ilTorinese

Manutenzione straordinaria per quattro ponti cittadini

Quattro importanti infrastrutture cittadine saranno interessate da interventi di manutenzione straordinaria per un importo complessivo di 1 milione e 230 mila euro. Il programma, dedicato al risanamento e al miglioramento della sicurezza di ponti e viadotti cittadini, riguarda il Ponte delle Benne, il Cavalcavia Acciaierie Ferrero, il Viadotto di corso Marche e il Ponte Rossini.

I progetti esecutivi dei lavori sono stati approvati  dalla Giunta comunale con due diverse delibere, su proposta dell’assessore alla Cura della Città Francesco Tresso. Gli interventi previsti mirano a garantire la stabilità delle strutture e la sicurezza della circolazione.

«Seguiamo costantemente lo stato delle infrastrutture cittadine – spiega l’assessore Tresso –: in città insistono circa 250 tra ponti, sottopassi e viadotti, spesso opere realizzate molti anni fa, per le quali è fondamentale mantenere un monitoraggio costante. Individuiamo le priorità di intervento per garantire sicurezza e durata nel tempo. Questi interventi fanno parte di un programma mirato proprio a proteggere le strutture e a tutelare chi le utilizza ogni giorno.»

Sul Ponte delle Benne (corso Regio Parco tra Lungo Dora Siena e Lungo Dora Firenze) e sul Cavalcavia Acciaierie Ferrero (strada dell’ Aeroporto) procederà al risanamento delle strutture in cemento armato e alla sostituzione dei giunti deteriorati.
Sul Viadotto di corso Marche gli interventi saranno localizzati nelle aree più ammalorate, per rimuovere il calcestruzzo danneggiato, proteggere le armature e ricostruire le sezioni compromesse, prevenendo possibili cadute di materiali e garantendo la sicurezza delle zone sottostanti.
Infine, il Ponte Rossini  (tra via Rossini e via Reggio) vedrà un completo rifacimento della pavimentazione in masselli di pietra, con materiali e tecniche più performanti, in grado di resistere al traffico intenso e ai mezzi del trasporto pubblico.

L’importo complessivo dei lavori di manutenzione straordinaria è di 1 milione e 230mila euro, così ripartito: 336mila euro per il Ponte delle Benne, 352mila euro per il Cavalcavia Acciaierie Ferrero, 112mila euro per il Viadotto di corso Marche e 430mila euro per il Ponte Rossini. La spesa sarà finanziata con mutui.

TORINO CLICK

Jannik Sinner nel libro di Crivelli

Osteria Rabezzana, via San Francesco d’Assisi 23/c, Torino

Giovedì 6 novembre, ore 18.30

Jannik Sinner 

Riccardo Crivelli presenta il suo libro sul talento che sta cambiando la storia del tennis

Dal cuore delle Dolomiti alla gloria mondiale. In occasione delle Nitto ATP Finals Riccardo Crivelli presenta, giovedì 6 novembre in Osteria Rabezzana, il libro Jannik Sinner (Diarkos), la storia del campione che ha scritto la sua leggenda con silenziosa determinazione. Modera Alessandro Sartore.

Nato in Val Pusteria, ai confini con l’Austria, Jannik Sinner ha intrapreso un viaggio straordinario che lo ha portato dalle montagne alpine alle vette del tennis mondiale. Questo libro racconta la sua storia, una storia di passione, determinazione e crescita. Fin da giovane, Jannik ha dovuto scegliere tra il suo amore per lo sci e la sua passione per il tennis. A tredici anni, scegliendo la racchetta, intraprende un cammino che lo porterà lontano da casa per trasferirsi a Bordighera, dove inizia a frequentare una delle accademie tennistiche più prestigiose del mondo. Un passo che segnerà l’inizio della sua ascesa verso la grandezza. In questo libro viene raccontata la forza di un ragazzo che ha imparato a credere in sé, abbracciando una filosofia di vita rigorosa: educazione, umiltà e un’etica del lavoro che gli sono stati insegnati dalla sua famiglia, sempre pronta a supportarlo senza mai ostacolarne le scelte. A soli diciotto anni, la vittoria al torneo di Milano segna il suo primo grande trionfo, un risultato che in passato era riuscito solo a leggende come Edberg e Federer. Il cammino di Sinner è caratterizzato da alti e bassi, ma la sua continua crescita lo ha portato a dominare il tennis mondiale. Le vittorie agli Us Open e agli Australian Open del 2024 hanno riportato uno Slam in Italia dopo quarantotto anni, consacrando definitivamente il suo nome nella storia dello sport. Il libro non solo celebra i trionfi di un campione, ma invita a scoprire la sua essenza: un ragazzo che, con talento silenzioso e una dedizione incrollabile, ha forgiato la sua leggenda. Jannik Sinner è destinato a rimanere sul palcoscenico del tennis mondiale per anni, pronto a diventare un’icona indimenticabile, un esempio di come il lavoro e la perseveranza possano trasformare un sogno in realtà.

Riccardo Crivelli (Voghera, 1968), laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Dopo aver lavorato alla redazione sportiva della Fininvest e alla Notte, entra alla Gazzetta dello Sport nel 1999, occupandosi, tra l’altro, di nuoto, basket, boxe, canottaggio e canoa. Attualmente è responsabile della rubrica Tennis. Per Diarkos ha pubblicato Rafael Nadal. Una questione di talento (2022), Novak Djokovic. The Djoker (2023) e Jannik Sinner. Il talento che sta cambiando la storia del tennis (2025).

Presentazione con aperitivo: 10 euro

Info

Osteria Rabezzana

Via San Francesco d’Assisi 23/C, Torino

Web: www.osteriarabezzana.it

Tel: 011.543070 – E-mail: info@osteriarabezzana.it

Il fascino di un Centro autonomo

LO SCENARIO POLITICO di Giorgio Merlo

Ci sono tre modi diversi, se non addirittura alternativi, per declinare un progetto politico centrista,
riformista e democratico nel nostro paese. Oggi, però, e senza lo sguardo rivolto all’indietro.
Il primo metodo, molto gettonato nell’attuale ‘campo largo’ – cioè l’alleanza di sinistra e
progressista – è quello di studiare e pianificare a tavolino una presenza centrista. È il cosiddetto
“lodo Bettini”. Cioè sancire l’indispensabilità di avere anche un polo centrista – l’ormai famosa
“tenda” – purchè non abbia l’intenzione e nè l’ambizione di condizionare o contribuire alla
costruzione del progetto politico complessivo della coalizione. Che, come tutti sanno, è
saldamente nelle mani delle varie sinistre che compongono il ‘campo largo’. Si tratta, comunque
sia, di una presenza utile per certificare che l’alleanza di sinistra e progressista è anche “plurale”
da un lato ma che, dall’altro, si riduce ad un semplice e quasi statutario “diritto di tribuna” per i
vari rappresentanti di questa sedicente area centrista. Un’area che oggi raggruppa il piccolo
partito personale di Renzi, i cosiddetti “civici” del dem romano Onorato con i rispettivi
amministratori locali, il movimento dell’ex Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ruffini e chi più ne
ha più ne metta. Compresi, e soprattutto, quelli che escono momentaneamente dal Pd per
approdare in questo agglomerato attraverso il noto e collaudato meccanismo delle “porte
girevoli”.

Il secondo è quello teorizzato e praticato – anche se in forma ancora troppo incerta e debole – dal
partito centrista di Forza Italia all’interno dell’attuale coalizione di governo. Un ruolo e una
funzione politica che, però, per essere realmente credibile e all’altezza della situazione, deve poter
essere decisiva non solo nel rivendicare uno spazio centrista ma anche, e soprattutto, nel
costruire un progetto di governo dove la componente centrista sia realmente visibile, pungente,
forte e capace di incidere nella costruzione delle singole politiche di settore e non solo di settore.
Un nodo che, oggettivamente, e al di là di ogni altra considerazione di parte, ad oggi non è ancora
affatto sciolto nella coalizione guidata da Giorgia Meloni.

In ultimo c’è l’iniziativa concreta e immediatamente percepibile di un Centro autonomo. Che non
significa, come ovvio e scontato, una presenza meramente testimoniale. E quindi di per sè
politicamente irrilevante ed inconsistente. Al contrario, significa rimarcare la bontà di una cultura
politica, di un metodo politico, e, soprattutto, di un progetto politico. Che oggi coincide con
l’essere un progetto autenticamente riformista e democratico. Perchè deve competere con
schieramenti che praticano e coltivano – soprattutto a sinistra – una violenta e persino spudorata
radicalizzazione del conflitto politico accompagnata da un altrettanto inquietante polarizzazione
ideologica. Un progetto che oggi è teorizzato e perseguito principalmente da Carlo Calenda con il
partito Azione e altri movimenti e gruppi politici. È inutile negare che si tratta di una iniziativa
politica che stuzzica e suscita una forte e spiccata attenzione da parte dell’area cattolico popolare
e cattolico sociale. Perchè, semplicemente, si tratta di un progetto che ha attraversato il cammino
concreto di molti cattolici impegnati in politica. Senza citare la cinquantennale esperienza della
Dc, basti pensare al Ppi di Marini e Martinazzoli del 1994 o a quello del CCD di Pier Ferdinando
Casini del 2008; da quello di Monti del 2013 – anche se aveva più un approccio tecnocratico che
politico – a quello del fu “terzo polo”. Ecco perchè riproporre, oggi, il progetto di un Centro
autonomo, distinto e distante dai due schieramenti maggioritari che evocano un lontano ricordo
della deriva degli “opposti estremismi” significa anche, e forse, incrociare cammin facendo
sempre più adesioni ed interesse.

Comunque sia, per chi oggi parla di Centro e di progetto centrista, non può non scegliere uno di
questi tre modelli.

Base running dona assegno a Paideia

 Base Running ha consegnato alla Fondazione Paideia un assegno da 3.000 euro, frutto della generosa partecipazione alla manifestazione La Corsa del Principino & Family, che si è svolta sabato 11 ottobre presso i Giardini della Reggia di Venaria Reale. L’importo rappresenta la metà del ricavato dell’evento che ha visto famiglie, gruppi di amici, bambini, passeggini e amici a quattro zampe correre (o camminare) insieme in un percorso di inclusione, sport e comunità.

 

Sabato 11 ottobre il prato e i viali della Reggia si sono animati di un’energia collettiva: piccoli corridori, genitori al fianco, amici e cani hanno affrontato con gioia il percorso predisposto, trasformando un semplice atto sportivo in un gesto di solidarietà. Il tracciato di 1,2 km accessibile anche a passeggini e persone con difficoltà motorie, ha attraversato gli incantevoli viali dei Giardini della Reggia, offrendo un’esperienza aperta a tutti, dai più piccoli ai più grandi. I bambini sopra gli 11 anni hanno potuto correre in autonomia, mentre i più piccoli hanno partecipato accompagnati da uno o due adulti, trasformando la corsa in un’autentica avventura familiare.

 

Grazie alla partecipazione di tutti, La Corsa del Principino & Family ha potuto concretizzare un contributo tangibile a favore di Fondazione Paideia, che da oltre 30 anni sostiene bambini con disabilità e le loro famiglie, promuovendo ascolto, riabilitazione e inclusione. I 3.000 euro consegnati oggi sono il simbolo di un percorso collettivo: non soltanto chilometri percorsi, ma storie condivise, sorrisi, corse e passi al fianco degli affetti più cari grazie ai quali lo sport diventa veicolo di cura, attenzione e comunità. Ogni partecipante, pur con la leggerezza del gioco e della festa, ha contribuito al sostegno concreto di famiglie che affrontano quotidianamente sfide importanti.

 

 

Un sentito ringraziamento – dichiara Carlo Banchioresponsabile comunicazione di Paideia – va innanzitutto a Base Running, per aver ideato e realizzato un evento che coniuga sport, natura e solidarietà, e ai partecipanti: bambini, adulti, gruppi di amici e famiglie… tutti insieme in un giorno che resterà nel segno della gentilezza attiva.”

 

L’assegno consegnato oggi – dichiara Alessandro Giannone Presidente di Base Running – è un inizio, non un arrivo. È l’avvio di un cammino in cui correre insieme significa fare spazio all’inclusione, all’amicizia, alla comunità. Nei prossimi eventi ci auguriamo di ritrovarci ancora così: pronti a mettere un piede davanti all’altro, non solo per arrivare al traguardo, ma per generare un valore che si misura nel sorriso di un bambino, nel sollievo di una famiglia, nella forza di un gesto condiviso.”

 

Uomo muore investito da tir

Un uomo è stato investito da un tir ed è  morto oggi pomeriggio in corso Francia a Rivoli, nel tratto tra via Tevere e via Adige. I soccorritori del 118 sono intervenuti con ambulanza e automedica, ma non hanno potuto salvarlo. L’uomo è morto sul colpo, schiacciato dal camion.

Olliveri, PdF: “L’occulto provoca gli incubi, altro che risolverli”

Ottavio Olliveri, Referente del Popolo della Famiglia di Alba, dichiara: “Apprendiamo con sconcerto che presso la biblioteca di Alba si terrà la sera del 31 ottobre una “speciale seduta spiritica con lo scrittore”. Verranno lette storie ad alta voce “evocando gli scrittori del passato” con l’intento di “affrontare insieme i peggiori incubi”. Ipotizziamo che sia solo un modo, peraltro poco originale, per incuriosire un pubblico che banalizzando la dimensione spirituale va in cerca di facili “emozioni”. Quello che ci inquieta è l’età dei destinatari: bambini dai 9 anni in su.
Margherita Ruffino, Referente del PdF Canale, ribadisce :” É molto pericoloso che si espongano bambini anche dai 9 anni in avanti ( cosa sono 9 anni?) a giochi ed esperienze che possano emozionarli troppo, generare paure ed idee sbagliate. Oggi si è troppo impreparati e quindi imprudenti nell’affrontare il mondo dello spirito, soprattutto quello del male, perché non si cerca più di compensarlo con la riflessione spirituale e la preghiera. Ma insomma, è sempre stato considerato peccato pericoloso addentrarsi nel mondo degli spiriti anche se solo per gioco ed i santi sacerdoti di un tempo ci dicevano che nemmeno per gioco si deve cercare il contatto con l’Aldilà. Ma chi ci crede più oggi? Nemmeno i sacerdoti credono più che esistano il demonio e gli spiriti maligni, quindi per gioco si espongono i bambini a cose che possono fare loro solo del male”.
Confidiamo che il nostro appello possa aiutare gli adulti a valutare con maggiore prudenza linee educative solide e rassicuranti”.

Fiori, volontari e navette nei cimiteri cittadini nelle giornate del ricordo dei propri cari

Sono settimane di intensa presenza nei cimiteri cittadini – Monumentale, Parco, Abbadia di Stura, Cavoretto, Sassi e Mirafiori – dove il flusso di visitatori è molto più alto rispetto al resto dell’anno. Migliaia di persone si fermano davanti alle tombe dei loro affetti più vicini: famiglie, parenti e amici depongono fiori e condividono attimi di commozione.

Per garantire un’accoglienza attenta e discreta, la Città di Torino e AFC hanno organizzato servizi e iniziative di supporto durante queste giornate dedicate al ricordo dei defunti.

Un ruolo fondamentale è quello del volontariato civico. “Giovani per Torino” e “Senior civici”, riconoscibili dalle pettorine blu o gialle, assistono i visitatori nella ricerca delle sepolture e nelle informazioni all’interno dei cimiteri, guidandoli con tablet e mappe e offrendo indicazioni per orientarsi tra i campi.

All’ingresso di Monumentale e Parco, gli SMAT Point distribuiscono acqua potabile gratuita, un piccolo conforto per chi trascorre più tempo tra i viali. Chi ha difficoltà a camminare può usufruire di carrozzine pieghevoli e ascensori presidiati, mentre mappe dettagliate segnalano ingressi accessibili, rampe e percorsi facilitati.

L’accesso con auto private è vietato, salvo per i veicoli con contrassegno azzurro destinati a persone con disabilità. All’interno dei cimiteri Monumentale e Parco è attivo un servizio gratuito di navette con autobus a pianale ribassato. Le linee GTT verso i cimiteri sono potenziate, mentre la linea 102 interna al Parco subirà sospensioni temporanee nei giorni di maggiore affluenza, il 1 e 2 novembre.

La rassegna Appuntamenti con il ricordo offre momenti musicali che accompagnano la commemorazione, invitando alla riflessione e alla memoria.

Le celebrazioni religiose principali si terranno domani, sabato 1° novembre, al cimitero Parco alle 15.30 presso la Grande Croce. Al Monumentale, domenica 2 novembre, sono previste la cerimonia istituzionale alle 9.15 e la Santa Messa alle 15.30 nel cortile interno, presso l’ingresso principale di piazzale Tancredi Falletti di Barolo.

Fino al 2 novembre i cimiteri e gli uffici resteranno aperti dalle 8.30 alle 17.30; da lunedì 3 novembre entrerà in vigore l’orario invernale, con chiusura alle 16.30.

TorinoClick

Alcott riapre al pubblico il suo storico store di Piazza Castello

Torna da oggi, 31 Ottobre, in Piazza Castello il punto vendita torinese del brand di moda maschile contemporaneo, parte del gruppo Capri, a cui fa capo anche Gutteridge.

 

Torino, 31 ottobre 2025 – Nell’ambito del percorso di rebranding e rinnovamento che sta ridefinendo la propria identità, Alcott riapre al pubblico il suo storico store di Piazza Castello a Torinocompletamente rinnovato e pronto ad accogliere i clienti con un format moderno e interattivo.

 

La riapertura del punto vendita torinese si inserisce in un più ampio piano di espansione nazionale e internazionale del marchio, che fa capo al Gruppo Capri, realtà napoletana proprietaria anche del brand Gutteridge. Dopo la recente riapertura dello storico store di via Torino a Milano, il progetto proseguirà con nuove aperture in Italia e all’estero, tra cui Sorrento e cinque nuovi store in Marocco.

 

Il negozio di Torino presenta oggi un ambiente completamente rinnovato, dove design, tecnologia e interazione si fondono per offrire una shopping experience evoluta: dall’integrazione dell’intelligenza artificiale nel customer care alle casse self-service, fino a un layout immersivo che accompagna il cliente in un percorso dinamico tra moda e innovazione.

 

La riapertura dello store di Torino rappresenta un nuovo passo nel percorso di crescita e valorizzazione del marchio Alcott,” dichiarano Salvatore e Francesco Colella, Amministratori Delegati del Capri Group “Questo progetto incarna la nostra visione di retail esperienziale, capace di coniugare tecnologia, design e relazione con il cliente, rafforzando al contempo la presenza del gruppo sui mercati nazionali e internazionali.” concludono.

 

Alcott conferma la propria visione orientata al futuro, consolidando la presenza sul territorio e rafforzando il legame con il pubblico italiano e internazionale.

Ognissanti, in viaggio 25 milioni di italiani, traffico intenso anche in Piemonte

Previsioni di traffico a Torino e in Piemonte

Venerdì pomeriggio: atteso aumento progressivo del traffico in uscita dalla città di Torino e dalle aree del Piemonte verso località secondarie o montane. Le arterie intorno al capoluogo e le vie di fuga verso le province potrebbero registrare rallentamenti.

Sabato mattina-primo pomeriggio: flusso elevato soprattutto verso mete turistiche  e possibilità di congestione nelle ore di punta.

Sabato nel pomeriggio/sera: traffico che resta sostenuto; chi rientra in città o effettua spostamenti brevi potrebbe trovare code nelle direttrici più trafficate.

Domenica mattina: traffico ancora abbastanza intenso, con spostamenti brevi o rientri anticipati;

Domenica pomeriggio: momento critico per il rientro verso Torino o verso le vie principali della regione: previsto traffico più forte, con possibili code verso i grandi centri urbani e lungo le vie di collegamento.

Nel fine settimana di Ognissanti si prevede un traffico intenso sulla rete stradale e autostradale italiana. Secondo le stime di Anas, società del Gruppo FS, saranno circa 25,7 milioni gli spostamenti in automobile tra venerdì e domenica, con flussi in costante aumento lungo le principali arterie del Paese.

Il picco di traffico è atteso nel pomeriggio di oggi e nella mattinata di sabato, quando molti italiani lasceranno le grandi città per raggiungere mete di breve e media distanza. Domenica pomeriggio, invece, è previsto il controesodo con il rientro verso i centri urbani.

Le direttrici più interessate ai movimenti saranno quelle in direzione sud e verso le località di provincia, in particolare lungo le dorsali adriatica, tirrenica e jonica. Tra i tratti più trafficati figurano l’A2 Autostrada del Mediterraneo, le statali 106 Jonica e 18 Tirrena Inferiore in Calabria, le A19 Palermo-Catania e A29 Palermo-Mazara del Vallo in Sicilia, la SS131 Carlo Felice in Sardegna e la Pontina (SS148) nel Lazio, che insieme alla SS7 Appia collega Roma con le mete turistiche del basso Lazio. Flussi consistenti sono attesi anche lungo la E45, la SS1 Aurelia, la SS16 Adriatica, la SS309 Romea, la SS36 del Lago di Como, la SS26 della Valle d’Aosta e la SS51 di Alemagna in Veneto, oltre ai raccordi RA13 e RA14 in Friuli-Venezia Giulia verso i valichi di confine.

L’amministratore delegato di Anas, Claudio Andrea Gemme, ha lanciato un appello agli automobilisti affinché affrontino il viaggio con la massima prudenza: “In queste festività caratterizzate da spostamenti di breve e media percorrenza – ha dichiarato – invitiamo tutti a rispettare i limiti di velocità, mantenere la distanza di sicurezza e, soprattutto, evitare distrazioni come l’uso del cellulare alla guida. La sicurezza dipende dal comportamento di ciascuno di noi: quando sei al volante, tutto può aspettare”.

Per agevolare la circolazione, è in vigore il divieto di transito per i mezzi pesanti sabato 1° e domenica 2 novembre dalle ore 9 alle 22.

Pupi Oggiano torna a Torino per il suo nuovo thriller

La trama del film? Se ne sa poco, per ora. Si sa di un uomo che vive in una grande villa, appartato, assistito da due sodali che lo accontentano in tutto. Ma anche, tra ampi spazi e claustrofobia, di “un gruppo di persone, sequestrate e costrette a compiere giochi da bambini sotto la minaccia delle armi.” Da prevedersi “una storia dura e netta”, una vicenda che accomuni il thriller e l’horror, titolo “Il grande no” diretto da Pupi Oggiano (altresì dal 1990 cantautore con quattro album all’attivo, poi decine di videoclip e tre documentari sul cinema di Dario Argento) che torna dietro la macchina da presa dopo il percorso fatto nella sua “esalogia” (da “La paura trema contro” a “Contro un iceberg di polistirolo”: circola in rete un riassuntivo filmato, una sorta di “dove eravamo rimasti”, una sorta di bignami delle puntate precedenti, tra scorci notturni torinesi, coltelli insanguinati, forbici assassine, cadaveri dentro pozze di sangue, mani guantate e certo non sicure, incappucciati e martelli che s’avventano sulla vittima), curioso quanto inedito esperimento nel panorama del cinema italiano indipendente. Qui siamo su altri terreni, a toccare temi che hanno invaso il nostro quotidiano come il bullismo, la solitudine, la vendetta, i rapporti familiari tesi e difficili, la violenza.

“Un thriller a tinte horror violento e claustrofobico – riassume in questi giorni l’ufficio stampa -, dove però la parte più dura non sarà data dalla violenza fisica ma da quella psicologica, presente e passata.” Comunque, quelle “tinte fosche” che fanno la felicità di una buona parte di pubblico appassionato. Nel cast Diego Casale protagonista (personaggio televisivo e teatrale, membro del duo comico “Mammuth”, già con Argento e Marco Ponti, ormai iconico attore per Oggiano), circondato da Alis D’Amico e Ilaria Monfardini, da Tita Giunta a Paolo Mazzini a Clarissa Allia. Alessandro Benna è il responsabile di riprese e montaggio mentre Daniele Trani è il direttore della fotografia. Le riprese sono iniziate nei giorni scorsi nell’affascinante scenario di Villa Camelot a Castel Fiorentino e si sposteranno a Torino per occupare alcune location, non ultimo un castello di cui il nome per ora rimane top secret.

Elio Rabbione

Nelle immagini: Pupi Oggiano, regista del “Grande no” (ph Mau Parietti); Diego Casale e Pupi Oggiano durante le riprese del film (ph Jack Raw)