ilTorinese

L’inesauribile vena poetica di Graziella Provera

L’inesauribile vena poetica di Graziella Provera rende

partecipi della sua anima sensibile e meditativa sullo

scorrere del tempo e della vita. Sempre affiorano delicati

accordi nostalgici dell’innocente fanciullezza, come in una

ricerca del tempo perduto. A contrappunto la consapevolezza

della fatica  del vivere dei nostri giorni, accolta senza accenti

drammatici e neppure con la sensazione di assenza della poesia

crepuscolare, poiché ci può salvare la consapevolezza delle

cnfinite risorse dell’Amore, che si rivela in ogni cosa, anche

la più piccola, offrendoci la contemplazione del creato

in tutta la sua bellezza, accolta con un senso di stupore

e incanto del mistero della vita.

Giuliana Romano Bussola

penna calligrafia

NEL CORTILE

Quand’eri bambino, sul principiare della notte

sortivi nel cortile a contemplar le stelle.

E al riguardar l’infinita distesa

di quel buio

e il tremolar di quelle luci lontane

nascevano  nel cuore l’incanto ed  il timore,

il mistero profondo dell’umana vita.

Brillavano le luci alle finestre,

e sommesse sentivi le voci

di chi lì viveva.

E lì restavi, nella frescura della sera,

ad ascoltare i fraterni rumori della notte,

finchè il richiamo del focolare e degli affetti

ti facevan ritornare dentro casa.

Allora lo sentivi che cielo, stelle

ed ogni essere che vive

è il palpitare di una sola unica Vita,

che dona sé stessa senza posa,

il cui principio e fine

è solo amore.

10 marzo 2022

 

***

 

UN GRILLO IN CITTA’

Lasciavo aperte le finestre

Per sentire il tuo frinire

nella notte estiva.

Mi figuravo  d’essere in campagna

in una casa circondata da siepi

di bosso e di ligustro.

Ora mi manca il tuo canto,

quella dolce

instancabile armonia

che mi cullava nella notte.

Anche tu,

nel tuo piccolo, umile essere,

hai dato gioia al mio cuore,

al mio sonno,

ai miei sogni.

28 giugno 2023

***

 

TI ASPETTO

Ti aspetto

Come si attende primavera

Quando, ancora buio, cantano i merli

Destandoti dal sonno,

e la magnolia carica di fiori

ti sorride dal giardino.

Più non sarò l’ombra fugace

Che porta il mio nome

Sarò soffio di vento, spirito nudo

Accordo celeste vibrante di gioia.

Sarà un cielo sommerso di luce

Che mi accoglierà

E note incantate, più belle

di qualunque terrestre armonia.

Entrerò nel verde giardino

Che vidi in un sogno

Dove la luce dolcissima

Non conosce tramonto

Sollievo e riposo

Per l’anima, dopo sì lungo viaggio.

24 agosto 2022

 

 

‘In-finita-Natura – Earth, our home” Personale di Karina Chechik

SABATO 30 SETTEMBRE 2023
@ OPEN ADA, Torre Pellice

Da sabato 30/9/2023 a domenica 22/10/2023

‘IN- FINITA NATURA – Earth, our home”.
Personale dell’artista argentina Karina Chechik (Buenos Aires, 1966)

 
Personale di fotografie, dipinti, installazioni
A cura di Massimo Ghirardini
Testo critico di Monica Nucera Mantelli

Open ADA, via Repubblica 6, Torre Pellice (TO)

Aperta nei fine settimana, sabato e domenica, ore 15 -18. Ingresso libero.

Opening: Sabato 30 settembre ore 16.

Ore 17 Talk su Natura, Estetica, Riuso, Botanica con Ippolito Ostellino,Anna Cantino, Paolo Varese. In collaborazione con La Natura torna ad Arte.

Ore 18.30 in onore dell’Artista:  Esibizione di Tango dei Maestri Alessandro Guerri e Anna Boglione.

Ore 20 presso il Cortile delle Arti del Caffe Arnaud, vicinissimo a Open ADA, Baires Tango Tribute in collaborazione con Etnotango LCMM.

La mostra è patrocinata dal Comune di Torre Pellice (To)

“IN-FINITA NATURA. EARTH, OUR HOME”

Presentazione critica di Monica Nucera Mantelli

Dalle opere di questa nuova mostra dell’argentina Karina Chechik emerge il bisogno dell’ essere umano di restare connesso alla rete degli esseri viventi che coabitano nel pianeta. Ed è proprio questo rapporto tra Natura e Arte, tra forme materiali e interpretative, tra tangibile e intangibile – anche queste da leggere come valori e non solo come “bisogni” – che si regola il termometro della nostra qualità di vita.

Per tali motivi Chechik ha scelto di indagare il tema della Natura attraverso l’Arte. Questa artista ha compreso come gli individui e le comunità rispondono favorevolmente al bisogno di dare forma alle proprie visioni del mondo, dell’esistente e delle proprie esperienze più connesse agli Elementi come acqua, aria, terra, fuoco.

Ispirandosi anche alla visione sistemica del fisico Fritijof Capra, (autore de IL TAO DELLA FISICA, LE RETI DELLA VITA, etc.),  Karina Chechik (Buenos Aires, 1966) dedica da molti anni la sua vocazione creativa alla reiterazione e re-interpretazioni dei paesaggi naturali, e in particolare degli alberi, che nella sua opera rimangono quasi sempre verdi.

Un rimando costante al ciclo ininterrotto della vita stessa, che nasce, muore e rinasce. D’altronde, sul simbolismo della natura basterebbe andarsi a leggere il saggio di James Frazer “Il Ramo D’Oro” sui misteri antichi, in cui si narra di come nelle varie tradizioni, alcuni simboli vegetali siano pegno di resurrezione e di immortalità, come ad esempio la Palma o la Rosa di Gerico.

Ma nella sua articolata produzione di arte visiva attinente al tema naturalistico (boschi, fiumi, alberi, laghi e foreste), la terra e il cielo della Chechik non sono solo i poli tra i quali si produce ogni manifestazione, ma comprendono anche il mondo intermedio nel quale il concetto di “casa fisica” – da qui il titolo della mostra “IN-FINITA NATURA. EARTH, OUR HOME” – equivale al centro spirituale di raccolta di vita e di morte iniziatica.

Trattare i temi attinenti a un Simbolo – come è la CASA (Home, non House, volutamente) – non è mai un affare semplice. Si sono cimentati nell’impresa antropologi, letterati, semiologi, fior fiore di intellettuali e naturalmente artisti di ogni categoria. Qui non entreremo nello specifico, ma esploreremo la fenomenologia del suo esprimersi così a lungo su questa argomentazione. Le ambientazioni e i soggetti agresti di Chechik sono ricchissimi di campi di luce eterica. Un microcosmo impalpabile dove si può viaggiare ed effettuare – in modalità protetta – la comunicazione con le altre dimensioni degli Esseri Senzienti, e con i loro Livelli/ Stati superiori e inferiori.

Uno scenario che coinvolge costantemente il fruitore sul piano emotivo, sottoponendolo a costanti sbalzi percettivi sul piano narrativo, contornando lo sguardo come con note musicali di un ideale pentagramma. E’ qui che l’ opera di Karina raggiunge il Sublime, uno stato che può essere raggiunto solo da una grande anima, che è tale solo se pervasa dall’ispirazione divina.
Sublime è quel pàthos dello spirito che, per ispirazione divina, permette all’artista di protendersi verso l’alto e di sciogliersi dai suoi legami terreni. Se la fonte del sublime è l’ispirazione divina, la via primaria per raggiungerlo è l’imitazione di ciò che si solleva nelle vicinanze del divino: gli alberi, appunto.

Tale condivisione profonda, crea e ri-crea nell’intimo umano percepito, l’afflato verso una versione migliore del proprio esistere, più in armonia con il Tutto: l’aura di benessere che i lavori di Chechik trasmettono, ci ricorda la sotterranea metafora insita ne “Le Vie dei Canti” di Bruce Chatwin, ovvero una litania esortativa verso il valore delle “radici” e il ritrovarsi.

L’ essere originari di una landa (non Desolata, come quella descritta da T.S.Elliot), ma di un piccolo universo fatto di umide radure, orizzonti assolati, silenti antri campestri, piante ventose ed arbusti accoglienti, ci fa sentire, tramite le sue opere, parte di un luogo che non è solo uno spazio terreno. E’ un luogo di appartenenza che diventa poi parte della nostra identità (si veda a riguardo la trattazione sull’Ecologia Affettiva che qui non approfondiremo) e su cui porre le basi di una ri-nascita.

Chechik dunque sposta l’accento della sua sceneggiatura sulle risultanze di suggestioni foto-pittoriche ed iconografiche attinenti alla rinascita della nostra esistenza e al nostro “belonging” = Be + Longing, ossia, essere a lungo desiderosi di essere connessi al mondo della Natura. Un plasma connettivo dove le proprietà essenziali di un organismo o sistema vivente sono proprietà del tutto che nessuna parte possiede, ma che nasce e si completa dalle interazioni e dalle relazioni fra le parti.

KARINA CHECHIK
Karina Chechik (Buenos Aires, 1966). Si è laureata in Pittura presso la Accademia Nazionale di Belle Arti Prilidiano Pueyrredon di Buenos Aires (1989). Nel 1995 si è trasferita a Miami, dove ha vissuto fino al 2007, ed è stata membro attivo della comunità artistica di Miami, come artista in residenza presso l’ArtCenter South Florida.
Chechik ha esposto in musei, gallerie, università, centri d’arte e fiere d’arte internazionali negli Stati Uniti, in America Latina e in Europa.
Recentemente Chechik ha lavorato a due importanti progetti: Un’installazione di grande formato per la mostra Amazing  Nature, commissionata dal KunstCentret Silkeborg Bad, Danimarca, da marzo fino alla fine del 2023, in cui 35 artisti  provenienti da tutto il mondo esprimono le loro idee sul futuro del pianeta. Partecipa inoltre alla mostra “By Degrees, Art and our Changing Ecology” presso l’Huntington Beach Art Center, California.

Nell’ottobre 2022 Chechik ha realizzato il progetto “Luci Migranti”, una mostra personale a Casa Argentina a Roma e  azioni simultanee nelle città di Roma e Buenos Aires.

-Nel 2021 Chechik ha presentato la serie #HereComesHope, con una mostra personale in Sardegna.

-Nel 2020 Chechik ha tenuto una personale virtuale “La consonancia de los Límites” presso la Biblioteca Centrale dell’
Universita Católica Argentina.

Nel 2019 la Ivy Plus Libraries Confederation* ha selezionato il suo sito web  per l’inclusione nel suo Latin American and Caribbean Contemporary Art Web Archive. Nota * La Ivy Plus Libraries Confederation è una partnership tra tredici importanti biblioteche accademiche di ricerca degli Stati Uniti – Brown University, University of Chicago, Columbia University, Cornell University, Dartmouth College, Duke University, Harvard University, Johns Hopkins University, Massachusetts Institute of Technology, University of
Pennsylvania, Princeton University, Stanford University e Yale University – che collettivamente forniscono l’accesso a una ricca e unica documentazione del pensiero e della creatività umana attraverso la condivisione delle risorse e la  collaborazione.

-Nel 2018 Karina Chechik ha creato una grande installazione e una mostra site specific: “Il Labirinto Verticale”, un  omaggio a Jorge Luis Borges e Franco Maria Ricci, curata da Rodrigo Alonso al Marq, Museo di Architettura e Design,
Buenos Aires. Ha realizzato anche un’altra mostra personale: “Terra promessa” all’ICANA, Istituto di Cultura Argentina e
Nordamericana, Buenos Aires.

Nel 2015 ha tenuto una mostra antologica a Palazzo Pretorio di Certaldo, Toscana: TERRA, Geografie di Viaggio.

-Ha realizzato ” Architetture di Luce”, mostra itinerante che è stata esposta al Patricia & Phillip Frost Art Museum di  Miami (2014), all’Istituto Nazionale di Studi Romani di Roma, al Museo Ebraico di Buenos Aires (2012), al Museo del Design Galliano Habitat, Torino e al Museo Cattedrale di La Plata, Argentina (2011).

-Nel 2003 è stata invitata da Ediciones Polígrafa a produrre a Barcellona una serie di litografie che sono state esposte nelle principali fiere d’arte come Art Basel, Art Basel Miami, ARCO Madrid e Art Cologne.

Tra le mostre personali e collettive più significative ricordiamo: Dome Gallery, New York (1990); Fondazione  Internazionale Jorge Luis Borges, Buenos Aires (1998); Bernice Steinbaum Gallery, Miami e Jewish Museum of Miami Beach (2002); Antonio de Barnola Gallery, Barcellona (2005); Silkeborg Bad Art Centre, Danimarca (2006); San Lorenzo
Art Gallery, Milano (2007, 2010); UBS Wealth Management gallery, Lugano, Svizzera (2008); MACO Art Fair, Messico

(2008); Biennale del Piemonte, Torino (2012), Fondazione Michetti Italia (2013); Young Masters Art Prize Londra (2012

/2013); Departures/ Arrivals show, Oolite Arts center, Miami (1999-2014); Untitled Art fair, Miami (2016); Espacio Cruz Bajo Madrid (2017); Plataforma Argentina at Pinta Art Fair, Miami (2017), Art Nexus Foundation Bogotà (2018) e Buenos Aires Photo art fair (2020).

Le sue opere si trovano in importanti collezioni pubbliche e private di tutto il mondo.

Chechik è professore di pittura e storia dell’arte presso il Museo Nazionale delle Arti Decorative di Buenos Aires. Ha
inoltre tenuto conferenze presso importanti musei, università e istituzioni pubbliche in Argentina, Stati Uniti e Italia.

Vive tra Torino (ITA) e Buenos Aires (AR).

Uncem: Bardonecchia è un modello

EVITA LA TRAGEDIA PERCHÈ È MODELLO IN GESTIONE TERRITORIO. ALTRA EMERGENZA IN VALLI THURAS E ARGENTERA. UNCEM: SOLO INTERVENTI PREVENTIVI DANNO SICUREZZA

“Non è stata fortuna. E neanche solo la mano del Santo Patrono a difendere e proteggere Bardonecchia. Senza i corretti interventi preventivi per l’assetto del territorio, l’evento calamitoso di dodici giorni fa poteva essere una tragedia. Non lo è stata non per fortuna o destino. Non lo è stata grazie all’organizzazione della macchina di Protezione civile che ha visto tutti, a partire dalla Sindaca e dall’Amministrazione, con mille volontari, forze dell’Ordine, Vigili del Fuoco, pronti e attivi. La migliore del mondo. Capaci e uniti. Non lo è stata, una tragedia, perché nel rio del Frejus c’è stata programmazione e gestione. Il Consorzio Forestale, le reti di proprietari fondiari, con il sistema pubblico, da decenni hanno fatto la differenza. È un vero ‘Modello Bardonecchia’ quello che registriamo e che ha 40 anni di storia, buona storia, buoni interventi e programmazione, con i Comuni vicini. Con pascoli e boschi ben gestiti, pianificati e certificati, interventi con briglie, orizzontali e selettive, e scogliere hanno mitigato gli effetti che potevano essere ben peggiori. L’Alta Val di Susa ha altri 60 milioni di euro di interventi pronti, progettati. Che attendono finanziamenti pubblici. Ci sono 8,5 miliardi in Italia già stanziati e da spendere. Uncem chiede 10 miliardi l’anno per dieci anni, contro il dissesto idrogeologico. Per investire in prevenzione. La stessa determinante, a evitare altre tragedie, va detto, ieri sera in Valle Thuras e Argentera. Anche qui, la manutenzione ambientale è stata decisiva. È prioritaria. La montagna è fragile, ma è anche abitata e gli eventi estremi saranno sempre più frequenti. Dobbiamo esserne consapevoli. Servono nuovo impegno, nuove tecnologie, anche innovazione e moderni sensori ambientali, altre risorse in un territorio che programma, pianifica, condivide e comunica, realizza a scala sovracomunale, con le Unioni montane, perché le calamità non conoscono i confini amministrativi dei Comuni. Lo fa seguendo la scienza, con consapevolezza, con la capacità delle comunità di menttere in campo le migliori iniziative per prevenire, per organizzare, per pianificare, coinvolgendo tutti i cittadini. Questa è l’ulteriore sfida. Coinvolgere tutti i cittadini, a partire dai più giovani, facendoli pienamente sentire parte di un territorio che in quota e nei paesi è organizzato e che lavora insieme”.

Lo affermano Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, e Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte.

Ultimi giorni per i “Bizantini” a Palazzo Madama

Ultima settimana per visitare la mostra

BIZANTINI

LUOGHI, SIMBOLI E COMUNITÀ DI UN IMPERO MILLENARIO

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica

Sala Senato

Piazza Castello – Torino

 

fino al 28 agosto 2023

 

 

Cartella stampa al link: https://bit.ly/PM_Bizantini

Lunedì 28 agosto 2023 chiude la mostra, allestita nella Sala Senato di Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino dal 10 maggio, Bizantini. Luoghi, simboli e comunità di un impero millenario, a cura di Federico Marazzi con il contributo del MANN –  Museo Archeologico Nazionale di Napoli, di Palazzo Madama e del Ministero Ellenico della Cultura e dello Sport e la collaborazione nell’organizzazione generale di Villaggio Globale International.

Oltre 350 opere – sculture, mosaici, affreschi, vasellami, sigilli e monete, straordinari manufatti in ceramica, smalti, oggetti d’argento, preziose gemme e oreficerie, pregevoli elementi architettonici – danno conto delle strutture, dei sistemi organizzativi, dei commerci e dei rituali di una complessa realtà politica, testimoniando nel contempo le eccellenze delle manifatture bizantine, gli incroci di cultura, gli stilemi e i simboli dell’Impero d’Oriente attraverso i secoli. È la creatività artistica del mondo antico che transita verso il Medioevo, con un linguaggio rinnovato dalla fede cristiana e con gli innesti del mondo orientale, in particolare della cultura iranica e araba.

Per una Bisanzio, legata al territorio piemontese, che vedrà nel Principato d’Acaia, fin dalle origini proiettato verso l’Oriente greco e bizantino, l’origine della dinastia dei Savoia-Acaia ma anche una strettissima connessione con la dinastia dei Paleologi.

Chi non avesse ancora avuto l’opportunità di visitare la mostra, che ha registrato, dal 10 maggio al 20 agosto 2023 , 32.375 visitatori in 90 giorni di apertura – con una media giornaliera di circa 360 persone – può farlo in quest’ultima settimana.

 

 

INFO UTILI:

 

SEDE ESPOSITIVA E DATE                                 Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica,

piazza Castello, Torino

Dal 10 maggio al 28 agosto 2023

ORARI                                                                  Lunedì e da mercoledì a domenica: 10.00 – 18.00. Martedì chiuso
Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura

BIGLIETTI                                                              Intero € 12,00 | Ridotto € 10,00

                                                                               Gratuito Abbonamento Musei e Torino+Piemonte card

Mostra + museo: Intero € 16 | Ridotto € 14

INFORMAZIONI                                                  palazzomadama@fondazionetorinomusei.it   – t. 011 4433501                     www.palazzomadamatorino.it

PRENOTAZIONI                                                  011 5211788 o via mail a ftm@arteintorino.com

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Tenta di violentare una donna in pieno giorno

Un 29enne di origini nigeriane è stato arrestato per aver tentato di violentare una donna in pieno giorno a Novara. Lei  è riuscita a sfuggire all’aggressione mettendo le dita negli occhi dell’aggressore fuggendo a piedi. Il 29enne, poi arrestato dai carabinieri grazie alla descrizione della vittima,  si era nascosto in un casolare abbandonato a meno di un chilometro di distanza dal luogo del tentato abuso. Aveva ricevuto un decreto di espulsione dall’Italia, notificatogli a giugno.

Tripletta torinese in finalissima a MISTER ITALIA

Passano Maida, Ceravolo e Camperchioli. Eliminato Buzzi
A Pescara l’atto conclusivo del concorso

Tre concorrenti qualificati, uno eliminato.
E’ il bilancio della rappresentanza torinese impegnata mercoledì a Giulianova nella semifinale del concorso nazionale di Mister Italia 2023 con oltre 100 pretendenti ai 40 posti disponibili per l’atto conclusivo.
A conquistare la giuria strappando il biglietto per la finalissima (in programma OGGI, Stadio del mare di Pescara alle 21.30) sono il ballerino 33enne Gianni Camperchioli,  l’operaio 25enne di Susa Nicolò Maida e il 26enne di Rivoli Dino Ceravolo impiegato nell’azienda di famiglia. Il sogno sfuma invece per il 21enne Marcello Buzzi che avrà l’opportunità di riprovarci il prossimo anno.
Domani sera, quindi, sul palco dello Stadio del Mare di Pescara, tra i 40 bellissimi ragazzi provenienti da tutto il Paese ci saranno tre ragazzi torinesi (Maida sfilerà con il numero 3, Ceravolo con il 10 e Camperchioli con il 23): per tutti l’obiettivo è quello di raggiungere lo scettro detenuto da Walter Zappalà vincitore nel 2022, e conquistato in passato da alcuni protagonisti del mondo dello spettacolo e della tv come Luca Onestini, Raffaello Balzo, Paolo Crivellin, Luciano Punzo e Luca Vetrone.
La serata sarà condotta da Jo Squillo e vedrà la presenza sul palco, tra gli altri, di Viola Valentino, Serena De Bari (“Amici”), Roberta Beta (“Grande Fratello”) e Andrea Della Cioppa (“Temptation Island”, “Uomini e Donne”).
Insieme ai 40 bellissimi finalisti sul palco ci saranno anche le 25 ragazze finaliste del concorso di “Miss Grand Prix” tra cui tre ragazze torinesi: Federica Sette, Gaia Catelli e Agnese Caprì.
Entrambi i concorsi, organizzati da patron Claudio Marastoni, hanno il sostegno e la partnership di Ducati, Caffe Mokambo, Bes Italy, e il patrocino del Comune di Pescara e del Comune di Giulianova.
Per restare aggiornati con tutte le news sul concorso si possono seguire i canali social: Instagram e Facebook @concorsomisteritalia e @missgrandprix.

Estate all’ippodromo di Vinovo

Appena il tempo di rifarsi il trucco e risistemare la pista, l’Ippodromo di Vinovo è già pronto per riaprire. Succederà domenica prossima, 27 agosto, e di nuovo mercoledì 30 agosto per le ultime due Notturne di un’estate che si è rivelata intensa e molto gratificante per Hippogroup Torinese. Tappe come ideale lancio aspettando il Gran Premio Marangoni di domenica 3 settembre, una delle giornate più attese dell’anno. Il centrale di giornata sarà dedicato ai cavalli di cinque anni ed oltre, sulla distanza del miglio. Favori del pronostico per Batman Ross con Andrea Guzzinati, sfidato tra gli altri da Beatles Boy Treb, con in sulky il bravo Marco Stefani, Bravissimo Lp e Cupido Cup. Nel premio Baveno invece in pista i due anni che saranno ben 10 dietro le ali dell’autostart sul doppio km. E torneranno come sempre anche i gentlemen. Aperto come al solito il ristorante-pizzeria “La Scuderia” con affaccio sulla pista. Ingresso come al solito gratuito e libero.

Da settembre poi le riunioni di trotto torneranno al pomeriggio e sarà anche una lunga volata per chiudere in bellezza la stagione. In tre mesi e mezzo sono infatti in programma ben diciassette appuntamenti e alcune date da segnare già con il circoletto rosso. La prima è quella di domenica 3: dopo la pausa del 2022, quando l’appuntamento era stato scambiato con la pista milanese de La Maura a a Vinovo era arrivato il Gran Premio Nazionale, tornerà infatti il Gran Premio Marangoni, la vera classica per i 3 anni che preparano il Derby romano.

Saranno 14 i protagonisti annunciati sia nel Marangoni che nel Filly riservati alle Femmine, con la dichiarazione dei partenti prevista lunedì 28 agosto. Ma intanto sono già stati estratti i numeri e ci sono conferme importanti, a cominciare da quella di Edy Girifalco Gio, in assoluto al momento il vero crack in Italia fra i tre anni.

Sarà ancora una volta una domenica indimenticabile per tutto il pubblico. Oltre ai due Gran Premi e alle altre corse in programma, anche l’intrattenimento con musiche Rockabilly e Dj Set con Lonny Swing e Hep Sam che andranno avabti fino a mezzanotte, uno spettacolo di magia, animazione per adulti e bambini, la visita guidata delle Scuderie. Torneranno pure le carrozze storiche con Adamo Martin ed è prevista l’esposizione pittorica di Giada Gaiotto. In più aperti per tutto il giorno e fino a mezzanotte il ristorante panoramico e gli altri punti di ristorazione all’interno dell’impianto.

Invece il 1° novembre è in programma la doppia sfida per il Gran Premio Orsi Mangelli, altro ricco Gruppo 1 per i tre anni che ha scritto la storia del trotto italiano ed è ormai diventato una classica per l’impianto torinese. Non è finita però perché sabato 18 novembre infatti Vinovo ospiterà anche il Gran Premio Anact che torna a Torino diviso nelle due finali, per maschi e femmine. Le batterie di qualificazione si terranno a Taranto e Napoli per il Sud, a Firenze e Treviso per il Nord.

Daniele Valle attraverserà il Piemonte con un tour in bici

Per incontrare territori e persone. Dal 27 agosto al 3 settembre

 

Un viaggio in bicicletta in sei tappe attraversando in lungo e il largo tutto il Piemonte, da est a ovest, da nord a sud, toccando tutte le Provincie.

Daniele Valle, vice Presidente del Consiglio regionale del Piemonte e consigliere regionale del Partito Democratico, partirà domenica 27 agosto da Condove, in Val di Susa, per raggiungere Torino.

Il giorno successivo lascerà Torino per Alba, passando poi dall’astigiano ad Alessandria lunedì 29 agosto. Giovedì 1 settembre ripartirà da Omegna alla volta di Biella, il 2 settembre la tappa lo porterà da Biella alla Festa democratica di Torino, in piazza d’Armi, infine, domenica 3 settembre l’ultima tappa sarà da Torino a Cuneo.

Spiega Daniele Valle: «Ho trascorso gli ultimi quattro anni a girare tutto il Piemonte, per incontrare cittadini ed amministratori, correndo dietro ai disastri e alle promesse non mantenute della Giunta Cirio. Ho partecipato a eventi e iniziative, ho incontrato cittadine e cittadini, associazioni, imprese, ho visitato i tanti luoghi della Memoria dove è stata costruita la storia del nostro Paese. Perché ora rifarlo in bici? Ho scelto di dedicare l’ultima settimana del mese di agosto a girare il Piemonte ma con un altro ritmo: percorrerò la nostra Regione in bicicletta e a piedi. L’obiettivo è quello di incontrare i piemontesi, fermarmi a parlare con loro, ascoltare i problemi ma soprattutto capire cosa possiamo fare insieme, quali prospettive future possiamo immaginare e costruire. E così poter anche apprezzare la straordinaria bellezza paesaggistica e culturale dei nostri territori. Non a caso partiremo dai luoghi dell’eccidio di Vaccherezza, in valle di Susa, perché il futuro lo si costruisce con la consapevolezza dei sacrifici del passato».

Un viaggio di oltre 500 chilometri, che sarà possibile seguire passo passo sui social e sul sito www.danielevalle.it dove sarà possibile seguire in tempo reale il tour in bici e prenotarsi per partecipare alle tappe.

Aggiunge Daniele Valle: «In tanti mi chiedono chi me lo faccia fare. Ma io amo lo sport, soprattutto all’aria aperta e la fatica non mi ha mai preoccupato».

D’altra parte qualche anno fa il Consigliere Valle aveva percorso in bici la Via Francigena fino a Roma e la ciclovia VENTO (da Torino a Venezia), proprio per sensibilizzare le amministrazioni sulla promozione delle due iniziative».

 

Domenica 27 agosto: Condove – Torino 54km

Le tappe del percorso: Sacrario di Vaccherezza / Condove, Chiusa di San Michele / Bicigrill, Avigliana / Bike Hub, Caselette, Pianezza, Alpignano, Rivoli, Collegno, Grugliasco, Torino/Bocciofila La Frejus.

Saranno presenti nelle varie tappe o pedaleranno con Daniele Valle gli amministratori locali Jacopo Suppo, Andrea Archinà, Pacifico Banchieri, Giuseppe Palmieri, Francesco Casciano.

Lunedì 28 agosto: Torino – Alba 86km

Le tappe del percorso: Torino, Eremo, Chieri (area ex Tabasso, incontro con Fiab), Baldichieri d’Asti, riserva naturale di Valle Andona / Parco Paleontologico Astigiano, Alba.

Saranno presenti nelle varie tappe o pedaleranno con Daniele Valle i consiglieri regionali Sergio Chiamparino, Raffaele Gallo e Maurizio Marello e i sindaci Alessandro Sicchiero e Gianluca Forno.

Martedì 29 agosto: Alba – Castellania (Alessandria) 77km

Le tappe del percorso: San Damiano d’Asti, Borgoratto Alessandrino / Giardino dell’Accoglienza, Castellania.

Saranno presenti nelle varie tappe o pedaleranno con Daniele Valle il consigliere regionale Domenico Ravetti e vari amministratori locali.

Venerdì 1 settembre: Omegna-Biella 104km

Le tappe del percorso: Omegna, Borgomanero, Gattinara, Candelo, Biella / Bolle di Malto.

Saranno presenti nelle varie tappe o pedaleranno con Daniele Valle il consigliere regionale Domenico Rossi e vari amministratori locali.

Sabato 2 settembre: Biella – Torino (festa democratica-Piazza d’armi) 103km

Le tappe del percorso: Biella, Ivrea, Colleretto Giacosa, Cuorgnè /ospedale, Rivarossa, Volpiano, Settimo Torinese / Ponte Vecchio, Torino / piazza d’Armi.

Saranno presenti nelle varie tappe o pedaleranno con Daniele Valle il consigliere regionale Alberto Avetta e vari amministratori locali.

Domenica 3 settembre: Torino – Cuneo 110km

Le tappe del percorso: Torino, Moncalieri / Borgo Navile, Nichelino / Palazzina di Caccia di Stupinigi, Rivalta / Bicigrill Parco Sangone, Vigone, Saluzzo, Cuneo.

Saranno presenti nelle varie tappe o pedaleranno con Daniele Valle il consigliere regionale Diego Sarno e vari amministratori locali.

Desk sharing addio?

Noi italiani abbiamo, tra le molte altre, due sinistre caratteristiche: una è quella di usare i termini stranieri (inglesi o, più raramente, di altri idiomi) anche quando potremmo utilizzare gli equivalenti nostrani e l’altra quella di adottare decisioni, stili di vita, consuetudini mutuate dall’estero, quando nel Paese di origine ci si è già resi conto che era un’esperienza fallimentare, pericolosa, dannosa, antieconomica e chi più ne ha più ne metta.

Pensiamo, ad esempio, agli uffici open space: spazi enormi nei quali convivevano, per oltre otto ore al giorno, centinaia di lavoratori condividendo rumori, dialoghi, telefonate, virus, flatulenze e fino a qualche anno fa, rumore di fax e stampanti ed il fumo di sigaretta. Un esempio nostrano: il disco volante di San Mauro, progettato da Oscar Niemeyer, sede fino ad alcuni anni fa delle Cartiere Burgo SpA che si trasferì lì da Torino nel 1981; in quegli anni gli yankee si erano già resi conto che una simile architettura era controproducente, per i costi, per il maggiore stress cui erano sottoposti i dipendenti, per i problemi di micro-filtraggio dell’aria condizionata e, non ultimo, per la mancanza di privacy e di riservatezza dovendo trattare pratiche riservate. Ma noi, mostrando di saper sbagliare anche da soli, adottammo quell’edificio forte dell’importanza del suo progettista, con tutti i problemi anche manutentivi che ciò comportò. “Open space” perché “spazio aperto” sembrava troppo banale.

Potrei citare molti altri esempi di adozioni tardive ma citerò subito il più recente: il desk sharing. Tradotto in italiano suonerebbe “condivisione del banco” ma si potrebbe aggiustare con “condivisione della postazione” o “posto condiviso” con buona pace dei linguisti. Ciò che non cambia è la sostanza: adottare un sistema che negli USA si sta abbandonando perché controproducente.

Il desk sharing va di pari passo con lo smart working (“lavoro furbo” non rende l’idea). Di cosa si tratta? La postazione che finora era nostra, con la nostra cassettiera ed eventualmente con il nostro armadietto sarà condivisa, a giorni prestabiliti, con altri colleghi. In che modo? Se sono in ufficio, un altro collega sarà a casa a lavorare in smart working e viceversa. Qual è il vantaggio? Che l’azienda deve acquistare una sola postazione (quindi anche telefono) per due o più dipendenti. A parte lo stress (se per caso devo cambiare giorno per cause urgenti, quando torno in ufficio rischio di dovermi sedere sulle gambe del collega) implica una relazione diretta con lo smart working, altro istituto che proprio partendo dagli Usa trova sempre meno affezionati. Infatti, il minor contatto anche visivo tra colleghi è percepito come un fattore negativo nella scelta dello smart working. Non considerando alcuni parametri quali il maggior lavoro, i maggiori costi (riscaldamento durante l’inverno, costo del pasto, corrente elettrica, connessione internet che paghiamo di tasca propria lavorando da casa) e la solitudine, lo smart working e con esso il desk sharing che ti rende visibile un giorno ogni tot sono visti male dalle aziende USA e, solo marginalmente, da alcune aziende nostrane perché portano con sé una disaffezione dal lavoro e dai dipendenti perché costituisce una minor forza contrattuale (“divide et impera”); da entrambi un distacco dalla realtà aziendale, sia nella buona che nella cattiva sorte.

Alcuni nostri imprenditori che, come ho già avuto modo di scrivere, non sanno gestire le aziende ma talvolta riescono a curare i propri interessi si sono resi conto di questo e stanno facendo retromarcia anche per mansioni in cui lo sw sarebbe plausibile. Fra pochi anni lo sw resterà soltanto un ricordo: nato con la pandemia, proseguito per il vantaggio di ridurre gli spazi di lavoro ed i costi ma abbandonato per gli effetti collaterali succitati.

La cosa triste di tutto ciò è che i dipendenti sono continuamente coinvolti in corsi obbligatori su mille materie (dalla privacy all’anticorruzione, dalla qualità alla sicurezza, ai vdt) ma alcuni imprenditori, che sono poi quelli maggiormente coinvolti nei processi di cambiamento (investimenti, rischi, costi e ricavi), vivono nella convinzione di essere illuminati, detentori della verità o, più facilmente, ignorando di essere totalmente inadatti e senza il minimo aggiornamento.

Il suggerimento che ricevo da molti dipendenti (e consulenti) che ho intervistato o che seguono i miei coaching relazionali è che, togliendo di mezzo i sindacati che da circa 50 anni curano gli interessi degli imprenditori, questi dovrebbero concertare con i dipendenti le decisioni importanti: in primo luogo eviterebbero di dover poi tornare sui proprio passi, visto che loro vedono solo il prodotto finito e spesso ignorano cosa vi sia sulla strada per raggiungerlo e, in secondo luogo, se vi è armonia tra impresa e maestranze a trarne vantaggio è il risultato finale perché vi è maggior impegno da parte di chi lavora, più serenità, minor conflittualità.

Un mio amico, diventato amministratore delegato di un‘azienda, ha fatto installare una sala relax con tv, una piscina ed altro. In occasione di uno dei recenti mondiali di calcio ha dato libertà ai propri dipendenti di guardare la partita invitandoli poi a recuperare; sapeva che, in caso contrario, si sarebbero posti in permesso, malattia, ecc. Non solo recuperarono il tempo della partita (anche in due volte) ma da quando ha adottato quella serie di provvedimenti è drasticamente diminuito l’assenteismo, è migliorata la qualità dei servizi resi e la conflittualità tra dipendenti e tra dipendenti e azienda si è azzerata.

Riflettiamoci su.

Sergio Motta

Aperitivi Rurali del GAL EVV per la costruzione di strategie

Durante il mese di luglio il GAL Escartons e Valli Valdesi ha incontrato le comunità locali in sei occasioni sul territorio in cui opera, per discutere insieme esigenze e idee nuove in vista della pianificazione della strategia del prossimo Piano di Sviluppo Locale 2023-2027

Grande partecipazione ai sei appuntamenti di Open GAL-Aperitivi Rurali, il ciclo di incontri organizzato dal GAL EVV per progettare obiettivi e strategie che ne guideranno le attività da qui al 2027 nella cornice del nuovo Piano di Sviluppo Locale. Con un itinerario sul territorio, da Villar Perosa a Torre Pellice, nel mese di luglio il GAL ha proposto sei occasioni di incontro con le comunità del territorio, con un format semplice ed efficace per discutere insieme idee, proposte ed esigenze e contribuire così attivamente allo sviluppo dei futuri progetti.

Sono state 180 le persone che hanno partecipato agli aperitivi, portando il proprio contributo e dimostrando la voglia di diventare protagonisti nella costruzione di una strategia comune. Le tematiche trattate sono state le più varie: dai servizi alle attività produttive locali, fino alla sostenibilità ambientale e sociale. Questioni molto diverse tra loro, ma ugualmente decisive. Se la crescita di un territorio passa infatti attraverso un’offerta e un’accoglienza turistiche innovative, per essere soddisfacente e di rilievo deve appoggiarsi a un grande lavoro di tutela ambientale e paesaggistica, ma deve anche essere di supporto alle attività produttive tipiche del territorio e promuovere la residenzialità.

Una strategia onnicomprensiva, dunque, che dovrà essere orientata su obiettivi il più possibile mirati ed abilitanti lo sviluppo sostenibile del territorio. La partecipazione registrata mostra quanto possa essere attrattivo ed efficace un format decisamente innovativo e fresco come questo, come sottolineato anche dalla Presidente del GAL EVV, Patrizia Giachero: “Le persone che vivono e operano sul territorio sono state entusiaste di essere interpellate a proposito di specificità, caratteristiche e bisogni della comunità, avendo l’opportunità di contribuire attivamente alla costruzione di un benessere collettivo. Questa iniziativa ha dimostrato tutta la voglia della nostra comunità di essere protagonista, gettando insieme le fondamenta del futuro del territorio”.

Gli Aperitivi Rurali si inseriscono pienamente nella filosofia del Gruppo di Azione Locale, che si caratterizza per il fatto di lavorare in modo partecipativo, promuovendo uno Sviluppo Locale guidato dalle comunità. I progetti futuri saranno dunque risposte concrete a bisogni reali, manifestati ed esplicitati dai veri beneficiari delle azioni del PSL: le persone che abitano il territorio dell’Escartons e delle Valli Valdesi.

Con questa attività, GAL EVV ha dimostrato che per favorire e tutelare la crescita di un territorio occorrono dialogo, ascolto e collaborazione: questi sono gli ingredienti fondamentali per intercettare la pronta partecipazione delle persone e lavorare così a una strategia ben pianificata per i prossimi quattro anni e condivisa. Solo ascoltando e interagendo con chi i territori li vive quotidianamente è possibile incidere davvero sul suo sviluppo e avere un impatto positivo sul benessere delle comunità.

Per questo motivo il percorso continua con nuove tappe che coinvolgeranno altri attori fondamentali del territorio per la definizione della nuova strategia, come sottolineato dalla Presidente Giachero: “Questo non è che l’inizio. Siamo partiti dalle necessità degli attori che vivono e lavorano sul territorio, ora è necessario individuare gli interventi prioritari e allocare le risorse a disposizione nella maniera più funzionale. Abbiamo quindi in programma tre laboratori di animazione territoriale, il 12 e il 13 settembre a Roletto, Sestriere e Chiusa di San Michele, che saranno aperti a enti, associazioni, consorzi e altri portatori di interesse con l’obiettivo di confrontarsi sulle necessità emerse e sulle trasformazioni individuate come importanti durante gli Aperitivi Rurali. Saranno appuntamenti di primaria importanza per lavorare insieme e per presentare, con l’occasione, il bando regionale relativo a LEADER ed ai Gruppi di Azione Locale – SRG06”.