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Gli Alpini protagonisti della protezione civile

DIFESA IDRAULICA E ANTINCENDIO:  NELL’ESERCITAZIONE VARDIREX 2023 IN PIEMONTE, ABRUZZO E VENETO

Cuneo –  Si è conclusa  l’esercitazione di protezione civile Vardirex 2023 (acronimo di Various Disaster Relief Exercise), che dal 18 al 27 ottobre ha visto le Truppe Alpine dell’Esercito e la Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Alpini (ANA) addestrarsi insieme sul territorio di tre regioni italiane, con il coordinamento del Dipartimento di Protezione Civile nazionale.

Vardirex 2023 è stata organizzata dal Comando delle Truppe Alpine di Bolzano con la collaborazione della Brigata Alpina Taurinense di stanza a Torino e la Protezione Civile dell’ANA, basandosi sulla simulazione realistica di due emergenze, di tipo alluvionale e di incendio boschivo, inscenate rispettivamente sul territorio di Piemonte e Abruzzo. Complessivamente sono stati oltre 400 gli uomini e le donne che hanno partecipato all’esercitazione, impiegando oltre 200 mezzi ed equipaggiamenti.

Nella provincia di Cuneo il focus è stato incentrato sulla difesa idraulica, in uno scenario che ha simulato l’esondazione di un torrente a causa di un’alluvione, con conseguenti allagamenti, frane, interruzioni stradali e l’isolamento di alcuni centri abitati. Per fronteggiare l’emergenza, insieme alla Protezione Civile dell’ANA, ha messo in atto una serie di interventi in diverse località, coinvolgendo personale e macchine movimento terra del 32° reggimento genio della Brigata Alpina Taurinense, insieme a quelli della Protezione Civile del 1° Raggruppamento dell’ANA.

Presso il Bioparco Acquaviva di Caraglio è stata asportata per pompaggio l’acqua alluvionale (in realtà tratta dal locale bacino artificiale) grazie a speciali moduli HCP (high capacity pumping).

Sul fronte dei soccorsi, ad Entracque si è svolto il recupero di persone ferite e rimaste isolate a seguito dell’alluvione, ad opera di una Squadra di Soccorso Alpino Militare del 2° Alpini di Cuneo calata da un elicottero AB 205 del 34° distaccamento permanente ‘Toro’ dell’Aviazione dell’Esercito, utilizzando la tecnica del rappeling. L’infortunato era stato precedentemente soccorso via terra e stabilizzato da parte di operatori dell’ANA ed infine recuperato con verricello ed evacuato grazie a un elicottero HH139 SAR (Search and Rescue) dell’Aeronautica Militare. Al fine di valutare danni strutturali, i genieri del 32° di Fossano e gli specialisti della Protezione Civile hanno condotto ricognizioni a bordo di imbarcazioni a motore sul bacino della diga di Entracque, gestita da ENEL Greenpower, partner della Vardirex 23.

A causa delle allerte meteo reali che si sono registrate nella provincia di Cuneo nei giorni dell’esercitazione, gli specialisti del 32° genio e della Protezione Civile ANA hanno tempestivamente effettuato interventi concreti di difesa idraulica, con la rimozione di detriti a seguito di una frana realmente avvenuta, oltre alla pulizia dell’alveo fluviale e al rafforzamento degli argini in un tratto del fiume a cavallo dei comuni di Revello e Martiniana Po.

In Abruzzo, lo scenario ha visto la simulazione di un grande incendio boschivo che colpiva tre località della provincia di Chieti. A Casoli e Atessa, sono intervenuti i nuclei Anti Incendio del Battaglione Multifunzionale ‘Vicenza’ del 9° Alpini dell’Aquila, insieme ad assetti della Protezione Civile del 4° Raggruppamento ANA, supportati da un elicottero del Centro Addestrativo Aviazione dell’Esercito, equipaggiato per il trasporto e lo sgancio dell’acqua. Squadre di specialisti hanno posato diverse vasche per la raccolta idrica che, collegate in serie da un sistema di tubazioni e motopompe hanno permesso di trasportare l’acqua fino al fronte dell’incendio simulato, dove sono intervenuti gli operatori del battaglione Alpini ‘l’Aquila’ e della Protezione Civile dell’ANA per spegnere le fiamme. Contemporaneamente, personale medico di Esercito, Croce Rossa Italiana e Sovrano Militare di Malta, è intervenuto per soccorrere turisti rimasti isolati, muovendosi sul lago a bordo di battelli militari, mentre un elicottero dell’Esercito salvava una persona trascinata nel lago dall’alluvione.

In località Gessopalena una Squadra del Soccorso Alpino Militare del 9° Alpini e due binomi cinofili della Protezione Civile ANA, sono stati impegnati nella ricerca e soccorso di 2 dispersi, uno dei quali, caduto in un dirupo, recuperato con l’utilizzo di una barella speciale, grazie a tecniche di soccorso alpino che sfruttano un sistema di paranchi e contrappesi realizzati con le corde dai soccorritori.

Presso Lago S. Angelo i nuclei degli Alpini hanno infine realizzato una linea forestale tagliafuoco, con la collaborazione tecnica dei Carabinieri Forestali. L’intervento, a carattere permanente, si è inserito nei piani di prevenzione a tutela dei centri abitati vicini.

In Veneto, a Campiglia Dei Berici (Vicenza), per tutta la durata dell’esercitazione è stata attivata la sala operativa integrata della Colonna Mobile Nazionale dell’ANA, che ha testato l’approntamento rapido di mezzi e materiali per le emergenze.

Nella giornata conclusiva dell’esercitazione, si è tenuto un meeting presso il Centro Incontri della Provincia di Cuneo, al quale hanno partecipato il Comandante delle Truppe Alpine, Generale Ignazio Gamba, il Presidente dell’Associazione Nazionale Alpini Sebastiano Favero e Luigi D’Angelo, Direttore Operativo del Coordinamento Emergenze del Dipartimento della Protezione Civile, alla presenza dell’Onorevole Monica Ciaburro e delle istituzioni regionali. A seguire, la visita al personale in esercitazione presso la diga di Entracque.

Il Generale Gamba ha evidenziato “il contributo sul fronte della prevenzione fornito ai territori di Piemonte e Abruzzo dall’edizione 2023 dell’esercitazione Vardirex, attraverso la realizzazione di lavori concreti e stabili di difesa idraulica e antincendio, in aggiunta alla valenza corale dell’addestramento condotto sul campo dalle Truppe Alpine dell’Esercito insieme alla Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Alpini e ad altri partner di eccellenza”.

Il Presidente dell’Associazione Nazionale Alpini Sebastiano Favero ha sottolineato “il ruolo degli Alpini e l’importanza di saper operare insieme, per prevenire le conseguenze delle emergenze naturali ed essere in grado di salvare la vita a chi è colpito dalle calamità”.

La Vardirex è un bellissimo esempio di integrazione e interoperabilità tra le Truppe Alpine dell’Esercito e l’Associazione Nazionale Alpini, un’esercitazione cui ha contribuito il Dipartimento e che rappresenta un’eccellenza per il sistema nazionale di Protezione Civile”, ha dichiarato il Direttore Operativo della Protezione Civile Luigi D’Angelo a margine dell’evento.

Cheratosi attinica, visite alle Molinette

A TORINO APPUNTAMENTO IL 28 OTTOBRE DALLE 9 ALLE 13 ALL’OSPEDALE MOLINETTE

Presso il Presidio dermatologico San Lazzaro dell’ospedale Molinette in via Cherasco 23, il 28 ottobre dalle ore 9 alle ore 13 i dermatologi, coordinati dal professor Pietro Quaglino (Direttore S.C. di Dermatologia) e dal dottor Paolo Broganelli (Responsabile SSD Prevenzione tumori cutanei Dipartimento di Oncologia Città della Salute di Torino), offriranno consulti gratuiti. Un’opportunità per ricevere una diagnosi di cheratosi attinica, patologia della pelle che può evolvere in un tumore cutaneo.
Prenotazione obbligatoria al link: https://www.derma-point.it/eventi/torino-ottobre-2023/

Torino, 20 ottobre 2023. Si presenta con lesioni cutanee piane o in rilievo, ruvide o squamose, di colore rosso, marrone, bianco o rosa, che possono essere facilmente confuse anche con semplici inestetismi. Ma in realtà potrebbero essere campanelli d’allarme. Stiamo parlando della cheratosi attinica, patologia della pelle che interessa in particolare le persone con un’età avanzata e la pelle chiara, ma non solo, con una prevalenza del 27,4% negli over 30 (Fargnoli et al, 2017). Una patologia da non sottovalutare perché la cheratosi attinica può evolvere verso una forma invasiva di tumore cutaneo, il carcinoma squamocellulare.
Diagnosi precoce è la parola d’ordine: la cheratosi attinica, se individuata in tempo, può essere trattata, così da ridurne la possibile progressione e la potenziale pericolosità. Insomma, più precoce è la diagnosi, più facile è la cura. Ecco, quindi, che per sensibilizzare la popolazione a rischio, aumentando il grado di consapevolezza sulla patologia, prende il via la campagna “Derma Point, facciamo il punto sulla cheratosi attinica”, con il contributo non condizionante di Almirall, in collaborazione con SIDeMaST, Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse.
Fino a novembre 2023, saranno coinvolte 12 strutture ospedaliere / universitarie distribuite sul territorio nazionale con una giornata di screening dermatologico. Presso il Presidio dermatologico San Lazzaro dell’ospedale Molinette in via Cherasco 23, il 28 ottobre dalle ore 9 alle ore 13 i dermatologi, coordinati dal professor Pietro Quaglino (Direttore S.C. di Dermatologia) e dal dottor Paolo Broganelli (Responsabile SSD Prevenzione tumori cutanei Dipartimento di Oncologia Città della Salute di Torino, offriranno consulti gratuiti per favorire la diagnosi di una patologia ad oggi ancora troppo spesso sottovalutata. Prenotazione obbligatoria al link : https://www.derma-point.it/eventi/torino-ottobre-2023/
“Le macchie della pelle non sono tutte uguali ed alcune necessitano di attenzioni specifiche perché potenzialmente gravi – spiega il professor Giuseppe Argenziano, Presidente della SIDeMaST – tra queste ci sono le cheratosi attiniche. Esse compaiono infatti per l’80% su aree del corpo esposte al sole, quindi viso, collo, mani, avambracci e cuoio capelluto, soprattutto nelle persone meno giovani, di carnagione chiara. Negli stadi iniziali possono essere più facili da sentire alla palpazione che da vedere. Solitamente sono asintomatiche, talvolta dolorose, soprattutto possono evolvere in un tumore cutaneo, il carcinoma squamocellulare. Per questo diagnosticarle e trattarle precocemente è indispensabile”.
Gli fa eco il dottor Broganelli: “L’attenzione alla salute può partire dall’organo più esteso e visibile del nostro corpo; è qui che la prevenzione può essere più semplice e diretta. Da molti anni le campagne di prevenzione dei tumori cutanei hanno permesso di ridurre sensibilmente la mortalità in rapporto ad un numero sempre maggiore di casi. Prima si fa la diagnosi, più è facile intervenire e risolvere. Da alcuni anni le soluzioni per la diagnosi e la cura dei tumori cutanei si sono moltiplicate e sono diventate più semplici ed affidabili, interrompendo il percorso verso gli stadi più gravi. Dopo i 35 anni infatti una persona su 4 risulta affetta da questo tipo di problema, anche se il problema si rende evidente e più frequente nella terza età. Se non curata, la cheratosi attinica rischia di evolvere verso stadi che prevedono la terapia chirurgica e, nei casi estremi, terapie mediche avanzate. Il carcinoma squamocellulare, se lasciato crescere, diventa un potenziale pericolo per la vita. Sono nati, a questo scopo, ambulatori dedicati, dove le nuove tecniche terapeutiche dispensate dal SSN possono essere facilmente trasmesse ai pazienti con risultati spesso eccellenti. Questa campagna ha il compito di informare e creare corto circuito di più facile accessibilità a questi servizi che sono a disposizione di tutti gli utenti”.
“Con il progressivo invecchiamento della popolazione e l’aumentata aspettativa di vita, – conclude il professor Quaglino – stiamo assistendo ad un significativo incremento di tale patologia. La corretta gestione delle cheratosi attiniche si basa sulla precoce identificazione diagnostica e la messa in atto di adeguati approcci terapeutici in ambulatori dedicati”

Ultima occasione dell’anno per visitare il castello di Marchierù

Domenica 29 ottobre sarà l’ultima occasione dell’anno per visitare il castello di Marchierù, a Villafranca Piemonte, giacchè poi ne saranno chiusi i cancelli in attesa della primavera prossima per la nuova stagione 2024.

CASTELLO DI MARCHIERU ( Villafranca Piemonte * via S.Giovanni 77)

Visite guidate dai proprietari delle sale del castello, del parco, della cappella gentilizia e delle scuderie settecentesche ( ore 10/11/12*15/16/17 )

Alle ore 15/16/17 in collaborazione con la GALUP, divenuta riferimento nel mondo delle galuperie e del celebre panettone, gli Allievi dell’ Istituto alberghiero Prever di Pinerolo serviranno agli ospiti prenotati la MERENDA REALE, una “ cioccolata calda all’uso antico”

Prenotazione obbligatoria al 3394105153 /3480468636 (visita e cioccolata)

Contributo visita € 8 / bimbi fino a 10 anni gratis * visita + cioccolata € 15 / bimbi € 5

 

Torino ed il Piemonte tuttora costituiscono punto di riferimento per gli amanti del cioccolato in tutto il mondo. Qui all’inizio dell’ ottocento si dette vita ai cioccolatini di ogni tipo, e nel 1865, unendo al cacao la nocciola delle Langhe, nacque il “gianduiotto”, così chiamato dal nome della maschera torinese Gianduja, perché messo sul mercato in occasione del Carnevale.

Numerose sono le grandi aziende produttrici nate in questo territorio, ed accanto ad esse esistono in città ottimi artigiani, facendo sì che la provincia di Torino si configuri come il maggior centro italiano di lavorazione del cioccolato.

Fra questi grandi marchi industriali e artigianali spicca la pluripremiata GALUP con sede a Pinerolo, conosciuta ormai in ambito internazionale, che ora ha aggiunto alla lavorazione dei celebri panettoni anche quella dei “gianduiotti” assieme alle tradizionali “galuperie”

Ad essa ed agli esperti Allievi dell’ Istituto Alberghiero Prever dobbiamo la possibilità di offrire ai visitatori del castello una tazza di cioccolata calda, un tempo riservata esclusivamente ai più fortunati, che a tal fine utilizzavano preziose tazze e stoviglie come quelle che si potranno ammirare in esposizione.

 

Fondazione Bellisario: borse di studio per Circo Vertigo

Grazie alla collaborazione e al network associativo tra fondazione Marisa Bellisario  apidtorino aidda Torino sono state consegnate a 2 studentesse le borse di studio per frequentare il corso di laurea di cirkovertigo. Un confronto ricco di passione, visione e sogni tra le imprenditrici e le ragazze che affronteranno con impegno il loro percorso di carriera #nonconvenzionale

(Facebook)

“Piste” forestali, si valuta la gestione comunale

In Consiglio regionale in quinta Commissione le modifiche alla legge per la tutela del patrimonio naturale e ambientale.

Le piste forestali, vale a dire viottoli e stradine tracciati all’interno dei boschi, potrebbero essere gestiti direttamente dai Comuni. È stato detto in quinta Commissione, presieduta da Angelo Dago, dove si è svolta la discussione generale sulla proposta di legge che intende modificare le norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell’assetto ambientale.

Il presidente ha infatti chiesto un tavolo informale di lavoro con l’assessorato sui vari temi toccati dalla Pdl e, in particolare, “sul trasferimento delle competenze ai Comuni nella gestione delle piste forestali”.

Silvana Accossato (Luv) si è detta “preoccupata per la sostenibilità ambientale delle deroghe, previste dal testo, a favore di manifestazioni motoristiche in percorsi fuoristrada”, oltre che per la reale capacità di gestione dei piccoli comuni di tematiche così delicate.

Carlo Riva Vercellotti ha chiesto di completare l’articolato con una norma che “richiami le finalità della legge e promuova una semplificazione delle leggi regionali che regolano l’accessibilità alle strade e piste ad uso agro-silvo-pastorale e sui percorsi fuoristrada.”

Secondo Valter Marin (Lega) la proposta in discussione è necessaria per aggiornare la legge del 1982, sebbene rimanga una buona legge in un ambito complesso e delicato. È importante dare più autonomia di scelta ai singoli comuni per responsabilizzarli sulle scelte di un territorio che ben conoscono.

Federico Perugini (Lega), primo firmatario del provvedimento, si è dichiarato disponibile a lavorare sugli emendamenti, tenendo conto delle osservazioni arrivate dalle consultazioni, dal Cal e dall’assessorato. “Vogliamo un testo di buon senso per contemperare la tutela del territorio e l’autonomia dei Comuni, evitando il rischio di impugnativa”.

Sono stati nominati relatori del provvedimento PeruginiAccossato e Sean Sacco (M5s).

Daniela Ruffino e i giovani di Azione: “lacune e criticità del D.L. Caivano”

“Il decreto Caivano, approvato dal governo Meloni lo scorso 15 settembre in risposta agli abusi sessuali di gruppo avvenuti nella località campana e a Palermo, introduce misure severe per affrontare i reati commessi da minori. Queste misure vanno dalla sanzione Daspo per i minori con più di 14 anni fino alla condanna a due anni di carcere per i genitori che trascurano l’obbligo di mandare i loro figli a scuola e alla detenzione per i minori che si dedicano allo spaccio di droga. Il decreto è attualmente all’esame in sede referente delle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia del Senato per la conversione in legge.

Emerge chiaramente l’aspetto critico della carenza di risorse stanziate. Così secondo Daniela Ruffino, deputata di Azione e Vice-presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle Periferie, rimane il nodo problematico già individuato dalla nota di lettura del Servizio del bilancio al Senato per cui “In tale studio emerge chiaramente la necessità di maggiori dettagli al fine di fornire una precisa valutazione sulla coerenza delle risorse assegnate”.

Noi di Azione Under 30 spingiamo per misure che definiscano per gli insegnanti nelle zone più complesse una preparazione e formazione specifica per contrastare il fenomeno dell’abbandono delle scuole e che siano irrobustite, nelle previsioni contrattuali, le incentivazioni a restare in queste zone su un’ottica di medio-lungo periodo. Nella nostra proposta inoltre è riconosciuta l’importanza di costruire spazi in cui i ragazzi più esposti alle avversità e fragilità del proprio territorio possano sentirsi liberi di comunicare il proprio disagio, e non pensiamo soltanto allo sportello psicologico, ma attraverso una più proficua collaborazione tra le istituzioni scolastiche e le associazioni del terzo settore e le associazioni cittadine nella loro totalità.

Riteniamo che, specialmente nelle zone ad alta criticità sociale, l’istruzione non debba costituire uno strumento di coercizione, bensì una leva per ampliare il contesto educativo offerto, legando tutta la comunità cittadina alla scuola, ridando vita a un sistema che vede anche il 20% degli studenti abbandonare l’istituzione e perdere un’occasione per costruirsi un futuro migliore.

 

Daniela Ruffino

Deputata di Azione,

Vice-presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle periferie

 

Stefano Callà e Jacopo Vanali

Gruppo U30 “Contrasto alla dispersione scolastica”

 

Un progetto per recuperare il post olimpico e rilanciare la vocazione turistica e sportiva di Pragelato

“Abbiamo elaborato un progetto, in fase di approvazione che sarà finanziato dalla Regione Piemonte e dai fondi della Legge 65/2012, condiviso dalle Federazioni di settore, che punta a recuperare una porzione del post olimpico da un lato e, soprattutto, a rilanciare la vocazione turistica e sportiva di Pragelato dall’altro. Si tratta, cioè, di trasformare l’evento internazionale, le Universiadi del 2025, in un appuntamento che sia in grado di trasformare una disciplina sportiva, con i relativi impianti, utilizzabile per tutto l’anno con una gestione sostenibile e duratura. Cioè, l’esatto opposto di quello che capitò con i trampolini del 2006.

In sostanza, si tratta di un Centro per lo Skiroll e il Biathlon completamente attrezzato, con l’obiettivo che diventi il Centro Federale delle discipline nordiche del nord-ovest. Abbiamo subito coinvolto la federazione, la FISI, per centrare questo grande obiettivo. Inoltre la completa ristrutturazione del centro olimpico di fondo a Plan ed importanti interventi sull’impianto di innevamento che, dopo vent’anni, manifesta dei seri problemi.

L’elemento trainante è lo Skiroll che consente l’attività sportiva in tutti i mesi dell’anno quando non c’è neve e offre l’opportunità di destagionalizzare l’offerta turistica di Pragelato. Il progetto prevede diverse piste adatte a tutti i livelli, dai principianti ai professionisti di prima fascia e potrà accogliere gare anche a livello mondiale.

Lo skiroll, inoltre, è un’attività sportiva in forte crescita; una disciplina a basissimo impatto ambientale; non è un’attività sportiva energivora; si coniuga in modo efficace con Pragelato dove sono presenti zone protette di Natura 2000; viene realizzata recuperando una zona già pesantemente compromessa per l’impianto olimpico del salto e dove sono oggi presenti l’impianto di pompaggio per la produzione della neve e l’impianto del teleriscaldamento di Pragelato; e, infine, i costi di gestione sono molo contenuti. Inoltre lo skiroll consente la pratica del biathlon per tutto l’anno sfruttando appieno il poligono.

Un progetto che, secondo tutti gli esperti del settore, tiene conto del contesto ambientale e del rapido mutamento climatico puntando su asset che garantiscono facile accessibilità, gestioni sostenibili e sopportabili senza continuare ad inseguire sogni ormai impraticabili e costosissimi per un’altitudine come Pragelato, come nuovi impianti di risalita dove si è poi costretti a scaricare sui cittadini le ingenti perdite di gestione di questi impianti.

Pragelato ha molte altre potenzialità da sviluppare. Ed è necessario rafforzare il tessuto imprenditoriale di questa località in nuovi e rinnovati settori specifici. E la nuova gestione del rifugio Troncea, lo sblocco del progetto delle borgate di Laval e Joussaud, la capanna del Sole, il progetto del Centro Federale, il prossimo bando per le Casermette sono stati – e saranno – uno stimolo imprenditoriale per Pragelato. Cioè una località che deve guardare ad attività che incentivano lo sport, tempo libero, turismo ambientale e naturalistico.

E il progetto legato alle prossime Universiadi si inserisce in questo percorso di sviluppo”.

Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere nazionale Anci.

Mauro Maurino, Vice Sindaco Pragelato.

Renzi vola alto: “No ai sovranisti di destra e ai populisti di sinistra. Io ci metto la faccia”

Stoccate a destra e a sinistra. Un Matteo Renzi in grande forma conquista il palco da vero mattatore nell’evento “Volare Alto” promosso questa sera al Collegio San Giuseppe da Italia Viva di Torino.

L’ex premier, di fronte a una sala gremita,   attacca il governo: “Sta cambiando idea su tutto. Quando il governo ha preso il via, un anno fa, all’anniversario della marcia su Roma c’era chi ne temeva una nuova. Questi invece fanno la retromarcia su Roma”.

Non risparmia neanche il Pd, di cui fu segretario: al giornalista che gli chiede  delle difficoltà dei dem a fare la coalizione dice che il partito della Schlein “sta facendo fatica. Pensate a chi ha votato il Pd ai tempi del 40%, credeva nel jobs act. Oggi sono diventati per il reddito di cittadinanza. Il Pd doveva sostenere le grandi battaglie in Europa, ora sta con Conte” E la Schlein “parla un linguaggio non sempre comprensibile”.

Renzi è già in campagna elettorale per le elezioni europee candidato del collegio nord ovest. E, per il momento, niente alleanze: “Per le europee – afferma – correremo da soli. Noi siamo convinti che l’Europa abbia bisogno di una bella sveglia e sia i sovranisti di destra, cioè Meloni e Salvini, sia i populisti di sinistra, cioè Schlein e Conte, non danno risposte. Allora Italia Viva corre e io ci metto la faccia”. Gran finale motivazionale con il coach Al Pacino che in uno spezzone da cinefili sprona la squadra. 

Daniele Valle dialoga con la società civile

Sabato 28 ottobre, alle ore 10, all’Hiroshima Mon Amour (Via Bossoli, 83), a Torino, Daniele Valle dialogherà con alcuni esponenti della società civile sulle proposte contenute nel documento “IL PIEMONTE È LA NOSTRA CASA. Idee, per rilanciare il futuro del nostro territorio”.

Tra gli altri sono previsti gli interventi di Maria Jose Fava (Libera Piemonte), Paola Ricchiardi (UniTo), Abdullai Ahmed (consigliere comunale di Torino), Jacopo Suppo (vicesindaco CMTO), Giuseppe Vernero (Croce Rossa Italiana), Pierluigi Prati (imprenditore agricolo), Beatrice Dema-Alberto Ferrari (Club silencio), Marta Giaconi (Università Milano Bicocca), Alessandro Zennaro (vicerettore UniTo) e Maurizio Babuin (comitato emergenza cultura).

Nuovo direttore del settimanale “La Valsusa”, è Federica Bello

Cambia il direttore del giornale diocesano di Susa “La Valsusa”. Dal 3 novembre, su indicazione del vescovo di Torino e di Susa Roberto Repole, sarà alla guida del settimanale Federica Bello, 48 anni, redattrice del giornale diocesano di Torino “La Voce e il Tempo”. Laureata in Scienze biologiche Federica Bello è giornalista professionista. Don Ettore De Faveri che ha diretto “La Valsusa” per oltre 40 anni assumerà le funzioni di direttore onorario.