ilTorinese

La polizia scopre blatte ed escrementi di topi Chiusi due locali

Gli agenti di polizia hanno rilevato uno stato di pulizia generale precario con blatte vive nelle cucine ed escrementi di topo  nel piano interrato. I poliziotti del Commissariato di P.S. San Secondo, con l’ausilio degli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Piemonte, dell’unità cinofila antidroga dell’U.P.G.S.P, del personale della Polizia Municipale, dell’ASL-SIAN, della SPRESAL e dell’Ispettorato del Lavoro, hanno ispezionato due locali a Torino.

In un ristorante nei pressi della stazione Porta Nuova all’interno di un mobile erano presenti numerose blatte, vive; uno dei congelatori, inoltre, era privo del termometro funzionante. Il locale interrato ad uso deposito alimenti non era provvisto della prevista autorizzazione. Inoltre, venivano riscontrate gravi inadempienze relative alle norme sulla sicurezza (estintori non più revisionati dal maggio del 2022 e porta dell’uscita di emergenza priva del maniglione antipanico e con apertura verso il locale e non verso l’esterno).

In considerazione delle carenze igienico sanitarie riscontrate sono state elevate dagli ispettori dell’A.S.L. sanzioni pari ad Euro 3.066,33 e decisa la sospensione dell’attività sino al ripristino delle condizioni di norma.

Invece in una kebaberia di Corso Vittorio Emanuele II, veniva riscontrata la presenza di numerosi escrementi di roditori nel piano interrato usato come deposito alimenti e la non idoneità igienica dei locali spogliatoi e dei bagni. A causa delle carenze igienico sanitarie riscontrate e valutato il rischio di contaminazione degli alimenti presenti, il locale è stato chiuso  sino al ripristino delle condizioni di norma. Inoltre, La Polizia Municipale, sanzionava la titolare per l’occupazione abusiva del suolo pubblico e per le condizioni di precaria pulizia dei locali per euro  1.200.

 

Arrivano i fondi regionali per creare nuove imprese in Piemonte

6,3 MILIONI DI EURO
Elena Chiorino, assessore regionale al Lavoro: “non regaliamo ad altri i nostri talenti. Il Piemonte è  terra fertile dove fare impresa di qualità. Con queste misure stimoliamo l’iniziativa imprenditoriale, dando coraggio e supporto concreto a chi vuole poter realizzare le proprie ambizioni imprenditoriali”
Stanziate le risorse per il triennio 2023-2025 del programma MIP – Mettersi in proprio, volto a stimolare la nascita e lo sviluppo di nuove forme di impresa in Piemonte. Ammontano a 6,3 milioni di euro i fondi destinati ai servizi per la creazione di impresa, lavoro autonomo e trasferimento di azienda approvati, su proposta dell’assessore al lavoro Elena Chiorino.
“Stimoliamo l’iniziativa e la creatività imprenditoriale dei talenti che nel nostro territorio si formano, ma che spesso non riescono a trovare lo spazio che meritano, accompagnandoli con un supporto concreto nella realizzazione delle proprie ambizioni imprenditoriali – sottolinea l’assessore al Lavoro Elena Chiorino che prosegue – Non aiutiamo con forme di assistenzialismo fine a se stesse: restituiamo alle persone la dignità lavorativa attraverso un sistema di politiche attive che offrano a chi si è trovato senza un lavoro nuovi percorsi di orientamento, formazione e inserimento per superare velocemente la condizione di disagio e acquisire l’autonomia economica e la giusta soddisfazione professionale. Anche attraverso il programma MIP contribuiamo a ricucire una lacerazione profonda che per decenni ha visto l’impoverimento occupazionale del Piemonte, contrastando così la fuga verso altre regioni, o all’estero, di “buone idee” che possono, invece, diventare nuove realtà imprenditoriali di successo. Non regaliamo ad altri i nostri talenti: il Piemonte è terra fertile dove poter fare impresa di qualità”.
La ripartizione delle risorse
Le risorse saranno distribuite sui quattro ambiti territoriali piemontesi: Città metropolitana di Torino, Province di Alessandria e Asti, il Cuneese e la zona del Nord Est che comprende Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli. I fondi saranno distribuiti in proporzioni calcolate sulla base dell’incidenza della popolazione tra i 18-65enni e dei disoccupati. 110 mila euro sarà la quota minima di risorse riconosciuta ad ogni ambito territoriale.
I risultati MIP 2019-2022
Nel corso del precedente triennio del Programma MIP 5.434 utenti si sono registrati al portale mettersinproprio.it, 4.614 sono stati i partecipanti agli incontri di pre accoglienza,   circa  2.732 utenti sono stati seguiti attraverso i percorsi di consulenza; sono stati 636 progetti d’impresa validati e 433 il numero delle imprese neo-costituite sul territorio regionale. Sono 134 i nuovi piani di attività di lavoro autonomo approvati e circa 100 le neonate attività di lavoro autonomo avviate su tutto il territorio piemontese.
Al link che segue si possono conoscere più da vicino alcune delle realtà imprenditoriali nate grazie al Progetto Mip – Mettersi in proprio: https://mettersinproprio.it/storie-di-imprese-nate-con-mip/

Nuovo ospedale ASL To5, Chieri chiede certezze

Il documento approvato all’unanimità dal Consiglio comunale

 

«Per Chieri, per il chierese e per l’alto astigiano quella dell’Area di Cambiano rappresenta certamente una scelta consona, da accogliersi con estremo favore»: è quanto affermato nell’Ordine del Giorno approvato all’unanimità dal Consiglio comunale di Chieri.

Il documento, presentato dalle consigliere comunali Clara BRAMARDI (Sicchiero per Chieri Si), Manuela OLIA (Partito democratico) e Mariella TAGLIAVIA (Chieri Ecosolidale) e sottoscritto anche dai consiglieri di minoranza Rachele SACCO (Progetto per Chieri-Salviamo l’ospedale insieme) e Antonio ZULLO e Piercarlo BENEDICENTI (Lista per Chieri Zullo):

  • chiede all’assessore regionale alla Sanità Icardi e alla Giunta regionale di dare certezze sui tempi e sulle risorse necessarie per la realizzazione del nuovo ospedale unico dell’ASLTO5 e di fare chiarezza sul destino dell’ospedale Maggiore;
  • chiede alla Giunta regionale, al Consiglio regionale e all’assessore alla Sanità precise rassicurazioni sul futuro dell’ospedale di Chieri, quale sia il piano di sviluppo che lo coinvolge e quali potenziamenti si intendono sviluppare in questo presidio;
  • dichiara la ferma opposizione da parte del Consiglio comunale della Città di Chieri a qualsiasi ridimensionamento e taglio di personale e servizi che dovesse coinvolgere il Maggiore fino alla realizzazione e alla piena entrata in funzione del nuovo ospedale unico dell’AslTO5.

«È importante che su un tema così strategico come quello del nuovo ospedale ci sia stata convergenza tra maggioranza e minoranze-commenta il Sindaco Alessandro SICCHIERO-qualora nei prossimi giorni il Consiglio regionale dovesse confermare l’Area di Cambiano, ci auguriamo che si proceda alla realizzazione del nuovo ospedale senza ulteriori perdite di tempo. Voglio ricordare che era il 3 dicembre del 2015 quando veniva siglato il Protocollo d’Intesa e in un Paese normale in sette anni si costruisce un nuovo ospedale! Invece, noi stiamo ricominciando da zero.  Non ci interessa condurre battaglie “campanilistiche”: la priorità è fare presto e bene il nuovo ospedale, perché abbiamo bisogno di un ospedale moderno, efficiente, non energivoro, destinato alle alte complessità, dove i cittadini siano curati meglio e gli operatori possano lavorare in sicurezza Un nuovo ospedale che venga a sostituire presidi ospedalieri oramai obsoleti, sempre meno attrattivi, inadeguati a fronte delle sempre più rapide innovazioni tecnologiche e dove gli interventi edilizi di adeguamento sono costosi e complessi. L’Ires ha calcolato che il Maggiore presenta un fabbisogno di adeguamento stimato in 20 milioni di euro (S. Croce si ferma a 15) e costi annuali di manutenzione pari a 2 milioni e 400 euro (il doppio del Santa Croce). Ma soprattutto, accanto al nuovo ospedale, occorre potenziare una medicina di territorio in grado di dare risposte ai bisogni di salute soprattutto degli anziani, dei non autosufficienti e dei malati cronici».

«Ciò detto-aggiunge il Sindaco Alessandro SICCHIERO -ora occorre dare certezze sui tempi e sulle risorse necessarie per la realizzazione del nuovo ospedale e fare chiarezza sul destino dell’ospedale Maggiore, che nel frattempo non deve in alcun modo essere depotenziato. Sono chiarimenti dovuti agli amministratori di questi territori e ai cittadini».

Sulla questione dei finanziamenti, il documento ricorda come il nuovo ospedale sia contemplato nel Piano triennale di investimenti dell’Inail, «ma si tratta di un elenco contenuto meramente indicativo, non corrisponde a stanziamenti certi-spiega Alessandro SICCHIERO-Quel Piano prevede 600 milioni di euro per tutta l’Italia, 200 milioni di euro annui. La Regione Piemonte ha comunicato in più circostanze che le nuove strutture sanitarie da realizzarsi tramite investimento da parte dell’Inail sarebbero otto, ovvero, oltre al nuovo ospedale dell’ASLTO5, i nuovi ospedali del VCO, Cuneo, Alessandria, Vercelli, Savigliano-Saluzzo-Fossano, Ivrea e Torino/Maria Vittoria. Dell’ospedale del VCO si sono perse le tracce, quello di Cuneo verrà realizzato tramite partenariato pubblico privato. Ne restano sei. Ma se lo stanziamento Inail è pari a 200 milioni di euro l’anno per tutta Italia, è irrealistico pensare di realizzare con tali risorse sei ospedali nel solo Piemonte».

Per quanto riguarda il futuro del Maggiore, il documento ricorda che l’assessore Icardi il 3 marzo 2023 ha precisato che il nuovo ospedale funzionerà per le “acuzie” mentre quelli dismessi “rimarranno attivi per tutti i servizi sanitari che non necessitano di struttura ospedaliera: la presa in carico di patologie croniche, esami e visite ambulatoriali, ospedali e case di comunità, servizi amministrativi e ogni altra prestazione territoriale”.

«Tuttavia-aggiunge ancora Alessandro SICCHIERO-nel ridisegno della medicina territoriale dell’AslTO5 tramite i fondi del PNRR, che prevede la realizzazione di case di comunità e di ospedali di comunità, non è stato precisato destino dei tre attuali ospedali dell’ASLTO5, quindi non è noto se saranno trasformati in ospedali di comunità/case di comunità e quali servizi accoglieranno, a parte il fatto che il Maggiore sarà sede di una Cot (Centrale operativa territoriale). In altri territori della nostra Regione vediamo che ospedali dismessi vengono riqualificati e riempiti di servizi sanitari. È quello che sta capitando, ad esempio, con gli ex ospedali di Alba e di Bra, dove la Giunta regionale ha investito rispettivamente 25 e 20 milioni di euro. Ci aspettiamo analoghi investimenti anche a Chieri per garantire servizi adeguati ai nostri cittadini».

 

«Per tutelare il diritto alla salute dei cittadini occorre unità d’intenti-commenta la consigliera di minoranza Rachele SACCO-per questo ho sottoscritto l’Ordine del giorno della maggioranza, a cui è stata aggiunta la richiesta di non depotenziare il Maggiore. Fino al taglio del nastro non deve esserci ridimensionamento e tagli di personale o di servizi. La Regione Piemonte deve dare rassicurazioni in merito e chiarire come intende sviluppare il nostro presidio».

Ecco i finalisti del premio Inedito Colline di Torino

I FINALISTI

Alla Scuola Holden di via Borgo Dora a Torino – sono stati presentati i candidati finalisti alla 22° edizione del PREMIO INEDITO COLLINE DI TORINO, edizione 2023. E’ stato lo stesso direttore artistico e letterario della manifestazione – Valerio Vigliaturo – a presentare gli autori finalisti alla stampa.

Poesia (11)

Antonella Sica (Genova), Cesare Cuscianna (Carinola, CE), Lorenzo Babini (nato a Ravenna, vive a Milano), Antonio Corona (nato a Sassari, vive a Torino), Piera Giordano (Castellamonte), Mattia Grigolo (nato a Milano, vive a Berlino), Valentina Virando (Torino), Daniele Giustolisi (nato a Catania, vive a Bologna), Jonathan Rizzo (nato a Fiesole, FI, vive a Marciana Marina, LI), Rosanna Frattaruolo (nata a San Giovanni Rotondo, FG, vive a Rivarolo Canavese, TO), Rossana Nicotra (nata a Piedimonte Etneo, CT, vive a Trecate, NO)

Narrativa-Romanzo (7)

Davide Rubini (nato a Torino, vive a Londra), Beatrice Tozzi (Parma), Andrea Bonansea (Pinerolo, TO), Letizia Laria (Locarno, Svizzera), Gianluca Garrapa (nata a Castrignano de Greci, LE, vive a Empoli, FI), Nicoletta Retico (nata a Roma, vive a Viterbo), Alessandro Genovese (Trento)

Narrativa-Racconto (9)

Stefano Pomes (nato a Taranto, vive a Roma), Mattia Grigolo (nato a Milano, vive a Berlino), Andrea Ferri (Reggio Emilia), Andrea Tani (Firenze), Elisabetta Foresti (Roma), E.M. Nostoi (Bologna), LTMM (Padova), Samuele Chiovoloni (Perugia), Prisca Nicoletti (nata a Rimini, vive a Londra)

Saggistica (4)

Emanuele Cusumano (Palermo), Fabio Ferrari (Novi Ligure, AL), Valentina Petaros Jeromela (Capodistria, Slovenia), Margherita Boffano (Torino)

Testo Teatrale (7)

Margherita Ortolani (Palermo), Federico Malvaldi (Pisa), Marco Boccia (nato a Catania, vive a Roma), Francesco Halupca (Trieste), Debora Benincasa (Torino), Chiara Arrigoni (Milano), Lorenzo Bartoli (nato a Sinalaunga, SI, vive a Torino)

Testo Cinematografico (8)

Beniamino Rosa (Padova), Antonio Cecchi (nato a Milano, vive a Bassiano, LT) e Gianni Gatti (nato a Pescara, vive a Giulianova, TE), Leonardo Gaspa (Roma), Andrea Corbo (nato a Bari, vive a Roma) e Claudio Russo (nato a Napoli, vive a Benevento, BN), Lucrezia Delle Foglie (Bari) e Carlo Murè (Bari)

Testo Canzone (10)

Themorbelli (Acqui Terme, AL), Dulco Giuseppe Mazzoleni della band Moostroo (Bergamo), Sgrò (nato a Pisa, vive a Milano), Riccardo D’Avino (Torino), Tiso (Como), Dycos (nato a San Giovanni Rotondo, FG, vive a Rivarolo Canavese, TO), Giacomo Casaula (nato a Napoli, vive a Cava de’ Tirreni, SA), Marco Elba (Savona, SV), Marilena Anzini (Busto Arsizio, VA), Andrea Ciuchetti (Torino)

Premio specialeInediTO Young” (5)

Poesia

Ginevra Puccetti (Lucca), Cortocircuito cinico (San Gavino Monreale, SU), Veronica Zeffin (Piove di Sacco, PD)

Narrativa-Romanzo

Vanessa Ferrero (Carmagnola, TO), Annagiulia Puccioni (Pisa)

Premio specialeInediTO RitrovaTO” (1)

Narrativa-Romanzo: Giorgio Buridan (Stresa, VB) iscritto da Maria Silvia Caffari

 

 

Finisce con l’auto nel giardino di una casa, uomo in gravi condizioni

In un stradale verificatosi  a Pecetto Torinese un uomo di 33 anni, alla guida di una Volkswagen è finito fuori strada. La vettura è entrata nel giardino di una casa e si è ribaltata. Il conducente è stato portato in condizioni gravi al Cto di Torino dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico a causa di un trauma cranico riportato.

 

Annalena Benini direttrice del Salone del Libro di Torino

Annalena Benini sarà la direttrice del Salone Internazionale del Libro di Torino per il triennio 2024-2026.

Il Presidente della Regione Piemonte, il Sindaco della Città di Torino e il Presidente dell’Associazione Torino, la Città del Libro hanno convocato gli organi di stampa oggi, lunedì 3 aprile, alle ore 17.45, a Palazzo Madama (Sala delle Feste), per presentare ai media Annalena Benini.

Merlo: No agli ‘opposti estremismi’

Il Centro sempre più indispensabile per rafforzare la democrazia.
“La logica degli ‘opposti estremismi’ non può diventare la regola normale che disciplina il
confronto politico nel nostro paese. Una deriva che la politica italiana ha già tristemente
conosciuto e sperimentato nel passato e che sicuramente non contribuisce a rilanciare e a
consolidare la qualità della nostra democrazia.
Se da un lato la nuova segreteria del Pd ha radicalizzato il profilo di quel partito con una
impostazione chiaramente massimalista ed estremista, sull’altro versante – al di là del
comportamento politico corretto e trasparente del Premier Meloni – la destra è sempre più
speculare al comportamento della sinistra.
E di fronte ad un quadro del genere diventa sempre urgente, nonchè necessario ed
indispensabile, una forza di Centro che sia in grado di declinare una vera e credibile ‘politica di
Centro’ capace di battere quella radicalizzazione del conflitto politico inutile e dannosa per l’intero
paese.
Una forza di Centro che non si limiti a dirimere le controversie tra gli ‘opposti estremismi’ ma che,
ripercorrendo le migliori stagioni della politica italiana, sia capace di reintrodurre una credibile
cultura di governo da un lato e un corretto e democratico confronto democratico dall’altro. Non è
pensabile, oggi, di fronte ai mille problemi della società contemporanea, riproporre quella triste e
decadente conflittualità tra una sinistra sempre più estremista e una destra fortemente
massimalista. Senza un Centro forte e qualificato va in crisi la stessa democrazia italiana”.
Giorgio Merlo, dirigente nazionale Popolari in rete.

In Polonia 8 azzurrini sul podio in Coppa Europa Speed giovanile

En plein di successi sulle vie maschili
La ‘Giovane Italia’ vince 4 ori, 2 argenti e 2 bronzi
 ​A Tarnow la Domenica delle Palme laurea campioni nella velocità dell’Arrampicata Sportiva 3 azzurri emiliani ed una veronese: Marco Rontini negli under 20, Sofia Milani e Ludovico Borghi negli under 18 e Francesco Ponzinibio negli U16. Nelle categorie Youth, Italia anche due volte nelle piazze d’onore, e due volte sul gradino più basso del podio.
Roma, 2 aprile 2023 – La Nazionale giovanile Fasi a Tarnów in Polonia regala spettacolo e medaglie ai nostri colori. Sono italiane 8 delle 18 possibili. En plein in campo maschile con tre vittorie su tre nelle tre diverse categorie. Nelle run dei Junior U20 è il 18enne faentino Marco Rontini a conquistare l’oro per soli 6 centesimi meglio del coetaneo ucraino Denys Mozolevych. Quindi nello sprint tutto azzurro per il bronzo a spuntarla è il modenese Francesco Govoni. Tra gli under 18 l’inno di Mameli suona altre due volte. Il doppio sorriso azzurro arriva in campo femminile sul podio con l’oro della veronese Sofia Milani e il bronzo della sedicenne romagnola Alice Strocchi.
L’altra via dorata azzurra è quella percorsa nella stessa categoria maschile dal fulmineo 16enne Ludovico Borghi, vittorioso con un ottimo 6’04 nel testa a testa in finale opposto allo spagnolo Fernadez. Sfiorato il podio nella stessa categoria Youth A da un altro italiano, suo compagno di squadra, il 15enne bolognese Samuele Graziani, battuto per soli 12 centesimi dal tedesco Umlauf. Altra medaglia ed altra emiliana sul podio: è la felsinea Eva Mengoli che conquista un argento per la FASI nella velocità under 16, quella stessa categoria, Youth B, in cui, in campo maschile, l’Italia domina il pomeriggio polacco con l’oro del campione del mondo Under 16, il 15enne carpigiano Francesco Ponzinibio e l’argento del promettentissimo compagno Alessandro Trezzi. Immensa la soddisfazione e l’ orgoglio espressi al termine delle gare dai vertici federali, in primis dal presidente Davide Battistella, così come dai tecnici e capidelegazione federali presenti in Polonia. Perchè nella domenica che anticipa la Pasqua, le tre Palme dei migliori sprinter sui podi maschili sono state tutte italiane e anche in campo femminile le nostre giovanissime speed-climbers rappresentano in chiave olimpica delle enormi speranze. Insomma una Nazionale giovanile Fasi con altissime ambizioni.

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

 

Niccolò Ammaniti “La vita intima” -Einaudi- euro 19,00

Ben venga il ritorno alla narrativa di Niccolò Ammaniti che a 7 anni dall’ultimo suo libro “Anna” e l’immersione in sceneggiature e regie per cinema e Tv (complice anche l’isolamento imposto dal Covid) ora ha scritto questo romanzo volato immediatamente in cima alle classifiche dei libri più gettonati.

Protagonista è la splendida 40enne Maria Cristina Palma -acclamata da un sondaggio niente meno che come la donna più bella del mondo- è al secondo matrimonio con il Presidente del Consiglio Italiano, Domenico Mascagni con il quale ha messo al mondo Irene che ha 10 anni.

La sua è un vita costantemente in vetrina ed ha i contorni della perfezione: avvenenza, ricchezza, prestigio e l’attico da sogno a due passi da Piazza Navona, nel cuore di Roma.

Poi a incrinare la sua apparente stabilità ecco l’incontro fortuito con un amico di gioventù, Nicola Sarti, che ha conservato un video decisamente hard in cui lui e Maria Cristina 20enni, erano stati ripresi con dovizia di particolari in un amplesso bollente.

E’ l’inizio di un incubo che fa da traccia a questa sorta di thriller emotivo in cui la corazza che proteggeva Maria Cristina inizia a sfaldarsi. Ammaniti, con una sottigliezza incredibile, ci conduce nei pensieri di questa donna la cui vita rischia di franare nello scandalo, con ripercussioni devastanti sulla carriera del marito e sulla politica nazionale.

La sua patinata e perfetta immagine pubblica entra in rotta di collisione con la sua vita intima, viene messo in discussione tutto il suo mondo, anche affettivo, con un susseguirsi di colpi di scena che tengono alta la tensione per tutto il romanzo.

Una sorta di revenge porn che conduce la penna di Ammaniti nel piccolo inferno personale della protagonista, l’occasione per fare i conti con bilanci anche scomodi.

Maria Cristina è passata attraverso una serie di tragedie, di quelle che lasciano il segno e che hanno affossato in modo ciclico la sua esistenza. Un’ infanzia sfregiata dall’abbandono del padre, la morte prematura della madre, il trasferimento dalla tenuta di famiglia in Maremma a Roma sotto la tutela dei nonni, la misteriosa morte in mare del fratello Alessio quando lei aveva 20 anni (sepolto in uno strepitoso cimitero a bordo acqua).

Poi una carriera da atleta e modella, il primo matrimonio con lo scrittore Andrea Cerri, angosciato e in crisi di ispirazione; fino a quando i suoi tormenti non finiscono bruciati nel rogo dell’incidente d’auto che lo carbonizza e lascia sul corpo di Maria Cristina cicatrici da ustioni a ricordarle per sempre la tragedia.

Una escalation di disgrazie e la stampa malevola l’aveva ribattezzata Maria Tristina; poi il secondo matrimonio con l’avvocato di grande successo che si butta in politica e diventa Premier. Sembra che Maria Cristina abbia così una seconda chance, anche se è più che altro una moglie –trofeo, con scarsa autostima e un marito assorbito nel suo ruolo, distante quanto basta per farla sentire vuota e sola.

Ammaniti è superlativo nell’immedesimarsi nell’universo femminile, in una donna esposta mediaticamente e sempre in affanno per restare giovane, perfetta, iconica e con il difficile ruolo di first lady. A curare la sua immagine pubblica (dicendole come vestirsi, truccarsi, comportarsi) è un guru dei social, abile stratega che ha creato l’immagine della donna perfetta…ma che fatica per Maria Cristina. A incasinare tanta apparente sicurezza ecco allora il passato che ritorna e la costringe a reagire….e vedrete come.

 

Honorée Fanonne Jeffers “I canti d’amore di Wood Place” -Guanda- euro 22,00

E’ monumentale e bellissimo il primo romanzo della poetessa 55enne afroamericana Honorée Fannone Jeffers, autrice di 5 raccolte poetiche. Ora pubblica “I canti d’amore di Wood Place” dalla lunga gestazione; 10 anni per la stesura, un anno e mezzo per l’editing.

La storia spazia tra i primi decenni del Settecento e la fine del XX secolo.

Da un lato è il racconto della formazione di Ailey Pearl Garfield, nata alla fine degli anni Sessanta del Novecento in una famiglia dell’élite afroamericana. Dottoranda in Storia impegnata in un’ambiziosa tesi, narra anche la sua personalissima storia di formazione, l’educazione sentimentale e soprattutto il trauma degli abusi sessuali subiti in famiglia. Ci sono i suoi buchi neri, ma anche grandi sogni ed ambizioni.

Il romanzo racchiude anche la storia degli antenati di Ailey che, aiutata dall’adorato zio Root, ripercorre all’indietro il suo albero genealogico, in Georgia, a Chicasetta dove i suoi lontani parenti arrivarono in catene come schiavi.

Un’ampia saga generazionale che ripercorre le pagine del colonialismo britannico dal 1773, la diaspora afro-amerindiana, le barbarie della discriminazione. Chicasetta è un nome fittizio e sta ad indicare un villaggio rurale nel cuore della Georgia che un tempo era la terra dei nativi Creek (che vennero spazzati via) poi la piantagione di Wood Place negli anni spietati dello schiavismo.

Il romanzo è giocato sull’alternanza tra capitoli ambientati nel presente e altri che invece rendono voce agli antenati, i cui canti restano eco lontane nelle sepolture dimenticate e nella testa di Ailey.

Su di lei e le donne della famiglia aleggia un segreto terribile. Sono tre sorelle: la maggiore Lydia finirà per soccombere alle droghe, la seconda Coco lascerà la Georgia per inseguire la sua vera identità sessuale, mentre Ailey è quella che resta, profondamente radicata alle sue origini

Abbandona gli studi di medicina e guidata dallo zio intraprende un viaggio anche doloroso nel passato della sua famiglia, che è un incrocio di nativi americani, neri schiavi, neri liberati, padroni bianchi e bianchi miserevoli. Impara ad accettare il suo retaggio che è intriso anche di oppressione e resistenza, schiavitù e aneliti d’indipendenza, tanta crudeltà ma anche grandi esempi di coraggio. Di fatto sono le tappe della storia americana.

Ailey si dedica anima e corpo alla sua tesi di dottorato sul riscatto di due schiave georgiane (Adeline Ruth Hutchinson Routledge e Judith Naomi Hutchinson) fuggite da Wood Place nel 1859 e poi fondatrici del Routledge College, un Istituto femminile per l’istruzione delle giovani ragazze nere.

 

Michael McDowell “Blackwather. La Piena” -Neri Pozza Beat- euro 9,90

La riscoperta e pubblicazione dell’opera “Blackwather” di Michael McDowell (uno dei grandi sceneggiatori di Hollywood, morto nel 1999) è curiosa ed annoverabile tra quei colpi di genio che fanno venire alla luce libri- tesori nascosti. E’ stato un piccolo editore francese di grande qualità che un anno fa ha deciso di tradurre dall’americano, in sei volumi, l’opera che McDowell aveva scritto nel 1983. Ed è stato un immediato e strepitoso successo in Francia.

Definire l’opera non è facile, ognuno la leggerà a modo suo, possiamo provare a lanciare qualche idea: romanzo gotico, fantastico sudista, saga familiare fantasy….

Blackwather è il nome del fiume che attraversa la cittadina Perdido in Alalabama, profondo sud degli Stati Uniti d’America. La saga prende l’avvio nel 1919 quando il fiume straripa e provoca una devastante alluvione che tutto sommerge fino a cancellare quasi completamente la cittadina e i suoi abitanti.

A solcare le acque del fiume -limaccioso e pieno di ratti- che ha affogato la vita di Perdido, è una barca a remi guidata da Ray, lavorante di colore alle dipendenze di Oscar Caskey, erede di una delle famiglie più importanti della città. Remando tra le case sommerse e un silenzio di tomba vanno alla ricerca di superstiti.

Quando intravedono alla finestra dell’hotel cittadino una donna, il primo istinto di Ray, superstizioso e memorie delle leggende sinistre che circolano sulle creature di fiume (metà donne e metà mangiatrici di carne umana) è quello di allontanarsi velocemente. Invece Oscar gli ordina di avvicinare la barca e salvare quella misteriosa fanciulla dai capelli rossi.

Dice di chiamarsi Elinor, una maestra che ha perso tutto, documenti compresi, nell’alluvione.

E’ solo l’inizio di accadimenti che danno vita a tutta la saga.

I cittadini superstiti si divideranno in due fazioni: quelli che adorano Elinor e quelli che invece la odiano.

La fanciulla è sicuramente particolare: pallidissima, si bagna nel fiume al chiaro di luna ed è capace di far crescere dall’acqua querce mai viste prima. Non mangia quasi nulla, ma quando un bimbo di colore perde la vita risucchiato dai vortici del fiume, lei riappare pasciuta e di nuovo con le gote rosse.

Chi è Elinor? Misteriosa e imperscrutabile…. Lo scopriremo leggendo i successivi 5 volumi che concluderanno la vicenda nel 1958.

 

Cristiano Bussola “Una fetta di sorriso” -Paola Caramella Editrice- euro 18,00

Una biografia costruita intorno alle testimonianze di oltre 40 intervistati – tra comici, operatori, truccatrice, e tutti quelli che fecero un tratto di strada professionale con lui, dai più famosi ai più sconosciuti- che ricordano un personaggio epico. E’ Renzo Villa, colui che negli anni 70 inventò e creò la Tv commerciale italiana.

La storia di un sogno al limite dell’azzardo, perseguito con passione, lungimiranza e grandi doti manageriali; dietro questa magia fatta di duro lavoro, tenacia e un pizzico di fortuna, c’era Renzo Villa, nato nel 1941 a Luino.

Dopo la terza media inizia a lavorare: mansioni umili come il lavapiatti e le più disparate, dal radiotecnico all’assicuratore. Però ha un sogno grande come una casa, vuole cantare e recitare; ma a Roma scopre ben presto di non avere le doti necessarie per emergere.

Torna a casa e diventa dipendente del Dazio, ma questo lavoro gli va stretto e resta quel sogno irrealizzato. Allora decide di creare dal nulla il suo palcoscenico, una sua televisione.

Sostenuto dall’imprenditore Giuseppe Mancini che finanzia l’impresa, insieme a Enzo Tortora, dal 1975-76, anima la prima televisione via etere d’Italia, TeleAltoMilanese, ed è anche l’avvio di un sodalizio che reggerà nel tempo, tra glorie e disfatte.

Insieme a Tortora, a Legnano, nel 1977, fonda Antenna 3 Lombardia ed il clamoroso successo è dietro l’angolo.

Inventore e conduttore del fortunato programma in diretta per 4 ore “Il Bingo”, un tombolone musicale a premi rivolto alle famiglie, che gli fruttò l’ambito premio Telegatto come quarto conduttore (dopo Mike Bongiorno, Pippo Baudo e Corrado). Di lì in poi una messe di idee brillanti, innovative e successi via uno sotto un altro.

Inoltre fu un incredibile talent scout con un intuito eccezionale nello scovare artisti sconosciuti ma dalle potenzialità enormi; è lui che scoprì talenti che oggi sono famosissimi come Massimo Boldi.

Dalle testimonianze raccolte da Cristiano Bussola emerge a tutto tondo la statura di un grande uomo dalle grandi capacità manageriali e genialità da inventore.

A detta di tutti quelli che hanno lavorato lui, era un uomo sensibile, un capo amico e carismatico che lasciava libertà di espressione, attento alle esigenze e alle vite dei suoi collaboratori, rispettoso e sempre disponibile. Insomma una grande uomo anche umanamente parlando, un puro e un sognatore che concretizzava i suoi sogni, capace di veleggiare attraverso le difficoltà. Morto prematuramente, stroncato nel 2010 da un tumore, ma sulla breccia fino all’ultimo, fino a quando le forze glielo hanno consentito, in tv e a disposizione del suo amato pubblico.

Il giornalista Cristiano Bussola, nato nel 1967 ad Alessandria, era un bambino all’epoca in cui Renzo Villa spopolava sul piccolo schermo; ne seguiva le trasmissioni e si appassionava a sua volta, tanto che i primi passi professionali li ha fatti proprio nelle emittenti private.

Bussola, è un giornalista di razza e questo libro costruito in modo magistrale, scorrevole come un romanzo, ma documentatissimo, ne è la prova.

Ha iniziato la sua avventura professionale come giornalista televisivo e collaboratore di periodici, ha costruito un carriera come responsabile dei servizi giornalistici e conduttore di tg e programmi di approfondimento politico e di attualità.

Una passione per la politica che l’ha condotto ad essere portavoce del presidente della Giunta Regionale piemontese e poi Vicepresidente della Commissione Cultura della Regione Piemonte, ed oggi è il direttore del quotidiano online “Il Torinese” da lui fondato.

Se poi volete fare un salto indietro nella memoria e rivedere la storia di Antenna 3 raccontata da chi c’era e l’ha vissuta, è bellissimo il docufilm che potete trovare a https.//viaperbusto15.it. Una full immersion negli anni gloriosi dell’emittente con filmati dell’epoca e spezzoni di programmi animati da grandi personaggi.

 

Quando l’ambiente si disegna a matita

Lunedì 3 aprile 2023 alle 16 nella sala conferenze dell’Ufficio relazioni con il pubblico del Consiglio regionale del Piemonte (via Arsenale 14/G a Torino) verrà presentata la mostra “L’ambiente a matita. Ognuno di noi può contribuire a disegnare l’ambiente di cui abbiamo bisogno”.

La mostra, promossa dal Consiglio regionale e realizzata dal Sermig, è composta da 21 pannelli espositivi che propongono, attraverso le splendide illustrazioni di Gian Piero Ferrari, tanti modi diversi ma semplici per riflettere su come tutelare l’ambiente naturale in cui viviamo: dall’uso dell’acqua del rubinetto alla raccolta differenziata dei rifiuti, fino ai reati ecologici, alla siccità, ai pannelli solari…

La mostra rimarrà a disposizione del pubblico nelle vetrine dell’Urp fino al 19 maggio 2023.

 

Interventi:

Saluti istituzionali del presidente del Consiglio regionale

Renato Bonomo, rivista mensile del Sermig “Nuovo Progetto”

Carlo e Manuele Degiacomi, Ecofficina srl

Gian Piero Ferrari, illustratore grafico