ilTorinese

Zambaia, Preioni e Mosca (Lega): “Autoriparazioni, proposta di legge al Parlamento” 

 

“Per modificare il Codice delle assicurazioni private e ripristinare un vero libero mercato per il comparto delle carrozzerie”

Da Torino la battaglia politica per una vera libera concorrenza tra le compagnie assicurative e il settore delle autoriparazioni continua a Roma, dove la leghista Sara Zambaia ha presentato una proposta di legge al Parlamento per modificare il Codice delle assicurazioni private e mettere così fine a limitazioni del mercato sempre più stringenti.

“Di fatto – rimarca Sara Zambaia – parlare oggi di libero mercato nel comparto delle autoriparazioni non ha già più senso. Da parte delle compagnie assicurative, infatti, permangono politiche distorsive che generano una vera e propria canalizzazione forzata delle riparazioni. In particolare, questo si realizza mediante strategie di marketing che condizionano pesantemente la libera scelta della carrozzeria da parte dell’assicurato, come contatti di call center o di agenti di assicurazione, allungamento dei tempi di liquidazione o il riconoscimento del diritto a ottenere una riparazione a regola d’arte, o attraverso l’applicazione, nei confronti dell’assicurato, di maggiori franchigie, clausole vessatorie e altri maggiori costi in caso di libera scelta del riparatore di fiducia”.

“La diretta conseguenza di questi meccanismi – aggiunge Zambiaia – è che le imprese non convenzionate si vedono sottrarre commesse da parte di clienti o potenziali clienti indotti a rivolgersi altrove con conseguente forte riduzione della propria attività e dei margini di guadagno. E questo comporta spesso la loro chiusura per mancanza di lavoro. Un’emorragia occupazionale che ho voluto affrontare con forza insieme con i miei colleghi della Lega Alberto Preioni e Michele Mosca e dopo un lungo e proficuo confronto con le principali sigle del settore, come Confartigianato Piemonte, Cna Piemonte, Casartigiani Piemonte e Federcarrozzieri”.

“Quello delle autoriparazioni e delle imprese di carrozzeria – puntualizzano ancora i leghisti Preioni e Mosca – resta un settore fondamentale per il tessuto artigiano italiano, con 20mila attività in tutto il Paese e 2.600 nel solo Piemonte, che danno lavoro a più di 8mila nostri concittadini. Già la crisi energetica e il rincaro delle materie prime hanno messo a forte rischio la loro sopravvivenza. In più, queste dinamiche di canalizzazione forzata che negano la libera concorrenza hanno prodotto altri due ordini di conseguenze. Il primo è che le imprese convenzionate hanno perso la loro capacità di libera determinazione delle tariffe di mano d’opera secondo le regole di mercato, in quanto indotte dalle compagnie di assicurazione ad accettare tariffe al di sotto di quelle normalmente applicate. Il secondo è che per garantirsi margini utili alla sopravvivenza le stesse aziende sono costrette a lavorare sottocosto, sacrificando molte volte la qualità e aumentando direttamente i rischi per chi guida i veicoli così riparati e, in generale, per la circolazione stradale”.

“Il mio testo – sottolinea quindi Zambaia – vuole ripristinare le regole di un mercato libero perché la libera scelta dell’autoriparatore da parte dell’assicurato deve essere un diritto che non può avere eccezioni né deve essere messo in discussione. La mia proposta di legge si pone così due obiettivi principali. Innanzitutto il divieto per le imprese di assicurazione, pena la nullità, di inserire nelle polizze pattuizioni contrattuali afferenti la scelta dell’impresa di autoriparazione e che hanno per oggetto l’introduzione di limitazioni e decadenza negli indennizzi e nei risarcimenti, discriminazioni nei massimali e nelle franchigie, penali o rivalse di qualsiasi natura. Quindi, disporre a carico delle imprese di assicurazione che offrono direttamente, indirettamente o tramite convenzioni la riparazione dei veicoli l’onere di comunicare preventivamente al contraente o al danneggiato se viene effettuata la riparazione o la sostituzione della parte danneggiata, se la sostituzione avviene con ricambi prodotti dalla casa madre o con ricambi equivalenti e, infine, la tecnica di esecuzione della riparazione nel caso di danni estetici o provocati da eventi atmosferici e naturali”.

Al Museo Miit il libro “Carlo e Renzo Piano alla ricerca di Atlantide” e una mostra di artisti emergenti e non

Duplice appuntamento presso il Museo Miit di corso Cairoli 4 per la presentazione del libro “Carlo e Renzo Piano alla ricerca di Atlantide” per le edizioni Feltrinelli, e una mostra di artisti emergenti e non dal titolo Linea, forma, colore’

Sabato 6 maggio, dalle 18, al Museo MIIT di Torino verrà presentato il libro dal titolo “Carlo e Renzo Piano alla ricerca di Atlantide”, per le edizioni Feltrinelli, con la partecipazione di Carlo e Elsa Piano.

Il lungo viaggio del nonno Renzo e della nipote Elsa inizia dal porto di Genova in una giornata di fine estate e a guidarli è un desiderio ancestrale, salpare e prendere il largo alla ricerca di Atlantide, quella che risulta la città perfetta per ogni architetto, l’idea che muove la sua creatività.

Per trovarla Renzo e la nipote fanno tappa nei luoghi in cui in tutta la vita il nonno ha inseguito la perfezione, costruendo le proprie opere. In tutti i capitoli del libro sono presenti aneddoti e curiosità, nozioni marinaresche di venti, onde, ancoraggi, naufragi scampati che rendono il viaggio coinvolgente.

La narrazione è accompagnata dalla storia di Atlantide e di tutti i posti in cui nei secoli l’hanno collocata gli studiosi.

“Alla ricerca di Atlantide”, edito da Feltrinelli, rappresenta un viaggio nella memoria della bellezza e dell’anima, attraverso sensazioni generazionali che si fondono in un racconto avventuroso ma reale al tempo stesso, alla ricerca del mito della perfezione, della felicità e dell’amore, di quel binomio inscindibile che affonda le sue radici nell’arte classica.

I concetti di “Bello e buono”, derivanti dal mondo greco, diventano nel libro la sintesi essenziale di tutte le virtù. Il grande architetto Renzo Piano, padre di Carlo e nonno di Elsa, la coprotagonista della storia, spiega nel video di presentazione del libro come costruire sia davvero un’avventura e come il cantiere venga vissuto come un luogo immaginario, locus della magia del creare un eduficio, che è sempre un atto di speranza, di positività verso il futuro, un atto capace di restituire ai cittadini un’anima e una polis migliore.

“Le città hanno bisogno di essere rammendate – spiega Renzo Piano – soprattutto nelle periferie. Oggi costruire rappresenta uno degli aspetti più importanti dell’orgoglio di fare qualcosa insieme e questo è dato dal cantiere migliore, il cantiere perfetto”.

“Alla ricerca di Atlantide” è un preziosa testimonianza e un’eredità da cogliere con uno sguardo aperto verso il futuro, con l’incontro con generazioni diverse, unite nell’ideale di bellezza, giustizia e libertà.

Sempre dal 6 maggio fino al 13 maggio prossimo, al Museo MIIT di Torino si terrà una selezione di artisti italiani e stranieri, che lavorano sulla sperimentazione della forma, del colore e del segno.

L’esposizione raccoglie numerosi lavori di diversi autori contemporanei dal sicuro avvenire collezionistico o già affermati. Scopo è quello di far scoprire alle nuove generazioni artisti emergenti e non, ponendo a confronto tecniche e materiali diversi.

Sono presenti opere realizzate in pittura, scultura, fotografia e video.

Tra gli artisti selezionati ricordiamo Christel Sobke, una attenta ricercatrice tra arte tradizionale e digitale, tra architettura e visione onirica.

La mostra, intitolata “Linea, forma, colore”, reca come sottotitolo “Architetture dell’arte. Arte sul Po”

L’inaugurazione è per le ore 17.

Orario mostra: mart- sab 15.30/19.30

Altri giorni per appuntamento per visite guidate, gruppi, scolaresche.

Museo Miit, corso Cairoli 4

Info 0118129776.

www.museo miit.it

 

MARA MARTELLOTTA

A Torino il parco Valentino Mazzola

Nella cornice di una piazza Galimberti colorata del granata delle maglie dei numerosi tifosi presentisi è svolta ieri la cerimonia per l’intitolazione del parco interno alla piazza a Valentino Mazzola, indimenticato capitano della squadra di calcio conosciuta in tutto il mondo come il Grande Torino.

Alla cerimonia, che si è tenuta proprio nel giorno in cui, settantaquattro anni fa, Mazzola e i suoi compagni di squadra terminavano il viaggio di ritorno da una trasferta a Lisbona contro la collina di Superga, hanno partecipato: il sindaco Stefano Lo Russo; la presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo; il presidente del Torino FC 1906, Urbano Cairo; la nipote di Valentino, Stella Mazzola; il presidente della Circoscrizione 8, Massimiliano Miano.

Nel suo intervento, il Sindaco ha ricordato come Mazzola sia stato il capitano di una squadra che attraversando la guerra, allenandosi sotto le bombe, scendendo in campo nel mezzo della più grande tragedia che l’Europa abbia conosciuto, ha rappresentato un modello di rinascita importante per questa città.

Per Lo Russo è questo “il messaggio profondo che ha lasciato il Grande Torino. La capacità di affrontare le difficoltà, la capacità di non mollare mai, la capacità e l’orgoglio di una maglia che andava oltre la rappresentazione di una squadra, perché era una dimensione di valori e di rinascita di un intero Paese”.

Maria Grazia Grippo, nel suo intervento, dopo avere citato ricordi personali di parentela con Eusebio Castigliano, altro “invincibile” del Grande Torino, ha sottolineato come la Città abbia scelto di sistemare la targa dedicata a Mazzola “in modo da volgere per sempre il suo sguardo allo stadio che ha legato la propria fama all’epopea del Grande Torino nel corso degli anni Quaranta. Una scelta evocativa di un sentimento corale di una città intera, che si è riconosciuta in modo spontaneo nel mito di Mazzola e di quel calcio meraviglioso e romantico, vicino alla gente comune, che riusciva a lenire persino le ferite della guerra”.

Sull’importanza di ricordare il capitano del Grande Torino in piazza galimberti, ha insistito anche Massimiliano Miano, convinto che l’intitolazione di questo luogo di aggregazione quotidiana a Valentino Mazzola possa contribuire a quell’avvio di rinascita del Borgo Filadelfia che tanto ha dato e tanto ancora avrà da raccontare.

Dopo l’intervento della nipote Stella, emozionata nell’esprimere la speranza che lo zio possa essere un esempio per tutti i giovani che frequenteranno questo luogo che la Città ha voluto dedicargli, ha chiuso la serie degli interventi Urbano Cairo che, pur non avendo mai visto giocare il capitano del Grande Torino, ricorda di averne conosciuto la grandezza attraverso i racconti della madre, grande tifosa di quella squadra.

Per il presidente del Torino FC 1906, la targa a Valentino Mazzola è fortemente significativa di una storia importante: Se siamo ancora qui, oggi, settantaquattro anni dopo la tragedia di Superga, vuol dire che quei ragazzi hanno davvero fatto qualcosa di grande”.

La profonda essenza materica della scultura di Maria Virseda alla galleria Malinpensa by Telaccia

La galleria d’arte Malinpensa by Telaccia ospita da martedì 2 al 13 maggio una personale di Maria Virseda dal titolo “Una profonda essenza materica”.

L’artista Maria Virseda, originaria di Segovia, città spagnola ricca di arte e storia, ha iniziato il suo percorso accademico presso il liceo artistico della sua città, in uno degli edifici più emblematici di Segovia,  “La Casa de los Picos”, dove ha appreso le tecniche pittoriche e scultoree, oltre alla rappresentazione della realtà.  Entrata a studiare all’Accademia di Belle Arti di Madrid, si è specializzata come restauratrice, studiando le tecniche tradizionali di lavorazione dell’arte e interessandosi a una particolare visione della materia, che prende origine dagli studi antichi delle tecniche artistiche.

Poco dopo il percorso formativo, l’artista ha scoperto l’orizzonte di possibilità creative offerte dalla scultura, che non ha limiti dimensionali cui piegarsi né tecnici né creativi.

I limiti della materia nella sua scultura sono da intendersi quale ildialogo con la materia, che arricchisce il concetto conclusivo dell’opera.

La sua ricerca artistica è basata sulla domanda identitaria individuale e su quella socialmente globale, centralizzata nell’antologia e nella storia umana. Maria Virseda parte dal paradosso della vita che, apparentemente va contro se stessa, dall’attaccamento ai vizi (tabacco, alcool, droghe) e indaga i rapporti tossici tra le persone, facendo emergere una tendenza al fascino all’autodistruzione costantemente  presente nelle nostra società. Attraverso le sue opere Maria Virseda indaga inoltre le ragioni fondamentali dell’attaccamento alla vita, ostinata e impossibilmente immortale, della perdurabilità dell’essere, delle sue tracce e della memoria postuma.

Maria Virseda, con impegno costante, conduce un discorso scultoreo pregno di significato, ottenendo un risultato assoluto capace di unire originalità e stile.

Attraverso un coinvolgimento del gioco di materiali quali la resina, l’argilla, il metallo ed altri elementi naturali, l’artista realizza opere dotate di intensa interiorità, con una grande incisività di struttura e di forme.

Caratteristiche dell’arte scultorea di Maria Virseda sono la personale visione del soggetto, imponendo all’osservatore una lettura attenta intrisa di contenuti e di spiritualità.

La struttura armonica, l’ideazione continua  e la manualità  notevole dell’artista si organizzano in un simbolismo ricorrente metaforico, che indaga nella progettualità e introspezione psicologica.

Il modellato di Maria Virseda si traduce in un’energica vitalità espressiva e in una rappresentazione dei soggetti che evoca con vigore e sicurezza dei mezzi una valenza di espressione costante nella costruzione della forma, riconducibile al reale e capace di narrare, con una propria visione stilistica, il punto in cui la materia si fonde con lo spirito.

La sovrapposizione dei materiali che l’artista Maria Virseda lavora con impegno, rende l’opera intrisa di energia e di dialogo, dando un’impronta piuttosto importante al proprio iter di forte comunicativa.

Le sue opere sono plasmate con un abile rapporto di equilibrio tra pieni e vuoti e seguendo un ritmo di costruzione deciso e piacevole.

Attraverso una sapiente modernità scultorea, che va al di là della forma naturale della donna, Maria  Virseda modella concettualmente e manualmente figure femminili che si caratterizzano per la loro rinnovata simbologia e la loro forma sensoriale. La rappresentazione e l’analisi medesima della materia evidenziano nell’opera l’aspetto più intimo dell’essere umano, sottolineandone altresì sua personalità.

L’incessante inventiva nell’uso dei vari materiali naturali, sabbia, piume, vetro, oro e tessuti, sviluppa una riflessione importante nell’opera che si carica di emotività, di esistenza umana e di interazione tattile con il fruitore. La conoscenza dei materiali parte dell’artista, il ritmo compositivo e la potenza strutturale evidenziano un racconto scultoreo dinamico, che vive in continua trasformazione come lo stato d’animo delle sue sculture.

Questo fattore ci conduce ad una personale interpretazione sempre vibrante di energia e di risonanza interiore.

Maria Virseda riesce a trasfondere nelle sue opere sentimenti, emozioni e sensazioni immediate che si avvalorano di suggestivi cromatismi, di volumi stilizzati e di valenze formali sinuose.

Ogni scultura è da contemplare nel silenzio dell’anima perché è intrisa di identità liriche. Sono opere simboliche che mostrano una molteplicità di significati e di riflessioni che conducono l’osservatore verso una nuova sensorialità, non solo attraverso il senso della vista, ma anche tramite il tocco, a volte pungente, ruvido, morbido e delicato. Le sue sculture riescono a liberare una profonda energia spirituale intrisa di costante staticità e dinamicità.

Le combinazioni dei materiali naturali, che l’artista usa per dare vita alle sue figure, conferiscono la testimonianza di un’arte carica di vitalità espressiva, caratterizzata da uno stile coinvolgente del tutto personale e originale. Si tratta di un iter quello di Maria Virseda decisamente ampio di indipendenza dove le carnali e suggestive interpretazioni scultoree si vestono di messaggi continui inneggianti alla vita, cercando di dare un senso all’esistenza umana e alla persistente ricerca della conoscenza per lasciare un segno di memoria che pare infinita.

La materia ricercata, la variazione formale costante e la resa cromatica attenta offrono un’interpretazione autonoma delle sue opere ricca di analisi e di progettualità, che vive di una preparazione e competenza tecnica notevoli.

L’evidente comunicabilità, che si respira attraverso le sue figure femminili, porta Maria Virseda ad affermarsi nel panorama artistico e culturale con un’evoluzione continua, intrisa di validità morale.

MARA MARTELLOTTA

 

Arrestato al confine con 7 chili di marijuana

 

Nel contesto dei controlli dei flussi provenienti dalla Francia attraverso il traforo del Frejus, volti al contrasto della criminalità transfrontaliera, personale della Polizia di Stato ha arrestato un cittadino della Guinea Bissau per traffico internazionale di un ingente quantitativo di marijuana.

In particolare, i poliziotti del Settore Polizia di Frontiera di Bardonecchia hanno proceduto al controllo di un autobus di linea proveniente da Barcellona e diretto a Milano.

Alla vista degli agenti impegnati nel controllo dell’autobus, l’uomo è parso inizialmente tranquillo, esibendo un passaporto guineano valido, ma l’attenzione dei poliziotti veniva attirata dal permesso di soggiorno portoghese mostrato, sulla cui genuinità si nutrivano forti dubbi.

Il cittadino guineano veniva pertanto fatto scendere dall’autobus e condotto presso gli uffici del Settore Polizia di Frontiera in Bardonecchia per procedere con i controlli di seconda linea sull’autenticità dei titolo esibito.

All’atto del recupero del proprio bagaglio nell’autobus lo straniero mostrava immediatamente agitazione, tentando di prelevare una valigia non sua. La cosa non sfuggiva agli agenti, che procedevano ad attuare verifiche più approfondite giungendo ad individuare il bagaglio realmente imbarcato dall’uomo sul pullman al momento della partenza dalla città spagnola.

Accertato che il permesso di soggiorno portoghese era stato contraffatto, i poliziotti perquisivano l’uomo ed il suo  bagaglio, rinvenendo ben 7 kg di Marijuana occultati all’interno di un trolley.

Lo straniero, per cui vige la presunzione di innocenza sino alla conclusione del procedimento penale, è stato pertanto arrestato ed associato alla Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente.

Il sequestro dell’ingente quantitativo di stupefacente conferma i brillanti risultati derivanti dal rafforzamento del dispositivo di controllo dell’area confinaria italo-francese che, con l’istituzione dell’Ufficio di Frontiera di Bardonecchia, avviato nel giugno 2021, ha permesso di conseguire importanti risultati nel contrasto della criminalità transfrontaliera, con centinaia di arresti e denunce a piede libero, molti dei quali per possesso di documenti falsi e favoreggiamento dell’immigrazione irregolare, nonché la riammissione verso la Francia di centinaia di stranieri irregolari sul territorio nazionale.

Canavese, nuovo slancio per le imprese

ANDAMENTO DELLE IMPRESE E DEL LAVORO

Presentati nel corso di una Conferenza Stampa i dati elaborati da Confindustria Canavese, Camera di commercio di Torino e Agenzia Piemonte Lavoro  

 

Sono stati presentati  i dati relativi all’andamento del lavoro e delle imprese elaborati da Agenzia Piemonte LavoroCamera di commercio di Torino e Confindustria Canavese con l’obiettivo di fornire una fotografia il più esaustiva possibile sullo stato di salute delle imprese e sull’andamento del lavoro nel territorio del Canavese. La lettura complessiva dei dati elaborati dagli enti che hanno partecipato all’analisi denota un clima discretamente positivo, in un contesto nel complesso però ancora piuttosto fragile, poiché in parte legato alle molteplici criticità dello scenario economico e internazionale.   

I dati relativi al Canavese restituiscono una situazione di crescita che conferma i risultati positivi tra le aziende registrati nelle nostre ultime indagini congiunturali. Stiamo, cioè, assistendo a un importante consolidamento della fiducia di imprese e, con essa, a una ripresa degli investimenti con conseguente effetto positivo sullo sviluppo delle nostre aziende“, commenta Cristina Ghiringhello, Direttore di Confindustria Canavese. “Le aziende del territorio sembrano cioè aver preso lo slancio necessario per imboccare a tutti gli effetti una nuova fase di crescita, il nostro auspicio è che il trend di risalita venga mantenuto e confermato e che, con il primo calo di costi energetici, anche i margini economici tornino ad essere adeguati. Il mondo imprenditoriale è chiamato ad affrontare sfide importanti nel prossimo futuro (trasformazione digitale, transizione ecologica…), risulta quindi determinante non soltanto informarsi e aggiornarsi in continuazione sulle nuove opportunità, come il PNRR e i Fondi strutturali del Programma 2021/2027ma anche sfruttare l’onda positiva del rientro in Europa di molte catene di fornitura”. 

“Il numero di imprese che abbiamo registrato nel 2022 è pressoché stabile nel Canavese, con una lieve flessione delle sedi di impresa e un aumento delle unità locali, ma alcuni comuni a maggiore densità imprenditoriale, come Caluso e Volpiano mostrano tassi di crescita più alti”, commenta Guido Bolatto, Segretario Generale della Camera di commercio di Torino. “La ripresa è in parte frenata dalla ripartenza delle cessazioni che si erano fermate durante il periodo pandemico e che adesso inevitabilmente incidono nel bilancio complessivo: continua la crescita di costruzioni e servizi alle imprese, ma il commercio mantiene il primato di primo settore per consistenza”.

 

ANDAMENTO DELLE IMPRESE IN CANAVESE 

 

Il sistema imprenditoriale 

Il bacino oggetto dell’analisi è composto dai 158 comuni di riferimento di Confindustria canavese, territorio che corrisponde a una definizione estensiva del Canavese e riconducibile a 5 delle 11 Zone Omogenee della Città metropolitana di Torino (Eporediese, Canavese occidentale, Ciriacese, Chivassese, AMT Nord). 

  

Secondo i dati Istat, al 1° gennaio 2023 su tale territorio risiedono 362.510 abitanti, il 16,5% della popolazione dell’area metropolitana torinese, di cui il 6,6% è di origine straniera. 

In termini imprenditoriali, nel Canavese sono insediate 32.956 sedi d’impresa (il 14,8% del torinese), alle quali si aggiungono 8.077 unità locali (il 15,5%) per un totale di oltre 41.000 localizzazioni che, nel complesso, impiegano più di 113.000 addetti. 

Il 95,5% del totale delle sedi d’impresa sono microimprese,il 3,8% sono piccole e soltanto lo 0,7% è di medie e grandi dimensioni

Dopo il lieve aumento registrato nell’anno precedente, nel 2022 cala leggermente il numero di sedi d’impresa (-0,2%) mentre continua l’aumento delle unità locali (+1,8%), in particolar modo di quelle con sede fuori provincia, per le quali si rileva un +2,7%. 

L’andamento dei flussi di iscrizioni e cessazioni d’impresa è stato caratterizzato, rispetto all’anno precedente, da una diminuzione delle nuove iscrizioni (1.725 rispetto a 1.908) e da un aumento delle cessazioni (1.738 a fronte di 1.563), producendo un sostanziale avvicinamento dei due valori che si è tradotto in un tasso di crescita pressoché pari a zero (-0,04%). 

 

Tuttavia, un affondo sui primi dieci comuni del Canavese per presenza di sedi d’impresa (dove si concentrano il 43% delle imprese totali) evidenzia come nel 2022 essi presentino tassi di crescita quasi tutti positivi, con risultati migliori per Caluso, che conferma il primato già registrato nello scorso anno, e Volpiano

 

La suddivisione delle imprese per forma giuridica mostra una presenza predominante di imprese individuali (il 64,3% rispetto al 53,5% della CMTO), seguite dalle società di persone (il 19,4% a fronte del 21,9% torinese), mentre risultano meno consistenti le società di capitali (il 14,4% contro il 22,4% provinciale). Tuttavia, sono proprio le società di capitale a registrare il miglior tasso di crescita rispetto al 2021: +2,9%, a fronte del -0,3% delle imprese individuali e del -1,0% delle società di persone.


 

L’analisi della composizione del sistema imprenditoriale del Canavese consente di individuare alcune caratterizzazioni produttive: diversamente da quanto si rileva nella Città metropolitana di Torino, è il commercio il primo settore per consistenza (il 22,4%), seguito dalle costruzioni (il 18,6%) che per il primo anno sorpassa i servizi prevalentemente orientati alle imprese (il 18,5%). Emerge, inoltre, una maggiore incidenza dell’agricoltura (il 12,5% contro il 5,2% del dato torinese) e dell’industria (l’11,3% verso l’8,9%). 

Continua la crescita del settore edile (è pari a +1,6% la variazione di stock del 2022 sul 2021 che fa seguito al +2,3% del 2021 sul 2020), grazie alla prosecuzione dei bonus governativi, e di quelli dei servizi alle imprese (+1,2% e +2,5%) e alla persona (entrambe le variazioni al +0,7%). Tuttavia, confermano la contrazione già rilevata negli scorsi anni i restanti settori: l’industria (-2,3%), il commercio (-1,3%), l’agricoltura (-1,1%) il turismo (-1,0%)

In ultimo, uno sguardo alle componenti imprenditoriali presenti sul territorio. Rispetto alla Città metropolitana di Torino, il territorio si connota per una maggiore presenza di imprese femminili (il 23,7% a fronte del 22,3%) e di imprese artigiane (il 33,2% rispetto al 26,8%), medesima per le realtà giovanili (il 9,7% contro il 9,6%) e minore per quelle straniere (il 7,9% verso il 13,9%); tuttavia sono proprio le imprese straniere a registrare una crescita sul 2021 (+3,3%), mentre le restanti componenti imprenditoriali registrano una contrazione. 

Il mercato del lavoro 

Accanto all’analisi della natimortalità imprenditoriale, anche quest’anno è stato realizzato a cura di Agenzia Piemonte Lavoro – ente strumentale di Regione Piemonte che coordina i 31 Centri per l’impiego piemontesi – un focus dedicato al mercato del lavoro e ai movimenti contrattuali all’interno dei 164 comuni esaminati.

L’approfondimento, grazie alla collaborazione avviata con Camera di commercio di Torino nel 2021, prevede l’integrazione degli archivi delle imprese attive sul territorio estratti dal Registro Imprese e gli archivi delle comunicazioni obbligatorie di assunzioni/cessazioni relative al bacino di riferimento. La metodologia di analisi da sperimentale diventa sistematica: sono 4.451 le imprese registrate CCIAA (13,4% del totale) che hanno movimentato il mercato del lavoro locale per il 71,2% del totale dei contratti da lavoro dipendente. Mentre il 13,3% ha terminato rapporti di lavoro.

Oltre al già proposto indicatore di dinamicità delle imprese, da quest’anno è stato elaborato anche quello della dinamicità del mercato del lavoro locale. La fotografia restituita rispetto ai movimenti occupazionali evidenzia un dinamismo positivo: il 2022 chiude con +978 contratti in attivo da parte delle imprese iscritte al registro.

Nel 2022 i saldi assunzioni/cessazioni, impiegati come indicatori di consistenza contrattuale, sono negativi per i servizi, anche se in leggera ripresa; positivi per tutti gli altri settori tra cui spiccano industria e costruzioni. Incrementano i saldi positivi delle Professioni Tecniche, Professioni Intellettuali, Scientifiche; rimangono invece negativi quelli delle professioni non qualificate.

A completamento della panoramica del mercato del lavoro locale, vengono presi in esame i servizi erogati alle parti datoriali intermediati dai Centri per l’impiego: sono 527 le aziende che hanno ricevuto 2.026 servizi; tra questi servizi 928 sono rivolti ad aziende in obbligo ai sensi della L. 68/99.

Il Centro per l’impiego intercetta vacancy prevalentemente di professioni di media qualifica e riesce a evadere il 16,5% delle richieste.

L’indagine Congiunturale di Confindustria Canavese Trimestre – aprile-giugno 2023 

 

L’ultima Indagine congiunturale elaborata da Confindustria Canavese per il Trimestre aprile-giugno 2023 evidenzia una situazione positiva per le Imprese manifatturiere e di servizi del nostro Territorio con dati in miglioramento rispetto al trimestre precedente e mediamente più elevati di quelli della media regionale. 

Tutto ciò nonostante le difficoltà legate agli incrementi dei costi dell’energia e delle materie prime, che hanno inciso sui margini ma che ora registrano una prima discesa, la difficile reperibilità dei componenti elettronici e metallurgici, i rischi geopolitici presenti o in agguato in molte parti del mondo. 

La reattività del nostro sistema produttivo ha permesso di adattarsi a tali situazioni, non sempre agevolmente comunque, e di cogliere i primi segnali della modifica delle catene di fornitura nelle principali filiere produttive, con una maggiore attenzione alla possibilità acquistare più vicino e direttamente in Europa ed in Italia in particolare. 

Riguardo ai dati, sono molto positivi in particolare le previsioni per Produzione e Ordini totali, con il 32,6% delle imprese che dichiarano aumento e il 62,8% costanza. Sono lievemente inferiori, invece, le previsioni relative all’Export e in sostanziale pareggio quelle sulla Redditività. Dati per lo più in crescita anche per l’Occupazione ma con una prima risalita, seppur limitata al 7% delle Aziende, della Cassa Integrazione Guadagni

Il dato più significativo, tuttavia è quello degli Investimenti programmati per i prossimi 12 mesi, con il 50% degli intervistati che li prevedono per Ampliamento e il 34% per Sostituzione

Questo evidenzia che le Aziende canavesane sono consapevoli che solo investendo e guardando al futuro è possibile cogliere quelle opportunità che pur in una fase critica come questa si possono aprire. Sapendo, tuttavia, che i cicli economici sono ormai più brevi e che non è escluso che un rallentamento economico possa prefigurarsi nei prossimi mesi come scenario globale.

 

Gianni Bui, il campione, in mostra all’Osteria Rabezzana

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Sabato 6 maggio alle ore 18,30 inaugura all’Osteria Rabezzana di via San Francesco d’Assisi 23 la
mostra dell’ex calciatore Gianni Bui, campione indimenticato.
Passato dal Verona al Torino, vince
con i granata la Coppa Italia nel 1970 /71. I tifosi granata lo accoglievano all’ingresso in campo al
grido di “ E’ lui è lui, è Gianni Bui “e lo omaggiavano con lo striscione in Curva Maratona “ Se
Gesù Cristo giocasse al pallone sarebbe Gianni Bui”. Lasciato il calcio, si è potuto dedicare alla sua
grande passione: la pittura. “ Fin da bambino – dichiara Gianni Bui – mi divertivo a disegnare. Mi
sono avvicinato alla pittura da autodidatta. Nei ritiri delle partite si giocava a carte, ma io mi
annoiavo e così ripresi a disegnare, riempiendo quaderni su quaderni.
Da allora i pennelli sono
diventati compagni di vita sempre più assidui. Dipingo allontanandomi dal linguaggio classico. Mi
piace avere una prospettiva diversa delle cose.
“ Nel suo percorso pittorico è indicativa la ricerca di un linguaggio personale in cui si si evidenzia
un abbandono graduale della stesura pittorica più figurativa e quindi tradizionale per approdare alla
libertà espressiva dell’astrattismo Ogni opera d’arte ha origine nell’emozione: questo è lo spirito con
cui avvicinare il viaggio pittorico di Gianni Bui, in cui l’esplorazione viene affiancata dall’
introspezione per puntare alla ricerca dell’ essenza “”Così Marco Basso nella presentazione del
catalogo della mostra. I giocatori storici del Toro presenti alla serata saranno, oltre a Gianni Bui,
Natalino Fossati , Nello Santin e Beppe Pallavicini. Saranno presenti inoltre l’Avvocato Marengo , il
giornalista di GRP Alessandro Costa e per Toro Channel i fratelli Bumma.
Mauro Reverberi

The Phair: in attesa di rinascere Torino Esposizioni ospita la grande fiera della fotografia

Torna per la IV edizione la fiera dedicata alla fotografia

The Phair da venerdì 5 a domenica 7 maggio

Padiglione 3 – Torino Esposizioni
(via Francesco Petrarca, 39b – Torino)

 

Torna per la sua IV edizione The Phair | Photo Art Fair, l’appuntamento annuale dedicato alla fotografia, da venerdì 5 a domenica 7 maggio al Padiglione 3 di Torino Esposizioni, la storica location fieristica oggetto di un imminente grande progetto di recupero.  Gallerie italiane e internazionali, di cui già confermati espositori da Francia, Germania, Svizzera e Slovacchia, presenteranno opere di artisti di rilievo nel panorama contemporaneo. Il cuore di ogni progetto ruoterà attorno all’idea di immagine, per rendere Torino un polo di riferimento e di confronto sul tema.
Il punto di tangenza della IV edizione sarà l’esplorazione di un’idea fotografica, la sua espansione, trasformazione e reinterpretazione.Fra i tanti progetti inediti che verranno presentati, ci sarà la mostra Mario Giacomelli. Forma e Poesia, mostra monografica dedicata a Mario Giacomelli, uno tra i più grandi Maestri della fotografia del nostro Paese, a cura di Chiara Massimello. 70 fotografie dell’artista marchigiano saranno per la prima volta rese visibili al pubblico.Saranno molte le gallerie, italiane e straniere, che parteciperanno a The Phair, portando alla fiera i lavori di artisti affermati ed emergenti. I temi toccati andranno dallo sguardo sugli oggetti, ai paesaggi e ai corpi, alla rielaborazione metafisica e astratta della realtà, dall’attenzione alle tecniche più innovative della fotografia alla riscoperta dei metodi tradizionali.
Tra le tante gallerie: Jaeger Art porterà i lavori di Anton Corbijn, fotografo di Leonard Cohen e dei Depeche Mode, per un intreccio tra musica e fotografia; per una riflessione sull’ambiguo e sul ritratto, MC2 Gallery esporrà le opere di grande sperimentazione di Noé Sendas, mentre Ségolène Brossette (Parigi) quelle del celebre duo Tania & Lazlo. Ancora, una realtà sorprendente e fuori dal comune sarà messa in scena da A. Galerie(Parigi), con la serie dedicata al balletto di Alessandro Vasapolli. Uno sguardo verso la società contemporanea sarà proposto da NContemporary e Wizard Gallery, che porteranno a Torino i lavori di artisti che hanno a lungo indagato il reale. Gli oggetti prenderanno vita grazie alle fotografie di Thorsten Brinkmann, esposto dalla galleria Anita Beckers di Francoforte. Arriverà a The Phair anche la scene staging photography, modalità che aumenta le potenzialità narrative e illusionistiche, con le gallerie Photo & Contemporary, Vision Quest 4rossoe Marcorossi artecontemporanea. Grandi artisti contemporanei saranno portati in fiera grazie a Galerie & Editiones Stephan Witschi di Zurigo, che porterà i lavori di Mona KuhnJungjin Lee e Martin Kollar, alla galleria Giorgio Persano, con opere di Per Barclay, Paolo CirioJan Dibbets, Susy Gómez e Michele Zaza, e alla Galerie Berthet-Aittouarès, con Mario Giacomelli, Antoine Schneck ed Eric Antoine.

L’evento si terrà presso lo spazio del Padiglione 3 dell’ex centro fieristico di Torino Esposizioni, progettato da Ettore Sottsass senior nel 1938 con la collaborazione di Pier Luigi Nervi. L’area di quasi 4mila mq ospiterà con The Phair oltre 35 espositori.

Druento, audizione dei “No cava”

Contrarietà al progetto di una nuova cava per l’estrazione dell’argilla a Druento (Torino), prevista dal Piano regionale di attività estrattive della Regione Piemonte (Prae), è stata espressa dal Comitato “No Cava Misterletta-Cortese-Balmera” alle commissioni Terza e Quinta del Consiglio regionale, in seduta congiunta.

Il Comitato, presente con Nicoletta AlbyMauro IervolinoManuela SavinaLaura Bona e Marco D’Angeli, ha affermato che si tratta di un’area “non ancora compromessa, fra le più belle del territorio, vicina al Parco naturale La Mandria”.

“La cava sarebbe ubicata tra le cascine Misterletta, Cortese e Balmera, deturpando 66 mila metri quadrati di terreni agricoli. La sua presenza impatterebbe però anche sui territori confinanti, richiedendo la creazione di una viabilità ad hoc per l’accesso e il transito di mezzi pesanti. Là dove oggi è tutto verde e vediamo correre i caprioli, ci potrebbero essere solo cumuli di terra, escavatori e camion” hanno sostenuto gli attivisti del Comitato.

“Il Comune di Druento ha espresso con delibera un parere negativo, nell’ottica del diritto alla salute e alla tutela del territorio. Vogliamo che sia approvato il Prae ma con lo stralcio di questo progetto” ha sottolineato il sindaco della cittadina, che ha chiesto alla Regione Piemonte di recepire il parere contrario.

I rappresentanti dei Gruppi politici sono intervenuti per chiedere delucidazioni, manifestando una certa convergenza nell’esprimere dubbi e preoccupazioni.

 

La scuola che vorrei: convegno al Circolo dei Lettori

Convegno – LA SCUOLA CHE VORREI

Sabato 6 maggio 2023 – Il Circolo dei lettori, via Bogino 9 Torino

dalle ore 17  alle ore 20

 

Il giorno 6 maggio, al Circolo dei Lettori di Torino, dalle ore 17, su iniziativa di Antonella Accardi Benedettini, Dirigente Scolastico del Liceo Passoni di Torino, si terrà il convegno rivolto a tutta la comunità educante e alla cittadinanza attiva, incentrato su esperienze del territorio e nazionali, cui seguirà un dibattito sul tema dell’istruzione. Il filo conduttore delle esperienze che verranno presentate è il pensiero divergente che mette al centro dell’apprendimento lo sviluppo della creatività.

“Molti paesi del mondo – afferma Sir Ken Robinson – stanno riformando il sistema educativo, per due motivi. Il primo è di carattere economico: come facciamo a educare i nostri studenti nel trovare il proprio posto nell’economia del XXI Secolo, se non sappiamo nemmeno quale sarà l’economia nelle prossime due settimane? Il secondo motivo è di carattere culturale: come facciamo a educare i nostri studenti in modo che abbiano un senso di identità, che tengano viva la comunità e trasmettano il patrimonio culturale durante il processo di globalizzazione?”.

L’obiettivo è immaginare quale siano le risposte che la scuola e il mondo che le sta intorno sono in grado di dare al bisogno crescente, da parte delle giovani generazioni, di trovare modelli sempre più aderenti alle proprie inclinazioni. Il convegno proporrà una riflessione aperta al pluralismo, condotta da tutte le componenti della comunità educante.

Occorre migliorare la scuola odierna e, al tempo stesso, progettare quella di domani, affinché sia il più possibile motivante, inclusiva e attenta ai bisogni di tutti ragazzi, senza lasciarne indietro nessuno.

Verranno presentate esperienze significative, ascoltando anche la voce di bambini e ragazzi degli Istituti coinvolti.

PROGRAMMA

 

Apertura con performance del Teatro dell’Oppresso, Fondazione MAMRE;

Marco Pollarolo, antropologo;

Presentazione e video sul pensiero divergente;

Antonella Accardi Benedettini, Dirigente Scolastico Liceo Passoni, Torino;

Apertura Carlotta Salerno, Assessore Istruzione Comune Torino;

Scuola senza voti;

Vincenzo Arte, docente Liceo Morgagni, Roma;

Esperienza progetto nazionale di Mediazione dei Conflitti;

Giovanni Ghibaudi, mediatore;

Pensiero critico: debate e co-gestione;

Sergio Selvaggi, docente Liceo Bobbio Carignano (Torino);

Voce degli studenti sulla “Scuola che vorrei “(testi di bambini e ragazzi dell’IC di Caselle, IC Nasi di Moncalieri e Liceo Bobbio di Carignano);

Esperienza di Educativa;

Vito Buda, Presidente Associazione Minollo;

Sanzioni alternative;

Anna Chenis, Janca Anselmo, Paola Ferrero, counsellors;

Inclusione e creatività;

Ex docente di storia dell’arte, Grazia Baroni;

Dibattito

Modera: Fabrizo Vespa, giornalista