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Dalla Regione 72 milioni e la gara per il Parco della Salute va avanti

Il Commissario straordinario Corsini aggiorna il valore dell’opera, la cui gara da domani potrà proseguire. Dalla Regione 72 milioni per coprire gli extra costi

La gara per realizzare il Parco della Salute e della Scienza di Torino va avanti e la stazione appaltante potrà aggiornare i costi dell’opera all’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia. Lo ha deciso il commissario straordinario Marco Corsini, quale stazione appaltante dell’opera, al termine di un percorso giuridico condiviso con l’Anac, l’autorità anticorruzione. Il Commissario provvederà all’adeguamento dei dati economici di gara «individuando criteri oggettivi e neutri, desumibili da meccanismi ufficiali di rilevamento delle variazioni dei costi nei vari settori di mercato, che consentano la mera attualizzazione ad oggi dei dati economici riferiti all’epoca di indizione della gara, senza alterarne la consistenza originaria e quindi – di conseguenza – senza sottoporre le condizioni iniziali a modifica sostanziale».

«Avevamo assicurato il massimo impegno per individuare una soluzione per proseguire con la gara lanciata nel 2019 e attualmente in corso e siamo riusciti a mantere la promessa – dichiara il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio –. Il commissario Corsini, che ringrazio, ha lavorato in questi mesi per individuare la corretta procedura che ora, al termine di un percorso condiviso con l’Anac, ci consente di andare avanti. Dopo aver sbloccato e terminato il cantiere del Grattacielo della Regione ora sblocchiamo anche quello per realizzare il Parco della Salute, due opere strategiche che sembrava impossibile vedessero una fine. Ma l’impegno paga e oggi ne è la dimostrazione».

«Messa in sicurezza la procedura, la Regione ora è pronta a fare la sua parte per coprire gli extra costi – spiega l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi -. Prudenzialmente infatti avevamo già accantonato nei fondi dell’ex articolo 20 la cifra necessaria, per cui la copertura finanziaria di questi 72 milioni è già garantita».

«Fin dalla mia nomina ho avviato un confronto con l’Anac, che ringrazio per la disponibilità, per verificare quali fossero i possibili margini giuridici di azione – dichiara il commissario Marco Corsini -. Il dialogo è stato assiduo e molto articolato e ha portato a questo importante risultato: la procedura va avanti e, in accordo con il Ministero della Salute, le risorse sono confermate per le prossime fasi di gara: elaborazione e invio della lettera di invito, termini per presentare l’offerta e l’aggiudicazione dopo cinque mesi dalla presentazione dell’offerta da parte dei proponenti. È stato un lavoro complesso ma sono soddisfatto perché abbiamo creato le condizioni per scongiurare il rischio che la gara andasse deserta».

«Questa notizia – sottolinea il direttore generale della Città della Salute e della Scienza di Torino, Giovanni La Valle – ha una valenza straordinaria, perché in un momento così complesso che vede altri interventi in corso per mettere in sicurezza e tutelare l’operatività di ospedali che come sappiamo hanno un secolo di vita, avere la conferma finalmente di una prospettiva ci fa guardare avanti con una fiducia rinnovata e ci dà la forza per affrontare i prossimi anni come un periodo realmente di transizione che ci porta verso il futuro di una opera sanitaria tra le più importanti d’Italia».

Per approfondire i prossimi passi legati al progetto, giovedì 12 ottobre alle ore 11 è convocata la Cabina di Regia di cui fanno parte Regione Piemonte, Comune di Torino, Prefettura, Città della Salute, Università degli Studi di Torino e Politecnico. Seguirà alle ore 12 un punto stampa.

La città che cambia: alla Cavallerizza reale il Polo delle Arti

Un Polo di alta specializzazione per le professioni del teatro musicale e di prosa, della musica elettroacustica e della composizione, della televisione, delle arti visive e dei nuovi linguaggi artistici in generale, capace di attrarre studenti, artisti, talenti e ricercatori dall’Italia e dall’estero, sarà ospitato alla Cavallerizza Reale su un’area di oltre 7mila metri quadrati.

Il Polo delle Arti sarà un progetto di alta formazione dedicato alle arti digitali, performative, multimediali: un luogo unico per la formazione.

Sarà un punto di riferimento per l’attività formativa post-diploma attraverso master professionalizzanti di primo e secondo livello in tutti i campi di produzione e di ricerca, che studiano l’applicazione delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale alle arti musicali e visive. Un luogo di primo piano per le attività di ricerca e sperimentazione interdisciplinare sui nuovi linguaggi e sulle espressioni artistiche contemporanee per contribuire al rinnovamento dei settori di competenza e promuovere dibattiti, incontri, convegni, seminari, festival di alto profilo artistico e culturale anche di carattere internazionale sui settori di competenza.

Un’iniziativa di ampio respiro che riunisce le principali istituzioni pubbliche e private del territorio, Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione Compagnia di San Paolo, Università degli Studi di Torino, Accademia Albertina di Belle Arti, Conservatorio Giuseppe Verdi e Fondazione Collegio Universitario Einaudi, decise a fare sistema per regalare a Torino una realtà unica in Italia.

“E’ con grande orgoglio che saluto questo progetto per l’alta formazione artistica nel cuore della Città – ha sottolineato l’assessora alla Cultura della Città, Rosanna Purchia- capace di mettere insieme enti pubblici e privati per realizzare un luogo unico in Italia per la ricerca, la sperimentazione e la formazione. Questo progetto non solo è un’idea innovativa che potrebbe trasformare il volto della Cavallerizza Reale, ma è anche la dimostrazione che la sinergia e l’unità d’intenti tra istituzioni pubbliche e private può portare a grandi risultati nel perseguimento di obiettivi ambiziosi e rivolti al bene comune”.

Sciopero dei mezzi pubblici lunedì 9 ottobre

IL SERVIZIO DI TRASPORTO PUBBLICO LOCALE SARÀ COMUNQUE GARANTITO NELLE SEGUENTI FASCE ORARIE:

  • Servizio URBANO-SUBURBANO, METROPOLITANA, CENTRI DI SERVIZI AL CLIENTE: dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 12.00 alle ore 15.00.
  • Servizio EXTRAURBANO, Servizio BUS SOSTITUTIVO FERROVIA sfmA – Torino-Aeroporto-Germagnano-Ceres: da inizio servizio alle ore 8.00 e dalle ore 14.30 alle ore 17.30. 
  • Servizio FERROVIARIO sfm1 – Rivarolo-Chieri: dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 18.00 alle ore 21.00

Sarà assicurato il completamento delle corse in partenza entro il termine delle fasce di servizio garantito.

Lo sciopero potrà avere ripercussioni anche sui diversi servizi gestiti da GTT, con conseguenti possibili disagi per la clientela.

“World Press Photo Exhibition 2023” In mostra a “Palazzo Barolo” le foto “mondiali”

Le immagini che meglio hanno raccontato, nei suoi eventi più significativi, il 2022

Fino al 19 novembre

Foto perfetta e drammatica. Guerra in Ucraina. Lo scatto racconta “L’attacco aereo al Mariupol Maternity Hospital”, 9 marzo 2022. Una donna incinta viene trasportata da alcuni uomini su una barella, l’ospedale è dietro di loro, fortemente danneggiato nel corso di un attacco aereo russo. Quella donna morirà trenta minuti dopo aver dato alla luce il figlio. Un piccolo senza vita. Nell’istante di uno spazio infinitesimale c’è tutto l’orrore, la disumana efferatezza di una guerra ingiustamente portata dall’uomo all’uomo. A cristallizzare quell’attimo è l’obiettivo del fotografo di guerra (giornalista e regista) di Berdyansk (Ucraina), Evgeniy Maloletka.

E a lui è andato il “World Press Photo of the Year 2023”, nell’ambito dell’“World Press Photo Contest”, il più prestigioso Concorso Fotografico, promosso nel 1955 da un gruppo di fotografi olandesi – riuniti nella “World Press Photo Foundation” con sede ad Amsterdam – insieme alla “Mostra di Fotogiornalismo” più visitata a livello internazionale. Giunta alla sua 66^ edizione (con la partecipazione, quest’anno, di 3.752 fotografi provenienti da 127 Paesi che, in totale, hanno presentato 60.448 fotografie giunte da tutto il mondo), l’esposizione torna a Torino – che la ospita insieme ad altre 119 città dei cinque continenti – per il settimo anno consecutivo (non è mancata neanche nei due anni segnati dalla pandemia) ed è organizzata da “Cime”, partner della “World Press Photo Foundation”. 120 sono gli scatti presentati fino a domenica 19 novembre, in via delle Orfane 7, a “Palazzo Barolo”. La mostra presenta lavori di “fotogiornalismo” e “fotografia documentaristica” firmati per le maggiori testate internazionali, dal “National Geographic” alla “BBC”, fino alla “CNN”, al “Times”, a “Le Monde” e ad “El Pais”, e permette di compiere un viaggio critico tra le notizie del 2022 e gli argomenti più importanti che hanno caratterizzato l’anno in corso. Brent Lewis, redattore fotografico del “New York Times”, co-fondatore di “Diversify Photo” e presidente della “Giuria globale” del Concorso 2023, spiega: “Le foto che abbiamo scelto per rappresentare il 2022 sono molto indicative di questo momento: diventeranno documenti storici di modo che le generazioni future possano guardare indietro e, si spera, imparare”.

Le foto presentate al Concorso vengono prima valutate da “Giurie regionali” e successivamente da una “Giuria globale”, il cui compito è quello di decretare i 24 “vincitori regionali” provenienti da 23 Paesi di tutto il mondo. Fra questi si scelgono poi i quattro vincitori globali. Sono infatti quattro le categorie in cui è suddiviso il concorso: “Singole”“Storie”“Progetti a lungo termine” e “Formato aperto”. Già si è detto della prima foto “ucraina” salita sul podio d’onore. A seguirla altre tre.

“Il prezzo della pace in Afghanistan” del fotografo danese Mads Nissen, premiata per la categoria “World Press Photo Story of the Year”, raccoglie nove scatti che raccontano come si vive sotto il regime dei talebani dopo il ritiro degli americani nell’agosto del 2021.

“Battered Waters” è invece il lavoro della fotografa armena Anush Babajanyan che ha ricevuto il “World Press Photo Long-Term Project Award”. Qui il focus è sulla crisi climatica nell’Asia centrale e, in particolare, in Tagikistan, Kirghizistan, Uzbekistan e Kazakistan.

“Here, The Doors Don’t Know Me” dell’egiziano Mohamed Mahdy ha ricevuto, infine, il “World Press Photo Open Format Award”, narrando attraverso foto, materiali d’archivio ma anche lettere e scritti dei residenti, video e suoni, la storia di una comunità di pescatori che sta scomparendo nel quartiere di “Al Max” ad Alessandria d’Egitto.

Due gli italiani che hanno ricevuto un riconoscimento e le cui opere saranno esposte in mostra: l’orvietano Alessandro Cinque premiato per il suo “Alpaqueros” (in cui racconta la vita delle allevatrici peruviane che rischiano la vita portando gli alpaca sempre più in alto, per contrastare la siccità) ed il romano Simone Tramonte che con il suo “Net-Zero Transition” racconta il cambiamento climatico in positivo, raccogliendo progetti innovativi che potranno permettere all’Europa di diventare il primo continente a impatto zero.

Gianni Milani

“World Press Photo Exhibition 2023”

Palazzo Barolo, via delle Orfane 7, Torino; tel. 338/1691652 o www.worldpressphototorino.it

Fino al 19 novembre

Orari: dal lun. al giov. 10/20; ven. e sab. 10/21; dom. 10/20

Foto di: Evgeniy Maloletka (Associated Press), Anush Babajanyan (National Geographic Society), Mohamed Mahdy, Simone Tramonte

 

Europa Verde – Verdi ha presentato una proposta di legge per il clima

Europa Verde Verdi Piemonte  con il proprio Consigliere Regionale Giorgio Bertola, la Co-Portavoce Regionale Mariella Grisà ed il  Co-portavoce Metropolitano di Torino Frosina Fabrizio, erano presenti venerdì alla Marcia per il Clima accompagnati dall’Onda verde  sostenuta da molti esponenti di Europa Verde- Verdi

Con lo slogan  “Meloni fa caldo!”  gli esponenti di Europa Verde si  rivolto al Governo Regionale e Nazionale sostenendo che  governo quando si parla di #cambiamentoclimatico cambiano subito discorso, ma qualcuno deve dare delle risposte.

Viviamo un tempo in cui gli effetti del surriscaldamento globale sono evidenti: periodi di siccità contrapposti a fenomeni atmosferici estremi, incendi e scioglimento dei ghiacciai, tutto questo è causato ed aggravato dall’attività dell’uomo. Aggiunge Giorgio Bertola

La marcia per clima è stata l’occasione  per ricordare che occorre agire subito ed in Parlamento Europa Verde – Verdi ha presentato un proposta di legge per il #clima, con misure concrete per contrastare il surriscaldamento globale che tutelano l’ambiente garantendo equità sociale,

 In merito all’aumento del costo dei biglietti per il trasporto pubblico, Grisà, Bertola e Frosina, riprendono gli intenti della legge per il clima che prevede misure come la tassazione degli extra profitti per finanziare gli abbonamenti ai trasporti pubblici e renderli accessibili a tutti.

Pinerolo in Baviera per il gemellaggio

Nei giorni scorsi la visita ufficiale della Città di Pinerolo a Traunstein, città gemellata, in Germania. La delegazione, composta dall’Assessore Luigi Carignano e dai consiglieri Luca Milana e Giulia Montan, è stata accolta con grande ospitalità all’inaugurazione della fiera cittadina, la più importante della Baviera, dal 29 settembre al 03 ottobre. Durante l’evento, sono stati rinnovati i legami di amicizia e vicinanza che uniscono le nostre due città. L’Assessore Carignano ha portato i saluti del Sindaco Luca Salvai, della sua giunta e di tutto il Consiglio Comunale di Pinerolo.

Tra le personalità presenti, il Sindaco di Traunstein, Christian Hümmer, la ministra per il Cibo e l’Agricoltura della Baviera, Michaela Kaniber, e il delegato per i gemellaggi della città di Traunstein, Wilfried Scott, hanno reso l’evento ancora più speciale.

Il Comune di Pinerolo rivolge sui social “un sincero ringraziamento alla Città di Traunstein per l’invito e la calorosa ospitalità dimostrata. Che questo incontro possa rafforzare ulteriormente i legami tra le nostre comunità e portare avanti una collaborazione duratura”.

Credits fotografici:
https://www.bayernwelle.de/meine-fotos/truna-2023-eroeffnung

Negozi e locali storici del Piemonte, un patrimonio da difendere

La Regione vuole tutelare i luoghi storici del commercio in Piemonte, attraverso il sostegno alle attività commerciali frutto di antiche tradizioni che continuano a essere tramandate di generazione in generazione, legate al territorio e alle sue tradizioni.

La terza Commissione del Consiglio regionale, presieduta da Claudio Leone, ha dato a maggioranza parere favorevole di massima al disegno di legge della Giunta, che modifica la legge regionale sul commercio 28 del 1999, che quindi può essere ora affrontato dalla Commissione Bilancio per la norma finanziaria, prima di tornare in terza ed essere licenziato per l’Aula.

Come ha spiegato l’assessore Vittoria Poggio, il commercio piemontese sta vivendo una fase di grave difficoltà e trasformazione a causa della perdurante crisi economica e dei consumi, che ha avuto un forte impatto sulle attività di quartiere, favorendo l’espansione di realtà commerciali di grandi dimensioni e del commercio on-line.

“Per queste ragioni, s’intende provvedere alla tutela dei pubblici esercizi e delle attività commerciali a carattere storico-tradizionale, al fine di preservarne la presenza sul territorio, nonché le caratteristiche strutturali delle origini” ha detto Poggio.

Il provvedimento, con il coinvolgimento dei Comuni, in particolare tutela i mercati di valore storico (che si svolgono da almeno 70 anni), i mercati di valore storico di tradizione (40 anni) e i caffè storici, da sempre considerati un’eccellenza del Piemonte in tutte le province.

Nella discussione generale sono intervenuti Silvana Accossato (Luv) e Federico Perugini (Lega).

Il Piemonte quarto in Italia per attrattività di capitali esteri

E’ al momento uno spiraglio, che però fa ben sperare, la fotografia offerta dal recente report di Infocamere – la società per l’innovazione digitale delle Camere di Commercio – che osserva l’andamento della presenza delle società straniere nel capitale delle aziende manifatturiere italiane (campione Italia 214.000 aziende), dove nella classifica per numero di aziende partecipate il Piemonte si colloca per attrattività al quarto posto (533 aziende), dietro la Lombardia, al primo posto con oltre 2000 aziende, il Veneto (668 aziende) e l’Emilia Romagna (559 aziende). Poi molto distaccate Toscana e Lazio.

Se si guarda nello specifico al Piemonte si osserva una crescita di investimenti stranieri nelle aziende del territorio, e soprattutto nelle PMI: nel 2022 sono 533 le aziende industriali con presenza straniera – in crescita del +25% rispetto alle 426 rilevate nel 2017 – e di queste 405 sono quelle nelle quali un singolo azionista estero ha la maggioranza assoluta (dato in crescita rispetto alle 307 contate nel 2017).

“In realtà sono numeri molto contenuti e significativamente depressi rispetto al vero potenziale di attrattività del tessuto di imprese piemontesi – commenta il mid-cap investor Giovanna Voltolina – un territorio che, certificano gli ultimi dati di Confindustria, vanta oltre 11.000 Pmi (rilevazione 2021) in crescita del 3% rispetto l’anno precedente. Una vera risorsa ad elevatissimo potenziale non solo per il sistema produttivo piemontese ma come volano per tutta l’economia nazionale”.

Lo spiraglio, agli occhi dell’investor è quella piccola (in rapporto al complessivo) evoluzione per la quale aziende e venture capital stranieri stanno iniziando ad investire nelle nostre Pmi. E non solo rilevandone la maggioranza, ma anche in cosiddetta modalità “expansion” ovvero con investimenti di minoranza in aumento di capitale finalizzati alla crescita dell’azienda. 

 

In effetti secondo il recente report (primo semestre 2023) pubblicato da AIFI – Associazione Italiana del private Equity, Venture Capital e Private Debt e PwC l’ammontare investito complessivo e a livello nazionale (estero e Italia) è calcolato a 3.189 milioni di euro, peraltro in forte in calo (-71%) rispetto al primo semestre del 2022, (eccezionalmente caratterizzato però da operazioni importanti a valore). Di questi il buyout (acquisizioni di maggioranza o totalitarie) cuba 2.215 milioni, disegnando una decrescita del -39% rispetto al periodo nell’anno precedente; il venture capital (investimenti in imprese nella prima fase di ciclo di vita, startup, ecc.) assomma 410 milioni (in calo del -7%)

Invece l’expansion – legge Giovanna Valtolina – ha generato 210 milioni, quindi poco, pochissimo – commenta la mid-cap investor – ma in aumento del +13%. Uno spiraglio che per piccolo che sia indica invece con grande forza la strada su cui davvero bisogna investire, unitamente ad una cultura del lungo periodo, quella cioè in cui il passaggio generazionale non sia più, così come invece oggi è, il tramonto della PMI”.

“Infatti, nella realtà il problema a questo sviluppo è una combinazione di fattori – riflette la mid-cap investor – che da una parte allontanano l’imprenditore a scegliere di aprire il capitale ad un investitore, sia italiano che estero e dall’altra rendono difficile per l’investitore portare avanti un investimento di minoranza nell’azienda; dalle strutture di governance che si devono poggiare su un ordinamento giuridico e norme troppo complesse e obsolete e un sistema giudiziario che rimane uno dei più lenti in Europa. Vi è poi – continua Giovanna Voltolina – il tema generazionale che vede i ‘vecchi’ capitani d’impresa non essere riusciti a costruirsi una solida successione e quindi un futuro per l’azienda; nonché quello della burocrazia e delle politiche economiche, nazionali e regionali, stravolte e ad ogni cambio di Governo”.

Torino vince la sfida e una consulenza da mezzo milione per diventare più attrattiva e sostenibile

In occasione della City DNA Conference Turismo Torino e Provincia vince la sfida “VIVACITY”

 

Torino, in occasione della City DNA Conference tenutasi a Valencia in questi giorni, si è aggiudicata la vittoria del “VIVACITY challengeby CITYDNA (City DestinationAlliance, l’alleanza europea degli Uffici del Turismo, Convention Bureau e organizzazioni di marketing locali) a cui la Città di Torino fa parte dal 2000.

VivaCITY è una sfida per vincere un impegno triennale finanziato da CityDNA e Simpleview, agenzia americana leader nello sviluppo globale di destination management. Questo progetto prevede la consulenza un team di tre esperti globali nello sviluppo e nell’implementazione delle destinazioni. È un’opportunità per le città che vogliono promuovere un cambiamento progressivo e olistico e che abbiano una mentalità aperta e fortemente incline al cambiamento per ottenere risultati arricchenti e rigeneranti del turismo per i cittadini e i visitatori.

Il team sarà guidato dal professor Frank Cuypers, leader internazionale nello sviluppo delle destinazioni, da Elke Dens, specialista in placemaking rigenerativo, e da David Peacock, Senior Strategist e Advisor per il Future Tourism Group di Simpleview.

Turismo Torino e Provincia ha seguito per la Città di Torino un intenso percorso di candidatura in 3 step, preparando un saggio sulla visione turistica della destinazione, uno speech con giuria composta dagli esperti e infine la presenza qui a Valencia durante la City DNA Conference sfidandosi con altre città del calibro di Copenaghen Helsinki, Salisburgo e Losanna.

Da questo riconoscimento inizierà il percorso di consulenza strategica per contribuire a far divenire Torino una città più turistica, sostenibile, olistica, concisa e tangibile.

Siamo davvero molto contenti di questa opportunità – sottolinea Domenico Carretta, Assessore al Turismo, Sport e Grandi Eventi della Città di Torino che, insieme al progetto per il nuovo city brand della Città già avviato con la Fondazione Bloomberg, contribuirà sicuramente al nostro intento di rendere Torino una destinazione sempre più attraente per il turismo internazionale”.

Un prestigioso riconoscimento triennale sottolinea Marcella Gaspardone di Turismo Torino e Provincia del valore di €500 mila in consulenza e coaching per riqualificare le nostre competenze e consolidare la visione turistica della nostra città.

Al via scuola specializzazione reumatologia

A partire da quest’anno sarà presente nell’offerta formativa dell’Università di Torino la Scuola di Specializzazione in Reumatologia, prima e unica in Piemonte. La Scuola afferirà al Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche, riconosciuto come Dipartimento di Eccellenza dal Ministero dell’Università e della Ricerca per il quinquennio 2023-2027.

La nuova Scuola di Specializzazione in Reumatologia che avrà come Direttrice la Prof.ssa Annamaria Iagnocco, Ordinaria di Reumatologia e figura di spicco in ambito reumatologico nazionale ed internazionale, nonché Past-President dell’EULAR – la Società Europea di Reumatologia, sarà situata presso l’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino, diretta dal Direttore Generale dott. Maurizio Dall’Acqua, la cui struttura di Reumatologia Universitaria rappresenta un importante riferimento per il territorio.

In questa struttura specialisti reumatologi provenienti sia dal mondo accademico che ospedaliero collaborano per condurre attività cliniche, didattiche e di ricerca di elevato livello ed in tutti i settori della patologia reumatologica, inclusi gli aspetti più innovativi della diagnostica e del trattamento di tali malattie.    

Le malattie reumatologiche, che possono interessare ossa, articolazioni, muscoli ma anche organi interni, sono molto frequenti nella popolazione e hanno un impatto significativo sulla società. Possono causare disabilità e compromettere la qualità della vita dei pazienti affetti, portando anche, in alcuni casi, ad una riduzione della durata di vita. La loro possibile associazione con patologie sistemiche, anche gravi, sottolinea l’importanza di una diagnosi precoce e dell’instaurazione di un trattamento efficace, che controlli la gravità e la progressione di malattia.  

L‘accreditamento della nuova Scuola di Specializzazione in Reumatologia dell’Università di Torino rappresenta un passo fondamentale nella formazione di nuovi reumatologi che potranno, nel prossimo futuro, contribuire in maniera significativa alla cura dei pazienti reumatici nella RegionePiemonte.    

A questo proposito sono state messe a disposizione sei borse di studio per i medici che sceglieranno di iscriversi al primo anno della Scuola di Specializzazione in Reumatologia in Piemonte, e negli anni successivi nuovi specializzandi potranno accedere alla Scuola con ulteriori borse.

“È un grande onore per me – dichiara la Prof.ssa Annamaria Iagnocco dirigere la prima ed unica Scuola di Specializzazione in Reumatologia del Piemonte, dove nei prossimi anni potranno formarsi nuovi specialisti della disciplina. Ciò consentirà una ottimizzazione della diagnosi precoce, del follow-up e del trattamento per i pazienti reumatologici piemontesi, i quali potranno afferire più agevolmente alle valutazioni specialistiche. Ringrazio l’Università di Torino che ha creduto fermamente in questa nuova iniziativa e ne ha supportato la creazione dedicando risorse strategiche in questo progetto. Il Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche che ha sostenuto fortemente la Reumatologia Universitaria. L’AO Mauriziano di Torino che ne ha approvato ed incoraggiato il programma di sviluppo. La Regione Piemonte che ne ha rafforzato la realizzazione. Attendiamo i nuovi specializzandi in Reumatologia a Torino con grande entusiasmo, certi che nella nostra Scuola troveranno una struttura di alto profilo nazionale ed internazionale, moderna ed efficiente, in cui potranno avvalersi di una vasta e solida offerta formativa che li porterà ad ottenere un’eccellente preparazione.  

La nascita della nuova Scuola di specializzazione in Reumatologia – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi fornirà una formazione di eccellenza a nuovi specialisti che saranno sempre di più in grado di individuare il più celere ed efficace percorso di diagnosi e trattamento e l’ottimizzazione del follow-up del paziente reumatologico. È un traguardo di estrema rilevanza per il Piemonte, dove i malati reumatologici sono circa 350mila, individui di tutte le età, per i quali la diagnosi precoce della patologia e l’instaurazione di un trattamento appropriato sono fondamentali al fine di prevenire la progressione della patologia, la possibile disabilità e le conseguenti problematiche individuali e sociali. Ringrazio l’Università, l’Azienda ospedaliera Mauriziano e tutti coloro che, a vario titolo, hanno contribuito al raggiungimento di questo importante risultato, individuato come obiettivo strategico della programmazione sanitaria della Regione Piemonte.