Brutto risveglio per il titolare che ha trovato il dehors del proprio bar letteralmente distrutto: le barriere in legno che lo separavano dalla strada, nella notte sono state spaccate e lanciate su sedie e tavoli. Il bar del Baffo in via Leini a Torino era stato danneggiato anche nel 2020 e nel 2021.
(foto di repertorio)
Nel 2022 tra gli aeroporti italiani per traffico passeggeri e ha rinunciato al traffico merci.
Pubblichiamo il post del giornalista Carlo Cerrato, già caporedattore Rai del Piemonte, postato su Facebook a commento dell’articolo che abbiamo dedicato ai 100 anni dalla nascita di Gino Rancati
Gino Rancati, mitico. Leggo sul “Torinese” del ricordo per i suoi cento anni. Avrei rivisto con grande piacere la sua signora, Nives Zegna, forse la persona più gentile che abbia conosciuto nell’ambiente Rai. Elegante, discreta, ex Miss Italia che da noi faceva la speaker nel Tg Piemonte con Fassio, Beppe Margarino e la mitica Zonca. Quando arrivai nel gennaio 80, con Orlando Perera, Luigi Piccitto, Paolo Girola e Carlo Nesti, non fu facile stabilire un rapporto con la vecchia guardia che non concepiva l’idea di una televisione di taglio regionale. A quattro anni dalla riforma del ’75, i “vecchi” non avevano ancora metabolizzato la nascita del TG2.Figuriamoci il regionale. E poi molti operatori non accettavano la telecamera, ma pretendevano di usare ancora solo la cinepresa. Mentre alcuni radiofonici come Leoncillo Leoncilli o Guido Leoni, non volevano neppure sentir parlare di TV. Un altro mondo. Rancati aveva un ufficio tutto per sé, di fianco agli ascensori del secondo piano del Centro di via Verdi. Come Claudio Capello e Gigi Marsico inviati speciali e Bartolomeo Lingua, segretario di redazione. Di sport si occupavano anche Andrea Boscione,Beppe Barletti e Cesare Castellotti. C’erano dapprima poche occasioni di contatto. Poi dall’81, quando Franco Colombo mi volle referente del Tg1 con Bruno Geraci in sostituzione di Edilio Antonelli, le cose divennero un po’ più semplici… Del TG si occupavano Giancarlo Carcano e Guido Boursier. Quell’ anno fui addirittura aggregato al gruppo che seguiva il Salone dell’auto di Ginevra, il giorno dell’attentato a Papa Woityla. Ma le rubriche erano tabù per noi. Franco Cetta, l’inventore di Cronache italiane parlava solo con Rancati, Marsico, al massimo con Geraci. E Tgl’una , regno milanese di Romano Battaglia ed Elio Sparano era riserva di Rancati, come l’auto e lo sport di primissimo piano. Un mondo praticamente ancora in bianco e nero. Il colore era arrivato da meno di dieci anni. Ed erano tanti i servizi in pellicola montati in moviola da Alessandro Morbidelli, forse l’ultimo montatore riconvertito all’ampex. Bei tempi e bei ricordi comunque.
Carlo Cerrato
Caro direttore, in allegato un audio con le minacce rivolte ai residenti tra via Maria Vittoria e via San Massimo: l’episodio è avvenuto mercoledì, intorno alle 3.30 di notte. “Aprite tutti, vi ammazzo tutti”, urla questa persona, in risposta a chi osava chiedere di fare silenzio. Subito dopo si sentono le risate dei suoi amici, e poi giù ancora pesanti insulti. L’audio potrebbe essere di qualsiasi notte: purtroppo episodi del genere sono la normalità. Un ennesimo episodio di prevaricazione in una strada piena di locali. Solo tra via Maria Vittoria e via delle Rosine ne sono presenti 13 (l’ultimo ha aperto di recente): la maggior parte rispetta la regole, così come i loro clienti, alcuni, però, non le rispettano affatto. Gli schiamazzi notturni sono la regola, gli insulti ai residenti che osano lamentarsi pure. Agli insulti, ieri notte si sono aggiunte pure le minacce. Gli unici giorni in cui i residenti possono riposare sono i giorni di chiusura di determinati esercizi. È necessario che le regole vengano rispettate, è auspicabile che ci siano maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine.
I residenti di via Maria Vittoria
Nella foto di repertorio una delle zone della movida torinese
In memoria di Gino Rancati, eclettico giornalista
Avrebbe compiuto 100 anni il giornalista Gino Rancati, un uomo colto, elegante, severo, d’altri tempi ed appassionato soprattutto di motori.
Testimone dello sviluppo del mondo dell’automobile dagli anni’50 attraverso i suoi indimenticabili servizi televisivi in Rai che si possono ancora trovare in rete. L’unico che nel corso dei suoi collegamenti da Torino con il “Novantesimo minuto” di Paolo Valenti pronunciava Caùsio invece di Causio il cognome del mitico calciatore juventino, e non cambiò mai idea. L’eclettico Gino Rancati è stato ricordato al Circolo della Stampa dall’Ordine dei Giornalisti di Torino, da amici come il designer Giorgetto Giugiaro presente in sala, da ex colleghi, dalla figlia Carola e dalla moglie Nives Zegna, ex Miss Italia, poi “Signorina Buonasera” da Milano, per decenni al Tgr Piemonte ed anche presentatrice dei giochi realizzati in collegamento dagli studi di Torino per il programma pomeridiano “Tandem” negli anni’80.
Una coppia “televisiva” la loro, tra Milano e Torino; lui cremonese di nascita, amico di Enzo Ferrari nonché suo “confessore” nei libri ancora trovabili: “Ferrari, l’unico”; “Enzo Ferrari, il Commendatore” e “Ferrari, lui”, quest’ultimo con la prefazione di Enzo Biagi.

Un altro aneddoto infine: Rancati definì “l’innominata” la Spider Alfa Romeo quando fu presentata al Salone di Ginevra del 1966 senza un nome poiché i vertici dell’Alfa avevano deciso che il nome sarebbe stato scelto attraverso un concorso internazionale. E così fu: “Duetto”.
Igino Macagno
L’uomo che si è lanciato dal sesto piano dell’appartamento in cui risiedeva nella tarda serata di mercoledì, è in coma farmacologico presso l’ospedale di Chivasso. Un cavo elettrico su cui ha sbattuto ne ha attutito la caduta. L’evento è avvenuto in una palazzina situata alle porte di Chivasso, precisamente tra via Caluso e via Braggino.
AGENDA APPUNTAMENTI FONDAZIONE TORINO MUSEI
9 – 15 giugno 2023
SABATO 10 GIUGNO
Sabato 10 e domenica 11 giugno ore 10 – 17
CILIEGIE E PICCOLI FRUTTI
Palazzo Madama – workshop di acquerello botanico
Ultimo appuntamento con Angela Petrini prima della pausa estiva per scoprire le potenzialità del disegno e dell’acquerello come forma di studio e di riproduzione della realtà: il workshop è un esercizio di attenzione e creatività e prenderà le mosse anche in questa occasione dal giardino botanico medievale dove sono presenti lucide amarene, insieme a ribes, uva spina e more che stanno preparandosi alla maturazione.
Rappresentare questi frutti significherà osservarne con attenzione le caratteristiche, per arrivare a conoscerne la morfologia e alcuni particolari che diversamente si perdono nel colpo d’occhio.
Il corso è aperto a tutte le persone curiose e desiderose di mettersi alla prova unendo arte e osservazione botanica.
Il corso ha una durata di 12 ore, si svolge il sabato e la domenica dalle ore 10 alle 17, ed è accreditato per l’aggiornamento degli insegnanti (legge 170 del 21/03/2016 art. 1.5).
Angela Petrini ha ottenuto il Diploma con lode in disegno e acquerello botanico dalla Society of Botanical Artists di Londra; è Presidente dell’Associazione Italiana Pittori Botanici “Floraviva”. Premiata dalla Royal Horticultural Society con la Gold Medal al Plant and Botanical art Fair 2018, Londra.
Materiale occorrente: acquerelli; pennelli tondi a punta fine numeri 4, 2, 0; matita HB; gomma (evitare possibilmente la gomma pane); carta liscia satinata 300 gr. formato 30×40 circa. A chi non avesse il materiale l’insegnante può fornire carta, pennelli e colori necessari per lo svolgimento al costo di 5 €. È necessario segnalarlo al servizio prenotazioni.
Costo: € 140
Posti disponibili per ogni appuntamento: 7
Prenotazione obbligatoria: tel. 011 4429629; e-mail: madamadidattica@fondazionetorinomusei.it
LUNEDI 12 GIUGNO
Lunedì 12 giugno ore 17
LIGNAGGI PIEMONTESI E IMPERO BIZANTINO
Palazzo Madama – conferenza con lo storico Walter Haberstumpf
Le vicende dei marchesi di Monferrato, dei Savoia e degli Acaia, nonché di altri lignaggi piemontesi sono ben conosciute quanto studiate, ma sovente non si conosce la loro vocazione oltremarina ovvero i loro rapporti con l’impero bizantino. Questi casati, anche per uscire dal loro particolarismo locale, ebbero complicate relazioni politiche, economiche e matrimoniali con Bisanzio, in un moto quasi pendolare specialmente nei secoli XII-XV. Pagine di storia ancora da studiare e da approfondire.
È questa la prima conferenza del nuovo ciclo, che approfondisce alcuni dei temi presentati nella mostra Bizantini. Luoghi, simboli e comunità di un impero millenario, visitabile nella Sala del Senato di Palazzo Madama fino al 28 agosto 2023, attraverso 350 opere provenienti da importanti musei italiani e da oltre venti musei greci.
Le conferenze sono a cura di studiosi – archeologi, storici e storici dell’arte -che da prospettive e ambiti disciplinari differenti affrontano il millenario sforzo di un impero teso al dialogo tra la cultura classica e quella orientale.
Walter Haberstumpf, “bizantinista della scuola di Torino”, membro del C.R.S.M. (Centro di Ricerca sulle Istituzioni e Società Medievali di Torino), collabora con numerose riviste. In vari congressi internazionali ha tenuto conferenze sui rapporti tra Europa e Bisanzio. Circa le relazioni tra i lignaggi europei e il vicino Levante è autore di numerosi articoli saggi e libri.
Prossimi appuntamenti
Lunedì 19 giugno, ore 17
Costruire la mostra “Bizantini”. Il percorso dall’ideazione alla realizzazione
Con Federico Marazzi, Università Suor Orsola Benincasa di Napoli
Lunedì 26 giugno, ore 17
Bella di fama e di sventura. Galla Placidia, la virtù del potere
Con Giovanni C.F. Villa, Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino
Lunedì 3 luglio, ore 17
Smalti bizantini tra Oriente e Occidente
Con Giampaolo Distefano, Università degli Studi di Torino
Lunedì 10 luglio ore 17
Una vita, molte leggende. Teodora di Bisanzio santa e diavolessa
Con Paolo Cesaretti, Università degli Studi di Bergamo
Lunedì 17 luglio, ore 17
Il nostro debito con Bisanzio
Con Mario Gallina, già Professore ordinario di Storia bizantina presso l’Università degli Studi di Torino
Ingresso gratuito
Prenotazione consigliata: t. 011.4429629 (dal lun. al ven. 09.30 – 13.00; 14.00 – 16.00) oppure scrivere a madamadidattica@fondazionetorinomusei.it
Theatrum Sabaudiae propone visite guidate in museo alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO. Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com
https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html
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Nuova piazza a Tavagnasco
Da oggi a Tavagnasco c’è una nuova piazza…Piazza “P. La Sbianca”. Un grande grazie a Don Luca, alla parrocchia, ai bambini della comunione, alle catechiste, alle associazioni: Filarmonica Vittoria, Coro Rio Mimosa, Orchestra Arsnova, Gruppo Alpini, Pro Loco, al Coro Guida della Chiesa, Marco e Piergiuseppe Perotto, alle donne volontarie dei fiori, a Margherita Cerchio per il dipinto, ad Edda per la madonnina donata e posata nella nicchia della casa di Racchio con il loro permesso, un grande grazie a Oscar Vacchiero che ha interpretato egregiamente il personaggio di Prospero La Sbianca, la rievocazione della sua leggenda e la sua redenzione, all’ing. Elena Parisio che ha seguito e diretto i lavori di realizzazione della piazza, un grande grazie ai vicini proprietari che hanno collaborato alla riuscita della manifestazione ed ai tecnici luci e suoni.
(Facebook Comune di Tavagnasco)
PNRR E PICCOLE OPERE DEI COMUNI, BUSSONE (UNCEM): NON SONO I SINDACI AD AVER VOLUTO IL PASSAGGIO AL PIANO DI RIPRESA E RESILIENZA
“Non sono certo i Sindaci ad aver voluto il passaggio da ordinarie poste di bilancio dello Stato al PNRR delle risorse economiche per progetti e lavori per la messa in sicurezza del territorio, per le manutenzioni di edifici o versanti, per la difesa dell’assetto idrogeologico. La decisione è stata assunta un anno e mezzo fa per aumentare le somme impegnate del Next Generation EU e i Comuni hanno subito questa decisione. Con una serie di conseguenze gravi. Come ad esempio il cambio del sistema di monitoraggio, da Bdap a Regis, piuttosto che l’applicazione ora necessaria del DNSH, ancora il cambio di regole per la spesa e la rendicontazione. Sono migliaia di interventi sotto al milione di euro in centinaia di Comuni italiani, piccoli e non. Sono state fatte convogliare nel PNRR opere che non era necessario spostare lì. I Sindaci e gli Uffici dei Comuni hanno subito queste decisioni. Ora, sugli organi di stampa, si profila a breve un nuovo passaggio ad altri modelli di gestione, FSC ad esempio, o fondi europei di altra natura, come i FESR. Sarebbe un nuovo cambio di regole, per dare più tempo e modalità più snelle. Di certo i Sindaci subiranno ancora una volta la scelta. E una cosa confermano, ovvero tutto l’impegno per usare bene quelle risorse, PNRR o no, per investirle nel modo migliore, più efficace, per dare garanzie di futuro ai figli e ai nipoti. Per accorciare tutte le sperequazioni che un piano denominato Next Generation EU deve ridurre, con forza. Evitando di perdersi nella burocrazia e usando bene, con i Comuni insieme, le risorse disponibili”.
Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.
Gioie musicali nella corte del cielo8 – 22 luglio 2023
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Nella foto: il Palazzo Reale di Torino (foto ©Andrea Guermani per i Musei Reali)
Dall’8 al 22 luglio, a conclusione della Stagione 2023, il Teatro Regio presenta Passaggi d’Estate: otto concerti con l’Orchestra, i Solisti del Regio Ensemble e il Coro di voci bianche del Teatro Regio; l’ambientazione è tra le più suggestive della città, la Corte d’Onore di Palazzo Reale. Passaggi d’Estate si realizza in collaborazione con i Musei Reali di Torino. Tutti i concerti avranno inizio alle ore 21 e non prevedono intervallo. Per una passeggiata esclusiva e un aperitivo prima dello spettacolo, sarà possibile accedere al Giardino Ducale e al Caffè Reale a partire dalle ore 20, grazie all’apertura straordinaria riservata ai possessori del biglietto per il concerto.
Il Sovrintendente Mathieu Jouvin dichiara: «Ringrazio i Musei Reali di Torino e la Direttrice Enrica Pagella per questa collaborazione che rinsalda il legame tra le nostre due istituzioni, già legate da un protocollo d’intesa che ha dato vita a splendidi lavori. Ricordo il più recente contributo: la realizzazione della raggiera sull’altare della Cappella della Sindone. Passaggi d’Estate rappresenta la naturale prosecuzione della Stagione 2023, che si conclude con Madama Butterfly di Giacomo Puccini (dal 13 al 27 giugno) e, in attesa della nuova Stagione 2023-2024, ci dedichiamo un mese di musica, con giovani interpreti, la nostra Orchestra e una scelta di programmi musicali che si sposano perfettamente al gusto e all’architettura del Palazzo Reale e della sua Corte d’Onore, uno dei luoghi più affascinanti ed evocativi della città. Otto concerti pensati per un pubblico variegato, che potranno incuriosire sia i cittadini torinesi sia i turisti che sempre più numerosi affollano la nostra città, e con un’attenzione particolare agli under 30, cui è dedicato un biglietto a € 10. Proseguiamo nella direzione di una sempre maggiore apertura agli spettatori di domani, che fin dall’inizio della Stagione in corso, in particolare con le Anteprime Giovani, hanno scoperto il Regio con partecipazione entusiasta. L’invito rivolto a tutti è concedersi il piacere della musica dal vivo in un luogo dove ri-trovarsi, condividere pause di riflessione e di svago, confrontarsi e ascoltare».
La Direttrice Enrica Pagella sostiene: «La rassegna Passaggi d’Estate conferma l’intesa tra i Musei Reali e il Teatro Regio, una collaborazione avviata con i Laboratori Artistici nel 2021 per attività di valorizzazione nella Cappella della Sindone, proseguita nel 2022 con la mostra Splendori della tavola, i Concerti d’Autunno e l’esibizione del Coro delle voci bianche per le festività natalizie. Ospitare nuovamente le formazioni musicali del Teatro Regio offre ai Musei Reali la possibilità di aprirsi alla cittadinanza e a nuovi pubblici, riportando la musica nella Corte d’Onore del primo Palazzo Reale dell’Italia unita, in un contesto storico di grande fascino e raffinatezza».
«Ho messo a punto un programma classico, che ben si sposa con l’estetica e la natura del luogo che ci ospita – afferma il Direttore artistico Cristiano Sandri – ho pensato di proporre brani godibili, piacevoli e raffinati, per un pubblico non necessariamente di specialisti, e capaci di mettere in risalto le qualità delle compagini artistiche del Regio. Sono molto soddisfatto dell’ottima prova che ha dato il Regio Ensemble e quindi sono contento di poter offrire loro l’opportunità di essere protagonisti della nostra programmazione estiva. Questi giovani artisti, provenienti da tutto il mondo, hanno partecipato con impegno alla Stagione 2023, dando prova di bravura e crescita; ora finalmente il pubblico potrà ascoltarli insieme. Fa parte del Regio Ensemble il maestro Riccardo Bisatti, che dirigerà tutti i concerti con la nostra Orchestra. Abbiamo accolto con gioia la notizia di pochi giorni fa: Fortune Italia ha inserito il giovanissimo direttore nella lista dei “40under40” più influenti della cultura italiana. Siamo fieri di questo riconoscimento che conferma, ancor di più, un talento e una sensibilità artistica fioriti proprio al Regio, e riteniamo giusto dargli la possibilità di esibirsi con l’Orchestra del Teatro, che con lui ha sviluppato una profonda sintonia. Dedichiamo anche un appuntamento speciale con il Coro di voci bianche, nostro fiore all’occhiello. Infine presentiamo un nuovo membro del Regio Ensemble, il giovanissimo tenore sudafricano Lulama Taifasi, che si è formato all’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino».
Il pianista e direttore d’orchestra Riccardo Bisatti commenta: «Sono molto emozionato e onorato di poter dirigere tre concerti con la straordinaria Orchestra del Teatro Regio di Torino. Saranno proposti tre programmi incentrati sul Classicismo Viennese, con una parentesi schubertiana. Nel primo concerto spicca una delle ultime sinfonie di Mozart, la conosciutissima Sinfonia “Haffner”, posta a confronto con il Divertimento in re maggiore KV251, brano meno conosciuto ma di grande bellezza. Apre il programma la celebre ouverture dell’opera Così fan tutte, capolavoro operistico della trilogia dapontiana. La Sinfonia n. 7 D729 di Schubert, completata dallo scrupoloso e attento lavoro del compositore e direttore d’orchestra Brian Newbould, domina il secondo appuntamento. È l’occasione per riportare in vita una composizione schubertiana incompiuta. Infine, l’Ouverture dalla Clemenza di Tito di Mozart e la Serenata KV100, sempre del salisburghese. Nell’ultima serata, il pubblico avrà l’occasione di ascoltare tutti e tre i musicisti insieme. Il concerto si aprirà infatti con la famosissima Ouverture dalle Nozze di Figaro di Mozart; seguirà la Sinfonia n. 88 di Haydn, meraviglia del grande compositore in cui spicca il vorticoso movimento Rondò finale e infine si chiuderà con la Sinfonia n. 2 di Beethoven, anello di congiunzione tra i lavori giovanili e quelli sinfonici. Il pubblico potrà quindi percorrere un viaggio tra eterni capolavori della musica».
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Nella foto: Mathieu Jouvin, Stefano Lo Russo e Cristiano Sandri durante la presentazione a Palazzo Reale
Sabato 8 luglio si inaugura con un recital dei Solisti del Regio Ensemble: Irina Bogdanova e Amélie Hois (soprani), Ksenia Chubunova (mezzosoprano), Lulama Taifasi (tenore) e Rocco Lia (basso), accompagnati al pianoforte dal maestro Giannandrea Agnoletto. Il programma, omaggio alla grande musica italiana dell’800, presenta capolavori di Vincenzo Bellini, Gioachino Rossini, Gaetano Donizetti e Giuseppe Verdi, una selezione di arie d’opera che, per limpida bellezza e forza espressiva, sono impresse, tutte, nella storia della musica come esempi di belcanto. Amori teneri e contrastati, amori che vincono, ma anche amanti straziati di dolore e di malinconico ricordo, per una serata in crescendo emotivo. Domenica 9 luglio il maestro Claudio Fenoglio, direttore e solista al pianoforte, conduce il Coro di voci bianche del Teatro Regio e i Solisti del Regio Ensemble Irina Bogdanova (soprano) e Ksenia Chubunova (mezzosoprano) in un nutritissimo programma che ci permetterà di incontrare generi e stili diversi, composizioni sacre e profane, con musica di autori del passato e brani di compositori contemporanei. Ascolteremo brani di Gioachino Rossini, Gabriel Fauré, Felix Mendelssohn-Bartholdy, Xabier Sarasola, Sergej Rachmaninov, Dmitrij Šostakovič, Leonard Bernstein, Andrew Lloyd Webber, John Rutter, Jacques Offenbach, Giacomo Puccini, Georges Bizet. Questo concerto sarà un’occasione preziosa per ascoltare il Coro dei piccoli e apprezzarne il lavoro e l’eccellente preparazione raggiunti, sempre nella convinzione che il canto corale sia un gioco di squadra, un modo di crescere insieme e di arricchire la propria vita per affrontare insieme sfide e paure.
Martedì 11 luglio Riccardo Bisatti sale sul podio dell’Orchestra del Regio per dirigere un concerto tutto mozartiano. Il programma si apre con l’Ouverture da Così fan tutte, il capolavoro della piena maturità composto tra il 1789 e il 1790 dal genio salisburghese; si prosegue con il Divertimento in re maggiore KV 251, che Mozart scrisse nel luglio 1776 per il compleanno della sorella Nannerl che amava i ritmi brillanti, arguti e leggeri; tutto scorre infatti con levità ed eleganza fino alla chiusura, con una Marcia “alla Francese”, detta in tal modo per il particolare carattere del ritmo, molto marcato e meno cantabile della maggior parte dei temi di marcia composti in precedenza da Mozart. Infine, la Sinfonia “Haffner” KV 385, rappresentata per la prima volta nel marzo 1783 a Vienna, che fu commissionata dagli Haffner, un’importante famiglia di Salisburgo, in occasione del conferimento del titolo nobiliare “von Imbachhausen” a Sigmund Haffner.
Il concerto si realizza con il sostegno di Banca Patrimoni Sella & C., nuovo Socio Sostenitore del Teatro Regio. Dichiara l’Amministratore delegato Federico Sella: «Arte e cultura sono un presidio fondamentale per una società sostenibile, e chiunque sia impegnato nella loro valorizzazione offre un contributo importante. Per questo motivo, è naturale e coerente che Banca Patrimoni Sella sostenga un’istituzione culturale come il Teatro Regio di Torino radicata nella storia del territorio e nel suo vissuto quotidiano».
Sabato 15 e domenica 16 luglio il maestro Bisatti dirige l’Orchestra in un programma altrettanto piacevole, dove protagonisti sono Wolfgang Amadeus Mozart e Franz Schubert: del primo ascolteremo l’Ouverture da La clemenza di Tito e la Serenata KV100; del secondo la Settima Sinfonia. «Noi ammiriamo Mozart – scrisse Luigi Magnani – anche per avere egli trovato per il Tito una musica come quella del Don Giovanni e di Così fan tutte, una musica come quella del Figaro, bensì una musica diversa, adeguata al genere e al testo che gli furono imposti, ispirata all’ideale di classicità, che riviveva in lui per rispondere a una sua nuova esigenza di un’arte più semplice, spoglia e severa, espressione diretta del suo animo distaccato dalla terra, contristato e deluso» («Lo spettatore musicale», Luigi Magnani, 1966). Questo spirito classico è la chiave con cui bisogna entrare nel mondo della Clemenza di Tito, che si manifesta sin dall’Ouverture, aperta da solenni unisoni intervallati da lunghe pause, per poi svilupparsi attraverso un concitato primo tema, un secondo tema di dolce cantabilità e un terzo in tempo fugato. Il brano riflette il clima nobilmente eroico tipico dell’opera seria di stampo settecentesco.
Martedì 18 luglio i solisti del Regio Ensemble, accompagnati al pianoforte dal maestro Giulio Laguzzi, si misureranno con un programma dal sapore mitteleuropeo, godibile, di forte impatto e con slanci ricercati. Irina Bogdanova e Amélie Hois (soprani), Ksenia Chubunova (mezzosoprano), Lulama Taifasi (tenore) e Rocco Lia (basso) su musiche di Georg Friedrich Händel, Charles Gounod, Fromental Halévy, Johann Strauss figlio, Camille Saint-Saëns, Wolfgang Amadeus Mozart, Pëtr Il’ič Čajkovskij, Franz Lehár: arie indimenticabili da Messiah a Faust, da Die Fledermaus alla Dama di picche.
Giovedì 20 e sabato 22 luglio Riccardo Bisatti sale sul podio dell’Orchestra del Teatro Regio per il gran finale: in programma l’Ouverture da Le nozze di Figaro di Wolfgang Amadeus Mozart, la Sinfonia in sol maggiore n. 88 di Joseph Haydn e la Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 36 di Ludwig van Beethoven. Composta dopo la stesura dell’intera partitura, l’Ouverture sembra ispirata, come notato da Otto Jahn, uno dei primi biografi di Mozart, al sottotitolo della commedia francese La folle journée; è infatti una pagina brillante, garbata, raffinata e con un tocco di ironia, che introduce perfettamente il vortice degli eventi. La Sinfonia in sol maggiore è una delle più famose opere di Joseph Haydn: in essa mostra tutta la sua maestria, dallo spumeggiante tema iniziale alla brillantissima coda. Si dice che Johannes Brahms, dopo aver sentito il secondo movimento (lento), avesse osservato: «Voglio che la mia Nona Sinfonia suoni come questo». Composta tra il 1800 e il 1802, la Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 36 di Beethoven risente degli influssi della tradizione, soprattutto di Haydn e di Mozart; emana energia e serenità, nonostante nasca in uno dei momenti più dolorosi della vita del compositore, quando l’acutizzarsi della sua sordità lo portò a maturare la decisione di abbandonare la carriera concertistica, e il rifiuto della contessina Giulietta Guicciardi lo avesse deluso sentimentalmente. L’autorevole «Allgemeine Musikalische Zeitung», dopo una esecuzione del 1805 si espresse così: «Il Finale è troppo bizzarro, selvaggio e rumoroso. Ma ciò è compensato dalla potenza del genio che in quest’opera colossale si palesa nella ricchezza dei pensieri nuovi, nel trattamento del tutto originale e nella profondità della dottrina». |
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