ilTorinese

Al Miit Tang Tang e la collettiva “Dreams”

Due nuclei di opere inaugurano la mostra prevista sabato 10 giugno al Museo di Guido Folco

 

“Tang Tang” e “Dreams” rappresentano i due nuclei della mostra che si inaugura sabato 10 giugno prossimo al Museo MIIT, Museo Internazionale di Italia Arte di cui è  direttore Guido Folco, e visitabile fino al 23 giugno prossimo.

Tang Tang è  una giovane artista cinese, che realizza lavori di ricerca e sperimentazione in diverse discipline e tecniche, a partire dalla fotografia fino a approdare alla pittura, che viene declinata in tecniche mistiche materiche e in action painting. Ella fa dell’astrazione la sua principale cifra stilistica, recuperando oggetti frantumati, frammenti naturali e elementi della propria esistenza.

Lavorando per serie, Tang Tang mette  a fuoco aspetti diversi della sua emotività e della sua interiorità,  prendendo spunto dal quotidiano, dal reale, dalle circostanze e dagli oggetti in cui abita e vive.

“La serie “Home” – spiega Tang Tang – parla della mia vita, di quando sono a casa e mi faccio un’idea della bellezza presente negli oggetti che mi circondano  e che portano tracce della miavita,  acqua piovana, frammenti di vasi rotti, foglie, piante cadute a terra”.

Nell’effimera esistenza del tutto sta il particolare e Tang Tang elabora il suo linguaggio della sintesi di ciò che appare, cercando di sondare la profondità dell’anima e dello spirito del mondo.

Negli scatti della pittrice l’elemento umano, il suo mondo e il suo spazio diventano palcoscenici  di esistenza percorsi da silenzi. Le radici della sua Terra, del Paese in cui è  nata, e della sua città rimangono indelebili nel ricordo e nell’arte di Tang Tang.

Ad affiancare la mostra di Tang Tang una collettiva di artisti italiani e stranieri dal titolo “Dreams”, con una selezione di opere dall’informale al figurativo.

MARA MARTELLOTTA

Il Borgo San Donato tra sacro e profano

La quarta Circoscrizione del Comune di Torino conta circa 95 mila abitanti ed è situata nella parte Ovest di Torino; attraversata dalla Dora Riparia è delimitata a Sud da Corso Francia, a Nord da corso Regina Margherita e corso Mortara, a Est da corso Principe Oddone e a Ovest dal confine con il Comune di Collegno. La quarta Circoscrizione comprende il borgo San Donato, che conferisce il nome alla Circoscrizione medesima e  che ha origine da una omonima chiesetta, edificio andato poi distrutto dell’assedio del 1536. Nel 1855 fu sostituita dall’attuale chiesa della Immacolata Concezione e San Donato. Nel 1943 i bombardamenti la danneggiarono in parte, ma fu poi restaurata.

L’antico borgo di San Donato sorgeva più  a Est dell’attuale, nell’area del centro storico compreso tra le vie Consolata, Garibaldi,  Giulio e corso Valdocco. Anche se esterno alla mura romane e medievali su cui era addossato, risultava difeso da una cinta muraria e da un fossato, munito di due porte, una rivolta alla strada dell’abbazia di San Solutore e una alla strada Romana verso Pozzo Strada. La popolazione di Borgo San Donato ebbe una drastica diminuzione a causa della peste del 1630 e in seguito alsusseguirsi delle guerre. Tornò a crescere durante il Rinascimento.

A irrigare il quartiere il Canale di Torino, derivazione della Dora Riparia e del canale Ceronda, derivazione del torrente a Ovest di Torino, oggi inesistente,  che seguiva il tracciato delle vie San Donato e Pacinotti.

Il quartiere attirò numerose attività caritative, data la vasta presenza di latifondi di proprietà religiosa, come quelli afferenti agli ordini di Sant’Agostino e Santa Chiara. Le iniziative caritative che si svilupparono riguardano il Pubblico Scaldatoio, l’Istituto della Sacra Famiglia, che accoglieva duecento orfane, la Casa di Sanità del dottor Casimiro  Sperino e un oratorio femminile  fondato dal teologo Giuseppe Saccarelli.

Fu proprio il teologo Saccarelli a ottenere dall’arcivescovo Fransoni che la sua chiesa locale diventasse parrocchia e l’arcivescovo volle che al nome  San Donato alla chiesa fosse aggiunto quello di Immacolata Concezione, avendo papa Pio IX proclamato questo dogma proprio poco prima dell’inaugurazione della chiesa, l’8 dicembre 1854.

Un altro importante passaggio fu l’edificazione dell’ospedale Maria Vittoria , all’incrocio tra corso Tassoni e via Cibrario, su terreni che erano stati donati da un medico specializzato in Ostetricia e Ginecologia, Giuseppe Berruti, allo scopo di farne un ospedale dedicato alla salute di donne e bambini. Il progetto venne redatto dallo stesso creatore di piazza Statuto,  Giuseppe Bollati, ecinaugurato nel 1885.

Il borgo San Donato promosse nel corso del Novecento  lo sviluppo di importanti industrie dell’area piemontese, quali le Pastiglie Leone, la Bosio  Caratsch, la Metzger, la fabbrica di cioccolato Caffarel-Prochet.

Nel 1826 Pier Paul Caffarel rilevò una conceria di via Balbis, situata nel quartiere di San Donato,  per trasformarla da conceria a Laboratorio dolciario, dando avvio alla produzione europea di cioccolato solido di qualità.  L’imprenditore acquistò diversi macchinari in grado di produrre più di 320 chili di cioccolato al giorno.

Il nipote di Pier Paul Caffarel,  Ernesto Alberto, conobbe un altro artigiano del cioccolato che si chiamava Michele Prochet e nacque così un sodalizio che portò  alla formazione della fabbrica Caffarel – Prochet, iniziando a miscelare il cacao con un nuovo ingrediente, che diede origine al gianduiotto.

Il gianduiotto, delizioso cioccolatino a forma di barca rovesciata, si ottiene con l’impasto del cioccolato noto come gianduia e  tra gli altri suoi ingredienti troviamo la nocciola tonda gentile del Piemonte, un prodotto molto noto della tradizione piemontese.

La nascita del gianduiotto si intreccia con un evento storico, il blocco continentale voluto da Napoleone Bonaparte, che fece sì  che il cacao provenisse in Europa a prezzi elevati e quantità ridotte. Michele Prochet si impegnò a sostituire gran parte del cacao con la nocciola delle Langhe.

Il borgo San Donato è  anche il borgo delle pastiglie Leone. In realtà la prima fabbrica fu costruita ad Alba nel 1857 come confetteria che produceva  delicate pastiglie colorate. La fabbrica venne poi trasferita nel 1934 non lontano da quella Caffarel Prochet, in un edificio in stile Liberty, in corso Regina Margherita .

Il Borgo San Donato non era soltanto un borgo dolciario,  ma è stato il primo in cui sia nato un birrificio, nel 1845. Fu chiamato “Birreria del Giardino” e la sua prima sede fu in via della Consolata, nel centro storico cittadino. La seconda generazione del birrificio fu quella di Edoardo Bosio che, nel 1887, di comune accordo con il cugino Simone  Caratasch, trasferì il birrificio nel Borgo San Donato.

L’azienda mutò la propria ragione sociale e divenne Bosio &Cartash. Ottenne il primo riconoscimento italiano,  con la medaglia d’oro all’Esposizione dell’Industria italiana. Fu poi rilevata, insieme alla concorrente Metzger, dal gruppo Luciani e, anni dopo, dalla Holding Mobiliare  Industriale Cisalpina di Milano  nel 1952.

Un altro birrificio presente in borgo San Donato era  quello di nome  Matzeger, fondato a Torino nel lontano 1848 da Karl Metzger e da altri soci. Karl Metzger era un maestro birraio originario dell’Alsazia.

La prima fabbrica sorgeva a Borgo Dora, poi nel 1862, una volta divenuto unico proprietario del birrificio, spostò la produzione a San Donato,  ampliando il proprio campo di azione e conquistando anche i mercati delle colonie italiane dell’Africa.  Venne poi rilevata, con la rivale Bosio & Caratsch, dal gruppo Luciani.

Borgo San Donato fu abitato fin dal Medio Evo da famiglie di mercanti e di soldati e, per secoli, fu chiamato il borgo del Martinetto, data la presenza di pistoni attivati dai canali d’acqua derivati nel quartiere.

Nel 1835 prese il suo nome dall’antica chiesa dedicata  a Donato d’Arezzo, distrutta durante un assedio francese nel 1536 e ricostruita nel 1855 con il nome di Immacolata Concezione e San Donato.

Attualmente il quartiere di San Donato è  un quartiere dal buon livello di qualità della vita. Si trova in una posizione strategica e racchiude entrambe le anime della città,  quella pre industriale e post industriale. A tagliare in due il quartiere è  corso Regina Margherita, per i torinesi noto come Corso Regina.

La parte meridionale del quartiere è quella caratterizzata da bellissimi palazzi in stile liberty, come la celebre casa Fenoglio-Lafleur, attività e negozi che gravitano intorno alle vie Cibrario e San Donato.

Qui, appunto, sorgeva la fabbrica delle pastiglie Leone, qui nacque il primo birrificio italiano. Lo storico birrificio Metzger attualmente è un centro culturale, mentre la fabbrica delle pastiglie Leone si è  trasformata in una condominio molto lussuoso e la conceria Fiorio è  diventata piazza dei Mestieri.

Nel quartiere di San Donato è  anche presente il parco Dora che, sulla carta, costituisce una delle  più interessanti aree di Torino.  Il Parco Dora risulta una bella area verde con innesti di archeologia industriale. Un altro polo attrattivo per le famiglie è rappresentato dal mercato all’aperto in piazza Barcellona nella zona Sud, cui si affiancano numerosi centri commerciali nella zona Nord, tra cui quello di Parco Dora, che vanta parecchi negozi e un cinema Multisala.

MARA MARTELLOTTA

La sesta edizione di Open House Torino: 140+ luoghi in visita gratuita

Il 10-11 giugno 2023 è in programma la nuova edizione dell’evento gratuito dedicato ai luoghi d’interesse in città: architettura, interior design, patrimonio storico, paesaggio urbano. Un fine settimana di racconto e bellezza rivolto a tutti e tutte.

 

Per partecipare alle visite di Open House Torino è necessario registrarsi sul sito, accedendo così alla  web app. (Gli account attivati in occasione delle passate edizioni saranno ancora validi — nel caso, accedere al profilo e controllare tutti i dati.)

La grande maggioranza dei luoghi in programma NON richiede prenotazioni. Per il piccolo gruppo di spazi visitabili solo su prenotazione, le prenotazioni si attivano dal 6 giugno, ore 20, sempre attraverso la web app a cui si accede registrandosi sul sito. Qui tutte le info.

“Incipit Offresi” vede il traguardo. Alla “Tesoriera” di corso Francia a Torino, Neri Marcoré

L’attore presenta la “finale” del primo talent letterario per aspiranti scrittori

Mercoledì 14 giugno, ore 21

L’ultima sfida a colpi di “incipit” si terrà presso la settecentesca Villa barocca “La Tesoriera” (“Villa Sartirana”) in corso Francia 186, a Torino. E – c’è da giurarci – sarà sfida all’ultimo “colpo”, non meno “impietosa” di quella all’“O. K. Corral”, giocata nel lontano ’57 sugli schermi cinematografici internazionali. Ospite d’onore e presentatore d’eccezione, l’attore – imitatore – cantante – conduttore e quant’altro Neri Marcorè. Parliamo dell’ottava edizione di “Incipit Offresi”, primo “talent letterario itinerante” per “aspiranti scrittori” che, dopo 18 tappe (fra Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Lazio) si concluderà, per l’appunto, sotto la Mole mercoledì 14 giugno a “La Tesoriera”, in occasione dell’ “Evergreen Fest”, lì organizzato dal 2 giugno al 4 luglio da “Tedacà – Teatro Bellarte di Torino”.

Ideato e promosso da “Fondazione ECM – Biblioteca Archimede” di Settimo Torinese, in sinergia con “Regione Piemonte” (e con la collaborazione di “Emons Edizioni” e del “FUIS –Federazione Unitaria Italiana Scrittori”), in sette anni il “talent” ha scoperto più di 60 nuovi autori, pubblicato 70 libri e coinvolto più di 10mila persone, 30 case editrici e più di 50 biblioteche e centri culturali.

“‘Incipit Offresi’ – spiegano i promotori – è un vero e proprio ‘talent della scrittura”, lo spazio dove tutti gli aspiranti scrittori possono presentare la propria idea di libro, nonché incontrare e dialogare con gli editori coinvolti nelle varie fasi del progetto”.

Gli 8 finalisti dell’edizione 2023 avranno 60 secondi di tempo per leggere il proprio “incipit” o raccontare il proprio libro. In una sfida uno contro uno, gli aspiranti scrittori saranno giudicati dal pubblicopresente in sala.

I concorrenti, primo e secondo classificato, riceveranno rispettivamente un premio in denaro di 1.500 e 600 euro; saranno inoltre messi in palio, fra tutti i partecipanti alla finale, il “Premio Italo Calvino”, “Indice dei Libri del Mese”, “Golem”, “Leone verde” e il “Premio degli editori piemontesi”.

Questi gli otto finalisti: Marcella Benedetto e Sabina Benevolo di Torino, Silvano Bertaina di Govone (Cn), Emanuela Callai di Rapallo (Ge), Rebecca Cellitti di Valmontone (RM), Francesca Luppino di Bruino (To), Beniamino Rosa di Padova, Simone Torino di Pont-Saint-Martin (Ao).

Il “Premio Incipit” e il “campionato” sono dedicati alla memoria di Eugenio Pintore(Bonorva- Ss, 1956 – Gassino-To, 2019), uno dei massimi bibliofili e cultori dell’“arte bibliotecaria”, già direttore della Biblioteca di Settimo Torinese, dal 2003 dirigente della “Regione Piemonte” con l’incarico di riorganizzare tutta la rete dei sistemi bibliotecari e di dare avvio al “Sistema Bibliotecario Area Metropolitana” di Torino (con la partecipazione di circa settanta Comuni della prima e della seconda cintura torinese), fino al 2008 quando assunse l’incarico di Dirigente del “Settore Regionale Biblioteche, Archivi e Istituti Culturali”, con la responsabilità sul patrimonio archivistico, gli istituti della cultura e l’editoria. A lui si devono anche i progetti “Nati per leggere” e “Lingua Madre” ( introdotto al “Salone Internazionale del Libro” di Torino), nonché l’attuazione della “Legge per la Piccola Editoria piemontese”, tesa a favorire la promozione e la diffusione delle opere degli editori locali, anche attraverso il sostegno alle traduzioni e la loro partecipazione alle principali Fiere nazionali ed internazionali.

Per info: “Incipit Offresi”, tel. 339/5214819 o www.incipitoffresi.it

g.m.

Nelle foto:

–       Neri Marcorè

–       Il pubblico in sala

Ponte Isabella, lavori di riasfaltatura dal 12 al 16 giugno

 

Proseguono in città i lavori di rinnovo del fondo stradale di strade e ponti cittadini.

Dal 12 giugno al 16 giugno è in programma la riasfaltatura del Ponte Isabella sul Po. Durante i lavori il ponte sarà percorribile dal traffico veicolare nella sola direzione Est-Ovest, da corso Moncalieri a corso Dante.

Si prevede che il cantiere possa comportare disagi per il traffico cittadino e, al fine di evitare ingorghi e rallentamenti, si consiglia a tutti gli automobilisti di servirsi di percorsi alternativi.

FOTO MIHAI BURSUC

Il ghiaccio anche d’estate: al Palavela prove di pattinaggio per tutti

Comitato FISU Games 2025

 

A partire da lunedì 12 e sino a venerdì 16 giugno il Palavela apre le sue porte a tutti coloro che vogliono avvicinarsi al ghiaccio ogni pomeriggio dalle 15 alle 16 seguiti dai migliori tecnici a disposizione. L’iniziativa si inserisce nel progetto del Comitato organizzatore dei FISU Games di trasformare l’impianto di via Ventimiglia in Casa Torino 2025 e avvicinare così i cittadini e i turisti italiani e stranieri a discipline come il pattinaggio o lo short track.

Per chi vorrà aderire all’iniziativa sarà anche suggestivo ed emozionante calcare la pista che in passato ha ospitato manifestazioni prestigiose come i Giochi Olimpici invernali nel 2006, le Universiadi nel 2007 e “Cinema on Ice” e l’ISU Grand Prix di pattinaggio di figura nel dicembre del 2022, evento in cui Torino 2025 era presente come principale partner nazionale della Federazione Italiana Sport del Ghiaccio.

“E’ un’iniziativa in cui crediamo molto che promuove nel migliori dei modi l’Universiade – ha sottolineato il presidente del CUS Torino Riccardo D’Elicio -. Le Universiadi sono nate a Torino grazie a Primo Nebiolo e spero che l’edizione del 2025 sarà vissuta con trasporto da tutti, per questo ci fa piacere invitare a provare l’emozione di pattinare sul ghiaccio del Palavela anche d’estate. Voglio ringraziare la Federazione Italiana Sport del Ghiaccio, il direttore generale di Parcolimpico Daniele Donati e gli assessori allo Sport Domenico Carretta e Fabrizio Ricca per aver dato il loro supporto a questo splendido progetto”.

Marco Aceto

Appuntamenti e iniziative a Nichelino

Sottoscrizione del Protocollo Operativo per il contrasto alle discriminazioni basate sull’identità di genere

Lunedì 12 giugno alle 10.30 nella sala Consiliare della Città di Nichelino (piazza Camandona 11), verrà presentato e firmato il protocollo operativo relativo alle progettualità della rete costituita nell’ambito della linea di intervento per il contrasto alle discriminazioni basate sull’identità di genere e l’orientamento sessuale, Saranno presenti il Sindaco Giampiero Tolardo e l’Assessore alle Pari opportunità Alessandro Azzolina.

L’Ufficio Mobile della Polizia Locale fa tappa nei Quartieri

Fino a settembre, gli agenti del Nucleo di prossimità della Polizia Locale saranno presenti nei quartieri e nei parchi in orario pomeridiano (dalle 17.00 alle 19.00), a disposizione dei cittadini che potranno così segnalare eventuali problematiche legate al proprio quartiere.

I prossimi appuntamenti:

Martedì 13/06 – Comitato Juvarra – Via XXV Aprile, 133 (17.00) e Giardini di via 1° Maggio (18.00)

Venerdì 30/06 – Comitato Bengasi – Via Bengasi, 20 (17.00) e Giardini di via Milano (18.00)

Buon Compleanno Nichelino!

Nichelino ottiene l’indipendenza da Moncalieri il 22 giugno 1694 ad opera di Vittorio Amedeo II che assegna la Regia Patente ai conti Occelli sancendo così la nascita del feudo di Nichelino, ufficializzata il 21 agosto dello stesso anno.

Quest’anno i festeggiamenti della ricorrenza sono previsti sabato 17 giugno, alle 20.00 all’Open Factory (via del Castello, 15), con una cena storica e intrattenimenti a tema. La serata sarà preceduta dalla messa, alle 18.15 nella chiesa della SS Trinità (piazza Martiri della Libertà).

Per informazioni e prenotazioni rivolgersi all’Associazione Stupinigi è inviando una mail a segreteriastupinigie@libero.it, oppure ci si può rivolgere alla libreria Il cammello il 7, 9 e 14 giugno dalle 17.00 alle 19.30.

“La salute al centro – Come affrontare le problematiche legate alla terza età”

A partire dal 15 giugno, 8 incontri con i medici del territorio. Sarà presente la Croce Rossa Italiana di Nichelino per fornire informazioni utili.

 

Giovedì 15 giugno alle 17.00 al Quartiere Boschetto(piazza Pertini) il dott. Cosimo Tolardo parlerà di Cardiopatia senile

 

Lunedì 19 giugno alle 17.00 al Quartiere Castello (via F. Turati 4/10) il dott. Pier Bartolo Piovano parlerà di Psico-geriatria

 

Mercoledì 21 giugno alle 16.30 al Quartiere Kennedy (piazza Madre Teresa di Calcutta) la dott.ssa Carmen Bonino parlerà dei Rischi che possono causare incidenti cardiovascolari

 

Giovedì 29 giugno alle 18.00 al Centro sociale Nicola Grosa (via Galimberti 3), il dott. Giampiero Tolardoparlerà di Cefalea ed emicrania

 

Lunedì 3 luglio alle 17.00 al Quartiere Juvarra (via XXVAprile 127/129) il dott. Fabrizio Pulcini parlerà diCorretta alimentazione negli anziani

 

Mercoledì 5 luglio alle 17.00 al Quartiere Bengasi (via Bengasi 20) la dott.ssa Elisa Picardo parlerà dei Problemi legati alla post menopausa

 

Mercoledì 12 luglio alle 17.00 al Quartiere Sangone (via Roma 16) la dott.ssa Roberta Monticone parlerà dell’Importanza di una buona idratazione per prevenire le infezioni delle vie urinarie

 

Giovedì 13 luglio alle 17.00 al Quartiere Oltrestazione (via Gozzano 29) la dott.ssa Patrizia Mascarello parlerà delle Malattie degenerative

Baseball 5, a Castellamonte la finale del Trofeo CONI

Mercoledì 21 giugno nel piazzale “Antonio Lebolo”, nella zona antistante gli impianti sportivi, di Castellamonte (To) si disputerà la finale Regionale di Baseball 5 del Trofeo Coni 2023
La manifestazione organizzata dal Comitato Regionale FIBS Piemonte assieme alle società Kings Castellamonte e Red Clay Castellamonte, vedrà dalle ore 17 scendere in campo le formazioni del Softball La Loggia e del Porta Mortara Novara, che giocheranno al meglio delle cinque partite la finale regionale di baseball5 del Trofeo Coni 2023 e la cui vincitrice avrà accesso alla Finale Nazionale che si svolgerà dal 21 al 24 settembre in Basilicata.
L’incontro verrà diretto da Albo Barile, Responsabile Arbitri Piemonte.
Legati all’evento principale ce ne saranno altri collaterali, infatti negli spazi adiacenti saranno installati un campo prova di baseball 5 ed un’ampia zona FUN KIDS, in quest’ultima verrà collocato il gonfiabile di battuta all’interno del quale sarà montato il classico lancia palle; lì gli istruttori castellamontesi terranno al battesimo della battuta i curiosi ed i neofiti del baseball e del softball.
Sarà una giornata di puro e sano divertimento che vedrà la fattiva collaborazione del Comune di Castellamonte, per questo si ringrazia il sindaco Pasquale Mazza, il vice sindaco con delega ai LL.PP, Teodoro Medaglia e l’assessore allo sport Claudio Bethaz.

Avviso pubblico: la pandemia d’azzardo in Piemonte

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Millecinquecentoquarantasette euro: è la cifra pro-capite in puntate d’azzardo registrata in Piemonte nel 2021. Poco al di sotto delle stime a livello nazionale che si attestano su milleottocentoventisette euro per un totale di 111,7 miliardi di euro l’anno. La regione risulta essere anche la sesta in Italia per giocate online (con 927,7 euro pro-capite di giocate) e l’ottava per quelle fatte nel gioco fisico (con 619,3,9 euro pro-capite di giocate). Risultano poi attivi 901.709 conti online per il gioco e 293.695 aperti.

Tuttavia, stando alla Relazione del Libro Blu dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), le stime per il 2022potrebbero toccare un nuovo record. Si parla di circa 140 miliardi di euro in giocate. Secondo l’ADM l’aumento è dovuto all’azione di repressione del gioco illegale, ma le inchieste giudiziarie dimostrano invece come l’attuale organizzazione del comparto azzardo favorisca le mafie e come esse continuino a gestire parti del settore legale e illegale.

Sono alcuni dei dati emersi durante la presentazione dell’edizione aggiornata de “La pandemia da azzardo. Il gioco ai tempi del Covid: rischi, pericoli e proposte di riforma”, edito da Altreconomia. Il volume, discusso giovedì 8 giugno alla Camera dei Deputati, è curato da Claudio Forleo e Giulia Migneco per Avviso Pubblico, la rete di enti locali antimafia in collaborazione con Fondazione Adventum.

La presentazione del libro è stata soprattutto l’occasione per discutere nel merito del disegno di legge delega al Governo per la riforma fiscale in discussione in Parlamento. Al tavolo dei relatori, oltre agli autori, anche la Vicepresidente della Camera Anna Ascani, il Vicepresidente della Commissione Antimafia Federico Cafiero de Raho, già procuratore nazionale antimafia, Andrea Bosi, Vicepresidente di Avviso Pubblico e il deputato dem Gian Antonio Girelli.

Quello italiano è un azzardo troppo grande per un paese che ha imparato presto a spendere fiumi di denaro senza nemmeno uscire di casa, o dalla scrivania del proprio ufficio. Un fenomeno che a dispetto di una pandemia messa quasi alle spalle, sconta il cosiddetto “effetto covid”. I lockdown hanno generato una strana entropia, spostando l’equilibrio dell’azzardo verso le giocate telematiche. La raccolta fisica è crollata sotto il 40 per cento, quella telematica ha superato il 60 per cento.

Ma l’azzardo, in Italia, coinvolge sempre più giovanissimi. Si conta che dei 12 milioni di conti gioco aperti nel 2021, 1 milione e 300 mila sono riconducibili a giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni. Un mercato gigantesco e difficile da controllare, nel quale operano anche le mafie che riciclano ingenti quantità di capitali accumulati illegalmente. Tanto che le maggiori agenzie investigative inseriscono l’azzardo tra i principali settori di interesse della criminalità organizzata, insieme al traffico di droga.

“Questi dati dimostrano alcuni elementi: l’Italia e l’Unione Europea si devono occupare del comparto del gioco on line attivando politiche di controllo internazionali sulle società che gestiscono le piattaforme e delle limitazioni, ad esempio, degli orari consecutivi e giornalieri di gioco – spiega Diego Sarno, consigliere regionale del Piemonte e Coordinatore regionale di Avviso Pubblico –. Inoltre, il dato dell’aumento del gioco on line tra i più giovani dimostra quanto le legge regionale sul gioco d’azzardo patologico sia sbagliata nella parte di lasciare solo le scuole superiori come luoghi sensibili dai quali vietare la presenza delle slot machine proprio perché quei potenziali giocatori lo sono on line e non in presenza. In ultimo, come emerge dalla relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia, la dimostrazione che la criminalità organizzata, le mafie hanno l’interesse maggiore di infiltrazione nel gioco legale e non nella costruzione di quello illegale, questo perché solo così possono riciclare il denaro ricavato da fonti illegali, chi su questo continua a dire il contrario o è in mala fede o non si informa e non legge gli atti e se sei un amministratore pubblico sei doppiamente colpevole e pericoloso per la nostra Repubblica”.

Fiat Lingotto: lettere dall’interno

Torino città di Marcovaldo, se non sei dentro non ne capisci niente. (Carlo A.M.Burdet)

Armano Luigi Gozzano ripercorre le proprie vicende lavorative dalla scuola allievi Fiat alla storica azienda di via Nizza, Officine Sussidiarie Auto vetture speciali, fino alla  marcia dei 40000 di Torino, svolta definitiva per il sindacalismo nato dall’autunno caldo, analizzato sul libro di Bianchi-Scheggi “Quadri in cerca d’autore”(Cedis,1985 Roma). La prestigiosa scuola, con il rigore e serietà che la contraddistingueva, rappresentava la  migliore formazione tecnica del settentrione  occidentale italiano. Con frequenza annuale  per i diplomati e triennale per i possessori  della scuola media, convenzionata con il noto Ist. Salesiano Don Orione per vitto e alloggio, proiettava lo studente nelle aziende del gruppo torinese. Diverse le prospettive di carriera: ufficio tecnico, cronometrista, allievo capo squadra, assistente tecnico capo officina. Tra le visite illustri durante il corso 1967-68 Agnelli, Valletta e il pugile neo campione del mondo Nino Benvenuti. Il corso di tracciatore aveva come obiettivo il controllo in forma analitica-geometrica 3D e l’utilizzo dei particolari in meccanica, fonderia e carrozzeria, studi riportati sul famoso “album” scolastico.
Ma già nella primavera del ’68,definito l’anno degli studenti con le proteste iniziate nel ’67, le cose a Torino stavano cambiando. Gli universitari cercavano l’appoggio del mondo aziendale, e occupando le facoltà iniziarono  gli scontri con le forze dell’ordine. Alle Esperienze del Lingotto si costruivano manualmente 3 vetture prototipo adibite ai saloni dell’auto e al crash-test. Diverse le
agevolazioni: sconto vetture, centri estivi, case Fiat, centro sportivo, mutua interna che  ricopriva il 100% della malattia (MALF). Venivano pubblicati “L’illustrato Fiat” e  “Il
giornale dei capi”. Per il salto di categoria era necessario lo storico “capolavoro”. Nel ’69, definito l’anno delle tute blu, la contestazione giovanile favorita dal clima politico del ’68 si  collegò con la scadenza dei contratti di lavoro, e dalle facoltà si spostò ai cancelli  della Fiat. L’inquadramento unico sancito dai contratti del ’72-’73-’74 segnò lo svuotamento delle categorie basse e il rigonfiamento delle alte, creando malessere nei settori qualificati. Ma la nota dolente fu il risultato di una miscela esplosiva della  politica sindacale basata sulla centralità
modello ’68 con aumenti uguali per tutti (appiattimento scala mobile) e dal fiscal-drag (pressione fiscale sul reddito).
Gli scioperi interni provocavano il fermo totale degli impianti,e le fasce contestatrici si spostavano dal Lingotto a Mirafiori e viceversa per mimetizzarsi. Gli episodi di  violenza verso gli impiegati e i capi spinti a forza con sberle e veri sequestri di persona furono riportati dai Mass Media solo dopo l’autunno caldo, quando il sindacato era ancora visto come eroe positivo. Il culmine
di violenza e paura si ebbe negli anni del  terrorismo.
Il 17-5-1972 durante una occupazione del Lingotto controllata dalla polizia, filtrò la  notizia dell’omicidio Calabresi. Sguardi increduli si condensarono in un unico pensiero. Era l’inizio della fine. A metà ottobre 1979 la Fiat inviò lettere di licenziamento a 61 dipendenti sospettati di terrorismo. Lo sciopero immediato e quello generale del  23 ottobre fu un fallimento, confermato – racconta Gozzano – da Piero Fassino responsabile PCI fabbriche torinesi. Le minacce, il dileggio, le macabre manifestazioni con casse da morto, capi reparto trascinati a calci in prima fila negli  scioperi e auto incendiate ricordano le violenze fasciste. Ma il faccione rassicurante di Marx appeso per 35 giorni ai cancelli dovette involontariamente assistere ad una cocente sconfitta del sindacato che perdeva  consensi. La Fiat annunciò il licenziamento di 14469 dipendenti il giorno 11-9-1980.La dichiarazione di guerra fu subito accolta  dai sindacati .”Fare come a Danzica”, solo che a Danzica il consenso era generale. Le risse  furibonde erano quotidiane.Il 25-9-1980  Berlinguer davanti ai cancelli di Mirafiori assicurava l’appoggio del PCI anche in caso di occupazione.Il 14-10-1980 si sviluppò nel  centro di Torino la marcia dei 40000 quadri, impiegati e dirigenti che chiedevano al sindaco Novelli di fare aprire i cancelli, sanzionando il fallimento della linea estremista del sindacato. Nelle drammatiche  assemblee del giorno dopo, Carniti Benvenuto e Lama furono contestati, spintonati e insultati dai delegati che si sentirono traditi.Il 18 ottobre ,in un clima da Caporetto, il sindacato siglava a Roma l’intesa per l’integrazione e mobilità di 22884 lavoratori prima che succedesse il  peggio. La sconfitta bruciante si additò anche al segretario regionale CGIL Piemonte Fausto Bertinotti, ipotizzandone la rimozione o confinamento in qualche ufficio di Roma. In effetti andò a Roma, ma per entrare nella segreteria confederale CGIL. Nel sindacato non esistono epurazioni.”Le vittorie hanno 100 padri, le sconfitte sono orfane”. In un video pubblicato dal gruppo Anziani Fiat nel 2014, l’attentato al Papa fu commentato dal  capo Esperienze P.P.Arboletti,ex-allievo Fiat triennale. La campagnola bianca o Papamobile costruita nel suo reparto era stata progettata per ospitare una sola persona sul predellino posteriore,ma fortunatamente resse il peso delle persone che sorreggevano S.S. verso l’ospedale. Marchionne rifiutava il dialogo con la fascia  estremista sindacale, la Fiat usciva da  Confindustria nel 2012 e dall’Italia nel 2014,
Elkann mette in vendita la palazzina sede di  Agnelli e Valletta,il cuore Fiat per Torino. La guerra ispirata dalla follia ideologica é finita!
Giuliana Romano Bussola