ilTorinese

Passidonice: dove l’eleganza si indossa ogni giorno

Informazione promozionale

Tra scarpe artigianali, calze Salentine e papillon in legno e vetro di Murano, Paolo Visentini racconta un’idea di stile autentico, fatta di passione e di artigianato italiano.

Nel cuore della moda italiana, dove la passione incontra la cura del dettaglio, Paolo Visentini — commerciante e anima di Passidonice — ha costruito un piccolo mondo dedicato all’eleganza autentica. Il suo negozio è una vetrina di stile in cui le scarpe artigianali sono protagoniste, accompagnate da accessori scelti con gusto e coerenza, simbolo di una filosofia che mette al centro la qualità e il saper fare italiano.

Abbiamo incontrato Paolo per farci raccontare la sua idea di eleganza e il valore che attribuisce al lavoro degli artigiani che collaborano con lui.

L’intervista

Paolo, com’è nato Passidonice e quale idea rappresenta oggi il negozio?

Passidonice nasce dalla voglia di proporre prodotti autentici, fatti con passione e competenza. Ho voluto creare un punto di riferimento per chi cerca scarpe e accessori che uniscano stile e qualità, privilegiando sempre la manifattura italiana.

Il negozio è conosciuto per la selezione di calzature e accessori. Come scegli i prodotti che proponi ai clienti?
Io non progetto collezioni, le scelgo. Mi piace scoprire e valorizzare il lavoro di chi produce con le mani e con il cuore. Le scarpe artigianali che propongo sono tutte fatte in Italia da maestri calzaturieri esperti, così come le nostre calze Salentine, che aggiungono un tocco di colore ed eleganza e sono realizzate da persone veramente competenti.

C’è però un accessorio che porti la tua firma diretta, giusto?
Sì, l’unica cosa che progetto e realizzo personalmente sono i papillon in legno. Nascono da una collaborazione con un artigiano di Venezia: insieme abbiamo deciso di fondere il legno con il vetro di Murano, creando un accessorio unico, che racconta una storia di manualità e di bellezza italiana.

Cosa distingue secondo te l’offerta di Passidonice nel panorama della moda?
La coerenza. Tutto ciò che propongo è rigorosamente made in Italy. Credo che il valore dell’artigianato italiano, fatto di esperienza e di passione, sia ciò che rende davvero speciale ogni prodotto. Qui non si parla di importazioni o grandi marchi, ma di piccole eccellenze che meritano di essere scoperte.

E per chi volesse conoscere meglio il mondo di Passidonice?
Il consiglio è semplice: venire a trovarci. Ogni accessorio ha una sua storia e un suo carattere. Alcune cose vanno toccate, indossate, sentite. Solo così si capisce davvero cosa significa scegliere la qualità e la bellezza del fatto a mano.

Passidonice è più di un negozio: è un luogo dove si respira autenticità, gusto e italianità.Con la passione di chi conosce da vicino il mondo dell’artigianato, Paolo Visentini celebra la tradizione del made in Italy attraverso scarpe, calze e accessori scelti per chi crede che l’eleganza inizi sempre dai dettagli.

Profili social 
Facebook:  Paolo Visentini
Instagram @passidonice
Dati recapito 
Via Barbaroux 5b
10122 Torino
Tel 349 390 74 74

 

Dalla Regione un aiuto alle fiere agroalimentari

La Regione Piemonte per la prima volta finanzia il sistema delle fiere con contributi per 700mila euro riservati a quelle che promuovono e valorizzano i prodotti agroalimentari tipici del territorio.

La misura è stata ideata e voluta dall’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo Paolo Bongioanni: «Le fiere sono una delle espressioni più straordinarie del legame fra un territorio e le sue eccellenze agroalimentari. Insieme compongono un mosaico che copre tutta l’area piemontese e si estende lungo tutto l’arco dell’anno. Oggi il Piemonte vanta 76 prodotti a denominazione di origine e 445 Prodotti agroalimentari tipici: molti contano su una fiera dedicata, e quasi tutti sono presenti in manifestazioni miste. Per valorizzarli ulteriormente, renderli riconoscibili e promuoverli abbiamo ideato il marchio “Piemonte Is – Eccellenza Piemonte”. Con questo provvedimento la Regione sostiene il sistema fieristico piemontese e rafforza il nuovo corso di attenzione verso la nostra produzione agroalimentare, andando in aiuto di un anello strategico della promozione e commercializzazione com’è quello delle fiere tipiche, e che fra l’altro servono ad animare i nostri centri urbani».

Possono beneficiare del contributo le fiere che si sono svolte nel corso del 2025 e si concluderanno entro il 31 dicembre prossimo. I beneficiari saranno i Comuni sedi delle manifestazioni comprese nel Calendario fieristico regionale 2025 che hanno qualifica nazionale, regionale o locale riconosciuta o confermata nel 2024 e che hanno promosso e valorizzato all’interno della manifestazione i prodotti agroalimentari aderenti a un sistema di qualità come Docg, Doc, Dop, Igp, Pat o, in alternativa, abbiano aderito all’utilizzo del marchio regionale “Piemonte is – Eccellenza Piemonte”. Non è indispensabile che la fiera sia esplicitamente tematica e dedicata a un prodotto: è sufficiente che al proprio interno siano presenti e valorizzati uno o più prodotti certificati. Circa 200 le manifestazioni potenzialmente interessate. I Comuni sono autorizzati – nei modi consentiti dalle norme vigenti – a destinare il contributo regionale ad altri soggetti cui è affidata l’organizzazione della fiera, come ad esempio Enti Fiera, Pro Loco o associazioni.

Il contributo previsto va da 1.700 euro per le manifestazioni enogastronomiche con qualifica locale ai 4.900 per quelle con qualifica regionale ai 5.900 per quelle con qualifica nazionale. Può essere impiegato per il pagamento del canone di locazione dell’area espositiva, allestimento di aree comuni, comunicazione, promozione e pubblicità (su media, online, catalogo e materiali promozionali), canone per la locazione di siti web, piattaforme e applicazioni informatiche.

Pompeo (PD): “24 mesi per un supporto psicologico: serve piano straordinario”

“Chiedo l’adesione della Regione alla campagna nazionale “Diritto a Stare Bene”.

 

4 novembre 2025 – “In Piemonte, in particolare negli anni post-pandemia da Covid-19, dal 2020 in poi, si registra un allarmante aumento delle richieste di supporto psicologico e psichiatrico, in particolare tra adolescenti, giovani adulti che, purtroppo, si scontra con lunghe liste di attesa, in alcuni casi addirittura di circa 24 mesi per la sola presa in carico, e una distribuzione disomogenea dei servizi territoriali, con criticità più marcate nelle aree rurali, ma anche nei centri urbani più densamente popolati. In questo quadro si colloca la campagna nazionale “Diritto a Stare Bene”, promossa da ETS e lanciata il 18 giugno scorso con lo scopo di presentare una proposta di legge di iniziativa popolare in Parlamento per istituire un servizio pubblico e gratuito di psicologia, riconoscendo il benessere psicologico come diritto universale e garantito” spiega la Consigliera regionale del Partito Democratico Laura Pompeo che ha presentato un atto di indirizzo in Consiglio regionale per chiedere l’adesione della Regione alla campagna.

 

“Penso che il sostegno ufficiale della Regione agli obiettivi e ai contenuti di questa campagna, anche promuovendone la diffusione attraverso i suoi canali istituzionali e invitando le altre Regioni a fare lo stesso, rappresenti un atto importante. Con il mio ordine del giorno, inoltre, chiedo alla Giunta regionale di impegnarsi ad implementare ulteriori misure di prevenzione, ascolto e supporto psicologico, con particolare attenzione ai giovani e alle fasce più vulnerabili della popolazione, in collaborazione con le ASL, le scuole, le università, i centri di aggregazione, le associazioni e gli Enti del Terzo Settore, a prevedere  un piano di incremento del personale sanitario dedicato e azioni di supporto psicologico rivolte ai lavoratori negli ambienti di lavoro e ai caregiver familiari e, infine, a predisporre, annualmente, un rapporto regionale sullo stato della salute mentale in Piemonte, con particolare riguardo ai dati su accessi, liste d’attesa, distribuzione territoriale dei servizi e criticità riscontrate, utile a orientare le politiche pubbliche e la programmazione sanitaria nell’ottica della massima trasparenza” aggiunge la Consigliera regionale Pd.

 

“Per noi il supporto formale da parte della Regione Piemonte è molto importante – commenta Albe-Tani, coordinatore di Diritto a Stare Bene in Piemonte – e a breve partiranno incontri partecipativi di approfondimento aperti a chiunque. Se durante la campagna di raccolta firme era importante che chi ha supportato la nostra proposta di legge ne comprendesse appieno il senso, ora che il testo sta per approdare in Parlamento è cruciale che cresca una piena consapevolezza, nella politica e nei cittadini, di quanto l’investimento nel benessere psicologico che chiediamo possa rappresentare un momento di svolta nella crescita del capitale umano personale e collettivo del Paese: investiamo oltre 80 miliardi l’anno nella formazione delle persone e, in Italia,  ci ritroviamo con due milioni di neets – tra i primi Paesi europei – un triste primato. Occorre un investimento shock per invertire la tendenza”.

 

“Auspico che, data l’importanza del tema, il mio ordine del giorno venga discusso e approvato in tempi rapidi. Si sono registrati, purtroppo, aumenti di ospedalizzazioni per disturbi alimentari e tentativi di suicidio tra i minori e, anche all’interno delle carceri, oltre il 15% dei detenuti soffre di disturbi mentali gravi. L’urgenza di un potenziamento del supporto psicologico è quanto mai attuale. Riconoscere il benessere psicologico come diritto universale non è solo una scelta di civiltà, ma un investimento strategico per il futuro del Piemonte e dell’intero Paese” conclude Laura Pompeo.

 

Rimini, 97 brand piemontesi a Ecomondo

Dal 4 al 7 novembre torna alla Fiera di Rimini  Ecomondo, l’evento internazionale di IEG, Italian Exhibition Group, punto di riferimento in Europa e nell’area del Mediterraneo  per la green, blue and circular economy.
Giunto alla sua ventottesima edizione, la più ampia e internazionale di sempre, Ecomondo 2025 si conferma piattaforma di ricerca e innovazione, capace di coniugare crescita economica, tutela ambientale e inclusione sociale, rafforzando il suo ruolo di luogo di incontro tra istituzioni, imprese e mondo scientifico,  con l’obiettivo di affrontare le principali sfide della transizione ecologica,  dal riciclo avanzato all’ecodesign fino al monitoraggio ambientale supportato dalle più moderne tecnologie digitali e satellitari.
Nell’edizione 2025 l’intero quartiere fieristico comprende 166 mila mq e 30 padiglioni, più di 1700 brand espositori, di cui il 20% estero. Attesi oltre 350 hostess buyer provenienti da 66 Paesi, oltre 30 delegazioni internazionali da 30 Paesi e 90 associazioni internazionali grazie al supporto  di Agenzia ICE e del Ministero degli Affari Esteri  e della Cooperazione Internazionale.  Saranno oltre duecento gli eventi convegnistici, di cui circa 70 a cura del Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo.
Saranno attuati degli approfondimenti su Raee e materie prime critiche,  tessile, finanza sostenibile, gestione delle risorse idriche e blue economy, AI, digital twin, bioenergetica, economia circolare e gestione produttiva delle risorse.
La quinta edizione dell’Africa Green Growth Forum metterà in luce le iniziative per l’accesso all’energia pulita e sostenibile in Africa, promosse nell’ambito del piano Mattei e del programma “Missione 300”.
Sono 40 le start up & PMI innovative di cui 20 provenienti da Marocco e Tunisia, selezionate nell’ambito del progetto LAB Innova for Africa “Luca Attanasio”, promosso da Agenzia ICE, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale,  focus su Green Jobs& Skills e nuova edizione del Premio Lorenzo Cagnoni per l’Innovation Green.
Vi sarà anche il ritorno di SAL.VE, il salone del Veicolo per l’ecologia, in partnership con ANFIA.
La novità di Ecomondo 2025 sono i tour tematici su plastica, acqua, suolo e innovazione , disponibili in italiano e in inglese, con oltre 500 posti gratuiti al giorno.
Seguirà la campagna “RAEE-START” , accendi il cambiamento in collaborazione con il gruppo Herambiente, con il progetto  Scart, e il Centro di Coordinamento RAEE e la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti. Sono previsti nuovi collegamenti aerei  per Rimini da Monaco di Baviera e Roma per facilitare la partecipazione internazionale.
La quattordicesima edizione apre martedì 4 novembre con la presentazione della Relazione sullo Stato della Green Economy 2025 e fa il punto sullo stato della green economy, non solo come settore dei beni e servizi ambientali, ma su come l’economia del futuro , decarbonizzata, circolare e nature positive, sia in grado di assicurare  uno sviluppo durevole perché sostenibile.
Per la prima volta la sessione plenaria del 5 novembre si svolgerà interamente in lingua inglese, una scelta che mira ad ampliare ulteriormente la portata dell’evento.

Mara Martellotta

Valle Bormida: i francobolli della Liberazione

La Resistenza è stata combattuta anche con i francobolli. Nel dicembre del 1944 i CLN locali della Valle Bormida stamparono in clandestinità dei francobolli alternativi a quelli della Repubblica Sociale Italiana, destinati ad entrare nel corrente uso locale una volta che la zona dei sette Comuni fosse stata liberata. I francobolli vennero stampati in modo rudimentale in una tipografia di Castelnuovo Bormida e recavano l’immagine della Vittoria Alata, del Teseo uccisore di mostri e del Perseo del Cellini. Tra il 26 aprile ed il 4 maggio del 1945 i CNL locali emanarono i decreti in cui si dichiaravano fuori corso i francobolli della RSI e si riconosceva l’ufficialità della emissione dei Patrioti della Valle Bormida, ordinandone la distribuzione presso gli uffici postali e la loro circolazione come valori legali.

Questo aspetto “filatelico” della lotta di Liberazione viene ora raccontata in una mostra itinerante, presentata al Polo del ‘900, che inaugura venerdì 7 novembre a Rivalta Bormida, per poi essere ospitata negli altri sei Comuni alessandrini di Castellazzo Bormida, Castelspina, Sezzadio, Castelnuovo Bormida, Strevi e Cassine.

In realtà, prima di quelli stampati dai “patrioti della Val Bormida”, altri francobolli erano stati utilizzati come sfida politica al fascismo. Dopo l’8 settembre per affrancare la corrispondenza gli italiani continuarono a utilizzare i francobolli del Regno d’Italia ma nella Repubblica Sociale furono soprastampati prima con la scritta “GNR” (Guardia Nazionale Repubblicana), poi “RSI”, e la sagoma del fascio. Nel 1944 il nucleo di polizia postelegrafonica della Guardia Nazionale Repubblicana di Torino intercettò alcune lettere affrancate con francobolli contraffatti, che sbeffeggiavano il “Cerutti”, ovvero Mussolini.

Dall’aprile ai primi di maggio 1945 alcuni Comitati di Liberazione Nazionale dell’Alta Italia diedero alle stampe serie filateliche autonome. Alcuni di questi esemplari furono usati per affrancare la posta, altri vennero prodotti per autofinanziamento o per fini collezionistici; alcuni non arrivarono mai agli sportelli postali, altri ancor sono postumi o semplici leggende.

Ben diversa è la storia dei francobolli dei Patrioti della bassa Val Bormida, fra Alessandria e Acqui, che già a partire dai primi di dicembre del 1944 pianificarono l’organizzazione amministrativa del territorio una volta liberato, compresa l’attivazione di un servizio postale. Le difficoltà iniziali furono molte, fra il timore dei rastrellamenti, l’assenza di macchinari tipografici adeguati, l’inesperienza dei produttori e la scarsa reperibilità di carta, inchiostri colorati e gomma arabica.

Come soggetti vennero scelti il Teseo che abbatte il Minotauro di Canova ed il Perseo del Cellini che ostenta la testa di Medusa come simboli della decapitazione dei nemici, e la Vittoria Alata conservata al Museo Civico di Brescia; tutte immagini che assumono valore chiaramente patriottico. La serie circolò ufficialmente in gran parte della valle nel periodo post Liberazione per oltre un mese, dal 26 aprile al 19 maggio 1945. La validità postale cessò dal 20 maggio, in coincidenza con l’entrata in vigore di una ordinanza del Governo Militare Alleato, che ripristinava l’utilizzo esclusivo di francobolli del Regno. Un caso unico nella storia della filatelia italiana, gli unici francobolli, la cui emissione fu preparata in clandestinatà, aventi valore legale nell’affrancatura della normale corrispondenza.

La mostra “I Patrioti della Valle Bormida” è un progetto dell’ANPI Comitato Provinciale di Alessandria, con il patrocinio del Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Piemonte.

Emanuele Rebuffini

ATP Finals, pernottamenti a Torino: prezzi alle stelle

L’ indagine di Maiora Solutions evidenzia costi più che raddoppiati per i pernottamenti torinesi e bolognesi in occasione delle ATP Finals e della Coppa Davis

La società milanese Maiora Solutions ha monitorato i prezzi medi su Booking e Airbnb durante i giorni delle due manifestazioni, evidenziando prezzi più che raddoppiati in hotel e un +40% che si registra per l’affitto di appartamenti in occasione del weekend delle ATP Finals a Torino.
Aumenti del 40% per gli alloggi anche a Bologna, in occasione della Coppa Davis.
La stagione tennistica ATP 2025 volge al termine, con gli ultimi due tornei del calendario, ovvero le ATP Finals a Torino, dal 9 al 16 novembre, e la finale di Coppa Davis a Bologna, dal 18 al 23 novembre.
Maiora Solutions, società specializzata nello sviluppo di soluzioni di AI, business analytics e revenue management, ha monitorato l’impatto dei due grandi eventi sui prezzi degli alloggi nelle strutture ricettive di Torino e Bologna, evidenziando un aumento di prezzo che arrivano fino al +170% a Torino e +40% a Bologna.
L’analisi è stata condotta con i sistemi di AI di Maiora Solutions, che hanno confrontato 30 annunci, a Torino e Bologna, di hotel (3 e 4 stelle) e appartamenti pubblicati dalle piattaforme Booking.com e Airbnb.com. Nello specifico, l’indagine ha confrontato i prezzi per due persone con pernottamento di due notti, con altri due weekend di novembre dove nelle città monitorate non sono previsti eventi.
Il weekend monitorato, 14-16 novembre, durante le ATP Finals nel capoluogo piemontese, è stato confrontato con il weekend successivo, 21-23 novembre, per valutare l’andamento dei prezzi nelle strutture ricettive.
L’indagine evidenzia aumenti notevoli sia per il soggiorno in hotel sia in appartamento, in una città che si preannuncia già oggi sold out.
Le tariffe medie su Booking per una camera doppia passano da 114 euro a 307 euro a notte, con un aumento del +170%: prezzi più che raddoppiati quindi. Lo studio evidenzia inoltre che molte strutture centrali hanno superato i 600–800 euro per notte, mentre quelle più economiche hanno comunque raddoppiato i listini.
Su Airbnb l’incremento dei prezzi durante le Finals è più moderato ma altrettanto significativo: il costo medio per un appartamento passa da 126 a 173 euro a notte (+37%). Non solo, l’analisi rivela un’offerta da oltre 1.200 alloggi disponibili a circa 500, con un calo del -58%: secondo Maiora Solutions questo indica un mercato di breve termine già ad alta saturazione, in cui gli host rialzano le tariffe ma soprattutto chiudono rapidamente le disponibilità.
“Le ATP Finals rappresentano uno dei momenti di picco più forti dell’anno per Torino – commenta Andrea Torassa, fondatore di Maiora Solutions – la combinazione di domanda internazionale, permanenze brevi e capacità limitata spinge i prezzi verso livelli simili a quelli di grandi capitali europee. Airbnb reagisce più gradualmente, ma la contrazione dell’offerta mostra un fenomeno strutturale: chi può, vende prima e meglio”.
Il weekend di Coppa Davis, che si svolgerà a Bologna dal 21 al 23 novembre, è stato confrontato con il fine settimana precedente all’evento (14-16 novembre).  Il prezzo medio per una camera doppia su Booking è pari 285 euro a notte durante il torneo, contro una media di 205 euro a notte nel weekend precedente. La variazione media è del +40%, con alcuni casi in cui le tariffe superano i 350 euro a notte, contro minimi che nel periodo senza eventi cittadini scendono sotto i 110 euro.
“I dati mostrano un effetto evento chiaro e misurabile – dichiara Andrea Torassa –. Non solo salgono i prezzi, ma cala in modo significativo la disponibilità di camere: la pressione della domanda sportiva incide direttamente sull’offerta turistica, con ricadute anche sull’extralberghiero”.

Mara Martellotta

Vertice mondiale a Rio De Janeiro, Torino in prima linea sul cambiamento climatico

Il sindaco Stefano Lo Russo si trova a Rio de Janeiro per partecipare, insieme ai sindaci di oltre 100 città e a oltre 300 rappresentanti istituzionali da tutto il mondo, al Vertice mondiale dei sindaci 2025 della rete globale C40 Cities Climate Leadership Group (C40), che riunisce i primi cittadini delle principali città del mondo per collaborare e agire contro la crisi climatica.

Il C40 World Mayors Summit 2025 è parte del Bloomberg Philanthropies COP30 Local Leaders Forum, che si svolgerà successivamente a Belém, e rappresenta un importante momento in cui la leadership delle città e delle comunità locali viene valorizzata come elemento fondamentale nei negoziati globali per l’emergenza climatica, garantendo che le priorità locali determinino i risultati della COP30.

L’impegno comune dei sindaci e delle loro comunità, che al vertice presenteranno le migliori e più innovative buone pratiche messe in campo, è quello di proteggere i propri cittadini dai pericoli dell’emergenza climatica, sfruttando al contempo i progressi in tema di transizione ecologica per migliorare la qualità della vita urbana, creare società più eque e rilanciare le economie locali.

A Rio oggi a dare il via ai lavori sono il sindaco di Londra Sadiq Khan, co-presidente del C40 (insieme alla sindaca di Freetown Yvonne Aki-Sawyerr), e il sindaco di Rio de Janeiro Eduardo Paes, con un messaggio chiaro: è tempo di passare dall’era dei negoziati sul clima al decennio dei risultati concreti, con le città e le comunità locali in prima linea.

“Fin dal nostro insediamento – spiega il sindaco Stefano Lo Russo – abbiamo impostato una linea strategica chiara: fare di Torino una città più sostenibile, innovativa e capace di guidare la transizione ecologica in modo concreto e inclusivo. Torino sta vivendo una profonda trasformazione e vuole essere parte attiva della risposta globale alla crisi climatica. È nei quartieri, nelle scuole, nei trasporti, negli edifici, nei comportamenti quotidiani delle persone che la transizione energetica prende forma reale. Stiamo lavorando con decisione sul ricondizionamento energetico di centinaia di edifici comunali attraverso il programma EfficienTo, sviluppato con Iren, che consente di ridurre consumi ed emissioni migliorando l’efficienza e la qualità degli spazi pubblici. Stiamo inoltre rinnovando profondamente il trasporto pubblico locale, con l’arrivo di centinaia di nuovi autobus ecologici, la realizzazione di nuove linee tranviarie e l’avvio della linea 2 della metropolitana, investimenti che rappresentano il cuore della mobilità sostenibile del futuro. Promuoviamo la mobilità dolce e sostenibile con più piste ciclabili e spazi pedonali sicuri. Investiamo nel verde urbano per mitigare le ondate di calore e restituire spazi di socialità, e sosteniamo comunità energetiche e iniziative di solare diffuso. Utilizziamo dati e strumenti digitali per monitorare i consumi energetici e pianificare in modo più preciso. Sappiamo che abbiamo ancora molto da fare, ma non siamo soli e guardiamo con convinzione al dialogo tra città e comunità locali, perché solo insieme possiamo raggiungere la neutralità energetica globale per città più efficienti, eque e sostenibili”.

“Torino citta’ delle donne” al Museo di Arte Urbana di Torino

La presentazione del libro di Maria La Barbera organizzata da M.o.i.c.a., Donne attive in famiglia e Societa’

Il 6 novebre prossimo sara’ presentato al Museo di Arte Urbana il libro “Torino citta’ delle donne” di Maria La Barbera pubblicato da Capricorno Edizioni. L’incontro e’ organizzato da Lucia Rapisarda per M.o.i.c.a. – Donne attive in famiglia e Societa’ – Piemonte Aps, associazione che si occupa di promuovere i valori della persona con attivita’ di interesse generale.

Torino citta’ delle donne” e’ una interessante e vivace collezione di interviste fatte a 22 torinesi, di origine e di adozione, attraverso cui l’autrice racconta l’affezione per Torino, le sue potenzialita’ e la gratitudine nei confronti di una citta’ che non ha bisogno di assomigliare ad altre. Le straordinarie torinesi che hanno partecipato a questo progetto editoriale posseggono una visione complessa e articolata della citta’ e hanno un comune denominatore: l’amore per Torino . Questo sentimento di devozione lo ha espresso anche l’autrice che scrive: “Torino rappresenta per me quel centro di gravita’ che cercavo da tempo dove sobrieta’ e creativita’ si diluiscono, dove l’estro si sposa con la moderazione, la mia miscela perfetta, il mio antidoto agli eccessi” e ancora “Girando per la citta’ nel mio primo periodo torinese rimanevo incantata dai suoi angoli, dai suoi particolari, dalla sua eleganza e dalla sua signorilita’, prodotto di una esistenza regale e di un passato glorioso cardine della storia della nostra Italia, e dalla capacita’ di essere contemporanea con uno stile tutto suo, temperante ma convincente”.

Un tema importante trattato nel libro e’ quello del lavoro che andrebbe intrapreso per fare di Torino un luogo ancora piu’ attraente, per sviluppare ulteriormente le sue potenzialita’ e risolvere quei problemi che la tengono ancora troppo salda al suo passato nonostante sia indiscutibilmente una laboratorio di idee e rappresenti un modello ispirazionale.

Nell’ultima fase dell’intervista si affronta, inoltre, la questione di genere ovvero quale e’ la posizione delle donne all’interno del mondo del lavoro, quanta strada e’ stata fatta e se queste ultime hanno imparato a fare squadra per unire le forze e puntare al futuro con lo spirito del sodalizio.

Hanno gentilmente partecipato a questo libro dedicato a Torino, la citta’ delle donne:

Maria Caramelli, Evelina Christillin, Maria Luisa Cosso, Sara D’Amario, Elena D’Ambrogio Navone, Elsa Fornero, Alessandra Giani, Paola Gribaudo, Piera Levi-Montalcini, Marina Marchisio, Licia Mattioli, Camilla Nata, Margherita Oggero, Enrica Pagella, Antonella Pannocchia, Laura Pompeo, Paola Prunastola Filippi di Baldissero, Fulvia Quagliotti, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Giulietta Revel, Carola Vallarino Gancia Bianco di San Secondo Biondi, Tiziana Viora.

Non intellettuali veri, ma diffusori di allarme sociale

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
.
Davvero il duo Galimberti – A u g i a s  in televisione si può  considerare come un  vero diffusore di allarme sociale. La loro asma ideologica li porta a non capire la realtà. Siamo in una fase difficile, legata a problemi economici di smisurata dimensione che generano paure. Ma leggere la complessità della situazione dei primi 25 anni del nuovo secolo, citando Platone e Freud, equivale a cercare di ruminare il passato  nell’ impossibilità di capire il presente. I citazionisti del passato dimostrano di non riuscire ad analizzare l’oggi, rifugiandosi nelle vecchie  vulgate. Sembrano due cavalieri dell’Apocalisse lanciati al galoppo, con un  intento polemico che travalica la necessità di un’analisi almeno in parte distaccata della realtà. Capire prima di giudicare al duo  risulta impossibile  perché esso  è quasi inebetito dal fatto che la storia ha preso strade per loro impensabili ed abominevoli. Non sono in ogni caso  difensori  della democrazia liberale che non conoscono e hanno sempre osteggiato. Gente che continua ad essere orfana del marxismo, che ha generato mostri terribili, non può oggi giudicare la transizione da una egemonia di sinistra verso modelli di società sicuramente non ideali (che non esistono mai) che reagiscono, magari in modo confuso, alla morte di ideologie che hanno dilaniato  il Novecento con guerre e dittature. Ma soprattutto non hanno il diritto di creare un allarmismo che può fare breccia sugli incolti privi di conoscenza storica. Chi ha avallato il comunismo non ha diritto a giudicare il presente. I toni apocalittici usati sono segni evidenti di uno stato confusionale da parte di molti intellettuali che cercavano di imporre le loro idee e i loro slogan fino a quando la dura lezione dei fatti non li ha zittiti. Vogliono continuare a guidarci, ma la loro demagogia non può più  attecchire. Non so quale sia il futuro della società in cui viviamo, ma sono certo che Galimberti e  A u g i a s   non possano essere i profeti di un nuovo mondo. Anch’io ho tante paure e molte remore di fronte ad uno slittamento a destra senza riflessioni adeguate. Ma chi ha  fallito una volta, deve stare zitto ed astenersi dal dare giudizi catastrofisti.