ilTorinese

Pioggia e temporali in arrivo su Torino e Piemonte, l’estate si fa attendere

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Le belle giornate di sole della scorsa settimana ci hanno illuso che l’estate fosse iniziata: ma non è proprio così. Dopo il weekend all’insegna del bel tempo tornano le piogge in Piemonte.

Secondo il bollettino dell’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale), già da lunedì pomeriggio è previsto un peggioramento delle condizioni meteo a causa dell’arrivo di una depressione atlantica. Il cambiamento sarà particolarmente evidente nella giornata di martedì, quando il maltempo entrerà nella sua fase più intensa.

La prima ondata di temporali è attesa nella notte tra lunedì e martedì e sarà seguita da piogge diffuse su gran parte del territorio piemontese, con possibilità di nubifragi localizzati.

Un miglioramento temporaneo è previsto nella mattinata di mercoledì, quando la perturbazione si allontanerà verso est. Tuttavia, si tratterà solo di una breve tregua: una nuova saccatura atlantica è infatti in discesa verso l’area alpina occidentale, pronta a riportare l’instabilità sul Piemonte.

“Parlarne tra amici”, il podcast letterario che emoziona: il live dal Salone del Libro

Parlarne tra amici”, il podcast letterario che emoziona: il live dal Salone del Libro 2025

Al Salone del Libro di Torino è andata in scena una puntata speciale, rigorosamente live, di Parlarne tra amici, il podcast letterario prodotto da One Podcast con protagonisti Daria Bignardi, Stefano Sgambati e Silvia Righini. Un’occasione per svelare non solo i retroscena della realizzazione del format, ma anche il legame profondo – e spesso emotivamente acceso – tra chi lo fa e i libri che sceglie di raccontare. “Litighiamo tantissimo” confessano sorridendo Bignardi e Sgambati. Ma è chiaro che dietro a quei confronti accesi si cela una passione autentica, quella stessa energia che ha portato il podcast a diventare un punto di riferimento per tanti lettori.
Bignardi racconta che il progetto è nato dal desiderio di ricreare le conversazioni di ogni giorno “al bar sotto casa”, dove si parlava di romanzi con leggerezza e trasporto. L’idea era semplice: incontrarsi per condividere letture amate, in un clima da club del libro intimo, dove contano più le emozioni che le trame. “La preparazione di ogni puntata non è semplice,” ammette, “e implica la lettura di molti testi”. Gli autori del podcast hanno poi svelato al pubblico la genesi del titolo Parlarne tra amici, un nome che custodisce in sé l’eco di un romanzo amatissimo di Sally Rooney, a cui è stata anche dedicata la prima puntata.  La scelta era stata immediata, ma come accade nei brainstorming notturni e nei vocali infiniti, sono emersi altri titoli. Uno, in particolare, li ha messi d’accordo per escluderlo: Letto tra noi. “Era semplicemente orrendo,” ricordano ridendo. Alla fine, è rimasto il primo nome, quello più istintivo. Parlarne tra amici aveva già dentro tutto: confidenza, profondità, quotidianità.

Successi virali e critiche feroci

Tra gli episodi più discussi, quello dedicato a La catastrofica visita allo zoo di Joël Dicker, best-seller da oltre 44.000 copie a settimana. La clip in cui il podcast ne parlava è diventata virale – superando il milione di visualizzazioni – anche per via della critica di Daria Bignardi a un libro molto amato dal pubblico. “Non volevo sovraespormi,” ha ammesso, “ma la maggior parte degli ascoltatori ha capito l’intento della nostra critica”. Anche Il giorno dell’Ape Murray, presentato da alcuni come il “Franzen europeo”, ha sollevato polemiche. “Ci ha dato fastidio quel paragone,” raccontano, “era fuorviante.” Eppure, accanto alle critiche, ci sono anche i messaggi che fanno bene. Come quello di una lettrice colpita da un infarto improvviso, che ha portato con sé proprio uno dei libri raccontati nel podcast. “È il potere della lettura,” commenta Bignardi. “Quel mondo dei lettori è piccolo, ma potentissimo”.

Libri che fanno luce

Tra gli ospiti più apprezzati del podcast, c’è stato lo scrittore Antonio Moresco, autore di Lettere d’amore a Giacomo Leopardi. Durante l’episodio, ha raccontato il suo difficile percorso personale, la solitudine dell’infanzia e la rivelazione avuta leggendo L’Infinito di Leopardi. “Mi trascinava in un regno in cui non ero mai stato. Capivo che c’era un posto anche per me nella vita,” scrive nel suo libro. Bignardi riflette: “È una delle grandi magie della lettura: sentirsi riconosciuti, non più soli”. Il podcast è diventato così una sorta di grande lettura collettiva, con una regola chiara: raccontare solo libri molto recenti. Tra questi, anche Triste Tigre, romanzo di rara potenza, in cui l’autrice parla del dolore e del male subito, e del rapporto con il padre abusante. “Ha parlato del male come poche altre volte abbiamo sentito” dicono.

Durante l’episodio live al Salone, i tre hanno consigliato anche un’altra lettura intensa: Io sono lei di Lucy Sante, storia autobiografica di un uomo che ha scelto di iniziare il percorso di transizione a 67 anni. “Ci ha messo così tanto tempo” raccontano, “perché non voleva perdere le parole.” Un libro scritto con straordinaria lucidità e grazia.

Orbital, gatti e  “la vita normale”

Non mancano i suggerimenti nati per caso, magari su consiglio di un amico. È stato Stefano Sgambati a spingere le due colleghe a leggere Orbital di Samantha Harvey. “Pensavamo fosse un romanzo di fantascienza, invece no. È un libro che ti fa abbracciare la Terra,” dicono. Un romanzo che ha colpito così tanto da lasciare frasi “capaci di distruggerti e farti vedere il mondo con occhi diversi”. A chiudere la puntata, l’amore dichiarato per La vita normale di Reza, un romanzo che ha lasciato il segno. E per il futuro? La Righini propone spin-off: un podcast tutto dedicato ai gatti. Il titolo, naturalmente, è già pronto: Parlarne tra mici.

Parlarne tra amici non è solo un podcast: è uno spazio intimo e autentico dove i libri diventano strumenti per raccontare il mondo e se stessi. Sul palco del Salone, questo progetto ha mostrato tutta la sua forza: quella della condivisione tra lettori, dove la letteratura non consola soltanto, ma illumina.

Valeria Rombola’

Auto esce di strada sulla provinciale: un morto e un ferito

Un uomo di 55 anni, residente a Tarantasca, ieri è morto uscendo  di strada con la sua auto. L’incidente si è verificato sulla strada provinciale 25 in provincia di Cuneo. Sulla vettura   era presente anche un’altra persona,  soccorsa e trasferita  in ospedale. Sul posto sono intervenuti il 118,  i carabinieri e i vigili del fuoco.

Best Wine Stars 2025

Dal 17 a 19 Maggio torna Best Wine Stars
Giunto alla sua sesta edizione, torna dal 17 al 19 maggio, Palazzo del GhiaccioBest Wine Stars, l’evento riconosciuto Fiera Nazionale da Regione Lombardia e patrocinato dal Comune di Milano, che nel 2025 si conferma come uno dei punti di riferimento più importanti del panorama enogastronomico italiano e internazionale.
Durante le tre giornate di evento il pubblico avrà la possibilità di degustare e oltre 1200 prodotti
provenienti da tutta Italia e dall’estero, grazie ad un format immersivo e articolato che prevede
degustazioni illimitate, momenti di approfondimento culturale, incontri diretti con i produttori, masterclass e tasting guidati, con la possibilità di acquistare direttamente in location i prodotti in esposizione.
La nuova edizione si presenta con un programma rinnovato e ancora più ricco di esperienze, pensato per coinvolgere operatori professionali del settore, stampa specializzata, buyer, sommelier, digital creators e appassionati sempre più attenti alla qualità e alla narrazione del prodotto.
Le aree tematiche della manifestazione, ormai consolidate, includono:
Vino ItaliaVino InternazionaleSpiritsGroup, Bio, Area Food e Area Tasting.
A queste si aggiungono l’Area Media Partner, l’Area dedicata al sake, frutto della collaborazione con la Sake Sommelier Association, e la postazione dell’Agenzia ICE Italian Trade & Investment Agency, focalizzata su internazionalizzazione, sviluppo e innovazione, che arricchirà ulteriormente la dimensione internazionale e culturale dell’evento.
L‘Area Servizi offrirà l’opportunità di conoscere aziende che, con i loro prodotti, apportano
innovazione e nuove tecniche al mondo del vino, tra queste: Sanden, espositorie e Partner Tecnico dell’evento, produttori di cantinette vino professionali, vetrine refrigerate di design, con soluzioni teconologiche pensate per il mondo del beverage dalla ristorazione all’hospitality, dal retail ai winebar, e Caive: ideatori della carta vini digitale con Virtual Sommelier AI, supporta il personale di sala e clienti sui vini e abbinamenti e si aggiorna in tempo reale con le disponibilità di magazzino.
In location saranno inoltre disponibili QR code per scaricare l’innovativa app creata da Telly Wine, sponsor ufficiale dell’evento. Basterà inquadrare un’etichetta con il proprio smartphone per lasciarsi guidare in un viaggio affascinante alla scoperta di informazioni dettagliate, curiosità e contenuti esclusivi
relativi alla bottiglia scansionata: un modo unico e rivoluzionario per colmare la distanza tra
produttore e consumatore.
Best Wine Stars si configura come un vero e proprio villaggio esperienziale, in cui enologia,
cultura, e innovazione si incontrano, offrendo al pubblico un’occasione unica di esplorazione
sensoriale e formativa.
Grande rilievo sarà dato anche quest’anno dal ricco palinsesto di masterclasstasting room e
seminari, a cura di alcune delle voci più autorevoli del settore .
Alla prossima !
LUCA GANDIN

Domani al Romano “Le amiche” di Antonioni, restaurato, omaggio a Pavese e a Torino

Arrivai a Torino sotto l’ultima neve di gennaio, come succede ai saltimbanchi”. Inizia così il racconto di Clelia, ragazza di umili origini ma divenuta modista di successo, tornata da Roma nella città dove è nata per aprirvi la succursale della casa di mode già attiva nella capitale. L’incontro con Momina, annoiata e ricca signora che vede le proprie giornate trascorrere nell’ozio, la cui amica Rosetta ha tentato di recente il suicidio, il prendere a frequentare l’ambiente borghese di Torino, l’amicizia di Cesare, l’architetto che ha curato l’allestimento della boutique, e della coppia formata dal pittore Lorenzo e da Nene, ceramista. Incontra anche Carlo, lontano da quel mondo, con cui intreccia una relazione. Una gita al mare, coppie che si sono allontanate e che sono pronte a riformarsi, amori clandestini, l’inaugurazione con pieno successo e i nuovi momenti di tensione, il nuovo tentativo di suicidio di Rosetta (“Rosetta era già a casa, distesa sul letto. Non pareva nemmeno morta. Soltanto un gonfiore alle labbra, come fosse imbronciate. Il curioso era stata l’idea di affittare uno studio da pittore, farci portare una poltrona, nient’altro, e morire così davanti alla finestra che guardava Superga. Un gatto l’aveva tradita – era nella stanza con lei, e il giorno dopo, miagolando e graffiando la porta, s’era fatto aprire”), questa volta definitivo, la partenza di Clelia per Roma, Carlo che nonostante la promessa non ha nessuna intenzione di fermarla. Queste le vicende che formano il racconto delle “Amiche”, che Michelangelo Antonioni trasse dal romanzo breve “Tra donne sole” scritto da Cesare Pavese tra il marzo e il maggio del ’49 (fu pubblicato a novembre) e inserito nel volume “La bella estate”, opera del tramonto, prima della “Luna e i falò”, dello Strega, del suicidio all’albergo Roma (“Perdono tutti e a tutti chiedo perdono. Va bene? Non fate troppi pettegolezzi.”)

Martedì 20 maggio alle 21 al Cinema Romano, in Galleria Subalpina a Torino, è in programma la proiezione speciale de “Le amiche”, in occasione del 70° anniversario delluscita in sala (ingresso 6,50 euro). Si tratta della versione restaurata – con il sostegno di Gucci e di The Film Foundation – dalla Cineteca di Bologna nel laboratorio “L’immagine ritrovata”. Il film (sceneggiato dal regista con Suso Cecchi D’Amico e Alba De Céspedes, girato a Torino, via Conte Verde e via Priocca, il caffè Torino e l’intera piazza San Carlo, i Murazzi e i portici e le vetrine di via Roma, piazza della Repubblica e il corso Mario Dogliotti e le aiuole di piazza Cavour) vinse il Leone d’argento ex aequo alla Mostra internazionale d’arte cinematografica e tre Nastri d’argento nel 1956 (miglior regista, migliore attrice non protagonista a Valentina Cortese e migliore fotografia a Gianni Di Venanzo). Con la Cortese, i divi dell’epoca, Eleonora Rossi Drago (che nello stesso ’55 si fece notare a teatro come Elena in “Zio Vanja” di Visconti), Gabriele Ferzetti, Ettore Manni, Yvonne Fourneaux e Franco Fabrizi (lui con Fellini era stato uno dei “Vitelloni”, lei di lì a pochi anni avrebbe ricoperto il ruolo di Emma nella “Dolce vita”), Madeleine Ficher e Anna Maria Pancani, una carriera di soli quattro film, poi il matrimonio con Giovanni Amati, il “Re del Cinema”, un impero di sale cinematografiche, e tutto si concluse lì.

Introdurranno il film Stefano Boni del Museo del Cinema e Laurana Lajolo, figlia di Davide Lajolo (partigiano, giornalista, scrittore, amico di Cesare Pavese), oltre a due rappresentanti della Fondazione Cesare Pavese, Laura Capra e Pierluigi Vaccaneo, presidente e direttore. Il titolo chiude simbolicamente il Tour Cesare Pavese, progetto di Piemonte Movie e Distretto Cinema, in collaborazione con Film Commission Torino Piemonte, Museo Nazionale del Cinema, Agis – Anec – Acec Piemonte e Valle dAosta, Luce Cinecittà e Fondazione Cesare Pavese, sostenuto e inserito nel programma del Salone Off del Salone Internazionale del Libro Torino. Nasce sotto la direzione di Alessandro Gaido e il coordinamento artistico di Fulvio Paganin. Fanno parte del comitato scientifico Paolo Manera, direttore Film Commission Torino Piemonte, Davide Bracco, responsabile Rete Regionale Film Commission Torino Piemonte, Carlo Chatrian, direttore Museo Nazionale del Cinema, Grazia Paganelli, responsabile Area Cinema Museo Nazionale del Cinema, Marta Valsania, segretaria Generale Agis Piemonte e Valle dAosta.

e.rb. 

Juventus – Udinese 2-0

La Juventus vince per 2-0 contro l’Udinese attestandosi  a +1 rispetto alla Roma per il quarto posto in Champions League. All’Allianz nel secondo tempo la Juve è in vantaggio con Nico Gonzalez al 61′. Poi sul finale arriva il 2-0 grazie a Dusan Vlahovic.

Lecce – Torino 1-0

Il Lecce vince per 1-0 nella partita della 37esima giornata contro il Toro. Il gol è di Ramadani. La squadra pugliese è a  31 punti, il Torino si ferma  a 44 punti.

Trasformiamo gli inciampi in occasioni positive

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Inciampiamo, realmente o in senso figurato, trovando un ostacolo sul nostro cammino, un impedimento, una negatività, qualcosa che ci frena, ci blocca. Anche uno sbaglio, se vogliamo. Oppure una qualsiasi forza esterna, oggettiva o rappresentata da una o più persone, che si frappone ai nostri desideri o che ci impedisce o ci limita nel raggiungere i nostri obiettivi.

E’ un inciampo tutto ciò che ci rallenta, che ci fa cadere, che ci fa deviare dal cammino intrapreso. Quanti inciampi nella vita di ognuno di noi!… Di ogni tipo… Come ci siamo sentiti quando qualche ostacolo si è frapposto tra noi e i nostri obiettivi?

Come abbiamo reagito quando abbiamo commesso errori? O fronte a comportamenti sbagliati nostri o altrui, o ad avvenimenti negativi che ci hanno bloccati o rallentati nel nostro percorso? Probabilmente li abbiamo visti soltanto nella loro negatività. Ma possiamo considerare gli inciampi nella nostra vita da una diversa prospettiva.

Che ci possa permettere di vederli non semplicemente come momenti negativi, magari drammatizzandone la portata e le conseguenze, ma piuttosto come episodi e situazioni che possono favorire i nostri processi di crescita e di sviluppo personale, dandoci l’opportunità di trasformare gli ostacoli in positive opportunità. Le cose accadono, nel bene e nel male.

La differenza la fa il modo in cui noi reagiamo ad esse. Iniziamo a vivere meglio dal momento in cui, anziché imprecare o maledire la sorte, considerandoci vittime predestinate della sfortuna, anziché abbatterci di fronte alla sconfitta, all’errore, alla disavventura, al contrattempo, anche alla tragedia, riusciamo finalmente a mettere in atto un cambiamento di prospettiva.

E a modificare il modo in cui percepiamo gli ostacoli, mettendoci nella condizione di vederli invece anche come occasioni di crescita, di apprendimento, di potenziamento, di miglioramento. E di considerarli anche come possibile strumento per abbandonare vecchi schematismi e aprirci a nuovi percorsi, mentali e comportamentali.

Roberto Tentoni
Coach AICP e Counsellor formatore e supervisore CNCP.
www.tentoni.it
Autore della rubrica settimanale de Il Torinese “STARE BENE CON NOI STESSI”.

(Fine della prima parte)

Potete trovare questi e altri argomenti dello stesso autore legati al benessere personale sulla Pagina Facebook Consapevolezza e Valore.

Rock con i Figli di Guttuso al Teatro Juvarra

Atteso ritorno al teatro Juvarra, il 23 maggio alle ore 21, del complesso “I figli di Guttuso”, protagonisti di “Vivi?”, un concerto rock, uno spettacolo teatrale, un’esposizione multimediale assemblati in un unico allestimento piuttosto originale ideato da Alberto Barbi, che coinvolge le emozioni a tutto tondo.

“Vivi?” è  tutto questo e ancora di più, un momento per ridere e sorridere, un momento per riflettere, un momento per cantare e far ballare le nostre anime al ritmo delle storie di nove personaggi che raccontano il loro tempo. Quello vissuto, quello aspettato, quello rinunciato, quello desiderato e quello consumato. La meraviglia degli istanti, la meraviglia di essere vivo. In scena, insieme alla storica band torinese, troveremo il mimo clown Paolo Latorre e gli attori  Alice Driusso, Simone Sarzano, Mariam Ainane, Teodoro Garruto e lo stesso Alberto Barbi.

Silvia Minguzzi li ha definiti “tzigani nell’anima, poeti nello spirito. Artisti fuori dal mucchio. I loro brani sono miniature di sogni. Amano raccontare, descrivere fantasmi, vittime dell’esistenza, cuori spezzati, vento e fiori. Storie universali, imbottigliate in poche note”.

La band, nata come gruppo che univa atmosfere rock e underground e strumenti come violini e fisarmoniche in situazioni live irriverenti, maliziose e variopinte, si è accostata a sonorità folk rock e a contaminazioni di generi disparati, per riavvicinarsi al sound attuale, con formazione batteria-basso-chitarre-tastiere-violino e flauto.

“Suoniamo – spiegano i componenti della band – insieme dal 1987. Ci siamo incontrati nei bagni di Palazzo Nuovo il giorno in cui morì Renato Guttuso. In quel periodo girava voce che alcuni aspiranti eredi si spacciassero per suoi figli, nati da ignote prostitute, nonostante pare che lui fosse impotente. Un nome così assurdo ci sembrava perfetto per una band nata in un bagno. In oltre trent’anni abbiamo suonato ovunque, in stadi, cantine, piole deserte e festival. Sul palco? Frustino, vino rosso, motociclette, violini maltrattati e una discreta quantità di imbarazzo pubblico. Il nostro curriculum comprende sette album, svariate collaborazioni,  dal jazz al folk, e un  brano suonato persino dai professori del teatro Regio. Abbiamo perso due compagni di viaggio, Antonello e Claudio, e suoniamo anche per loro. Non per nostalgia ma perché il rock ci tiene vivi, ci cura, ci prende a schiaffi, ci fa ridere. I nostri figli si vergognano quando ci vedono sul palco. È una tradizione di famiglia, anche i nostri genitori si vergognavano di noi. Ma noi non ci siamo vergognati di niente. Ed è proprio questo il senso di tutto, suonare ancora, nonostante tutto e tutti. Con la stessa energia di sempre. O forse anche di più!”

Teatro Juvarra, Torino, via Juvarra 13

Venerdì 23 maggio ore 21

www.teatrojuvarra.it

Mara Martellotta