ilTorinese

Torino: Ciak si gira!

A Torino in primavera non sbocciano solo i fiori. 

In città spuntano camion e service cinematografici e la città si trasforma in un set a scena aperta.


Questa volta lo sfondo è parco Dora, dove staziona una fila di furgoni.
La produzione arriverebbe da Bresso, Milano, e, secondo alcuni osservatori si tratterebbe di uno shooting fotografico per un servizio di moda.

LORI BAROZZINO

Andrea Cane (Lega): “Erbaluce vitigno dell’anno 2023 per il Piemonte, vero orgoglio canavesano”

A Bruxelles, nella sede istituzionale della Regione Piemonte, l’assessore all’Agricoltura e cibo della Regione Piemonte Marco Protopapa ha annunciato che per il Piemonte il vitigno dell’anno 2023 è l’Erbaluce di Caluso: “Un’opportunità di visibilità e riconoscimento di un territorio piemontese dedito alla viticoltura che abbraccia aree incantate e forse meno conosciute del Piemonte”.

“Un’occasione veramente unica – ha commentato il consigliere regionale canavesano della Lega Salvini Piemonte Andrea Cane – questo riconoscimento prestigioso per il nostro Erbaluce, atteso da molti anni considerato il costante impegno dei nostri viticultori canavesani che hanno fatto sì che questo vino diventasse quell’eccellenza che ora è realtà sulle tavole di case e ristoranti di tutto il mondo! L’ufficialità arriverà con il Vinitaly di Verona, domenica prossima, nella prima vetrina di altre grandi manifestazioni dedicate al vino, che vedranno il nettare canavesano come biglietto da visita delle migliori aziende vinicole piemontesi. L’Erbaluce di Caluso è un prodotto unico ed irripetibile, frutto della terra dell’anfiteatro morenico di Ivrea, del suolo che racconta di ghiacciai del pleistocene e delle ricche sponde della Dora Baltea. Opportunità esclusiva per portare ovunque il bello e il buono della nostra terra: per questi motivi considero un grande orgoglio poter comunicare insieme all’amico leghista Marco Protopapa questa vittoria che dà lustro ai nostri territori che tanto amiamo e proviamo a valorizzare con azioni concrete collaborando con aziende, cittadini ed enti locali”.

Dal primo aprile solo online le domande per estetista e acconciatore

L’Assessore all’Artigianato Andrea Tronzano “Semplificazione e informatizzazione sono le due parole chiave che devono riguardare il lavoro del futuro”

 

Snellimento delle pratiche, utilizzo delle tecnologie informatiche e velocità delle risposte alle istanze presentate dagli utenti all’Amministrazione regionale: questo è il risultato di un vero e proprio cambiamento che avverrà per alcuni ambiti lavorativi con la digitalizzazione dei procedimenti.

 

A far data dal primo di aprile, infatti, la trasmissione delle domande di accertamento e attestazione del periodo lavorativo ai fini dell’ammissione all’esame e al corso di formazione per l’attività di estetista e di acconciatore (L.R. 14 gennaio 2009, n. 1, art. 34 bis) sarà effettuata esclusivamente per via telematica, con l’impiego dell’applicativo FINDOM accessibile sul portale regionale ServiziOnline al seguente link:

https://servizi.regione.piemonte.it/catalogo/bandi-piemonte-finanziamenti-domande

 

Il nuovo servizio on line semplifica l’istruttoria e velocizza i termini per l’adozione del provvedimento finale, abbattendo i tempi legati al flusso documentale (protocollazione e archiviazione su Doqui Acta), alla rettifica di errori e alla integrazione di elementi mancanti delle istanze; oltre ai vantaggi per l’utenza, tutto ciò porta con sé anche un arricchimento di competenze, con le nuove modalità di lavoro, per il personale regionale coinvolto e un incremento di consapevolezza dell’evoluzione digitale dell’Amministrazione. Si è registrato anche l’apprezzamento da parte dei soggetti esterni (sportelli delle Confederazioni artigiane e agenzie formative) coinvolti nella formazione concreta e diretta all’uso dell’applicativo FINDOM, tutto ciò

effettuato dalla Direzione Competitività del sistema regionale e Settore Artigianato con CSI. 

 

La sperimentazione della piattaforma digitale effettuata nei mesi scorsi ha dato buoni risultati nell’utilizzo da parte degli utenti e ora una nuova stagione può prendere il via. “Si tratta – commenta l’assessore all’Artigianato Andrea Tronzano – di un passo in avanti opportuno e importante che ci abitua a usare le nuove tecnologie da un lato e dall’altro a sveltire le pratiche necessarie per poter lavorare. Semplificazione e informatizzazione sono le due parole chiave che devono riguardare il lavoro del futuro, come istituzioni dobbiamo lavorare per fare in modo di accelerare al massimo in questa direzione”

 

Il Comune di Torino vuole pedonalizzare tutta via Roma

Via Roma potrebbe diventare  interamente pedonale. Questo l’intento del  Comune di Torino, che prevede di pedonalizzare il tratto compreso tra piazza San Carlo e piazza Carlo Felice, oggi ancora aperto alla circolazione. L’intenzione è di sostituire all’asfalto una nuova pavimentazione in questa parte della via.

 

Barista difende la moglie da tre ragazzi: gli spaccano i denti

Brutta avventura per il barista del Petit Bar di Settimo Torinese che è stato malmenato  brutalmente da tre giovani che avevano importunato sua moglie nella serata di sabato. L’uomo ha cercato di difendere la donna ma è stato picchiato nel dehors del suo locale. Il barista, di origini cinesi, ha riportato contusioni a un occhio e la rottura di alcuni denti che i medici hanno dichiarato guaribili in 30 giorni. I carabinieri hanno identificato i tre balordi, che sono stati denunciati per lesioni.

Lega: “Stop al cibo sintetico vittoria per il Piemonte”

“Lo stop per Decreto al cibo sintetico è innanzitutto una vittoria della nostra regione, che vede finalmente un baluardo a difesa delle sue filiere agroalimentari e zootecniche. Ma è anche una vittoria delle decine di migliaia di piemontesi che hanno sottoscritto la petizione di Coldiretti che chiedeva di fermare questa assurda degenerazione e del gruppo Lega Salvini Piemonte, che per primo l’ha portata all’attenzione della politica. Grazie a un Ordine del giorno a mia prima firma il Consiglio regionale si è infatti potuto esprimere chiedendo al governo di attivarsi contro la diffusione degli alimenti da laboratorio. Un appello che evidentemente non è caduto nel vuoto, in difesa di un settore, quello del cibo piemontese, il cui valore aggiunto ammonta a 8,1 miliardi di euro, pari al 2,5% della ricchezza generata a livello regionale e all’11,4% della nostra manifattura, con 4.390 aziende. Un quadro economico che non può prescindere dall’indissolubile legame storico e culturale che unisce il Piemonte ai suoi prodotti di eccellenza, come del resto testimoniato dalla nostra rete museale espressamente dedicata al food, dal ricchissimo calendario di eventi e incontri sull’alimentazione e sul vino, dal settore fieristico e dei festival fino ad arrivare al turismo rurale e di riscoperta delle nostre tradizioni enogastronomiche. Con il cibo sintetico, invece, avremmo assistito a una ingegnerizzazione estrema che avrebbe limitato le nostre scelte alimentari e avrebbe spezzato forse per sempre lo straordinario legame tra il cibo e la natura. Pericoli che, anche grazie alla Lega e alle sue battaglie in favore dei nostri produttori e dei nostri territori, sono stati scongiurati”.

 

Lo dichiara in una nota il vicepresidente della commissione Ambiente Matteo Gagliasso, consigliere saviglianese del gruppo regionale Lega Salvini Piemonte.

La polizia arresta 16 affiliati alla mafia nigeriana che gestisce lo spaccio a Torino

La Polizia di Stato ha eseguito numerose ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Tribunale di Torino, su delega della Procura della Repubblica di Torino, nei confronti di un gruppo di cittadini nigeriani sospettati di appartenere al sodalizio criminale di stampo mafioso denominato “EIYE”.

I provvedimenti restrittivi sono stati disposti all’esito di lunghe e complesse indagini e hanno riguardato complessivamente 16 persone, delle quali 11 sono state rintracciate sul territorio nazionale.

Per la realizzazione della fase esecutiva, sono stati impiegati complessivamente oltre 100 uomini della Polizia di Stato, con l’utilizzo di Reparti di rinforzo del controllo del territorio. Oltre alla Squadra Mobile di Torino, l’attività ha coinvolto anche gli omologhi uffici delle Questure di Cuneo, Varese, Bergamo e Livorno.

Secondo l’ipotesi d’accusa i provvedimenti cautelari riguarderebbero personaggi sospettati di rappresentare il vertice del livello nazionale dell’organigramma, direttamente incaricato delle nuove affiliazioni e della gestione dello spaccio di sostanze stupefacenti nelle varie piazze cittadine.

Le indagini hanno consentito la raccolta di rilevanti indizi in grado di suffragare l’ipotesi dell’esistenza e dell’incidenza sul territorio del capoluogo piemontese del cult degli EIYE, grazie alle evidenze emerse sia dalle intercettazioni che dalle testimonianze di alcune persone, appartenenti alla comunità nigeriana di Torino.

Tali acquisizioni sarebbero idonee a dimostrare, secondo l’ipotesi d’accusa, come l’organizzazione indagata venga percepita dalla comunità di riferimento come connotata da un carattere “mafioso” che, maturato nello Stato di origine, risulterebbe ormai noto ai nigeriani anche al di fuori della loro terra, i quali ben ne conoscono le peculiarità e il modus operandi in patria, che rendono i membri notoriamente pericolosi e violenti, tendenti a imporre con la forza la propria volontà.

Le attività investigative, avviate nel marzo del 2019, si sono sviluppate attraverso attività tecniche di intercettazione, nonché articolati e dinamici servizi di diretta osservazione e pedinamento sul territorio, e hanno consentito di individuare coloro che, secondo l’ipotesi accusatoria, rappresenterebbero i vertici nazionali del cult, in costante e diretto contatto con i leader operanti in Nigeria.

Le indagini hanno permesso altresì di ricostruire nel dettaglio la struttura del sodalizio criminale che, secondo gli elementi raccolti, appare caratterizzato da un’organizzazione gerarchica piramidale, che si qualificherebbe per la presenza di un organismo operante a livello nazionale e di numerose articolazioni locali, attive in singole città italiane. La struttura nazionale risulterebbe dotata di un’organizzazione verticistica che vede al proprio apice un “World Ibaka”, detentore del potere esecutivo, il quale godrebbe, sempre in ipotesi di accusa di prestigio internazionale ed è in contatto con l’organismo madre in Nigeria. Risulterebbe suddivisa in sezioni provinciali o locali chiamate “Zone”, ma loro volta guidati da un “Zona Head”.

L’attività tecnica ha documentato, come già emerso in precedenti investigazioni ed attestato in sentenze definitive emesse a carico di analoghe consorterie nigeriane, l’esistenza di una struttura organizzativa, connotata da un insieme di regole di condotta, violenti riti di affiliazione, l’uso di un linguaggio esclusivo tra i membri (finalizzato a rendere meno permeabile il contenuto dei dialoghi e a rafforzare il senso di appartenenza tra i sodali), la divisione in ruoli e cariche corrispondenti a precise funzioni, l’intimidazione ed il ricorso alla violenza fisica in caso di trasgressione delle norme comportamentali proprie dell’ organizzazione.

La solidità della struttura è risultata chiaramente un elemento distintivo della consorteria criminale investigata, che avrebbe posto solide radici in numerose regioni d’Italia.

Come tutte le confraternite nigeriane, vi sono elementi per ritenere che gli EIYE abbiano i loro segni distintivi: come simbolo un uccello, talvolta raffigurato mentre stringe tra gli artigli un teschio umano, mentre il colore abitualmente indossato è il blu.

Secondo l’ipotesi d’accusa, sono stati raccolti significativi indizi di colpevolezza a carico dei sodali: in base alle risultanze dell’indagine, il Tribunale di Torino ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere a carico di sedici persone, contestando, oltre al reato di associazione per delinquere di stampo mafioso (art. 416 bis c.p.), i delitti di rapina, estorsione, lesioni e reati in materia di stupefacenti.

Vi sono gravi indizi per ritenere che l’organizzazione investigata presenti tutti i caratteri di un’associazione di tipo mafioso, poiché connotata, anzitutto, da una precisa struttura gerarchica con ruoli e cariche ufficiali, a cui corrispondono compiti ben precisi. Le affiliazioni, secondo quanto ricostruito dalle indagini svolte, risultano caratterizzate da atti violenti e rigidi rituali, che si traducono in un serio e concreto pericolo per la stessa vita degli aspiranti affiliati, che vengono sottoposti ad azioni brutali, all’esito delle quali manifestano l’accettazione del codice comportamentale dell’associazione e la loro fedeltà indiscussa. Altrettanto spietate, secondo l’ipotesi di accusa risulterebbero le conseguenze previste in caso di violazione delle regole dell’organizzazione, che si traducono in sanzioni corporali talmente efferate da sfociare talora in tentativi di omicidio. Gli elementi raccolti evidenziano inoltre come la violenza appare essere lo strumento di comunicazione privilegiato per affermare la forza dell’organizzazione sul territorio e creare lo stato di soggezione necessario per accrescere il proprio potere. Altro elemento che risulta dalle indagini è la capacità dell’organizzazione di autofinanziarsi, mediante il contributo dei sodali, strumentale anche al mantenimento economico degli affiliati detenuti, come tipico pure delle consorterie mafiose italiane.

Sulla piazza torinese, gli elementi indiziari raccolti indicherebbero che il cult EIYE controllava e gestiva il commercio su strada di sostanze stupefacenti in alcune aree individuate; in particolare, corso Vigevano e piazza Baldissera, e più genericamente la zona della stazione ferroviaria di “Dora”.

Burberry sceglie Torino per progettare i suoi capi di alta moda

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Il celebre brand di moda Burberry progetterà a Torino i propri prodotti. L’azienda inglese acquisirà da Pattern la Business Unit dello stabilimento torinese che si occupa di progettazione e produzione.

Alla Pattern arriveranno 21 milioni di euro e l’operazione coinvolgerà circa 70 persone dello stabilimento torinese.

Nei prossimi due anni vedrà la luce  il nuovo headquarter del Gruppo.

Visite nelle case museo dei personaggi illustri piemontesi il 1° e 2 aprile

Porte aperte per casa Alfieri, Cavassa, Pellico, Don Bosco, Galimberti, Mallé e Castello di Miradolo

L’iniziativa è promossa dell’Associazione Nazionale Case della Memoria

con il patrocinio del Ministero della Cultura e di Icom Italia

 

 Anche sette realtà piemontesi prendono parte alla seconda edizione delle Giornate nazionali delle Case dei personaggi illustri, promosse in tutta Italia nel fine settimana del 1° e 2 aprile dall’Associazione Nazionale Case della Memoria.

Quest’anno, a simbolica chiusura dell’anno del centenario della nascita di Ugo Tognazzi (1922-1990) l’iniziativa vede come ambasciatore d’eccezione Gianmarco Tognazzi che coordina la Casa della Memoria dedicata al grande attore, Casa Vecchia a Velletri. Inoltre, l’iniziativa ha ricevuto il patrocinio del Ministero della Cultura, oltre che di Icom Italia.

Obbiettivo dell’associazione, che mette in rete 95 case museo in 14 regioni italiane, è ancora una volta celebrare questi luoghi e valorizzare la memoria del passato a tutto tondo. Per questo l’invito è stato esteso a tutte le case dei personaggi illustri italiani, non solo quelle facenti parte delle Case della Memoria. In Italia sono oltre 100 le case museo italiane che apriranno le porte: tra queste, in Piemonte, anche il Museo Alfieriano/Casa natale di Vittorio Alfieri di Asti, il Museo Casa Don Bosco a Valdocco (TO), Casa Cavassa e Casa Pellico a Saluzzo (CN), il Museo Casa Galimberti a Cuneo, la Fondazione Cosso con il Castello di Miradolo a San Secondo di Pinerolo (TO) e il Museo Civico Luigi Mallé di Dronero (CN).

Il Museo Alfieriano, Casa natale di Vittorio Alfieri di Asti, nel fine settimana del 1° e 2 aprile, propone ingresso ridotto e, alle ore 16, una visita guidata con la direttrice del Centro di Studi Alfieriani, dr.ssa Carla Forno, e del responsabile della rete museale di Fondazione Asti Musei, dr. Andrea Rocco. A Saluzzo (CN) sono aperte a ingresso ridotto Casa Cavassa (sabato 10-13 e 14-18; domenica 10-13 e 14-19), uno degli edifici-simbolo del Rinascirnento saluzzese, e Casa Pellico (solo domenica 2 aprile dalle 14 alle 19) che alle 15.30 di domenica 2 aprile mette in calendario la visita guidata “Silvio Pellico da Saluzzo”, alla scoperta della casa in cui nacque lo scrittore e patriota. Il percorso museale, che raccoglie cimeli e opere dello scrittore donati nel 1858 al Comune di Saluzzo dalla sorella Giuseppina, permette di indagare l’opera letteraria di Silvio Pellico e le vicissitudini che lo portarono da Saluzzo a Milano e poi al carcere dello Spielberg, fino al suo arrivo a Torino, ospite a Palazzo Barolo. La visita si concluderà alla Biblioteca Storica di Saluzzo, in prossimità di Casa Pellico, percorrendo un itinerario sulla vita dello scrittore a 360 gradi. Al termine dell’itinerario, alle ore 17, si terrà la presentazione della nuova acquisizione della collezione pellichiana. Orario: ore 15.30, partenza dalla biglietteria di Casa Pellico. Costo: 5 euro a persona (gratuito under 10).

Aperto sabato 1 e domenica 2 anche il Museo Casa Don Bosco di Valdocco (TO), che racconta la storia di una grande avventura educativa, a partire dai quei primi ragazzi a cui Don Giovanni Bosco ha offerto una casa, una scuola, una educazione, un futuro. Quell’anima profonda è custodita e resa viva nel racconto di quella storia e nella proposta di percorsi disponibili ai nostri visitatori. La visita in autonomia o guidata (prenotata a info@museocasadonbosco.it) è gratuita. Un’offerta è sempre gradita. Orari: 9.30-12.30 e 14.30-17.30.

Al Museo Casa Galimberti di Cuneo, nei due giorni, ecco invece visite guidate gratuite incentrate sulla figura dell’eroe Nazionale della Resistenza Antifascista, Duccio Galimberti, e sulla sua famiglia che hanno contribuito, in modo indelebile, allo sviluppo della Città di Cuneo, nel senso della libertà di scelta e di espressione. Due ingressi alle ore 15.30 e 17. Prenotazione obbligatoria. Ingresso gratuito.

Sabato 1 aprile (ore 11), al Castello di Miradolo di San Secondo di Pinerolo (TO), sede della Fondazione Cosso si terrà invece la passeggiata guidata “Il castello di Sofia“: un itinerario guidato a cura della Fondazione nel parco storico del Castello, alla scoperta della storia dell’antica dimora appartenuta ai conti Sofia ed Emanuele Cacherano di Bricherasio, ultimi eredi della nobile casata. Le loro storie si intrecciano con quelle di Federico Caprilli e della Cavalleria, di Lorenzo Delleani e del cenacolo culturale attivo a Miradolo in quegli anni, della fondazione dell’industria automobilistica piemontese. Ingresso e attività gratuita riservata esclusivamente a chi prenota nell’ambito delle Giornate nazionali delle Case dei personaggi illustri. Posti limitati. Visitabile a ingresso gratuito (dalle 15 alle 19) anche il Museo Civico Luigi Mallé di Dronero (CN) che ospita una collezione permanente, ubicata al primo piano di Casa Mallé, e una mostra temporanea allestita al secondo piano. Visite guidate con tablet e video-animazioni.

È possibile prenotare le visite fino al 30 marzo collegandosi al sito www.casedellamemoria.it, dove è presente l’elenco aggiornato delle case partecipanti corredato dalle indicazioni per prenotare.