ilTorinese

Imprese, accordo tra SIMEST e Regione Piemonte: al via nuove possibilità di sviluppo internazionale

L’impegno è quello di “rafforzare il sostegno alle imprese piemontesi che vogliono crescere sui mercati esteri“. Questo è l’obiettivo dell’accordo sottoscritto oggi a Torino dall’Amministratore Delegato di SIMEST, Regina Corradini D’Arienzo, e dal Vicepresidente della Regione Piemonte, Elena Chiorino. La SIMEST è la società del Gruppo CDP che sostiene la crescita delle imprese italiane nel mondo. È una società pubblica controllata al 76% dalla Cassa Depositi e Prestiti.

La firma dell’accordo tra l’azienda SIMEST e la Regione Piemonte, ha l’obiettivo di offrire nuove opportunità di sviluppo internazionale alle aziende del territorio. La collaborazione vuole promuovere e supportare l’internazionalizzazione, selezionando progetti imprenditoriali di particolare interesse e valutando l’accesso alle agevolazioni e agli strumenti  messi a disposizione da SIMEST. Sono infatti moltissimi gli strumenti messi a disposizioni dal portafoglio della SIMEST: dalla finanza agevolata, al supporto all’export, fino agli interventi in equity, con un’attenzione particolare alle esigenze delle imprese piemontesi. Nell’accordo è stato stabilito anche l’importanza di un altro elemento chiave ovvero il monitoraggio costante delle iniziative promosse, con la possibilità di adattare le strategie in base ai risultati ottenuti. Per garantire alle aziende un’informazione sempre aggiornata e strumenti adeguati, verranno organizzati incontri periodici di formazione e approfondimento. Sarà fondamentale sotto questo aspetto anche la collaborazione che la Regione Piemonte avvierà con il supporto operativo di Ceipiemonte S.c.p.a., l’agenzia specializzata nell’internazionalizzazione delle imprese. Grazie a questa iniziativa, le imprese piemontesi potranno contare su un sostegno concreto e mirato per affrontare le sfide dei mercati internazionali e cogliere nuove opportunità di crescita.

 Le Dichiarazioni rese da parte del  Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, del Vicepresidente Elena Chiorino con delega al Lavoro e l’Assessore alle Attività produttive e internazionalizzazione Andrea Tronzano sottolineano l’importanza dell’alleanza stretta in questi termini “l’accordo rappresenta un’importante opportunità per le imprese piemontesi già orientate ai mercati esteri e per quelle che vogliono avviare un percorso di crescita internazionale. Il Piemonte è storicamente una regione a forte vocazione all’export, con settori chiave quali l’automotive, l’aerospazio, il tessile, l’agroalimentare e la meccatronica che trainano la competitività del nostro territorio sui mercati globali“.

La Regione Piemonte ha già attivato una serie di strumenti concreti di sostegno all’internazionalizzazione, tra cui i Progetti Integrati di Filiera (PIF), oltre ai voucher per la partecipazione a fiere internazionali e finanziamenti agevolati per le aziende che investono nell’export . Con questo ulteriore accordo il Piemonte rafforza il proprio sistema di sostegno all’export, offrendo alle imprese nuovi strumenti per accedere alla finanza agevolata, ai prestiti partecipativi e agli investimenti in equity, favorendo così il consolidamento delle aziende piemontesi sui mercati internazionali. Ancora sul punto Cirio dichiara che “la collaborazione con SIMEST si inserisce perfettamente nella nostra strategia di sviluppo economico e testimonia il nostro impegno a fianco delle imprese piemontesi e delle loro organizzazioni di categoria affinché possano affrontare con successo le sfide della competizione globale e cogliere nuove opportunità di crescita e occupazione. Il Piemonte ha tutte le carte in regola per continuare a essere protagonista sui mercati internazionali e con questa intesa vogliamo fornire un ulteriore stimolo a chi investe nella crescita e nell’innovazione“.

Anch l’Amministratore Delegato di SIMEST, Regina Corradini D’Arienzo, ha sottolineato l’importanza di quanto raggiunto con Regione Piemonte “l’accordo siglato con la Regione Piemonte rappresenta un ulteriore passo significativo nell’impegno di SIMEST a sostegno della crescita internazionale delle imprese del territorio. Grazie a questa collaborazione, intendiamo rafforzare il nostro supporto alle aziende locali, con un’attenzione particolare alle PMI, amplificandolo con la stretta sinergia con la Regione. Lo faremo – in linea con gli indirizzi della Farnesina – attraverso i nostri strumenti di finanza agevolata, prestiti partecipativi e consulenza strategica mirata all’internazionalizzazione e alla sostenibilità d’impatto. Questa intesa si inserisce in un più ampio piano di intervento a favore del tessuto produttivo piemontese, che SIMEST vuole attuare anche con l’apertura di una nuova sede a Torino in totale sinergia con Cassa Depositi e Prestiti e la firma di un recente accordo per l’internazionalizzazione con l’Unione Industriali di Torino. Un’azione sinergica con i principali attori istituzionali del territorio, volta a garantire un supporto concreto alle imprese locali.”

Ancora Dario Peirone, Presidente di Ceipiemonte ha sottolineato che la partecipazione della Ceipiemonte “contribuisce all’accordo per l’internazionalizzazione delle imprese piemontesi, siglato da SIMEST e Regione Piemonte, portando la stretta connessione con le filiere produttive locali, la nostra rete consolidata di contatti internazionali, la capacità di individuare opportunità di business attraverso un’attenta market intelligence e di attrarre sul territorio operatori da tutto il mondo”.  Aggiunge inoltre che “con questo accordo strategico potremo offrire un ulteriore supporto alla crescita sui mercati esteri delle imprese piemontesi, al cui fianco lavoriamo ogni giorno, accompagnandole nel loro sviluppo internazionale“.

Valeria Rombolà

Un polo turistico – culturale alla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso

Cinque milioni di euro per il restauro dell’Ospedaletto e di Cascina Bassa per la realizzazione di un ristorante/caffetteria, una foresteria e un parcheggio

Al via i lavori nel complesso monumentale di Sant’Antonio di Ranverso. Gli interventi riguardano il restauro e la riqualificazione funzionale degli edifici dell’Ospedaletto e di Cascina Bassa e sono finalizzati all’ampliamento dell’offerta turistica del sito con la realizzazione di un punto di ristoro (caffetteria/ristorante), di un ampio parcheggio per i visitatori e di una foresteria a servizio di chi percorre gli itinerari dell’antica via Francigena. L’operazione è finanziata grazie all’accordo attuativo che perfeziona l’assegnazione di 5 milioni di euro a FOM – Fondazione Ordine Mauriziano da parte della Regione Piemonte per l’attuazione dei FSC 2021-2027.

«L’importante impegno ed investimento che la Regione ha siglato oggi con la Fondazione è il segno tangibile di quanto crediamo e puntiamo per il rilancio e la valorizzazione di un bene di grandissimo pregio culturale, storico e religioso rappresentato dalla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso – dichiarano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore regionale al Patrimonio Gian Luca Vignale – siamo consapevoli che questo progetto avrà ricadute economiche e turistiche di fondamentale valore non solo per il complesso, ma anche per tutto il territorio circostante».

«La firma dell’accordo attuativo – spiega la presidente della Fondazione Ordine Mauriziano Licia Mattioli – non rappresenta solo l’avvio dei lavori di restauro e riqualificazione degli edifici dell’Ospedaletto e di Cascina Bassa, ma è finalizzata al rilancio di un polo turistico, culturale e sociale a Ranverso. Con l’obiettivo di rendere nuovamente fruibile tutto il complesso della Precettoria, abbiamo infatti già avviato un ampio progetto di riqualificazione finalizzato all’ampliamento del percorso di visita e servizi al pubblico con il recupero dell’area aulica conventuale».

Il complesso di Sant’Antonio di Ranverso è una Precettoria che comprendeva la chiesa con il campanile, un monastero con il chiostro interno, di cui rimane oggi solo un lato, le cascine del borgo e l’ospedale per i pellegrini fondato nel 1188 dai monaci dell’ordine degli Antoniani che avevano il compito di accogliere e dare ristoro ai pellegrini che percorrevano la via Francigena e curavano, con il grasso dei maiali lì da loro allevati, il “Fuoco di Sant’Antonio”. La facciata è tutto quello che oggi rimane dell’antico ospedale che fu costruito in mattoni alla fine del 1400 per volere del frate Giovanni di Montchenu.

Mantenere l’identità storica e architettonica del contesto è l’obiettivo dei lavori di restauro e riqualificazione. La “Cascina dell’Ospedale” è un complesso di edifici di epoche diverse, costruito sul sito dell’antico ospedale e comprendente alcune delle sue strutture murarie originali. Gli edifici includono stalle, rimesse, fienili, tettoie a uso rurale, un’abitazione e diversi elementi monumentali, come l’ingresso medievale all’antico ospedale Antoniano con la pesa pubblica, di alto valore storico e artistico. Di fronte all’ingresso dell’Ospedaletto, lungo la via Francigena, si trova la “Cascina Bassa”, un edificio con corte interna dalle caratteristiche formali e costruttive tipiche delle cascine settecentesche locali.

La reception dell’Hôtellerie troverà posto nella porzione di fabbricato a due piani, vicino all’accesso principale alla Cascina Bassa. In un futuro prossimo, si prevede di poter allestire in una delle antiche stalle, pavimentata in mattoni e provvista di mangiatoie di tipologia molto antica, un museo delle tradizioni agricole nel quale potranno essere esposti oggetti e utensili della tradizione contadina. Il restauro della tettoia a doppia altezza, che verrà pavimentata con lastricato in pietra di Luserna, potrà ospitare un mercato coperto dei prodotti tipici locali ed altri eventi pubblici, in collaborazione con enti e associazioni locali. L’ampio locale della stalla storica settecentesca con volte a vela in mattoni diventerà una foresteria. Al piano inferiore, l’accoglienza dell’Hotellerie con salottino per gli ospiti e sala per le colazioni; al primo piano 9 camere doppie dotate di bagno privato: 3 nella parte originariamente abitata e 6 sopra la stalla settecentesca. Le camere saranno gli unici ambienti della Cascina Bassa climatizzati con impianti a ventilconvettori, mentre tutti gli altri ambienti saranno riscaldati tramite impianti a pavimento radiante. Nel basso fabbricato di fronte alla Cascina Bassa sarà allestito un laboratorio-deposito per il cicloturismo, dove potranno essere riparate e noleggiate le biciclette.

L’Ospedaletto diventerà un punto di ristoro con cantina dei vini nell’interrato e sala ristorante da circa 60 coperti nell’ex fienile. Saranno conservati e restaurati il soffitto a cassettoni in legno, la pavimentazione in formelle di cotto, il camino e la scala che manterrà intatto il disegno originario. Verrà anche recuperata la corte interna, un “hortus conclusus” in ciottoli di pietra ornato con il tau, il simbolo dell’Ordine dei frati ospitalieri che per secoli hanno fornito ausilio ai pellegrini della via Francigena, e tre alberi di melograno, a simboleggiare la continuità con la tradizione medievale che vedeva in questa pianta il simbolo dell’albero della vita. Lo spazio della pesa pubblica verrà mantenuto inalterato con la sola opera di consolidamento e manutenzione sia degli elementi meccanici sia degli elementi costituenti le murature. Nuova invece la fontana che sarà collocata nell’area antistante l’Ospedaletto a ricordare la tradizione locale della Moriana, dell’alta e bassa Valle di Susa, da Briançon a Sant’Ambrogio ed Avigliana, ricca dell’elemento acqua. Sarà allestita anche un’area dedicata alla coltivazione di piccoli ortaggi ed erbe officinali: una citazione delle aree agricole presenti nei cortili interni dei monasteri, nei quali le erbe officinali rappresentavano un ambito importante delle selezioni vegetali per la produzione di medicinali e rimedi salutistici suggeriti dalla pluriennale esperienza dei monaci farmacisti.

Con la risistemazione e parziale deviazione del corso della bealera che attraversa l’area dell’Ospedaletto mediante un sistema di chiuse a ghigliottina, si ricaverà un’ampia area parcheggio la cui pavimentazione sarà realizzata con supporti in materiale ecologico riciclato, inerbito e totalmente permeabile all’acqua. La superficie percorribile da auto e bus turistici sarà realizzata in materiale drenante, del tipo già adottato per la pista ciclopedonale che collega Avigliana a Sant’Ambrogio. Completano l’area accoglienza un frutteto con meli da fiore e la zona pic-nic separati visivamente dal parcheggio da una barriera vegetale.

 

I lavori termineranno entro il 31 dicembre 2026 e sono stati affidati, in forma di appalto integrato, che comprende la redazione della progettazione esecutiva, all’ATI costituita dall’Impresa Fantino S.p.A. di Cuneo e M.I.T s.r.l. di Nichelino sulla base del Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica redatto dal gruppo di professionisti facenti capo all’arch. Roberto Fraternali. Il gruppo di professionisti che, per conto dell’ATI, sta redigendo la progettazione esecutiva, è invece coordinato dal prof. arch. Giovanni Durbiano. 

 

INFO

Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso

Località Sant’Antonio di Ranverso, Buttigliera Alta (TO)

Giorni e orari di apertura: dal mercoledì alla domenica

Ore 9.30-13 (ultimo ingresso ore 12.30), 14-17.30 (ultimo ingresso ore 17)

Biglietti: intero 5 euro, ridotto 4 euro

Hanno diritto alla riduzione: minori di 18 anni, over 65, gruppi min. 15 persone

Fino a 6 anni e possessori di Abbonamento Musei: biglietto ingresso gratuito

Info e prenotazioni (dal mercoledì alla domenica):

011 6200603 ranverso@biglietteria.ordinemauriziano.it

www.ordinemauriziano.it

“Odissee Incompiute”. Alla “Luxemburg” di Torino, incontro con Lorenza Pieri

Per “A/R Andata e racconto”, concorso organizzato dal Salone del Libro e Gruppo FS Italiane

Sabato 15 marzo, ore 18

Il titolo è decisamente allettante. “Odissee incompiute”, come dire “raccontare di viaggi” o “di idee di viaggi” risolti o irrisolti. Compiuti o destinati ad acrobazie inconcludenti e senza fine. Viaggi di terra o di mare (“Odissee”) … o, meglio, della mente e dell’anima. Viaggi come visionaria sconfinata e sconfinante risposta all’abitudinarietà del quotidiano. A questo ci invita a pensare il titolo della “lectio magistralis” che la scrittrice Lorenza Pieri, romagnola d’origine ma cresciuta all’isola del Giglio, terrà il prossimo sabato 15 marzo, alle ore 18, presso la nuova Libreria “Luxemburg”, in via Cesare Battisti “Galleria Subalpina 11/D”, a Torino. L’incontro rientra negli appuntamenti pensati, sotto il claim di “Viaggiare con leggerezza”, per la terza edizione di “A/R Andata e racconto. Appunti di viaggio”, concorso letterario organizzato dal “Salone Internazionale del Libro” di Torino e “Gruppo FS Italiane”, di cui la Pieri è fra gli otto (scrittori e scrittrici) membri di Giuria.

Ideato per stimolare la scrittura intorno al tema del “viaggio” che, sin dall’antichità e dal mito intramontabile di Ulisse, affascina l’essere umano, al concorso sono ammessi racconti inediti (con lunghezza compresa fra le 15mila e le 20mila battute , spazi inclusi) sottoposti al giudizio di una competente Giuria che selezionerà i tre “migliori” da premiare nell’ambito del “Salone del Libro” che si terrà dal 15 al 19 maggio al “Lingotto Fiere” e che verranno pubblicati in un’antologia cartacea (o ebook), insieme ai testi originali di scrittori e scrittrici facenti parte della Giuria finale. La partecipazione al concorso è gratuita e la consegna del racconto deve avvenire seguendo le indicazioni presenti nel regolamento entro e non oltre le ore 12 del 21 marzo 2025. Per info: www.salonelibro.it e www.fsnews.it – concorsi@salonelibro.it

Orbene, ritornando all’appuntamento (che al concorso farà giocoforza riferimento) con la scrittrice Lorenza Pieri, diciamo subito che la scelta dell’autrice (che dal 2014 al 2022 ha vissuto e lavorato a Washington D.C. negli Stati Uniti) non poteva ricadere su persona migliore, proprio partendo dalla sua esperienza personale di viaggiatrice e “nomade” (più o meno convinta, chissà?), come certificano i suoi più di venti traslochi e i dieci posti in cui ha vissuto, in tre Paesi e due continenti diversi. Esperienze da cui, di certo, la Pieri (naturalizzata americana e attualmente residente a Milano, dove insegna “scrittura creativa” e svolge l’attività di “editor” per il “Gruppo Mondadori”) partirà per raccontare le “Odissee incompiute”, ovvero “lunghi viaggi che non prevedono ritorno o in cui il ritorno a casa è impossibile, perché la casa è diventata un’altra e chi torna non è più lo stesso”. Si parlerà di molti libri che sono “‘Odissee’ al contrario”, come il suo primo romanzo “Isole minori”, pubblicato da “E/O” nel 2016 (in cui sono le donne a partire da un’isola mentre gli uomini restano ad aspettare) e di capolavori americani che raccontano andate senza ritorno, come “Furore” di John Steinbeck e “Cartoline” di Annie Proulx. “Si parlerà del partire per emigrare, per fuggire, per cercare nuove identità, per rivalutare il punto di partenza. Il tutto con un bagaglio leggero”. Di certo non inzuppato nella melma defaticante di esistenze tutt’altro che facili, come quella della poliedrica artista franco – americana (ma cittadina del mondo) Niki de Saint Phalle (1930 – 2002), nota soprattutto per le sue “Nanas” (grandi e colorate sculture femminili), cui Lorenza Pieri dedica il suo ultimo libro, una biografia dal titolo “Volevo un regno più grande” (“Electa”, 2024), di cui, inevitabilmente, non si mancherà di parlare nell’incontro di sabato prossimo organizzato alla “Luxemburg”, in “Galleria Subalpina”.

Gianni Milani

Nelle foto: Lorenza Pieri; cover “Volevo un regno più grande” (“Electa”, 2024)

A Burolo e Quagliuzzo i Postamat di ultima generazione

Più semplici e veloci le operazioni di prelievo, ricariche telefoniche e Postepay

Grazie al progetto “Polis – Casa dei Servizi Digitali” che ha interessato l’ufficio postale di Burolo e l’ufficio postale di Quagliuzzo  con un intervento di riqualificazione e tanti nuovi servizi della Pubblica Amministrazione (certificati previdenziali e giudiziari), sono stati  installati i nuovi ATM Postamat a disposizione dei cittadini.

L’ATM Postamat è dotato di monitor digitale ad elevata luminosità e dispensatore innovativo, con moderni dispositivi di sicurezza, tra cui un sistema di macchiatura delle banconote e una soluzione anti-skimming capace di prevenire la clonazione delle carte di credito. L’ATM Postamat è inoltre dotato di un lettore barcode per rendere più semplice il pagamento dei bollettini prestampati tramite QR code.

Disponibile tutti i giorni della settimana e in funzione 24 ore su 24, l’ATM Postamat consente di effettuare operazioni di prelievo di denaro contante, interrogazioni su saldo e lista movimenti, ricariche telefoniche e di carte Postepay, oltre al pagamento delle principali utenze.

Il nuovo Postamat di ultima generazione può essere utilizzato dai correntisti BancoPosta titolari di carta Postamat-Maestro e dai titolari di carte di credito dei maggiori circuiti internazionali, oltre che dai possessori di carte Postepay.

Poste italiane ricorda che è possibile utilizzare i principali prodotti e servizi offerti da Poste Italiane anche in modalità digitale. Oltre alle classiche operazioni bancarie, come Bonifici e Postagiro, tramite gli strumenti digitali di Poste Italiane tutti i clienti possono pagare vari tipi di bollettino postali, compreso MAV, pagoPA, multe automobilistiche e pagamento Bollo Auto e Moto. Sarà sufficiente inquadrare il codice riportato sul bollettino oppure inserire manualmente i dati richiesti per effettuare il versamento.

Sito e APP consentono inoltre di ricaricare una carta PostePay, un telefono cellulare di qualsiasi operatore, ma anche di accedere ai prodotti di risparmio di Poste Italiane.

 

Flash mob contro la violenza sugli operatori sanitari

Giornata contro la violenza sugli operatori sanitari, oggi la Città della salute e della scienza di Torino ha organizzato nel cortile delle Molinette un flash mob, al quale hanno partecipato circa duecento dipendenti. Nei quattro ospedali della Città della salute nel 2024 sono state ben 157 le aggressioni tra fisiche e verbali.

Giardino “Madre Teresa”, droga e degrado: lo scempio continua

ALESSI (CAPOGRUPPO FDI CIRCOSCRIZIONE 7): SENZA SOSTA SPACCIO E DISTRUZIONI

I cittadini che transitano nel Giardino Madre Teresa di Calcutta e soprattutto i residenti nelle case con i balconi in affaccio sul giardino continuano vedere le solite cose senza tregua.
Nei giorni scorsi è stato distrutto un tamburo nell’area giochi, poi tolto dalla Città in quanto pericoloso per i bambini.


Ieri è stata divelta dal terreno una centralina elettrica per il puro gusto di devastare le cose.
La targa in memoria di Madre Teresa è sempre più rotta e da un momento all’altro può cadere.
Anche i manufatti in cemento tra poco faranno la fine di quelli al Giardino Alimonda (che sono stati tolti), infatti giorni fa hanno cercato di aprirli.
Ogni giorno ce n’è una nuova!

 


Invece lo spaccio continua tutti i giorni sempre uguale, senza tregua; si può anche vedere dove posizionano la droga e gli scambi di sostanza.
Possibile che con 6 telecamere, posizionate anni fa, non si riesce a risolvere o migliorare questo luogo?
Un luogo dove l’anno scorso sono stati spesi circa 500 mila euro per la riqualificazione, purtroppo la Città non capisce che la sola riqualificazione urbana non basta, ma ci vogliono progettazioni a 360°.
Ricordo che Il 7 marzo scorso, dopo l’inaugurazione della riqualificazione su FB, si leggevano i seguenti post, completamente fuori dalla realtà quotidiana, che cercano solo di nascondere le quotidiane situazioni inaccettabili:
LO RUSSO: Con la riqualificazione del giardino Madre Teresa di Calcutta restituiamo alle persone che vivono nel quartiere Aurora e a tutta la città un luogo più verde e vivibile. Un luogo che sarà un punto di incontro e favorirà l’aggregazione e la pratica sportiva all’aria aperta, grazie anche alla piastra sportiva e alla nuova area giochi, pensata per essere accogliente e inclusiva per tutte e tutti.

L’inaugurazione di oggi è un segnale ulteriore della nostra volontà di puntare sulla zona di Aurora, e si inserisce pienamente in quella serie di progetti diffusi che stiamo mettendo in campo nelle nostre circoscrizioni in aree protagoniste di interventi particolarmente attenti anche ad aspetti di sostenibilità, inclusione e alle esigenze delle comunità e dei quartieri. #stefanolorussosindaco
DERI: Con la riqualificazione del giardino Madre Teresa di Calcutta restituiamo alle persone che vivono nel quartiere Aurora e a tutta la città un luogo più verde e vivibile. Dopo la rigenerazione dei giardini Michele Pellegrino e Alimonda un’altra area di Aurora è stata completamente recuperata. All’appello manca solo il giardino di via Saint Bon i cui lavori di riqualificazione partiranno tra poche settimane. Tutti gli interventi sono stati realizzati con fondi dell’Unione Europea

Patrizia Alessi

Presi i ladri seriali che terrorizzavano i residenti delle case isolate

E’ accaduto nei giorni scorsi a Torino: i Carabinieri dell’Aliquota Operativa, della Compagnia di Chieri (TO) con ausilio di personale delle stazioni dipendenti e dalla compagnia Torino Oltre Dora, a coronamento di una complessa attività investigativa, ha dato esecuzione, a “decreto di fermo di indiziato di delitto” emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino nei confronti dei componenti di una “batteria” di ladri seriali che da tempo terrorizzava gli abitanti della collina del capoluogo e il territorio della provincia.
In particolare, i militari dell’Arma hanno bloccato e sottoposto in stato di fermo due cittadini di origine albanese, residenti a Torino, rispettivamente di trentatré e cinquantadue anni, entrambi con precedenti specifici, mentre un terzo componente della banda è stato raggiunto dalla misura mentre si trovava già recluso presso la casa circondariale “Lorusso e Cotugno” di Torino per altra causa.
Nel corso delle perquisizioni successive ai fermi, è stata rinvenuta refurtiva del valore di diverse decine di migliaia di euro, circa 22.500 euro in contanti e svariati arnesi da scasso, regolarmente assunti in carico in attesa di essere restituiti ai legittimi proprietari.
I fermati sono stati tradotti in carcere presso la casa circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino, in quanto gravemente indiziati dei reati di “furti in abitazione in concorso” e il provvedimento è stato convalidato nei giorni successivi secondo le modalità e tempi previsti.

Il Piemonte prima Regione ad attivare lo psicologo delle cure primarie: quasi 40mila prestazioni

Quasi 39 mila prestazioni per più di 7 mila pazienti. Sono questi i numeri dei primi 22 mesi – da marzo 2023 a dicembre 2024 – della sperimentazione che ha coinvolto 65 psicologhe e psicologi del territorio regionale nel progetto dello Psicologo Cure Primarie (PCP), avviato dalla Regione Piemonte e dall’Ordine degli Psicologi del Piemonte. La prima operazione di questo genere realizzata in Italia, avviata due anni fa con l’obiettivo di promuovere la salute psicologica della cittadinanza, grazie alla collaborazione tra il medico di medicina generale e il professionista psicologo.

La presentazione dei risultati è avvenuta questa mattina nella Sala Trasparenza del Grattacielo Piemonte.

«Siamo stati la prima Regione in Italia ad attivare questo servizio, all’indomani del Covid, confermando un impegno che avevamo avviato durante la pandemia. I dati di questi primi 22 mesi ci confermano l’esigenza di questo tipo di servizio, su cui intendiamo andare avanti avendo già garantito la copertura fino a fine anno. Proprio nei giorni scorsi, infatti, la Regione ha dato indicazione alle Asl di rinnovare le convenzioni con i professionisti, grazie a una dotazione economica di 1,2 milioni di euro per il 2025» dichiarano il presidente Alberto Cirio e gli assessori al Welfare Maurizio Marrone e alla Sanità Federico Riboldi«Il servizio è rivolto a tutti, si accede tramite il medico di famiglia o il pediatra di libera scelta, e si inserisce in una sanità che vogliamo sia sempre più di territorio e capace di intercettare i bisogni delle nostre comunità» concludono il presidente e gli assessori.

Apprezzamento per il percorso sviluppato è stato espresso dalla comunità degli operatori professionali, rappresentata dal presidente dell’Ordine degli Psicologi del Piemonte Giancarlo Marenco: «Siamo estremamente soddisfatti dei risultati emersi dalla sperimentazione del progetto e grati alla Regione Piemonte per aver dato avvio e sostenuto questo percorso al nostro fianco. Il report presentato oggi dimostra l’importanza di integrare il supporto psicologico nell’assistenza primaria per migliorare il benessere dei cittadini. La collaborazione con i medici di famiglia rappresenta un modello indispensabile per prevenire e affrontare su larga scala i disagi psicologici di grado lieve e moderato. Un’area di intervento complessa e articolata nella quale noi psicologi svolgiamo una funzione preziosa non solo nella diagnosi e nel trattamento dei disturbi, ma anche nella promozione del benessere emotivo e mentale a livello individuale e comunitario, aiutando le persone nel gestire le problematiche relative all’adattamento e allo stress, le difficoltà relazionali e i cambiamenti del ciclo di vita».

I DATI

Le prestazioni dirette complessivamente effettuate da marzo 2023, quando è partita la sperimentazione, fino a dicembre 2024 sono state 38.805: di queste circa 37 mila sono state destinate a individui adulti e 1700 a minori. La maggior parte di esse sono state erogate su prescrizione dei medici di medicina generale (MMG) e dei pediatri di libera scelta (PLS), che hanno indirizzato verso la consulenza psicologica 6.895 persone su un totale di 7.084 pazienti adulti trattati e 246 minorenni.

Il numero medio di prestazioni per paziente adulto trattato è risultato pari a 5,2 (a fronte di un percorso massimo di 8 colloqui), mentre il tempo medio di attesa per la prima visita, rispetto alla data di prenotazione tramite Cup, è stato di 33 giorni.

Le prestazioni nelle singole ASL

Servizi di Psicologia delle aziende sanitarie coinvolte

Numero prestazioni dirette

Numero

pazienti adulti

Asl Città di Torino

7.300

1.735

Asl To3

6.587

1.114

Asl To4

5.981

850

Asl To5

3.626

498

Asl Biella

1.320

223

Asl Vercelli

2.217

313

Asl Novara

3.477

560

Asl Verbano Cusio Ossola

1.291

222

Asl Cuneo 1

2.256

566

Asl Cuneo 2

1.157

407

Asl Asti

1.700

296

Asl Alessandria

1.893

300

Totale

38.805

7.084

LE MOTIVAZIONI DELL’INTERVENTO E I DISTURBI RISCONTRATI

Analizzando le principali cause connesse agli invii effettuati dai medici di medicina generale, si evidenziano: sintomi ansiosi, sintomi depressivi, sindromi ansioso-depressive, sindromi da somatizzazione, sindromi legate a malattie organiche, difficoltà di adattamento alle transizioni del ciclo di vita, difficoltà lavorative ed economiche, difficoltà relazionali (di coppia o connesse alla genitorialità), difficoltà legate al caregiver.

Relativamente al conseguente intervento effettuato dagli psicologi, i disturbi diagnosticati in questa prima fase sperimentale, pur considerando che i problemi di natura psicologica che necessitano di interventi di primo livello spesso esulano da una stretta aderenza a tipologie diagnostiche, sono: sindrome ansiosa con e senza attacchi di panico, disturbi dell’adattamento, disturbi depressivi lievi o moderati, depressione connessa a lutti, disturbi psicologici secondari per malattia organica cronica, stressa da lavoro correlato, problematiche relazionali, problematiche legate al ciclo di vita.

“Sotto la neve” di Manuela Repetti al Circolo dei Lettori

Presentazione del libro a Torino venerdì 14 marzo alle 18 con l’autrice e la giornalista Chiara Dalmasso

Adagiata sulla punta di una penisola sul mare glaciale artico si trova la cittadina di Lastville, un piccolo agglomerato di case popolate da poche migliaia di persone: d’estate, una meta turistica ricercata dagli amanti degli orsi polari e i beluga; nei mesi invernali, l’ultimo baluardo della civiltà prima della vastità della tundra canadese.

Qui da dieci anni vive Linda che, nonostante la morte improvvisa del marito, ha deciso di rimanere dopo essersi abituata al clima rigido e all’idea di vivere in una piccola comunità composta da avventurieri e da persone alla ricerca dell’estremo per ritrovare un equilibrio perso. Tuttavia, la quotidianità della donna viene scossa quando una bambina scompare nel nulla. Tutto il paese si mette in moto per cercarla ma, con il passare delle ore, le ombre del paesaggio invernale crescono e, oltre a coprire le possibili tracce, si insinuano anche nella mente e nel cuore delle persone.

Edizioni Epoké

Sindacati Rai: “Centro produzione di Torino in stato di difficoltà e abbandono”

“Ancora una volta ci troviamo a denunciare lo stato di difficoltà e abbandono in cui versa la Rai di Torino e la forte preoccupazione per la sorte degli insediamenti produttivi e direzionali nel nostro capoluogo”. Lo hanno ribadito le organizzazioni sindacali nel corso dell’audizione in seconda e sesta Commissione congiunte del Consiglio regionale (a presiedere Mauro Fava) per un approfondimento sugli insediamenti piemontesi.

Per Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil siamo davanti ad un evidente disinvestimento produttivo nella città di Torino, dove sono impiegati circa mille dipendenti, secondo polo a livello nazionale.

Jacopo Ricca vicesegretario della Stampa Subalpina ha espresso la soddisfazione di vedere unità da parte di tutti i sindacati.

Nello specifico, per Alberto Revel (Slc Cigil) è necessaria una pressione forte sul Governo per il rilancio, ha poi sottolineato anche il ruolo culturale della Rai. Stefano Pappaletto (Fistel Cisl) e Federica Balestri (Uilcom Uil) si sono soffermati sul patrimonio immobiliare e sulla logistica. Marco Procopio (Usigrai e Comitato di redazione del Tgr Piemonte) ha invece puntualizzato la carenza di organico, spiegando che allo stato attuale sono impegnati 41 giornalisti e per il momento non sono contemplati concorsi pubblici per nuove assunzioni.

“Nonostante l’interesse dimostrato dalle istituzioni, nulla è cambiato, e chiediamo che il tavolo permanente di confronto promesso dalla Regione Piemonte sia attivato. Chiediamo anche che il Comune di Torino prema in maniera determinante su una dirigenza Rai che continua a relegare Torino ai margini del proprio progetto produttivo e industriale”, hanno sottolineato le sigle sindacali.

A tale tema, estremamente preoccupante e importante per Torino e il Piemonte, si affiancano i recenti temi nazionali: “Dall’assenza di un contratto adeguato, all’incertezza delle risorse e dei proventi del canone, da un piano industriale solo prospettato dove sembra che il pezzo forte sia ancora la vendita di ulteriori quote di Rai Way, a una gestione organizzativa che deprime le professionalità”.

Le organizzazioni sindacali infine hanno auspicato una riforma della governance che sottragga la Rai dal controllo partitico e in grado di garantire un rinnovato ruolo di fornitore del servizio pubblico.

Per delucidazioni sono intervenuti nell’ordine: Paola Antonetto (presidente della sesta), Nadia Conticelli (Pd), Monica Canalis (in qualità di vicepresidente della terza, che si occupa di lavoro), Emanuela Verzella (Pd), Sarah Disabato (M5s), Laura Pompeo (Pd), Alice Ravinale (Avs).

Uffico stampa CrP