ilTorinese

Alessio Menconi Organ Trio al Circolo Ricreativo Mossetto

Venerdì 19 gennaio ore 21.30

Celebrating Wes Montgomery’s 100 years anniversary

Alessio Menconi – chitarra
Alberto Gurrisi – organo
Alessandro Minetto – batteria

Alessio Menconi musicista internazionale e professore di conservatorio, con all’attivo migliaia di concerti nei teatri e jazz festival in oltre 40 paesi del mondo, collaboratore di Billy Cobham, Paolo Conte, Jimmy Cobb e molti altri, celebra assieme al suo trio completato da due tra i più forti musicisti in circolazione, i 100 anni dalla nascita del suo idolo nonché del più grande chitarrista jazz di tutti i tempi: Wes Montgomery (Indianapolis, 6 marzo 1923 -15 giugno 1968) Il trio che ha già all’attivo due dischi è la formazione (chitarra, organo e batteria) resa nota proprio da Montgomery con i suoi quattro dischi registrati con questo organico. Il trio esegue composizioni di Montgomery e altri brani caratteristici da lui suonati sia in piccoli gruppi che in orchestra. I brani verranno arrangiati e suonati in maniera del tutto personale ma senza mai dimenticare il “sound” originale.

é richiesto un contributo associativo di dieci euro comprensivo di consumazione

– Cena con gli artisti presso la cucina popolare del Mossetto alle ore 20
– Concerto dalle ore 21:30

Ingresso riservato ai soci Aics, campagna tesseramento 2023/2024 a 5€, tessera valevole 365 giorni dall’emissione.

Qui il modulo di pre-tesseramento https://forms.gle/T1tqL7hWphFBqsEb7

Ecco il calendario della Final Eight di Coppa Italia di basket

Il girone di andata di Serie A è finito domenica scorsa e le otto partecipanti della Final Eight di Coppa Italia di basket sono pronte a contendersi il trofeo dal 14 al 18 febbraio. Le prime due compagini a scendere sul parquet del Pala Alpitour saranno EA7 Emporio Armani Milano opposta alla Dolomiti Energia Trentino mercoledì 14 alle 18. Nella stessa giornata, con la palla a due alle 20.45, si affronteranno l’Umana Reyer Venezia e l’Estra Pistoia. Il giorno seguente sarà la volta di Virtus Segafredo Bologna e Unahotels Reggio Emilia e Germani Brescia contro Generazione Vincente Napoli Basket.

Per tutte le giornate di gara di Coppa Italia sarà possibile acquistare anche i soli biglietti singoli inclusi quelli per il bordo campo. I tagliandi e gli abbonamenti sono disponibili in tutti i punti vendita di Vivaticket e online su www.vivaticket.com/it/tour/frecciarossa-final-eight-2024/2912 . Nel fine settimana terminerà il giro della coppa in Piemonte con le tappe di Arona (13 gennaio) e Cuneo (22 genaio). Poi il “Roadshow Trophy” proseguirà toccando le otto delle squadre qualificate.

In occasione delle finali, nelle giornate del 16 e 17 febbraio, sarà organizzato al Pala Sermig (via Carmagnola 23) un clinic con la presenza di grandi allenatori come Sergio Scariolo, Terry Stotts, Georgios Dikaioukas, Marco Ramondino e il responsabile degli Arbitri Italiani Luigi Lamonica. Le iscrizioni sono aperte al link presente sul sito della Lega Basket o mandando una mail all’indirizzo f8clinic2024@legabasket.it. Il costo di partecipazione è di 240 euro e darà diritto anche ad un biglietto d’ingresso per le semifinali in programma sabato 17 febbraio.

Marco Aceto

I due nodi che bloccano il ritorno delle classi dirigenti

LO SCENARIO POLITICO di Giorgio Merlo

Il tema della selezione e della qualità della classe dirigente continua ad essere uno dei nodi cruciali, se non decisivi, della crisi della politica nella società contemporanea. Un nodo che è anche, e soprattutto, frutto del profondo cambiamento che è intervenuto dopo la fine della prima repubblica e del primo tempo della seconda repubblica da un lato e l’irruzione del populismo anti politico, qualunquista e demagogico dall’altro. E, di conseguenza, il superamento dei partiti politici democratici, partecipativi e collegiali del passato oltre all’azzeramento delle tradizionali culture politiche che sono state decisive e determinanti ai fini dell’elaborazione politica e progettuale di questi strumenti previsti e garantiti dalla nostra Costituzione.
Ora, al di là di tutte le analisi e delle riflessioni che quasi quotidianamente dedichiamo alla politica e alla profonda trasformazione di questi ultimi anni, sono sostanzialmente due i temi cruciali sul tappeto che se non vengono affrontati e risolti il deficit di preparazione ed autorevolezza delle classi dirigenti non troverà alcuna soluzione.
Innanzitutto il capitolo dei ‘partiti personali’. È del tutto evidente che se non vengono spazzati del tutto i cosiddetti ‘partiti personali’ e i ‘partiti del capo’ è quasi impossibile porre il tema della qualità e dell’autorevolezza delle classi dirigenti. E questo per un motivo persin troppo semplice da spiegare. Ovvero, nei partiti personali non c’è dibattito, non c’è confronto, non c’è sostanzialmente democrazia con il rischio, più che concreto, che il tutto si risolve in quello che Norberto Bobbio definiva già alla fine degli anni ‘80 come “la democrazia dell’applauso”. E cioè, la radicale e totale identificazione tra la base e il capo partito che ha il potere di fare tutto ciò che vuole al di là e al di fuori di qualsiasi statuto o regolamento interno. Come puntualmente avviene nei partiti personali. E, quindi, solo con il ritorno della democrazia all’interno dei partiti si può cercare, seppur lentamente, di invertire progressivamente la rotta e ritornare a selezionare e a promuovere una nuova classe dirigente.
In secondo luogo, e di conseguenza, va radicalmente archiviato il principio e la prassi della “fedeltà”. Perchè se il criterio di fondo per la promozione delle classi dirigenti politiche resta quello di non contraddire mai il “verbo” del capo è di tutta evidenza che i partiti si riducono ad essere moderne e lussuose caserme ma dove ogni spiffero democratico viene sacrificato sull’altare dell’esaltazione e della sacralità del capo. Questo era, e resta, il vero nodo politico da sciogliere che non è soltanto riconducibile ad un fatto metodologico ma affonda le sue radici in una concezione della politica, e della democrazia, profondamente distorta.
Ecco perchè, anche se è perfettamente inutile pensare di riproporre l’esperienza dei vecchi partiti popolari, democratici e di massa della prima repubblica, è altrettanto evidente che se non ritornano almeno i partiti democratici spazzando via, di conseguenza, il disvalore della “fedeltà” al capo di turno, ogni ipotesi di ridare fiato alla partecipazione, valorizzare la democrazia ed esaltare i partiti come strumenti essenziali e decisivi della politica è destinato a svanire nell’arco di poco tempo. Se è vero, com’è vero, che la politica sta lentamente ritornando è altrettanto vero che questi due nodi adesso vanno sciolti. Altrimenti ci troviamo di fronte all’ennesimo bluff, anche dopo il ritorno della destra, della sinistra e, forse, anche del centro.

Stanza anti-aborto, Accossato (LUV): “Marrone, linguaggio irrispettoso delle donne”

“Ancora una volta l’Assessore Marrone distorce la realtà ed usa un linguaggio irrispettoso verso le donne, vaneggiando di rivoluzione delle culle e mettendo in correlazione il tema della natalità con il tema dell’aborto, calpestando ancora una volta i sentimenti e le sensazioni che provano le donne che faticosamente scelgono di intraprendere quel percorso” ha dichiarato Silvana Accossato, Capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Consiglio regionale. 

 

“In realtà ieri il Tar ha solo rigettato l’urgenza di bloccare la realizzazione della stanza contro l’aborto ma ha deciso di discutere nel merito il ricorso presentato qualche mese fa da CGIL e associazione Se non ora quando. Stanza che, è bene ricordarlo, non è mai stata operativa” ha continuato Accossato.

 

“Certo rimane per noi grave che Marrone in 2 anni abbia regalato quasi un milione e mezzo alle associazioni antiabortiste, per progetti di cui aspettiamo ancora di conoscere il merito e la rendicontazione. Con quei fondi si sarebbero potuti rifinanziare i consultori e i centri antiviolenza, dimenticati dal governo Meloni, come LUV ha chiesto più volte con i suoi emendamenti al bilancio” ha concluso la Capogruppo di LUV in Consiglio regionale, Accossato.

 

Silvana Accossato

Capogruppo Liberi Uguali Verdi

Consiglio regionale del Piemonte

Torino: “Poliziotto aggredito in carcere”

Ancora un fatto violento all’interno delle carceri piemontesi, ancora violenza ignobile nella struttura detentiva di Torino.

Vicente Santilli, segretario regionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, racconta quanto avvenuto ieri nel carcere torinese: “Ieri pomeriggio, intorno alle 16,30, presso la Casa Circondariale di Torino, un detenuto tunisino ha aggredito l’agente preposto al terzo piano del padiglione B. Il detenuto pretendeva di entrare all’interno di una sezione detentiva a lui non consentita per farsi consegnare delle sigarette. Al diniego dell’agente, il ristretto si è scagliato contro il poliziotto con violenza colpendolo con una testata e pugni all’addome e sulla bocca. Il detenuto è stato fermato e contenuto dal pronto intervento degli altri agenti. Solo la prontezza e la professionalità del personale di polizia ha impedito che l’accaduto abbia avuto conseguenze più gravi. Il poliziotto è stato accompagnato al nosocomio per le cure del caso a cui è stato diagnosticato una prognosi di 10 gg per contusioni miste”.

Santilli evidenzia che “ancora una volta il SAPPE deve segnalare l’ennesimo episodio di aggressione in un carcere regionale. La carenza di organico nelle carceri piemontesi non è più tollerabile, soprattutto se si tiene conto delle oggettive difficoltà del Personale a gestire detenuti problematici e psichiatrici. Al collega contuso va la mia solidarietà e l’augurio di una pronta guarigione”.

Anche Donato Capece, segretario generale del SAPPE, esprime solidarietà al poliziotto contuso a Torino ed è impietoso nella sua denuncia: “Cambiano governi, Ministri della Giustizia e Capi del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, ma non cambia l’indifferenza verso le violenze che quotidianamente subisce la Polizia Penitenziaria: aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale, così come le risse ed i tentati suicidi, sono purtroppo all’ordine del giorno. Ma sembra che a nessuno freghi nulla”. “Importante e urgente”, prosegue, “è invece prevedere un nuovo modello custodiale. È infatti grave che la recrudescenza degli eventi critici in carcere si è concretizzata proprio quando sempre più carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario ‘aperto’, ossia con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le Sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria. Non è certo lasciandoli ore a far nulla nelle celle e nei corridoi delle Sezioni che si favoriscono condizioni di trattamento e rieducazione come prevede la nostra Carta costituzionale. È necessario intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziarie”.

Per Capece, “servono interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto. La via più netta e radicale per eliminare tutti questi disagi sarebbe quella di un ripensamento complessivo della funzione della pena e, al suo interno, del ruolo del carcere: certo non indulti o amnistie. Espellere gli stranieri detenuti in Italia, per fare scontare loro la pena nelle carceri dei Paesi di origine, potrebbe già essere una soluzione, come anche prevedere la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario. La Polizia Penitenziaria è veramente stanca di subire quotidianamente gratuite violenze per l’incapacità di una Amministrazione che non riesce ad intercedere ai livelli politici competenti, anch’essi sicuramente non esenti da gravi responsabilità“.

Genoa e Torino pareggiano senza reti a Marassi

Genoa e Torino pareggiano senza reti a Marassi. Un risultato che comunque non scontenta entrambe le squadre.

Si fa ancora attendere la vittoria in trasferta del Toro mentre il portiere granata Milinkovic salva alcune situazioni pericolose.

Il Genoa ha controllato il gioco ma  i granata sono stati tenaci in difesa.

 

Servizio civile: le opportunità con Anpas

 158 POSTI DISPONIBILI IN AMBITO SOCIO SANITARIO, DI CUI 46 POSTI RISERVATI A GIOVANI CON BASSA SCOLARIZZAZIONE

Opportunità di servizio civile in ambito socio sanitario per 158 ragazze e ragazzi di età compresa fra i 18 e i 29 anni non compiuti nelle associazioni Anpas di tutto il Piemonte. Un anno di crescita civile e formativa, di alto valore sociale e di cittadinanza attiva. Un’occasione anche per i giovani a bassa scolarizzazione per i quali Anpas riserva 46 posti dei 158 totali.

I progetti di Anpas prevedono lo svolgimento di servizi sia su pulmini sia su autoambulanze a favore di quei cittadini che devono effettuare visite o terapie come dialisi, trasporti interospedalieri, essere dimessi da ospedali o case di cura, frequentare centri diurni di socializzazione o riabilitazione.

In molti casi gli utenti destinatari dei progetti possono essere persone con disabilità che spesso necessitano di essere accompagnate negli spostamenti in quanto non autosufficienti o perché bisognose di particolari accorgimenti durante la fase del trasporto.

I volontari e le volontarie in servizio civile svolgeranno specifico corso, incentrato su tecniche di traporto socio-assistenziale e relazione di aiuto, che consentirà loro di ricevere l’abilitazione al trasporto infermi riconosciuta dalla Regione Piemonte e spendibile ai fini di una eventuale futura esperienza professionale in campo sanitario.

La durata del servizio è di 12 mesi. Ai volontari in servizio civile spetta un assegno mensile di 507,30 euro per un impegno settimanale di 25 ore. La presentazione delle candidature va fatta esclusivamente su piattaforma on line del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale: https://domandaonline.serviziocivile.it entro le ore 14.00 del 15 febbraio 2024.

L’accesso alla piattaforma Domanda On Line per i cittadini italiani residenti in Italia o all’estero deve avvenire esclusivamente con Spid, il Sistema Pubblico di Identità Digitale.

Michele Isoardi, vicepresidente Anpas Piemonte: «La nostra offerta per il servizio civile universale rappresenta un’importante occasione di formazione e di crescita personale e professionale per i giovani. Essi sono una risorsa indispensabile e vitale per il progresso culturale e sociale del nostro Paese. Crediamo che attraverso l’investimento sui giovani passi la costruzione di una comunità efficacemente solidale, fine ultimo di tutte le Associazioni di Pubblica Assistenza e dei volontari che vi operano».

Anpas avvierà i propri progetti di servizio civile non solo nell’ambito del trasporto infermi per i servizi di tipo socio sanitario, ma anche nel settore educazione e promozione culturale. Questi ultimi hanno il fine di divulgare tra gli studenti delle scuole superiori e tra la cittadinanza la cultura del volontariato assistenziale e del primo soccorso nonché promuovere stili di vita più sani e salutari.

Per orientare le ragazze e i ragazzi nella scelta dei progetti di servizio civile e negli adempimenti richiesti, Anpas Piemonte ha predisposto un sito web dedicato: http://serviziocivile.anpas.piemonte.it/.

 

Elenco Associazioni Anpas della provincia di Asti e Alessandria (totale 42 posti disponibili)

Croce Verde Asti (5 posti), Croce Verde di Montemagno (2 posti), Croce Verde di Nizza Monferrato (5 posti), Croce Verde Mombercelli (2 posti), Volontari Tonco Frinco Alfiano Natta (2 posti), Croce Verde Casale Monferrato (2 posti), Croce Verde Felizzano (4 posti), Croce Verde Arquata Scrivia (2 posti), Croce Verde Alessandria (6 posti), Avis Primo Soccorso Valenza (2 posti), Croce Bianca Acqui Terme (2 posti), Croce Verde di Ovada (6 posti), Croce Verde di Ovada sezione di Basaluzzo (1 posto), Croce Verde Villalvernia (1 posto).

 

Elenco Associazioni Anpas della provincia di Cuneo (totale 7 posti disponibili)

Asava Associazione Servizio Autisti Volontari Ambulanze di Grinzane Cavour (1 posto), Gruppo Volontari del Soccorso Clavesana (2 posti), Croce Bianca Fossano (1 posto), Croce Verde Bagnolo Piemonte (2 posti), Croce Verde Saluzzo (1 posto).

 

Elenco Associazioni Anpas della provincia di Novara (totale 13 posti disponibili)

Gruppo Volontari Ambulanza del Vergante di Nebbiuno (3 posti), Sre Servizio Radio Emergenza Volontari Soccorso di Grignasco (2 posti), Pubblica Assistenza Novara Soccorso (3 posti), Volontari del Soccorso Cusio Sud-Ovest di San Maurizio d’Opaglio (5 posti).

 

Elenco Associazioni Anpas della provincia di Torino (totale 75 posti disponibili)

Ivrea Soccorso (2 posti), Croce Verde Torino (7 posti), Croce Verde Torino Sezione Ciriè (2 posti), Croce Bianca del Canavese di Valperga (2 posti), Croce Bianca Orbassano (6 posti), Croce Bianca Rivalta di Torino (3 posti), Croce Bianca Volpiano (3 posti), Croce Giallo Azzurra di Torino (2 posti), Croce Verde Rivoli (7 posti), Croce Verde Vinovo Candiolo Piobesi (4 posti), Volontari Soccorso Sud Canavese di Caluso (2 posti), Vasc Volontari Assistenza Soccorso di Caravino (1 posto), Anpas Comitato Regionale Piemonte di Grugliasco (1 posto), Croce Verde None (6 posti), Croce Verde Pinerolo (8 posti), Croce Verde Cumiana (6 posti), Croce Verde di Perosa Argentina (2 posti), Croce Verde Bricherasio (4 posti), Croce Verde Cavour (3 posti), Croce Verde Porte (4 posti).

 

Elenco Associazioni Anpas della provincia di Verbania (totale 11 posti disponibili)

Corpo Volontari Soccorso Ornavasso (2 posti), Corpo Volontari Del Soccorso Villadossola (3 posti), Croce Verde Gravellona Toce (2 posti), Squadra Nautica Salvamento Verbania (2 posti), Croce Verde di Verbania (2 posti).

 

Elenco Associazioni Anpas della provincia di Vercelli (totale 10 posti disponibili)

Gruppo Volontari Soccorso Santhià (2 posti), Pal Pubblica Assistenza Livornese di Livorno Ferraris (3 posti), Pubblica Assistenza Trinese di Trino (3 posti), Vapc Volontari Assistenza Pubblica di Cigliano (2 posti).

 

Dal gruppo al brand

Nel corso degli ultimi decenni sono molti i cambiamenti intervenuti nella nostra società, sia nell’educazione che nella famiglia.

Chi di noi non ricorda la suddivisione in “colori” o “squadre” all’asilo dove, indipendentemente dalla professione del papà (le mamme che lavoravano all’epoca erano poche) o dall’auto posseduta, i bambini di una stessa squadra svolgevano attività didattiche e ludiche insieme e, ogni squadra, le svolgeva con le altre.

Il grembiulino stesso adottato alle elementari uniformava, appunto, tutti gli alunni evitando differenziazioni diseducative tra chi poteva e chi no, tra i ricchi ed i poveri, tra un ceto ed un altro.

La stessa cosa succedeva, e credo succeda tuttora, negli scout dove le squadriglie (o le sestiglie per i lupetti) erano contraddistinte, per esempio, dal nome di un animale cosicché in una gara vincevano gli scoiattoli (o i pezzati per i lupetti), non chi guida il SUV o quello con la bici da 3000 euro.

Negli anni ’70, in coincidenza con le prime lotte politiche tra sinistra e destra le fazioni cominciarono ad essere distinguibili dall’abbigliamento: chi indossava loden e scarpe “College” e chi, invece, “Clark” ed eskimo schierandosi dalla parte opposta.

Negli anni ’80 lo yuppismo esaltò ulteriormente la contrapposizione tra chi viveva la Milano da bere e chi la subiva, tra chi imitava l’Avvocato e chi, invece, avrebbe venduto la mamma per noleggiare una fuoriserie e mostrarsi per ciò che non era.

Al giorno d’oggi, purtroppo, la situazione è peggiorata: non si cerca più l’appartenenza ad un gruppo (o associazione o aggregazione umana a qualsiasi livello) per collaborare, agire insieme e crescere con l’esempio e l’aiuto reciproco ma si sente il bisogno di uniformarsi, di livellarsi appiattendo, di fatto, la personalità.  I ragazzi (ma non solo loro) si sentono esclusi dalla cerchia di amici e compagni di scuola se non indossano abiti ed accessori griffati (dal giubbotto allo zaino, agli occhiali da sole alla borsa). Oltretutto le griffe “di moda” cambiano periodicamente con il risultato che ciò che hai comprato e ti rendeva degno di entrare nel club dei “privi di personalità” dopo qualche tempo diventa obsoleto e ti obbliga a ripetere la sfilata con un brand diverso.

Quel che è peggio è che molti, pur di apparire, non esitano a comprare oggetti contraffatti, spesso di qualità scadente, pur di fregiarsi di quel logo o quelle iniziali su ciò che indossano: forse ignorano che chi acquista per sé (non per un amico o altri) un bene contraffatto realizza un illecito amministrativo, punito con una sanzione pecuniaria che va da 100 a 7.000 euro, ai sensi della Legge n° 99 del 2009. Non si può sostenere che si credeva fossero oggetti originali perché la differenza di prezzo rispetto ai prodotti originali fa capire che sono state violate le norme in materia di origine e provenienza dei prodotti con un uso indebito del marchio.

Se, poi, compro quella merce per darla ad altri, guadagnando dalla vendita, incorro nel reato di ricettazione (art. 648 c.p.) che si concretizza quando una persona, per procurare a sé o ad altri un profitto, compra merce contraffatta o di provenienza illecita.

Conviene rischiare per sentirsi parte integrata di un gruppo perdendo, oltretutto, la propria peculiarità?

Ai miei studenti ed ai clienti ripeto sempre “In una cosa siamo tutti uguali: essere ognuno diverso dagli altri”.

E’ evidente che non sentirsi accettati non sia piacevole, ma proviamo noi a creare una moda, una corrente di pensiero che davvero ci rappresenti, ci appartenga e ci contraddistingua dagli altri. Come possiamo sentirci integrati per il solo fatto di indossare uno slogan (un logo lo è) di un brand che unisce persone nel mondo totalmente diverse l’una dall’altra, che viene spesso “integrato” da falsi (la merce contraffatta) rendendo uguali chi è originale con chi è falso?

A lezione spiego sempre che la felicità non è la meta, ma la via: non dobbiamo inseguire la felicità facendo ciò che fanno gli altri, pensando che loro siano felici perché hanno ciò che mostrano: dobbiamo essere felici mentre facciamo quello che ci piace, che ci fa stare bene senza curarci di cosa faccia chi ci circonda.

Prima o poi la finzione viene scoperta: meglio essere diversi perché originali che uguali senza personalità.

Sergio Motta

Nascosta merce per 500 euro nello zaino schermato

Un uomo ha tentato un furto con lo stratagemma dello zaino schermato al Tigotà a Biella. Nel negozio ha cercato di rubare 500 euro di merce,  nascondendola in uno zaino “protetto”. Vistosi scoperto dal personale ha mollato tutto ed è scappato. I carabinieri stanno indagando.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Le città con più lettori: Torino al quarto posto

Secondo Il Passaparola dei Libri (dati aggiornati al 01 gennaio 2024)

Roma è la capitale indiscussa dei lettori, Empoli mantiene il primato come prima città non capoluogo di provincia, mentre Trieste sorpassa…

Anche quest’anno come è consuetudine abbiamo aggiornato le statistiche degli iscritti al nostro gruppo Facebook Un libro tira l’altro ovvero il passaparola dei libri  per sapere quali sono le città che leggono di più. Nessuna variazione nei primi posti, Roma guida sempre indisturbata la classifica con oltre 20.000 iscritti, seguita da Milano che ne registra quasi 10.000. Tra le città principali  Firenze è in prima posizione se consideriamo il rapporto tra popolazione e iscritti con 6.600, mentre Empoli resta la prima città non capoluogo di provincia con più di 1.000 iscritti. Il primo sorpasso è quello di Trieste su Venezia in sedicesima posizione

Il nord mantiene il primato, ma anche il sud è ben posizionato, al centro domina la Toscana e la Capitale.

Tra gli iscritti residenti all’estero, la classifica è guidata dalla Svizzera, con 1.339 membri, seguono Regno Unito, Germania e Francia. Londra la città straniera con più iscritti (420), seguita da Lugano (339)

 

Il gruppo è composto da 290.000 iscritti

Qui l’elenco delle città con oltre 1.000 iscritti, eventuali variazioni rispetto alla rilevazione precedente del 31 marzo 2023 sono evidenziate tra parentesi.

1 -Roma – 20.374

2 – Milano – 9.870

3 – Firenze – 6.680

4 – Torino – 6.272

5 – Napoli – 5.854

6 – Genova – 4.260

7 – Palermo – 4.122

8 – Bologna – 3.298

9 – Bari – 2.748

10 – Cagliari – 1.853

11 – Brescia – 1.796

12 – Catania  – 1.736

13 – Padova – 1.702

14 – Verona – 1.618

15 – Prato – 1.451

16 – Trieste – 1.422  (17 + )

17 – Venezia – 1.411  (16 – )

18 – Livorno – 1.322  ( 19 + )

19 – Perugia – 1.275  (18 – )

20 – Parma – 1.185  (22 + )

21 – Modena – 1.160  (24 + )

22 – Siena – 1.125  ( 20 – )

23 – Empoli – 1.103  ( 21 – )

24 – Rimini – 1.093  ( 25 + )

25 – Messina – 1.091 ( 23 – )

26 – Bergamo – 1.041

27 – Pescara – 1.025

28 – Reggio nell’Emilia – 1.005  ( 29 + )

 

Chi pensa che i social network siano solo sinonimo di disimpegno potrebbe ricredersi scoprendo che il gruppo FB Un libro tira l’altro ovvero il passaparola dei libri ha superato quota  290.000 iscritti: persone che ogni giorno entrano su Facebook per scambiarsi opinioni sui libri appena letti, chiedere consigli sulle future letture, confrontare pareri e cimentarsi nella difficile arte della recensione letteraria, il tutto senza influenze da parte di scrittori o editori, che nel gruppo non hanno la possibilità di promuovere alcuna iniziativa, ma possono partecipare soltanto in qualità di lettori.

 

Se volete sapere come è posizionata la vostra città scrivete alla nostra redazione.

redazione@unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it