ilTorinese

“Oggi mi sono ferito da solo, Per vedere se ero ancora in grado di sentire…”

Music Tales, la rubrica musicale

“Oggi mi sono ferito da solo,
Per vedere se ero ancora in grado di sentire,
Mi sono concentrato sul dolore,
la sola cosa reale”

Ci sono cover che rispettano l’originale. Altre lo reinventano. Poi c’è “Hurt” di Johnny Cash: una reinterpretazione così potente da riscrivere completamente il senso stesso della canzone.

Nel 1994, i Nine Inch Nails pubblicano “Hurt”, un brano oscuro, introspettivo, doloroso, immerso nell’estetica industriale e nell’autodistruzione. È la voce giovane e tormentata di Trent Reznor a raccontare la disperazione, il vuoto, il dolore fisico ed emotivo.

Otto anni dopo, Johnny Cash – ormai vecchio, malato, con la morte che gli cammina a fianco – decide di farne una cover. Ma non è solo una rivisitazione musicale: è un testamento.

La voce tremante, il video struggente girato nella sua casa ormai in decadenza, le immagini della moglie June Carter che lo osserva silenziosa. “Hurt” diventa una meditazione sulla vecchiaia, la perdita, il rimpianto. Non più la voce di un giovane autodistruttivo, ma di un uomo che ha vissuto troppo, e ha visto morire quasi tutto ciò che amava.

Reznor, colpito dal risultato, dichiarò che quando vide il videoclip si sentì “come se qualcuno avesse preso la sua canzone, l’avesse strappata dal suo diario, e le avesse dato un nuovo cuore”.

Cash morirà pochi mesi dopo l’uscita del video. “Hurt” rimane una delle rare cover che non solo superano l’originale, ma la trasformano in qualcos’altro: un addio sussurrato al mondo intero.
“Nessuno può farti più male di quello che fai tu a te stesso.”

Chiara De Carlo

https://www.youtube.com/watch?v=SnEVnvWUJgM&list=RDSnEVnvWUJgM&start_radio=1

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

Ecco a voi gli eventi da non perdere

Vi invito a seguire le pagine ed I link  sottostanti per far parte di una comunità che vuole cambiare il mondo radicalmente.
Che vuole più educazione al rispetto per le donne e lo fa con uno spettacolo chiamato “Respect” che, a breve, sarà nelle vostre pcittà italiane.
Uno spettacolo intenso interamente cantato da uomini affinchè sia la voce maschile ad esortare al rispetto per le donne.
Oltre 30 artisti tra cantanti musicisti ballerini e performer, al lavoro per offrire un’esperienza immersiva che trasmette un grande senso di appartenenza e gruppo.

In aiuto ed  un sostegno concreto a chi, dall’inferno della violenza, è già passato ed è riuscito a fuggire.

Vuoi far parte della rivoluzione?
Seguici e prenota il tuo biglietto sarai una goccia importante  in un mare di speranza

https://www.instagram.com/respect_lo_spettacolo?igsh=MTU2dTY0M3kwMnJu&utm_source=qr

https://www.tiktok.com/@respect_lo_spettacolo?_t=8qzxBxM6ONK&_r=1

RESPECT LO SPETTACOLO

Torino per Gaza: “Teniamoci pronti a bloccare tutto”

I Pro Pal di Torino hanno lanciato un appello: “Temiamoci pronti a bloccare tutto”. Così ha postato sui social ‘Torino per Gaza’, la rete che riunisce collettivi studenteschi e altre realtà associative cittadine. I pro Pal annunciano la mobilitazione in occasione dello sciopero generale del 22 settembre indetto dall’Usb, che prevede blocchi del traffico diffusi in città, e alle 18 un corteo in piazza Castello.

 

In arrivo 450 mobility manager, il Piemonte investe sul futuro della mobilità

Sono già più di 450 i mobility manager formati gratuitamente dalla Regione Piemonte, e altri 150 sono in attesa di completare il percorso formativo nel prossimo autunno

.

È quanto emerso dal convegno “Verso una mobilità sostenibile”, tenutosi il 16 settembre a Torino, durante la Settimana Europea della Mobilità.

«L’iniziativa – ha detto l’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi nel corso del convegno su questo tema svoltosi oggi pomeriggio nel Grattacielo della Regione – conferma il ruolo guida della Regione nel promuovere politiche concrete e strumenti innovativi per una mobilità più efficiente e sostenibile».

Secondo l’assessore Gabusi, «Il mobility manager è una figura apicale molto importante per gestire la mobilità nei nostri territori. La Regione, in quanto ente di programmazione, ha gestito le risorse e partecipato con dedizione a tutti i tavoli nazionali sul tema».

Il mobility manager è una figura professionale strategica, incaricata di analizzare e gestire gli spostamenti sistematici casa-lavoro e casa-studio. Opera all’interno di aziende, enti pubblici e istituzioni scolastiche, con il compito di redigere piani di mobilità, proporre soluzioni alternative all’uso dell’auto privata e monitorare l’impatto ambientale delle misure adottate. Grazie alla sua conoscenza del territorio e dei flussi di mobilità, contribuisce alla pianificazione urbana e alla riduzione delle emissioni.

Tra gli strumenti presentati nel corso del convegno, la piattaforma digitale Emma rappresenta il cuore operativo delle politiche regionali. Sviluppata da 5T Srl su incarico della Regione Piemonte, Emma è una soluzione open source che consente ai mobility manager di raccogliere dati, analizzare le abitudini di spostamento e stimare il risparmio ambientale derivante da misure sostenibili.

Massimo Isaia, mobility manager della Regione Piemonte, ha illustrato le funzionalità della piattaforma, che permette anche la redazione e l’archiviazione dei Piani di spostamento casa-lavoro. Dati che vanno a costituire la base su cui orientare le politiche regionali. Da oggi, Emma potrà essere adottata anche dalla Regione Emilia-Romagna, a conferma della sua efficacia.
Un esempio concreto di applicazione delle politiche regionali è la convenzione attivata con l’Asl di Alessandria, che consente ai dipendenti di rateizzare l’abbonamento ai mezzi pubblici. L’intervento, pensato per semplificare la vita lavorativa e incentivare l’uso del trasporto collettivo, si inserisce in una strategia più ampia di promozione della mobilità sostenibile.

A chiudere il quadro delle iniziative, il progetto PieMove garantisce il trasporto pubblico gratuito agli studenti universitari under 26. «Ogni settimana – ha concluso l’assessore Gabusi – tra i 3.000 e i 4.000 giovani aderiscono al programma, dimostrando l’efficacia di politiche orientate all’inclusione e alla sostenibilità. Abbiamo costruito un sistema che mette al centro le persone, semplifica la vita quotidiana e promuove scelte responsabili».

Bartoli (Presidente Commissione Ambiente): “La Fiera di Rivara è identità, tradizione e futuro del nostro territorio”

La 156ª Fiera Autunnale di Rivara, ospitata nel suggestivo Parco di Villa Ogliani e nelle piazze del paese, si conferma anche quest’anno un appuntamento di straordinaria rilevanza per il Canavese e per l’intero Piemonte.

“Questa manifestazione – dichiara il Consigliere regionale e Presidente della V Commissione Ambiente, Sergio Bartoli – è molto più di un evento fieristico: è un momento di incontro tra cittadini, espositori e istituzioni, capace di valorizzare il patrimonio agricolo, enogastronomico e culturale delle nostre comunità. La Fiera rappresenta un ponte tra passato e futuro, mantenendo vive le radici della tradizione e al tempo stesso offrendo spunti di crescita e innovazione.”

La giornata ha visto la partecipazione di amministratori locali, associazioni, volontari ed espositori, con un programma ricco di iniziative: dalla tradizionale gara a baronda alla premiazione degli espositori, fino agli spettacoli e ai momenti conviviali che hanno animato la piazza.

“Il merito – prosegue Bartoli – va riconosciuto al Sindaco Maurizio Giacoletto, al Presidente della Fiera Ales Troglia-Gamba, all’Assessore Marisa Basolo, a tutte le associazioni e ai volontari che con impegno e dedizione rendono possibile il successo di questa manifestazione. Rivara dimostra ancora una volta di saper coniugare la forza della tradizione con la capacità di guardare avanti.”

La Fiera Autunnale si conferma così un simbolo di identità e coesione, capace di raccontare il territorio attraverso le sue eccellenze, con uno sguardo sempre più attento all’ambiente e alla sostenibilità.

Bimba di 8 mesi muore sull’auto dei genitori mentre stanno rientrando a Torino

/
Una bambina di otto mesi, residente a Torino, affetta da una  malattia genetica molto rara, è deceduta  ieri pomeriggio sull’auto dei genitori, verso  Porto Torres. Qui con la famiglia si sarebbe dovuta imbarcare per rientrare in Piemonte.
Ma è deceduta  lungo la statale 131, a Macomer. Le sue condizioni si erano aggravate e i genitori avevano deciso di anticipare il rientro a Torino. In auto hanno visto che la piccola non respirava più. Da una piazzola di sosta hanno chiamato il 118 tentando invano di rianimare la bambina. Il magistrato ha disposto l’autopsia.

Tari: approvate riduzioni per utenze domestiche e non domestiche ai quartieri “virtuosi”

/
 

Nel 2024, sono stati i residenti del quartiere San Donato a far registrare il miglior incremento percentuale nella raccolta differenziata rispetto all’anno precedente, attraverso il sistema di raccolta domiciliare con ecoisole smart ad accesso controllato. Per quanto riguarda invece il sistema cosiddetto “porta a porta”, le migliori performance si sono riscontrate nei quartieri Regio Parco, Barca e Bertolla.

A tutti i nuclei familiari residenti in questi quartieri sarà riconosciuta una riduzione della TARI pari ad una riduzione del 6,5% della parte variabile della tariffa.

La misura è stata approvatadalla Giunta Comunale, su proposta dell’Assessora al Bilancio, Gabriella Nardelli.

”Si tratta di un risultato che è anche frutto del lavoro portato avanti per migliorare l’efficienza nella raccolta e nello smaltimento dei rifiuti – commenta l’assessora al Bilancio- .Un altro segnale concreto dell’impegno dell’Amministrazione sul fronte dei tributi per rendere la città più equa e inclusiva e che segue gli interventi dello scorso aprile per contenere gli effetti dell’aumento dei costi sui cittadini, nonostante la difficile congiuntura e le note ristrettezze finanziarie.”

Ulteriori riduzioni sono previste anche, nel caso delle utenze domestiche, per chi adotta pratiche virtuose di prevenzione dei rifiuti, come l’uso di coppette o assorbenti riutilizzabili, l’utilizzo di pannolini lavabili e l’adesione a servizi di noleggio e lavaggio pannolini per bambini 0–3 anni. Nel caso di utenze non domestiche invece le riduzioni riguarderanno la vendita prevalente di prodotti sfusi o alla spina, l’adozione del vuoto a rendere, la distribuzione di acqua alla spina in contenitori riutilizzabili e la cessione gratuita di prodotti non alimentari.

Lo sconto sarà pari ad una riduzione, per ogni pratica attivata, del 2% della tariffa variabile per le utenze domestiche e dell’1% per le utenze quelle non domestiche. Occorre ricordare che la riduzione verrà concessa a consuntivo, previa presentazione entro febbraio 2026 di una istanza corredata dalla relativa documentazione.

TORINO CLICK

Al via il Distretto del cibo della pianura Canavesana e Collina

Con la sottoscrizione dell’adesione da parte della Città metropolitana, dei 78 Comuni coinvolti, delle organizzazioni di categoria del mondo agricolo, del CAPAC-Consorzio Agricolo Piemontese per Agroforniture e Cereali, dei Consorzi Irrigui e di alcune aziende del settore molitorio, è nato ufficialmente il Distretto del cibo della pianura Canavesana e Collina torinese, che comprende un ambito territoriale vastissimo e quindi molto importante nell’economia metropolitana. I soci fondatori hanno scelto quale legale rappresentante del Distretto l’assessore alle risorse agricole della Città di ChivassoFabrizio Debernardi.

“Sono molto soddisfatta di questa collaborazione territoriale, alla quale ho lavorato con particolare impegno. – commenta la Consigliera delegata allo sviluppo economico e alle attività produttive Sonia Cambursano, che ha firmato negli uffici dello studio notarile associato Bonito-Gili-Minasi-Orsini l’adesione della Città metropolitana di Torino al nuovo Distretto del Cibo – Oggi sanciamo ufficialmente la nascita di un organismo che supporterà un sistema produttivo locale che coinvolge le imprese della produzione, della trasformazione e della distribuzione e somministrazione agroalimentare, gli attori pubblici locali e altri portatori d’interesse che stabiliscono tra di loro legami di interdipendenza virtuosa, rafforzandoli per affrontare il mercato uniti e rafforzati dal sistema territoriale”.

“Nel Distretto del Cibo, – aggiunge Cambursano – il sistema pubblico e privato operano in modo integrato nel sistema produttivo locale per rafforzare la sostenibilità ambientale della produzione agricolarendere il sistema economico locale più resiliente e in grado di fronteggiare più efficacemente gli impatti del cambiamento climatico e lo spopolamento nelle aree rurali, favorendo la continuità aziendale e la reciproca integrazione delle imprese del sistema agroalimentare locale. I Distretti del Cibo debbono operare per rafforzare il turismo di prossimità, favorire l’accesso della popolazione residente a un cibo sanodi qualità e prodotto localmente“.

La sede del nuovo Distretto è identificata in quella di Città metropolitana di Torino. Tra le prime iniziative su cui si stanno confrontando i soci vi è la sinergia tra il nuovo organismo e i Distretti del Commercio presenti sul territorio di riferimento. Un primo protocollo d’intesa è già stato siglato con il Distretto Urbano del Commercio di Torino, su impulso dell’Assessore comunale al commercio e ai mercatiPaolo Chiavarino.

Ricadono nel Distretto del cibo della pianura Canavesana e Collina torinese i territori dei Comuni di Agliè, Azeglio, Bairo, Banchette, Barbania, Barone Canavese, Bosconero, Brandizzo, Brusasco, Busano, Caluso, Candia Canavese, Casalborgone, Castagneto Po, Castellamonte, Castiglione Torinese, Cavagnolo, Chivasso, Ciconio, Ciriè, Colleretto Giacosa, Cuceglio, Favria, Feletto, Fiorano Canavese, Foglizzo, Front, Gassino Torinese, Ivrea, Lauriano, Leinì, Lessolo, Levone, Lombardore, Loranzè, Lusigliè, Mazzè, Mercenasco, Montalenghe, Montanaro, Monteu da Po, Nole, Oglianico, Orio Canavese, Ozegna, Parella, Pavone Canavese, Perosa Canavese, Pertusio, Rivarolo Canavese, Rivara, Rivarossa, Romano Canavese, Rondissone, Salassa, Salerano Canavese, Samone, San Benigno Canavese, San Carlo Canavese, San Francesco al Campo, San Giorgio Canavese, San Giusto Canavese, San Martino Canavese, San Maurizio Canavese, San Ponso, San Raffaele Cimena, San Sebastiano da Po, Scarmagno, Strambino, Torrazza Piemonte, Valperga, Vauda Canavese, Verolengo, Verrua Savoia, Vialfrè, Villareggia, Vische, Volpiano.

 

Esordio pirotecnico per i bianconeri: Juventus -Borussia Dortmund 4-4

Prima giornata Champions League

Fino alla fine, come da motto. La Juve è ancora viva. Dopo il miracolo con l’Inter firmato Adzic al 91’, i bianconeri si superano in Champions: sotto 4-2, risorgono con una doppietta e assist di uno straordinario Vlahovic, e il gol del 4-4 di Kelly, convalidato dal VAR dopo lunghi minuti. Tudor, in preghiera in panchina, esplode di gioia. La Juve non muore mai, anche nei suoi momenti peggiori.

Enzo Grassano

Infermieri, Canalis (pd): “Reclutamento al palo”

Ordine e sindacati propongono l’apertura di corsi universitari più capillari sul territorio e l’offerta di alloggi a prezzo agevolato per gli studenti, ma la Giunta regionale finora ignorato queste proposte.

 Dopo gli allarmi di Fnopi, la Federazione nazionale ordini professioni infermieristiche, sui test di ammissione 2025 ai corsi di laurea in Infermieristica, in cui le domande non hanno coperto il numero di posti messi a bando, ci aspettavamo un sussulto da parte della Giunta Cirio.

Anche in Piemonte, infatti, latitano i candidati. Già nel 2024, ci sono state 1.050 domande di iscrizione ai corsi di infermieristica per 1.154 posti e, nel 2025, 986 domande per 1.154 posti, mentre le uscite per pensionamenti, dimissioni o altre cause sono molto alte: nei 6 anni di amministrazione Cirio, tra il 2019 e il 2024, il saldo complessivo degli infermieri è meno 647 (saldo tra cessazioni e assunzioni a tempo indeterminato). Una vera emorragia che mette a repentaglio la tenuta dei servizi.

Le cause strutturali di questo calo di appeal sono la mancanza di prospettive concrete di carriera, le basse retribuzioni, i carichi di lavoro eccessivi, la difficoltà di conciliare vita lavorativa e familiare, lo scarso riconoscimento sociale e le limitazioni dell’esercizio libero professionale.

Il numero di 31 mila iscritti all’Ordine resta stabile solo grazie alla presenza di 4 mila professionisti stranieri, con un titolo riconosciuto dallo Stato italiano (romeni, seguiti da peruviani e albanesi).

Tra pensionamenti, dimissioni, blocco dei gettonisti, fine della deroga per chi era stato assunto senza titoli durante la pandemia e insufficienti iscrizioni ai corsi di laurea, rischiamo veramente di lasciare scoperti ospedali, ambulatori territoriali e RSA. La stima per il Piemonte è di una carenza di 6.000-7.000 infermieri.

I concorsi vanno deserti o reclutano chi già lavora nel sistema pubblico e si sposta da un’azienda all’altra.

Oltre alle missioni di reclutamento in Albania, per ora senza esito concreto, ci saremmo aspettati di veder aprire corsi di laurea in Infermieristica anche nelle aree più decentrate del Piemonte, per garantire capillarità formativa, soprattutto nei territori di confine con le altre Regioni, e avremmo apprezzato l’offerta di alloggi a prezzo agevolato per gli studenti di infermieristica, proprio per incentivarne l’iscrizione. Tutto tace anche sulla regolarizzazione dell’enorme numero di infermieri assunti durante la pandemia, che in Piemonte operano in deroga alle norme (circa 600-1.000), e sull’interlocuzione con il Governo per superare il numero chiuso a Infermieristica.

Anche la risposta fornita oggi dall’assessore, rispetto al mio Question time sul tema, è parsa non sufficientemente incisiva, a fronte dell’emergenza che attanaglia il Servizio Sanitario Regionale.

Monica CANALIS – consigliera regionale PD

cs

Campo largo o minato?

/

FRECCIATE

Chiara Appendino ha appena servito al centrosinistra torinese un piatto che si chiama “campo largo, ma non troppo”. Tradotto: il Movimento 5 Stelle è pronto a sedersi al tavolo con il Pd, a patto però che il sindaco in carica, Stefano Lo Russo, lasci la sedia vuota. E poco importa se governa da soli quattro anni: per Appendino è già il volto stanco di un sistema da archiviare.

Ora la palla passa a Elly Schlein, che dovrà decidere se difendere il suo primo cittadino o sacrificare la continuità sull’altare dell’unità. In un Paese normale la politica si farebbe sui programmi; a Torino, come spesso accade, va in scena il teatro dei personalismi. I protagonisti discutono più di nomi che di idee, più di candidature che di progetti. E il cittadino comune, quello che vorrebbero riportare alle urne, assiste attonito e magari sceglie ancora una volta l’astensione.

Non va meglio sull’altro fronte. Il centrodestra, che a parole si dice pronto a riconquistare la città sabauda, non ha ancora trovato il proprio alfiere. Il toto-nomi gira da mesi, ma di candidato vero non se ne vede l’ombra. Così, mentre a sinistra si litiga su chi deve farsi da parte, a destra non si sa nemmeno chi dovrebbe farsi avanti.

È il paradosso della politica torinese: un campo largo che rischia di diventare un campo minato e un centrodestra che somiglia più a un circolo di caccia senza preda. In tutto questo, la città aspetta qualcuno che parli di lavoro, trasporti, casa, servizi.

Iago Antonelli

Nella foto la Sala Rossa di Palazzo Civico