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Un Piemonte verde nei giardini del grattacielo

Un’installazione di 5 metri per 4, ideata e realizzata dai ragazzi delle Scuole Tecniche San Carlo è stata donata alla Regione e posizionata nei giardini del Grattacielo di piazza Piemonte 1 a Torino.

È una riproduzione del Piemonte costruita con materiali ecosostenibili, come il ferro e il legno, con l’obiettivo di evocare solidità e forza senza rinunciare alla leggerezza e alla dinamicità date dalle sagome delle province sistemate a diverse altezze quasi a galleggiare nell’aria. La scultura è stata realizzata e concepita come immediatamente riconducibile al luogo e all’istituzione che evoca.

Da qui derivano le sue dimensioni, proporzioni, forme e finiture. Collocata in un’area esterna, adiacente al grattacielo della Regione Piemonte, ha un impatto visivo immediatamente riconoscibile: le province stilizzate e sospese a diverse altezze vanno a formare il territorio della Regione Piemonte.

L’opera è stata inaugurata questa mattina dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, insieme agli assessori all’Istruzione Elena Chiorino e al Patrimonio Andrea Tronzano. Presenti alcuni dei ragazzi autori dell’installazione e Sabina Mastrapasqua, dirigente dell’Associazione Scuole Tecniche San Carlo, ente che dal 1848 si occupa di formazione, promuove iniziative di orientamento, attività di formazione professionale e inserimento lavorativo dei giovani in cerca di prima occupazione, di persone disoccupate e lavoratori volti a fornire opportunità di crescita culturale e professionale.

L’idea di realizzare un’opera dedicata alla Regione Piemonte è nata la scorsa estate, al termine di una visita del presidente Cirio e dell’assessore Chiorino alle Scuole San Carlo dove era in programma la presentazione dell’Accademia Piemonte per il TAM e il Green Jobs. In quell’occasione il presidente ha visitato i laboratori della scuola, tra cui quelli di falegnameria e scenografia, ed è nata l’idea di pensare un’opera da esporre negli spazi del Grattacielo.

Siamo onorati di ricevere questo dono, che è stato pensato e realizzato specificatamente per questo luogo e per omaggiare il nostro Piemonte. È per noi motivo di grande orgoglio, perché rappresenta il prodotto di una delle nostre eccellenze formative, le Scuole Tecniche San Carlo, e sarà visibile da chiunque venga al Grattacielo – dichiarano il presidente Cirio e gli assessori Chiorino e Tronzano -. Si tratta poi di un ulteriore tassello che consente di rendere sempre di più questo palazzo e questa piazza la casa di tutti i piemontesi e un simbolo per l’intera regione”.

La possibilità di realizzare un’installazione è stata accolta con grande entusiasmo dai ragazzi del corso di scenografie teatrali e cinematografiche – spiega la dirigente Sabina Mastrapasqua –. Con il supporto dei docenti hanno ideato e realizzato un’opera ispirandosi ad una precedente esperienza effettuata con il Museo del Cinema di Torino per il quale, in occasione della mostra di Tim Burton e in collaborazione con il team del regista, hanno realizzato le sculture di animali, attualmente presenti nel giardino della Mole. Desidero ringraziare la Regione Piemonte, il presidente e gli assessori per averci offerto questa opportunità di collaborazione. La loro fiducia e supporto sono fondamentali per il nostro impegno”.

Sarno (Pd): “Un fondo per lavoratori senza ammortizzatori”

CRISI INDUSTRIALI

25 marzo 2024 – “Dopo l’approvazione, la settimana scorsa, del mio ordine del giorno, dopo il corteo e il presidio sotto la Regione dei lavoratori della Delgrosso che sono stati auditi in un incontro che si è svolto alla presenza dell’Assessore Chiorino e del Presidente Cirio, sono molto soddisfatto del fatto che oggi sia stata puntualmente organizzata la mia proposta di costituire presso Finpiemonte il fondo straordinario di sostegno al reddito per i lavoratori che hanno perso il posto e non hanno accesso a ammortizzatori sociali, prestazione previdenziale o assistenziale, tra cui anche quelli della Delgrosso” spiega il Consigliere regionale del Partito Democratico Diego Sarno.

“Verrà dato un contributo mensile – prosegue l’esponente dem – fino a quando non si attiveranno gli ammortizzatori sociali”.

“Abbiamo ottenuto un risultato importante – conclude Sarno – e il nostro ringraziamento va ai lavoratori e ai sindacati per avere condotto, con grande compattezza, questa lotta e ai Sindaci che stanno cercando di dare un aiuto concreto attraverso l’esenzione dei pagamenti delle domande individuali e i fondi speciali per i propri residenti”.

Israele, in piazza contro la decisione di UniTo

Oggi martedì  26 marzo alle ore 18:00 l’Associazione radicale Adelaide Aglietta, la Comunità Ebraica di Torino, l’UGEI – Unione Giovani Ebrei d’Italia e Studenti per le Libertà hanno organizzato un presidio davanti al Rettorato dell’Università di Torino, nell’ingresso di Via Verdi 8.
La manifestazione è un dissenso nonviolento alla decisione del Senato Accademico di non collaborare con le università israeliane. A contestare la decisione ci sono stati una serie di studenti e docenti e negli scorsi giorni il Presidente della Comunità Ebraica di Torino, Dario Disegni, ha inviato una lettera al Rettore Stefano Geuna. Alla vigilia della manifestazione la Comunità Ebraica ribadisce quanto già comunicato nella lettera, ossia “il profondo sdegno e la richiesta di un incontro urgente con il Rettore”.

“Non possiamo stare in silenzio inermi di fronte a ciò che è avvenuto, il Rettore si assuma la responsabilità di quanto avvenuto senza nascondersi nel silenzio o nelle dichiarazioni di forma. Quel che è successo è di una cecità ideologica preoccupante e rappresenta un precedente estremamente pericoloso e dannoso. Continuiamo a vedere un antisemitismo nascosto da antisionismo al quale non prestiamo la dovuta attenzione e reazione” dichiara Lorenzo Cabulliese, coordinatore dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta.

Un problema, quello della decisione del Senato Accademico, che si incastra con la questione dell’ingerenza dei collettivi studenteschi nelle decisioni istituzionali delle università. Su questo Luca Spizzichino, presidente dell’UGEI, dichiara inaccettabile l’assecondamento: “le università giorno dopo giorno sono sempre più oggetto di pressioni da parte dei collettivi studenteschi. Assecondarli, come è avvenuto a Torino, minaccia quelli che sono i principi fondamentali su cui sono stati fondati i nostri atenei”.

Per ISRAELE SEMPRE

“Parteciperà anche il Centro Pannunzio, da sempre profondamente ostile ad ogni antisemitismo di ieri e di oggi. All’incontro del Centro tenutosi nei giorni scorsi  – commenta il fondatore e presidente Pier Franco Quaglieni – è intervenuto il Rabbino Capo Ariel Finzi con un saluto che ha riconfermato i legami storici tra Comunità ebraica e Centro Pannunzio. Il Centro Pannunzio che invita a partecipare alla manifestazione di oggi, tuttavia non condivide il titolo “La vergogna di Unito” della locandina, un modo di esprimersi che non ci appartiene e che rivela che l’estensore non conosce il mondo universitario.  E l’Universita’ di  Torino in tanti suoi allievi e docenti si è subito dissociata da una decisione improvvida e faziosa imposta dal blitz di una minoranza studentesca che andava respinto. Unito in larga maggioranza è  degna dei suoi maestri migliori e dei suoi rettori: da Einaudi ad Allara, da Cavallo a Pelizzetti”.

 

“E’ fondamentale – aggiunge Alessandro Mauceri di Studenti per le Libertà – condannare l’atteggiamento succube del Senato Accademico nei confronti di una minoranza rumorosa che con metodi squadristi ha deciso di piegare le istituzioni arrecando un danno a studenti universitari che nulla c’entrano con la guerra in Medio Oriente.”

Colto da malore muore sul lavoro

Un 44enne è stato colto da malore ed è morto oggi a Torrazza Piemonte. L’uomo, che  stava lavorando nel cantiere del polo logistico, è caduto a terra ed è deceduto. Sul posto i soccorsi che non hanno potuto salvarlo e i carabinieri della compagnia di Chivasso.

La grande stagione dell’informale è protagonista della mostra “Torino anni ’50”

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E’ ospitata al Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto, curata da Francesco Poli

 

Il Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto, dopo le esposizioni dedicate alla pittura dei primi trent’anni del ‘900, prosegue la propria indagine sull’arte del XX secolo prendendo in esame il periodo compreso tra il secondo dopoguerra e gli inizi degli anni ’60. All’indomani delle tragiche vicende belliche, nell’ambito di un clima di generale rinnovamento ideologico e culturale, anche nel campo delle arti figurative assistiamo in Italia a un processo accelerato di trasformazione e di apertura nei confronti delle più aggiornate tendenze internazionali, dal postcubismo all’astrattismo, fino alla stagione dell’informale risalente agli anni ’50.

La mostra, curata da Francesco Poli, concentra la sua attenzione su una fase fondamentale per il rinnovamento della scena artistica di Torino, che si apre alle tendenze internazionali, diventando uno dei centri della grande stagione dell’informale. Negli anni ’50, come in tutta Europa, anche in Italia si afferma un nuovo linguaggio di libera espressività soggettiva, che si oppone al novecentismo del ventennio precedente, e travalica l’acceso dibattito fra realismo e astrattismo geometrico dell’immediato dopoguerra.

Il ruolo di Torino in campo artistico si consolida con l’inaugurazione della nuova sede della Galleria Civica di Arte Moderna, e crescerà nei decenni successivi con l’apertura di molte importanti gallerie, tra cui Martano, Sperone, Stein, Persino e Tucceusso, del restauro del castello di Rivoli della nascita di Artissima e delle Fondazioni Sandretto Re Rebaudengo e Merz. Nel 1952 il critico francese Michel Tapié definisce questa nuova tendenza pittorica “informale”, proprio per sottolineare la frattura con l’arte precedente. L’energia del gesto, simile a quella dell’Action Painting americana e la diretta vitalità della materia pittorica, rappresentano gli aspetti principali dell’informale europeo. Torino, insieme con Milano, Roma e Venezia era destinata a diventare uno dei centri propulsivi dell’arte contemporanea, capace di trovare le proprie radici nella dinamicità delle ricerche artistiche e nell’attività espositiva di questo periodo.

Il rinnovamento culturale e l’apertura internazionale di Torino negli anni ’40 e ’50 sono stati segnati da importanti eventi espositivi: “Arte francese d’oggi” (1947); “Arte italiana d’oggi. Premio Torino” (1947), organizzato da Mastroianni, Moreni e Spazzapan a Palazzo Madama; la mostra dell’Art Club all’Unione Culturale nel 1949, con 280 autori italiani e stranieri; la serie di sette rassegne “Italia-Francia” curate da Carluccio e altri critici alla Promotrice di Belle Arti nel decennio 1951-1961. Nel 1959 Michel Tapié curava la mostra “Arte Nuova. Esposizione internazionale di pittura e scultura” insieme a Luciano Pistoi e Angelo Dragone al Circolo degli Artisti, momento culminante della stagione informale. Sempre Tapié curò nel 1962, alla Promotrice, l’esposizione “Incontro a Torino. Pittori d’America, d’Europa e del Giappone”.

Nell’esposizione del 1959 al Circolo degli Artisti, accanto ai più famosi artisti dell’Action Painting e dell’informale, tra cui Pollock, De Kooning, Kline, Tapié, Fautrier, Wols, il gruppo Gutai, Fontana, Burri, Vedova, accompagnano anche esponenti torinesi quali Spazzapan, Rambaudi, Cherchi, Assetto, Garelli e Carena. Di straordinaria vivacità è l’avventura d’avanguardia del Laboratorio Sperimentale di Alba, per una Bauhaus immaginata (1955-1957) e dell’Internazionale Situazionista (1957-1960), fondato da Pinot Gallizio, Piero Simondo e Asger Jorn. Sempre ad Alba si sarebbe tenuto nel 1956 il primo Congresso degli artisti liberi, a cui partecipò anche il filosofia, scrittore, cineasta francese Guy Debord. Lavori di Jorn, Constant, Gallizio, Simondo, Rada, Kotic, Wolman e Garelli furono esposti in una mostra al Politeama Corino.

Diverse sono state le gallerie torinesi che hanno svolto un ruolo cruciale nel sostenere gli artisti emergenti o affermati in quel periodo. Alla galleria Bussola, diretta dal critico Luigi Carluccio, oltre a maestri delle avanguardie storiche come Klee, Kandinskj e Braque, espongono Umberto Mastroianni, Mattia Moreni, Luigi Spazzapan, Franco Garelli e giovani artisti quali Francesco Casorati, Mauro Chessa, Francesco Tabusso, Nino Aimone e in particolare Piero Ruggeri, Sergio Saroni e Giacomo Soffiantino, che costituiscono il gruppo di punta dell’informale torinese, collegato agli “ultimi naturalisti”, secondo la teorizzazione del critico Francesco Arcangeli.

Nel percorso espositivo si trovano oltre settanta opere di una cinquantina di artisti italiani e stranieri. Tra i pittori e gli scultori attivi nell’ambito torinese ci sono gli astrattisti del MAC (tra cui Albino Galvano, Filippo Scroppo, Carol Rama, Paola Levi Montalcini), e i protagonisti dell’informale come Luigi Spazzapan, Umberto Mastroianni, Mattia Moreni, Piero Ruggeri, Sergio Saroni, Giacomo Soffiantino, Mario Merz, Pinot Gallizio e Piero Simondo.

L’ampia selezione di artisti a livello internazionale e che espongono in quegli anni a Torino, e che sono presenti in mostra, comprende grandi nomi come Lucio Fontana, Afro, Giuseppe Capogrossi, Alberto Burri, Emilio Vedova, Gillo Dorfles, Jean Fautrier, Pierre Soulages, Georges Mathieu, Hans Hartung, Anthony Tapié, Jean Paul Riopelle, Asger Jorn, Pierre Alechinsy, Karel Appel, Imaï e Onishi.

La mostra, che si inaugura martedì 26 marzo dalle 18 alle 21, sarà aperta dal 27 marzo fino al primo settembre 2024.

Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto, Via Po 55, Torino

 

Mara Martellotta

“L’Incidente” di Garau al cinema Massimo

Dopo successi internazionali, ‘L’Incidente’ di Garau approda trionfante nella città da cui è partito. Grande affluenza al cinema Massimo per la chiusura del Glocal Film Festival

Una folla entusiasta ha riempito la sala del Cinema Massimo ieri sera per la chiusura del Glocal Film Festival, dove è stato proiettato il film “L’Incidente” di Giuseppe Garau. Sebbene il nome del regista sia ancora poco conosciuto per molti, il suo lavoro ha attirato l’attenzione sia della critica che del pubblico internazionale.

Giuseppe Garau, un regista e produttore sassarese trapiantato a Torino da oltre vent’anni, ha catturato l’attenzione con la sua opera prima, “L’Incidente”. Questo film, un mix di arte e realismo, offre una storia drammatica narrata con una sottile ironia e una cura impressionante per l’immagine e i dettagli. Girato in pellicola 16 mm, il film omaggia il passato e le origini di Garau, mentre offre al pubblico un’esperienza cinematografica avvincente ambientata interamente nella nostra Torino.

Dopo aver ottenuto successo in festival come il Lucca Film Festival e Kiev, “L’Incidente” è stato selezionato per lo Slamdance, un festival cinematografico statunitense dedicato ai registi esordienti. Questa selezione ha confermato il talento di Garau, portandolo alla ribalta internazionale, inserendo il suo film tra i vincitori, accanto a nomi illustri come Christopher Nolan. Il film ha poi conquistato il pubblico anche al di là delle frontiere americane, ottenendo riconoscimenti anche in Canada, al Pendance 2024.

Per Garau, questo successo non è soltanto personale ma rappresenta anche un trionfo per l’intera troupe e il cast del film. Molte delle persone coinvolte nel progetto erano presenti in sala durante la proiezione al Cinema Massimo, dimostrando una forte coesione e un legame duraturo nato durante le riprese. Anche a distanza di oltre 18 mesi, il regista e il suo team rimangono uniti attraverso un gruppo WhatsApp, condividendo costantemente le gioie e i successi di questo viaggio artistico.

Con “L’Incidente”, Giuseppe Garau ha dimostrato di essere un talento emergente nel panorama cinematografico internazionale, e la sua storia di successo è solo all’inizio. Dopo il sold out al Cinema Massimo, il film è destinato a brillare anche nelle sale italiane prima di fare il suo debutto in un concorso a Parigi.

Detenuto si toglie la vita nel carcere di Torino

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Un altro suicidio nelle carceri. A Torino un detenuto 31enne di origine straniera si è tolto la vita ieri sera con un cappio che ha ricavato da un lenzuolo. L’uomo si è poi legato alle sbarre della finestra della cella. È il 27esimo suicidio dall’inizio dell’anno nelle carceri italiane. Il sindacato Osapp della polizia penitenziaria con il segretario generale, Leo Beneduci afferma che a Torino “la situazione è fuori controllo, il personale è allo stremo delle forze, non ce la fa più”. E chiede aiuto al Prefetto affinché intervenga con urgenza.

A Torino il tour Ugl

Paolo Capone, Leader UGL: “Puntare sulla partecipazione dei lavoratori per rinnovare le relazioni industriali”

Lunedì 25 marzo, alle ore 10.00, in Piazza San Carlo, a Torino, si è svolta la tappa del tour itinerante per l’Italia promosso dall’UGL con lo slogan “Lavoro è PartecipAzione”, a bordo di un autobus, per promuovere la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese. Il tour, che sta attraversando venti regioni, si propone di affrontare il tema della partecipazione declinandolo concretamente nelle singole realtà aziendali, per arrivare alla realizzazione compiuta dell’art. 46 della Costituzione Italiana.

Al centro dell’evento i temi locali e regionali che riguardano l’occupazione, l’economia e il lavoro. La sicurezza sul lavoro, i bassi salari e la maggiore produttività sono questioni cruciali che richiedono l’attiva partecipazione dei lavoratori.

“Torino vanta una lunga storia industriale che ha forgiato il tessuto economico dell’Italia. Grandi aziende, negli anni, hanno dato lavoro a molte persone e famiglie che con il proprio impegno hanno fatto crescere il Paese. Nei momenti di crisi però, sono state proprio queste zone a essere più duramente colpite dalle ricadute negative. Oggi, anche il futuro crea preoccupazioni, con l’intelligenza artificiale e l’evoluzione tecnologica che corrono veloci e mettono a rischio molti posti di lavoro.  La situazione che sta attraversando Mirafiori, e i quasi 1000 operai, tra scioperi, contratti ridotti e produzione a picco, è allarmante e ci spinge a ribadire quanto sia importante puntare sugli investimenti nelle politiche industriali e sul sostegno al comparto automotive per far ripartire la produzione. In tal senso l’UGL è favorevole alla prosecuzione del tavolo tra istituzioni nazionali, locali e parti datoriali per il rilancio del settore”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, a margine dell’evento.

“La partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese in questa fase più che mai riveste un ruolo centrale. Il messaggio che abbiamo cercato di diffondere-anche attraverso il tour- consiste nel valorizzare la collaborazione tra capitale e lavoro per rinnovare l’attuale modello di relazioni industriali e dare voce alle istanze dei lavoratori”.

Le città italiane con il clima migliore: Torino 58^ nella classifica del Sole 24 Ore

Qual è la città italiana con il clima migliore? La classifica, elaborata dal Sole 24 Ore su dati di 3b Meteo, fotografa il benessere climatico in 112 capoluoghi (riaggregati su base provinciale) con 10 parametri meteo relativi al periodo 2013-2023. L’indice sintetico è uno dei 90 indicatori dell’indagine annuale della “Qualità della vita”. Torino è in 58^ posizione.

È Bari la città con il miglior clima in Italia, al primo posto della nuova edizione dell’indice del clima del Sole 24 Ore, pubblicata sul quotidiano di lunedì 25 marzo. La classifica, aggiornata con i dati forniti da 3bmeteo relativi al decennio 2013-2023, viene utilizzata ogni anno nell’indagine della “Qualità della vita” realizzata dal Sole 24 Ore per raccontare in quale delle 107 città capoluogo si viva meglio dal punto di vista climatico, in base a dieci parametri che misurano le più frequenti condizioni di «bel tempo». I dieci indici che compongono la graduatoria finale sono stati scelti ed elaborati dalla redazione del Sole 24 Ore e validati dal team di esperti metereologici di 3bmeteo.

Otto ore e mezza di sole al giorno. Nove giorni di precipitazioni estreme all’anno. Settantaquattro giorni di pioggia su 365. Solo 158 giornate l’anno fuori dal comfort climatico, cioè con un’umidità relativa superiore al 70% o inferiore al 30 per cento. Brezza estiva a 7,2 nodi medi giornalieri. Sono questi i principali parametri medi climatici  che spingono la città pugliese in testa alla graduatoria.

La classifica

Per la prima volta un territorio del Mezzogiorno conquista così il primato in un indice sintetico tematico della Qualità della vita, la storica indagine sui territori italiani più vivibili, scalzando Imperia – oggi seconda – che si era posizionata in testa nelle precedenti edizioni: la prima pubblicata nel 2019 con i dati sul decennio 2008-2018 e la seconda pubblicata nel 2022 con i dati sul decennio 2011-2021. Oltre al capoluogo pugliese, altre sei centri urbani del Sud popolano la top ten del benessere climatico: nell’ordine Barletta-Andria-Trani (3ª), Catania (4ª), Pescara (5ª), Chieti (7ª), Brindisi (8ª), Agrigento (9ª), Cagliari (10ª). Per il resto, oltre al capoluogo del ponente ligure, si distingue per il miglior clima ancheLivorno (6ª), unica del Centro Italia tra le prime dieci.

Tra le città con il clima migliore – attenzione, non con le migliori condizioni ambientali – spiccano le zone costiere, così come alcune città in quota (ad esempio Aosta ed Enna) capaci di offrire maggiore comfort grazie alla circolazione dell’aria, rispetto alle aree interne: qui aumentano le ore di sole, l’indice di calore resta medio-basso, mitigato dalla brezza estiva, e sono pochi gli eventi estremi.

Belluno e Pianura padana

Dalla parte opposta, sul fondo della classifica troviamo ancora una volta Belluno, ultima nell’indice di soleggiamento (appena 6,7 ore di sole in al giorno, contro una media nazionale di 7,8) e per giornate fredde (23,6 in media ogni anno con temperatura massima percepita minore di 3° C); penultima per l’umidità relativa elevata, che prende in considerazione i giorni troppo secchi d’estate (< 30%) e quelli troppo umidi d’inverno (> 70%), in tutto 255 nel capoluogo veneto. Elevato è anche il numero di giornate piovose, 118 all’anno con almeno 2 millimetri di precipitazioni cumulate, più frequenti solo a Lecco dove la media del decennio tocca i 122 giorni.

Negli ultimi dieci posti della classifica, inoltre, si incontrano diversi centri della pianura padana che si posizionano lungo l’asse del Po, tra cui Alessandria(106ª), Pavia (105ª), Cremona (104ª), Piacenza (102ª), Lodi (101ª), Asti ( 100ª) e Ferrara ( 99ª). In particolare, Rovigo risulta il territorio con più giornate di nebbia, oltre 57 all’anno. Verbania è ultima con una maggiore frequenza di precipitazioni estreme, in tutto 90 giorni tra il 2013 e il 2023 con più di 40 millimetri di pioggia cumulata in almeno una fascia esaoraria. Ad essere penalizzate per lo stesso indicatore – penultima e terzultima – sono Varese e Como, dove le “bombe d’acqua” sono state rispettivamente 76 e 74 nel decennio.

Tra le grandi città, Cagliari conquista il 10° posto nella top ten, Roma si piazza al 25° posto, seguita da Napoli(26ª), Venezia (32ª) e Genova (43ª). Tutte le altre, invece, si incontrano nella seconda metà della classifica, ultima Milano all’86° posto.

I record positivi e negativi

Passando in rassegna gli indicatori, infine, si segnalano altri record. Siracusa, dove nell’estate 2023 un’ondata di caldo eccezionale ha fatto toccare il massimo storico dei 47° C, ha il più elevato indice di calore: 111 giornate l’anno con temperatura percepita superiore a 35 gradi. Terni si distingue per la maggiore frequenza media annua di ondate di calore, in tutto 29 sforamenti oltre i 30° per tre giorni consecutivi, all’opposto rispetto ai record positivi delle province liguri di Savona (3 ondate) e Genova (4 ondate). Sondrio è il territorio meno ventoso, con solo otto giorni nel decennio caratterizzati da raffiche di vento e una brezza estiva quasi assente. Agrigento è prima nel soleggiamento con 9,1 ore di sole in media al giorno. Catania, infine, conta il minor numero di giorni l’anno troppo secchi o troppo umidi, appena 111.

Consulta le classifiche, città per città

Online è possibile consultare le classifiche integrali relative ai dieci parametri che compongono l’Indice del clima del Sole 24 Ore su https://lab24.ilsole24ore.com/indice-clima/