ilTorinese

Detenuta si toglie la vita nel carcere di Torino

Una detenuta di 52 anni, che era stata arrestata nel 2019 a Settimo Vittone con l’accusa di tentato omicidio del compagno è stata trovata senza vita nel carcere Lorusso e Cutugno. Secondo gli agenti, quello commesso dalla donna sarebbe un gesto volontario.

Italia 61 e il capolavoro torinese di Pier Luigi Nervi

Il Palazzo del Lavoro, già Palazzo delle Nazioni, da sempre Palazzo Nervi in Corso Unità d’Italia angolo Corso Maroncelli a Torino, una straordinaria opera la cui paternità dell’ Ingegner Pier Luigi Nervi con la collaborazione del figlio Antonio e dell’architetto Gio Ponti, inaugurata il 6 Maggio 1961 alla presenza dell’allora Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi nella giornata in cui l’indimenticabile Italia 61 aprì le sue porte al mondo.

E’ uno dei capolavori dell’architettura del Novecento, uno di quei luoghi cui tutti, da che fu realizzato, hanno guardato con stupore per l’impegno occorso, con ammirazione per l’attuazione innovativa raggiunta. Ricordiamo infatti che fu progettato nel 1959 ed a tutt’oggi, se fosse ancora leggibile, parlerebbe di una sua carta d’identità senza tempo ed oltre il tempo, di strutture innovative per materiali e per talento creativo. Un immenso spazio progettato per durare, per farsi ammirare, per essere un esempio tutto italiano del genio costruttivo ed architettonico del Novecento, simbolo di un Paese in rinascita. Ed invece quello che sembrava a tutti essere il suo giusto e fausto destino, quello di una lunga vita all’avanguardia, contenitore felice e generoso quale era stato progettato, non si è realizzato. Chiedersi perché e per chi oggi non serve. Ciò che serve è che si comprenda urgentemente che è necessario arrivare in tempo a salvare questo testimone importante, questo gigante, fiore all’occhiello di un’Italia che stava vivendo il suo tempo d’oro, fatto di un miracolo economico quasi impensabile e di tanta voglia di mettersi continuamente in gioco, a qualunque costo e rischio.

 

Oggi appare come un eroe agonizzante ed umiliato, una grande carcassa arrugginita e drammaticamente abbandonata, rosa dal tarlo dell’incuria che la divora, testimone suo malgrado e simbolo di un degrado ambientale e non solo, lasciato a sé stesso, allo spreco più totale, mentre collassa e cede sul suo fasto di breve durata. Tutti elementi questi che dovrebbero far riflettere senza girarsi dall’altra parte per non vedere. Avvolto nel suo manto di ruggine, luogo prescelto da rovi e sterpaglie e da animali che vi scorrazzano, oggetto di incursioni vandaliche finché vi fu qualcosa da portar via, passato attraverso l’esperienza di un gravissimo incendio nel 2015, Palazzo Nervi non si stanca ancora oggi di lanciare il suo grido d’aiuto sotto gli occhi dei passanti impotenti. Una fine ingiusta la sua, non certo motivo di vanto per Torino in Italia né per l’Italia nel mondo, agonizzante monumento al genio di Pier Luigi Nervi, offerto così miseramente ridotto allo sguardo dei torinesi attoniti e di quanti ne hanno compreso il suo grandissimo, importante valore. Per chi transita in Corso Unità d’Italia in uscita o in entrata in città, per raggiungere le autostrade o arrivandovi, si trova a percorrere una vasta area verde con piante che ancora oggi ci parlano della cura con cui sono state scelte. Giardini disseminati di costruzioni particolarmente interessanti dal punto di vista architettonico che parlano di un fasto trascorso in cui sapienti mani e grandi progetti hanno contribuito a realizzare un sogno tutto italiano.

Correva l’anno 1961 e Torino era pronta a vivere un avvenimento che avrebbe segnato la storia del glorioso 900 della città. In pieno boom economico stava per concretizzarsi un evento unico ed indimenticabile. Venne ospitata infatti l’Expo 1961, la grande Esposizione Internazionale del Lavoro – Torino 1961,  per festeggiare i cento anni dell’Unità d’Italia. E’ quella che fu definita una grande occasione per mostrare al mondo quale fosse il livello di progresso raggiunto da quella che venne definita la città dell’automobile per antonomasia, la Torino industriale ma anche quella storica, quella sabauda con la sua cultura millenaria e quella ingegnosa che sa continuamente riproporsi. Un’occasione unica, raccolta con entusiasmo la cui centralità fu l’Italia ed il lavoro. Il Made in Italy ebbe modo di far parlare di sé in tutto il mondo puntando l’attenzione sui punti di forza del nostro Paese nei tanti ambiti di cui è incontestata protagonista: dalla scienza all’arte passando per la tecnica e la cultura senza dimenticare il settore dell’imprenditoria: tutti erano presenti a questo imperdibile appuntamento. Furono invitati i nomi più illustri del globo a partecipare, ognuno nel proprio settore, alla realizzazione di questo sogno italiano. Notissimi architetti dei giardini per organizzare il verde della vasta area che fu scelta, nella zona Nizza Millefonti , su una superficie di  106.500 mtq fino a lambire le acque del Po, con un suo naturale fascino indescrivibile. Ingegneri edili, architetti, progettisti, tecnici, tutti chiamati a dare il meglio di sé e con loro il grande Ingegner Pier Luigi Nervi che aveva ideato e brevettato nel 1943 il ferro cemento e che realizzò per l’occasione il suo grande capolavoro torinese, il Palazzo del Lavoro. Costruzione innovativa realizzata in tempi brevissimi, gioiello dell’architettura e dell’ingegneria civile nerviana, si tratta di un avveniristico progetto incentrato sulla suddivisione della copertura quadrata dei 47.000 mtq totali della superficie, in sedici elementi tra loro indipendenti ad ombrello costituiti da una raggiera di travi in acciaio e da un pilastro centrale, caratteristica questa della progettualità di Nervi. Un’opera all’avanguardia di grande impatto emotivo e di straordinario fascino con  l’uso dei suoi materiali preferiti.

 

Tra le tante altre realizzazioni indimenticabili che composero Italia 61 l’ovovia che portava i visitatori direttamente in collina, il laghetto accanto all’ avveniristica monorotaia con le hostess ad accogliere i numerosissimi visitatori, la vita sui battelli del Po, Palazzo a Vela, in origine Palazzo delle Mostre, i bus panoramici a due piani ed altri palazzi per quei tempi modernissimi. Oggi ciò che appare di quelle storiche celebrazioni alimenta la nostalgia di un tempo d’oro, tra l’inspiegabile incuria di tanta bellezza ed il tempo che passa ma non cancella.

PATRIZIA FORESTO

Omicidio della piccola Fatima, ergastolo al patrigno

La morte della piccola Fatima di 3 anni, precipitata da un balcone di un edificio del centro storico di Torino in via Milano il 13 gennaio 2022 fu omicidio volontario.  Lo ha  ha stabilito la Corte di Assise, che ha condannato all’ergastolo il 35enne Mohssine Azhar. La bimba  era la figlia di una donna che abitava  nello stesso condominio con la quale Azhar aveva una relazione. L’imputato ha sempre sostenuto che la bambina  gli fosse sfuggita di mano mentre giocava con lei sul balcone.

Europei under 21 Italia-Norvegia 0-1

Italia eliminata

Botheim
Qualificate ai quarti la Francia a punteggio pieno con tre vittorie su tre e la Svizzera seconda grazie alla classifica avulsa,con un gol segnato in più rispetto all’Italia.
Svanisce il sogno Olimpiade di Parigi. Un gol dell’attaccante della Salernitana vale la vittoria della Norvegia e la qualificazione della Svizzera. Gli elvetici perdono 4-1 contro la Francia, prima a punteggio pieno, ma nella classifica avulsa passano per un gol segnato in più rispetto all’Italia.In una gara affrontata timorosamente dagli azzurrini da segnalare una traversa clamorosa di Cambiaghi nei minuti finali. Gli uomini di Nicolato disputano un primo tempo sprecone,la ripresa viene affrontata con troppa paura e qualche incertezza in aggiunta,specie nei giocatori di maggior esperienza.
Azzurrini a casa immeritatamente perché nelle tre gare disputate hanno dimostrato che potevano arrivare tranquillamente in semifinale.

Enzo Grassano

Un referendum per la Pellerina

In data 27 giugno 2023, con circa due mesi di anticipo sui 4 consentiti dal regolamento comunale, abbiamo depositato circa 1700 firme che accompagnano la delibera di iniziativa popolare con la richiesta dei cittadini che desiderano fortemente cambiare la destinazione d’uso dell’area Thyssen e, una volta bonificata a spese di chi ha inquinato (come prescrive la legge), asservire a parco e a servizi sanitari in modo da poter insediarvi il nuovo presidio ospedaliero di Torino nord-ovest.
La stragrande maggioranza dei cittadini durante la raccolta firme, non solo ha chiesto di rendere inedificabile la Pellerina, lasciandole l’attuale destinazione a parco pubblico, ma ha dichiarato che la scelta dell’area più pertinente per il nuovo nosocomio, tenuto conto della vicinanza all’attuale ospedale Maria Vittoria che ormai vetusto dovrà essere sostituito, l’area Thyssen, una volta bonificata.
Forti della richiesta popolare, abbiamo anche costituito un comitato referendario per far sì che siano i cittadini a decidere il futuro di questa parte della Città dove tutte le amministrazioni, a 16 anni dalla tragedia che ha lasciato un segno indelebile nel cuore dei torinesi e non solo, non hanno voluto incidere per farla bonificare. Oltre all’incuria e all’inerzia, l’attuale amministrazione vuol cementificare una gran parte della Pellerina, un’area permeabile del più grande polmone verde della Città, nonostante questa risulti essere la più inquinata d’Italia.
Anziché fare prevenzione, salvaguardando le aree verdi e gli alberi che sono fonte della stessa nostra vita, nonostante le promesse elettorali, “zero consumo di suolo”, senza aver consultato adeguatamente la cittadinanza, vuol imporre un’opera devastante un parco.
Con questa consapevolezza, è iniziata dal 5 giugno la raccolta delle firme per attivare l’unico vero strumento di democrazia diretta che vincola l’amministrazione a rispettare la volontà popolare e non altre, il referendum propositivo che lo Statuto della Città di Torino prevede.
In tutte le circoscrizioni si potrà sottoscrivere il testo referendario oltre che on-line su Torino Facile.
Per fare conoscere questa opportunità, sabato 1 luglio 2023, alle ore 18,00 presso la Cascina Marchesa, all’interno del Parco Carrara, ci sarà un’apericena a cui tutte le persone sensibili alla tematica possono partecipare, previa prenotazione (https://www.eventbrite.com/e/658813096707 – 100 posti max).
Le aree verdi e molte alberate di Torino sono oggetto di devastazione e il Comitato Salviamo la Pellerina, unitamente ad altri comitati spontanei costituitisi in “Resistenza Verde” chiediamo il sostegno di tutti. Facciamo si che siano i cittadini a salvaguardare l’ambiente, visto che gli amministratori pubblici non lo fanno. INSIEME POSSIAMO FARCELA.

Comitato Salviamo la Pellerina

 

(foto Lori Barozzino)

Ricordando Gipo Farassino a dieci anni dalla scomparsa

“Storie di Barriera “, spettacolo che andrà in scena al teatro Gobetti  venerdì 30 giugno prossimo alle 21 con Marco a Spinetta e Marco Congiu, rappresenta l’omaggio che il regista Giulio Graglia e non solo hanno voluto fare a dieci anni dalla scomparsa di Gipo Farassino, lo chansonnier che ha rappresentato la piemontesità nel mondo.

“La serata, promossa al teatro Gobetti vedrà sul palco l’attore Marcello Spinetta – spiega il regista Giulio Graglia, Direttore Artistico del Festival Pirandello e del ‘900 – con il quale ho lavorato su testi di Pirandello e Fenoglio, e il musicista Mario Congiu. Marcello proviene dalla Scuola del Teatro Stabile di Torino, nella cui Fondazione sono consigliere, mentre Mario ha lavorato fianco a fianco cin Gipo.

Ho volutamente intitolato la serata prendendo a prestito l’album di Gipo, e mi è sembrato un gesto doveroso nei confronti di una persona che ho stimato molto. Ricordo ancora quando, nel 2010, mi affidò la regia del suo Stasseira, come non posso dimenticare una delle ultime volte in cui l’ho visto a casa, ormai troppo affaticato dalla malattia”.

“Grazie all’aiuto dell’amico Bruno Quaranta, giornalista, scrittore, critico letterario, abbiamo intessuto un percorso a ritroso fatto di parole e musica. Come sostiene Valentina Farassino non c’è un erede di Gipo, per questo il nostro è uno spettacolo rispettoso che non vuole imitare, bensì esaltare la creatività dell’artista”.

“Storie di Barriera “ è sostenuto dal Consiglio regionale del Piemonte. Il Presidente Stefano Allasio ha voluto fortemente dedicare il 2023 alla memoria di Gipo Farassino. Lo spettacolo rientra nel programma del Festival Nazionale Luigi Pirandello e sarà riproposto durante le festività natalizie”.

“Mi auguro che lo spettacolo – conclude il regista Giulio Graglia – possa essere gradito a chi Gipo lo ha conosciuto ma anche ai giovani che, forse soprattutto in città, non hanno più l’abitudine di parlare in dialetto. A scanso di equivoci abbiamo previsto delle traduzioni in italiano per chi non conoscesse il dialetto”.

Mara Martellotta

Storie di Barriera

Teatro Gobetti Torino

30 giugno 2023 0re 21

Corso Belgio: “abbattiamo gli alberi, si, no, forse vediamo” 

A CHE GIOCO GIOCHIAMO?
“Tutta la vicenda che coinvolge la riqualificazione di corso Belgio, sembra calata perfettamente nel gioco del Monopoli: un percorso dove l’Amministrazione comunale lancia i dadi e tenta di raggiungere l’ultima casella del percorso e si ritrova a dover contrattare con i cittadini. Si inizia con un rimpallo di competenze, e’ stata la Giunta precedente ad ideare il progetto. Si prosegue con un cambio di progettazione in corso d’opera, dopo le proteste organizzate dai residenti e dai comitati. Siamo di fronte ad un vero e proprio teatrino di un’Amministrazione comunale, che prima cala dall’alto un progetto senza consultare e informare i cittadini e poi fa dietrofront modificando il progetto strada facendo. Il cantiere doveva partire il 12 giugno e l’impresa era impegnata da un’altra parte e il 26 giugno dopo il presidio organizzato si ferma momentaneamente tutto. A che gioco giochiamo? Assessore ci vuole comunicare quale sarà la progettualità e quando si inizia ufficialmente la riqualificazione? La strategia del Monopoli insegna!”
Pino Iannò Torino Libero Pensiero

Passeggiata in musica con Bandakadabra a Fenestrelle

PASSEGGIATA IN MUSICA 

CON LA MARCHING BAND BANDAKADABRA

sulle

STRADE DEI FORTI

Domenica 2 luglio 16.30 Dal Forte San Carlo a Fenestrelle

PARTECIPAZIONE LIBERA

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Dopo il grande successo dell’evento itinerante alla scoperta della Pinerolo francese, la proposta estiva dell’Accademia di Musica nell’ambito de Le Strade dei Forti continua con un appuntamento consigliassimo per le famiglie. Domenica 2 luglio alle 16.30 si parte dal Forte San Carlo, la più grande struttura fortificata d’Europa, e si cammina insieme fino al centro di Fenestrelle, accompagnati dagli arrangiamenti originali di Bandakadabra una street band che, grazie all’energia di fiati e percussioni e ad una travolgente verve comico-teatrale, sa coinvolgere il pubblico nel pieno stile street band.

Vantando collaborazioni con artisti come Vinicio Capossela, Arturo Brachetti, Malika Ayane, Willie Peyote e Samuel dei Subsonica, questa surreale pocket orchestra definita da Carlo Petrini di Slow Food fanfara urbana, spazia dalle Big Band anni Trenta alle fanfare balcaniche, con frequenti incursioni nel rocksteady, nello ska e addirittura del drum and bass, in un continuo dialogo con il pubblico che si ispira all’arte di strada, fatto di sketch comici, improvvisazioni teatrali e balli sfrenati.

Il progetto “STRADE DEI FORTI” vede la Città di Pinerolo come capofila di un partenariato che comprende i Comuni di Fenestrelle, Usseaux, Prali, l’Accademia di Musica di Pinerolo, la Fondazione La Tuno, la Fondazione Centro Culturale Valdese, Turismo Torino e Provincia, l’Ente di Gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie. “Paesaggio fortificato, nell’evoluzione del rapporto storico tra il Piemonte e la Francia – Fase 2 – Le Strade dei Forti” è realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando «In luce. Valorizzare e raccontare le identità culturali dei territori – Fase 2» della Missione Creare attrattività dell’Obiettivo Cultura, che mira alla valorizzazione culturale e creativa dei territori di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta rendendoli più fruibili e attrattivi per le persone che li abitano e per i turisti, in una prospettiva di sviluppo sostenibile sia sociale sia economico.

 

PARTECIPAZIONE LIBERA
In caso di pioggia il concerto sarà spostato in un luogo al chiuso

PUNTO INFORMATIVO UNICO LE STRADE DEI FORTI
Ecomuseo Miniere: tel 0121.806987 | info@ecomuseominiere.it

Sanità. Ruffino: in Piemonte a rischio case e ospedali di comunità

 “I ritardi sul potenziamento dell’assistenza sanitaria di prossimità confermano che purtroppo il capitolo ‘salute’ è in fondo all’agenda del Governo. Il Pnrr stanzia circa 3 miliardi di euro per l’attivazione di 1.350 case della comunità e di 400 ospedali di comunità, ma gli interventi sono in ritardo e le strutture non saranno operative alla scadenza del 2026, con la conseguente perdita dei fondi”. Lo dichiara Daniela Ruffino, deputata di Azione, che aggiunge: “Per il Piemonte sono a rischio 91 case di comunità e 29 ospedali di comunità, strutture necessarie per riformare la medicina territoriale, esigenza emersa con forza durante la pandemia. Servirebbero non meno di 239 milioni di euro, non coperti dai finanziamenti del Pnrr, per assumere medici e infermieri. Ma il governo finora si è limitato a tamponare le emergenze invece di individuare soluzioni strutturali per restituire attrattività e competitività a quella che Azione da tempo definisce la maggiore infrastruttura italiana, ossia il nostro Servizio sanitario nazionale. Al ministro Schillaci abbiamo espresso tutta la nostra preoccupazione per il destino di case e ospedali di comunità, anche in considerazione della grande difficoltà che c’è oggi nel reclutare infermieri e operatori sociosanitari, sempre più in fuga da sanità pubblica piena di problemi e senza attrattività. L’inevitabile conseguenza di tutto questo – conclude Ruffino – è che se gli italiani hanno bisogno di curarsi sono costretti a riparare verso la sanità privata”.

Ecco le linee Gtt per il Kappa FuturFestival

GTT INFORMA

Il Kappa FuturFestival torna al Parco Dora di Torino da venerdì 30 giugno a domenica 2 luglio luglio con la sua decima edizione.
Vai a ballare in sicurezza: lascia la macchina a casa e usa i mezzi pubblici che per l’occasione saranno potenziati.
Utilizza le linee 3 – 9 – 52 feriale – 60 – 67 festiva – 72 – 72B feriale e le linee della rete notturna estiva Night Buster W60 ARGENTO – E68 VERDE – E68B VERDE – N4 ROSSA – N4B ROSSA.
Le linee 3, 9 e 72 saranno potenziate nelle ore serali.