arrivo l’8 marzo Riguarda più di 70 mila lavoratori

È in dirittura d’arrivo  la trattativa per il rinnovo del contratto specifico di primo livello di Stellantis, Cnh Industrial, Iveco e Ferrari,  scaduto a fine 2022, iniziata lo scorso ottobre. Si tratta del primo dell’era Stellantis e il primo dopo la divisione tra Iveco e Cnh Industrial. Riguarda più di 70.000 lavoratori di cui 47.000 di Stellantis. È esclusa Marelli che sta discutendo l’armonizzazione del contratto specifico con il contratto nazionale. Gli incontri finali tra Fim, Uilm, Fismic, Uglm, Associazione quadri e le aziende si terranno lunedì pomeriggio all’Unione Industriale di Torino e la trattativa potrebbe concludersi mercoledì 8 marzo. La FIOM non partecipa agli incontri poiché nelle settimane scorse ha tenuto con Stellantis, Cnh, Iveco e Ferrari alcune riunioni ‘separate’ sul sistema di relazioni sindacali.

Semaforo antismog, livello 0 (bianco). Fino al 6 marzo in vigore le misure strutturali

Sulla base dei dati previsionali sulla qualità dell’aria forniti  da Arpa Piemonte è stato confermato il livello 0 (bianco) delle misure antismog. Fino a lunedì 6 marzo 2023 – prossimo giorno di controllo – resteranno pertanto in vigore le sole misure strutturali di limitazione al traffico.

 

Eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, verranno comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entreranno in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi dai blocchi è disponibile alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaam

8 marzo, le iniziative a Chieri

Donne e diritti in Afghanistan ed Iran

40 opere di riciclo artistico

Una serata gospel

Le testimonianze delle lavoratrici tessili chieresi

In occasione della Giornata internazionale della donna, che si celebra l’8 marzo, il Comune di Chieri organizza e patrocina diverse iniziative: convegni, mostre e concerti.

In particolare, il Consiglio comunale di Chieri ha organizzato per venerdì 10 marzo, alle ore 18, alla Sala del Consiglio comunale, in via Palazzo di Città 10, l’incontro dal titolo “Donne, vite, diritti in Afghanistan e in Iran: diamo voce alle protagoniste”.

Interverranno: Emilia Sannino, Coordinamento Donne Amnesty International Italia, Azam Bahrami, attivista per i diritti e il clima, ed Hejrat Jalal, studentessa e attivista per i diritti.

L’ingresso è libero.

 

Dal 4 al 12 marzo la Galleria Palazzo Opesso, in via San Giorgio 3, ospita la seconda edizione di ChieRI_ART, esposizione dedicata al riciclo artistico. Il tema di quest’anno è Donna, oltre il corpo”: 40 opere di 32 artisti del riciclo artistico e creativo, un percorso tra corpi, emozioni, denunce, celebrazioni, legàmi.

La mostra è organizzata dall’associazione di Promozione Sociale MU.S.E. Multicultura, Solidarietà, Emancipazione, con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Chieri.

Inaugurazione: sabato 4 marzo, alle ore 17, con il reading “Oltre il mio corpo”, a cura del gruppo di lettura espressiva di MU.S.E

Orari della mostra: 10.30-12.30 e 16.00-19.00

Ingresso libero

Mercoledì 8 marzo l’associazione V.I.T.A. propone lo spettacolo di canti e di musica “River Sound Gospel Choir”. La serata, ad ingresso libero e patrocinata dal Comune di Chieri, avrà uno scopo benefico, infatti, saranno raccolti per l’acquisto di un casco refrigerante per evitare la caduta dei capelli a donne sottoposte al trattamento chemioterapico. L’apparecchiatura sarà donata al Day Hospital oncologico di Carmagnola.

 

Sabato 11 marzo, alle ore 16, in Sala Conceria, l’ANPI di Chieri e le edizioni Cesare Matta, con il patrocinio del Comune di Chieri, organizzano un incontro pubblico, coordinato da Elda Gastaldi (Anpi Chieri), sul tema delle donne e del lavoro: intervista a Caterina e Giuseppina, tessioire di Poirino, la relazione di Nicoletta Fasano (Israt) sul difficile cammino delle donne, infine un documentario e testimonianze di lavoratrici nelle fabbriche tessili chieresi.

Cambia il clima. Cambia il vino? Se ne parla al salone di Torino

Cambia il clima. Cambia il vino? Sarà questa la domanda al centro dell’incontro che si svolgerà lunedì 6 marzo, dalle 17 alle 18,30, a Palazzo Birago, sede istituzionale della Camera di commercio di Torino, in via Carlo Alberto 16 a Torino, nell’ambito degli eventi del Salone del vino, per riflettere non solo sugli effetti che i cambiamenti climatici stanno generando nel campo della viticoltura, ma anche sulle strategie di adattamento colturale, attraverso il coinvolgimento diretto degli operatori del settore.

Si partirà dai dati scientifici dello studio triennale sugli effetti dei cambiamenti climatici nella viticoltura del Torinese promosso e sostenuto dalla Camera di commercio di Torino e realizzato sul campo da Cia Agricoltori delle Alpi, in collaborazione con il Laboratorio Chimico della Camera di commercio di Torino (capofila del progetto), l’Enoteca regionale di Caluso, Arpa Piemonte, Aiab Piemonte e Università degli studi di Torino.

Come spiegato da Dario Gallina, presidente della Camera di commercio di Torino: «La ricerca presentata oggi è frutto di un lavoro triennale che ha analizzato il cambiamento climatico nelle aree vitivinicole della provincia di Torino: un’indagine che vorremmo in futuro proseguire ed ampliare ad altri soggetti e ad altre zone. Il settore della viticoltura è particolarmente sensibile ai cambiamenti climatici: le variazioni di temperatura, l’aumento dell’umidità e la diminuzione delle precipitazioni possono influire sulla maturazione dell’uva, sulla qualità del prodotto e sulla produttività delle viti. I risultati mostrano, quindi, l’attualità di una sfida che i nostri produttori dovranno affrontare attraverso nuove strategie e innovazioni per mantenersi competitivi sul mercato globale».

«I nostri areali vitivinicoli stanno fronteggiando i cambiamenti climatici con strategie di adattamento di tipo immediato – osserva Elena Massarenti, responsabile dell’Area Progetti di Cia Agricoltori delle Alpi -, occorre un lavoro congiunto per permettere di pianificare al meglio la resilienza di un settore di eccellenza per la nostra regione, al punto da rendere un potenziale limite una nuova opportunità di sviluppo».

Nel dettaglio, sugli esiti dello studio interverranno Guido Bolatto (segretario generale Camera di commercio di Torino), Luigi Andreis (direttore Cia Agricoltori delle Alpi), Antonello Petruzziello (tecnico Cia Agricoltori delle Alpi), Nicola Loglisci (tecnico Arpa Piemonte), Massimo Pinna (presidente Aiab Piemonte), Vincenzo Gerbi (già professore ordinario Disafa Unito), Gianluigi Orsolani (produttore Erbaluce di Caluso) e Giancarlo Martina (produttore vinicolo della Valsusa).

Una panoramica sul valore del comparto vitivinicolo per le imprese del Piemonte verrà fornita da Paolo Bertolino, segretario generale Unioncamere Piemonte, mentre Manuela Fassio (coordinatrice commissione vitivinicola di Coldiretti Torino), Gabriele Busso (vicedirettore Confagricoltura Torino) e Gabriele Carenini (presidente Cia Piemonte e Valle d’Aosta) daranno luogo a una tavola rotonda per individuare un piano comune sulle strategie da mettere in campo per l’adattamento ai cambiamenti climatici.

«Gli agricoltori devono poter disporre di strumenti scientifici che li supportino efficacemente nelle scelte della programmazione aziendale – osserva Gabriele Carenini -, soprattutto in un settore delicato come quello del vino, dove una differenza di temperatura di pochi gradi può cambiare, in meglio o in peggio, le caratteristiche organolettiche a cui siamo abituati».

Le conclusioni saranno affidate a Dario Gallina, presidente della Camera di commercio di Torino e Marco Protopapa, assessore regionale all’Agricoltura del Piemonte.

Seguirà una degustazione di vini a cura dell’Enoteca regionale dei vini della provincia di Torino, guidata dal critico e giornalista enogastronomico Alessandro Felis. Moderatore dell’evento sarà il giornalista Roberto Fiori.

L’ospedale da campo del Piemonte donato alla Turchia terremotata

L’ospedale da campo messo a disposizione dalla Regione Piemonte ed allestito ad Antiochia per soccorrere la popolazione colpita dal terremoto è stato donato dal Governo italiano a quello della Turchia.

A siglare l’atto c’erano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi, partiti ieri dall’aeroporto di Torino Caselle su un aereo dell’Aeronautica Militare sul quale hanno viaggiato anche il coordinatore della missione Mario Raviolo e 80 tra sanitari e medici e volontari della Protezione civile regionale che hanno dato il cambio al gruppo che al lavoro nell’ospedale.

La struttura è operativa dal 17 febbraio in un’area sportiva nelle vicinanze dell’ex ospedale della città turca, andato completamente distrutto dal terremoto. È uno dei 13 ospedali di questo tipo esistenti al mondo ed ha finora curato quasi 3.000 persone e fatto nascere 22 bambini con un passaggio di circa 200 persone al giorno al pronto soccorso.

Le immagini della giornata

“Ancora una volta il Piemonte dimostra di avere un grande cuore e una grande professionalità nella gestione delle emergenze – ha dichiarato il presidente Cirio – Inoltre, ha buona memoria, ricorda di essere stata aiutata quando aveva bisogno, come è successo nell’alluvione del ’94 e durante la pandemia, quando i medici di Cuba hanno gestito per settimane l’ospedale delle Ogr e curato i nostri malati. Quindi restituisce l’aiuto, va dove serve. Così ancora una volta sanitari e volontari piemontesi della Protezione civile sono in campo per aiutare la popolazione turca colpita dall’immane tragedia con professionalità e strutture d’eccellenza. Siamo partiti per la Turchia, ma andremmo, e andremo, in qualsiasi parte del mondo perché quando c’è bisogno di aiuto il Piemonte risponde ‘presente!’ Rappresentiamo il Piemonte, l’Italia che ha messo a disposizione attraverso di noi questo ospedale da campo che è una grande eccellenza e rimarrà a disposizione della Turchia”.

L’assessore Icardi ha osservato che “la squadra piemontese in Turchia ha confermato nel concreto estrema professionalità e altrettanta generosità nel mettersi a disposizione di una missione tanto impegnativa quanto indispensabile per soccorrere la popolazione terremotata in condizioni disperate”.

Da lunedì il personale sarà impegnato nell’attività di integrazione dei sanitari turchi che prenderanno in carico l’ospedale. “Contiamo di rimanere in Turchia ancora un paio di settimane – ha annunciato Icardi – ma se sarà necessario non avremmo difficoltà a reintegrare nuovamente l’organico, avendo ricevuto almeno altre 200 disponibilità di sanitari piemontesi volontari pronti a partire per Antiochia. La donazione dell’ospedale è un atto dovuto verso una popolazione che ha perso tutto. Grazie alla disponibilità della Protezione civile nazionale a rifinanziarlo, saremo presto in grado di disporre di un nuovo ospedale da campo da impiegare sui fronti di emergenza internazionali”.

Dal canto suo, l’assessore alla Protezione civile Marco Gabusi ringrazia “tutti i volontari che in queste settimane stanno prestando servizio in Turchia, Il loro è un aiuto importante e un supporto prezioso a tutto il comparto sanitario. Sono state settimane difficili, ma sono arrivate belle notizie come la nascita di nuovi bimbi. Ed è bello sapere che la nostra Protezione civile è parte di questo processo di rinascita”.

A confermare l’assoluta necessità dell’ospedale ad Antiochia è Mario Raviolo: “La nostra è praticamente l’unica struttura ospedaliera della zona, insieme ad un’altra analoga americana, a 15 chilometri di distanza. Stiamo svolgendo assistenza sanitaria sia di emergenza sia ordinaria. C’è bisogno di tutto. Abbiamo un elevatissimo flusso di pazienti, costante, operiamo al massimo delle nostre possibilità, in condizioni estreme, ma siamo addestrati a farlo e il nostro personale lavora senza sosta, con risultati straordinari. La popolazione e le autorità turche ci hanno accolti a braccia aperte”.

Preioni e Cerutti (Lega): “Sconcertati e inorriditi dalla violenza anarchica”

Tutta la nostra solidarietà ai commercianti e alle vittime della loro devastazione. Dopo questa follia qualsiasi manifestazione venga impedita in via preventiva, iniziando dallo sgombero dei centri sociali

“Siamo sconcertati e inorriditi nel vedere il centro di Torino devastato da centinaia di criminali che urlano alla giustizia sommaria e si macchiano di atti di puro terrorismo. Innanzitutto esprimiamo la nostra solidarietà ai commercianti che hanno visto le loro attività messe a ferro e a fuoco e a tutti coloro che hanno pagato per questo pomeriggio di follia. Chi sfascia auto e vetrine deve risarcire di tasca propria il prezzo dei propri crimini. Da oggi è evidente che qualsiasi tolleranza, simpatia o peggio connivenza ideologica con questi individui è un atto di complicità inaccettabile: auspichiamo che d’ora in poi tutte le manifestazioni anarchiche vengano non solo non autorizzate, ma impedite in via preventiva. Iniziando dallo sgombero dei centri sociali”.

Lo dichiarano in una nota il capogruppo Alberto Preioni e il vicecapogruppo Andrea Cerutti, a nome di tutti i consiglieri regionali della Lega Salvini Piemonte.

Tangenziale in contromano, la conducente: “Mi spiace, ho sbagliato strada”

Nei giorni scorsi, come avevamo già scritto sul “Torinese”  aveva percorso l’ultimo tratto del raccordo Torino-Pinerolo contromano. La donna, una cittadina cinese, aveva imboccato il raccordo dopo avere percorso un tratto della tangenziale sud di Torino in carreggiata sud. Ha detto alla polizia stradale “ho sbagliato strada”. Effettuati tutti gli accertamenti è emerso che non era sotto effetto di alcool, stupefacenti o sostanze alteranti. Contestata  la circolazione contromano, è stata multata per oltre 2.000 euro ed imposto il fermo amministrativo del veicolo per tre mesi.