ilTorinese

La polizia si stabilisce nei nuovi locali a Bardonecchia

Alla luce dell’attuale non fruibilità dei locali che ospitano il Commissariato di P.S. di Bardonecchia, ed in attesa delle necessarie verifiche che potranno essere svolte solo dopo il prezioso e incessante contributo dei Vigili del Fuoco che stanno terminando la messa in sicurezza dell’area, la Polizia di Stato può riprendere la normale attività grazie all’intervento della Sindaca Chiara Rossetti che ha messo a disposizione alcuni locali, all’interno del Centro Congressi – Palazzo delle Feste, sito in Piazza Valle Stretta n.1, consentendo così di riorganizzare laripartenza del Commissariato.

 

In detti locali sono in corso attività volte a ripristinare le postazioni di lavoro che saranno allestite utilizzando il materiale recuperato dal Commissariato: in una stanza sorgerà il centralino,il cui numero 0122909411 rimarrà invariato, il corpo di guardia; in un’altra la sezione amministrativa e sociale dedicata all’acquisizione e alla lavorazione delle istanze presentate dalla cittadinanza. Un ultimo locale sarà invece dedicato allo svolgimento di attività di polizia giudiziaria.

 

La prossima settimana continuerà l’attività di consegna dei titoli di viaggio in giacenza presso la struttura del Commissariato, mentre a partire da lunedì 28 agosto sarà possibile, per i prenotatie per le urgenze documentate, presentare istanza per il rilascio del documento di espatrio presso la nuova sede temporanea del Commissariato di Bardonecchia.

Si rammenta che fino a tale data tutti i prenotati per la presentazione dell’istanza volta al rilascio del passaporto, o con urgenza documentata, potranno recarsi a Torino, presso l’Ufficio Passaporti centrale di Piazza Cesare Augusto 5 nei seguenti orari:

• lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 9.00 alle 13;
• martedì dalle 15.00 alle 18.00.
• giovedì dalle 15.00 alle 18.00.

 

Nei prossimi giorni, all’esterno del Centro Congressi – Palazzo delle Feste, verrà attivata anche un’unità mobile della Polizia di Stato che sarà dedicata specificatamente alla ricezione delle denunce e al rilascio delle informazioni al pubblico.

 

È opportuno sottolineare che, nonostante l’esondazione del fiume che ha coinvolto la struttura del Commissariato, le pattuglie della Polizia di Stato non hanno mai interrotto la loro attività di controllo del territorio cittadino che persiste ininterrottamente nell’arco delle 24 ore.

 

Si ringraziano tutti gli Enti che da giorni stanno lavorando senza sosta per garantire il ripristino dei locali del Commissariato colpiti dall’esondazione.

L’Abbazia e i Cavalieri del fuoco sacro

Indossavano una tunica e un lungo manto nero con una croce azzurra cucita sopra il cuore e li chiamavano i Cavalieri del fuoco sacro. Anche se il nome incuteva a prima vista un certo timore non erano guerrieri armati in partenza per la Terra Santa ma pacifici e scaltri monaci che sul finire del XII secolo all’imbocco della Valle di Susa misero in piedi un complesso religioso-ospedaliero per assistere i pellegrini sulla Via Francigena e per curare i malati di herpes zoster, il terribile “fuoco di Sant’Antonio”, che cercavano aiuto e conforto nei santuari di Sant’Antonio Abate. Erano i canonici ospedalieri dell’Ordine medioevale di Sant’Antonio di Vienne, noti come Antoniani, chiamati anche “i cavalieri del Tau”, che nel 1188 crearono la Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso a Buttigliera Alta, a una ventina di chilometri da Torino tra boschi e antiche cascine agricole. Le Precettorie erano domus medievali composte dalla chiesa con chiostro, le camerette dei monaci, l’ospedale, i magazzini per gli alimenti, fattorie e terreni agricoli. Il suono delle campane di Ranverso accoglieva pellegrini e mercanti che dai valichi del Moncenisio e del Monginevro, lungo il sentiero della Via Francigena, tra l’Abbazia di Novalesa e la Sacra di San Michele, scendevano verso Rivoli e Torino. In questo luogo di sosta, di riposo e di spiritualità c’era anche la foresteria per i viandanti e un piccolo ospedale di cui resta solo la facciata a capanna del ‘400 decorata con intarsi in terracotta, una sorta di lazzaretto per chi veniva colpito dal “fuoco” che, a quei tempi, mieteva molte vittime non esistendo una cura, un po’ come quando dilagava la peste. Fu il conte Umberto III di Savoia, nato nel castello di Avigliana, a donare ai monaci antoniani il terreno su cui costruire il complesso monastico. La Precettoria godette per secoli della protezione dei Savoia e, quando l’Ordine ospedaliero Antoniano fu soppresso e assorbito dall’Ordine di Malta nel 1775, passò all’Ordine Mauriziano cui appartiene ancora oggi. Sant’Antonio abate nacque in Egitto nel III secolo da genitori cristiani copti, ricchi mercanti, abbandonò ogni ricchezza per vivere da eremita dedicando la sua vita alla cura dei sofferenti. Morì a 105 anni. Gli Antoniani fondarono ospedali che si diffusero velocemente in tutta l’Europa grazie a rendite, elemosine e all’allevamento dei maiali. Nel Quattrocento assistevano migliaia di pazienti, oltre 4000, in centinaia di ospedali sparsi nel Continente. Nei dipinti Sant’Antonio viene sovente raffigurato vicino a un maiale il cui grasso veniva usato per tentare di bloccare l’herpes zoster. Negli stessi ospedali vennero isolati gli ammalati di peste quando il morbo si diffuse nella seconda metà del Trecento. La chiesa a Buttigliera Alta, costruita all’inizio del Duecento in stile romanico, assunse in seguito forme gotiche e fu ampliata e modificata nei secoli successivi. L’edificio religioso, così come l’Ospedaletto, fu dotato di una facciata a ghimberghe in cotto con pinnacoli per volontà del priore del tempo mentre il campanile gotico risale al XIV secolo. All’interno spiccano gli affreschi del torinese Giacomo Jaquerio, attivo nella prima metà del Quattrocento e ideatore del gotico internazionale in Piemonte e il Polittico della Natività con i Santi Rocco, Sebastiano, Antonio abate e Bernardino da Siena realizzato nel 1531 dal chivassese Defendente Ferrari come voto per volere di Moncalieri durante l’epidemia di peste di quell’anno. La Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso è un luogo di notevole interesse storico e artistico: quando si transita da queste parti è consigliabile fare una tappa qui, lungo la statale per Avigliana. È aperta da mercoledì alla domenica con orario 9,30 -13,00 e 14 -17,30.                    Filippo Re
nelle foto:
Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso (Buttigliera Alta)
Cavaliere del fuoco sacro o cavaliere del Tau
interno Abbazia con Polittico di Defendente Ferrari
facciata Ospedaletto

Investire in “algoritmi”, la nuova truffa finanziaria

 

Prendiamo uno punto da un fatto reale segnalato da un lettore per fare qualche riflessione sugli investimenti del risparmio, sulle sue finalità, sulle cautele da adottare prima di fare qualsiasi operazione.

Il signor A.B. di Pavia un giorno di dicembre 2022 riceve una telefonata da una persona che, definendosi broker di un’importante società finanziaria londinese dal nome impronunciabile invita l’interlocutore ad investire in una formula innovativa e sicura di compravendite sui mercati internazionali gestita automaticamente da un “algoritmo”. Senza lasciare spazio a domande o richieste di chiarimenti, con un profluvio di parole, cifre, commenti chiude la sua “presentazione” con il suadente suggerimento: “Può fare una prova sull’efficacia del nostro sistema anche con un modesto capitale, bastano solo 200 euro per iniziare a guadagnare moltissimo”.

La modestia dell’importo spinge A.B. a bonificare 200 euro su un conto indicatogli dal broker.

Dopo poche settimane il telefono squilla e la stessa voce comunica al cliente che l’investimento è andato a buon fine e che il capitale è già cresciuto a 500 euro; prova della serietà e dell’efficacia dell’algoritmo, di cui sarebbe opportuno sfruttare meglio le potenzialità investendo una cifra più elevata.

Allettato dai guadagni già conseguiti, il malcapitato bonifica questa volta 5.000 euro ed attende fiducioso. A marzo 2023 apre il suo “dossier” e scopre con grande soddisfazione che il capitale è cresciuto a ben 25.000 euro! Contatta il broker, lo complimenta per l’eccellente suggerimento datogli e chiede di disinvestire la metà del capitale per ritirarsi il lauto guadagno lasciando ancora una bella cifra sul conto per moltiplicarsi ulteriormente.

Ma qui inizia l’odissea…

L’interlocutore cerca in tutti i modi di dissuaderlo, proprio ora che sta cominciando a vedere cifre consistenti, proprio ora che l’algoritmo può lavorare su un capitale importante, rinuncia ai grandi profitti: “Entro fine anno è possibile che lei arrivi a 150.000 euro, avendo investito solo 5.200 euro!”

A.B. insiste ed allora ecco altri ostacoli: per disinvestire occorre pagare imprecisate imposte inglesi, il capital gain previsto dalla legge italiana, le spese amministrative di custodia, per un totale di 5.000 euro da pagare anticipatamente. A malincuore il cliente accetta, bonifica ed attende fiducioso…

Dopo un mese, preoccupato, ricontatta la società a Londra, protesta per il ritardo ma la risposta che riceve è incredibile: “Non abbiamo eseguito l’accredito perché nel frattempo il capitale è aumentato a 50.000 euro, quindi per svincolarlo occorre pagare ulteriori tasse e spese per 5.000 euro!”. Dopo lunghe discussioni A.B. accetta ma a condizione di ricevere l’intera somma maturata e non soltanto la metà; il consulente alla fine promette un rapido versamento del capitale. Disposto il bonifico, il cliente aspetta fiducioso (ma non troppo)…

Pongo a tutti una domanda: pensate che l’accredito sia arrivato? Per quale importo?

La risposta è purtroppo ovvia: il cliente non ha ricevuto nulla, il telefono della società risulta “non connesso”, a Londra non esiste nessun operatore finanziario con il nome che per mesi ha spedito “estratti conto” con risultati miracolosi…

Qualche commento è d’obbligo, e qualche raccomandazione è urgente.

A.B è stato sicuramente un ingenuo, spinto purtroppo dall’avidità di guadagnare grosse cifre senza rischiare in poco tempo. Un obiettivo assurdo, perché una delle prime regole della finanza è che si può guadagnare tanto ma solo rischiando tanto e soprattutto aspettando un tempo ragionevole, non certo poche settimane. Ha spedito soldi a sconosciuti senza verificare PRIMA di chi si trattasse e soprattutto ha “investito” senza sapere neppure “come”, “dove” e “perché”, senza firmare un contratto, senza fornire ai misteriosi broker un suo profilo di rischio e quel minimo di informazioni che ogni intermediario è obbligato (in Italia, in Gran Bretagna ed in tutti i paesi del mondo) ad ottenere prima di consigliare un’operazione sui mercati.

Le raccomandazioni sono importanti, sembrano banali ma purtroppo, come si constata da questo caso e da centinaia di altri simili, non seguite scrupolosamente dai risparmiatori.

NON dare soldi a sconosciuti

NON illudersi di diventare ricchi in poco tempo senza rischiare

NON consegnare denaro contante, assegni o fare bonifici a favore di persone, ma solo a favore di società regolarmente iscritte all’Albo tenuto dalla Consob.

NON fare operazioni di cui non si capisce bene il meccanismo (non basta un fantomatico “algoritmo” per garantire guadagni consistenti…).

NON attendere e segnalare subito i fatti alla Consob per adottare i provvedimenti del caso. La commissione, a fronte di truffe può oscurare i siti e bloccare le linee telefoniche delle società che operano al di fuori e contro la legge che tutela i risparmiatori. Nell’ultimo anno sono stati messi fuori gioco quasi 1.000 siti pirata, e già questa cifra dà l’idea di quanto il fenomeno sia diffuso.

NON illudersi di ricuperare le somme versate: le controparti spariscono nel nulla una volta raccolti abbastanza soldi, e ricompaiono sotto altri nomi dopo pochi giorni.

Al signor A.B. tutta la nostra solidarietà e l’invito per il futuro a restare nei recinti sicuri regolati da leggi e regolamenti italiani. Meglio un magro 3% ricavabile da un BTP che un 400% farlocco promesso da un “algoritmo”…

 Gianluigi De Marchi

demarketing2008@libero.it

 

Gnocchi di patate con Speck e noci, energia nel piatto

Un primo piatto estremamente goloso, energetico e saziante.

Morbidi gnocchi in una vellutata fonduta di taleggio arricchita con croccanti noci sminuzzate e gustoso Speck. Irresistibili!

Ingredienti (4 persone)

800gr.di gnocchi di patate
200gr. di Taleggio
100gr. di Speck a fettine
8 noci
150ml di panna liquida
Olio q.b.

Preparare gli gnocchi secondo la vostra ricetta preferita o acquistarli pronti in pastificio.
Tagliare lo Speck a listarelle e tostarlo in padella con un filo d’olio sino a quando risulta croccante. Sminuzzare i gherigli di noce e tostarli velocemente nella stessa padella dello Speck. Preparare la fondutina di Taleggio. Tagliare il formaggio a dadini, metterlo in un pentolino, unire la panna liquida e mescolare sino a quando si è perfettamente sciolto. Cuocere nel frattempo gli gnocchi in acqua bollente con poco sale. Quando vengono a galla, scolarli e metterli in una terrina, condire con lo Speck, la fonduta e le noci. Servire subito.

Paperita Patty

Teatro Regio Torino, agevolazioni per i giovani

Per rendere più accessibili gli spettacoli teatrali ai giovani il teatro propone:

Anteprime giovani

Regio card giovani 18-35

Riduzioni del 20% sul prezzo dei biglietti

Per maggiori informazioni sulle agevolazioni visita il  sito www.comune.torino.it  Informagiovani

Smog, Valle (Pd): “Spariti bonus abbonamenti e fondi rottamazione”

Il vice Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Daniele Valle commenta l’annuncio del blocco alla circolazione dei veicoli più inquinanti: “Come mai le “belle notizie” come questa non vengono comunicate da Cirio?”

«È trascorso oltre un mese e mezzo da quando il Presidente Cirio annunciava urbi et orbi il nuovo “Bonus” per sostenere l’acquisto di abbonamenti al trasporto pubblico locale. Da allora del Bonus non si è avuta notizia alcuna. Così come non si è avuta notizia alcuna dei fondi destinati a incentivare la rottamazione e sostituzione dei veicoli più vecchi. In compenso è arrivata la notizia del “blocco” dal 15 settembre anche per gli euro 5 diesel. Una misura annunciata e spiegata dall’assessore Matteo Marnati. Evidentemente Cirio preferisce rimanere silenzioso quando si tratta di dare “buone notizie” come quelle relative al divieto di circolazione. Riassumendo: prima la Regione taglia sul trasporto pubblico locale 10 milioni di euro solo sul 2023, nonostante l’inflazione abbia comportato costi maggiori per 28 milioni di euro; poi la Regione accumula debiti nei confronti delle aziende, non trasferendo i fondi dovuti negli ultimi anni; quindi la Regione delibera la facoltà per le aziende di aumentare le tariffe per far fronte ai propri tagli e ritardi, e così la maggior parte delle aziende piemontesi negli ultimi mesi ha introdotto rincari su biglietti e  abbonamenti; poi Cirio annuncia il Bonus abbonamenti (con fondi anticipati dalle aziende e solo dopo rimborsate dalla Regione); infine il Bonus abbonamenti scompare insieme agli incentivi per la rottamazione/sostituzione con buona pace sia per il settore dell’automotive sia per le famiglie che vorrebbero poter cambiare l’auto e che non potranno neppure contare sullo sconto per prendere i bus. Ancora una volta le promesse da “Conte Mascetti” del Presidente Cirio si rivelano per quello che sono, bolle di sapone, senza neppure avere il coraggio di spiegare le decisioni più sgradite ai piemontesi».

Daniele Valle

Vicepresidente del Consiglio Regionale – Consigliere regionale PD

Uomo morto in casa trovato dopo giorni

In via Barge a Torino è stato trovato un cadavere in avanzato stato di decomposizione. L’uomo sarebbe morto per cause naturali all’interno di un appartamento. Sul posto  la polizia di Stato. L’allarme e’ stato dato dal figlio che non sentiva suo padre da giorni.

L’agroalimentare piemontese si presenta alla Cina

L’assessore regionale Luigi Genesio Icardi ha partecipato nella mattinata di sabato 18 agosto, in rappresentanza della Regione Piemonte, all’inaugurazione della fiera internazionale di Fenyang, in Cina, insieme con la sindaca di Barolo, Renata Bianco.

L’invito a prendere parte a questo prestigioso evento, tra i più importanti in Cina nel settore dei vini e dei distillati, era stato comunicato alle autorità piemontesi a fine luglio nel corso di un incontro istituzionale nella sede della Provincia di Cuneo da parte di una delegazione di amministratori e imprenditori cinesi, tra i quali il sindaco di Lvliang, Zhang Guangyong e il sindaco di Fenyang, Jia Yongxiang, in visita alle Cantine e ai territori Unesco delle Langhe.

«L’interesse del mercato cinese verso l’agroalimentare e l’enoturismo piemontese – osserva l’assessore regionale Icardi – è in crescita esponenziale. L’attenzione viene concentrata soprattutto sulle produzioni di alta qualità del nostro territorio, comprese quelle della manifattura e delle attrezzature legate alla vinificazione. Settori verso i quali la Regione Piemonte offre costante supporto alle imprese impegnate sul fronte dell’internazionalizzazione».

Nei contatti avuti in fiera a Fenyang, l’assessore Icardi ha illustrato la forza dell’agroalimentare piemontese, che conta 18 vini Docg, 41 vini Doc, 14 prodotti Dop, 9 prodotti Igp e 341 prodotti Pat, con oltre 54 mila imprese (di cui oltre 4.300 nel solo comparto del cibo e delle bevande), 111 mila addetti e più di 7 miliardi di euro di fatturato nell’ambito delle esportazioni.

Nel suo intervento ufficiale, la sindaca Bianco ha parlato della realtà del Barolo derivata dal vitigno Nebbiolo degli undici Comuni facenti parte dell’area di Denominazione di origine controllata e garantita, con una produzione di circa 14 milioni di bottiglie all’anno.

«Rilevo con soddisfazione come il “brand” Barolo sia molto affermato in Cina – commenta la sindaca Bianco -; da paese principalmente agricolo, negli anni Barolo si è trasformato in un paese ad alta vocazione turistica, grazie all’eccellenza dell’enogastronomia locale e della ricezione turistica, con un passaggio stimato di più di mezzo milione di visitatori all’anno».

La missione dell’assessore Icardi in Cina continuerà nei prossimi giorni con una serie di visite ad ospedali e centri sanitari, concludendosi a Wenzhou, con la consegna di un attestato di ringraziamento della Regione Piemonte alla comunità locale per l’aiuto offerto alla Sanità piemontese durante la pandemia. 

 

Orbassano, riparata la fontana di via Frejus

 

Dopo un intervento di riparazione sull’impianto idraulico ed elettrico della fontana, che ha richiesto un lungo periodo di fermo, da alcuni giorni la nostra fontana è tornata ad abbellire la rotonda all’incrocio di Via Frejus con Str. Piossasco.
Per poterne apprezzare il gioco di luci nell’illuminazione serale e la logica dei colori, bisogna guardare la rotonda dal lato dello Stemma in Via Frejus.

Torino Città 30: parte il progetto “bassa velocità”

Con la presentazione dei tre studi di fattibilità sulle aree Nord Ovest e Sud del territorio cittadino, affidati dalla Città alle società Sertec, Citec e Decisio, ha preso il via il percorso verso la Città 30.

Un quadro di partenza di quelli che saranno gli interventi che verranno realizzati introdotto dall’intervento dell’Assessora alla Mobilità Chiara Foglietta, alla presenza di presidenti e coordinatori alla viabilità delle Circoscrizioni, della Città Metropolitana di Torino, della Consulta della mobilità ciclistica e moderazione del traffico di Torino, della Consulta per l’Ambiente e il Verde e dei tecnici comunali, da mesi al lavoro insieme a Urban Lab.

A settembre l’evento di presentazione pubblica, cui seguiranno altri incontri sia con le Circoscrizioni che con la cittadinanza stessa, nell’ottica di portare avanti questa grande trasformazione verso un futuro più sostenibile e a misura di persona.

Christian Ruggeri