ilTorinese

Ton Koopman, Justina Gringyte e il duo Vengerov- Osetinskaya, le “stelle” di marzo

Note di Classica

 

Domenica 2 alle 16.30 e in replica alle 19, al teatro Vittoria per l’Unione Musicale, il Trio Debussy eseguirà musiche di Mozart, Poulenc, Borodin, Morricone, Sostakovic, Piazzolla, Schnittke, Gardel, Gade. Sempre domenica 2 alle 18 all’auditorium Toscanini,l’Orchestra Rai diretta da Giulio Cilona e con Stefan Milenkovic al violino, presenta “concerto di carnevale”. Verranno eseguite musiche di Rossini, Saint-Saens, Johann Strauss, Glinka, de Sarasate, Ponchielli, de Falla, Grofè, Offenbach. Lunedì 3 alle 18 per Polincontri Musica, nell’aula magna del Politecnico il Trio di Torino, eseguirà musiche di Beethoven e Mendelssohn. Martedì 4 alle 20.30 nella sala 500 del lingotto, Angela Hewitt al pianoforte eseguirà le Variazioni Goldberg di Bach.

Mercoledì 5 alle 20.30 al conservatorio, Les Musiciennes du Concert des Nations diretti da Jordi Savall e con Alfia Bakieva al violino, eseguiranno musiche di Vivaldi. Sabato 8 alle 18 al teatro Vittoria per l’Unione Musicale, Eugenio Catale violoncello, Matteo Borsarelli pianoforte e con Antonio Valentino, eseguiranno musiche di Bartòk, Stravinskij, Piazzolla. Lunedì 10 alle 18 per Polincontri Musica al Politecnico, il Duo Gazzana eseguirà musiche di Janacek, Beethoven, Schnittke. Martedì 11 alle 20.30 all’auditorium Agnelli per Lingotto Musica, l’Amsterdam Baroque Orchestra diretta da Ton Koopman, eseguirà i 6 concerti Brandeburghesi di Bach. Giovedì 13 alle 20.30 e venerdì 14 alle 20, all’Auditorium Toscanini l’Orchestra Rai diretta da Robert Trevino e con Justina Gringyte soprano, eseguirà musiche di Berio e Sostakovic. Sabato 15 alle 18 al teatro Vittoria il Trio Kobalt eseguirà musiche di Turina e Mendelssohn. Il concerto sarà preceduto dall’invito all’ascolto a cura di Antonio Valentino. Lunedì 17 alle 18 per Polincontri Musica al Politecnico, Olaf Laneri pianoforte eseguirà musiche di Scarlatti, Beethoven, Debussy, Chopin. Lunedì 17 alle 20 al teatro Vittoria per l’Unione Musicale, I fiati dell’Orchestra Theresia, eseguiranno musiche di Myslivecek, Mozart, Triebensee.

Mercoledì 19 alle 20.30 al conservatorio, Benjamin Grosvenor al pianoforte eseguirà musiche di Brahms, Schumann, Musorgskij. Giovedì 20 alle 20.30 e venerdì 21 alle 20 all’auditorium Toscanini ,l’Orchestra Rai diretta da Robert Trevino e con Augustin Hadelich al violino, eseguirà musiche di Brahms e Elgar. Lunedì 24 alle 18 al Politecnico per Polincontri Musica, Jonathan Leibovitz clarinetto e Monserrat Bravo al pianoforte, eseguiranno musiche di Schumann, Slkalkottas, Bartòk, Feidman, Harel/Tarras, Kovàcs. Martedì 25 alle 20 al teatro Vittoria, Le Fil Rouge eseguiranno musiche di Debussy, Bartòk, Komitas, Piazzolla, Mompou. Il concerto sarà preceduto alle 19.30 dall’aperitivo. Mercoledì 26 alle 20.30 al Conservatorio per l’Unione Musicale, Maxim Vengerov al violino e Polina Osetinskaya al pianoforte, eseguiranno musiche di Beethoven, Brahms, Sostakovic-Dreznin e Sostakovic. Lunedì 31 marzo alle 18 per Polincontri Musica al Politecnico, Francesco Manara violino e Claudio Voghera pianoforte, eseguiranno un programma interamente dedicato a Beethoven.

Pier Luigi Fuggetta

Addio a Mimmo Fogola, libraio ed editore

È mancato ieri, dopo una breve malattia, Mimmo Fogola, uno dei più famosi animatori culturali della vita torinese. Nato a Torino il 23 luglio 1948, insieme con il fratello Nanni, il cui vero nome era Giovanni Battista, da sempre ha gestito la libreria Dante Alighieri, ereditata dal nonno omonimo del fratello, che l’aveva aperta nel 1931. Il nonno aveva mosso I primi passi nel campo dei libri in qualità di venditore ambulante. La libreria venne chiusa nel 2014, ma Mimmo Fogola non aveva interrotto la sua passione per i libri. Ogni sabato portava i libri al balon, dentro il Maglio, la prima domenica del mese partecipava al mercatino del libro ritrovato in Piazza Carlo Felice, mentre la seconda domenica si recava a Forte dei Marmi, sua seconda casa, dove aveva ottenuto la cittadinanza onoraria, e la quarta domenica in piazzale Abba. L’ultima volta che ha esposto i suoi libri è stato lo scorso gennaio in Piazza Carlo Felice. Molto intensa l’attività della sua casa editrice, avviata dallo zio Mario, che pubblicava testi rari e anche una collana di gialli, attraverso i quali Torino ha potuto conoscere personaggi del calibro di Giorgio Caponetti, Riccardo Gualino e Renzo Rossotti. Il funerale sarà domani alle 10 presso la chiesa della crocetta.

Mara Martellotta

A Mirafiori la Fiat 500 ibrida, primi prototipi da maggio

FIAT 500 ibrida in arrivo a  Mirafiori.  Secondo quanto si apprende da fonti di Stellantis in aprile partiranno nello  stabilimento  storico torinese  le procedure per la  produzione del nuovo modello, previsto per il  prossimo  novembre.

I primi prototipi saranno pronti nel mese di maggio.  Nell’unità lastratura si effettueranno modifiche sulla linea del pavimento centrale per far posto a componenti e sottosistemi. Ci sarà anche una nuova linea, con  robot di saldatura.

L’adeguamento dello stabilimento di Mirafiori per la 500 ibrida è previsto nell’ambito del Piano Italia di Stellantis.

Caso Mara Favro, trovate nuove ossa nei boschi

Nelle operazioni di ricerca di Mara Favro, la donna scompara un anno fa nella zona di Chiomonte,  sono state trovate altre ossa e indumenti da analizzare. Nei boschi di Gravere in Val di Susa i carabinieri e i vigili del fuoco stanno lavorando alla ricerca di nuove tracce prima che l’innalzamento della Dora per le probabili piogge delle prossime ore renda impossibili le ricerche.

Alla scoperta del Castello degli Orsini di Rivalta

Il Castello degli Orsini, a Rivalta, si prepara a vivere un‘interessante stagione di valorizzazione del proprio patrimonio storico e artistico grazie al progetto intitolato “Il nostro castello – perché è come ce ne prendiamo cura ?”, promosso dalla Città di Rivalta, a cura di KEART KEEP AN EYE ON ART e sostenuto dal bando Restauro e Cantieri Diffusi 2023 di Fondazione CRT.

Partendo dai recenti ritrovamenti di decorazioni medievali, e dal loro imminente restauro, l’iniziativa si propone di offrire ai cittadini un’occasione unica per partecipare in prima persona alla cura di un bene culturale. L’obiettivo è stimolare un senso di appartenenza e responsabilità condivisa, sensibilizzando la collettività sull’importanza della conservazione della manutenzione del patrimonio artistico e architettonico. L’iniziativa prevede tre incontri tematici, ciascuno dedicato a un aspetto chiave della manutenzione del Castello degli Orsini. Gli eventi sono stati pensati per la partecipazione attiva di bambini dai 5 anni in su, insieme alle loro famiglie.

Il primo incontro, che si terrà l’8 marzo prossimo ha il titolo “Abbiamo trovato una chiave – tracce ritrovate” e sarà diviso in due turni, il primo alle 14.30 e il secondo alle 16.30. Un’esperienza esplorativa alla scoperta del Castello e della sua storia, guidata dal Signor Tempo, un esperto che racconterà le trasformazioni del maniero nei secoli. I partecipanti raccoglieranno indizi e scopriranno insieme ai volontari di Rivalta Millenaria come sia cambiato il Castello nel tempo.

Il secondo incontro, dal titolo “Incontriamo il restauratore – il Castello prende vita”, è previsto per il 12 aprile prossimo e avverrà su due turni, il primo alle 14.30 e il secondo alle 16.30. Si tratta di un’opportunità per scoprire da vicino come lavora un restauratore e le sfide legate alla conservazione dei beni culturali. I partecipanti potranno interagire con i restauratori della ditta Consorzio San Luca e osservare da vicino i lavori in corso, immaginando insieme, in un’attività guidata da KEART KEEP AN EYE ON ART come avvenga il consolidamento e l’integrazione di un’antica decorazione.

Il terzo incontro, dal titolo “Anch’io proteggo il mio castello”, è calendarizzato il 10 maggio prossimo ed è diviso in 2 turni, alle 14.30 e alle 16.30. Si tratta di un workshop interattivo dedicato alla manutenzione del Castello e del suo parco. Con il supporto di esperti, i partecipanti esploreranno il sito individuando segni di degrado. Scatteranno delle fotografie sullo stato di conservazione e immaginerai possibili soluzioni per la manutenzione.

L’iniziativa è organizzata dalla Città di Rivalta, in provincia di Torino, è da KEART KEEP AN EYE ON ART con il supporto di esperti, mediatori culturali e realtà associative locali, per garantire un’esperienza coinvolgente e formativa per tutti i partecipanti. Al termine del primo turno e all’inizio del secondo verrà offerta una merenda a tutti i bambini che parteciperanno all’attività.

Ingresso libero su prenotazione fino ad esaurimento posti

Sito web: www.keart.it – email: hello@keart.it

Per prenotazioni whtasapp: 338 4716770

Mara Martellotta

“SCHERZO”… di Carnevale alla “Reggia di Venaria”

Seconda e sempre più giocosa edizione di “Avventure di Carnevale”

Da sabato 1° a martedì 4 marzo

Gli organizzatori del “Consorzio delle Residenze Reali Sabaude” (in coproduzione con la “Fondazione TRG” di Torino) l’hanno definito un “gioco teatrale partecipativo che, tra situazioni spiritose e apparizioni inaspettate, coinvolge attivamente i visitatori rendendoli ‘spett-attori’ di un’avventura divertente e inattesa, facendo della visita un’esperienza di puro divertimento”. Sotto questa veste progettuale nasce la seconda edizione di “SCHERZO”, l’appuntamento carnascialesco che, da sabato 1° a martedì 4 marzo, spezzerà per qualche ora e per il secondo anno consecutivo, la sontuosa “seriosità” della “Reggia di Venaria”, quanto mai, si sarebbero aspettati i suoi grandi artefici, da Amedeo di Castellamonte a Michelangelo Garove fino al grande Filippo Juvarra e a Benedetto Alfieri, negli anni compresi fra il 1658 e il  1761.

Per quattro giorni, dal 1° al 4 marzo, il pubblico della “Reggia” sarà coinvolto a sorpresa, durante vari momenti della giornata, in gag e scene comiche proposte dagli attori della “Fondazione TRG – Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani” di Torino. Il tutto, ovviamente, per “SCHERZO” (come recita il titolo dell’evento); uno “scherzo” che vede la Corte intenta a celebrare il “Principino” con una divertente festa, durante la quale verrà annunciata una grande “sorpresa”. Di che mai si tratterà? Sveliamo l’arcano: tra le varie mascherine è presente in incognito (ma molto in incognito) la bella “Marchesina”, promessa sposa al Principe. Come sarà l’incontro? Si piaceranno? E se fosse tutto uno “scherzo”? E qui ecco allora entrare in gioco (a ognuno il suo mestiere) il “Gran Cerimoniere” e le varie “Maestranze”, il cui compito sarà quello fornire  indicazioni agli ospiti presenti in “Reggia” per creare un’elegante festa di musica e danze per il “Principino” e la sua futura dolce sposa. E allora, il gioco – attenzione! – si farà duro! Ognuno, infatti, proprio come in un gran Carnevale, fingerà per l’occasione di “esser quel che non è”, per rendere più divertente e regale la grande festa a Corte.

Udite, udite! Tra le sale appariranno all’improvviso svariati personaggi, conducendo i visitatori verso la festa finale che si terrà nella “Galleria Grande”, dove lo svelamento dello “SCHERZO” non impedirà a tutti di divertirsi fra musica e balletti.

Divertimentocucinamusicadanzateatro: soprattutto in età barocca, la “festa a Corte” rappresentava infatti un grande sforzo di ingegno artistico e organizzativo per stupire i nobili ospiti delle “Residenze Reali” e oggi riproposto alla “Venaria” come momento gioioso per tutti.

Durante le quattro giornate, le famiglie con i bambini potranno anche partecipare ad un “laboratorio di costruzione di maschere”, ispirate ai “mascheroni decorativi” presenti nelle architetture della “Reggia”.

Nelle giornate dell’evento, inoltre, il “Caffè degli Argenti” proporrà una golosa merenda a base di cioccolata calda e bugie.

Da segnalare, infine, che tutto questo ingegnoso ed artistico “ambaradan” è stato reso possibile attraverso il lavoro di numerosi e bravi attoriregistimusicisticostumisti scenografi. Nell’ordine: Drammaturgia a cura di Pasquale Buonarota, Claudio Dughera e Alessandro Pisci, con Pasquale Buonarota, Alice De Bacco, Claudio Dughera, Alessandro Pisci e Simone Valentino; al clavicembalo Mario Stefano Tonda e con la partecipazione degli artisti circensi Alice Franceschini e Rachele Ferraro; Magie a cura di Laura Luchino, Costumi di Roberta Vacchetta ed Elementi scenici a cura di Alice Delorenzi e Jasmin Pochat.

L’evento è compreso nel biglietto di visita alla “Reggia” e sarà riproposto a più ripetizioni nel corso dei giorni indicati. In occasione del “Carnevale” il 1°, 2 e 3 marzo la Reggia resterà aperta fino alle 19,30martedì 4 marzo chiuderà come di consueto alle ore 18,30.

Informazioni e Biglietteriawww.lavenaria.it

G.m.

Nelle foto: immagini di repertorio

Quirinale, Odifreddi: “Emozione e gratitudine per l’onorificenza”

Emozione e gratitudine si sono mescolate al Quirinale per la consegna da parte del Presidente Mattarella del titolo di Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana per questi 20 anni di Piazza dei Mestieri conferito a me e a Cristiana Poggio.

Affiorano alla nostra mente i volti di chi ha condiviso con noi questa esperienza dall’origine o anche solo per un giorno. Senza l’amicizia e la stima di tanti non sarebbe stato possibile accogliere decine di migliaia di giovani adolescenti aiutandoli a scoprire i loro talenti e il loro valore, accompagnandoli nello studio, nell’inserimento nel mondo del lavoro e, in generale, in questo tratto della loro vita.

Abbiamo visto tanti volti di ragazzi e ragazze che si riaprivano al sorriso e alla speranza e ve lo diciamo con le parole di una poesia scritta da una nostra allieva che ci ricorda che, oltre a una grande professionalità, è necessario abbracciare ognuno dei ragazzi e delle ragazze che incontriamo.

Dario Odifreddi

 

“Solitudine”

Solitudine, compagna lieve di tutta la gente

che affolla la mente, ma svuota l’anima.

Non sei la vincitrice tu, non sei più la regina

qualcuno può sconfiggerti, con l’abbraccio del bene

può trafiggerti.

Non è più male la mia vita, non è più tristezza il mio futuro!

Solo il sapore del ricordo mi resta ancora amaro

ma è già un passato dimenticato, un tempo rinnovato.

Valentina

Confartigianato chiede proroga assicurazione rischio catastrofi

Il Presidente di Confartigianato Torino, Dino De Santis: “Le aziende hanno il diritto di informarsi per tempo e bisogno di programmare i costi. Con queste scadenze imminenti si chiede di pagare al buio”.

La recente conversione del decreto Milleproroghe ha sancito il consueto slittamento di numerose scadenze ma non quella per la stipula dell’assicurazione dei propri beni strumentali contro i rischi catastrofali.

L’impresa dovrà contrarla entro il 31 marzo prossimo, ancora con tutte le incognite da chiarire – avverte De Santis –ancora una volta vengono imposti nuovi balzelli dando alle imprese tempi ristrettissimi, senza la possibilità di programmare l’inserimento nel conto economico di ulteriori pesanti costi. Oltre a questo, le aziende devono analizzare il rischio territoriale della propria sede operativa, confrontare le offerte delle principali compagnie assicurative e valutare le franchigie e le coperture incluse. E non si sta parlando di importi assicurativi di poco conto. Dobbiamo mettere le imprese nelle condizioni di sottoscrivere in piena consapevolezza polizze efficaci a costi che tengano effettivamente conto del principio di mutualità del rischio. Noi insistiamo con forza sulla necessità di prorogare la data della scadenza al 2026″.

“Continueremo, inoltre, ad invocare la proroga al prossimo autunno del termine per aderire al concordato preventivo biennale per gli anni 2025 – 2026 – incalza De Santis – il 31 luglio 2025 è, di fatto, impraticabile per la buona riuscita dell’operazione di accordo preventivo con il Fisco. Confidiamo nel buon senso del Governo affinché il doveroso slittamento non arrivi a ridosso della scadenza. Verrebbe comunque vanificata un’opportunità non solo per le imprese ma anche per l’Erario che potrebbe dover rinunciare ad un significativo apporto di risorse fresche”.

Sembra sia diventato un modus operandi – conclude De Santis – quello di imporre nuove scadenze in tempi ravvicinati. Un imprenditore ha bisogno di conoscere non solo le nuove normative e i nuovi provvedimenti, ma soprattutto le proprie spese elaborando un bilancio preventivo annuale per

poter fare una oculata e attenta programmazione sostenibile. Non ci possono chiedere pagamenti al buio di mese in mese.

Al parco Colonnetti nasce il Bosco del Toro

L’iniziativa di Suzuki e Torino Fc per una città ancora più verde

 

Con la messa a dimora di 68 alberi autoctoni ad alto fusto,  al Parco Colonnetti è stato inaugurato il Bosco del Toro, in un’area verde posta nelle vicinanze del nuovo centro sportivo Robaldo, campo di allenamento delle squadre dei settori giovanili del Torino FC.

Presenti all’inaugurazione il Presidente e CEO di Suzuki Italia, Massimo Nalli, l’assessore allo Sport della Città di Torino, Domenico Carretta e i rappresentanti del Torino Fc, tra cui i giocatori Gvidas Gineitis e Vanja Milinkovic Savic.

“Con l’inaugurazione del Bosco del Toro, celebriamo oggi un momento importante per la città, frutto della collaborazione tra Suzuki, il Torino FC e il Comune di Torino” – ha commentato l’assessore Carretta -. “Un gesto simbolico di grande significato e un impegno concreto che unisce la nostra passione per lo sport al nostro impegno per la sostenibilità. Far allenare i ragazzi in un contesto naturale e accogliente come quello del Parco Colonnetti non è solo una scelta logistica, ma un investimento nel benessere dei giovani atleti e nella loro formazione di cittadini consapevoli e rispettosi dell’ambiente che li circonda.”

Grazie a questa nuova iniziativa, Suzuki conferma il proprio impegno a favore della città di Torino e dell’ambiente in generale. Il capoluogo piemontese . va ricordato – ospita da sempre la sede di Suzuki Italia ed è gemellato con Nagoya, la metropoli più vicina al quartier generale di Hamamatsu, in Giappone. Il Bosco Diffuso di Suzuki continua a crescere anno dopo anno e grazie alla piantumazione di questi 68 alberi, sono stati piantati complessivamente 234 alberi ad alto fusto in diverse aree della città, frutto anche della collaborazione tra il Torino FC e il settore Verde del Comune di Torino.

TORINO CLICK

Collodi e l’invenzione di Pinocchio

Collodi, all’anagrafe Carlo Lorenzini, nacque a Firenze il 24 novembre del 1826 e divenne celebre come autore del romanzo Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino. Il padre Domenico era un cuoco e la madre, Angiolina Orzali, una domestica, entrambi a servizio dei marchesi Ginori. Angiolina era originaria di Collodi , frazione di Pescia, nel  pistoiese.

Fu proprio il nome del paese natale della madre ad ispirare a Carlo lo pseudonimo che lo rese famoso in tutto il mondo come autore di Pinocchio. A diciotto anni il giovane Lorenzini  entrò in contatto con il  mondo dei libri come commesso nella libreria Piatti a Firenze e un anno dopo, nel 1845, ottenne una dispensa ecclesiastica che gli permise di leggere l’Indice dei libri proibiti . La passione per la lettura lo indusse a cimentarsi con la scrittura e iniziò a redigere recensioni e articoli per La Rivista di Firenze.

Allo scoppio della Prima guerra d’indipendenza, nel 1848, Lorenzini si arruolò volontario combattendo contro gli austriaci al fianco di altri studenti toscani a Curtatone e Montanara. Tornato a Firenze fondò una rivista satirica Il Lampione che subì ben presto la censura, cessando le pubblicazioni. La passione non venne meno, impegnandolo in un’intensa attività culturale nel campo dell’editoria e del giornalismo, dove si occupò di letteratura, musica e arte. Trentenne, nel 1856, durante la sua collaborazione con la rivista umoristica La Lente, iniziò a firmarsi con lo  pseudonimo di Collodi e a pubblicare i primi libri. Allo scoppio della Seconda guerra d’indipendenza non si tirò indietro, partecipandovi come soldato regolare piemontese nel Reggimento Cavalleggeri di Novara. Terminata la campagna militare fece ritorno a Firenze, occupandosi di critica teatrale. Invitato dal Ministero della Pubblica Istruzione a far parte della redazione di un dizionario di lingua parlata, il “Novo vocabolario della lingua italiana secondo l’uso di Firenze”, si impegnò con slancio e  passione in questa nuova impresa culturale. Il suo approccio al mondo delle favole iniziò all’alba dei cinquant’anni quando ricevette dall’editore Paggi il compito di tradurre le fiabe francesi più famose. Collodi non si limitò ad una pura e semplice opera di traduzione, effettuando anche l’adattamento dei testi integrandovi una morale. Un lavoro di grande interesse che venne poi pubblicato sotto il titolo I racconti delle fate. Nel 1877 apparve Giannettino, il primo di una lunga serie di testi per l’educazione dei più giovani che spaziavano dalla geografia alla grammatica e all’aritmetica .

Questa serie di libri faceva parte della Biblioteca Scolastica dell’editore Felice Paggi: un libro era venduto a due lire e, se era legato in tela con placca a oro, il prezzo saliva a tre. Sia questa serie che il successivo Minuzzolo anticiparono di fatto la nascita di Pinocchio. Il 7 luglio 1881, sul primo numero del periodico per l’infanzia Giornale per i bambini (praticamente l’archetipo dei periodici italiani per ragazzi) uscì la prima puntata de Le avventure di Pinocchio con il titolo Storia di un burattino. Due anni dopo, raccolte in volume e arricchite dalle illustrazioni di Enrico Mozzanti, le vicende del burattino che voleva diventare un bambino in carne e ossa vennero pubblicate quasi in contemporanea con la sua nomina a direttore del periodico che ne aveva anticipato il testo. Carlo Lorenzini, ormai per tutti Collodi, morì a Firenze nel 1890 dove riposa nel cimitero delle Porte Sante. Pinocchio, nonostante abbia compiuto il suo 140° compleanno, è ben vivo e vegeto: pubblicato in 187 edizioni, tradotto in 260 lingue o dialetti, protagonista di film, cartoni animati e sceneggiati, riprodotto in mille maniere. In molti hanno provato a catalogarne significati e morali per spiegarne l’incredibile longevità e freschezza. Per Italo Calvino Pinocchio è stato l’unico vero protagonista picaresco della letteratura italiana, proposto in forma fantastica; le sue avventure rocambolesche, a volte scanzonate, a tratti drammatiche, rimandano alla letteratura di genere che ebbe origine in Spagna con  Lazarillo de Tormes e il Don Chisciotte della Mancia di Miguel de Cervantes, l’opera che segnò la nascita del moderno romanzo europeo.

A noi che lo incontrammo da piccoli e che imparammo ad amarlo piace pensarlo all’Osteria del Gambero Rosso, seduto in compagnia del Gatto e della Volpe, mentre fugge con Lucignolo nel paese dei Balocchi e finisce per trasformarsi, dopo cinque mesi di cuccagna, in un asinello. Mastro Ciliegia, Geppetto, il Grillo Parlante, Mangiafuoco e la Fata Turchina lo accompagnano fin quando smette di essere un burattino e diventa un ragazzo in carne ed ossa. Pinocchio è ben più che un libro per bambini perché ci aiuta a non perdere il contatto con la fantasia, nutrendo la creatività. Come ricordava Gianni Rodari, non vi è nulla di più sbagliato che etichettare la fantasia come “roba da bambini”; al contrario, dovremmo accoglierla, svilupparla ed utilizzarla per conoscerci e vivere meglio.

Marco Travaglini