ilTorinese

“PALAZZOIRREALE” a Canelli

Primo capitolo di un ricco programma di arte contemporanea nato per raccontare la ricchezza culturale del Monferrato

Dal 5 settembre all’8 dicembre

Canelli (Asti)

Alle spalle l’ingegnosa visionarietà di una storica eccellenza vitivinicola del territorio, casa spumantiera, a un passo dai due secoli di attività, che negli anni ha saputo costruire, attraverso un “percorso culturale autentico”, la sua vera singolare identità basata sul concetto (a volte anche faticoso e tanto impegnativo) di “controtendenza”. Siamo a Canelli e, ovviamente, si parla della prestigiosa “Casa Bosca – Bollicine controcorrente”, fondata nella celebre cittadina “capitale dei vini spumanti” dell’astigiana Valle Belbo, da Pietro Bosca nel 1831 e giunta oggi alla sua sesta generazione con i fratelli PiaGigi e Polina Bosca. A loro si deve l’illuminata “invenzione” di “PALAZZOIRREALE”, un ricco programma di arte contemporanea, ideato per “raccontare, attraverso i molteplici sguardi dell’arte, la ricchezza culturale del Monferrato”. Di Canelli in particolare, delle sue mirabili Cantine e delle sue “Cattedrali Sotterranee”, dal 2014 “Patrimonio Mondiale dell’Umanità” per l’“UNESCO”.

Sulla base di queste premesse e a cura di Giorgio GalottiProject Manager Diana Bertida giovedì 5 settembre a domenica 8 dicembre, aprirà per l’appunto al pubblico negli spazi della “Palazzina Liberty” di via Luigi Bosca 2 a Canelli, “PALAZZOIRREALE”, pensato come “raccordo spazio-temporale, tra storia, identità, luoghi e futuro, con l’obiettivo di comporre nel tempo una collezione che diventi parte del patrimonio del Monferrato, contribuendo a riportare la giusta attenzione su questi luoghi”. In parallelo, il percorso di “PALAZZOIRREALE” sarà accompagnato dallo sviluppo di un “archivio fotografico” per tenere traccia della trasformazione degli spazi e degli interventi degli artisti.

Di assoluto interesse e artisticamente brillante (fin dal nome), il primo artista coinvolto: Patrick Tuttofuoco. Milanese di nascita (1974), ma oggi residente fra il capoluogo lombardo e Berlino, Patrick è artista visivo legato alla contemporaneità di un “fare arte” in cui gli elementi dell’astrazione s’accompagnano ad una sorta di “pop-figurativo” attraverso un’innegabile capacità di manipolazione della materia (le tecnologie della luce, in particolare quelle connesse al neon) piegata con forte originalità alla forma scultorea di “immagini senza tempo” mai avulse dal contesto spaziale in cui si trovano allocate. A lui è stata affidata la realizzazione di una nuova opera luminosa site-specific ideata per il “belvedere” dell’edificio dove un tempo si trovavano gli uffici storici dell’azienda. L’opera, dal titolo “Shape shifting” (2024), avvia un percorso espositivo monografico che si sviluppa all’interno degli spazi produttivi, includendo lavori storici dell’artista provenienti da collezioni private o dal suo archivio, per tracciare l’evoluzione della sua poetica dai primi anni Duemila a oggi.  Composta dalle silhouette di due braccia che si intrecciano, “Shape shifting” si affaccia sul centro di Canelli, “offrendo alla comunità un segno luminoso, fruibile giorno e notte, con l’ambizione di diventare un simbolo per il territorio”.

 

“PALAZZOIRREALE” apre le sue porte in concomitanza di un altro grande progetto artistico legato al territorio, “Panorama Monferrato”, progetto di “ITALICS”, “Consorzio di Gallerie d’arte antica, moderna e contemporanea” italiane, che dal 4 all’8 settembre, attiveranno ulteriormente e alla grande (con 15 sedi, 4 paesi, 63 artisti e 62 gallerie coinvolte) la dolce terra monferrina.

Gianni Milani

“PALAZZOIRREALE”

Casa Bosca, via Luigi Bosca 2, Canelli (Asti); tel.335/6322771 o www.palazzoirreale.com

Dal 5 settembre all’8 dicembre

Orari: ven. sab. dom. 11/19; merc. e giov. su prenotazione

Nelle foto:

–       Polina, Gigi e Pia Bosca

–       Bosca – “Cattedrali Sotterranee”

–       Patrick Tuttofuoco: “Out of body”, marmo e acciaio (dettaglio), 2022 /Ph. Mattia Iotti

–       Patrick Tuttofuoco: “Sleepers (Human Mind)”, luce neon e acciaio, 2024. Ph. Carlo Favero

“Gualdo, Indigo e Fustagno” L’arte del Tessile a Chieri ieri e oggi

Una “Giornata di studi” al chierese “Museo del Tessile”

Lunedì 9 settembre, ore 16 – 19

Chieri (Torino)

L’appuntamento, nella storica Città collinare del Tessile, cade nella settimana dei festeggiamenti della Madonna delle Grazie, Patrona della Città, dove lunedì 9 settembredalle 16 alle 19, presso la Sala della Porta del Tessile del “Museo del Tessile”, in via Santa Chiara 10/a, si rinnova il tradizionale appuntamento incentrato sull’Industria e le Arti Tessili di ieri (dal lontano ‘400) e di oggi.

La giornata di studi, che offrirà spunti e conoscenze interessanti sia per gli addetti ai lavori sia per il grande pubblico, si concluderà con la visita guidata al “Museo del Tessile” e all’“Orto del Tessile” di Chieri.

Non solo, ma “sarà anche l’occasione per annunciare alcune novità in seno alla Fondazione – spiega Melanie Zefferino, presidente della ‘Fondazione chierese per il Tessile’ e ‘Museo del Tessile’, nonché curatrice dell’evento – e per illustrare in  anteprima i progetti ‘in fieri’ che vedono la nostra Fondazione impegnata in tre diversi eventi espositivi; a Genova, nell’ambito di ‘Genova Jeans’, in città per celebrare con il Comune di Chieri, nostro maggior sostenitore, la collezione civica di ‘Fiber Art’, e infine a Torino in collaborazione con l’ ‘Accademia Albertina’”.

Questa l’agenda programmata per la giornata di lunedì 9: dopo i saluti e l’introduzione ai lavori di Antonella Giordano (assessore alla “Cultura” del Comune di Chieri) e di Melanie Zefferino (presidente della “Fondazione”), toccherà allo scrittore-giornalista Fabio Marzano, autore de “Il Ritorno delle Piante. Storie di nuove convivenze tra Uomo e Natura” (EDT, 2024) disquisire  su “Isatis tinctoria: il ritorno di una pianta polifunzionale”.

Alle 17 e alle 17,30 saranno la giornalista e critica d’arte, Silvana Nota, seguita da Mitti Baiotti e da Melanie Zefferino, a parlare rispettivamente di “Rivelazioni indigo. Dal colore alla poetica” e de “I fustagni e altri tessuti di Chieri: tessili per il lavoro, le armi e le feste”.

La giornata si concluderà (dalle 18 alle 19) con le visite al “Museo del Tessile” a cura di Mitti Baiotti e, sotto la guida di Giulia Perin, all’“Orto del Tessile”, di impianto quattrocentesco (ideato da Clara Bertolini con Manuel Ramello) sito nel cuore del Convento di Santa Chiara e idealmente articolato in due sezioni includenti piante le cui fibre sono impiegate per la filatura e la tessitura (la prima) e la seconda, più ampia, dedicata alle piante tintorie, a cominciare da quelle usate per ottenere i toni blu e coltivate per secoli nel territorio chierese, come il “gualdo”, la “persicaria”,  il “sambuco” e l’“indigo”, da cui si ricava anche il verde.

L’ingresso è libero, con prenotazione obbligatoriaprenotazioni@fmtessilchieri.org

g.m.

Nelle foto: “Museo del Tessile – Telaio fustagno; Silvana Nota; “Orto del Tessile”- Gualdo

Orto aromatico e yoga nel parco del Castello di Miradolo

Venerdì 6 settembre 2024

 

 

 

L’orto del Castello di Miradolo disegnato da Paolo Pejrone ha forma circolare: armonioso, chiuso, protetto. Affaccia sulla corte rustica dell’antica dimora e ne completa l’originaria vocazione agricola, con stalla, fienile, forno, pollaio e lavatoio. Si sviluppa intorno all’asse centrale che attraversa il portale d’accesso all’antica “cassina”, l’aia e il Palazzo, fino alla torre rotonda. Visto dall’alto, l’orto è perfettamente inserito nel disegno del luogo. Al suo interno sono state inserite piante aromatiche utilizzabili soprattutto in cucina ma utili anche ad allontanare i parassiti dalle piante fiorite. Molto spesso le aromatiche sono piante sempreverdi che crescono spontanee in aree con inverni piuttosto miti: la passeggiata nell’orto permette di scoprire le specie presenti e raccogliere i consigli proposti dalla guida per la loro coltivazione ed utilizzo. La visita termina con l’allestimento di sacchettini di sali aromatici da usare in cucina o in bagni rilassanti.

Precede la visita, alle 18.30, “Yoga nel parco”, una seduta di yoga adatta a tutti nel Parco del Castello. Un appuntamento per prendersi del tempo per rallentare, per stare a contatto con i suoni della natura e respirare. Un momento per sé stessi.

INFO

Castello di Miradolo, via Cardonata 2, San Secondo di Pinerolo (TO)

Venerdì 6 settembre

Ore 18.30

Yoga nel parco

Costo: 15 euro (prezzo scontato per chi acquista più incontri)

Ore 20

Orto aromatico

In collaborazione con Cooperativa Arnica

Costo: 6 euro + biglietto di ingresso al parco

Biglietti:

MOSTRA: 15 € intero mostra + parco, 12 € ridotto gruppi, convenzioni e over 65, 10 € 12-26 anni, studenti universitari | PARCO: 6 € intero parco, 4 € ridotto scuole, PineCult

Gratuito: bambini 0-11 anni, Disability card e accompagnatore, Passaporto culturale, Tessera Abbonamento Musei

Orari:

Venerdì ore 15/23, sabato e domenica ore 10/19

Prenotazione obbligatoria: 0121 502761 prenotazioni@fondazionecosso.it

www.fondazionecosso.it

 

Capriccio tra realtà e fantasia

“Capricci”, la mostra allestita nel museo civico di Moncalvo, ci riporta nell’affascinante clima settecentesco che ha vissuto la forte attrazione del Vedutismo inteso  come rappresentazione di scorci di vie e piazze di città con antiche rovine che, per la prima volta, diventano protagoniste autonome non più solo sfondo dei dipinti  o relegate al quadraturismo illusionistico per sfondare le pareti ampliando lo spazio dei palazzi.

Sono gli anni del  Grand Tour, viaggio artistico di aristocratici e studiosi intorno all’Europa continentale, in particolare in Italia alimentati dagli scavi di Ercolano e Pompei e dalla diffusione degli “appunti” dei grandi viaggiatori.

Innegabile spinta a visitare la nostra patria fu data dal “Viaggio in Italia”, scritto tra il 1786-88 da Wolfang Goethe, acuta e affascinante inchiesta giornalistica sugli aspetti artistici, sociologici, storici, economici e folcloristici.

Considerazioni ancor oggi attuali come, più tardi nel primo ottocento, lo furono gli appunti di Dumas e Stendhal contagiati dal frenetico desiderio del viaggio.

Il nuovo genere, iniziato dall’olandese Caspar Van Wittel, produsse uno straordinario interesse per i ruderi, in particolare di Roma, Venezia e Napoli, trattati in vari modi dal semplice pittoresco souvenir da riportare in patria alla descrizione dettagliata della realtà senza implicazioni sentimentali secondo la  razionalità documentaristica illuminista oppure, staccandosi dal Vanvitelli, col dare un significato di memento mori  sulla caducità della vita terrena

Ma anche con soffi di poesia evocativa di Canaletto, Bellotto e soprattutto del Guardi.

All’interno del Vedutismo, la specificazione dei “Capricci” comporta un accattivante sapore di stravagante inventiva atta a stupire attraverso scorci di rovine che stimolano la  fantasia degli artisti proponendo intriganti scene tra realtà e immaginazione, come possiamo osservare nelle opere esposte in mostra.

Risalto è dato  alla “Veduta degli avanzi della famiglia Plauzia” oltre ai “Resti del palazzo della famiglia Arrunzia” e dai “Resti del tempio della Sibilla” di Giovan Battista Piranesi, innovatore della tecnica dell’acquaforte con l’abbandono  del tradizionale tratteggio incrociato a favore di un segno più fluido e per l’uso della “prospettiva ad angolo”.

Si coglie nel grande incisore una profonda cultura umanistica favorita da intensi studi della lingua latina e della storia di Roma.

Ne nasce una meditazione nostalgica per le vestigia del tempo e  per i frammenti, rimanenze di colonne, capitelli, cornici spezzate, oggetti disparati d’arredo che lo rendono artista,  archeologo e poeta affidando ad essi un significato ancor più pregnante dell’interezza dei monumenti.

I frammenti  gli parlano come fossero vivi, al contrario del disperato senso di impotenza di un  Fussli  davanti alla grandezza  dei resti classici, rendendoli stimolo per artisti futuri (come afferma in uno dei volumi sulle rovine romane) e non è forse stato geniale profeta se, a distanza di ben due secoli, Escher si è ispirato alle sue tavole delle  “Carceri”  per la rappresentazione delle “Scale impossibili” che lo rendono grande protagonista dell’arte moderna?

Straordinaria è d’altronde la versatilità di Piranesi nell’accostare classicismo, barocco, neoclassicismo anticipando anche la poetica  inquietante del neoromanticismo e del surrealismo novecentesco.

Contribuiscono a creare uno spaccato d’epoca le opere di altri artisti: Antonio Contestabili con la perfetta resa prospettica e scenografica del “Paesaggio con rovine”, Francesco Battaglioli attraverso “Personaggi all’interno di rovine” dall’accento melodrammatico affine al Metastasio suo maestro.

Carlo Bonavia noto per stravaganti ambientazioni di vedute architettoniche e paesaggistiche en plein air col “Paesaggio rurale”,  capriccio dall’effetto atmosferico ricorda Vernet di cui fu allievo.

Ancor più capriccioso l’olio di Antonio Joli con  un’immaginaria visione di San Gerolamo attorniato da mansueti leoni.

La coppia di architetture del francese Hubert Robert, studioso della tecnica di Panini e Piranesi ma affascinato dal barocchetto insinuante di Fragonard, offre una elegante visione tra reale e fantastico mentre una non identificata firma I.B.P. è presente nell’inquietante dipinto  con scorci architettonici di Roma e la liberazione di san Pietro.

Non manca una curiosità data dal vivace cromatismo delle vedute del piatto di legno, arte povera veneziana, a forma di scudo chiudendo la mostra con una nota impensata.

Giuliana  Romano Bussola

“Morire sui binari”, chiude la mostra a Brandizzo

Si chiama “Morire sui binari” la mostra fotografica dedicata alla commemorazione dei 5 operai edili vittime della strage del treno alla stazione ferroviaria di Brandizzo, il 30 agosto 2023.
La mostra è stata inaugurata venerdi, ad un anno esatto dalla strage, e resterà esposta fino a mercoledì 4 settembre, poi per il resto del mese di settembre sarà poi collocata nell’atrio del Comune di Brandizzo in via Torino 121. E’ stata realizzata dall’associazione Sicurezza e Lavoro insieme ai sindacati edili ed è stata presentata – con tutto il programma delle commemorazioni – nella sede di Città metropolitana di Torino alla presenza di alcuni famigliari delle vittime.
Con la sindaca di Brandizzo Monica Durante, le consigliere metropolitane Rossana Schillaci e Sonia Cambursano, il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Davide Nicco, il direttore di Sicurezza e lavoro Massimiliano Quirico.

(Facebook Città Metropolitana di Torino)

In coda in tangenziale partorisce aiutata dalla polizia stradale

Il marito e gli agenti della polizia stradale alle 16 di oggi hanno aiutato a partorire una donna incinta che ha avuto le contrazioni mentre era in auto, bloccata nel traffico della tangenziale nord di Torino nei pressi dell’uscita per Savonera.

Il consorte alla guida della vettura  ha chiamato i soccorsi, e nel frattempo è giunta una pattuglia della Polizia Stradale. Così la mamma ha partorito in auto aiutata dal consorte e dai poliziotti.  Tutto è andato per il meglio e l’auto con la mamma e il neonato è stata scortata dalla polizia all’ospedale Martini di Torino.

“Questo ragazzo è troppo giovane per cantare il blues”

Music Tales, la rubrica musicale 

“Questo ragazzo è troppo giovane per cantare il blues

Quindi addio strada di mattoni gialli

Dove ululano i cani della società

Non puoi piantarmi nel tuo attico

Sto tornando al mio aratro”

Che dire?

 Del buon Elton John sappiamo molte cose; classe 1947, cantante compositore pianista di origini britanniche.

Il nome scelto come artista è legato ai musicisti Elton  Dean e Elton Hercules Baldry.

Un pessimo rapporto con il padre Stanley, castrante fin dalla prima infanzia.

Ma oggi voglio darvi qualche curiosità magari un po’ meno battuta.

Ha condiviso l’ultima apparizione live di John Lennon sei anni prima della sua tragica morte, lei non è salito sul palco con lui al Madison Square Garden il 28 novembre 1974 dopo aver perso una scommessa circa il successo di una canzone registrata insieme.

Nei primi anni 80, in occasione del 21º compleanno del principe Andrew, Elton fu invitato al castello di Windsor e ballò con la principessa Anna, ma la curiosità che pochi sanno è che la regina Elisabetta si avvicinò e chiese educatamente di potersi unire e formarono un piccolo cerchio ballando rock around the clock!

Elton è molto celebre per il suo look eccentrico e soprattutto per i suoi originalissimi occhiali l’oggetto però a cui dal massimo rispetto e visibilità durante le sue esibizioni è sempre il pianoforte di turno tanto che spesso ha battezzato con i nomi di celebri cantanti femminili.

Elton John ha sempre stimato l’arte di David Bowie ma dopo una forte amicizia si era rotto qualcosa tra di loro quando però nel 2016 Bowie è scomparso, Elton John ha onorato il suo genio e la sua memoria con una performance pubblica di  “space oddity” dichiarando: “credo che abbia affrontato con la massima dignità quello quello che gli stava succedendo. Non immaginavo assolutamente che avesse il cancro. Non c’era modo migliore per uscire di scena, ha dimostrato tutta la sua classe”.

Il brano che ho scelto è “goodbye Yelow Brick Road”.

Il titolo ‘Goodbye Yellow Brick Road’ è un riferimento al film classico del 1939 ‘Il mago di Oz’.

è incentrato principalmente sul narratore (Elton John), che richiede un cambiamento da tutta la fama, lo sfarzo e il glamour associati alla sua carriera. Vuole passare da questo a una vita più semplice in cui può essere veramente realizzato.

Il narratore sta salutando la ‘strada di mattoni gialli’ che è un simbolo di ricchezza e fama, perché vuole riprendere il controllo della sua vita. Non vuole che la fama e la fortuna lo definiscano e preferisce tornare alle sue radici agricole dove può vivere una vita più pacifica.

Nella seconda strofa in cui lo scrittore menziona la possibilità di ottenere una sostituzione, sembra che Bernie potrebbe essere stato l’unico a chiedere una deriva dalla fama mentre Elton non lo era. Così gli chiede di trovare qualcuno che lo sostituisca e scriva le sue canzoni poiché ci sono molti che vorrebbero questa opportunità. Ma se entrambi volessero rinunciare alla fama, allora potrebbe essere che stessero dicendo che non sarebbe stato difficile trovare una coppia che li sostituisse.

In ogni caso, lo scrittore è determinato a riprendere il controllo della sua vita anche se questo significa rinunciare alla sua fama per accontentarsi di una vita di basso profilo.

È fondamentalmente rappresentativo di un individuo che gode di una vita più edificante, anche se nel contesto di questa canzone possiamo dire che punta alle idee di materialismo e fama. E questo è lo stile di vita di alta classe e da celebrità che il cantante sta apparentemente vivendo. Quindi, per farla breve, quello a cui sta dicendo ‘addio’ è quel particolare aspetto della sua esistenza.

Spero vi piaccia,

      Buon ascolto e lunga vita alla bella musica

https://www.youtube.com/watch?v=wy709iNG6i8

 

CHIARA DE CARLO

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

Ecco a voi gli eventi da non perdere!

Tav, Montaruli (Fdi): “Dl Sicurezza nuovo strumento contro chi ostacola lavori”

“In Val Susa si ripete ancora una volta il consumato copione dell’assalto violento al cantiere dell’Alta Velocità. Anche questa volta attendo parole di condanna della sinistra, che sono sicura tarderanno ad arrivare. Contro i violenti che combattono lo Stato non ci può essere ambiguità, se lo mettano in testa coloro che strizzano l’occhio agli antagonisti e tentano di regalare loro immobili pubblici come il centro sociale Askatasuna. Il pacchetto sicurezza che si esaminerà la prossima settimana in aula alla Camera ha quanto ancora manca per isolare chi opera una vera e propria azione di sabotaggio. La misura – osteggiata dalla sinistra, che prevede maggior rigore contro chi ostacola un cantiere per un’opera strategica – è fondamentale. Grazie a Giorgia Meloni per aver messo la sicurezza al primo posto: il disegno di legge che dovrebbe essere finalmente approvato in Parlamento nelle prossime settimane, potrà aiutare le forze dell’ordine, è la migliore risposta a chi compie atti eversivi e il miglior sostegno agli operai impegnati nel cantiere”.   Lo dichiara la vicecapogruppo di FDI alla Camera Augusta Montaruli

Centro sperimentale di cinematografia, Grimaldi (AVS): Ora archivio nazionale del cinema

“Tra i film bruciati nell’incendio del Centro sperimentale di cinematografia ci sono capolavori come Miracolo a Milano, certamente oggi duplicati, ma le cui copie d’epoca hanno un valore storico. Come anche i provini di ammissione al Csc negli anni ‘50, tra cui quello di Mastroianni e Lucia Bosè diretto da Luciano Emmer: bruciato proprio mentre si inaugurava la bella mostra per il centenario della nascita di Marcello Mastroianni.
Il presidente Castellitto è giustamente orgoglioso di tutte le iniziative culturali del Csc. Lo siamo anche noi. Immaginiamoci tuttavia se il Presidente di un museo o di una grande biblioteca nazionale dichiarasse che qualche centinaia di stampe antiche sono bruciate, ma magari ci saranno anche all’estero. Verrebbe giù il mondo. Mentre dei 17 lavoratori e lavoratrici lasciati in strada continua a non parlarne nessuno, pensiamo che sia giunto il momento di ragionare su una proposta: progettare un autonomo Archivio Nazionale del Cinema, come esiste in quasi tutti i Paesi europei, che non sia la semplice appendice di una, seppur prestigiosa, scuola di cinema”.  Così Marco Grimaldi, vice presidente di AVS alla Camera.

Alle Molinette robot-chirurgo salva paziente con tumore vicino al cuore

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Salvato uomo con una massa tumorale di 10 x 10 cm sopra il cuore grazie ad un intervento miniinvasivo robotico innovativo in Italia, presso l’ospedale Molinette di Torino È stato salvato grazie ad un intervento robotico miniinvasivo innovativo un uomo di 51 anni con una massa tumorale situata sopra il cuore ed occupante gran parte del torace di destra, presso l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. Il paziente lamentava da mesi un peso a livello del cuore ed una costante mancanza di fiato. Le indagini avevano dimostrato una massa tumorale di 10 x 10 centimetri che comprimeva il cuore, l’aorta ed il polmone di destra. La neoformazione aveva origine dal timo, una ghiandola che si trova sopra il cuore. L’intervento chirurgico è stato eseguito con tecnica miniinvsiva robotica utilizzando un accesso innovativo finora mai utilizzato in Italia, con tre piccole incisioni di pochi millimetri a livello addominale. L’intervento è stato condotto dal dottor Paraskevas Lyberis, coadiuvato dal dottor Francesco Guerrera e dal dottor Filippo Terrando della Chirurgia Toracica dell’ospedale Molinette (diretta dal professor Enrico Ruffini) e dal dottor Simone Arolfo della Chirurgia Generale universitaria (diretta dal professor Mario Morino). L’équipe chirurgica è stata coadiuvata dall’anestesista dottor Alessandro Buttiglieri dell’Anestesia e Rianimazione universitaria (diretta dal professor Luca Brazzi) e dal personale infermieristico dedicato della sala robotica. “Mediante un accesso sotto lo sterno” spiega il dottor Paraskevas Lyberis “e due piccole incisioni sotto le coste di circa 8 mm, una a destra ed una a sinistra, l’équipe chirurgica ha potuto asportare la voluminosa massa tumorale. La sfida era quella di riuscire ad asportare per intero la lesione senza dover effettuare alcun taglio maggiore sul torace. L’incisione a livello addominale sopra il diaframma è ancora meno invasiva e meno dolorosa rispetto all’accesso standard a livello toracico, che viene impiegato negli interventi robotici toracici, e permette di asportare masse toraciche anche di notevoli dimensioni senza utilizzare grandi incisioni toraciche. Ciò implica pertanto un miglior controllo del dolore nel post-operatorio ed un tempo di ricovero ancora più breve, nell’ambito di 1-2 giorni”. “La Chirurgia Toracica della Città della Salute di Torino è un Centro di riferimento nazionale per la cura dei tumori della ghiandola del timo. La possibilità di eseguire un elevato numero di interventi per via robotica” continua il dottor Paraskevas Lyberis “ci permette di impiegare tecniche chirurgiche sempre più all’avanguardia e nuovi accessi volti a garantire un sempre minor dolore, unito alla capacità di asportare masse tumorali anche di grandi dimensioni in completa sicurezza e con grande precisione, senza danneggiare organi vitali, quali i polmoni o il cuore”. Ancora una volta un risultato sorprendente per una patologia rara che apre la strada a futuri interventi di chirurgia toracica su pazienti che potranno beneficiare della medesima tecnica chirurgica