“Il Nipt, – ha continuato Zambaia – non è tra gli esami contenuti nell’Agenda di gravidanza e non fa parte delle prestazioni assicurate dai Livelli essenziali di assistenza (Lea) ma è fondamentale per individuare le principali trisomie presenti all’interno del feto e non è invasivo, dal momento che consiste in un prelievo ematico da effettuarsi alla madre dopo la decima settimana di gravidanza”.
“Nello specifico – ha spiegato – qualora per le gestanti che si sottopongono al test combinato, già previsto dalla Regione, emergesse la presenza di un rischio “intermedio” (1:101 – 1:1.000), sarà data la possibilità di effettuare il Nipt e di evitare, in caso di esito negativo, il ricorso alla diagnosi invasiva. In tal modo diminuiranno non solo gli accessi alla diagnosi prenatale invasiva ma anche i casi di mancate diagnosi prenatali date dai test falsi negativi tradizionali”
Il provvedimento prevede poi la facoltà per le Aziende ospedaliere di inserire all’interno dei Punti nascita spazi informativi dedicati all’attività divulgativa delle associazioni che offrono sostegno psicologico alle gestanti e alle loro famiglie prima e dopo il parto, l’istituzione di un Tavolo permanente sullo screening e la diagnosi prenatale presso l’Assessorato competente e la clausola valutativa per assicurare al Consiglio regionale un’informazione periodica sull’attuazione della legge.
La Commissione ha stabilito che saranno relatori del provvedimento Zambaia (Lega) per la maggioranza e Francesca Frediani (M4o) e Sarah Disabato (M5s) per la minoranza.