ilTorinese

Ospedale di Ivrea, stilata la graduatoria dei siti preferibili

NUOVO OSPEDALE IVREA, L’ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITA’, LUIGI ICARDI: «INCONTRI CON ASL ED AMMINISTRATORI LOCALI PER DEFINIRE UNA LOCALIZZAZIONE CONDIVISA CON IL TERRITORIO»

«In relazione alla collocazione del nuovo Ospedale di Ivrea, a valle dello studio commissionato dalla Regione è stata stilata una graduatoria di siti preferibili in base ad una serie di parametri tecnici. Sono stati effettuati ulteriori approfondimenti soprattutto di carattere idrogeologico portati a termine dai competenti uffici regionali.
Sulla base degli approfondimenti richiesti e preso atto degli avvicendamenti intercorsi tra gli amministratori locali interessati, si procederà a convocare specifici incontri con l’Asl To4 per individuare l’iter finalizzato alla localizzazione condivisa con il territorio».

Così l’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi in risposta all’interrogazione sulla definizione del sito del nuovo ospedale di Ivrea.

Torna per la sua seconda edizione la EnoWeek di Moncalieri

Una settimana all’insegna dell’enogastronomia. Tanti gli appuntamenti tra incontri e talk, fra degustazioni e cene diffuse. Sabato 27 maggio la manifestazione culmina con Il Salone dei vini nel Giardino delle Rose del Castello di Moncalieri, che ospiterà più di 80 aziende provenienti da tutta Italia, in una fotografia del mondo vitivinicolo da nord a sud, per conoscere tutta l’Italia del vino.

 

L’evento, con il sostegno della Città di Moncalieri nell’ambito di “Moncalieri. Ogni passo, una scoperta,” nasce in collaborazione con CITTA DEL GUSTO-GAMBERO ROSSO, GOWINE, FISAR TORINO, ENOTECA REGIONALE DELLA PROVINCIA DEI VINI DI TORINO E WOUSE- SALONE DEL VINO DI TORINO.

 

Il contenitore più vario per la cultura del mangiare e del bere bene e con consapevolezza sul territorio di Torino e del Piemonte, torna da mercoledì 24 a sabato  27  maggio, con la seconda edizione della ENO WEEK a Moncalieri, nell’ambito della rassegna “Ogni passo, una scoperta”Un viaggio che racconta l’Italia attraverso le sue etichette, partendo dalla nostra regione e dai vini della Torino Doc, passando per i grandi vini veneti e trentini, la classe dei vini toscani, arrivando fino al sapore estivo del Sud Italia.

 

Mercoledì 24 e giovedì 25 anche due appuntamenti alla vineria Il Punto d’Ascolto di Moncalieri, dove, grazie alla collaborazione con WOUSE – Salone del vino di Torino e Le Strade di Torino, alla scoperta dei vitigni autoctoni e dei vini in anfora, giovani e storiche cantine, si dialogherà di sostenibilità attraverso la degustazione di etichette imperdibili. Ogni sera 4 vini accompagneranno il talk, con la possibilità di abbinare 4 tapas selezionate per l’occasione.

 

Venerdì 26 maggio la Notte del Vino inizia alle 18 sulla splendida terrazza di Palazzo Civico con affaccio sulla storica piazza Vittorio Emanuele II, dove il pubblico potrà scoprire, in un banco di assaggio libero, più di 10 cantine selezionate da FISAR TORINO, accompagnate da un piatto aperitivo (COSTO 10 Euro)

 

Si continua con le cene diffuse nella città fra momenti di incontro tra grandi produttori in abbinamento, assoluta novità di quest’anno, con le eccellenze culinarie di Moncalieri. Fra gli appuntamenti :

 

  • Sensi Bistro incontra Poderi Roset
  • Al Borgo Antico incontra Casa Baricalino
  • Vin Bistro incontra Cantina Oreste Buzio
  • Ristorante Ca Mia incontra i vini di Bolgheri con Provinciale Bolgherese

 

L’evento culmina Sabato 27 Maggio nel Giardino delle Rose all’interno dello splendido Castello di Moncalieri, Residenza Sabauda e patrimonio UNESCO immersi tra i profumi e i colori dei fiori. Dalle 17 alle 23 sarà possibile incontrare produttori da tutta Italia fra eccellenze vitivinicole del territorio piemontese e, grazie alla collaborazione con il Comune di Moncalieri, degustare i prodotti della tradizione della terra moncalierese, in un vero e proprio km 0. Non mancheranno quindi Salame di Trippa di Moncalieri, Trippa, Lardo di Moncalieri, Salsiccia di Moncalieri, Ravanello Tabasso. Maggio è infatti il mese perfetto per assaporare le specialità moncalieresi accompagnate dalle migliori etichette vitivinicole d’Italia nell’Unione fra storia, cultura ed enogastronomia del territorio.

 

La manifestazione vuole trovare nelle pratiche di coltivazione, nell’attenzione all’ambiente, il centro del proprio messaggio, puntando a coinvolgere, come per le edizioni torinesi, anche un pubblico  giovane, appassionato, consapevole e attento. L’evento è organizzato da KLUG APS, Bonobo Events e Orticola Piemonte,  il Comune di Moncalieri. Partner di Torino Wine Week sono la Città del Gusto Torino – Gambero Rosso, Go Wine, Fisar Torino, Wouse-Salone del vino di Torino.

 

 

https://www.torinowineweek.it/enoweek2023/

“Di Freisa in Freisa” di scena a Chieri

LA XIII EDIZIONE DI “DI FREISA IN FREISA”: ENOGASTRONOMIA, CULTURA E BELLEZZA SOTTO IL SEGNO DELLA SOSTENIBILITÀ

Dal 26 al 28 maggio Chieri ospita la manifestazione che celebra il Freisa di Chieri, uno dei vini simbolo del Piemonte. Dalle degustazioni guidate all’esposizione di eccellenze gastronomiche e floreali e alla proposta artistica e culturale della Città di Chieri. Una tre giorni di festa, emozioni e scoperta con un occhio all’ambiente.

 

Dal 26 al 28 maggio Chieri torna protagonista con la XIII edizione di “Di Freisa in Freisa” la manifestazione organizzata dal Comune di Chieri e dal Consorzio del Freisa di Chieri e Collina Torinese per rendere omaggio al vino di Torino e della sua Collina e per promuovere le eccellenze gastronomiche e culturali di un territorio ricco di tesori attraverso degustazioni, abbinamenti enogastronomici, spettacoli e iniziative per un pubblico di ogni età.

 

Una vetrina importante per il Freisa di Chieri, che nel 2023 festeggia 50 anni di DOC. Un vitigno ormai riconosciuto e apprezzato anche al di fuori dei confini regionali e nazionali e sempre pronto ad affrontare nuove sfide nel segno della qualità produttiva e del rispetto verso l’ambiente.

 

“Se il 2022 ha celebrato il Freisa vitigno dell’anno per la Regione Piemonte, il 2023 rappresenta per il nostro Consorzio un anno altrettanto prestigioso. I 50 anni della DOC Freisa di Chieri sono infatti un traguardo importante, riconoscimento indiscutibile del lavoro e della serietà dei nostri produttori – Afferma Marina Zopegni, Presidente del Consorzio del Freisa di Chieri e Collina torinese – Come sempre, l’appuntamento annuale di Di Freisa in Freisa vuole essere un grande momento di festa per tutti ma anche di riflessione e di bilancio. Grazie all’impegno della Città di Chieri possiamo mettere in mostra il meglio del nostro territorio, non solo dal punto enologico ma anche da quello gastronomico, culturale e artistico. Possiamo fare squadra per promuoverci e riflettere su temi di attualità legati al mondo del vino, ma anche dell’agricoltura, dello sviluppo territoriale e delle buone pratiche ambientali”.

 

“Viviamo un presente e un futuro ricco di sfide: i cambiamenti climatici,ad esempio, ci impongono un cambio di passo. Per questo è sempre più importante valorizzare le nostre eccellenze e al tempo stesso rafforzare il legame tra la Città di Chieri e la Freisa, uno dei vitigni più rinomati sul piano nazionale e non solo. – dichiara il Sindaco di Chieri Alessandro Sicchiero – La XIII edizione celebra i 50 anni di DOC della Freisa, un appuntamento prestigioso per tutto il territorio che coinvolgerà la città con iniziative ed eventi.

Chieri vive questo appuntamento come un momento di partecipazione collettiva, ma anche con l’orgoglio di essere custode di un vitigno caratteristico di un territorio unico e sorprendente che va difeso e al contempo valorizzato.

Ringrazio a nome di tutta la Città e di tutta l’amministrazione il Consorzio e i produttori per il loro straordinario e fattivo lavoro.”

 

Tema principale dell’edizione 2023 sarà la sostenibilità in tutte le sue forme, vero e proprio fil rouge che lega le numerose iniziative in programma.

Così è stato per l’anteprima dello scorso 19 maggio: grazie alla collaborazione con l’Associazione Mulino ad Arte, il Teatro a Pedali di Piossasco si è esibito nella pièce teatrale “L’uomo che piantava gli alberi” di Jean Giono, con un reading dell’attore teatrale e televisivo Giorgio Lupano. Una perfomance spettacolare e a impatto zero capace di coinvolgere attivamente il pubblico attraverso l’utilizzo di quattordici biciclette che hanno “alimentato” con energia pulita l’impianto audio e luci dello spettacolo dal vivo.

Da venerdì 26 a domenica 27 maggio la festa si sposta tra le strade e le piazze di Chieri, vestite con i colori e i profumi della Natura grazie alla mostra florovivaistica curata da Sartorelli Vivai Valpasano, che porterà la bellezza della Primavera in città creando un vero e proprio giardino urbano attraverso il quale passeggiare e curiosare tra piante e fiori.

 

Fulcro di “Di Freisa in Freisa” sarà, come sempre, l’area dedicata ai produttori di Freisa che proporranno in degustazione le loro migliori etichette in un contesto elegante e completamente rinnovato.

La Freisa Lounge, nella centrale Piazza Cavour, ospiterà masterclass, degustazioni, showcooking, incontri e approfondimenti dedicati al mondo del Freisa e più in generale del vino con un occhio attento alla sostenibilità: dal bere consapevole attraverso la mixology di qualità in un aperitivo musicale, agli abbinamenti gastronomici in collaborazione con i Maestri del Gusto di Torino. Dalla degustazione di diverse produzioni di Freisa con caratteristiche di sostenibilità insieme a Vincenzo Gerbi, alla verticale per conoscere l’Associazione Albugnano 549, ospite dell’evento, e i suoi vini fino a un approfondimento sui volti inediti del Freisa.

Dalla scoperta delle Sbarbatelle, giovani produttrici di vino italiane che si sono unite in un’Associazione per proporre il vino al femminile, a un incontro per celebrare i 50 della Doc Freisa di Chieri insieme a Gianpiero Gerbi. L’appuntamento conclusivo di domenica 28 a partire dalle 18 sarà invece con le atlete della squadra di Volley Reale Mutua Fenera Chieri 76, in un aperitivo all’insegna dello sport e delle… bollicine.

 

Tutta la città parteciperà a Di Freisa in Freisa mettendo in mostra le proprie eccellenze gastronomiche, artistiche e culturali.

Via Palazzo di Città ospiterà i banchetti dei produttori artigianali, in Piazza Europa si andrà alla riscoperta dell’antica cultura del vino e del vigneto chierese in compagnia di Avignazapp, mentre Via Vittorio Emanuele sarà palcoscenico dell’esposizione fotografica, pittorica e di arti varie a cura dell’Unione Artisti del Chierese.

 

Ampio spazio sarà dedicato, come da tradizione, ai più piccoli con un programma ludico educativo “Freisa bimbi” a tema green con laboratori di cucina, lettura, musica, ma anche di botanica e di pittura per poter rappresentare la Natura in base al loro sentimento e alla loro creatività. Non mancherà una ciclo – giostra a pedali dal nome CiclOtto, una vera e propria eco attrazione per i bambini dai 3 ai 10 anni in modo da diffondere pratiche sostenibili verso i più piccoli.

 

Durante la manifestazione, inoltre, le cantine del territorio apriranno le loro porte ai visitatori per un’ulteriore immersione nel mondo Freisa.

 

In occasione di Di Freisa in Freisa, poi, la Città di Chieri aprirà le porte delle chiese e dei musei in una kermesse dal titolo “Tra musica e storia”, ospitando mostre, convegni, eventi e concerti all’interno delle proprie magnifiche chiese grazie alla collaborazione con la Compagnia della Chiocciola, ma anche visite guidate a tema come ad esempio “Nunc est bibendum. Il vino nella Chieri romana” in programma nel pomeriggio di domenica 28 maggio presso il M.A.C. (Mostra Archeologica Chieri, visitabile su prenotazione anche il pomeriggio di sabato 27 maggio)

L’Associazione Carreum Potentia inoltre proporrà le visite guidate a due stupende chiese della città: la chiesa di Sant’Antonio Abate e la chiesa dei Santi Bernardino e Rocco.

Alla Porta del Tessile sabato 27 maggio a partire dalle 14 si potrà visitare la mostra “Sergio Agosti. Off Loom. Oltre il telaio“: a novanta anni dalla nascita e a venti dalla scomparsa dell’Artista, una mostra antologica che omaggia un pionere della Fiber Art così radicata a Chieri. Sarà inoltre possibile effettuare visite guidate al Museo e Orto del Tessile a cura di Giulia Perin, artista in residenza stabile, e di Mitti Baiotti, guida esperta del Museo alle ore 10.00, 11.00, 14.00, 15.00, 16.00 e 17.00. Necessaria la prenotazione.

 

negozi del Distretto del Commercio di Chieri saranno lieti di aprire le porte dei propri esercizi e di accogliere i visitatori della manifestazione. Domenica 28 maggio a partire dalle ore 9 il tratto di Via Vittorio Emanuele II da Via della Pace a Vicolo Ortolani ospiterà un ricco mercato straordinario, animato da musica e balli popolari occitani a cura del gruppo musicale ControCanto.

 

Di Freisa in Freisa è organizzato dal Comune di Chieri e dal Consorzio Freisa di Chieri e Collina Torinese, con il supporto della Camera di commercio di Torino e dell’Enoteca Regionale dei vini della Provincia di Torino. Ha ricevuto i patrocini del MIPAAF (Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali) di Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, ANCI Piemonte, Camera di commercio di Torino, Mab Collina Po. In Collaborazione con Turismo Torino e Provincia.

 

Sito del Comune di Chieri www.comune.chieri.to.it

Sito del Consorzio www.freisadichieri.com

San Paolo Solbrito: il ritorno del Crociato

Un tuffo nel Medioevo nel weekend a San Paolo Solbrito. Il cavaliere sta per tornare a casa dopo una lunga assenza.

Messaggeri, araldi e giullari si recano nelle borgate del paese per annunciare il ritorno in patria del nobile Crociato. Sono i giorni che precedono la festa a cui il paese lavora tutto l’anno provando più volte le scene in costume. San Paolo Solbrito, nell’astigiano, 35 chilometri da Torino, è pronto ad accogliere calorosamente Andrea Riccio, Signore di Solbrito, che apparteneva ad un’antica famiglia nobile di Asti, proprietaria del castello. Come cavaliere templare prese parte alla IV Crociata nel 1204 a Costantinopoli. È lui il personaggio principale della rievocazione storica che si svolgerà sabato sera 27 maggio e domenica 28 per iniziativa del Gruppo storico San Paolo Solbrito. Il Medioevo torna in questo piccolo paese di 1200 abitanti con un banchetto medioevale (sabato sera) che sarà seguito nella giornata di domenica da una solenne cerimonia religiosa (ore 9,30) e dal tradizionale corteo storico (ore 17.00) a cui partecipano nobili e popolani. Vestito da cavaliere templare Andrea Riccio farà il suo ingresso in paese e si recherà in chiesa per ringraziare Dio dello scampato pericolo.
La cena inizierà con l’arrivo del crociato. Un banchetto abbondante, con ricette del Duecento, verrà consumato alla presenza dei personaggi più influenti dell’aristocrazia astese dell’epoca. Poco lontano, nella “taverna della plebe”, il popolo festeggerà il ritorno del Crociato. La sfilata del corteo storico si terrà domenica per le vie del paese partendo dai due antichi castelli di Solbrito e di San Paolo con dame e cavalieri e un centinaio di figuranti divisi in gruppi, con la propria corte e la servitù. Non mancheranno sbandieratori e spadonari che si esibiranno al termine della sfilata nella piazza principale. La festa consolerà il cavaliere dalle fatiche della Quarta Crociata, ahimè, una carneficina terribile nella capitale imperiale sul Bosforo, che non vide scontrarsi cristiani e musulmani ma cristiani contro cristiani in un orrendo bagno di sangue. È la storia del sacco di Costantinopoli che cadde non sotto il segno della Mezzaluna ma della croce latina. Il templare astigiano Andrea Riccio fu uno dei tanti crociati che diedero l’assalto alle mura di Bisanzio come si vede nei grandi quadri di Tintoretto e di Palma il Giovane. Ma che la festa continui. Domenica mattina il nobile cavaliere arriverà in paese accompagnato da signorie e sbandieratori. Dopo la Messa gli onori al Crociato e la presentazione di una copia della Sindone.        Filippo Re

Torino ospita al Lingotto il 44° Congresso nazionale di Chirurgia vertebrale

Da giovedì 25 a sabato 27 maggio 2023, presso il Centro Congressi del Lingotto, Torino ospita il 44° Congresso nazionale della Società Italiana di Chirurgia vertebrale SICV e GIS. Presidenti del Congresso sono il dottor Giosuè Gargiulo (Direttore di Chirurgia vertebrale) ed il dottor Pasquale Cinnella (responsabile della Struttura scoliosi) dell’ospedale Cto della Città della salute di Torino, una delle realtà della chirurgia vertebrale più qualificate in Italia. Gli argomenti del Congresso saranno i traumi della colonna vertebrale, le deformità in età evolutiva ed il rachide cervicale degenerativo. Il programma prevede l’intervento di medici e ricercatori di esperienza nazionale ed internazionale per un confronto di grande interesse per la crescita delle conoscenze in questa importante branca della medicina e della chirurgia.

“SolidArte” per il Sermig. Venti “grandi” nomi dell’arte contemporanea alle OGR

A sostegno dei progetti rivolti ai bambini

Da mercoledì 24 a venerdì 26 maggio

Arte e solidarietà vanno “a braccetto” nello Spazio “Foyer 2” delle OGR di corso Castelfidardo 22, a Torino. A guidarne il percorso è la mostra (da lode piena) promossa da “OAF-I Onlus” – “Organizzazione di Aiuto Fraterno” della Diocesi di Torino – e dal “Sermig – Arsenale della Pace” di Ernesto Olivero, dal titolo “SolidArte”, curata da Michela Frittola e finalizzata a sostenere i progetti del “Sermig” rivolti ai bambini. “Collettiva di beneficenza” che ha trovato la piena adesione di venti importanti nomi, fra i più rappresentativi del contemporaneo panorama artistico italiano ed internazionale, cui sarà possibile aderire per soli tre giorni, da mercoledì 24 (dalle ore 18, dopo la presentazione del critico d’arte Francesco Poli) a venerdì 26 maggio, formulando offerte destinate al sostegno dei molti progetti – non solo a Torino e non solo in Italia – portati avanti dal “Sermig” a favore dei minori. Venti, si diceva, gli artisti che hanno aderito all’iniziativa. E bastano i loro nomi per capire il reale spessore della rassegna, dove si troveranno esposte opere di alcuni dei più iconici protagonisti dell’Arte Povera fino alle più recenti sperimentazioni legate alle post-avanguardie e formulate attraverso molteplici cifre ed espressioni operative che vanno dalla pittura alla scultura alla fotografia al collage. Dall’enigmatica celebre opera del genovese (ma torinese d’adozione”) Giulio Paolini, “citazione” dei non meno enigmatici “Tre filosofi”, opera cinquecentesca di Giorgione (Zorzo da Castelfranco) e già esposta nel 2021 in occasione della mostra “Além de 2020. Arte italiana na pandemia” al “Museu de Arte Contmporànea da Universidade de Sao Paulo”, al napoletano Mimmo Jodice, fra i grandi protagonisti della storia della fotografia d’avanguardia italiana, presente con “Senza titolo”, vintage su carta baritata ai sali d’argento stampata a mano dallo stesso Jodice, che nei prossimi mesi sarà ospitato con una sua personale alle “Gallerie d’Italia” di piazza San Carlo. Accanto a loro, una bella sfilza di nomi, tutti di grande interesse. Eccoli: il canavesano Giovanni Anselmo (con una litografia di impronta “concettuale” della serie “Particolare”, portata avanti dal 1972 al 2019), Giorgio Griffa (con il suo essenziale “Movimento viola”), Paolo Icaro e un altro grande della Fotografia sperimentale come Paolo Mussat Sartor con la sua “Laguna di Venezia”, stampa fotografica b/n al bromuro d’argento.

 

E ancora: il pavese Mario Airò e il suo intervento con acrilici su “Le città bianche” di Joseph Roth; il veneziano Giorgio Andreotta Calò e il brindisino Francesco Arena con i suoi “numeri che prendono forma”; la romana Elisabetta Benassi e il suo “Safari”, frottage su carta del 2019 , accanto al “Noli me tangere” realizzato con fogli di carta di riso, cera, foglie e pigmento dal napoletano (romano d’adozione) Gregorio Botta; Monica Carocci presente con una stampa fotografica su carta baritata, mentre il torinese Manuele Cerutti firma una “sospesa” “Conduttività (potenziale di terra)”, olio su tela del 2022. E infine il modenese Roberto Cuoghi, provocatorio manipolatore di mezzi espressivi fra i più eterogenei e il pescarese Ugo La Pietra, architetto e designer, accanto all’avellinese Luigi Mainolfi artista di “nuove figurazioni” mai disgiunte dalle locali tradizioni del territorio.  Fantasioso ed immaginifico, per concludere, il “Chiaroscuro” in bronzo (2006) di Giuseppe Maraniello, non meno del “Pastello su carta” dell’aquilano Nunzio, accanto al “Progetto per compagni e angeli” e alla scultura “Portrait Of An Artist Sleeping”del cosentino Alfredo Pirri e del milanese (già protagonista nel 2017 alle OGR con l’installazione “Tutto infinito”) Patrick Tuttofuoco. Adesioni eccellenti, al di là delle quali “quello che colpisce  – sottolinea la curatrice Michela Frittolaè la forza e l’importanza dei lavori con cui gli artisti hanno voluto aderire a questo evento di beneficenza”. “Ancora una volta – aggiunge da parte sua Fulvio Gianaria, presidente OGR – l’arte si conferma una grande opportunità di incontro e riflessione: espressione creativa dei nostri valori, immancabile sostegno per l’analisi e l’interpretazione del presente, e fulcro intorno al quale possiamo unire le forze per affrontare le molte sfide del nostro tempo. Questo è lo spirito che ispira il lavoro delle OGR Torino da sempre, e che riconosciamo in ‘SolidArte’ “.

Per info: “OAF-I”, corso Marconi 7, Torino; tel. 366/5848457 o www.oafi.org

g. m.

Nelle foto:

–       Giulio Paolini: “Senza titolo”, inchiostro rosso e collage su riproduzione fotostatica applicata su carta nera, 2015

–       Mimmo Jodice: “Senza titolo”, vintage su carta baritata ai sali d’argento, stampata a mano dallo stesso artista, 2005

Raccordo Torino – Caselle, venerdì 26 maggio chiuso lo svincolo su corso Grosseto

Venerdì prossimo 26 maggio, dalle ore 9.30 e fino la termine dei lavori, che si concluderanno presumibilmente intorno alle ore 16 circa, sarà chiuso al traffico lo svincolo di uscita su corso Grosseto lungo il raccordo Torino – Caselle. Pertanto i veicoli provenienti da Caselle dovranno proseguire verso corso Venezia.

 

La chiusura è necessaria per poter procedere in sicurezza alla rimozione della torre faro dismessa presente in prossimità dello svincolo, che sarà sostituita da un nuovo impianto di illuminazione nell’ambito della nuova sistemazione dell’area, in corso di realizzazione.

Un boccone di cibo la soffoca: morta una donna

Un boccone di carne le è andato di traverso ed è morta soffocata. La donna 66enne era ospite della Progeco, struttura Residenziale Psichiatrica a Sangano.  Il  personale sanitario della struttura è intervenuto ma non è stato possibile salvarla.

Una settimana di Festival dedicato al Verde in 30 spazi tra giardini, parchi e orti urbani

Con l’inaugurazione  tenutasi presso i Giardini Cavour con il lancio di bombe di semi di fiori selvatici da parte  dell’Assessore alla Cura e Verde pubblico della Città di Torino Francesco Tresso  in compagnia dei bambini delle scuole (FOTO, credits Antonio Pio Roseti) , il Festival del Verde  (www.festivalverde.it) è entrato nel vivo.

Per una settimana intera (fino al 28 maggio) coinvolgerà oltre 30 tra giardini pubblici e privati, parchi e orti urbani di Torino e provincia, alcuni dei quali aperti straordinariamente per l’occasione, e molti altri luoghi “green” con più di 50 iniziative ed eventi diffusi la maggior parte a titolo gratuito. Per l’occasione saranno inoltre aperti con visite guidate 3 castelli con i loro parchi (tra cui il Parco storico del Castello di Moncalieri) e saranno coinvolti 7 comuni  oltre a Torino anche Chieri, Collegno, Moncalieri, Nichelino, Pino Torinese e Santena.

Un vero e proprio itinerario nel cuore verde di una delle aree metropolitane più verdi d’Europa, attraverso eventi, spettacoli, laboratori, open garden, talk, presentazioni di libri, serate benefiche, visite guidate, passeggiate botaniche, azioni di buone pratiche green permettendo alla cittadinanza ai turisti e agli amanti della natura di scoprire, riscoprire e soprattutto godersi questo inestimabile patrimonio naturalistico

In concomitanza e a conclusione del Festival del Verde, da venerdi 26 a domenica 28 maggio, torna FLOR, per il secondo anno consecutivo ai Giardini Reali di Torino.

 

Qui di seguito il programma della giornata di  mercoledì 24 maggio. In allegato i comunicati stampa del Festival del Verde con il programma completo della settimana e il comunicato stampa di FLOR Primavera.

 

Festival del Verde – mercoledì 24 maggio

“Non è un prodotto. Maneggiare con cura

dalle ore 14 alle 17.30

 Luogo: Orto che cura (Piazzale Avis 3 – Collegno)

OrganizzatoriCooperativa Sociale il Margine

Un percorso di visita guidata tra i campi dell’orto sociale “Orto che cura” per scoprire quanto prendersi cura della natura possa anche generare situazioni di benessere e migliorare le capacità manuali, cognitive e relazionali. Partecipazione gratuita.

“L’ippocastano dello smemorato: l’albero della città”

 dalle ore 14 alle 17.30

 Luogo: Certosa Reale di Collegno – Viale Martiri XXX Aprile, 30 – Collegno

OrganizzatoriComune di Collegno – Assessorato alla Città Sostenibile

Nel meraviglioso contesto naturale del Parco Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa si trova il complesso storico della Certosa Reale di Collegno. Accanto al Cortile aulico si può ammirare un meraviglioso esemplare di Aesculus hippocastanum riconosciuto quest’anno come “albero monumentale” dalla Regione Piemonte.. Visita guidata con racconto e descrizione dell’albero. Partecipazione gratuita. 

 “Open Garden”

 dalle ore 14 alle 17.30

 Presso Castello Provana di Collegno (Via Goito 6 – Collegno)

Organizzatori: Web Garden

 Alla scoperta dei giardini segreti di Torino e dell’area metropolitana: visita guidata presso il magnifico Castello Provana di Collegno, residenza privata. Partecipazione gratuita.

 “Frammenti di colore”

Dalle ore 15 alle 18

 Presso Via Dante di Nanni – Torino

Organizzatori: AIAPP, ALA e ARTEINOGNIDOVE

Azione sperimentale per innescare un processo partecipativo con la cittadinanza per far nascere il verde dove ancora non c’è. Partecipazione gratuita. 

“SeminaTO”

Dalle ore 15.30 alle 17.30

Presso Giardini Sambuy (Piazza Carlo Felice – Torino)

Organizzatori: Associazione culturale Giardino forbito e Comunità degli Impollinatori metropolitani

 Presentazione del progetto di crowdfunding SeminaTo, per una riqualifica arborea e innovativa del Giardino Sambuy. Incontro pubblico con l’Assessore alla Cura della Città Francesco Tresso e le progettiste, l’Architetta paesaggista Elisa Campra e l’Agronoma Laura Storero. Partecipazione gratuita.

 “Come petali sul prato. Libri e non solo”

 Dalle ore 16 alle 18.30

 Presso Orti di Via Franzoj (Via Franzoj 3 – Torino)

Organizzatori: Associazione Parco del Nobile

 Libri da sfogliare, leggere, scambiare. Un confronto sulla lettura in spazio aperto come stimolo per guardare oltre. Partecipazione gratuita.

“Il clima, l’acqua e l’influenza sulla cura delle piante”

dalle ore 16.30 alle 17.30

Presso Giardino Botanico Medioevale di Palazzo Madama (Piazza Castello – Torino)

Organizzatori: Palazzo Madama – Fondazione Torino Musei

Visita guidata presso il Giardino Botanico Medioevale di Palazzo Madama. I partecipanti potranno anche assistere all’incontro “Tecniche. Il clima, l’acqua e l’influenza sulla cura delle piante”. Partecipazione a pagamento (5 euro ingresso al Giardino + 5 euro partecipazione all’incontro).  

 “All’opera con i custodi del bello”

Dalle ore 16.30 alle ore 18

 Presso Scuola Primaria “Giuseppe Allievo” – (Via Michele Antonio Vibò, 62 – Torino)

Organizzatori: Assessorato Uffici del Verde Progetto Torino Spazio Pubblico.

 Attività ricreativa per famiglie e bambini con i Giardinieri del Verde Pubblico della Città di Torino. Piantiamo i fiori di fronte a scuola e impariamo a prendercene cura nel tempo.    Partecipazione gratuita.

 

“Ecosistema Agroforestale Urbano”

dalle ore 18

 Presso Urban Lab (Piazza Palazzo di Città 8f – Torino)

Organizzatori: Urban Lab

 Presentazione dell’iniziativa che coinvolge Orti Generali e Cascina Falchera nella realizzazione di soluzioni agroforestali per migliorare lo stato naturale, ecosistemico e paesaggistico delle aree agricole periurbane collocate nella fascia sud e nella fascia nord del torinese.  Oltre 12 ettari saranno trasformati attraverso un modello innovativo di gestione agricola partecipata, per la tutela e il miglioramento dell’ambiente, dello spazio naturale, del paesaggio, del suolo, delle risorse naturali e della diversità genetica.

Partecipazione gratuita.

 

 “MANGAMBIENTE: Il lato green del fumetto giapponese”

Dalle ore 16

 Presso Precollinear Park (Corso Giuseppe Gabetti – Torino)

Organizzatori: Università di Torino – Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari DISAFA, Dipartimento di Scienze Veterinarie DSV, Biblioteca di Scienze agrarie e veterinarie.

Un’esplorazione sulle tematiche ambientali nel mondo dei manga. Partecipazione gratuita.

 

“Area Ettore Valli: per progettare insieme il suo verde futuro”

Dalle ore 20.30 alle 23

 Presso Open011

Organizzatori: AIAPP, Associazione via Chiesa della Salute, Centro di documentazione storica Circ. 5, Tavolo Borgo Vittoria

Progettazione partecipata per elaborare idee da sottoporre all’Amministrazione per la riqualificazione dell’area residuo di una dismessa linea ferroviaria locale. Partecipazione gratuita.

I romeni nel Piemonte, “una comunità proiettata verso il futuro”

Il 18 maggio si è svolta a Palazzo Civico di Torino la Conferenza I romeni in Italia tra vecchi stereotipi e nuovi orizzonti, organizzata dall’Ambasciata di Romania in Italia, il Consolato Generale di Romania a Torino, insieme all’Istituto Di Studi Politici S. Pio V, Dossier Statistico Immigrazione – IDOS. Levento, al quale hanno participato quasi 100 invitati, tra ricercatori, rappresentanti delle istituzioni italiane, forze dellordine, numerosi esponenti del mondo associativo e personalità romene che vivono nella regione Piemonte, si è tenuto presso la sede e con il patrocinio del Comune di Torino.

Durante il Convegno è stato presentato il volume bilingue “Radici a metà  Trentanni di immigrazione romena in Italia”, che comprende una serie di analisi e statistiche sociologiche multisettoriali, utili a capire le variegate dimensioni della presenza romena in Italia.

Sono intervenuti: l’Ambasciatore di Romania in Italia, Gabriela Dancău, lAssessore Gianna Pentenero del Comune di Torino, Ioana Gheorghiaș, Console Generale di Romania a Torino.

 

In questi 30 anni di immigrazione, la nostra comunità è cresciuta e si è sviluppata. I romenihanno superato il livello di bisogni basilari, come casa e lavoro, diventando nuovi cittadini inseriti nelle scuole e nelle università, come alunni e studenti, ma anche come docenti. Sono presenti nei luoghi di cultura, come artisti e creatori di bellezza, nei registri anagrafici delle camere di commercio, come imprenditori di alto livello, ha affermato Ioana Gheorghiaș. Il console generale ha portato delle statistiche aggiornate con riferimento alla zona di competenza dellufficio consolare, statistiche che dipingono una comunità proiettata verso il futuro, con oltre 4000 imprenditori, 1000 studenti negli amfiteatri dell`Università di Torino e altrettanti nelle aule del Politecnico , con migliaia di bambini e ragazzi di età scolastica che popolano le aule delle scuole di vario grado.

Torino è delle città italiane dove la complessità dei rapporti bilaterali tra la Romania e lItalia si manifesta al massimo, ha ricordato lAmbasciatore Gabriela Dancău, elencando i numerosi eventi – economici, culturali, accademici – organizzati nellultimo anno proprio nel Piemonte, come frutto dellottima collaborazione inter istituzionale al livello bilaterale.

Oggi è stato inaugurato il Salone Internazionale del Libro al Lingotto e non poteva mancare in questo contesto la presentazione del volume Radici a metà – 30 anni di immigrazione romena in Italia. La ricerca riesce a cogliere  fedelmente anche la dimensione umana che ha accompagnato limmigrazione romena in Italia negli ultimi tre decenni.

Parlando dello sviluppo del paese negli ultimi anni, lambasciatore ha parlato della trasformazione economica della Romania, ricordando il crescente scambio economico tra i due paesi, in continua evoluzione, anche a livelli decentralizzati.

A Torino, una città simbolo per lindustria automobilistica, ha menzionato che la Romania produce oggi quasi lo stesso numero di autovetture quanto lItalia, cioè 420.000 pezzi allanno, 5 volte di più rispetto agli anni 90. Lo sviluppo del paese è dovuto anche agli sforzi e ai sacrifici dei romeni emigrati, tra cui spicca quelli arrivati in Italia. La comunità romena in Italia negli ultimi 30 anni ha subito enormi cambiamenti e oggi siamo testimoni di nuove esperienze di successo, senza necessità di evocare il carattere. Lintegrazione individuale è frutto del loro lavoro, dei loro sacrifici, dellimpegno delle autorità romene, della Chiesa ortodossa, cattolica e greco cattolica, che sono state una guida e hanno portato sollievo e speranza e non per lultimo della disponibilità mostrata dalla società italiana che ha accolto la comunità romena allestero. Lintegrazione è anche frutto dellimpegno di istituzioni come lIDOS e San Pio V, che, in una visione lungimirante, si sono fatte una ragione nello spiegare levoluzione positiva verso lintegrazione, a differenza di mostrare episodi isolati ai quali spesso la stampa e i politici hanno dato visibilità in questi ultimi 30 anni. Per questo ringrazio sentitamente i ricercatori e gli autori dei singoli capitoli.

I curatori del volume, Antonio Ricci, ricercatore del Centro Studi IDOS e Miruna Cajvaneanu, giornalista romena, hanno presentato i dati e le conclusioni della ricerca, con un focus sulla presenza romena nel Piemonte.

Antonio Ricci ha presentato levoluzione, attraverso dati statistici, della presenza romena in Italia.

Eccone alcuni: Nel 2020 i titolari di impresa nati in Romania sono 50.230, di cui 30.426 nelle costruzioni (si tratta di un vero e proprio passaggio verso il lavoro autonomo nello stesso settore in cui è tuttora convogliata una buona parte dei lavoratori romeni alle dipendenze, tanto che in taluni casi si tratta di para-imprese nate per soddisfare i rapporti di sub-fornitura). Negli anni più recenti limprenditoria romena ha trovato nuova linfa grazia alla progressiva apertura a nuovi ambiti di attività, trainata dal ruolo crescente delle donne.

Nel 2020 il valore aggiunto generato dai lavoratori stranieri in Italia è stato pari a 146,7 miliardi di euro, cioè al 9,5% del PIL, e tenuto conto che i romeni in Italia rappresentano oggi il 20,8% della presenza straniera, è doveroso riconoscere ai lavoratori romeni di contribuire ogni anno ad almeno il 2% del PIL italiano.

In Piemonte c’è unimportante comunità romena, che comprende 73.074 lavoratori (64.739 dipendenti, 7.754 autonomi, 581 parasubordinati). Ci sono anche 4.028 pensionati (1.631 pensioni IVS, 1.858 pensioni assistenziali, 331 pensioni assistenziali, 208 più di una tipologia).

Ecco come viene distribuita la presenza sul territorio nelle varie provincie: Torino si trova al primo posto, con 88.068 presenze (42,2% sul totale degli stranieri), Cuneo15.775, Alessandria12.632, Asti–  6.724, Novara 3.683.

Miruna Cajvaneanu ha esposto alcuni aspetti qualitativi rilevati dalla ricerca,  con luci e ombre. Estato notato come al livello associativo, limpegno della comunità non è omogeneo e ha ancora margini di sviluppo. Molto più significativa è la dimensione religiosa (sul territorio italiano ci sono oltre 400 parrocchie ortodosse, e una cinquantina tra quelle cattoliche di rito latino e greco cattoliche. Dal punto di vista della cittadinanza attiva, sono pochi i cittadini romeni che esercitano il loro diritto di voto attivo e passivo alle elezioni amministrative ed europee, in qualità di cittadini comunitari. Dallindagine sociologica realizzate nellambito della ricerca, è emerso che i romeni si sentono a casa in Italia, come in Romania, e devono fare i conti con unintegrazione transnazionale sui generis. Interessante notare che il trasferimento della cultura romena alla generazione dei bambini risulti ridotto e generalmente limitato alluso della lingua romena nello spazio familiare. Da questo punto di vista è probabile che il risultato finale possa essere lassimilazione. Inoltre, 46% dei romeni che vivono in Italia dichiarano si sentirsi cittadini europei.

Hanno raccontato poi la loro esperienza di successo in Italia: la designer Mioara Verman, Luciana Enescu, organizzatrice e promotrice di eventi caritabili di anvergura nel Piemonte e Viorel Bohotici, giovane ricercatore al Politecnico di Torino.

Luciana Enescu, nata in Bacău, ha lavorato prima come baby sitter, poi, dal 2003 ha iniziato un percorso nel campo dello spettacolo benefico. Dal 2013 con la sua Eneselle Spettacoliorganizza e promuove diversi eventi di beneficienza, per realtà importanti come AIDO Torino (Associazione Italiana per la Donazione di Organi, tessuti e cellule), FMRI Torino (Federazione Malattie Rare Infantili), Lila Piemonte (Lega Italiana per la Lotta contro lAids), FPRC (Fondazione Piemontese per la ricerca sul cancro, Candiolo).

Mioara Verman, sarta e stilista, vive a Torino da più di 25 anni. La passione e determinazione per il suo lavoro non è passa inosservata ed è diventata Presidente FedermodaCNA Torino. Da quasi 17 anni gestisce la propria attività, è madre di due figli ed è spesso impegnata in svariati impegni sociali per i più fragili.

Viorel Ionut Bohotici è un promettente studente di Ingegneria Elettronica presso il Politecnico di Torino. Appassionato di Matematica, Fisica, Chimica, e Biotecnologie. Diplomato a Jesi in biotecnologie sanitarie, dalletà adolescenziale ha svolto innumerevoli attività nel campo della ricerca scientifica. Ha presentato i suoi progetti allExpo di Dubai, ed in varie competizioni scientifiche tra cui il Regeneron ISEF di Atlantadove è arrivato 4°. Grazie ai suoi progetti, ha preso parte alla serie Science Fairdella prestigiosa National Geographic.

Levento è stato moderato da Benedetto Coccia, ricercatore dell’Istituto di Studi Politici S. Pio V, che sottolinea la vicinanza dellanimatra Italia e Romania, per citare uno studioso romeno. Una vicinanza dovuta non tanto alle vicende che recentemente hanno indirizzato una quota consistente dellemigrazione romena in Italia, rendendo di fatto il gruppo romeno

la comunità straniera più numerosa nel nostro Paese (quasi il 23% dellintera popolazione straniera residente in Italia), quanto piuttosto alle comuni origini neolatine che hanno dato, sin dallantichità, a queste due popolazioni, solide radici filosofiche, giuridiche e culturali comuni.E da qui anche il nome della ricerca, Radici a metà”, che si riferisce anche al sentimento di appartenenza, didentità dei romeni che, ormai da anni, vivono in Italia.

Si tratta della terza edizione di una fortunata serie di Convegni con lo stesso tema, promossa dallAmbasciata di Romania in Italia sul territorio italiano. Le prime tappe sono state in Campidoglio, alla presenza del Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e a Firenze, presso sede della Regione Toscana, con la partecipazione del Presidente della Regione, Eugenio Giani.

Foto Mihai Bursuc