ilTorinese

“Sorsi e Morsi”. Al “Pannunzio” sulle orme di Soldati

MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE ALLE ORE 17 

In via Maria Vittoria 35 h sede del Centro Pannunzio avrà luogo un incontro dedicato alla presentazione del programma televisivo “SORSI E MORSI”.  Da “Viaggio nella valle del Po” ai social: la divulgazione del cibo e del vino in televisione (di cui fu antesignano Mario Soldati) dal dopoguerra ad oggi. Modererà Mara ANTONACCIO.

Quaglieni e Soldati

Sport, arte e food: così Torino cresce grazie ai grandi eventi internazionali

Torino negli ultimi anni ha saputo consolidare la sua immagine di città europea dei grandi eventi, trasformando appuntamenti come Artissima, le Nitto ATP Finals e Terra Madre – Salone del Gusto in veri motori di sviluppo economico e turistico.

Le Nitto ATP Finals, ospitate al Pala Alpitour, rappresentano uno dei massimi esempi di questo successo. L’edizione 2023 ha generato un impatto economico di oltre 306 milioni di euro, mentre quella del 2024 ha superato ogni record con oltre 500 milioni di euro di ricaduta e più di 200 mila spettatori, confermando Torino tra le capitali mondiali del tennis e dello sport indoor.

Anche Terra Madre – Salone del Gusto 2024, organizzato da Slow Food al Parco Dora, ha attirato circa 300 mila visitatori da tutto il mondo, con 3 mila delegati da 140 Paesi e più di 700 espositori. Un risultato che ribadisce la capacità della città di ospitare eventi internazionali legati alla sostenibilità e alla cultura del cibo.

Sul fronte culturale, Artissima continua a rafforzare il ruolo di Torino come capitale dell’arte contemporanea, richiamando oltre 35 mila visitatori e gallerie da più di 30 Paesi, con effetti positivi anche sul turismo di qualità.

Nei periodi dei grandi eventi, l’occupazione alberghiera sfiora il 90% e cresce la spesa media dei visitatori, a beneficio di ristoranti, negozi e trasporti. E i turisti crescono in tutto il Piemonte, soprattutto stranieri.

Torino dimostra così di aver trasformato i suoi grandi appuntamenti in un modello virtuoso di crescita sostenibile, capace di coniugare economia, cultura e qualità urbana. Un patrimonio di competenze e visione che rappresenta una delle leve più solide per il futuro della città.

La fiera dedicata alle realtà emergenti, The Others. Performance sonore e video-art

The Others Art Fair è giunta alla sua quattordicesima edizione e annuncia i 57 espositori che partecipano alla fiera in programma dal 30 ottobre al 2 novembre prossimi, negli spazi dell’International Training Centre of the ILO, in viale Maestri del Lavoro 10, a Torino.

The Others presenta espositori dall’Italia e dall’estero, tra cui Slovacchia, Spagna, Perù, Cuba, Lituania, Francia, Svizzera, Argentina e Portogallo, rivelando novità sui focus dedicati a performance, video d’arte e opere sonore. Presenta anche tre percorsi trasversali, che sono chiavi di lettura per questa edizione: la soglia e la città, il viaggio e l’interculturalità, il corpo e gli inganni della visione. A guidare questo processo è il direttore artistico Lorenzo Bruni, curatore indipendente con una lunga esperienza internazionale. Il Patron è Roberto Casiraghi, affiancato da un board curatoriale composto da Caterina Angelucci, Carolina Ciuti, Lydia Pribišová e Elisabetta Roncati, le quali approfondiranno i temi di questa edizione per mezzo di focus, visite guidate e tavole rotonde. Un gruppo che ha lavorato insieme per mantenere fede alla vocazione di The Others di essere un laboratorio critico e relazionale più che un semplice appuntamento fieristico.
Per il secondo anno consecutivo, The Others trasforma il campus dell’International Training Center of the ILO in un organismo culturale vivo, un luogo dove realtà internazionali pongono in dialogo tecniche tradizionali e algoritmi, corpo e città, memoria e futuro. Visitare The Others significa confrontarsi con il mosaico ricco di spazi no-profit, gallerie emergenti consolidate, home galleries che confermano la vocazione della fiera, quella di coniugare opere e pratiche capaci di dialogare non solo con lo spazio fisico che le accoglie, ma anche con le tensioni del nostro tempo.

L’immagine guida della nuova edizione di The Others porta la firma di Simone Rotella, noto illustratore e grafico pubblicitario torinese riconosciuto per uno stile distintivo frutto di una rigorosa ricerca tra combinazioni di colori e punti di vista cinematografici. Per la fiera, Rotella ha realizzato “Allegoria nel futuro”, un’illustrazione evocativa dal tono distopico che interpreta in chiave creativa il tema centrale di questa edizione: “The Future is here right now”. L’immagine ritrae tre figure d’età diversa, due umane e una robotica, che si alternano in modo ciclico, suggerendo un percorso evolutivo nel tempo. Questa immagine è stata ispirata all’artista da un quadro di Tiziano di metà del Cinquecento, in cui sono presenti tre teste maschili che simboleggiano rispettivamente la giovinezza, la maturità e la vecchiaia.

I 57 espositori animano la palazzina del TC ILO con proposte elaborate appositamente per l’occasione e suddivise in 3 grandi macroaree, che diventano chiave di lettura dell’edizione 2025. La prima riguarda la soglia cittadina tra spazio cittadino e privato. L’idea di soglia diventa esperienza condivisa in relazione alla natura, come accade con Solocontemporaneo dell’Argentina, che mette in scena “ I viaggiatori del tempo” con le opere di Karina Chechik, Juan Si-Gonzalez, Arturo E. Mosquera, Edgardo Mizhrai e Alexandra Verga, che rifiutano di delegare alla IA la propria immaginazione, invitando il pubblico a un tempo lento; il progetto della galleria Bunker di Firenze orchestra connessioni tra segni astratti dell’artista Monograff, che invade lo spazio con un intervento pittorico site-specific, e le riflessioni sul concetto di oggetto d’uso elaborate da Filippo Mannucci, Davide D’Alessandro e Jonathan Bocca, che parlano direttamente con i limiti e le potenzialità del contenitore architettonico. Il concetto di esperienza di soglia si moltiplica in forme diverse da MAG Magazzeno Art Gaze di Bologna, dove si costruisce un ponte generazionale e linguistico tra i quadri di Giovane Ceruti, le visioni intime di Margherita Paoletti e l’energia urbana di Eron, oppure la soglia come esperienza politica centrale nel progetto di A7 Gallery della Slovacchia che, con Helena Toth, Dorota Holubova e Jan Kostaa affronta i temi di futuro, diritti e sostenibilità.

Un altro tema è quello del dialogo interculturale e del viaggio. Il tema della soglia non è solo collegato all’esperienza dello spazio e del qui e ora, ma si amplia con molti progetti all’idea di esperienza Interculturale e a come far convivere punti di vista culturali differenti, un aspetto amplificato dalla sede in cui si svolge l’edizione. In alcuni casi diventa una necessità principale con la galleria Collage Habana di Cuba, che stimola il dialogo tra due artisti cubani, Alberto Domínguez e Andrés Maurette, dove la funzione dell’oggetto si trasforma in pura contemplazione, ma anche con Bloc Art Perù, che espone pitture e performance legate a spiritualità andina, natura e identità femminile, per esperire il presente da una prospettiva extraeuropea con opere di artiste peruviane come Patica da Lipsia. ODP Gallery, dalla Germania, intreccia memoria, geometria e natura per proporre diversi modi di intendere il disegno e la pittura per una mappa europea delle vulnerabilità contemporanee. Dall’Europa Centro Orientale arriva la Bánska St A Nica Contemporary della Slovacchia, che presenta gli esiti di residenze collettive, dove la vita di studio diventa forma espositiva e l’opera è il risultato di un processo aperto tramite le opere di Martin Groch, Alessia Armeni e Svätopluk Mikyta. Questi progetti mostrano che l’internazionalità è un’esperienza di convivenza di linguaggi.

Altre gallerie hanno scelto il corpo come elemento principale, in grado di creare una connessione tra spazi fisici e mentali. Tra chi sceglie il corpo come terreno di indagine possiamo citare il BOA Spazio Arte di Bologna, che dà voce a 5 giovani artiste tra Cina e Italia: Flavia Bucci, Roberta Cacciatore, Federica Gonnelli, Tullia Mazzotti, Jilan Wu, capaci di trasformare il vissuto personale in paesaggi interiori. In altri casi il corpo, nella sua eccessiva rappresentazione nel tempo dei selfie e dei programmi di riconoscimento facciale, punta a insinuare dei dubbi sull’autenticità della visione. Tra le varie proposte, Raw Messina di Roma mette al centro il sentimento come “bussola” nell’iperdigitale, con opere che intrecciano pitture, video e performance (Eleonora Rossi, Erendira Reyes, Pax Paloscia) e che rispondono all’IA riaffermando l’esperienza emotiva. Altre gallerie scelgono il corpo come terreno di ambiguità, come Arteria Art Gallery, dalla Spagna, che intreccia i paesaggi emotivi di Samantha Torrisi con i corpi visionari di Carlos Enfedaque e Laura Fridman. Infine, Garage Fontana, di Modica, mette a confronto gli autoritratti pittorici di Michelangelo Menù con le ferrotipie e l’archivio Ultramar di Romanic Tisserand, offrendo due prospettive complementari tra pittura e fotografia d’archivio.
The Others propone una molteplicità di voci che costruiscono una mappa cittadina che parla diversi linguaggi artistici: da CRAG, che intreccia pittura e fotografia sull’architettura come memoria, Bea Sarias (Chiara Ferrando) a Spazio Pirotecnico, che apre un ponte generazionale tra disegno, scultura e video con Piero Brarda, Ditjan Muça, Francesca Lo Petuso e Paula Daer, passando per Febo e Dafne, capace di tenere insieme fotografia, ceramica, astrazione e fumetto con Diego Dominici, Pier De Felice, Sarah Rossiter e Marco D’Aponte.

Mara Martellotta

Nascondeva grimaldelli nella borsa. In manette per tentato furto

 

La Polizia di Stato ha arrestato a Torino un quarantaseienne italiano per tentato furto aggravato in concorso all’interno di attività commerciale.

Poco prima delle cinque e trenta del mattino è giunta nella Sala Operativa della Questura l’attivazione di un allarme relativo ad un’attività commerciale sita in Corso Vinzaglio.

Le Volanti dell’UPGSP sono giunte sul luogo interessato, individuando un soggetto che si aggirava nelle vicinanze dell’attività commerciale, intento a mangiare. Gli agenti hanno provveduto immediatamente a bloccarlo.

Dalla visione delle telecamere di videosorveglianza si è notato come poco prima, il soggetto fermato, insieme ad un’altra persona allontanatasi alla vista della Polizia, aveva forzato la serranda elettrica, riuscendo a sollevarla e a tenerla aperta mediante un vaso di fiori posto al di sotto, tentando di guadagnarsi l’ingresso colpendo la porta a vetri con svariati calci. Non riuscendo a forzare l’ingresso, i due si erano prima allontanati, per poi ritornare con un sacchetto, definitivamente desistendo dal loro intento criminoso grazie all’arrivo degli agenti.

All’interno del sacchetto trovato in possesso del fermato, gli operatori di polizia hanno rinvenuto una serie di grimaldelli. Per i fatti esposti, l’uomo è stato tratto in arresto per tentato furto aggravato e denunciato per il possesso ingiustificato di grimaldelli.

La Procura della Repubblica ha richiesto e ottenuto la convalida dell’arresto; nei confronti dell’uomo è stata disposta la misura della custodia cautelare in carcere.

Torino, 1.500 ristoranti uniti per portare la cucina italiana all’UNESCO

Torino si conferma capitale del gusto e della cultura gastronomica. In questi giorni, oltre 1.500 ristoranti e locali torinesi hanno deciso di unirsi per sostenere la candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’umanità UNESCO.

L’iniziativa, promossa da Epat Ascom Torino, rappresenta un gesto corale che unisce chef, ristoratori e cittadini nel nome di una tradizione che da secoli racconta l’identità del nostro Paese.

Con il progetto “Io amo la cucina italiana”, i locali aderenti esporranno locandine, materiali informativi e simboli visivi per sensibilizzare clienti e turisti sull’importanza di questa candidatura. L’obiettivo è valorizzare la cucina non solo come insieme di piatti, ma come un vero e proprio patrimonio di saperi, gesti e convivialità.

La decisione dell’UNESCO è attesa per il 10 dicembre, durante la riunione del comitato a Nuova Delhi.

L’Italia ha scelto questa candidatura come unica proposta per il biennio 2024-2025, con un dossier coordinato dal professor Pier Luigi Petrillo, già protagonista di altri riconoscimenti internazionali per il patrimonio culturale italiano.

Il Piemonte, e Torino in particolare, rappresentano un simbolo perfetto di questo legame tra tradizione e innovazione. 

Secondo i dati di Epat, nella provincia operano oltre 5.000 imprese della ristorazione, che danno lavoro a migliaia di persone e generano un indotto fondamentale per il turismo locale. Dalla cucina popolare delle osterie storiche ai ristoranti stellati, la varietà del panorama torinese testimonia la ricchezza della gastronomia italiana e il suo valore culturale.

I nostri ristoratori sono ambasciatori della cultura italiana nel mondo,” ha dichiarato la presidente di Epat Torino, ricordando come la cucina sia uno dei linguaggi più autentici dell’identità nazionale.

Anche figure come Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, hanno sottolineato l’importanza di difendere e trasmettere il patrimonio gastronomico legato ai territori e alla biodiversità.

Nei prossimi mesi, Torino continuerà a promuovere eventi, degustazioni e momenti di incontro per sostenere la candidatura. In tutta Italia, oltre 120 città stanno organizzando grandi tavolate collettive per celebrare il valore sociale del mangiare insieme.

Se l’UNESCO dovesse accogliere la proposta, la cucina italiana entrerebbe ufficialmente tra i patrimoni immateriali dell’umanità: un riconoscimento che celebrerebbe la creatività, la storia e il cuore di un Paese che ha fatto della tavola il suo simbolo universale.

Torino cresce nel verde e nella salute con 2.500 nuovi alberi per rigenerare i viali

Valorizzare un patrimonio verde di straordinaria importanza: i viali alberati, elemento identitario e paesaggistico del tessuto urbano torinese, che contano oltre 60 mila alberi distribuiti su circa 300 chilometri di filari. Con questo obiettivo la Città di Torino, attraverso la Divisione Verde, Parchi e Tutela Animali, e l’ASL Città di Torino hanno avviato con la Fondazione Compagnia di San Paolo un percorso condiviso per lo sviluppo di un progetto di ripristino e valorizzazione delle alberate storiche cittadine. Si tratterà di un intervento articolato e multilivello, che integra competenze urbanistiche, ambientali e sanitarie e prevede un sofisticato sistema di monitoraggio tecnologico per analizzare in modo scientifico gli effetti del verde urbano sulla salute e sulla qualità dell’ambiente. Il progetto, una volta completato nella sua fase di elaborazione, sarà presentato alla cittadinanza.

La Fondazione promuove e sostiene la realizzazione di progettualità rilevanti per il territorio, con particolare attenzione alla salvaguardia e protezione dell’ambiente, alla formazione e sensibilizzazione sui temi del cambiamento climatico e della gestione del verde urbano, nonché alla partecipazione attiva delle comunità e al rafforzamento della dimensione sociale e relazionale delle città. In tale quadro di riferimento si inserisce la proposta della Città, che prevede interventi su oltre 50 viali alberati e la messa a dimora di circa 2500 nuovi alberi, accompagnati da azioni di ricerca, sperimentazione e formazione rivolte a cittadini, tecnici e operatori del settore.

La collaborazione con l’Asl Città di Torino consente inoltre di valorizzare il legame tra ambiente e salute pubblica, mettendo in evidenza i benefici degli alberi nella riduzione dell’inquinamento atmosferico, acustico e termico, nonché nel miglioramento del benessere psicofisico della popolazione. L’iniziativa, che avrà un impegno complessivo stimato in circa 2,5 milioni di euro per il periodo 2026–2030, si inserisce nel percorso condiviso con la Fondazione Compagnia di San Paolo per la realizzazione del progetto.

“Questo progetto di ripristino dei viali alberati storici della Città di Torino -spiega il sindaco Stefano Lo Russo – ha un valore strategico verso una Torino più verde, resiliente, innovativa, capace di rafforzare la rete ecologica cittadina, valorizzando le alberate come infrastruttura ambientale e sociale che aumenta la salute e il benessere di tutte e tutti”.

“Questa iniziativa affronta in modo innovativo la sfida del cambiamento climatico, unendo salute pubblica, qualità urbana e gestione sostenibile delle risorse – commenta Marco Gilli, Presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo. In coerenza con il nostro Documento Programmatico Pluriennale 2025–2028, promuove una collaborazione tra istituzioni fondata su evidenze scientifiche e capace di generare impatti concreti e duraturi sul territorio”.

“I viali alberati, quali determinanti di salute, incidono in modo diretto sulla qualità dell’aria, consentendo la mitigazione dei picchi di calore e la fono assorbenza; sono elementi che favoriscono il benessere della popolazione anche in chiave preventiva» – afferma Carlo Picco, Direttore Generale dell’ASL Città di Torino. Con questo progetto avviamo una collaborazione che unisce dati ambientali e sanitari, per valutare in modo oggettivo gli effetti del verde sulla salute e orientare interventi di prevenzione più
efficaci”.

“Gli effetti del cambiamento climatico -aggiunge l’assessore al Verde Francesco Tresso – e l’invecchiamento del patrimonio arboreo rendono oggi necessario un piano strategico di rinnovo e tutela, volto a garantire la resilienza ambientale, la continuità paesaggistica e il benessere dei cittadini”.

TorinoClick

Rock Jazz e dintorni a Torino. Francesco De Gregori e il Trio Pèrez-Patitucci-Cruz

/

GLI APPUNTAMENTI MUSICALI SELLA SETTIMANA

Martedì. All’Hiroshima Mon Amour si esibisce Mezzosangue.

Mercoledì. All’Auditorium del Lingotto arriva Francesco De Gregori. All’Hiroshima è di scena Cimini.

Giovedì. In occasione dell’inaugurazione delle Nitto ATP Finals,  l’Inalpi Arena ospita Max Pezzali e i Pinguini Tattici Nucleari. All’Hiroshima per 2 sere consecutive suonano I Ministri. Al Magazzino sul Po si esibisce Belize. Entra nel vivo Moncalieri Jazz. Alle Fonderie Limone suona il Leonardo Sestilli Quartet. A seguire Nico Gori Swing 10 TET. Al Blah Blah si esibiscono i Bezoar + Repulso.

Venerdì. Per Moncalieri Jazz alle Fonderie Limone “The Koln Concert”, omaggio ai 50 anni dalla prima esecuzione e agli 80 anni di Keith Jarrett. Con Cesare Picco al pianoforte e Gloria Campaner. A Seguire Gegè Telesforo Big Mama Legacy. Al Vinile si esibisce Savo e I Precisi. Al Circolo Sud concerto di Andrea Mazzari. Al teatro Garybaldi di Settimo suonano Le Orme. Al Folk Club si esibisce Moni Ovadia, Michele Gazich e Giovanna Famulari. Al Magazzino sul Po sono di scena i Fratelli Lambretta. Al Blah Blah suonano i Flyng Disk + Elepharmers.

Sabato. Al Peocio di Trofarello si esibiscono i Voodoo Lake. Per Moncalieri Jazz alle Fonderie Limone, suona Albert Hera & Friends. A seguire “Blues For Pino” . Omaggio a Pino Daniele con un quintetto di musicisti che hanno suonato con lui. Presenta la serata il critico musicale della Stampa Marco Basso. Al Peocio di Trofarello si esibisce Lari Basilio. Al Folk Club suona il trio Hasa-Chemirani-Khalife. Al teatro Colosseo arriva Raf. Allo Spazio 211 è di scena Management Del Dolore Post Operatorio. Al Blah Blah suonano i SudDisorder.

Domenica. Chiusura di Moncalieri Jazz alle Fonderie Limone con il Viden Spassov Trio. A seguire il trio Pèrez- Patitucci Cruz Trio. Presenta la serata il giornalista Gino Li Veli. Al Blah Blah si esibiscono i Paerish + Emathoma.

Pier Luigi Fuggetta

“Elogio alla noia”, il circo della compagnia MagdaClan,

Anteprima nazionale, sotto il tendone blu montato al Bunker, via Paganini 0/200, dello spettacolo di circo contemporaneo “Elogio alla noia” dalla compagnia MagdaClan, nata proprio a Torino nel 2001. Sotto lo chapiteau riscaldato, nel cuore di Barriera di Milano, andrà in scena quattro volte: giovedì 6, venerdì 7 e sabato 8 novembre alle 21 e domenica 9 alle 18 (intero 15 euro, ridotto 12, 10 euro i bambini dai 6 ai 12 anni).

Lo spettacolo è scritto in maniera corale da Elena Bosco, Davide De Bardi, Giulio Lanfranco, Margherita Mischitelli, Antonio Carcassi, Mattia Cozzi e Giulia Emma Tortorici che sono anche i protagonisti sul palco.

La nuova produzione è uno spettacolo poetico, sarcastico, metafora della vita ed elogio dell’assurdo: debutta al Dinamico Festival, che collabora alla coproduzione, ma viene presentato – dopo tre giorni di lavoro in residenza artistica proprio negli spazi del Bunker – nella versione definitiva proprio in città: Torino è l’unica città ad aver visto replicare tutti gli spettacoli della compagnia e, per questo, MagdaClan ha deciso di montare qui il suo tendone (proponendo anche altri titoli) per presentare la creazione.

La trama

Ogni ultimo «Mortedì» del mese, le porte della villa si aprono. Gli ospiti sono testimoni e complici di un elogio all’assurdo, un viaggio dove il tempo scorre senza passare mai, il lusso è una prigione e la noia un’arte. «Uno spettacolo poetico, sarcastico e profondamente inutile. Come la vita, certe volte» scrivono i Magda Clan nella presentazione.

Sette corpi, dando spettacolo della propria quotidianità, guidano nel loro polveroso mondo sospeso tra ricordi sbiaditi e un’inesorabile decadenza. Il tempo ristagna, gira in cerchio, si avvita su sé stesso, e loro per ingannare la noia si dedicano ai più ricercati passatempo.

Tra sadiche acrobazie, giochi truccati e provocazioni futili, “Elogio alla noia”, in 60 minuti, vive su statuarie fondamenta sonore e il linguaggio fisico del circo contemporaneo, che si fondono a una drammaturgia dello spazio scolpita con sapienza.

 Il lusso diventa costrizione. Il privilegio, un esercizio di sopravvivenza.  Lo spettacolo si ripete. Sempre uguale. Sempre diverso. Come la noia. Come la vita.

Lo spettacolo, realizzato con il sostegno del Centro di Residenza dell’Emilia-Romagna “L’arboreto-Teatro Dimora | La Corte Ospitale”,  fa parte di «MagdaClan: il quartiere del circo», quattro fine settimana di spettacoli dal vivo e live music  firmati in collaborazione con Bunker e FLIC Scuola di Circo, in rete con C.Re.S.Co. e Talea Circo, con il sostegno della Città di Torino e del Ministero della Cultura-direzione Spettacolo.

Utilità

Il tendone è accessibile e privo di barriere architettoniche. In ogni serata sarà presente il bar del Clan.
Info e prenotazioni: 3311388336.

Intero 15 euro. Ridotto 12 euro. I bambini dai 6 ai 12 anni e gli abitanti della Circoscrizione 6 pagano 10 euro.
Biglietti online: https://www.diyticket.it/artists/3169/magdaclan-circo-bunker-torino

 

IN BREVE

Elogio alla noia di MagdaClan

Sottotitolo: “Se queste mura potessero parlare, non lo farebbero”.

Età consigliata: dai 6 anni

Durata 60 min.

In coproduzione con Dinamico Festival

Ideazione, scrittura e interpretazione:Elena Bosco, Davide De Bardi, Giulio Lanfranco, Margherita Mischitelli, Antonio Carcassi, Mattia Cozzi, Giulia Emma Tortorici.
Ideazione e composizione musicale: Antonio Carcassi, Mattia Cozzi, Giulia Emma Tortorici.

Spazi di creazione: UP (Bruxelles), Zomerfabriek (Anversa), Bunker (Torino), Corte Ospitale (Rubiera).

Con il sostegno del Centro di Residenza dell’Emilia-Romagna “L’arboreto-Teatro Dimora | La Corte Ospitale”.

Sguardo esterno: Edoardo De Montis

Consulenza Artistica: Andrea Bettaglio

Costumi: Simona Randazzo

Scenografia: Francesco Fassone e Jessica Koba

Disegno luci: Flavio Cortese

Datore luci: Vittorio Catelli Lasagni

Organizzazione: Valentina Santi

Tour manager: Ester Beghelli

COS’È MAGDACLAN
MagdaClan è una compagnia di contemporaneo nata a Torino nel 2011. Il collettivo è formato da oltre venti persone tra acrobati, musicisti e maestranze dello spettacolo e porta avanti il sogno di diffondere meraviglia attraverso il nuovo circo, con un linguaggio poetico, ironico e multiforme.
La compagnia è nota per la sua ricerca artistica innovativa e la professionalità dei suoi membri, riconosciute dalla critica e sostenute dal MiC, Ministero dei Beni culturali, Compagnia San Paolo, Hangar, e molti altri enti.

Con sette grandi produzioni collettive e diversi soli all’attivo, il MagdaClan ha montato il suo tendone blu in più di 140 città ed è stata programmata nei principali festival e teatri nazionali ed internazionali.

MagdaClan organizza inoltre, nel Monferrato, il “Fantasy – festival di circo contemporaneo” e

“Mon Circo – Officina delle Arti viventi.”

Evitiamo la trappola del vittimismo / 1

Buona domenica a tutti i lettori de Il Torinese! Mi è capitato più di una volta, nelle ultime settimane, di relazionarmi con clienti che sono in qualche misura preda del loro vittimismo. Ma cos’è questa negativa propensione, spesso causa di notevole malessere interiore e di un malinteso senso della realtà, che tra l’altro porta spesso a comportamenti e decisioni carenti di buon senso?

La persona che soffre di vittimismo crede di essere costantemente vittima di azioni dannose o lesive da parte degli altri, anche quando le prove del contrario sono evidenti. Senza dubbio sarà capitato a ognuno di noi, in certi particolari periodi o momenti della nostra vita, di sentirci un po’ vittime di certe situazioni, persone, accadimenti, ecc.

La maggior parte delle persone attraversa periodi di autocommiserazione, ad esempio durante un processo di elaborazione di un lutto o di una perdita, ma questi episodi sono transitori e di durata decisamente minore rispetto ai sentimenti di profonda perdita di speranza, pessimismo, colpa, vergogna, fino alla disperazione e alla depressione, che consumano e tormentano la vita di una persona affetta da vittimismo.

Il vittimismo è una specie di lente deformante che porta a vedere se stessi continuamente perseguitati dalla sorte e dagli eventi, un modo di essere e di fare che finisce col danneggiare ulteriormente la propria vita e quella degli altri. Forse qualcuno tra i lettori della Pagina ricorderà un celebre personaggio di animazione della pubblicità di Carosello di molti anni fa.

Il pulcino Calimero… Il celebre “pulcino nero”, nato per uno spot pubblicitario della Mira Lanza, un’azienda produttrice di detersivi, che cadeva nella fuliggine e sporcandosi diventava nero, e non veniva più riconosciuto dalla mamma. Negli anni Calimero è diventato una sorta di emblema per descrivere chi si sente perseguitato da tutto e da tutti, il vittimista “seriale”, appunto…

La buona notizia è che smettere di fare la vittima è possibile. Anzi, è necessario, per tornare a vivere un’esistenza piena e significativa. Occorre però prendere consapevolezza dei pochi vantaggi e dei tanti danni che il vittimismo procura. E da qui trovare la motivazione per un sano cambiamento di prospettive e di comportamenti. Ne parleremo con il post di domenica prossima su Il Torinese.

(Fine della prima parte dell’argomento).

Potete trovare questi e altri argomenti dello stesso autore legati al benessere personale sulla Pagina Facebook Consapevolezza e Valore.

Roberto Tentoni
Coach AICP e Counsellor formatore e supervisore CNCP.
www.tentoni.it
Autore della rubrica settimanale de Il Torinese “STARE BENE CON NOI STESSI”.