ilTorinese

Festa di San Michele Arcangelo, protettore della Polizia

Lunedì 29 settembre la Polizia di Stato celebra l’annuale ricorrenza del suo Santo Patrono, San Michele Arcangelo, proclamato protettore della Polizia, da Papa Pio XII, il 29 settembre 1949 e scelto per la naturale corrispondenza con la missione assolta dai poliziotti, chiamati quotidianamente ad assicurare il rispetto delle leggi, l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini.

La solenne festività è stata commemorata a Torino alle ore 10 con una Santa Messa nella Cattedrale cittadina “San Giovanni Battista” di piazza San Giovanni, officiata dal Vescovo Ausiliare Mons. Alessandro GIRAUDO e dal Cappellano della Polizia di Stato Don Cristiano MASSA, alla presenza di Autorità civili, militari e di rappresentanti istituzionali del territorio.

Alla cerimonia sono stati invitati a intervenire gli appartenenti della Polizia di Stato e dell’Amministrazione Civile dell’Interno, in servizio ed in quiescenza, nonché le Vittime del Dovere ed i loro familiari

Turismo smart, press tour alla scoperta di Torino: i giornalisti internazionali oggi a Palazzo Civico

Sono dieci i giornalisti provenienti da Scandinavia, Danimarca, Polonia, Irlanda, Grecia e Germania, in questi giorni a Torino per scoprire le eccellenze della città, prima capitale d’Italia e capitale europea del turismo intelligente nel 2025. Questa mattina sono stati accolti a Palazzo Civico dagli assessori con delega al Turismo, Domenico Carretta, e all’Innovazione, Chiara Foglietta.

“Siamo orgogliosi di accogliervi a Torino, per noi è un’occasione unica per mostrare al mondo il nostro impegno nel promuovere la città non solo dal punto di vista storico e culturale, ma anche come modello di città turistica intelligente e sostenibile – ha commentato l’assessore Carretta -. Il titolo di European Capital of Smart Tourism 2025 è molto più di un attestato, è il riconoscimento del lavoro che stiamo facendo per rendere Torino una destinazione all’avanguardia”.

“Torino nel 2025 è Capitale del turismo smart ma anche capitale dell’innovazione: due riconoscimenti europei importanti, che fanno parte di un approccio condiviso alla sperimentazione all’innovazione – ha aggiunto l’assessora Foglietta -. Come capitale europea dell’innovazione quest’anno lavoreremo molto per attrarre sul nostro territorio startup e imprese giovani, creando le condizioni ottimali con servizi di housing e un portale dove trovare tutte le informazioni dedicate, che siano da volano per la crescita della nostra città”.

Il press tour sarà l’occasione per conoscere da vicino i motivi che hanno portato Torino ad aggiudicarsi nel 2025 il prestigioso titolo di “European Capital of Smart Tourism”, riconoscimento assegnato ogni anno alla città europea che si distingue per l’eccellenza turistica, sulla base di quattro criteri: sostenibilità, accessibilità, digitalizzazione del patrimonio culturale e creatività. L’iniziativa è organizzata da Turismo Torino e Provincia in collaborazione con la Città di Torino e la Commissione Europea.

Durante il soggiorno i giornalisti visiteranno il patrimonio storico e culturale della città, con visite ai Musei Reali e alla GAM, e conosceranno progetti di rigenerazione urbana come le OGR-Officine Grandi Riparazioni e il quartiere Barriera di Milano con il Tour Barriera Design District, esempi concreti di una città capace di fondere storia e innovazione. Il programma prevede anche un focus sulla dimensione naturale, con una visita alla collina torinese riconosciuta dall’UNESCO come Riserva della Biosfera Collina Po e inserita nel programma Man and Biosphere (MAB) come prima e unica “Urban MAB” in Italia nel 2016. Non mancheranno infine incontri di gusto con la tradizione enogastronomica piemontese e ai progetti della Camera di commercio di Torino.

TORINO CLICK

Saimare spa approva la semestrale 2025, in crescita fatturato e utile

In un anno caratterizzato dalle turbolenze sui dazi e dalle guerre in corso e con le problematiche causate al transito dal Canale di Suez dagli Houthi, la logistica che si conferma un servizio fondamentale per il funzionamento degli scambi commerciali mondiali e delle economie locali , e’ in costante crescita malgrado carenze infrastrutturali.
Il CDA di SAIMARE Spa,   azienda leader nel settore delle spedizioni internazionali , presieduto da Mino Giachino, già sottosegretario ai trasporti, ha approvato la semestrale 2025 che vede la crescita del fatturato rispetto alla semestrale 2024 del 17,14% e il risultato ante imposte dell ‘8,52%. Giachino ha preso atto positivamente della proposta del Vice Ministro Edoardo Rixi per un Patto nazionale della logistica 2, con tutti gli attori della logistica, che ricordiamo è la terza filiera industriale del nostro Paese.

All’Expo di Osaka viaggio tra i siti Unesco del Piemonte

Il Piemonte si è presentato all’Expo 2025 di Osaka come una terra che custodisce e valorizza un patrimonio culturale e paesaggistico di valore universale. La Regione, ospite del Padiglione Italia, ha portato in Giappone le sue eccellenze riconosciute dall’UNESCO, raccontando un’identità forte, stratificata e in continuo dialogo con il futuro.

Lunedì 29 settembre, alle ore 11 (ora locale), la Sala Polivalente ha ospitato il panel “Il Piemonte Patrimonio dell’Umanità – Viaggio tra i siti UNESCO”, un incontro che ha condotto il pubblico in un itinerario ricco di storia, arte, spiritualità, natura e innovazione, attraverso immagini, testimonianze e contributi accademici.

«Partecipare all’Expo di Osaka rappresenta per il Piemonte un’opportunità straordinaria per raccontare al mondo l’identità profonda della nostra Regione – affermano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Cultura Marina Chiarelli -. Siamo orgogliosi di condividere la ricchezza dei nostri siti UNESCO, che sono testimonianza della forza e della visione di una terra capace di coniugare radici antiche e sguardo verso il futuro. Il patrimonio culturale non è solo memoria, ma anche responsabilità, occasione di dialogo e strumento di pace tra i popoli».

Il Consorzio ha il compito di valorizzare il sistema delle 16 Residenze Reali Sabaude del Piemonte che nel 2027 celebreranno il 30° anniversario della proclamazione di “Patrimonio dell’Umanità” da parte dell’Unesco – spiega Chiara Teolato, direttrice generale del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude – Le Regge costituiscono un patrimonio unico, espressione e testimonianza della rappresentazione del potere e del processo di costruzione e di presidio di uno stato moderno fin dal XVI secolo, fondendo architettura, paesaggio e politica in un disegno coerente. Oggi sono un asset turistico-culturale ormai di livello internazionale, capaci di presentarsi come spazi vivi che continuano a generare cultura, ricerca e innovazione per tutti unendo comunità e generazioni diverse, e proponendosi come fulcro dell’Italian Royal Experience: per questo la partecipazione all’Expo 2025 di Osaka è un’occasione straordinaria e congeniale”.

 

Dalle Residenze Sabaude alle Langhe: siti riconosciuti dall’UNESCO

Il Piemonte è una delle regioni più affascinanti e complesse d’Italia, situata nel cuore dell’Europa occidentale, al crocevia di influenze culturali latine, alpine e mitteleuropee. Dalle cime delle Alpi al delta del Po, dai laghi prealpini alle colline vitate, dai borghi medievali alle città contemporanee, il territorio piemontese si configura come un vero e proprio mosaico di patrimoni. Questa ricchezza si riflette nei riconoscimenti UNESCO che oggi il Piemonte può vantare: cinque siti iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale, quattro elementi riconosciuti come patrimonio immateriale, tre Riserve della Biosfera, un Geoparco mondiale e tre Città Creative. Numeri che rappresentano motivo di orgoglio e una precisa responsabilità nei confronti della comunità globale.

Il primo sito UNESCO riconosciuto in Piemonte è stato quello delle Residenze Sabaude, simbolo della storia dinastica e dell’identità politica del Regno di Sardegna prima e dell’Italia unita poi. Palazzo Reale, Venaria Reale, Stupinigi, Rivoli e le altre residenze rappresentano un esempio unico di architettura di corte, pianificazione urbana e gestione del territorio. Ogni edificio racconta un capitolo della storia sabauda attraverso sale affrescate, giardini geometrici, arredi, opere d’arte e visioni del potere che si sono susseguite nei secoli. Da Torino, prima capitale d’Italia, si irradia un sistema culturale che oggi continua a vivere attraverso musei, mostre, eventi e una vivace produzione creativa.

Altro capolavoro riconosciuto dall’UNESCO sono i Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia. Sette di questi luoghi si trovano in Piemonte: Varallo, Orta, Oropa, Crea, Ghiffa, Domodossola e Belmonte. Nati come alternative ai lunghi pellegrinaggi in Terra Santa, questi monti sacri coniugano architettura religiosa, arte barocca e paesaggio naturale. I visitatori vi trovano un’esperienza immersiva, in cui lo spirito si eleva lungo percorsi tra cappelle affrescate e statue lignee che narrano la vita di Cristo, della Vergine Maria e dei Santi. Per l’occasione, il panel ha ospitato contributi di studiosi giapponesi che hanno approfondito il parallelismo simbolico tra le montagne sacre del Piemonte e le vette spirituali del Giappone, come il Monte Fuji o il Monte Kōya, sottolineando come in entrambe le culture le montagne siano percepite come luoghi di ascensione e purificazione.

Paesaggi vitivinicoli e patrimonio UNESCO

Una diversa forma di sacralità è rappresentata dai Paesaggi vitivinicoli delle Langhe-Roero e Monferrato, inseriti nella Lista UNESCO nel 2014. Qui la spiritualità risiede nel rapporto millenario tra l’uomo e la terra. I filari disegnano colline armoniose, le cantine raccontano storie di famiglie, tradizioni e innovazioni.

Da queste colline nascono alcuni tra i vini più celebrati del mondo, come Barolo, Barbaresco e Moscato d’Asti. Il riconoscimento UNESCO ha sancito il valore culturale di questi paesaggi e ha innescato un processo virtuoso di rigenerazione economica e identitaria. Nel 2024, per il decimo anniversario del riconoscimento, la Regione ha promosso un anno di celebrazioni con mostre, eventi, fiere e la nascita di un museo dedicato al paesaggio del vino, testimoniando come la cultura possa essere motore di sviluppo sostenibile. A raccontare le origini più remote della presenza umana sul territorio piemontese sono i siti palafitticoli preistorici di Viverone/Azeglio e Arona, anch’essi patrimonio UNESCO. Si tratta di insediamenti risalenti al Neolitico e all’Età del Bronzo, conservati sotto il livello dei laghi, che documentano una profonda e precoce interazione tra le comunità umane e l’ambiente acquatico alpino. Un patrimonio archeologico di eccezionale valore, ancora oggi oggetto di ricerche internazionali. Un esempio più recente, ma altrettanto emblematico, è la città industriale di Ivrea, nata dal sogno imprenditoriale e sociale di Adriano Olivetti.

“Avere avuto l’opportunità di presentare le attività dell’Associazione nell’ambito delle iniziative della Regione Piemonte a Expo 2025 Osaka rappresenta per noi un momento di grande significato” – dichiara Giovanna Quaglia, Presidente dell’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato -. Il tema di Expo 2025, ‘Designing Future Society for Our Lives – Progettare la società futura per le nostre vite’, è dedicato alla costruzione di una società sostenibile e inclusiva, fondata sull’innovazione, la cooperazione e la condivisione di idee per migliorare la qualità della vita di tutti. I Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato interpretano e racchiudono pienamente questi valori: un paesaggio culturale unico al mondo, frutto del dialogo armonioso tra uomo e natura, che guarda con fiducia al futuro e porta a Expo 2025 la testimonianza concreta di un modello di sviluppo sostenibile e partecipato”.

Cultura del fare e saperi condivisi

Ivrea dimostra come sia possibile immaginare un’industria che mette al centro l’uomo e la comunità, anticipando temi oggi più che mai attuali: la sostenibilità, la partecipazione, l’integrazione tra tecnologia e umanesimo. In questa città-modello del XX secolo, l’impresa si è coniugata con l’urbanistica, la cultura, l’educazione e il benessere collettivo. Il Piemonte è anche custode di un ricco patrimonio immateriale, testimone di saperi antichi e tradizioni vive. L’arte della costruzione in pietra a secco, l’alpinismo, l’arte musicale dei suonatori di corno da caccia e la cerca e cavatura del tartufo sono tutte pratiche riconosciute dall’UNESCO come parte del patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Tradizioni che esprimono un legame profondo con l’ambiente e con il tempo, tramandato di generazione in generazione.

“Ivrea, piccola cittadina in provincia di Torino, situata a metà strada tra la pianura e le più alte montagne d’Europa, è iscritta dal 2018 nella Lista del Patrimonio Mondiale come esempio di paesaggio urbano industriale del Novecento” – sottolinea Filippo Ghisi, site manager del sito UNESCO ‘Ivrea, città industriale del XX secolo’ –. Oggi è per noi un grande privilegio far parte di questa grande famiglia e poter raccontare il nostro sito all’Expo di Osaka, la più importante manifestazione al mondo. ‘Ivrea, città industriale del XX secolo’ è sito UNESCO per le sue architetture industriali e per i valori che riflettono le idee utopiche, e al tempo stesso concrete, di Adriano Olivetti che, proprio come propone oggi Osaka, voleva ‘delineare la società del futuro per le nostre vite’.”

Città creative UNESCO

A completare questo straordinario quadro, tre città piemontesi sono entrate a far parte della Rete delle Città Creative UNESCO: Torino per il design, Alba per la gastronomia e Biella per l’artigianato e le arti popolari. Torino, ex capitale dell’automobile, è oggi una metropoli innovativa, laboratorio di arte, architettura e nuove tecnologie. Alba, celebre in tutto il mondo per il tartufo bianco, rappresenta un modello di filiera corta, qualità alimentare e turismo sostenibile. Biella è il cuore della manifattura tessile italiana, dove il sapere artigianale si fonde con la creatività contemporanea e l’impegno ambientale.

 

Strategie per il futuro

Durante l’incontro del 29 settembre sono stati inoltre presentati i nuovi progetti culturali e strategici che la Regione Piemonte intende sviluppare nei prossimi anni: azioni di valorizzazione integrata del patrimonio, interventi per la digitalizzazione dell’esperienza culturale, iniziative per coinvolgere le comunità locali nella cura dei luoghi e programmi di educazione al patrimonio nelle scuole. Tutti i progetti saranno allineati con i principi dell’Agenda 2030 dell’ONU e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, in un’ottica di armonia tra conservazione, accessibilità e innovazione.

Pompeo (PD): “Nuovo Ospedale ASL TO5: servono chiarezza e investimenti”

“La Regione non può continuare a rinviare”

29 settembre 2025 – In occasione della giornata “Noi e la Salute”, tenutasi a Trofarello domenica 28 settembre 2025, la Consigliera regionale del Partito Democratico Laura Pompeo, durante il momento “microfono aperto” ha sollevato il tema dell’Ospedale unico dell’ASL TO5, annunciando di avere presentato un’interrogazione in Consiglio regionale per fare chiarezza sul tema.

“La situazione dell’Ospedale dell’ASL TO5 richiede risposte urgenti e trasparenti – spiega la Consigliera regionale Pd – La Regione Piemonte continua a rinviare decisioni fondamentali per il futuro della sanità pubblica nel nostro territorio. Con l’interrogazione si chiede conto all’Assessore regionale alla Sanità dello stato di avanzamento del progetto per il nuovo ospedale dell’ASL TO5, delle risorse disponibili e delle scelte gestionali adottate: il PFTE dovrebbe essere in chiusura”.

“Il nuovo ospedale è stato annunciato, promesso, inserito nei piani regionali. Ma nel frattempo, le strutture di Moncalieri, Chieri e Carmagnola continuano a operare in condizioni difficili, con carenze strutturali e impiantistiche che mettono sotto pressione il personale e penalizzano i pazienti. Chiedo, pertanto, all’Assessore Riboldi quale sia lo stato di avanzamento attuale del progetto, quali siano le tempistiche definitive per l’avvio e la conclusione dei lavori e quali misure la Giunta intenda adottare per garantire la massima trasparenza e un aggiornamento periodico alla cittadinanza e alle comunità locali su una delle opere sanitarie più importanti degli ultimi decenni per il Piemonte. Inoltre, voglio capire a quanto ammonti il canone di restituzione da corrispondere all’INAIL per il nuovo Ospedale” prosegue la Consigliera regionale Pd.

“Dopo anni di attese, ripensamenti e rinvii credo che sia arrivato il momento per il territorio dell’ASL TO5 di poter finalmente avere sicurezze sui tempi di realizzazione di un nuovo presidio ospedaliero che attende ormai da troppo tempo” conclude Laura Pompeo.

“Savoia, l’albero genealogico e i protagonisti della Dinastia”

Sabato 4 ottobre, alla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, verrà presentato il libro

Sabato 4 ottobre prossimo, alla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, nel torinese, il comitato per la tutela del patrimonio e delle tradizioni piemontesi dell’Associazione Internazionale Regina Elena ODV organizzerà una commemorazione di Mafalda di Savoia, prima regina consorte del Portogallo, nel 900⁰ anniversario della nascita.

Alle ore 14.50 i gruppi storici, partendo dall’ex ospedale dei Pellegrini, raggiungeranno in corteo la chiesa dove, alle ore 15, Don Franco Gonella, parroco di Buttigliera Alta e Rosta, celebrerà la Santa Messa. Dopo la funzione religiosa Andrea Carnino, vicesegretario amministrativo nazionale del Sodalizio, commemorerà Matilde di Savoia, figlia del Conte di Savoia Amedeo III, nel 900⁰ anniversario della sua nascita. La nobildonna, nel 1046, sposò Re Alfonso I del Portogallo, primo sovrano del Paese iberico. Aiutò molto la popolazione, che affettuosamente la chiamava Mafalda, nome poi scelto dalla Regina Elena per la sua secondogenita che vide la luce a Roma il 19 novembre 1902 e morì dissanguata nel campo di sterminio di Buchenwald il 28 agosto 1944.

Successivamente Silvio Amprimo, presidente dell’Associazione Amici di Avigliana, commemorerà Mons. Italo Ruffino nel decimo anniversario della sua morte. Andrea Carnino e Pierangelo Calvo presenteranno per la prima volta il libro “Savoia, l’albero genealogico e I protagonisti della Dinastia”, edito da Susa Libri, la cui introduzione è stata curata da S.A.R. il Principe Sergio di Jugoslavia, figlio di S.A.R. la Principessa Reale Maria Pia di Savoia, primogenita di Re Umberto II e della Regina Maria Josè. La prefazione è stata curata dall professoressa Bruna Bertolo. Si tratta di un’opera unica nel suo genere e ogni capitolo è dedicato a un sovrano, da Umberto I Biancamano, il fondatore della Dinastia, fino a Re Umberto II, ognuno con i suoi rispettivi alberi genealogici. I lettori potranno scoprire così, attraverso i matrimoni contratti dai figli e dalle figlie dei monarchi i numerosi legami di parentela dei Savoia con le più importanti case reali d’Europa. Un’apposita sezione è dedicata ai rami cadetti, e chiude il tutto un grande albero genealogico che va da Biancamano fino agli attuali esponenti del Casato.

La partecipazione è libera.

Mara Martellotta

Progetto Protezione famiglie fragili: un aiuto al malato oncologico e alla sua famiglia

La Regione Piemonte, con Azienda Zero e la Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta, potenzia il progetto Protezione famiglie fragili, che ha come finalità sostenere il malato e la sua famiglia intercettando precocemente i bisogni durante il percorso di cura, offrendo un supporto psico-sociale e spirituale, facilitando l’accesso e la continuità delle cure, offrendo in casi specifici un aiuto pratico con l’assistente tutelare famigliare.

La presentazione nel Grattacielo Piemonte di Torino, alla presenza degli assessori alla Sanità Federico Riboldi e alle Politiche sociali Maurizio Marrone, del direttore di Azienda Zero Adriano Leli. dei coordinatori della Rete, Massimo Aglietta Alessandro Comandone (referente del progetto) e del responsabile del Settore Programmazione dei servizi sanitari e socio-sanitari della Regione Franco Ripa.

Dopo il video saluto del presidente Alberto Cirio, si è spiegato come il progetto sia nato a Torino nel 2001 all’interno della Rete oncologica per offrire una tutela ulteriore ai malati oncologContinua ici durante il loro percorso di malattia e come sia tuttora un unicum in Italia. L’attore principale non è solo il malato, ma il suo nucleo famigliare, colpito dalla malattia insieme ad altre fragilità preesistenti o affiorate durante il decorso delle cure oncologiche.

Sono ritenute fragili le famiglie con figli minori, figli disabili, storie di separazione o rottura del legame, disagio psichico, soggetti con dipendenze, assenza di caregiver in nuclei famigliari ristretti, recente esperienza gravemente traumatica (lutto, violenza, perdita del lavoro,stato di povertà), nuclei costituiti da anziani o grandi anziani con altre malattie (oltre al tumore), barriere all’integrazione sociale, linguistica e culturale.

«La Regione sostiene concretamente il progetto – ha dichiarato l’assessore Riboldi – per favorirne la diffusione capillare su tutto il territorio per mezzo delle mini-équipe che lavorano in tutte le aziende sanitarie. In questo progetto è fondamentale la presenza delle organizzazioni di volontariato».

«Questo importante progetto – ha ricordato l’assessore Marrone – rispecchia il percorso di integrazione tra aspetto sanitario e sociale che abbiamo inserito nel nuovo Piano socio-sanitario».

Un seminario dedicato al rapporto “metromontano” tra Torino e le sue valli

Coldiretti Torino organizza, martedì 30 settembre, il seminario “La città incontra l’agricoltura di montagna”, per la promozione del rapporto metromontano tra il capoluogo subalpino e i sistemi agricoli delle vallate torinesi.

L’appuntamento è alle 9:30 a Torino presso i locali di Coldiretti di corso Vittorio Emanuele II n. 48.

«Con questa iniziativa – spiega il presidente Bruno Mecca Cici – Coldiretti Torino vuole aprire un percorso che porti a definire il concetto di “metromontano”, un tema di cui la politica discute da troppo tempo senza che siano mai stati chiariti i termini di una reale integrazione tra i sistemi urbani e i sistemi delle valli torinesi. In questo rapporto che, per noi deve essere alla pari, pensiamo che debba trovare sempre maggiore dignità proprio l’agricoltura montana con la produzione di cibo e di servizi per la città».

Coldiretti Torino ricorda che l’integrazione tra Torino e le sue montagne faceva parte del programma di governo dell’Amministrazione Lo Russo e della Città Metropolitana e che ha le sue radici nel clima olimpico di Torino 2006 dove fu espressa la volontà di uno sviluppo e di una promozione integrate tra Torino e le valli torinesi come un unico sistema turistico, produttivo, sociale. «Un ottimo proposito che vogliamo rilanciare».

Al seminario partecipano Carlo Loffreda, direttore Coldiretti Torino; Guido Bolatto, segretario generale Camera di Commercio di Torino; Filippo Barbera, docente del Dipartimento Culture, Politica, Società, delegato Università di Torino al rapporto metromontano; Roberto Colombero, presidente UNCEM Piemonte; Paolo Chiavarino, assessore al commercio e mercati del Comune di Torino; Sonia Cambursano consigliera metropolitano; Marco Gallo, assessore allo sviluppo e promozione della montagna della Regione Piemonte. La mattinata sarà chiusa dall’intervento di Bruno Mecca Cici.

Benvenuto nell’AI! Cattelan al Teatro Colosseo



sold out

La stagione 2025–2026 del Teatro Colosseo si apre con due serate-evento sold out in prevendita affidate ad Alessandro Cattelan, che martedì 30 settembre e mercoledì 1° ottobre porterà sul palco torinese il suo nuovo e attesissimo spettacolo Benvenuto nell’AI!

Un titolo che è già una dichiarazione di intenti: tra ironia tagliente, riflessioni pungenti e momenti di pura leggerezza, Cattelan accompagna il pubblico in un viaggio dentro l’universo dell’intelligenza artificiale, tema che oggi attraversa le nostre vite quotidiane, i media, la cultura e le relazioni. Con il suo stile inconfondibile, capace di mescolare comicità e profondità, il conduttore e autore televisivo più amato d’Italia porta in teatro una riflessione attuale e sorprendente sulle sfide del presente e sui possibili scenari del futuro.

Benvenuto nell’AI! è uno spettacolo ironico e leggero, ma anche un’esperienza che alterna monologo, musica e immagini, in cui la tecnologia diventa pretesto per raccontare sogni, paure e contraddizioni. Un’occasione speciale per incontrare uno dei volti dello show business italiano, Alessandro Cattelan, in una veste teatrale inedita, che conferma ancora una volta la sua capacità di dialogare con pubblici diversi e di trasformare il pensiero critico in intrattenimento.

Con questo debutto, il Teatro Colosseo rinnova la sua vocazione a farsi luogo di racconto del contemporaneo: un “pop theatre” che intreccia leggerezza e riflessione, e che inaugura la nuova stagione con una delle voci più brillanti e innovative della scena italiana.

Ultima settimana: “Ritratti…”. 90 e tutti “da incorniciare”

In mostra al “Museo Nazionale del Risorgimento Italiano”, un secolo di grande Fotografia internazionale in arrivo dalla “Collezione Bachelot”

Fino al 5 ottobre

Correva l’anno 1960. Una bellissima, poco più che ventenne e dal sorriso irresistibile Romy Schneider (icona cinematografica della “Principessa Sissi”), accanto a un cinquantenne, un po’ distratto, Luchino Visconti, ammicca divertita al “paparazzo” che la “punta”, benevolmente “minacciandolo” di diventare lei la fotografa e lui, a breve tiro, il bersaglio del suo scatto. Il “povero” malcapitato fotografo è il celebre americano Sanford H. Roth (grande amico e fotografo quasi “personale” di James Dean che considerava Roth e la moglie come una sorta di “genitori adottivi”) e la foto è una delle circa 90, originali, esposte, fino a domenica 5 ottobre, negli spazi del “Corridoio della Camera Italiana” – Museo Nazionale del Risorgimento” di piazza Carlo Alberto (Palazzo Carignano) a Torino. Tutte in arrivo  da Parigi, dalla “Collezione Florence e Damien Bachelot”, fra le più importanti raccolte fotografiche private a livello europeo, rappresentano una suggestiva, protratta nel tempo, “città di ritratti” – secondo la calzante definizione assegnata alla mostra dalla curatrice Tiziana Bonomo (“ArtPhotò”) cui si deve anche, quale immagine guida, la scelta di “Lanesville”, 1958, di Saul Leiter – promossa dall’Associazione Culturale “Imago Mundi” di Torino e titolata, in linea con i soggetti esposti, “Ritratti. Collezione Florence e Damien Bachelot”.

 Una “città di ritratti”, per l’appunto: antologia di volti e figure che sono narrazioni di vite, le più varie e intense, immagini glamour e di umane miserie, di infinite gioie e struggenti dolori, di amori e odi senza fine, uno “sguardo rivolto – ancora Bonomo – alla nostra umanità fatta di miti, di emozioni e di concrete attuali realtà sociali”. Articolato, infatti, in quattro emblematiche sezioni – “Attualità”“Miti”“Società” ed “Emozioni” – l’iter espositivo ci porta dallo scatto iconico (che fece il giro del mondo) del neozelandese Brian Blake, immortalante Pablo Picasso mentre assiste a una corrida con la moglie Jacqueline Roque e Jean Cocteau alla potente capacità documentaria di Lewis Hine, che nella prima metà del Novecento fece dell’arte fotografica uno prezioso strumento di denuncia sociale, ritraendo i volti dei bambini migranti italiani negli States per raccontare la brutalità del lavoro minorile, fino ad arrivare ai toccanti ritratti dei soldati ritratti dal fotoreporter francese  Gilles Caron in Israele, durante la “Guerra dei sei giorni” (giugno, 1967) e in Irlanda del Nord, in occasione  del “The Troubles”, il conflitto fra comunità cattolica e i protestanti dell’Ulster, che durò circa trent’anni. Ma anche scatti meno “impegnativi” come quelli di un’inedita Nan Goldin, fotografa e attivista statunitense, oggi 71enne, con due immagini dedicate a una seducente (classe ’62) Jennifer Jason Leigh, attrice considerata, secondo la Rivista “Harper’s”, una delle dieci donne più belle d’America.

E’ davvero una lunga, suggestiva galoppata attraverso il Novecento della Fotografia fino alla contemporaneità, quella cui ci invita (e l’invito, in ogni istante, è sempre particolarmente ben accetto) dalla rassegna, “attraverso – si specifica in nota – un genere, quello del ritratto, che ben prima dell’era del ‘selfie’ e dei “social”, ha seguito un proprio percorso, riflettendo i mutamenti di costumi, identità e visioni del mondo”. Così, accanto a ritratti di “quotidiana umanità”, regalatici da grandi maestri come Dorothea LangeSaul LeiterWilliam KleinElliot Erwitt e la panamense Sandra Eleta (oggi, a 82 anni, la fotografa forse più famosa a livello internazionale) presente in mostra con “Siembra” (1976) eccezionale “reportage” sulla vita quotidiana degli abitanti e delle “campesinas” di Portobelo, troviamo anche un raro “lightbox” contenente immagini di Brigitte Bardot, firmato dal romano Elio Sorci, fotografo “maximus” della “Dolce Vita” e “cacciatore” super agguerrito delle più note celebrità del “jet set” americano.

Nota interessante: la mostra in naturale armonia con il “Museo”, propone anche in un video un saggio del patrimonio dei 17mila documenti fotografici custoditi. Tra i protagonisti del Risorgimento spiccano i ritratti della Contessa di Castiglione, pioniera nell’Ottocento nell’utilizzo della fotografia come strumento per costruire e diffondere la propria immagine e il proprio fascino. Sottolinea, in proposito, Luisa Papotti, presidente del “Museo”: “La fotografia, inizialmente percepita come surrogato del ritratto pittorico, diventa rapidamente linguaggio autonomo e strumento di propaganda e costruzione dell’identità nazionale. I ritratti di sovrani, patrioti, combattenti non solo eternano i volti del Risorgimento, ma diffondono l’ideale unitario. Esporre questi materiali accanto ai ritratti contemporanei della ‘Collezione Bachelot’ significa restituire continuità al racconto dell’identità attraverso l’immagine”.

Gianni Milani

“Ritratti. Collezione Florence e Damien Bachelot”

Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, piazza Carlo Alberto 8, Torino; tel. 011/5621147 o www.museorisorgimento.it

Fino al 5 ottobre –  Orari: mart./dom. 10/18

Nelle foto: Roth H. Sanford “Romy & Luchino Visconti”, ca. 1960; Brian Brake “Picasso’s Bullfight, Valauris, 1955; Gilles Caron “Israel …” 1967; Sandra Eleta “Siembra”, 1976