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Controlli in Barriera di Milano: arresti, sanzioni e sequestri di droga

Mercoledì pomeriggio, nel quartiere Barriera Milano, ha avuto luogo un controllo straordinario del territorio ad Alto impatto coordinato dalla Polizia di Stato in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia Municipale.

L’attività, diretta da personale del Commissariato di P.S. Barriera Milano ha visto il concorso, del Reparto Prevenzione Crimine “Piemonte” e delle unità cinofile e complessivamente ha consentito:

l’identificazione di 28 persone;

il controllo di 3 esercizi pubblici;

l’arresto di 2 persone;

il sequestro di 60 grammi di sostanza stupefacente;

il sequestro di 1 veicolo;

il sequestro di 260 kg di merce;

l’emissione di 6000 euro di sanzioni.

In particolare, personale della Polizia di Stato ha arrestato, per detenzione di sostanza stupefacente, una persona trovata in possesso di una sessantina di grammi tra hashish, marijuana e crack. L’uomo è stato fermato in via Spontini angolo via Montanaro. Un’altra persona, invece, è stata arrestata con l’aggravamento della misura degli arresti domiciliari in custodia cautelare in carcere. Nei pressi dei Giardini Sempione, un soggetto veniva contravvenzionato in violazione del Codice della Strada. L’uomo era alla guida di un veicolo non assicurato e senza avere il titolo di guida. Il veicolo è stato sottoposto a sequestro.

Personale dell’Arma dei Carabinieri, invece, ha sanzionato per violazioni amministrative due esercizi commerciali per 3000 euro ciascuno. In uno dei due locali pubblici, sono stati anche sequestrati 260 chilogrammi di alimenti mal conservati.

I controlli continueranno con cadenza regolare.

Quando il turismo è accessibile la via Francigena è di tutti. Il bilancio del progetto regionale due anni dopo

Mappati 150 luoghi lungo 36 chilometri, tre nuove aree sosta e 20 chiese rese accessibili tra Valle di Susa e Canavese.

Attivati 16 tirocini per l’inclusione

Dopo due anni di lavoro, si è concluso il progetto «Via Francigena For All», una delle iniziative più significative presentate nel 2022 dalla Regione Piemonte in occasione di un bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Con un budget complessivo di 1,6 milioni di euro, il progetto ha reso accessibile a tutti, in particolare a persone con disabilità, parte dell’iconico cammino della Via Francigena, riconosciuto come itinerario culturale dal Consiglio d’Europa, con l’obiettivo di abbattere le barriere architettoniche e culturali, rendendo il Cammino un’esperienza il più inclusiva possibile.

Il focus del progetto riguarda i tratti dell’itinerario Canavesano, tra Ivrea e Viverone, e la variante della Valle di Susa, tra Villar Focchiardo e Avigliana, coinvolgendo tutto il territorio limitrofo e la sua offerta turistica culturale, naturalistica, sportiva ed enogastronomica. Una grande opportunità per Comuni e filiere locali, che si candidano a diventare eccellenze del turismo in chiave sociale.

Capofila è la Regione Piemonte, attraverso la Direzione regionale Coordinamento Politiche e Fondi Europei – Turismo e Sport, con i partner di progetto Agenzia di promozione e di accoglienza turistica locale Turismo Torino e Provincia e Regione Ecclesiastica Piemonte con la Consulta Regionale per i beni ecclesiastici del Piemonte e Valle d’Aosta e il supporto di Visit Piemonte. Sono coinvolti nella realizzazione progettuale enti e associazioni che fanno parte del tavolo regionale per il Turismo Accessibile, in particolare Unione Italiana Ciechi e Ente Nazionale Sordi e Strutture regionali degli Assessorati con deleghe alle politiche sociali e lavoro; a cui si aggiungono Agenzia Piemonte LavoroClub Alpino Italiano – Montagna TerapiaASL TO – Centro Regionale Autismo, CPD-Consulta per le persone in difficoltàAmministrazioni locali e Associazione Via Francigena di Sigerico di Ivrea.

 

“Siamo orgogliosi dei risultati ottenuti dal progetto biennale di Regione Piemonte ‘Via Francigena for all’ in risposta al bando ministeriale per il finanziamento di interventi sul turismo accessibile e inclusivo per le persone con disabilità” – dichiara Marina Chiarelli assessore al Turismo, Cultura, Sport, Politiche giovanili e Pari opportunità della Regione Piemonte“È stato fatto un lavoro con le comunità locali collocate sul percorso del cammino storico morenico canavesano e valsusino sia a livello infrastrutturale, sia sociale, per valorizzare l’autenticità del territorio e renderlo ancora più accogliente. Le barriere architettoniche e socioculturali che ostacolano l’inclusione sono state abbattute attraverso una progettazione inclusiva e un lavoro condiviso tra istituzioni e associazioni. Le prime con degli interventi di adeguamento strutturale e di facilitazione alla fruibilità del percorso, le altre con azioni educative e informative. Grazie a questo lavoro il territorio interessato potrà definirsi turisticamente ‘for all’. A concludere il progetto sarà la camminata inclusiva in Val di Susa di domani 7 settembre alla quale ci aspettiamo la partecipazione di molte persone”.

 

“Non è un caso che accessibilità faccia rima con inclusività perché ritengo che garantire servizi qualificati sulla disabilità sia un indicatore di civiltà. Ed è proprio quello che è accaduto con «Via Francigena for all», virtuoso progetto che ci ha permesso di attivare – tramite Agenzia Piemonte Lavoro – ben sedici tirocini. Il Piemonte ha bisogno di un’accoglienza qualificata, con la consapevolezza che un turismo sostenibile sia anche in grado di generare lavoro e opportunità occupazionali di qualità” ha dichiarato Elena Chiorinovicepresidente e assessore al Lavoro della Regione Piemonte.

 

“La Via Francigena è un patrimonio di storia e spiritualità impresso nell’identità profonda e sacra della Valsusa. Con questo progetto diventa anche accessibile alle persone con disabilità, abbattendo le barriere che fino ad ora le escludevano. Sull’antico cammino dei pellegrini creiamo un turismo moderno e accessibile, che permetta un ulteriore rilancio del territorio grazie all’attrattività internazionale che la giusta sensibilità sociale garantisce al giorno d’oggi”. Dichiarazione assessore regionale alle Politiche Sociali Maurizio Marrone.

Studio e analisi approfondita dell’accessibilità

Un aspetto di grande rilievo riguarda l’analisi approfondita dell’accessibilità, in particolare dei due tratti oggetto del progetto (in futuro dell’intero percorso francigeno piemontese), condotta da esperti del CAI e dell’Associazione Europea Vie Francigene – Francigena Service: lavoro che potrà agevolare la comunicazione turistica e diventare un vero e proprio ‘manuale’  per  futuri interventi per migliorare l’accessibilità sul territorio. La traccia GPX e gli itinerari completi sono disponibili sul sito di visitpiemonte.com

 

Mappatura e Miglioramento dell’Accessibilità

Uno dei principali risultati è stata la mappatura di 150 luoghi chiave, strutture ricettive, uffici turistici, servizi e punti di interesse storico-culturale. Per ciascuna struttura sono state definite indicazioni operative per migliorarne l’accessibilità, grazie al lavoro congiunto di Turismo Torino e Provincia e della CPD-Consulta per le Persone con Disabilità. Azione che ha permesso di creare un quadro chiaro delle esigenze di accessibilità lungo il percorso

Mezzi Fuoristrada e Formazione

Per rendere accessibili anche i tratti più disagevoli del cammino, sono stati acquistati ausili fuoristrada (tipo Joëlette) progettati per accompagnare persone con ridotte capacità motorie. La Regione Piemonte, in collaborazione con il Club Alpino Italiano (CAI), ha inoltre organizzato sessioni di formazione per la conduzione di questi ausili, garantendo che il personale fosse adeguatamente preparato per assistere i visitatori lungo i percorsi.

Infrastrutture e Segnaletica Accessibili

Un ulteriore passo avanti verso l’accessibilità è stato compiuto con la realizzazione di tre aree di sosta accessibili nei comuni di Villar Focchiardo, Avigliana e Bollengo. In ciascuno dei comuni attraversati sono stati installati 13 pannelli visivo-tattili, con contenuti in Braille, per le disabilità visive, e QR-code con il racconto della località in lingua italiana, inglese, francese e LIS, per le disabilità uditive.

 

Valorizzazione dei Siti Culturali con «Chiese a Porte Aperte»

Sono stati valorizzati 20 nuovi siti sacri, resi accessibili tramite l’App «Chiese a porte aperte», grazie alla quale i visitatori possono accedere a questi luoghi con un sistema di apertura automatizzata. Ogni sito è stato oggetto di una ricerca storico-artistica approfondita, con la curatela di testi e storyboard in tre lingue. Sono stati implementati servizi di videosorveglianza, nuovi sistemi di illuminazione e allestimenti, installati pannelli multisensoriali e resi disponibili contenuti audio e video nella lingua dei segni, nonché materiali scaricabili per la preparazione della visita. Lavoro realizzato in collaborazione con la Regione Ecclesiastica e la Consulta per i Beni Culturali e l’Edilizia di Culto del Piemonte e Valle d’Aosta.

Tra i luoghi di maggiore rilevanza: la Cripta della Cattedrale di Santa Maria Assunta, la Cattedrale con la Tomba di McCarthy e la Chiesa di San Nicola da Tolentino di Ivrea; la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Bollengo, la Chiesa di San Rocco di Montalto Dora e molte altre chiese e cappelle dislocate lungo il percorso nelle aree morenico- canavesana e in Valle di Susa, garantendo un’esperienza di visita completa e inclusiva.

Inclusione Lavorativa

Infine, il progetto Via Francigena For All ha avuto un impatto significativo anche dal punto di vista sociale, promuovendo l’inclusione lavorativa. Sono stati infatti attivati 16 tirocini extracurriculari a soggetti iscritti al collocamento mirato, favorendo la loro integrazione nel mondo del lavoro e la loro partecipazione attiva alla società.

Tanto ci pensano loro

Da molti anni più nessuno parla di impegno politico, di partecipazione attiva alla vita della comunità alla quale appartiene, di impegnarsi in prima persona per i propri ideali.

Giorgi Gaber cantava

La libertà non è star sopra un albero
Non è neanche il volo di un moscone
La libertà non è uno spazio libero
Libertà è partecipazione

Ma parliamo, appunto, di oltre cinquanta anni fa.

Ora, assistiamo ad un esercito di leoni da tastiera, prevalentemente ignoranti anche scolasticamente parlando (non basta la laurea per essere colti, al massimo si è eruditi), che vogliono lasciare nella storia una piccola traccia del loro insignificante passaggio su questo pianeta e scrivono, sui social, volendo dimostrare che loro sanno come andrebbe fatto quello, che ti dimostrano perché non sia stato fatto bene se non fosse che, così facendo, dimostrano soltanto di non conoscere assolutamente la materia del contendere e, in aggiunta, si inimicano chi, al contrario, sa di cosa parla diventando così sempre più soli, sempre più isolati.

Come non bastasse, alcuni sprovveduti usano i social per diffamare o calunniare qualcuno, non consapevoli che aver usato un social costituisce un aggravante per il numero di persone potenzialmente raggiunte dal messaggio.

Sarebbe molto meglio per tutta la società, ed in particolare per questi casi pietosi, che in primis si contattasse chi davvero può agire per risolvere il problema o fornire informazioni attendibili (Ente pubblico, azienda fornitrice, Autorità di P.S., ecc) e, soprattutto, che non si fornissero informazioni fuorvianti che, nella migliore delle ipotesi, sviano le azioni opportune e ritardano la soluzione.

Appare palese che i social hanno solo dato il colpo di grazia ad un sistema già moribondo da anni, dove si delega lo Stato (nelle sue varie emanazioni) a provvedere a tutto, salvo poi lamentarsi che lo Stato non fa nulla (chi ha avvisato lo Stato che quel “qualcosa” non va)?

Nella loro ignoranza questi soggetti si lamentano che “paghiamo le tasse quindi pretendiamo dei servizi” ma non conoscono assolutamente cosa sia un “patto di stabilità”, una “legge di bilancio” o una “spending review”; al contempo, però, si vantano di far parte del volontariato magari proprio nei settori della sanitào della protezione civile che sono alcuni dei settori ai quali è destinato il gettito fiscale maggiore.

E’ evidente che sia più che mai importante, per loro, apparire anziché essere, mostrare anziché fare, lamentarsi anziché provvedere; ovvio che da un tale comportamento, per imprinting, le nuove generazioni non possano crescere meglio dei genitori (il frutto non cade mai lontano dall’albero).

Abbiamo, quindi, ottime probabilità di peggiorare non soltanto la comunicazione ma anche, e soprattutto, la partecipazione attiva alla res publica; va da sé che se per noncuranza, disinteresse o pregiudizio verso la politica, deleghiamo le persone sbagliate otterremo  risultati disastrosi, che andranno a sommarsi a risultati precedenti altrettanto disastrosi, e così via.

Siamo passati nel giro di poco più di 40 anni dalle lotte femministe, i cortei studenteschi, gli scioperi operai e le stragi terroriste (definirle politica è dura, ma era un loro modo di intendere la politica), le manifestazioni contro la guerra in Vietnam al disinteresse più totale.

Se chiediamo ad un diciottenne quali siano i principali ministeri, da quanti membri siano composte le due camere parlamentari credo che poco più del 5% sappia rispondere correttamente; il ritorno dell’insegnamento dell’educazione civica, volutamente rimossa da governanti che avrebbero dovuto fare tutt’altro nella vita, fa ben sperare ma è in casa che deve nascere tutto.

Se siete ignoranti e non ve ne vergognate, affare vostro; se non vi interessa che il mondo peggiori ulteriormente, pensate almeno alle figuracce che faranno i vostri figli.

Sergio Motta

Dalla Gioconda ai Krumiri i baffi fanno storia

Tra i più in voga quelli alla Nietzsche, alla Dalì, alla Clarke Gable, persino, anche se meno frequente perché foriero di brutti ricordi, alla Hitler. Ma il baffo più famoso resta quello a manubrio di Vittorio Emanuele II

La moda dei baffi ha fatto storia e, simbolo di virilità e fascino, non tramonta, addirittura si son venuti a creare prototipi prendendo spunto da uomini famosi nel tempo. Tra i più in voga il baffo alla Nietzsche, alla Dalì, alla Clarke Gable, persino, anche se meno frequente perché foriero di brutti ricordi, alla Hitler ma il baffo più famoso resta quello a manubrio di Vittorio Emanuele II.

Immortalato in innumerevoli ritratti, monumenti, medaglie, monete, considerato” Il Re Galantuomo” da chi nutriva sentimenti patriottici grazie alla sua difesa della libertà costituzionale dopo la disfatta di Novara e l’abdicazione di Carlo Alberto nel 1849   ma anche molto chiacchierato per le avventure amorose, in particolare con la Bella Rosina e l’attrice Laura Bon, aveva davvero un phisique du role avvalorato dalla prestanza fisica ma anche dai particolari baffi che hanno colpito l’immaginario collettivo.

 

 

Tant’è che proprio nel 1878, anno in cui morì il Re, un pasticcere di Casale, Domenico Rossi, ebbe l’idea di creare biscotti con la forma dei suoi baffi. Talmente buoni e simbolici al punto di ottenere riconoscimenti quali la medaglia di bronzo alla Esposizione Universale di Torino nel 1884, il diploma di Provveditore della Casa Reale del Duca d’Aosta e della Real Casa d’Italia, oltre al Gran Diploma d’Onore dell’Esposizione di Casale nel 1900. La notorietà si accrebbe negli anni 20 quando l’azienda fu rilevata da Angelo Ariotti per poi raggiungere fama internazionale nel 1953 con la famiglia Portinaro che tuttora ha affermazioni straordinarie; fa testo la lettera del Presidente Americano Clinton che, omaggiato da un consigliere regionale del Piemonte di una scatola di Krumiri, come furono denominati i biscotti,  ringraziò con un entusiastico “ Wonderful Krumiri”.

Un dolce baffo che può essere paragonato all’intuizione artistica di un pasticcere inventore che, senza rendersi conto, in qualche modo anticipò le allusioni Dada che elevavano a dignità d’arte oggetti quotidiani, in questo caso i biscotti. E, a proposito come non pensare al Duchamp della “ Gioconda coi baffi”?

Giuliana Romano

La Mela di AISM festeggia 30 anni

A Torino il 4 ottobre per la Giornata del Dono,
sabato 5 e domenica 6 ottobre AISM in piazza per la lotta alla sclerosi multipla
Quest’anno “La Mela di AISM” celebra il suo 30° anniversario. Nato nel 1994, questo evento,
promosso dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM) ha raccolto oltre 61 milioni di
euro, sostenendo la ricerca e i servizi destinati alle persone con sclerosi multipla. Oggi
l’evento continua a finanziare la ricerca e a potenziare le prestazioni necessarie per chi
convive con sclerosi multipla, NMOSD, MOGAD e patologie correlate.
La Mela di AISM anche nelle piazze di Torino
Come ogni anno, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, in occasione della
Giornata del Dono, il 4 ottobre, e nel weekend del 5 e 6 ottobre, “La Mela di AISM” tornerà
nelle piazze di Torino. I volontari di AISM, offriranno sacchetti di mele verdi, gialle e rosse,
delle varietà granny smith, golden e noared a fronte di una donazione minima di 10 euro.
Per il 30° anniversario, ritorna la borsina rossa contenente un sacchetto da 1,8 kg di mele e
un pieghevole informativo e un QR code per accedere a ricette esclusive di Chef Alessandro
Borghese. È possibile prenotare la propria borsina di mele contattando le Sezioni Provinciali
AISM, il cui elenco è disponibile sul sito www.aism.it/mela.
Chef Alessandro Borghese: 10 anni al fianco di AISM
Per il decimo anno consecutivo, Chef Alessandro Borghese è il volto della campagna La Mela
di AISM. “Da 10 anni sono al fianco di AISM per combattere la sclerosi multipla e le patologie
correlate. Solo la ricerca scientifica può aiutarci a trovare una cura risolutiva. Per questo è
importante partecipare a La Mela di AISM: cucinare è un atto d’amore, proprio come la
solidarietà” dichiara Chef Borghese.
Al suo fianco, la madrina Antonella Ferrari, attrice e scrittrice, il ballerino Ivan Cottini e molti
altri amici e sostenitori si uniranno alla causa, rendendo ancora più speciale questa edizione
del 30° anniversario de La Mela di AISM.
I progressi nella ricerca in 30 anni di “La Mela di AISM”
Iniziata come una semplice raccolta fondi, l’evento ha contribuito significativamente ai
progressi nella ricerca sulla sclerosi multipla e a potenziare i servizi alle persone con SM sul
territorio. Grazie ai fondi raccolti, sono state sviluppate nuove terapie e trattamenti che
migliorano la qualità della vita delle persone con SM. “Grazie ai progressi nelle nuove
terapie ad alta efficacia, le persone recentemente diagnosticate con sclerosi multipla
possono guardare al futuro con maggiore ottimismo, senza temere cambiamenti
significativi nei loro programmi di vita a causa della disabilità. Gli obiettivi futuri includono
l’identificazione delle cause della sclerosi multipla e delle malattie correlate, lo sviluppo di
cure definitive, e la scoperta di terapie che possano arrestare la progressione della malattia
e ridurre la disabilità. I risultati ottenuti finora hanno significativamente migliorato la
qualità della vita dei pazienti, e il prossimo passo è trovare una cura definitiva”. Dichiara
Roberto Caboni, Presidente della Sezione Provinciale AISM di Torino.

Leila Bencharnia. Performance per il finissage di Tradui/zioni d’Eurasia Reloaded al Mao

A cura di Chiara Lee e freddie Murphy

Sabato 7 settembre 2024 ore 18.30

@ Fondazione Merz, via Limone 24, Torino

Chiude domenica 1 settembre la mostra Tradu/izioni d’Eurasia Reloaded e, in occasione del finissage e dell’apertura della mostra di Yto Barrada alla Fondazione Merz la prossima primavera, il MAO propone un ultimo appuntamento musicale dedicato alla decolonizzazione dell’ascolto.

La performance si svolgerà presso la Fondazione Merz, via Limone 24, a Torino.

Leila Bencharnia è sound artist, interprete acusmaticə e musicistə natə in Marocco e di base a Milano/Berlino. Figliə di un musicista tradizionale marocchino, il loro dialogo con il suono è iniziato nel villaggio vicino alle montagne dell’Atlante, terra dell’infanzia. Il loro lavoro sonoro è composto da materiale analogico, tra cui nastri, vinili e sintetizzatori.

Riconoscendo le forme di ascolto radicale come modalità di trasmissione della conoscenza, la pratica di Bencharnia cerca di avere un ruolo attivo nella decolonizzazione dell’ascolto come modo per affrontare la complessità sociale e politica.

Attualmente la loro ricerca è relativa al linguaggio dei tessuti indigeni Tamazight, alla matematica dei frattali africani e la loro relazione con il suono.

Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili.

 

Zangrillo ringrazia Sangiuliano per il lavoro svolto

Zangrillo ‘Sangiuliano persona di grandi capacità, suo lavoro straordinario’

“  “Desidero esprimere la mia stima e i miei più sinceri ringraziamenti al ministro Sangiuliano per lo straordinario lavoro svolto in questi due anni di valorizzazione del nostro patrimonio culturale italiano. Una persona con grandi capacità e competenze. La sua dolorosa decisione ci priva di un grande valore aggiunto”. Lo afferma in una nota il ministro per la Pubblica amministrazione, e senatore di Forza Italia, Paolo Zangrillo.

Maltempo, nei Comuni del Torinese i sopralluoghi per la stima dei danni

Nel Comune di Mattie, in provincia di Torino, uno dei più colpiti dall’alluvione di ieri, i tecnici della Regione Piemonte sono intervenuti immediatamente e oggi stanno effettuando i sopralluoghi per stimare i danni nelle zone maggiormente affette dal maltempo: danni che al momento superano i cinque milioni di euro. La situazione più critica si registra in particolare nelle Borgate Comba e Giordani, dove 22 residenti sono stati evacuati dalla prima delle due borgate citate.

Per affrontare l’emergenza, un’impresa specializzata, già individuata nell’opera, realizzerà un guado temporaneo con tubi metallici di circa 2 metri di diametro. Questo intervento, che sarà completato entro 5-6 giorni, garantirà una soluzione sicura in attesa di un progetto definitivo.

Nella Borgata Giordani è stata trovata una soluzione temporanea che prevede la modifica della viabilità secondaria sulla sponda sinistra, evitando così attraversamenti a rischio. I tecnici stanno verificando i danni diffusi anche sulle strade provinciali.

La Regione Piemonte supporta tecnicamente ed economicamente i Comuni colpiti. L’assessore alla Protezione Civile, Marco Gabusi, è in contatto con il capo Dipartimento nazionale, Fabio Ciciliano. Ieri si è tenuto un incontro telematico per valutare la richiesta dello stato di emergenza, considerando i danni che hanno colpito non solo il Piemonte, ma anche le regioni limitrofe.

La sala operativa è stata chiusa, ma tutti rimangono in allerta per gli eventi previsti per domenica. I tecnici regionali stanno lavorando per valutare i danni, che al momento superano i 5 milioni di euro. Il quadro dettagliato sarà definito e completato nei prossimi giorni.

«L’impegno dei volontari e delle squadre della Protezione civile ha consentito di gestire con efficienza le situazioni di emergenza che si sono verificate durante questa ondata di maltempodichiarano il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, insieme agli assessori alla Protezione civile, Marco Gabusi, e alla Montagna, Marco Gallo – Ora i tecnici sono al lavoro per la conta dei danni e per i lavori di somma urgenza in modo da ripristinare le opere nel più breve tempo possibile. La Regione Piemonte è al fianco delle comunità colpite e rinnova il suo impegno a favore della tutela del territorio e nelle opere di contrasto al dissesto idrogeologico».

L’assessore Gabusi ha poi aggiunto il suo personale ringraziamento «ai volontari della Protezione Civile per la loro tempestività e vicinanza ai cittadini, sottolineando l’importanza della loro operatività sul territorio: noi lavoriamo – ha concluso –  per dare delle risposte immediate ai cittadini e garantirne la sicurezza»