ilTorinese

Un successo la Notte dei ricercatori

Nella notte tra  venerdì 29 e sabato 30 settembre ai Musei Reali Torino, in contemporanea in tantissime città europee e del mondo si è svolta UNIGHT – Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori 2023, la più grande manifestazione dedicata alla ricerca.

Tra le iniziative laboratori a cielo aperto, mostre, spettacoli, caffè scientifici e giochi per tutte le età.

👉 Per maggiori informazioni: http://www.comune.torino.it/eventi/calendario/unight-notte-europea-delle-ricercatrici-e-dei-ricercatori/

#notteeuropeadeiricercatori2023 #UNIGHTproject #torino

Ianno’: “Quando la cultura passa attraverso uno schiaffo”

Torino Libero Pensiero

 

“Forse, dico forse, la gara di schiaffi è lo sport che ci meritiamo. In città di sonori ceffoni ce ne sarebbero da dare a chi delinque e resta impunito, alla baby gang, a chi spaccia indisturbato, a chi vandalizza le opere pubbliche. Così dopo il fiume di parole sullo spot della Esselunga, adesso tocca alla gara di schiaffi. E’ forse arrivato il momento di scendere sul pianeta terra e pensare ad occuparci dei grandi problemi cittadini e magari organizzare eventi sportivi di livello, anche se la gara di schiaffi è il contorno di una gara internazionale di arti marziali. Anche il manifesto che promuove lo “slap booty” è veramente di basso profilo, senza necessariamente fare i bacchettoni, dove sono tutte coloro, che si scandalizzano quando c’è la mercificazione del corpo femminile? Una provocazione, realizziamo un palaschiaffo a disposizione dei torinesi e vediamo chi si prende più sberle…se l’Amministrazione o i cittadini  ”

 

Pino IANNO’

Dagli Stati generali dell’export la richiesta di meno burocrazia

 DA OLTRE 2000 AZIENDE ESPORTATRICI APPELLO PER UN NUOVO MINISTERO PER IL COMMERCIO ESTERO, ISTITUZIONE DI UNA CABINA DI REGIA SULL’EXPORT

– Aperta  ad Alba dal Presidente del Forum Italiano dell’Export, Lorenzo Zurino, la 5° edizione degli Stati Generali dell’Export

– Rappresentate oltre 2.000 aziende con 200 miliardi di fatturato complessivo

– il Chairman di Anivad Spa e azionista Exor, Eduardo Teodorani Fabbri, e Francesco Pugliese (Vicepresidente Confcommercio) entrano nel board del Forum Italiano dell’Export

Alba 29 settembre – “L’Italia basa sul commercio estero oltre un terzo del proprio PIL, circa 660 miliardi di euro ed è bizzarro che questo settore non abbia un proprio Ministro di riferimento. Il Ministero per il Commercio Estero venne previsto con grande lungimiranza dal primo Governo de Gasperi e dovrebbe essere ripristinato perché il Paese possa restare competitivo.

L’export italiano, come dimostrano i dati ISTAT di oggi, si sta dimostrando resiliente ma la perdita di mercati come Russia e Ucraina, le grandi difficoltà della Germania e gli altissimi costi di materie prime e logistica devono spingerci a lavorare di più e meglio su mercati emergenti come Vietnam, Indonesia, Malesia e in Africa eliminando alcuni limiti strutturali”

Così Lorenzo Zurino, Presidente del Forum Italiano dell’Export – IEF nel corso dell’apertura della 5° edizione degli Stati Generali dell’Export ad Alba, in rappresentanza delle oltre 2000 aziende rappresentate dal Forum Italiano dell’Export e che esprimono circa 200 miliardi di fatturato, realizzato in buona parte fuori dall’Italia.

Tra gli argomenti principali della prima giornata: la necessità di supportare l’attività delle aziende esportatrici attraverso la creazione di un Ministero dedicato completamente ai temi dell’export, una decisa politica di difesa del Made in Italy nei contesti internazionali, in particolare contro l'”italian sounding”, una complessiva semplificazione burocratica, ad esempio nelle procedure di sdoganamento, un potenziamento del trasporto su ferro e via mare.

È stata ribadita inoltre la necessità di aiutare le aziende esportatrici italiane a crescere e ad aggregarsi perché – come ha affermato il Presidente Zurino – “Piccolo non è bello ma è solo piccolo. la dimensione è un fattore che aiuta molto ad essere competitivi sui mercati internazionali”.

Grandi aziende e PMI, Banche, Associazioni di categoria, Enti fieristici, Università, Ordini professionali presenti agli Stati Generali hanno convenuto sull’importanza di una cabina di regia permanente dedicata all’export e al Made in Italy, visto il ruolo di un settore vitale per l’economia italiana.

Nel corso dell’evento è stato ufficializzato l’ingresso nel board dello IEF del Chairman di Anivad Spa e azionista Exor, Eduardo Teodorani Fabbri e di Francesco Pugliese (Vicepresidente Confcommercio).

Tra i relatori intervenuti alla prima giornata il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio; Flavio Briatore; il Presidente Nazionale Coldiretti, Ettore Prandini; la Vicepresidente e Amministratore Delegato di Irinox e Vicepresidente di Confindustria, Katia Da Ros; il Vicepresidente Confcommercio, Francesco Pugliese; il Rettore della Luiss Guido Carli, Andrea Prencipe; il Presidente di Minerva Hub, Matteo Marzotto; il Presidente di Cirio Agricola e Maccarese Agricola, Andrea Benetton; Marco Mandelli, Chief Corporate & Investment Banking Officer di BPER, main sponsor dell’evento.

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Gli Stati Generali dell’Export sono organizzati dal Forum Italiano dell’Export – IEF, primo Think tank dedicato alla discussione e al confronto sull’export e il Made in Italy che raggruppa 2067 imprese, istituzioni ed associazioni per un totale di circa 200 miliardi di euro di fatturato. Il Forum ha come obiettivi migliorare la conoscenza delle opportunità nei mercati europei e internazionali, facilitare lo scambio di idee e punti di vista, contribuire alla crescita economica italiana, dimostrare le potenzialità del nostro Paese e aprire nuove opportunità di business. Carattere qualificante degli Stati Generali dell’Export è la partecipazione gratuita ed aperta a tutti per coinvolgere un pubblico più ampio possibile nel confronto relativo ai temi dell’export e del Made in Italy.

Riconosci una relazione tossica

Occupandomi da anni del problema della violenza domestica e di genere, so che questo articolo verrà letto da chi ha superato il problema o da chi non corre alcun rischio di trovarcisi coinvolto; purtroppo uno dei punti di forza delle vittime di violenza domestica è non sentirsi tali ma, anzi, essere fortemente convinte di essere dalla parte del torto e che l’orco, compagno o parente che sia, agisce così per il loro bene perché sono loro, le vittime, dalla parte del torto e che magari il compagno è un po’ violento ma le ama e che chi dice il contrario parla senza conoscere le cose.

Uso il femminile quando si parla di vittime perché, secondo gli ultimi dati, la violenza di genere è nel 70% dei casi perpetrata da un maschio su una donna; una decina di anni fa la percentuale era del 90%.

E’ evidente che di fronte ad un quadro simile ogni e qualsiasi intervento diventi molto più difficile, innanzitutto perché non c’è la necessaria collaborazione da parte della vittima e, come non bastasse, è la stessa vittima a proteggere il carnefice.

Tuttavia, come ho scritto la settimana scorsa, il c.d “codice rosso” ha migliorato un po’ le cose consentendo di intervenire in modo mirato anche senza il consenso della vittima.

Come dico in ogni mia conferenza ed ho scritto nel libro” Ventiquattro sfumature di vita”, moltissimi gesti compiuti dal carnefice, e che permetterebbero di capire in che direzione stia andando la relazione fin dal suo inizio, vengono sottovaluti, disconosciuti permettendo alla relazione di diventare sempre più oppressiva, tossica portando, al tempo stesso, la vittima a perdere ogni reattività sviluppando una vera e propria sindrome di Stoccolma, modificando il proprio carattere ed il proprio aspetto fisico secondo le indicazioni del carnefice.

Una delle prime richieste, o per meglio dire ordini, impartiti alla partner e spesso mascherati da domanda è “Che bisogno hai di andare ogni settimana dalla parrucchiera?”; al raggiungimento del risultato atteso, di solito dopo poche settimane, il carnefice aggiungerà “E’ proprio necessario andare così spesso dall’estetista”?

Nel giro di breve tempo, verranno formulate altre richieste sempre più inconcepibili per chi veda tale relazione dall’esterno: perché parlare ogni mattina con la sorella, perché invitare ogni settimana a pranzo la mamma e così in crescendo una serie di limitazioni che di domanda hanno solo la forma esteriore ma che sono, in realtà, imposizioni precise ed inderogabili. Ogni eventuale inosservanza delle imposizioni sarà accompagnata da privazioni della libertà, percosse, privazioni del cibo, e molto altro.

Ovviamente tra queste forme di coercizione c’è anche obbligare la partner ad avere rapporti sessuali, anche di tipo non gradito, anche se la vittima non è consenziente o è fuori forma e, non di rado, quella di rifiutarsi di indossare il profilattico o di sfilarlo all’insaputa della partner (si chiama stealthing) che configura il reato di violenza sessuale perché la vittima potrebbe essere protetta contro gravidanze indesiderate ma rischia comunque di contrarre malattie a trasmissione sessuale.

Le vittime, e questo rende difficile intervenire, contrariamente a quanto si crede non sono persone deboli di carattere e per questo motivo convincerle che quella relazione sta diventando pericolosa lascia il tempo che trova quando, addirittura, non trova la netta chiusura della vittima nei confronti di quanti cerchino di farla ragionare: genitori, amici, colleghi e anche professionisti come gli psicologi.

Gli unici che riescono a manipolare la mente della vittima sono i loro partners, narcisisti patologici, che seguendo un copione identico nei vari casi arriveranno poi con il far rassegnare le dimissioni dal lavoro alla vittima, rendendola così totalmente dipendente da loro: persino per acquistare gli assorbenti, i collants o lo shampoo dovranno chiedere i soldi all’orco.

A parte alcuni casi realmente patologici, nei quali per il compagno narcisista e violento si renda necessario il Trattamento Sanitario Obbligatorio, molti casi si sarebbero potuti evitare educando il pargolo fin dall’età scolare al rispetto delle persone (non solo delle donne), educando i figli alla collaborazione in casa ed al rispetto del coniuge che, inevitabilmente, qualche volta potrà commettere degli errori nel cucinare, nel pulire, nell’acquistare come chiunque altro, orco compreso.

Un recente studio ha evidenziato come molti partner narcisisti frequentino più o meno abitualmente prostitute; ne consegue che le loro richieste sessuali alla partner non sono determinate da una reale necessità fisiologica quanto piuttosto dal desiderio di dominio: nel primo caso ti pago, quindi posso chiedere, nel secondo ti privo dei soldi, quindi dipendi economicamente da me; il rischio che siano portatori sani di una qualche patologia a trasmissione sessuale rende questi soggetti particolarmente pericolosi socialmente.

Molte donne lamentano che, scegliendo questo partner, sono stateavvisate dai genitori: “Se vai a vivere con quello lì dimentica di avere dei genitori” o stupidaggine analoga; motivo ulteriore per cui queste vittime non ammettono di aver sbagliato e non fuggono dal luogo di tortura temendo che i genitori (si possono chiamare così se realmente ragionano in quel modo?) rifiutino un loro ritorno. D’altronde, essendo prive di qualsiasi reddito non hanno alternative.

Il 25 novembre, presso il centro culturale “Dar al Hikma” di via Fiochetto 15 a Torino (ingresso gratuito) introdurrò una conferenza alla quale parteciperanno un avvocato, una psicologa, una Cancelliera del Tribunale dei minori ed altri: se chi sta leggendo avesse bisogno di aiuto o conoscesse qualcuno che si trovi in questa situazione, si metta in contatto con noi in quell’occasione o tramite la redazione di iltorinese.it e valuteremo la situazione.

Non sentitevi mai inferiori agli altri: se al vostro partner non andate bene come siete, non siete voi sbagliate: è lui che non deve permettersi di modificarvi.

Sergio Motta

Sequestrati simboli neofascisti

Giovedì la polizia nell’ambito di un’attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Torino ha eseguito  4 perquisizioni domiciliari nei confronti di militanti dell’ex sodalizio Aliud e del collettivo Fuan.

Gli stessi, durante la notte, avevano sottratto uno striscione e due bandiere ad appartenenti ai sodalizi UDU e Cambiare Rotta, minacciandoli con un taglierino ed inneggiando al “duce”, effettuando anche “saluti romani”.

Nel corso delle perquisizioni è stato sequestrato diverso materiale con simbologie fasciste e naziste.

Formazione, Accossato (LUV): “realtà a scopo di lucro la Giunta tira dritto”

“Una scelta ideologica a scapito della qualità del servizio offerto agli utenti”.

“Continua il confronto tra Giunta regionale e opposizioni in III Commissione sul nuovo DDL presentato dall’Assessora Elena Chiorino su orientamento permanente, formazione professionale e lavoro” ha raccontato Silvana Accossato, Capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Consiglio regionale.

“Se su alcune questioni dobbiamo sottolineare positivamente la disponibilità dell’Assessora Chiorino a trovare una mediazione con le richieste di emendamenti pervenute dalle opposizioni, dalla sottoscritta e dalla collega Monica Canalis del PD, per esempio sul coinvolgimento della Commissione consiliare competente in alcuni passaggi importanti, rimaniamo tuttavia seriamente preoccupati per la volontà di questa Giunta di introdurre realtà a scopo di lucro tra i soggetti attuatori del sistema della formazione professionale” ha continuato Accossato.

“Noi, come le associazioni e gli addetti ai lavori che hanno fatto pervenire le loro osservazioni alla Giunta e che abbiamo audito nelle scorse settimane in Commissione, riteniamo che la natura giuridica no-profit sia elemento qualificante nell’organizzazione dei servizi formativi per giovani e adulti disoccupati, oltre che rappresentare un elemento di maggiore tutela per i partecipanti. Il fatto che i soggetti no-profit siano chiamati a reinvestire gli utili nella loro attività, per accrescere i propri standard di qualità, il benessere dei propri utenti e dei propri dipendenti con l’obbiettivo di migliorare i servizi, non perseguendo logiche esclusivamente volte al profitto e ai dividendi, rappresenta innegabilmente un elemento distintivo che fornisce, all’ente pubblico, maggiori garanzie” ha aggiunto la consigliera regionale.

“Purtroppo dobbiamo ancora una volta constatare un no ideologico ed una chiusura totale all’utilizzo di un linguaggio inclusivo di genere come da noi richiesto ma soprattutto nel rispetto delle linee guida europee e nazionali” ha concluso la Capogruppo di LUV.

Tassiamo gli extraprofitti bancari!

Ho fatto una breve indagine fra gli amici sul tema della tassazione dei cosiddetti extraprofitti bancari, chiedendo se fossero d’accordo o no sull’ipotesi di imporre il pagamento di un’imposta sui guadagni derivanti dall’enorme ampliamento della forbice dei tassi ed il risultato è stato chiarissimo ed indiscutibile.

Su venti persone (campione certamente esiguo, ma comunque da non sottovalutare) 18 hanno risposto senza esitazioni SI e solo 2 hanno risposto NO.

Tenendo presente che quei due sono dirigenti di banca (anch’io ho qualche amicizia “pericolosa”…) ne ho concluso che la totalità del campione è favorevole al progetto.

Populismo? Risentimento contro la casta dei bancari? Voglia di rivalsa dopo anni di angherie subite?

Le motivazioni possono essere tante, non tutte magari condivisibili, ma il responso mi pare indiscutibile; ed invito gli scettici a provare a fare lo stesso test fra i loro amici.

Il fratto è che nel corso degli ultimi anni gli istituti di credito hanno approfittato della situazione anomala del mercato: è vero che hanno ridotto (ma con ritardo, e non sempre in misura adeguata) i tassi a carico dei clienti finanziati, ma hanno azzerato senza pietà il rendimento dei conti correnti e dei libretti di risparmio. E nel momnento in cui, un anno fa, l’inflazione (spinta dalla forte ripresa economica dopo il tracollo del PIL durante gli anni del COVID) ha ripreso a correre in misura veloce, passando da zero al 10%, i tassi applicati sui prestiti sono schizzati alle stelle mentre quelli sui depositi sono rimasti a zero.

Una situazione anomala e moralmente inaccettabile: se il tasso di riferimento delle banche centrali indica il “costo base” del denaro, è logico ed etico che la traslazione degli aumenti avvenga sia nel campo dei tassi attivi che in quello dei tassi passivi. Magari non con la stessa entità numerica, ma comunque con lo stesso trend.

Invece cosa è successo?

La tabella lo indica chiaramente.

Forbice tassi

ANNI​ ATTIVI ​​ PASSIVI​​  FORBICE

2019​ 1,54% ​​0,29% ​​1,25%

2020​ 1,39% ​​0,23%​​ 1,16%

2021 ​1,35%​​ 0,23%​​ 1,12%

2022 ​3,45%​​ 0,40% ​​3,05%

 

Utili bancari alle stelle a tutto vantaggio di due categorie: gli azionisti (che quest’anno beneficeranno di corposi dividendi) ed i dipendenti (che si spartiranno i premi previsti dai budget).

Insomma, l’anomalo andamento dei tassi attivi per le banche (triplicati) e dei tassi passivi (praticamente invariati) ha generato i cosiddetti “extraprofitti”, cioè un incremento improvviso degli utili legati ad eventi eccezionali non riconducibili a strategie aziendali o capacità imprenditoriali.

Il governo ha ritenuto quindi opportuno intervenire, introducendo la tassazione sugli extraprofitti attraverso il cosiddetto “decreto Omnibus” del 10 agosto 2023, che prevede l’imposizione con l’aliquota del 40% sul maggior valore del margine d’interesse dell’anno 2022 (purché superi di almeno il 5% il margine del 2021), e sul margine dell’anno 2023 (purché superi di almeno il 10% il margine del 2021). Per evitare un eccesso di tassazione che avrebbe potuto pregiudicare gli equilibri di bilancio, è stato fissato un tetto massimo della tassa pari allo 0,1% del totale dell’attivo delle istituzioni di credito.

Dopo accese discussioni (anche all’interno della maggioranza) si è elaborato un emendamento che modifica in parte il meccanismo di calcolo.

Il tetto massimo dell’imposta straordinaria sarà elevato dallo 0,1% allo 0,26%, ma su una base imponibile più esigua, escludendo il margine d’interesse sui titoli di Stato.

Inoltre (importante novità) in luogo del versamento le banche potranno destinare «a una riserva non distribuibile un importo pari a due volte e mezzo l’imposta», riserva computata «tra gli elementi del capitale», rafforzando il patrimonio delle banche. La tassa dovrà essere versata all’Erario «solo nel momento in cui quel patrimonio dovesse essere distribuito agli azionisti».

Infine è stabilito (norma importante ai fini della tutela del risparmio) il divieto alle banche di traslare gli oneri derivanti dalla tassa «sui costi dei servizi erogati nei confronti di imprese e clienti finali».

Finché non sarà definitivamente approvata la norma, non si potràesprimere alcun giudizio.

Ma un’osservazione è d’obbligo: il principio della tassazione di extraprofitti è eticamente corretto, trattandosi di una rendita di posizione derivante da posizione oligopolistica tipica del sistema bancario.

Ed a questo punto mi permetto di avanzare una proposta sicuramente provocatoria ma altrettanto sicuramente non del tutto fuori luogo.

Signori banchieri, se siete così contrari a farvi tassare gli extraprofitti, perché non provvedete a ridurli applicando sui depositi interessi adeguati ed in linea con il trend di mercato? Non volete pagare 2 miliardi di imposte supplementari? Basta pagare 2 miliardi di interessisui conti correnti riducendo la forbice a livelli “naturali” ed “equi”.

Otterrete due importanti risultati: un risparmio sulle odiate imposte e la riconoscenza dei milioni di clienti che vi hanno affidato i loro sudati risparmi (sono oltre 1.100 miliardi di euro) fiduciosi di trarne un rendimento che li compensi dei loro sacrifici.

Parlate tanto di fidelizzazione della clientela in convegni, riunioni, meeting, cercate di passare dalle parole ai fatti, fidelizzandoli veramente attraverso l’unico strumento che può legarli alla vostra banca: l’interesse!

Grazie.

 

Gianluigi De Marchi

A Brandizzo i funerali dell’operaio Sorvillo morto sui binari

Si è tenuto questa mattina nel parco della chiesa di San Giovanni Evangelista a Brandizzo, il funerale di Giuseppe Sorvillo, 43 anni, uno dei cinque operai morti nell’incidente ferroviario la notte tra il 30 e il 31 agosto. Hanno partecipato centinaia di persone con la moglie Daniela e i figli Zoe e Nathan e  il sindaco del paese, Paolo Bodoni.

 

Autunno in armonia: 5 pose per affrontare il cambio di stagione

YOGA SENZA BARRIERE


Le pratiche autunnali hanno l’obiettivo di equilibrare, purificare e lasciar andare, promuovendo calma, concentrazione e introspezione.

Le pose più indicate per adattarci all’arrivo dell’autunno sono quelle di torsione e equilibrio.

Più in particolare, le pose di torsione facilitano l’accettazione del cambiamento e l’apertura a nuove prospettive.

Invece, le pose di equilibrio favoriscono il radicamento e ci aiutano a ritrovare la concentrazione.

 

Ecco alcune pose per iniziare l’autunno in armonia:

Tadasana – La Montagna

Vrksasana – L’albero

Marichyasana – Torsione Aperta

Marichyasana – Torsione Chiusa

Sukhasana – Posa seduta con le gambe incrociate

Namasté

 

Serena Fornero – @odakawithserena

 

 

Tentato omicidio: ubriaco, sale sul trattore e cerca di investire i passanti

I carabinieri hanno arrestato un uomo di 52 anni, un agricoltore, ritenuto responsabile di tentato omicidio. Nel pomeriggio del 26 settembre a Salussola nel Biellese era alla guida del suo trattore: in evidente stato di ebbrezza affrontando una curva aveva perso il controllo, cadendo a terra. Una volta soccorso  da alcuni passanti, era subito risalito sul trattore puntando in direzione dei soccorritori, cercando di investirli e poi è fuggito. Quando è stato  bloccato l’uomo è stato ricoverato  all’ospedale di Biella. Su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica è stato condotto  in carcere.

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